Concorso nazionale aperto alle produzioni audiovisive delle scuole

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Concorso nazionale aperto alle produzioni audiovisive degli under 18. Scadenza 30 giugno 2012, con proroga al 20 luglio per l’Emilia Romagna

1947, nasce l’ufologia ma gli ufo già c’erano…

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Tempo di lettura: 5 minuti La storia del «Fenomeno Ufo», sembra partire addirittura dal Neolitico, e dalle prime incisioni rupestri. Sono state rinvenute diverse incisioni su roccia, e in diverse zone della Terra (molte delle […]

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Ti voglio bere – Borracce griffate e fontanelle a scuola

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Coinvolti i primi 3.500 studenti della rete T.V.B. Coinvolti 32 istituti in tutta la Regione. Scopo: risparmio idrico e promozione dell’acqua potabile

Fasano (Banca Etica): “Una rivoluzione dal basso può cambiare il mondo bancario e finanziario”

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(Adnkronos) – Sostenibilità o progresso economico? Un contrasto cui sembra impossibile rinunciare ma che forse, in realtà, non ha senso di esistere: progresso sostenibile non è un ossimoro, ma una realtà concreta se si guardano gli esempi virtuosi. “Gli stessi cittadini, in Europa e nel resto del mondo, sono sempre più attenti all’impatto sociale e ambientale delle proprie scelte”, spiega all’Adnkronos Anna Fasano, presidente di Banca Etica che oggi presenta, nella sede del CNEL, la ricerca AICCON (Centro Studi promosso dall'Università di Bologna) per i 25 anni di attività dell’istituto. L’indagine “Azionisti del bene comune. 25 anni per la pace l’ambiente e l’inclusione” mostra con chiarezza gli scenari presenti e futuri della finanza valoriale ed è stata realizzata su un campione di 3795 clienti. Un dato balza subito all’attenzione: tra chi ottiene il credito da Banca Etica, quasi 1 su 4 (23%) aveva ricevuto il rifiuto da un altro istituto di credito. La percentuale sale fino al 41,7% nel caso di organizzazioni non socie di Banca Etica. I risultati raggiunti dal gruppo segnano un importante solco nel ridurre l’esclusione creditizia e fa ben sperare per gli sviluppi futuri: “I risultati di Banca Etica sono il successo di tutta l’economia sociale”, aggiunge la presidente dell’istituto Anna Fasano. 
Che rapporto hanno gli italiani con la finanza etica?
 “Il rapporto tra gli italiani e la finanza nasce secoli fa ed è legato al tema del credito, al dare fiducia e sostegno ai progetti delle persone. Nel tempo – spiega Fasano – si è creato un distacco tra il mondo bancario-finanziario e la percezione di quanto la finanza possa dare non tanto allo sviluppo della nostra società, quanto alla possibilità di incidere sulle scelte della finanza oggi e nel futuro. Da qui alcuni dati sulla fiducia nel mondo banche e finanza e sull’
educazione finanziaria
, che in Italia è molto carente rispetto al resto d'Europa, come confermato da diverse ricerche”.  
Quali scelte istituzionali possono incentivare la diffusione e il consolidamento della finanza etica?
 “Senz’altro scelte istituzionali che appartengono all'Italia e all'Europa potrebbero permettere lo sviluppo di tutto il comparto della finanza etica e della finanza value based”, risponde la presidente Fasano che spiega il significato del termine: “Finanza value based, o valoriale, significa mettere al centro dei vari rating utilizzati negli indicatori il valore che produce l'impatto sociale e ambientale generato grazie al credito e agli investimenti. Strumenti tipici del mondo bancario e finanziario che danno la possibilità di incidere sulla realtà e che maggiormente contribuiscono al benessere del pianeta e delle persone, rendendo l'accesso al credito più semplice”.  Un approccio che non è nemico della redditività: “questi strumenti possono rendere anche il lavoro stesso delle banche più profittevole – spiega Anna Fasano – perché ci sono una serie di accantonamenti, di patrimoni e di asset su cui si può costruire”.  
Quale strategia adotta Banca Etica per permettere l'accesso al credito anche a chi ha subito il rifiuto da un altro istituto?
 “Banca Etica da sempre misura la capacità del richiedente non solo attraverso un’istruttoria economico-finanziaria ma anche attraverso un’istruttoria socio-ambientale. Questo vuol dire far emergere anche quelle caratteristiche che i soggetti più fragili potrebbero non presentare spontaneamente quando si rivolgono ad un istituto bancario”.  È questa la fase in cui la finanza valoriale genera un risultato win-win: “Dare credito a progetti e organizzazioni, persone che hanno un impatto sociale, ambientale importante vuol dire anche costruire degli strumenti di garanzia a supporto di situazioni che potrebbero sembrare fragili, borderline, ma che invece hanno grandi potenzialità”. 
In che modo Banca Etica misura l’impatto sociale degli investimenti in finanza valoriale?
 “Banca Etica da sempre è attenta alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. Negli ultimi anni l’istituto ha sviluppato una capacità e questo non è avvenuto solo tramite la rendicontazione. Da una parte – spiega la presidente Anna Fasano – c’è il ruolo dell’analisi e della rendicontazione degli indicatori Esg, dall’altra c’è la scelta di fissare a monte degli obiettivi di impatto. In questo modo gli indicatori servono a dare degli obiettivi concreti anche alla stessa realtà, organizzazione o soggetto che richiede un finanziamento o vuole fare un investimento.  [In foto: Anna Fasano, presidente di Banca Etica]

Quali tendenze emergenti vedete nella finanza valoriale e nelle richieste degli investitori?
 “I dati diffusi dai vari studi di ricerca ci dicono che le persone sono sempre più attenti ai prodotti e ai servizi Esg”, dice Fasano che però lancia un monito: “negli ultimi mesi è calata l’attenzione su questi aspetti, perché il tema ambientale è passato in seconda battuta rispetto agli ultimi anni. Faccio un esempio su tutti: il tema delle armi, che per noi è un settore controverso che rende l’impatto sociale negativo, invece, per l’Europa assume sempre più rilevanza e va al centro della tassonomia sociale”, avverte Fasano. “Quindi – chiosa la presidente dell’istituto – gli investitori vorrebbero alimentare un mondo migliore attraverso i propri risparmi però gli indicatori e anche i vari soggetti finanziari, in questo momento, stanno tirando un po’ il freno a mano di fronte a una situazione geopolitica incerta come quella che stiamo vivendo oggi”. Anna Fasano illustra orizzonti costruttivi per il futuro: “Nel mondo e anche in Italia i cittadini si stanno ponendo la domanda giusta: ‘Come posso contribuire con i miei soldi a sviluppare una società e un'economia attenta al pianeta e alle persone?’ Qui – spiega la presidente di Banca Etica – comincia la ricerca delle dei risparmiatori e delle risparmiatrici nell’individuare banche che rispondano alla loro volontà e alle loro esigenze. Da qui – sostiene convintamente Anna Fasano – inizia un cambiamento, una trasformazione che potrà avere anche un impatto su tutta la finanza. Anche questo è il ruolo di Banca Etica: far sì che anche il mondo bancario e finanziario possa cambiare con una rivoluzione dal basso, una rivoluzione che parte dalle persone”. Giunta oggi al 25mo anniversario dalla fondazione (1999), la storia dell’istituto nasce a Padova e oggi conta 48 mila persone e organizzazioni socie con un capitale sociale di oltre 92 milioni di euro a fine 2023. La Banca offre uno spaccato sulla crescita, in Italia, della finanza valoriale che registra una crescita media annua nell’ultimo decennio del +7,5% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale. Un progresso su cui l’istituto ha avuto un ruolo importante con oltre un miliardo e 200 milioni di crediti attualmente in corso. La conferma arriva dall’indagine realizzata da AICCON: 7 persone su 10 ritengono che Banca Etica sia stata realmente capace di contaminare in senso positivo l’intero sistema socio-economico.  Particolarmente rilevanti i dati sulla sostenibilità del settore e dell’istituto nella ricerca presentata oggi al CNEL: nel periodo 2007-2023, in Italia, la finanza etica ha registrato una crescita di capitale sociale che complessivamente supera il 300%. Un successo dovuto anche al nuovo player dell’istituto nel panorama bancario italiano, ma che resta soddisfacente anche considerando le linee guida europee in materia di solidità bancaria, Basilea III e il regolamento europeo sui requisiti patrimoniali, Capital Requirements Regulation (Crr). Secondo questa analisi Banca Etica registra livelli di solidità patrimoniale in linea con il sistema bancario tradizionale e spesso migliori. Non solo: le sofferenze per Banca Etica sono stabilmente molto al di sotto rispetto alla media del sistema bancario. Nel 2023 le sofferenze nette per Banca Etica si sono attestate sullo 0,23%, ben al di sotto della media del sistema bancario italiano (1,05%).  Sì: sostenibilità e progresso economico possono convivere. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid-19, clima e… zombi

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Passa il tempo, aumentano le conoscenze, la storia si arricchisce di dati e prove, ma l’uomo si comporta sempre come un eterno smemorato, come uno zombi colpito da chissà quale malattia e sempre più avvitato nel suo delirio di onnipotenza, nella convinzione di dominare tutto, anche i suoi errori

Il sorriso innumerevole del mare

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Fino al 30 giugno, una collettiva dedicata al paesaggio

Jarawa trattati come animali in un parco safari

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Ogni giorno, centinaia di turisti provenienti dall’India e da altre parti del mondo viaggiano lungo la strada illegale conosciuta con il nome di Andaman Trunk Road per avvistare membri della tribù degli Jarawa. Quando a Enmai, un giovane Jarawa, è stato chiesto come si sentiva quando gli stranieri lo fotografavano, lui ha risposto: «Mi sento a disagio. Non mi piace quando scattano foto dalle loro auto»

Verso il G7 Clima, Energia e Ambiente, presentata la Planet Week

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(Adnkronos) – Un palinsesto di oltre sessanta eventi che, dal 20 al 28 aprile, nella città di Torino e in Piemonte coinvolgerà soggetti pubblici, imprese, giovani, artisti e società civile sui temi green: è stato annunciato oggi a Roma, nel corso di un evento al Tempio di Adriano, il calendario della 'Planet Week', organizzata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con 'Connect4Climate', il programma di comunicazione della Banca Mondiale sui cambiamenti climatici.  La manifestazione precederà il G7 Clima, Energia e Ambiente, dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria. Per il ministro Gilberto Pichetto, “il coinvolgimento delle tante espressioni della società italiana costituisce la base imprescindibile di ogni obiettivo ambientale e climatico che ci impegniamo a raggiungere a livello istituzionale col nostro G7”.  “La Planet Week – aggiunge Pichetto – guarda al contributo di idee che i giovani, le imprese, il mondo associativo possono dare, integrate tra loro, in queste cruciali sfide del nostro tempo. Voglio ringraziare quanti, in ambito pubblico e privato, ci accompagneranno nella Planet Week e idealmente avvicineranno Torino e il Piemonte a questo storico vertice istituzionale”.  Da sabato 20 aprile e fino a domenica 28 si alterneranno decine di iniziative tra convegni, workshop, mostre, proiezioni di film ed eventi di diffusione della cultura ambientale: tra queste, le celebrazioni per la Giornata della Terra del 22 aprile e il dialogo interreligioso su Pace e Ambiente dello stesso giorno, il confronto tra giovani di oltre venti Paesi e il settore privato sul cambiamento climatico organizzato da Connect4Climate e la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, presieduta dal Politecnico di Torino. E ancora: i focus sulle nuove tecnologie, le energie del futuro e le politiche di adattamento, l’impegno trasversale dei giovani come attori del cambiamento e l’evento a Biella del 24 aprile promosso dalla Fondazione Pistoletto su arte, moda e sostenibilità.  Una media zone sarà allestita nel Museo di Palazzo Madama per un continuo aggiornamento sulle iniziative, il cui programma completo è disponibile sul sito della Planet Week, www.planetweek.org.  Attraverso una manifestazione di interesse, il Mase e Connect4Climate hanno chiamato a raccolta organizzazioni non governative, fondazioni, associazioni, università, scuole e pubbliche amministrazioni. A queste si aggiunge il settore privato, rappresentato da Enel, Italgas e Iveco Group, insieme al Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) e alla Camera di Commercio di Torino. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Astronave Terra

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di Silvana Galassi, edizione Aracne

Pagine: 96 | Costo ?: 6.00

Il primo a parlare della Terra come un’Astronave fu nel 1966 l’economista Kenneth Boulding, poi vennero gli anni Settanta e fu un gran fermento di elaborazioni teoriche e pratiche che avevano come oggetto le risorse del pianeta.
In realtà la situazione non è cambiata, anzi, è peggiorata e quindi le ricerche e gli approfondimenti non si contano.
Ispirandosi alle previsioni di Lovelock («Potremmo svegliarci una mattina e scoprire di doverci impegnare tutta la vita nel compito di elaborare un’ingegneria della conservazione planetaria. Ci troveremmo a quel punto a bordo di uno strano congegno: l’astronave Terra») e dello stesso Boulding in campo economico, Silvana Galassi, in questo suo ultimo lavoro, inquadra il problema dell’esaurimento delle risorse e del deterioramento ambientale in una visione ecologica ed evolutiva.
Il cattivo rapporto della nostra specie con la natura ha ragioni biologiche e culturali che si manifestano nel mondo moderno nella fretta del vivere e nel vizio indotto del consumismo. Ma saranno proprio i limiti dello sviluppo nei quali si dibatte l’economia globale a favorire l’eco?economia, che dovrà essere sostenuta da tutti anche nei più minuti comportamenti quotidiani.

Silvana Galassi è nata a Faloppio (Como) nel 1948. Professore ordinario di Ecologia all’Università degli Studi di Milano, è autrice di più di cento lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali e di molti articoli divulgativi. Il suo primo testo divulgativo, Microinquinanti organici (Hoepli, 1991), riguarda il rischio chimico legato alla diffusione ambientale delle molecole sintetiche.

Trovato l’anello mancante delle razze

Tempo di lettura: 4 minuti Un pesce fossile di 50 milioni di anni fa  ֎Straordinaria scoperta di ricercatori dell'Università di Torino. Il lavoro ha permesso di ricostruirne non solo l’aspetto, dieta e modo di vita, […]

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La Porta di Babilonia esaminata con l’Archeomagnetismo

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Tempo di lettura: 2 minuti ֎Con le nuove tecniche i ricercatori hanno svelato alcuni interrogativi che avvolgono il mistero dell’antico monumento babilonese֎

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I Difensori degli Animali

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di Giorgia Bocca, edizione Edicolors

Pagine: 74 | Costo ?: 10.00

Cioccolatini, caramelle,carbone e come regalo un manuale per imparare giocando a difendere gli animali. Quest’anno la Befana ha un dono nuovo per i bambini che amano gli animali.
Il libro scritto da Giorgia Bocca edito da Edicolors e proposto dalla Sezione Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) di Genova, è una raccolta di storie, filastrocche, test e giochi che permettono di affrontare temi complessi quali: pellicce, acquari, animali selvatici e caccia attraverso divertenti personaggi che aiutano nella comprensione dei testi.
Volpe Fortunata, Orso Balù, Dott Merlo e altri ancora.
Non si parla solo di animali su queste pagine di carta riciclata ma anche di protezione della natura, perché gli animali senza casa non possono sopravvivere.
Riflettiamo quindi attraverso un gioco sulla gestione forestale sostenibile o del potere che ognuno ha acquistando e quindi alimentando il commercio di animali.
I bambini imparano in modo non consapevole e memorizzano sopratutto fuori della scuola una serie di immagini distorte e ingannevoli, sulla natura e sugli animali.
Pensiamo alle immagini che compaiono in tv. Donne che sfilano con pellicce o spettacoli in cui gli animali sono costretti a compiere esercizi ridicoli allo scopo di far divertire gli osservatori, promozioni pubblicitarie che affermano che l’acquario rende l’animale libero perché senza predatori. In contrapposizione a questo i negozi di animali si riempiono di giochi e materiali inutili per rendere più comodo il riposo del gatto.
Il bambino si trova quindi confuso obbligato a mediare e catalogare queste immagini.
Gli animali sono considerati una risorsa da sfruttare o da utilizzare come ornamento da giardino; ad aumentare questa visione distorta alcuni canali comunicativi come gli acquari, zoo e circhi, che considerano gli animali alle nostre dipendenze, alimentando questa confusione.
Il libro nasce quindi dall’esigenza di dare strumenti di riflessione per avere un giorno «da grandi» la possibilità di poter scegliere quale direzione prendere: verso la Natura o contro di lei.
Enpa, che da anni rappresenta sul territorio la voce degli animali, vuole, infatti, attraverso questo manuale portare ad una riflessione sui comportamenti e sulle conseguenze delle nostre azioni nei confronti degli esseri viventi e dell’ambiente.
E se qualche adulto storce il naso a sentir parlare di questi argomenti Enpa propone una riflessione personale e risponde che dare la possibilità di conoscere la realtà dei fatti, favorisce nel bambino un percorso di crescita per prevenire in futuro atteggiamenti di egoismo verso se stessi e la Natura.

(Fonte Enpa, Sezione di Genova)

Il marchio Napaijri coniuga affari e sensibilizzazione ambientale

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Gli scatti di Copeland sono esposti nel Gallery Store Napapijri a Milano

L’artista di domani non sarà umano

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Gli artisti umani sono una parte, non l’insieme. Gli artisti umani possono differenziarsi esplorando la completa estensione della creatività

Tubi da giardino diventano oggetti d’arte

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A partire dallo scorso 20 marzo e sino al 14 aprile presso la sede del Plart a Napoli sono presentati alcuni oggetti realizzati in esclusiva per questa mostra dal designer olandese Sander Bokkinga

La libera arte di Claudia Margadonna

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In programma presso la Rocca Sforzesca dal 9 al 24 maggio

Economie locali e competizione globale

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di Luigi Federico Signorini, Massimo Omiccioli (a cura di), edizione Il Mulino

Pagine: 368 | Costo ?: 26.00

Nel panorama di un’economia in difficoltà, come quella del nostro paese, i modelli di sviluppo locale sono in grado di far fronte alle sfide competitive poste dall’attuale contesto tecnologico e di mercato? Si ripropongono in forme nuove temi antichi della discussione sui punti di forza e di debolezza della struttura industriale italiana, sulle potenzialità di crescita e sulle stesse capacità di tenuta dei sistemi locali di piccola impresa per anni motore fondamentale dello sviluppo economico. Questo volume, che trae origine da una ricerca promossa dal Servizio Studi della Banca d’Italia, mette alla prova vecchie e nuove teorie sui distretti industriali. Offrendo una nuova descrizione dei fenomeni di agglomerazione industriale in Italia e della loro evoluzione nel tempo, discute il ruolo che in essi giocano l’istruzione, il funzionamento dei mercati locali del lavoro e il «capitale sociale»; dedica infine particolare attenzione alle potenzialità e ai limiti dell’internazionalizzazione dei sistemi italiani di piccola impresa.

(Fonte Il Mulino)

Vividaria, quinta edizione con 10.000 bambini

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Ha come tema «Energia e stili di vita» in occasione dell’Anno internazionale per l’Energia sostenibile

Economia circolare, nuove norme UE contro gli sprechi

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(Adnkronos) – Ogni cittadino europeo in media produce ogni anno 131 kg di rifiuti alimentari, per complessivi 60 milioni di tonnellate. Oltre agli sprechi alimentari, anche quelli del settore tessile raggiungono numeri importanti: 12,6 milioni di tonnellate all’anno, dei quali 5,2 milioni di tonnellate provengono da abbigliamento e calzature. Se a ciò si aggiunge che solo l’1% dei rifiuti tessili vengono riciclati per la produzione di nuovi prodotti, si fa presto a comprendere quanto sia necessaria una decisa accelerazione in ottica di economia circolare. Un primo passo sembra essere stato fatto dal Parlamento Europeo che ha di recente votato nuove norme per affrontare il problema degli sprechi alimentari e di quelli della cosiddetta fast fashion.  La normativa comprende nuovi obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti da raggiungere a livello di singoli Stati membri dell’UE entro il 2030. Nel dettaglio, viene indicata una riduzione minima del 20% nella produzione e trasformazione alimentare, percentuale raddoppiata rispetto a quanto in precedenza indicato dalla Commissione, e del 40% pro capite nella vendita al dettaglio, ristoranti, servizi alimentari e consumatori, rispetto al 30% fissato dalle precedenti norme. In aggiunta, il Parlamento ha chiesto formalmente alla Commissione di valutare se apportare ulteriori modifiche introducendo percentuali di riduzione di rifiuti ancora più elevate per il 2035. Le nuove norme inoltre dovrebbero istituire regimi di responsabilità estesa del produttore, mediante i quali i produttori che vendono prodotti tessili nell’UE sono tenuti a coprire i costi relativi a raccolta differenziata, cernita e riciclo. Gli Stati membri avrebbero tempo 18 mesi dopo l’entrata in vigore della nuova direttiva (contro i 30 mesi proposti in precedenza dalla Commissione) per adottare tali regimi. Le nuove normative riguarderebbero diverse categorie di prodotti, quali abbigliamento e accessori, calzature, materassi, tappeti, biancheria da letto, tende, compresi i materiali che contengono cuoio, gomma, plastica. L’iter delle nuove norme dovrebbe riprendere il percorso legislativo dopo le elezioni europee che si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)