La murena può raggiungere l’impressionante lunghezza di 1 metro e mezzo e pesare oltre 10 chili
La murena (Muraena helena) è uno dei pesci ossei più primitivi dall’inconfondibile corpo affusolato, serpentiforme compresso verso la coda. La pelle viscida di colore bruno scuro screziato di macchie gialle e biancastre, a differenza della maggior parte degli altri pesci, non ha squame ma possiede scaglie sottocutanee ed è rivestita da abbondante muco. La murena può raggiungere l’impressionante lunghezza di 1 metro e mezzo e pesare oltre 10 chili. Possiede pinne dorsali, caudale e ventrale non nettamente separate, ma unite a formare una frangia unica che decorre per tutta la lunghezza del corpo.
Le carni della murena sono state da sempre molto apprezzate sebbene siano molto grasse e necessitino di cottura perché nel suo sangue c’è una potente ittiotossina termolabile. Nell’antica Roma questi pesci venivano addirittura allevati in ampie vasche e secondo macabre leggende per rendere le loro carni prelibate venivano nutriti anche con carne umana, degli schiavi.
La murena vive su fondali rocciosi restando durante il giorno nascosta in fessure della roccia con la testa sporgente fuori dalla tana. Al calar del sole si trasforma in un temibile predatore alla ricerca di pesci, crostacei e molluschi. Il sofisticato e ben sviluppato sistema olfattivo, l’estrema rapidità di azione, i lunghi denti aguzzi che ornano le mascelle sottili ma potenti, la gola estensibile, permettono al famelico pesce di individuare ed attaccare repentinamente prede anche di notevoli dimensioni, che digerisce con calma nel suo grande stomaco.
Probabilmente per la feroce strategia di caccia, la murena è sempre stata vista con timore dai subacquei che ancora oggi ne temono il morso credendolo molto velenoso. In realtà attacca l’uomo solo se veramente infastidita o qualora si senta minacciata dalla sua presenza. Il suo morso può essere estremamente doloroso a causa dei denti molto acuminati che possono produrre lacerazioni dei tessuti, ma non è velenoso. La credenza si fonda sul fatto che nella saliva della murena è presente una blanda tossina secreta da apposite ghiandole poste sulla mucosa palatina. In ogni caso le eventuali ferite inferte dal morso del pesce possono piuttosto facilmente infettarsi perché la bocca è piena di residui di origine animale che costituiscono un terreno di coltura per microrganismi e batteri. Non a caso è spesso osservabile sott’acqua in compagnia di minuscoli gamberetti pulitori che coraggiosamente esplorano, in cerca di resti di cibo o di parassiti, la grande cavità boccale della murena che pacifica li lascia fare.