Lama Monachile, dove l’Amministrazione comunale ha allestito un percorso con luminarie è un’area a pericolosità idraulica molto elevata. In un esposto, il Presidente nazionale Sigea, ricorda gli eventi recenti di alluvioni al Sud e in particolare a Polignano l’alluvione del 2006
Per far tornare i canneti…
Passa alla fase operativa il progetto europeo Life Lagoon ReFresh. Per fermare la marinizzazione della laguna nord di Venezia nell’area prossima al fiume Sile, dovuta essenzialmente alla deviazione di questo e di altri fiumi minori. Il progetto coordinato da Ispra
Dissesti geologici, proviamo con i tre porcellini
La fiaba di Jacobs Joseph può aiutarci a riflettere su come contenere gli effetti dei fenomeni naturali ed evitare che inconsapevoli cittadini diventino, pensando di essere sicuri nella propria auto o nella propria casa, vittime di un fiume, di una fiumara, di una frana o di un terremoto
Matera città geosito
Più di ogni altra città, rappresenta una delle realtà in cui l’uomo si è adattato all’ambiente naturale modificandolo nei termini essenziali per trovare sopravvivenza e sussistenza
Prevenzione sismica, giornata senza geologi
Il presidente dei Geologi della Puglia: «In un paese sismicamente vulnerabile, ove la prevenzione e la mitigazione sono indiscutibilmente elementi di competenza peculiari della geologia, tale assenza rivela una grave lacuna culturale e indica l’inadeguatezza metodologica con cui si affrontano tali criticità»
38mila beni culturali in aree franabili
Esistono in Italia la mappa nazionale e il rapporto sul dissesto idrogeologico: due strumenti per conoscere meglio il territorio e prevenire i rischi. Entrambi aggiornati dall’Ispra
Vulcani, conoscerli per conviverci
Il decimo congresso Cities on Volcanoes a Napoli. La Città Metropolitana di Napoli, con più di 3 milioni di persone e una densità di popolazione di circa 2,700 abitanti/km2, è la Città sui Vulcani per eccellenza. Con due vulcani esplosivi attivi, Vesuvio e Campi Flegrei, e l’isola vulcanica di Ischia, l’area napoletana è una delle regioni caratterizzate dal rischio vulcanico più alto al mondo
L’Italia, una signora che non si cura più
I casi del Torrente Raganello e del ponte Morandi dimostrano drammaticamente qual è il male del Belpaese. Si può intervenire in un Paese con una carta geologica incompleta e ferma agli anni 90? Un paese che non cura la propria fragilità è votato al suicidio
Rinaturalizzare per disinquinare il Golfo di Manfredonia
È la soluzione su cui insiste il Centro studi naturalistici. «Alcuni habitat naturali considerati anche di rilevanza internazionale come le tipologie delle paludi mediterranee, possono fungere come efficienti depuratori delle acque reflue con particolare riferimento all’inquinamento organico»
Siamo all’«emergenza sabbia»
La riduzione del bagnasciuga è frutto di un vuoto incolmabile tra estrazione e naturale ciclo di sostituzione della sabbia. Un granello di sabbia può impiegare dai cento a mille anni per arrivare dalle rocce erose alle coste, mentre il ritmo degli scavi sembra destinato ad aumentare per rispondere alla crescente urbanizzazione
Svanita la vulnerabilità dimenticata la cultura della sicurezza
Un opportuno convegno organizzato ad Ischia da Ingv e Crea. Da segnalare la carenza di conoscenza dei rischi e della prevenzione, carenza purtroppo diffusa a tutti i livelli che dalla governance istituzionale arrivano all’intera popolazione
L’arte antica di lavorare l’argilla
Una cultura diffusa sul territorio pugliese, vita comune legata alle attività dell’uomo di cui si vanno perdendo le tracce come le tante fornaci per produrre vasellame sopraffino in luoghi insospettabili, oggi, come «Andria, Ruvo, Terlizzi, Altamura, Fasano, Gravina, Poggiorsino, ed in altri Paesi. Si travagliano in Noja, Rutigliano ed altri Luoghi»
Meno subsidenza in Emilia Romagna
I miglioramenti si segnalano proprio nelle aree storicamente più interessate: decisivi, ad esempio, sono quelli relativi alla pianura bolognese, principalmente grazie al maggiore utilizzo di acque di superficie a uso potabile e quindi alla riduzione dei prelievi da falda. Diminuisce la tendenza alla subsidenza anche sull’intera costa regionale
Aumentano i comuni a rischio frane
L’Ispra aggiorna la mappa nazionale del dissesto idrogeologico: nel 91% dei comuni italiani, oltre 3 milioni di famiglie residenti in zone a rischio. Migliora, con studi di maggior dettaglio, il quadro conoscitivo nazionale
Le Geoscienze per conoscere l’Italia
Sesta edizione della Settimana del Pianeta Terra. Silvio Seno: «La Settimana del Pianeta Terra vede aumentare ogni anno la partecipazione di cittadini, studenti, associazioni geo-naturalistiche, università, enti parco, musei e istituzioni. L’obiettivo è quello di diffondere il più possibile la consapevolezza delle possibilità che la scienza ci offre per migliorare la qualità della vita. Tutto ciò si può raggiungere facendo crescere il dialogo tra scienziati e politici, perseguendo un cambiamento culturale di lungo periodo. Per questo auspichiamo che sempre più realtà aderiscano alla nostra iniziativa»
Consumo di suolo senza freni
Cantieri in aree vincolate e a rischio dissesto. Nel 2017 una piazza Navona ogni due ore. La maglia nera delle trasformazioni del suolo 2017 va al Parco nazionale dei Monti Sibillini, con oltre 24 ettari di territorio consumato, seguito da quello del Gran Sasso e Monti della Laga, con altri 24 ettari di territorio impermeabilizzati
Un nuovo studio prevede gli incendi stagionali
Appena pubblicata su «Nature Communications» una ricerca dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr di Pisa e dell’Università di Barcellona che mostra come utilizzare le previsioni stagionali fornite dai centri meteorologici, combinante con modelli empirici dell’impatto degli incendi, per ottenere stime quantitative dell’area bruciata attesa nei mesi successivi a scala globale
Il miele svela i segreti di un territorio
Ne bastano poche gocce per recuperare informazioni dettagliate sulle popolazioni di insetti che abitano il territorio in cui è stato prodotto: un nuovo sistema di analisi che può rivelarsi utile per il controllo della biodiversità, ma anche per identificare possibili frodi alimentari
Quella mega frana di Crotone iniziata 500mila anni fa
Svelata da Ogs e Cnr la dinamica della frana che da milioni di anni coinvolge l’area costiera e marina a sud della città calabrese, interessando un’area di quasi 500 km2 e uno spessore di circa 1,5 km. L’indagine, pubblicata su «Scientific Reports», ha rivelato che l’evento è avvenuto in due fasi con dinamiche distinte, la prima risalente a circa 3,7 milioni di anni fa e la seconda iniziata circa 500.000 anni fa e tuttora in atto nell’area marina
Etna, ricostruita la dinamica del flusso piroclastico
Ricostruito l’evento del febbraio 2014. Comprendere la natura dei flussi piroclastici, uno dei fenomeni più pericolosi che possono avvenire nelle aree sommitali dell’Etna. È quanto si prefigge la ricerca, a firma Ingv, pubblicata sul «Journal of Volcanology and Geothermal Research»