Gaudini (ingegneri Siena): “Ingegneria a servizio dell’uomo a cura della società”

35
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "L’ingegneria è a servizio dell’uomo, come sempre del resto, ma in questa fase di svolte, l’ingegneria pensata come lo strumento che si prende cura della società attraverso tutte le tradizionali declinazioni e attraverso le nuove declinazioni: l’ingegneria biomedica, la robotica, l’ingegneria aerospaziale". Lo ha sottolineato Francesco Gaudini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siena, intervenendo al 68esimo Congresso nazionale degli Ingegneri d’Italia, dal titolo 'Svolte-ingegneria per governare il cambiamento, in corso a Siena. “Svolte – ha spiegato – perché siamo di fronte ad una società in continua evoluzione, fatta di cambi anche repentini, di direzione e di traiettorie, svolte sociali economiche e produttive. Cambiamenti che riguardano fenomeni su scala planetaria: dai cambiamenti climatici a quelli voluti dall’uomo con l’introduzione di nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale. L’ingegneria non solo non è immune a queste svolte ma è uno degli strumenti per governare questo cambiamento”. Gaudini ha ricordato come “Siena fin dal 1200 abbia rappresentato un esempio di ingegnosità applicata all’arte, alla bellezza e alla funzionalità” con un centro storico patrimonio dell’umanità Unesco. “Tesori nascosti anche dal punto di vista ingegneristico, come i bottini, un acquedotto medievale, ancora oggi funzionante”. Una macchina organizzativa imponente per l’Ordine degli Ingegneri di Siena: “Se siamo arrivati qui – ha detto Gaudini – è anche grazie al lavoro sinergico fatto dal nostro Ordine, quello di Grosseto e da tutte le realtà presenti nella città, dall’amministrazione comunale, al mondo delle Contrade, dai soggetti erogatori di servizi alle nostre eccellenze musicali, all’Università, dalla federazione Albergatori, e non ultimo, il fondamentale contributo del Consiglio nazionale e della Fondazione del Consiglio nazionale”.  “E’ una assoluta novità poi – ha chiarito – l’idea del Congresso diffuso, dislocato cioè in più luoghi iconici della città e con la creazione di eventi aperti anche ai non addetti ai lavori, in linea con la propensione degli ultimi anni di realizzare eventi sempre più aperti al mondo della cultura, della politica, della società civile. Un Congresso che ha stimolato il senso di appartenenza nella nostra comunità di ingegneri, una comunità che ha messo in campo risorse ed energie inaspettate in grado di coinvolgere l’intero territorio e le istituzioni tutte fino al raggiungimento dell’obiettivo”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)