Il 23 ottobre dalle 19:30 alle 21:00 lo spettacolo aperto alla cittadinanza che unisce arte e scienza curato dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e Infn
Prima iniziano le braccia poi il resto del corpo, ogni ballerino e ballerina rappresenta un qubit di un computer quantistico; quindi, tutto si trasforma in luce proiettate sulle mura del Camposanto monumentale dietro la Torre pendente di Pisa. È la «danza dei qubit», uno spettacolo che mette insieme arte e scienza e che andrà in scena mercoledì 23 ottobre dalle 19:30 allo 21:00 in Piazza dei Miracoli. L’evento aperto alla cittadinanza inaugura la conferenza internazionale «Quantum Gases, Fundamental Interactions, and Cosmology» che si svolge dal 23 al 25 ottobre in città organizzata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e dall’Infn-sezione di Pisa.
La serata prevede un flash mob iniziale alle 19:30: a partire da un’idea nata alla Sherbrooke University in Canada, i movimenti dei danzatori e delle danzatrici riprodurranno un formalismo matematico utilizzato per rappresentare visivamente lo stato quantistico, infine coinvolgendo il pubblico. Nella seconda parte del programma, dalle 20:15 una coreografia di luci sarà proiettata sulle mura sud del Camposanto monumentale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. Si tratta dell’evoluzione temporale della «funzione d’onda»: il videomapping rappresenta la probabilità di trovare una particella quantistica in una regione di spazio. I pattern luminosi sono tanto più intensi quanto più grande è la probabilità e i calcoli sono effettuati mediante la celebre equazione di Schroedinger. Attraverso questa suggestiva visualizzazione verrà illustrato il significato fisico della danza.
«La danza dei qubit rappresenta in maniera intuitiva la matematica della fisica quantistica attraverso la danza, per coinvolgere in prima persona il pubblico, e le immagini, per formare un ricordo vivido nella memoria di chi assisterà — racconta la professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa — da anni con il mio gruppo di ricerca ricerchiamo in collaborazioni internazionali metodi per raccontare la scienza anche attraverso i linguaggi dell’arte che, come la matematica, sono estremamente densi e compatti, come per esempio è stato con l’installazione interattiva Quantum Jungle ora al Polo Fibonacci dell’Ateneo. La danza si rivela così efficace nella narrazione scientifica e infatti la coreografia nasce in un team di scienziati, scienziate e ballerine e ballerini. A fare da ponte Chiara nostra neolaureata e ballerina della Ghezzi che ha appena un dottorato appena iniziato al King’s College».
La «danza dei qubit» è stata realizzata con una collaborazione internazionale coordinata dall’Università di Pisa, che coinvolge l’Institut quantique de Université de Sherbrooke in Quebec e il consorzio europeo CircleU, sostenitore e cofinanziatore grazie al supporto del professor Alessio Cavicchi, delegato dell’Ateneo pisano per la promozione della Cultura imprenditoriale.
Alla parte artistica hanno collaborato la Scuola di danza Elsa Ghezzi di Pisa di Stefania Zucchelli e MUMU srl di Lorenzo Garzella. L’evento ha inoltre il supporto dell’Associazione Frontiers Detectors for Frontiers Physics e la collaborazione tecnica della ditta Bufalini Francesco srl. Il team coordinato da Marilù Chiofalo è composto da Jorge Yago Malo, Antonio Romano, Chiara Coviello e Vittoria Stanzione del Dipartimento di fisica, Giulia Sandroni e Rachele Bellina della Scuola Ghezzi, con la collaborazione di Ghislain Lefebvre e Dominique Wolfshagen di Sherbrooke, e di Simon Goorney della Aarhus University di CircleU.