Dopo la segnalazione della Capitaneria di Porto di Golfo Aranci all’Amp di Tavolara, si è subito attivata la Rete Regionale per la conservazione della fauna marina, di cui l’Area Marina Protetta di Tavolara fa parte insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e tutti i Parchi nazionali e Aree marine protette della Sardegna
Forestali traggono in salvo un grifone
Gli specialisti del Servizio Cites intervenuti su segnalazione di un cittadino hanno salvato un giovane esemplare di Gyps fulvus L. dell’età approssimativa di 2-3 anni. Probabilmente in fase di migrazione verso il Nord Africa era debilitato e affamato. È stato affidato al Cruma, un centro di recupero della Lipu. Questo rapace è particolarmente raro in Italia dove si contano non più di 200 esemplari
Orsi e uomini… vince la stupidità
Esperti ed «autorità» erano e sono ancora sostenuti dalla ridicola pretesa di saper addomesticare la natura selvaggia, non educando l’uomo, ma «robotizzando» l’orso. E quindi, come era facilmente prevedibile, hanno perso. O meglio, abbiamo perso tutti, dimostrando ancora una volta che l’uomo odierno, chiuso nel proprio miope egoismo, non è più capace di convivere con la vera natura
Nel Mediterraneo una delle più grandi meduse
La Drymonema dalmatinum era scomparsa nel 1947. Il ciclo di queste meduse è composto da una fase che vive attaccata al fondo, e sono i «polipi», questi possono vivere per decenni senza produrre meduse e poi, improvvisamente, danno vita alla fase adulta: la medusa, appunto. I polipi di Drymonema, con ogni probabilità sono stati «nascosti», attaccati a qualche scoglio, e ora le condizioni ambientali hanno «risvegliato» il gigante
Occhio alla medusa…
Il progetto messo a punto dal prof. Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università del Salento e Cnr-Ismar, deriva dal voler documentare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Perché l’aumento di questa specie. Le responsabilità della pesca. C’è qualche specie molto pericolosa per l’uomo
Raro e spettacolare incontro con mante in Mar Ligure
Per via della sua rarità, endemicità (presente solo in Mediterraneo e forse nelle acque dell’Atlantico nordorientale) e basso tasso riproduttivo, la Mobula mobular è minacciata dalle catture accidentali nelle reti pelagiche derivanti, tuttora impiegate illegalmente in Mediterraneo, e da attività stagionali di cattura diretta al largo della Striscia di Gaza. Pertanto, la specie è elencata come «in pericolo» nella Lista Rossa dell’Iucn
La Natura non è crudele, l’uomo spesso sì…
La soppressione del cucciolo di orso nello zoo di Berna e il gene egoista umano. L’orso bruno è stato anestetizzato e ucciso dagli addetti dello zoo svizzero, a 11 settimane di vita, per evitare che venisse ucciso dal padre, come già successo per il fratellino. L’animale sarà impagliato ed esposto nel museo di storia naturale di Berna per dimostrare ai bambini «che la natura è crudele». In realtà una spinta ad una cultura di violenza
La strage silenziosa degli squali
Si tratta della comune specie Verdesca frequente nei nostri mari. Ogni anno vengono uccisi tra i 10 ed i 20 milioni di esemplari durante le battute di pesca o in maniera accidentale, sino allo scorso anno sono stati documentati solo 13 attacchi da parte delle Verdesche, di cui solamente 4 mortali in tutto il mondo (mai in Italia). La sproporzione tra le uccisioni provocate dall’uomo e quelle causate dallo squalo confermano quale dei due predatori sia certamente il più pericoloso
Nel Parco d’Abruzzo gli orsi muoiono per troppe… vacche
La storica Associazione denuncia da anni una situazione insostenibile per la salvaguardia delle specie selvatiche e per la biodiversità del Parco, ora un referto sanitario conferma che l’autorizzazione o il permettere il pascolo brado è una concausa fondamentale per la mancata sicurezza degli orsi. Il problema delle esche velenose non affrontato seriamente
Anche i macachi si consolano nel momento del bisogno
È stato osservato che dopo un’aggressione, il consolatore si avvicinava spontaneamente alla vittima e la confortava con contatti amichevoli come abbracci, carezze e baci. I contatti corporei riducevano lo stress nella vittima che migliorava così il proprio stato emotivo. Le femmine, in particolare, mostravano elevati segnali di ansia dopo un’aggressione e, non a caso, erano proprio quelle consolate di più da tutti i membri del gruppo
Se li trovate non toccateli!
Un giovane esemplare di capriolo italico del Gargano allevato in cattività è stato ritrovato dal Corpo forestale dello Stato. Perché non bisogna avvicinarsi. Le problematiche della reimmissione in natura. Otto regole da seguire. La peculiarità della specie che vive sul Gargano
No alla caccia alle balene per «motivi scientifici»
Lo ha stabilito oggi, su ricorso presentato dal Governo australiano, la Corte internazionale di Giustizia. Negli ultimi venticinque anni è costato la vita a più di 10mila cetacei. Soddisfazione dell’Enpa: era «solo un banale pretesto per i Giapponesi per sterminare le balene che sono considerate competitrici nella pesca, come gli altri cetacei»
Lo zoo di Copenhagen come un… mattatoio
Dopo la giraffa Marius, uccide anche quattro leoni. Secondo la struttura i due cuccioli di leone sarebbero stati uccisi per evitare una possibile aggressione da parte di altri adulti. Gli altri due adulti perché troppo vecchi. L’Enpa: La politica europea dia un segno e dica basta alla cattività
Requiem per l’orso marsicano?
Accertata l’uccisione di oltre una cinquantina di individui. Grave assenza dell’Ente Parco. Non era stato istituito proprio per la protezione dell’Orso marsicano, non aveva norme e zonazioni idonee a prevenire, evitare e combattere le prepotenti invasioni abusive di bestiame domestico semibrado di provenienza esterna? Sono questi ultimi abusi responsabili dell’alterazione del territorio
Il ritorno del cervo sardo
Lberato un gruppo di 15 cervi all’interno dell’areale del «Supramonte ogliastrino»; una giornata storica, che ha segnato il ritorno del cervo in un’area della Sardegna da cui mancava sin dai primi del 900. Ispra partecipa al progetto europeo per la tutela della specie
Stiamo distruggendo la biodiversità italiana
Una specie su due è a rischio. Rane, pipistrelli e pesci d’acqua dolce in pericolo, flora costiera a forte rischio. In grave pericolo alcune specie della Sardegna. La situazione più critica è quella dei pesci di fiume e di lago, quasi tutti a rischio e minacciati dall’introduzione di altre specie a fini di pesca. In pericolo, tra gli altri, sono lo storione cobice (due specie di storioni si sono già estinte in Italia) e l’alosa
Consultazione pubblica contro il traffico illegale di specie selvatiche
Una piaga devastante che danneggia la biodiversità. Nell’ultimo decennio il numero di elefanti africani abbattuti illegalmente è raddoppiato, raggiungendo 22.000 esemplari, il numero di rinoceronti vittime di bracconieri è cresciuto in maniera esponenziale in Sud Africa. Il bracconaggio miete vittime anche tra le tigri, le cui ossa valgono 900 euro al chilo, ed è responsabile del 78% delle morti di tigri di Sumatra
Senza ripensamenti il massacro dei delfini
Dopo la caccia per «uso scientifico» delle balene continua la «pratica culturale» giapponese che uccide da settembre a marzo centinaia di delfini. Interventi di protesta a tutti i livelli contro questa ipocrisia nipponica e l’Enpa chiede alla Bonino di intervenire
Un altro lupo ucciso
Negli ultimi 6 mesi sono stati una decina i lupi morti sulle strade dell’Aquilano, e molti esemplari sono vittime anche di atti di bracconaggio nel Parco Nazionale d’Abruzzo e non solo. Colpi di fucile, lacci, trappole, rischiano di decimare la popolazione di lupo appenninico. Di fronte ad una incultura diffusa, difronte alla difficoltà di comprendere le basi della catena alimentare che sono fondamentali per intercettare solo vagamente i meccanismi della biosfera, ci rendiamo conto che il cammino da fare è veramente ancora tanto
– Pro Natura: presenza ingombrante o possibile risorsa?
– Wwf: una persecuzione che è un violento salto nel passato
Sepolti in un magazzino «cimeli» dell’Africa nera
In alcuni locali di proprietà della Curia provinciale di Foggia, sono stati rinvenuti in scatoloni numerose parti di esemplari di animali protetti: zanne d’avorio di elefante africano, statuette di piccole dimensioni anch’esse in avorio, una zampa d’elefante africano svuotata internamente e decorata, carapaci di tartarughe di mare di grosse dimensioni, pelli di boa, pelle di ghepardo, scorpioni e ragni in vetro