Peggioramenti al sud

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Per il fine settimana, un leggero miglioramento al sud, mentre le regioni centro settentrionali verranno interessate da una debole perturbazione atlantica che porterà neve sui rilievi e piogge, ma senza creare particolari problemi, le temperature in lieve diminuzione al centro nord, stazionarie al sud

Italiano in team internazionale per studiare clima e biodiversità

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Il biologo italiano Roberto Cazzolla Gatti e il premio Nobel Terry Callaghan insieme al prof. Sergey N. Kirpotin, direttore del Bio-Clim-Land Centre of Excellence della Tomsk State University, hanno formato in questi giorni un team di ricerca anglo-italo-russo intenzionato a monitorare nei prossimi anni quali, e quanto veloci, siano le alterazioni causate dalle variazioni del clima dovute all’immissione di gas a effetto serra sulle specie viventi

Cop24, i giovani sono pessimisti

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Una forte azione della società civile è l’unico modo per risolvere questa enorme sfida climatica e le giovani generazioni saranno quelle che vivranno con i risultati di questi processi

Le principali cause del riscaldamento globale secondo la Nasa

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I risultati prodotti e mostrati nel 2012, sono stati il contributo ad una iniziativa di ricerca clima-scientifica internazionale «Phase-5» ricerca voluta per conoscere la storia del clima e fare proiezioni sull’andamento della temperatura nel mondo

Nello spazio una nuova sentinella per gli oceani

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Jason 3 è un satellite dalle caratteristiche simili a quelle di Jason 1 e Jason 2 e sono parte del programma congiunto Nasa-Cnes che ora comprende anche le agenzie meteorologiche satellitari di Usa ed Europa oltre ai clienti civili, governativi, militari e commerciali di tutto il mondo. Realizzati per la misurazione della superficie oceanica (con dettaglio fino a 2,5 – 3 centimetri), velocità dei venti in superficie e altri parametri

Se la Terra continua a riscaldarsi…

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Studio scientifico di un gruppo internazionale composto da 56 scienziati provenienti da 17 Paesi che ha valutato come potrebbe essere il nostro pianeta con un clima globale più caldo

Adattamento climatico – Si passa all’operatività

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Il ministro Orlando ha convocato i responsabili delle principali associazioni ambientaliste per analizzare lo studio della Sna (Strategia nazionale adattamento). L’Ipcc 10 anni fa aveva avvertito i governi del pianeta che per evitare una catastrofe globale climatica era necessario passare per tre ben distinte fasi operative: Informare adeguatamente e seriamente il pubblico su quanto stava accadendo al clima; approntare a livello globale azioni di mitigazione, ossia evitare ulteriori aumenti della temperatura terrestre e infine, come ultima ratio, preparasi all’Adattabilità

Dal caldo estremo alle inondazioni, Europa “impreparata”

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(Adnkronos) – In Europa i rischi climatici minacciano la sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la stabilità economica e la salute dei cittadini. In base alla valutazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), pubblicata oggi, molti di tali rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi urgenti e decisivi.  Secondo i risultati della prima European Climate Risk Assessment (Eucra) (valutazione europea dei rischi climatici), “in Europa le politiche e gli interventi di adattamento non tengono il ritmo con la rapida evoluzione dei suddetti rischi. In molti casi, un adattamento incrementale non sarà sufficiente. Inoltre, poiché numerose misure volte a migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici richiedono molto tempo, possono essere necessari interventi urgenti anche per rischi non ancora critici”.  Alcune regioni d’Europa, poi, sono aree in cui si concentrano rischi climatici multipli. In particolare, “l’Europa meridionale è particolarmente a rischio a causa degli incendi boschivi nonché degli effetti delle ondate di calore e della scarsità di acqua sulla produzione agricola, sul lavoro all’aria aperta e sulla salute umana. Le inondazioni, l’erosione e l’infiltrazione di acqua salata minacciano le regioni costiere europee a bassa quota, comprese molte città densamente popolate”.  “Dalla nostra ultima analisi – dice Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Aea – si evince che l’Europa si trova di fronte a rischi climatici urgenti che si acuiscono più rapidamente di quanto le nostre società riescano a prepararsi. Per garantirne la resilienza, i responsabili politici europei e nazionali devono agire immediatamente con interventi volti a limitare i rischi climatici, sia mediante una rapida riduzione delle emissioni sia con l’attuazione di politiche e di interventi di adattamento forti”.  La valutazione dell’Aea individua in Europa 36 principali rischi climatici nell’ambito di cinque grandi gruppi: ecosistemi, alimenti, salute, infrastrutture, economia e finanza. “Sono già necessari interventi più incisivi per oltre la metà dei principali rischi climatici individuati dalla relazione – avverte l’Agenzia – di cui otto da attuare con particolare urgenza, principalmente per preservare gli ecosistemi, limitare l’esposizione umana al calore, proteggere la popolazione e le infrastrutture da inondazioni e incendi boschivi e garantire la sostenibilità dei meccanismi di solidarietà europei, come il Fondo di solidarietà dell’Ue”.  Quasi tutti i rischi nel gruppo ecosistemico richiedono “interventi urgenti o più incisivi; di questi, i rischi per gli ecosistemi marini e costieri sono valutati come particolarmente gravi”. Come ricorda la relazione dell’Aea, “poiché gli ecosistemi rendono molteplici servizi alle popolazioni, questi rischi hanno un elevato potenziale di ricaduta su altri settori, tra cui quelli della produzione alimentare, della salute, delle infrastrutture e dell’economia”. I rischi posti dal caldo eccessivo e dalla siccità alla produzione agricola “sono già a un livello critico nell’Europa meridionale, ma interessano anche i paesi dell’Europa centrale”. Sul fronte della salute, “il calore è il fattore di rischio climatico più grave per la salute umana e quello che richiede gli interventi più urgenti”. Quanto alle infrastrutture, “eventi meteorologici estremi più frequenti aumentano i rischi per l’ambiente urbano e i servizi critici in Europa, tra cui l’energia, l’acqua e i trasporti”. Numerosi rischi climatici interessano, poi, anche l’economia e il sistema finanziario europei. In conclusione, secondo l’Agenzia, “l’Ue e i relativi Stati membri hanno compiuto notevoli progressi nella comprensione dei rischi climatici e nella preparazione ad affrontare tali rischi. Tuttavia, la preparazione della società in generale è resa insufficiente dal ritardo nell’attuazione delle politiche rispetto al rapido aumento dei livelli di rischio”. La valutazione dell’Aea sottolinea che, “per affrontare e limitare i rischi climatici in Europa, l’Ue e gli Stati membri devono collaborare coinvolgendo anche i livelli regionali e locali laddove si rivelino necessari interventi urgenti e coordinati”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cambiamenti climatici e anomalie

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Il cambiamento climatico può avere conseguenze sulla varietà e sulle complesse interrelazioni degli esseri viventi da cui, attraverso la catena alimentare, l’uomo dipende

Un’idea italiana realizzata… all’estero

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Giardini verticali e protezione di piante ai muri degli edifici sono soluzioni che si stanno adottando a Londra o a Parigi ma che fu lanciata trent’anni fa da Montalenti. Come al solito ignorata in casa… Le facciate di vecchi edifici convertiti in muri «verdi» sono capaci con il loro fogliame di assorbire anidride carbonica meglio degli stessi alberi. I palazzi così vengo anche protetti dalle foglie e, quindi, in un certo senso coibentati, risparmiando in inverno in costi per il riscaldamento e in estate nell’uso dei condizionatori

Come nel Neolitico l’agricoltura ha reagito al clima

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Tempo di lettura: 3 minuti Uno studio condotto dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr e dall’Università Statale di Milano ha ricostruito il clima della Mesopotamia nei millenni passati, con l’obiettivo di comprendere quale ruolo […]

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Le foreste europee non assorbono più anidride carbonica

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La loro capacità di assorbimento è sempre più ridotta e si teme che si esaurirà entro il 2030. Tra le cause principali del fenomeno la deforestazione e l’invecchiamento degli alberi, aggravato dal fatto che i tronchi morti o tagliati non vengono rimpiazzati. Partito un progetto di sensibilizzazione che in Italia è realizzato dalle ong Cisv, Cospe e Gvc che lavorano per informare i cittadini sul valore ambientale, sociale ed economico delle foreste e su come tutelarle a partire dalle proprie pratiche quotidiane

Ancora uno sbiancamento della barriera corallina

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È il terzo in cinque anni, in Australia, dopo quello del 2016 e del 2017, a causa delle temperature elevate dell’oceano che si stanno registrando. Allarme da Greenpeace

L’Italia affonda nell’ipocrisia

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Una sola cosa bisogna fare: decarbonizzare. Greenpeace al governo: «basta parole ipocrite e provvedimenti di facciata, servono azioni urgenti contro l’emergenza climatica in corso»

In 250 anni sparì il ghiaccio dal Nord Atlantico

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Lo studio, a cui hanno partecipato l’Istituto di scienze polari del Cnr e l’Università Ca’ Foscari Venezia, mostra che durante l’ultima era glaciale nel Nord Atlantico le riduzioni di ghiaccio marino si verificarono nell’arco di 250 anni, in concomitanza con eventi di rapido aumento delle temperature

Il caldo torrido australiano semina morte

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Decine di cavalli periti a causa delle condizioni meteorologiche estreme, sono stati scoperti in un bacino prosciugato vicino a Santa Teresa. Ci sono state anche morie di pesci e pipistrelli

Inizio settimana «complicato»

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Nel prossimo week end finalmente bel tempo anche al Sud, con venti moderati sempre da nord. Mari ancora a tratti mossi. Le temperature sotto la media stagionale al primo mattino, in risalita verso i valori autunnali durante la giornata

Clima – Non ha limiti l’ipocrisia dei governanti

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Viaggiamo verso il punto di non ritorno, i governi «sostengono di voler prevenire il cambiamento climatico ma continuano vergognosamente a promuovere progetti che porteranno inesorabilmente al caos climatico e a devastazioni su larga scala»

Godiamoci questa settimana…

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Questa situazione andrà avanti fino al 18, poi si teme un generale peggioramento del tempo a partire da domenica 19

Nel 2015, nuovo record della temperatura media

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L’Italia ha sete, in calo le precipitazioni al Nord e al Centro. Nel 2015, si conferma il trend di aumento della temperatura accompagnato da numerosi eventi estremi di precipitazione