Nell’ambito della rassegna «Le pietre che parlano», organizzata presso la Masseria Dirupo a Noci (Bari) dal 15 al 28 giugno ci sarà Nick Giu.
Se i punti di fuga di una tela possono essere molteplici, l’arte di Nick Giu (Nicola Giuliani) ha il merito di conquistare immediatamente lo sguardo dello spettatore. Tra gli infiniti dettagli dei suoi quadri – e all’interno di uno stile che si ispira al décollage di maestri come Rotella e Villeglé, e ai riferimenti pop di Schifano e Rauschenberg – l’arte di dar vita allo «strappo» cartaceo si fa subito metafora politica, sociale, pop e avanguardista. Il particolare sposa così l’universale, e il risultato finale è un matrimonio di colori e accenti, di percorsi visivi e pezzi di un puzzle, che ogni volta esige dallo sguardo altrui di essere scomposto e ricomposto nella propria mente
Nick Giu è nato a Bari. Sin da giovane ha coltivato una grande passione per l’arte.
Agli inizi degli anni 80 si trasferisce a Roma dove entra in contatto con le correnti artistiche della capitale.
Artista versatile e capace di evolversi nel corso degli anni sia nello stile, sia nelle tecniche pittoriche.
Dopo aver prediletto per anni paesaggi e scorci marini, viene ispirato da maestri del calibro di Mimmo Rotella, Mario Schifano, Jaques Villeglé, Robert Rauschenberg, si è avventurato in una nuova ricerca, in in cui abbina tecniche di décollage e smalti, creando soggetti che esprimono feroci critiche alla società contemporanea.
Ha esposto le sue opere nelle seguenti città: Roma, Taranto, Bari, Padova, Rieti, Pordenone, Forlì, Stoccolma, Istanbul, Venezia.