Nell’era della crisi ecologica, il convegno Earth, Water, Air and Fire: the four Elements of Fashion, ospitato nella sede Iuav di Palazzo Badoer a Venezia il 16 e 17 marzo 2023, si propone di indagare nuovi paradigmi della cultura della moda attraverso i quattro elementi archetipici della materia. La terra offre biomateriali e un senso di appartenenza a un territorio e a tutte le sue pratiche sociali, ma è anche il luogo in cui milioni di tonnellate di indumenti vengono smaltiti ogni anno in enormi discariche. Aria e acqua segnano uno stretto legame tra corporeità e vita, e allo stesso tempo portano i segni dell’inquinamento causato anche dall’industria della moda. Il fuoco è un mix di energia vitale e forza distruttiva: il sole permette sostentamento e produzione, forza vibrante nei processi di trasformazione tessile, mezzo per incenerire gli eccessi del sovraconsumo e della sovrapproduzione.
Il convegno pone al centro la materialità delle cose, aprendo nuovi orizzonti di equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Non a caso la riflessione avviene a Venezia, una città emersa dall’acqua attraverso un significativo processo di antropizzazione, in cui i ritmi di vita e i movimenti coesistono storicamente e dipendono da un ambiente in costante cambiamento critico, tra acqua alta e crescente sommersione delle terre emerse.
Il convegno è ideato e curato da Alessandra Vaccari dell’Università Iuav di Venezia e Anneke Smelik della Radboud University of Nijmegen (Paesi Bassi). Alessandra Vaccari è professoressa di Storia e teoria della moda e referente del Curriculum in Moda della Magistrale in Arti visive e Moda Iuav. Anneke Smelik è professoressa di Fashion Studies e co-direttrice della rivista scientifica Critical Studies in Fashion & Beauty. Di respiro parimenti internazionale è stata la risposta del mondo accademico: oltre cento studiosi e designer, da cinque continenti, hanno condiviso le proprie proposte per ridisegnare pratiche creative e sociali alternative della moda. Molti dei selezionati si ritroveranno ora a Venezia per questo convegno che offre un terreno fertile, aperto al dialogo interdisciplinare e transnazionale, per immaginare possibili futuri generati da una cultura e un’industria della moda consapevoli dal punto di vista ambientale e sociale.