Nel versante marchigiano del Parco nazionale dei Monti Sibillini, nell’area del Monte Prata, nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, è stato proposto un progetto per un lago artificiale per l’innevamento artificiale, la gestione dei pascoli e per spegnere gli incendi boschivi. Il progetto prevede di costruire a 1.732 metri di altitudine un bacino artificiale che può contenere circa 12mila metri cubi di acqua utilizzando le risorse idriche di una sorgente ed una condotta in parte già esistente, con una spesa stimata di oltre un milione di euro.
Il progetto è stato proposto e promosso dalla Cia Marche e Copagri Marche, con il sostegno del Comune di Castelsantangelo sul Nera e un team di liberi professionisti locali composto da architetti, geometri ed un geologo. La sua realizzazione sarebbe giustificata dopo il terremoto per dare un aiuto alla popolazione, al settore turistico ed tutti gli allevatori del territorio.
Il lago artificiale, secondo i proponenti e progettisti, dovrebbe risolvere il problema della mancanza di acqua per i pascoli, servire per spegnere gli incendi ed aiutare a prolungare la stagione invernale grazie alla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale per le piste da sci e di conseguenza rilanciare il settore turistico che gravita intorno alla stazione sciistica di Monte Prata.
Tutte le opere sarebbero ovviamente a basso impatto ambientale, parere non condiviso però dall’Ente Parco che in occasione di alcuni incontri con i soggetti proponenti ha già annunciato il suo parere contrario e l’assenza dei necessari requisiti di compatibilità con le misure di salvaguardia di un ecosistema classificato come prioritario dalla Direttiva «Habitat» dell’Unione Europea.
Il Wwf Italia condivide il parere contrario al progetto espresso dall’Ente Parco, ritenendo l’opera non solo dannosa per l’ambiente ma inutile rispetto alle finalità dichiarate. Oltre all’impatto ambientale insostenibile determinato da sbancamenti, necessità d’impermeabilizzazione di un terreno calcareo altamente permeabile e la distruzione di un’ampia superficie di un habitat la cui conservazione è ritenuta prioritaria ed è oggi garantita da rigorose misure di conservazione del sito Natura 2000, il progetto è inutile per le sue dichiarate finalità.
Il rilancio del settore turistico invernale attraverso la realizzazione di un impianto d’innevamento artificiale per la stazione sciistica del Monte Prata non considera gli effetti del cambiamento climatico in atto ed il conseguente innalzamento altitudinale dello zero termico che non consente la permanenza della neve artificiale sul terreno. L’esperienza fallimentare degli impianti d’innevamento artificiale in altre aree dei Monti Sibillini e la crisi generale del turismo invernale basato sulle stazioni sciistiche continua ad essere ignorato, perseguendo modelli di sviluppo ormai anacronistici ed insostenibili a causa dei cambiamenti climatici in atto.
La gestione degli incendi boschivi nell’area del Parco non richiede ulteriori bacini artificiali, per eventuali interventi dei mezzi aerei, perché la presenza di grandi bacini artificiali come il Lago di Fiastra a nord e il Lago di Gerosa a sud del Parco garantisce già oggi la disponibilità di volumi d’acqua sufficienti per contrastare eventuali incendi boschivi nel territorio del Parco Nazionale.
Infine la disponibilità di acqua per l’allevamento estensivo nell’area del Parco, caratterizzato da un numero ridotto di animali al pascolo, non necessita di un bacino artificiale delle dimensioni previste dal progetto ma può essere garantita attraverso una diversa gestione dei pascoli d’altitudine ed una adeguata gestione delle sorgenti, con la creazione di nuovi punti di abbeveramento e la manutenzione di quelli già esistenti.
Anche in questo caso è evidente la strumentalizzazione del terremoto per proporre un progetto che sottintende un modello di sviluppo non compatibile con la salvaguardia del patrimonio naturale del Parco Nazionale. Questo progetto insostenibile per il suo evidente impatto ambientale, proposto da due autorevoli Associazioni agricole, rafforza la convinzione del Wwf Italia sullo scampato pericolo dell’approvazione della riforma della Legge quadro sulle aree naturali protette (Legge 394/91) che prevedeva la presenza di un rappresentante delle Associazioni agricole nel Consiglio Direttivo dei Parchi Nazionali.
Considerata l’azione avviata negli ultimi mesi da Cia Marche e Copagri Marche per delegittimare l’operato dell’Ente Parco e contrastare il suo parere negativo al progetto, con una campagna stampa e azioni di lobby sulla Regione Marche e il ministero dell’Ambiente per condizionare il nulla osta dell’Ente Parco, non è difficile immaginare quali pressioni avrebbero esercitato le stesse Associazioni con un proprio rappresentante nell’organo di governo del Parco Nazionale.
Il Wwf Italia garantisce, in ogni caso, il suo supporto all’operato dell’Ente Parco per contrastare questo ennesimo attacco al patrimonio naturale dell’area protetta, ed è pronto ad ogni azione legale e al coinvolgimento dell’Unione europea per assicurare il rigoroso rispetto delle misure di conservazione della biodiversità nell’area del Monte Prata.