Storico accordo dopo venti anni di battaglie. Sostenuto da Greenpeace, Forest Ethics, Sierra Club British Columbia e imprese forestali, sancisce la protezione di tre milioni di ettari di foresta, un territorio grande approssimativamente quanto il Belgio, nonché habitat di lupi, grizzly, uriette marmorizzate, salmoni, rane e del rarissimo orso kermode o «orso spirito», una sottospecie di orso nero che vive lungo le coste centro-settentrionali della Columbia Britannica
Tutelare meglio le Aree marine
Se gestite in maniera efficace e in linea con la legislazione vigente, le «Marine Protected Areas», possono rappresentare uno strumento prezioso per la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità dei mari d’Europa
Il problema di Davide non si risolve abbattendo Golia…
…ma educando i Filistei. Pensare di risolvere problemi causati dall’uomo, come il trasporto transoceanico di specie aliene, l’abbattimento venatorio dei grandi predatori, la frammentazione, la distruzione e l’inquinamento degli habitat e l’occupazione di territori un tempo selvatici, attraverso una serie di altri interventi diretti sulle conseguenze naturali è quanto di più insensato si possa proporre
Impresa austriaca compra legno illegale
Avrebbe anche tentato di affondare la legge forestale. Se continueranno a lavorare gli impianti della Schweighofe processeranno 320mila ettari di foreste nella sola Romania. Il disboscamento illegale minaccia le ultime foreste primarie d’Europa, il 60 per cento delle quali si trova in Romania. Queste foreste incontaminate ospitano più mammiferi di grandi dimensioni (orso bruno, lupo, lince) dell’intera Unione europea
Così l’uomo sta alterando gli oceani
Gli oceani, che hanno assorbito finora circa il 30% del biossido di carbonio emesso dalle attività umane, sono in fase di acidificazione perché negli ultimi decenni la grande quantità aggiuntiva e non naturale di anidride carbonica disciolta ha comportato la diminuzione del pH marino rispetto alle centinaia e migliaia di secoli precedenti
Scoperti indicatori spia che prevedono il collasso di ecosistemi
La ricerca è durata sette anni ed è la prima sperimentazione di questa portata che avviene in condizioni naturali: per testare il modello teorico e i relativi indicatori, gli studiosi hanno preso in esame le foreste di alghe dell’isola di Capraia nell’arcipelago toscano. Il lavoro pubblicato sulla rivista internazionale «Current Biology»
Stiamo perdendo 170 milioni di ettari
«Immaginate un bosco che si estende in tutta la Germania, la Francia, la Spagna e il Portogallo spazzato via nel giro di 20 anni – dice Rod Taylor, del Wwf -. Dobbiamo scongiurare questo rischio e salvare le comunità e le culture che dipendono dalle foreste, e assicurare che le foreste continuino ad immagazzinare carbonio, filtrare la nostra acqua, il legno di fornitura e di fornire l’habitat per milioni di specie»
L’App s’impegna a recuperare ciò che ha distrutto
L’Asia Pulp and Paper, per produrre carta, ha distrutto per anni le foreste pluviali. Un’azione combattuta da sempre dalla rete delle associazioni ambientaliste. Ora tutti plaudono al cambio di politica del colosso cartario, ma è vero cambiamento? O solo un escamotage commerciale? E si può ricostruire ciò che è stato definitivamente perduto?
L’obsolescenza programmata: fondamento di una società antiecologica
Bisogna riacquisire quell’intelligenza ecologica che Daniel Goleman ha sapientemente rispolverato dalle già consolidate abitudini dei nostri nonni, la necessità di non comprare. Non acquistare. Riparare, recuperare, aggiustare finché si può. Finché resta un solo pezzo di ricambio utile, un solo oggetto migliorabile e non sostituibile
Foreste? C’eravamo sbagliati! Nessuna buona notizia…
La riforestazione non sostituisce la deforestazione. Il Global Forest Resource Assessment nel 2010 aveva compreso all’interno della definizione di «foreste» le aree coperte da piantagioni o riforestate. Da questi trend positivi si era frettolosamente concluso che nel decennio 2000-2010 il tasso di deforestazione fosse diminuito
Per favore non «gestite» le foreste
Bisogna gestire le foreste o la natura è in grado di fare da sé? Un analisi dell’impatto umano sugli ecosistemi forestali da un punto di vista olistico
La crescita a spese dell’ambiente – Il caso-studio del Ghana
Sembra che per raggiungere quell’ambito trono di «Paese sviluppato», sul modello «occidentale», sia necessario passare attraverso decenni di totale svuotamento della Natura in ogni suo elemento. Il Ghana, per raggiungere questo obiettivo, ha perso in meno di 40 anni oltre il 75% della sua superficie forestale
Fukushima, il danno alla Natura
L’intera vita acquatica e gli ecosistemi di un vasto tratto di oceano rischiano di essere contaminati per sempre ricreando una Cernobyl sottomarina
Ecco come muore una foresta
Cronaca della distruzione del bacino del Congo. Si distruggono alberi plurisecolari per fabbricare bare di mogano e parquet nelle case del civile Occidente
Gatto: il miglior nemico della Natura, dopo l’uomo
Il problema nasce dal momento che il numero di gatti immessi dall’uomo nei territori extraurbani cresce smisuratamente, a differenza delle popolazioni di specie selvatiche
La Rete Ecologica: La vita e le sue infinite connessioni
Il mantenimento della vita implica elevati costi energetici, che non potrebbero assolutamente essere sostenuti se non vi fosse una «multiapplicata» serie di relazioni tra le parti