Biodiversità, la proprietà privata può fare la sua parte
Le proprietà circondate da muretti e recinti di vario tipo, con cordoli in cemento, sono un ostacolo insormontabile per tanti piccoli animali che al contrario potrebbero anche essere utili. Eppure basterebbe poco per agevolare la rete ecologica
Biodiversità, Europa, Regioni e… natura
Il recepimento sull’applicazione delle linee guida dell’ex ministero dell’Ambiente sulla procedura di valutazione di incidenza. L’assenza di una visione strategica della valutazione di incidenza si accompagna all’assenza di gestione dei Siti Natura 2000 in gran parte delle Regioni le quali, per togliersi di mezzo la rogna mantenendo però la titolarità gestionale dei Siti (solo formale e più che altro per drenare risorse economiche comunitarie), delegano la procedura a Province e Comuni che non hanno né personale competente né interesse a rendere un buon servigio alla protezione della biodiversità
In pericolo oltre il 50% della biodiversità dell’Italia
Ancora a rischio specie e habitat marini e terrestri. Necessari interventi di contrasto per il 35% delle specie esotiche più pericolose. È online il Rapporto Ispra sulla biodiversità in Italia
Non erano estinte, recuperate 17 piante europee
Un team internazionale di ricercatori ha riabilitato 17 specie di piante considerate estinte in Europa da molti decenni attraverso una revisione tassonomica e una verifica della loro riscoperta in natura o della presenza di esemplari negli orti botanici mondiali. Ciò permetterà di attuare programmi di conservazione per molte di queste specie, comunque rare e/o minacciate di «nuova» estinzione
Foreste, serve un nuovo patto tra la natura e l’uomo
L’espansione dell’agricoltura commerciale, sia su grande sia su piccola scala, e le colture arboree sono di gran lunga le maggiori cause di deforestazione, con la speculazione fondiaria che gioca sempre di più un’importanza determinante. Infrastrutture e attività estrattive, in particolare l’espansione del settore minerario, sono cause di deforestazione sempre più impattanti
Una via di fuga per il panda rosso
Ventidue acri di foresta e 20mila alberi per il panda rosso: posto il primo tratto del corridoio verso l’India. La specie è in forte pericolo per la riduzione dell’habitat
Nuova tutela per la Rete Natura 2000
Pubblicate nuove linee guida per la tutela della Rete Natura 2000 e salvaguardare meglio la biodiversità. Lipu e Wwf: «Passo avanti di grande rilievo nella tutela della biodiversità. Ora applicarle rigorosamente in tutte le regioni, per fermare il declino di specie e habitat»
Ecco perché tanti lupi… fuori zona
Dall’inizio dell’anno rinvenute 10 carcasse, sono i cosiddetti elementi in «dispersione», cioè quegli esemplari che si distaccano dal branco per competizione sociale. Manca una rete ecologica. Necessario imparare a convivere con i lupi
La Finlandia minaccia la Grande foresta e la terra di Babbo Natale
La corsa allo sfruttamento dell’Artico minacciano le foreste intatte essenziali all’allevamento tradizionale delle renne, di cui vivono da secoli gli indigeni Sámi. Una nuova linea ferroviaria dovrebbe unire il Mar Glaciale Artico a Rovaniemi, in Lapponia
La biodiversità passa dalla protezione del lupo
È necessario un confronto tra Enti che hanno le stesse difficoltà gestionali su territori diversi, quali gli Enti Parco, e dove la gestione della fauna è un insieme di azioni derivanti dall’analisi interdisciplinare tra gli studiosi di scienze naturali e sociali, analisi che assicurino vitalità a lungo termine degli ecosistemi ed il mantenimento dei processi ecologici
«Non gettare via le foreste»
Greenpeace Nordic blocca gli ingressi allo stabilimento svedese che mette in pericolo la grande foresta del Nord. In pericolo aree importanti della Grande Foresta del Nord in Svezia, Finlandia e Russia
Amazzonia, la deforestazione sotto l’occhio dei satelliti italiani
La notizia arriva da Rio de Janeiro, dove e-Geos (società partecipata da Finmeccanica-Telespazio e dall’Asi), con la brasiliana Geoambiente, si è aggiudicata la gara indetta dal Centro di gestione per la protezione dell’Amazzonia. Il contratto, valido per il 2016 e rinnovabile per un secondo anno, prevede l’acquisizione mensile dei dati satellitari provenienti dai Cosmo-SkyMed, relativi a una superficie pari a un milione di chilometri quadrati del territorio dell’Amazzonia
Europa, lasciato indisturbato solo il 4% delle foreste
Il restante 96% è costituito da foreste con più bassi livelli di naturalità, con diverso livello di gestione antropica, dalle foreste semi-naturali a quelle artificiali. La malattia dell’olmo olandese ha dimostrato di essere altamente contagiosa e letale per tutti gli olmi europei; più di 25 milioni di alberi sono morti nel Regno Unito solo a causa di questa malattia arrivata in Europa nel 1967, a bordo di navi fatte con tronchi di olmo dal Nord America
A rischio metà dei patrimoni naturali mondiali
Nel rapporto il Wwf denuncia che «siano minacciati da attività industriali di varia natura tra cui esplorazioni di petrolio e gas, attività minerarie e taglio illegale di legname. Il danno è ancora maggiore se si considera che queste aree forniscono servizi “naturali” e sostentamento a molte popolazioni». Le Aree creano benefici per 11 milioni di persone grazie ai servizi naturali come turismo, attività ricreative, pesca, prodotti
Olio di palma: chi distrugge la foresta?
Due anni fa la gran parte dei grandi marchi ha fatto a gara nell’impegnarsi a proteggere le foreste pluviali. Ma solo alcuni di questi ha mantenuto la propria promessa di utilizzare solo olio di palma di origine sostenibile. La maggior parte infatti non ha fatto nulla, o ha avviato progressi lenti, che ancora non sono attuati. Sembra quasi che la promessa da sola possa bastare a darsi un’immagine vera: mantenerla non è poi così importante. Il risultato è che l’industria dell’olio di palma è ancora la principale causa della distruzione di queste foreste
In Wikiplantbase c’è anche la Sardegna
Il progetto di un data base collaborativo per mappare le specie botaniche fu lanciato dai ricercatori dell’Università di Pisa si è ora esteso. Attualmente, i collaboratori sono oltre 50, da ricercatori di professione nell’ambito della botanica sino a semplici appassionati di flora, e grazie al contributo di tutti sono state inserite circa 98.000 segnalazioni per la Toscana e circa 38.000 per la Sardegna