Il ritorno del cervo sardo

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Lberato un gruppo di 15 cervi all’interno dell’areale del «Supramonte ogliastrino»; una giornata storica, che ha segnato il ritorno del cervo in un’area della Sardegna da cui mancava sin dai primi del 900. Ispra partecipa al progetto europeo per la tutela della specie

Martora

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La Martora risulta ormai in progressiva diminuzione dal nostro territorio, a causa della crescente antropizzazione e dello sfruttamento spesso eccessivo delle foreste

Orso bruno marsicano

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La sua sopravvivenza è un miracolo messo in forte crisi proprio nell’ambiente che l’ha salvato: il parco nazionale d’Abruzzo

Falco pellegrino

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Esistono attualmente in Italia circa un migliaio di coppie di questo formidabile Rapace, e se ne contano certamente oltre diecimila in Europa, tutte nidificanti: anche se un vero, preciso censimento completo degli individui appare molto difficile, considerando i movimenti e le dispersioni stagionali, non solo di adulti ma anche e soprattutto di giovani, in relazione alla presenza di forti concentrazioni delle prede preferite

Gatto selvatico

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Lo splendido ed affascinante animale delle più remote selve europee appartiene alla forma tipica di Gatto selvatico (Felis silvestris), che in passato viveva anche lungo le catene montuose delle Alpi

Grifone

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Delle quattro specie dei avvoltoi che un tempo la fauna italica poteva vantare (Gipeto o Avvoltoio degli agnelli, Avvoltoio monaco, Capovaccaio e Grifone) ben poco sopravvive ormai nel nostro Paese, anche se ora si sta tentando, lentamente, un faticoso ritorno

Tasso

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Utile all’agricoltura perché con laboriose ricerche e instancabili peregrinazioni controlla e limita l’espansione di molte specie dannose, contribuendo così, al dinamico ma sottile e delicato equilibrio della natura

Lince appenninica

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La storia della sua esistenza è avvolta nel mistero. Sul suo passato, e sullo stesso presente, si afferma tutto e il contrario di tutto

Camoscio d’Abruzzo

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Un animale unico al mondo, che oggi vanta sempre più titoli e ragioni per essere chiamato non solo Camoscio d’Abruzzo, ma con migliore «spirito del tempo» Camoscio appenninico? L’importante ruolo del Gruppo camoscio Italia

L’importante ruolo del Gruppo camoscio Italia

La lince non è un fantasma…

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La leggendaria Lince appenninica vive ancora nel Mezzogiorno d’Italia

Straordinaria scoperta zoologica segnalata da Franco Tassi. Più volte vista in varie zone, queste sono state tutte attentamente censite dal Gruppo Lince Italia, che prossimamente renderà noti gli interessanti risultati delle ricerche svolte da Franco Tassi & Collaboratori durante l’ultimo mezzo secolo

Nell’Appennino Lucano è tornato il capriolo

Tempo di lettura: 3 minuti L’esemplare, videotrappolato nelle prime ore diurne del 5 maggio 2022, è stato «scoperto» dal dott. Fabrizio Gerardo Lioy del Gruppo Ricerca Naturalistica di Fuorisentiero, durante il progetto di monitoraggio in […]

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Cicogna bianca

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Negli anni Ottanta alcuni sostenevano che il grande uccello aveva due rotte migratorie soltanto, l’una attraverso la penisola iberica e l’altra attraverso la penisola balcanica. Ma le prove storiche sono notevoli e poi c’è stato il grande ritorno

Picchio nero

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I Picchi sono legati in special modo alle foreste primeve, ed è stato proprio lo sfruttamento inesorabile e dilagante delle antiche selve vergini e inviolate, che ancora occupavano rilevanti estensioni del nostro Mezzogiorno al principio del secolo scorso, a portarlo quasi sulla soglia dell’estinzione

PREMESSA

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La sezione Fauna Appenninica si avvale della collaborazione del naturalista Franco Tassi che collabora da tempo con «Villaggio Globale». Questa collaborazione sistematica, è dedicata al tema degli animali più interessanti della fauna appenninica, con particolare riferimento a quelli del nostro Mezzogiorno. Franco Tassi riprende, quindi, il filone di ricerca e divulgazione da lui creato agli inizi degli anni Settanta come «Fauna Appenninica», che tanto successo incontrò sul piano editoriale e culturale, stimolando in molti giovani il desiderio di approfondire sempre più temi fino a quel momento troppo trascurati.
Questa nuova serie si inserisce inoltre perfettamente nella Collana «Piccole Faune»,

Barbagianni

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Solitario e discreto, abita zone sia coltivate sia urbane, ruderali e rocciose, ed è molto diffuso in tutta Italia, purché il clima sia mite e non dilaghino troppi insetticidi e veleni

Capriolo

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A parte la migliorata situazione dell’Appennino centro-settentrionale, dove risulta ormai in sensibile ripresa, i tre importanti contingenti meridionali (Castelporziano, Gargano, Orsomarso) sembrano ancora estremamente limitati: oltre a necessitare di studi più approfonditi e alcuni territori circostanti avrebbero bisogno di rigorosa protezione

Aquila reale

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Vi sono ancora Aquile in discreto numero nei luoghi più remoti delle Alpi e dell’Appennino, Sicilia compresa, e naturalmente in Sardegna. Ma purtroppo una serie di fattori avversi minaccia pericolosamente il futuro di questa specie

Lupo Appenninico

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Il suo successo senza eguali può essere sintetizzato in poche cifre: dai soli 100 individui del «minimo storico», la popolazione italiana ha ormai raggiunto almeno 700 esemplari

Cinghiale

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Nelle aree economicamente improduttive può costituire una preziosa risorsa spontanea, come ben sanno le Riserve italiane e straniere che ricavano cospicui redditi da un oculato sfruttamento, non solo venatorio, ma anche gastronomico, folkloristico culturale

Mastino abruzzese

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La fama di questa pacifica e preziosa «Arma Bianca» si è così diffusa in molte parti del mondo, facendolo impiegare dagli allevatori, anche negli Stati Uniti d’America e in Norvegia, come «mezzo più efficace di difesa» del bestiame domestico dagli attacchi dei predatori