Campi coltivati invece che foreste. Nella Fazenda Boa Vista nel sud del Piauí, Stato del nordest del Brasile, i cebi barbuti (Sapajus libidinosus) utilizzano pesanti percussori e incudini di pietra per rompere il guscio durissimo delle noci di palma. Mentre i cebi che vivono nelle mangrovie del Morro do Boi, Stato del Maranhão circa 1.200 km più a nord, usano strumenti di legno per aprire molluschi e granchi
L’eolico e i sorprendenti impatti sugli uccelli
Una complessità spesso ignorata
֎Uno studio condotto nell’arcipelago finlandese di Båtskär ha evidenziato come la presenza delle pale eoliche abbia modificato alcune abitudini: dalla rarefazione della presenza di alcune specie al cambio di tonalità del loro canto֎
Per qualche merendina in più muoiono oranghi, tigri, rinoceronti
Noemi dà voce al cartoon censurato in TV in Gran Bretagna. Un’indagine di Greenpeace ha scoperto che tra il 2015 e il 2017, 22 dei fornitori di olio di palma di Mondelēz, tra cui Wilmar (il più grande operatore mondiale di olio di palma), hanno distrutto oltre 70mila ettari di foresta pluviale, un’area grande quasi tre volte l’Isola d’Elba
Un crostaceo di nome «plasticus»
Appena scoperta dai ricercatori dell’Università di Newcastle negli abissi della fossa delle Marianne nell’Oceano Pacifico un piccolo crostaceo che è già contaminato dalla plastica e per questo battezzato Eurythenes plasticus. Il Wwf chiede un accordo internazionale per fermare l’inquinamento da plastica
Perché intervenire contro i mufloni del Giglio?
Perché sconvolgere ecosistemi insulari ormai da tempo in equilibrio dinamico positivo? Anche la comunità locale si è mostrata fortemente contraria alla eliminazione della popolazione di splendidi animali selvatici, con cui convive pacificamente da anni
Perché alcuni cani amano l’acqua mentre altri la detestano?
Fra le razze più amanti dell’acqua ci sono sicuramente il Labrador ed il Cane di Terranova. È facile spiegare perché questi animali cerchino così tanto l’acqua: come dice il loro nome, provengono da paesi, da terre quasi circondate dal mare! Sono «geneticamente abituati» all’acqua e questa per loro rappresenta senza dubbio un forte richiamo naturale. I cani che, invece, hanno paura dell’acqua sono semplicemente animali non abituati alla sua presenza, ma che, col tempo, potranno imparare ad apprezzarla. Tutto dipende dall’indole del cane, dalle sue abitudini… Del resto, è come pensare ai gatti dei marinai e… a quelli di città!
Sosta… tecnica di uno stormo di cicogne
Quasi un «pit-stop» sulla S.S. 16 bis, vicino a Foggia, durante la migrazione. Complice la variazione climatica e il temporale di oggi pomeriggio, lo stormo si è fermato durante il loro incredibile volo migratorio che lo porterà, in breve, a svernare a sud del deserto del Sahara
L’orca invalida assistita dal branco
L’animale è privo della pinna dorsale e della pinna pettorale destra; una grave menomazione causata presumibilmente dalle eliche di motore che gli impedisce di cacciare e, quindi, di provvedere autonomamente ai propri bisogni alimentari. Condizioni tali da metterne seriamente in pericolo la sua sopravvivenza, se non fosse per la coesione del branco che condivide il cibo con l’esemplare certamente reso disabile dall’uomo
SOS Api – Eliminare subito i pesticidi killer
«La drastica riduzione delle api è solo un sintomo di un sistema agricolo che ha fallito, basato sull’uso intensivo di prodotti chimici per servire gli interessi di potenti multinazionali». Greenpeace ha individuato sette pesticidi che devono essere subito vietati a causa della loro tossicità estremamente alta e degli effetti sub-letali e/o sistemici sulle api
Parco Dolomiti bellunesi, accertata riproduzione gatto selvatico
Le fototrappole riprendono per la prima volta una femmina con il suo piccolo. Frutto di uno studio pluriennale condotto dall’Ente Parco e dall’Università Ca’ Foscari Venezia
Un cane per… guarire
L?uomo al solo contatto con l?animale si rilassa: la sua potenziale aggressività o rabbia si riduce, la pressione sanguigna diminuisce e così pure la liberazione degli ormoni dello stress, i corticosteroidi
No alla caccia alle balene per «motivi scientifici»
Lo ha stabilito oggi, su ricorso presentato dal Governo australiano, la Corte internazionale di Giustizia. Negli ultimi venticinque anni è costato la vita a più di 10mila cetacei. Soddisfazione dell’Enpa: era «solo un banale pretesto per i Giapponesi per sterminare le balene che sono considerate competitrici nella pesca, come gli altri cetacei»
Come ti riconosco il delfino
La foto-identificazione per tutelare i Grampo, una specie di delfini del Golfo di Taranto. Il sistema è stato messo a punto dall’Istituto di sistemi e tecnologie industriali per il manifatturiero avanzato del Cnr, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari e la Jonian Dolphin Conservation ed è rivolto al Grampo, una specie di delfino rara e poco conosciuta a livello globale. I risultati ottenuti possono avere importanti ricadute, poiché contribuiscono a orientare le Amministrazioni verso più efficaci misure di tutela, finalizzate alla conservazione della diversità biologica marina
Picchio nero
I Picchi sono legati in special modo alle foreste primeve, ed è stato proprio lo sfruttamento inesorabile e dilagante delle antiche selve vergini e inviolate, che ancora occupavano rilevanti estensioni del nostro Mezzogiorno al principio del secolo scorso, a portarlo quasi sulla soglia dell’estinzione
Così i cebi fanno gli… affari
Un numero speciale della rivista «Philosophical Transactions», curato, tra gli altri, da Elsa Addessi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, passa in rassegna alcuni degli studi più recenti sui comportamenti economici delle specie animali a noi evolutivamente più vicine, quali cebi dai cornetti, gorilla e scimpanzé, evidenziando così i meccanismi cognitivi alla base delle nostre prese di decisione
In Sicilia uccisa a fucilate giovane aquila di Bonelli
Wwf: «Situazione fuori controllo, bisogna immediatamente fermare questa strage». Continua l’emergenza bracconaggio
La tanatosi, l’«arte» di fingersi morti
La condizione tanatosica è rappresentata da uno stato di completa immobilità, che si verifica grazie ad un meccanismo riflesso di contrazione tetanica, scaricato sul tronco e su tutte le appendici, con conseguente sospensione di ogni attività motoria