Aree del Salento per ora senza quell’impianto…
«Salvi» dal fotovoltaico Nardò (Le), Avetrana (Ta), S. Pancrazio salentino ed Erchie (Br)
Quando si vuole si fanno valere in alcuni procedimenti di Via le valutazioni cumulative. Ci si può difendere dalla follia imperversante delle rinnovabili dovunque e comunque con le norme vigenti e con gli strumenti tecnici oggi operanti
Impianti energetici e aree inidonee… perché aspettare il piano energetico?
In Toscana interessante sentenza della Consulta. Il Piano energetico toscano, nell’individuare le aree non idonee, non comporta un divieto assoluto, bensì, ottemperando alle linee guida ministeriali del 2010, segnala «una elevata probabilità di esito negativo delle valutazioni, in sede di autorizzazione»
No all’agrivoltaico nel Tarantino
L’impianto ad inseguimento solare di 15.100 moduli fotovoltaici, non ha superato il vaglio della Provincia di Taranto e della Regione Puglia che hanno negato la compatibilità ambientale all’impianto, pregiudicando il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale. Il parere negativo è arrivato anche dalla Soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, dall’Arpa Puglia e dal Comune di Manduria
San Bartolomeo in Galdo martire dell’eolico…
E la Campania fa la furba
Non risolta la questione procedurale fra Campania e Puglia su un progetto in provincia di Benevento che deturpa il paesaggio in maniera violenta danneggiando anche progetti di valorizzazione fra Puglia e Molise. Il parere negativo della soprintendenza foggiana. Altre inesattezze
Per devastare l’ambiente c’è un nuovo cavallo di Troia
Si chiama Fer e la malavita applaude
Ci si chiede come sia possibile impegnare un Paese in questa corsa irrefrenabile alle Fer se, avendo superato i target europei al 2020 sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, l’Italia ha offerto «una quantità stimata di 38 TWh di energia verde ad altri Paesi che invece non hanno raggiunto gli obiettivi». Si stanno distruggendo paesaggio e biodiversità per ragioni affaristiche millantando quelle ecologiche
Rinnovabili, per evitare la giungla serve il Pear…
…in attesa da più di 13 anni
Il Giudice delle leggi, a proposito di un intervento riguardante la Toscana, ha affermato che le Regioni possono fornire l’indicazione «in merito alla non idoneità di determinate aree ad accogliere la costruzione di impianti per la produzione di energie rinnovabili [quando essa] è espressamente riferita alla segnalazione di aree non idonee ”in relazione a specifiche tipologie e/o dimensioni di impianti”». E lo può fare mediante l’atto di pianificazione, il Pear, che in Puglia si sta tentando di aggiornare rispetto all’ultimo documento approvato risalente ad oltre 13 anni fa
Quando la transizione la paga il cittadino
La realizzazione di un impianto industriale per la produzione di energia da fonti rinnovabili richiede consumo di suolo, di paesaggio, di sottosuolo e di altre risorse naturali a fronte di una produzione energetica comunque intermittente per definizione. Si pone, poi, il problema dello smantellamento degli impianti a fine vita…
Il Pnrr delude la Sigea, una dura nota
Ignorata la Geotermia e si consuma suolo
Fiore: «Punto deludente è l’assenza della geotermia a bassa entalpia tra le fonti di energia rinnovabile. Siamo dinanzi ad un Piano nazionale di ripresa e resilienza che consuma suolo».
Prima dei fondi europei di Next Generation EU e della loro spesa ragionata, serve un cambio culturale nel pensare al nostro agire, al nostro stile di vita e allo sviluppo economico in grado di evitare di degradare l’ambiente più velocemente della sua capacità di auto rigenerarsi
E ora l’eolico punta al porto di Taranto
In malora bellezza, corallo rosso, posidonia e isole Cheradi
Il decreto del ministero dell’Ambiente d’intesa con quello dei Beni Culturali è del 2012 ha valutato benevolmente l’iniziativa anche contro i pareri di Comune di Taranto, Provincia di Taranto, Regione Puglia e pure delle Soprintendenze ai Beni Archeologici per la Puglia ed al Paesaggio
Risparmio energetico, i treni sempre più green
Depositato brevetto industriale per monitorare i fenomeni di arco elettrico, causa di sprechi di energia e malfunzionamenti. I risultati ottenuti nel corso dei 41 mesi di durata del progetto sono stati il tema del Workshop rivolto agli stakeholder che ha chiuso i lavori di MyRailS