Comprende cinque progetti territoriali per il paesaggio della regione, per promuovere politiche attive di tutela e riqualificazione in cinque campi di primaria importanza anche per le interconnessioni che li legano ad altre politiche regionali sui temi dell’ambiente, dell’agricoltura, del turismo, del commercio e dell’artigianato. Sono: la Rete Ecologica Regionale, il Sistema infrastrutturale per la mobilità dolce, il Patto città-campagna, la Valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri, i Sistemi territoriali per la fruizione dei beni culturali e paesaggistici
In mostra i paesaggi geologici della Puglia
֎La mostra visitabile dal 30 gennaio al 1° marzo. Una passeggiata per il territorio della regione anche per sollecitare la curiosità oltre che aumentare la conoscenza֎
In Italia abbiamo 1.371 piante endemiche
La ricerca, condotta da un gruppo di botanici dell’Università di Pisa e del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino, è stata pubblicata sulla rivista internazionale Phytotaxa. «La conoscenza delle specie endemiche è indispensabile dato che la loro eventuale estinzione sarebbe sotto la piena responsabilità dell’Italia»
Pubblicato l’Atlante dei dati ambientali
֎L’ambiente è una risorsa preziosa e fragile, che richiede una conoscenza approfondita e aggiornata per essere tutelato e governato֎
Catania, rischio idrogeologico, progetti e professionalità
Intervista a Michele Orifici, vice presidente Sigea
Opere strutturali e non strutturali per difendere il territorio e le comunità con una corretta progettazione in tempi di cambiamenti climatici e una rapidità delle istruttorie relative agli interventi da eseguire
In Islanda una caldera come i Campi Flegrei
Nel progetto Krafla Magma Drilling Project, per campionare il magma profondo del vulcano islandese Krafla. Il gruppo di ricerca si prefigge di ottenere informazioni dirette sulle caratteristiche del magma prima di una eruzione, potendo così testare decenni di modelli teorici e speculazioni sullo stato dei magmi in profondità
Perché l’erosione della costa tra i fiumi Arno e Magra
Calcolato il deficit sedimentario degli ultimi 40 anni. Lo studio del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista «Water»
Città più sostenibili con la rigenerazione urbana
(Adnkronos) – Le città del futuro si stanno evolvendo sotto i nostri occhi, trasformando i loro volti grigi e decadenti in paesaggi urbani vibranti e sostenibili. Milioni di metri quadri di spazi degradati, ex-opifici industriali e complessi abitativi dismessi sono destinati a rinascere grazie alla rigenerazione urbana, un’onda di cambiamento che sta spazzando via l’abbandono e l’inattività. Con i finanziamenti stanziati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalla Banca Europea per gli Investimenti e dal Fondo Complementare, l’Italia sta investendo risorse significative per affrontare questa sfida. Il PNRR ha destinato ben 2,8 miliardi di euro per recuperare migliaia di alloggi attraverso i Programmi Integrati di Qualità Urbana (Pinqua) e i Piani Urbani Integrati. Questo impegno finanziario riflette l’urgente necessità di affrontare le sfide legate alla sostenibilità ambientale e all’integrazione delle nuove tecnologie nelle nostre città. Secondo il World Cities Report delle Nazioni Unite, entro il 2030 il 60% della popolazione vivrà in città. Questo rende le città non solo centri di rischio, ma anche di opportunità per mitigare le sfide ambientali e sociali. L’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2 e la resilienza alle catastrofi naturali diventano quindi imperativi per garantire la sostenibilità delle nostre metropoli. La collaborazione tra settore pubblico e privato è essenziale per il successo di questo ambizioso progetto. Un approccio integrato che consideri l’immobiliare, le infrastrutture e i trasporti come pilastri fondamentali dell’economia è la chiave per trasformare le nostre città in luoghi più vivibili, sicuri e attraenti. La rigenerazione urbana rappresenta un processo di trasformazione e riqualificazione delle aree urbane esistenti, mirato a migliorare la qualità della vita, promuovere la sostenibilità ambientale ed economica, e rafforzare la resilienza delle città. Questo processo coinvolge interventi mirati per riutilizzare e riqualificare spazi urbani già esistenti anziché consumare nuovo suolo, riducendo così l’impatto ambientale e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili. Cos’è che rende la rigenerazione urbana così significativa? Innanzitutto, si distingue dalla mera riqualificazione edilizia perché mira a generare valore non solo sul piano economico e infrastrutturale, ma anche sociale e ambientale. Questo approccio olistico considera le esigenze delle comunità locali e promuove la creazione di spazi più vivibili e inclusivi. Inoltre, la rigenerazione urbana si allinea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, promuovendo pratiche di costruzione e stili di vita più ecologici. Ciò include la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, la creazione di spazi verdi e la promozione di modalità di trasporto sostenibili. La rigenerazione urbana non si limita solo all’aspetto fisico, ma coinvolge anche la dimensione sociale ed economica delle città. Attraverso la creazione di nuove opportunità lavorative, la promozione della coesione sociale e la valorizzazione del patrimonio culturale, la rigenerazione urbana contribuisce a rendere le città più inclusive e resilienti. La normativa relativa alla rigenerazione urbana varia significativamente da paese a paese e può includere una vasta gamma di leggi, regolamenti e politiche a livello nazionale, regionale e locale. Tuttavia, esistono alcune linee guida e principi comuni che spesso informano la legislazione sulla rigenerazione urbana. In generale, la normativa sulla rigenerazione urbana mira a creare un quadro normativo che faciliti e regoli gli interventi di trasformazione urbana, promuovendo al contempo gli obiettivi di sviluppo sostenibile, inclusione sociale ed economica, e resilienza urbana. La rigenerazione urbana, quando guidata da principi di sostenibilità e criteri ESG, rappresenta un approccio integrato e responsabile alla trasformazione delle aree urbane. Questa combinazione tiene conto non solo delle necessità di sviluppo economico, ma anche dell’impatto ambientale e sociale delle azioni umane sul tessuto urbano. La sostenibilità ambientale nella rigenerazione urbana riguarda la riduzione dell’impatto ecologico delle attività umane nelle città. Ciò può includere la promozione di pratiche di costruzione sostenibile, l’adozione di fonti di energia rinnovabile, la creazione di spazi verdi e la promozione di metodi di trasporto eco-friendly. L’integrazione di infrastrutture resilienti al cambiamento climatico è anche cruciale per affrontare le sfide ambientali future. La rigenerazione urbana sostenibile dovrebbe essere inclusiva e rispondere alle esigenze di tutti i segmenti della popolazione, inclusi i gruppi marginalizzati. Ciò implica la creazione di alloggi accessibili, lo sviluppo di servizi pubblici come scuole e strutture sanitarie, e la promozione di opportunità economiche per tutti i residenti. La partecipazione della comunità nel processo decisionale è fondamentale per garantire che i progetti rispondano alle esigenze locali e siano accettati dalla popolazione. La governance efficace è essenziale per garantire che i progetti di rigenerazione urbana siano gestiti in modo trasparente, etico e responsabile. Questo implica una collaborazione efficace tra enti pubblici, privati e la società civile, nonché la prevenzione di corruzione, conflitti di interesse e discriminazione nei processi decisionali. Un’adeguata rendicontabilità e trasparenza nelle attività di sviluppo urbano sono cruciali per mantenere la fiducia delle parti interessate e per garantire la sostenibilità a lungo termine dei progetti. Integrando i principi di sostenibilità e i criteri ESG nella rigenerazione urbana, è possibile creare comunità più resilienti, vivibili e adattabili alle sfide ambientali e sociali del futuro. Questo approccio non solo favorisce lo sviluppo urbano responsabile, ma può anche generare valore economico a lungo termine e migliorare la qualità della vita nelle città. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Essen da città del carbone a città verde
Durante il suo anno come Capitale verde europea 2017, Essen prevede di avviare oltre 300 progetti ed eventi in grado di migliorare ulteriormente la qualità della vita della città e mettere la sostenibilità al centro dei suoi programmi di sviluppo
Dinamica fluviale in ambito urbano, 50 anni dall’alluvione di Firenze
L’iniziativa, articolata in tre parti: la prima di carattere generale «Corsi d’acqua, urbanistica e quadro normativo in Italia» sul tema dei corsi d’acqua, di come è cambiato il quadro normativo, della Pianificazione territoriale e i Contratti di Fiume, la seconda consistente in una tavola rotonda dal titolo «La città fragile. Difendersi dalle acque» e la terza parte, di carattere tecnico-scientifica, «La città e il Fiume» dedicata ad alcuni casi di studio in Italia
La crosta terrestre può dire quanto durerà un terremoto
Le sequenze sismiche in aree estensionali mediamente hanno una magnitudo più bassa, ma durano di più rispetto a quelle in ambienti compressivi. A dimostrarlo, uno studio condotto da Sapienza Università di Roma, Ingv e Cnr che spiega anche l’imponente e persistente corteo di repliche dell’Appennino, 80.000 in 15 mesi. Il lavoro è stato pubblicato su «Scientific Reports»
>> Abstract
Le minacce dell’uomo alla biodiversità del suolo
I suoli europei sono minacciati da processi in continua espansione che sono riconducibili essenzialmente a fenomeni di erosione, regressione della sostanza organica, impermeabilizzazione, compattazione, salinizzazione, frane, contaminazione e, soprattutto, perdita di biodiversità. La biodiversità del suolo è una risorsa naturale fondamentale, non soltanto ai fini della sostenibilità dell’agricoltura, ma soprattutto per le numerose relazioni funzionali che stabilisce a sostegno di tutte le forme di vita compreso l’uomo
Dissesti idrogeologici, la Puglia in forte ritardo
La cartografia geologica della Regione Puglia in scala 1:50.000 è in fase di stallo e solo il 20% circa del territorio pugliese possiede una cartografia geologica aggiornata. Molti comuni si sono dotati del Piano di emergenza ma pochi sono adeguati; solo pochi comuni hanno programmato la corretta informazione e solo alcuni hanno iniziato a fare le esercitazioni. In Puglia è rara la figura del geologo nella pianta organica degli enti. Proposti il «geologo di zona» e l’istituzione di un Servizio geologico regionale
Roma festeggia la Terra con un discutibile Piano paesistico
Dura nota di Italia Nostra. Il degrado in atto nel Pianeta certamente in Italia non si combatte eliminando le tutele paesaggistiche. È urgente modificare il Titolo V che ha dato troppi poteri alle Regioni sulle tutele del paesaggio
Aumenta l’attenzione per la pericolosità da sprofondamento
Sul rischio voragini in Italia se ne discute a Roma. In Italia in cima alla classifica delle città a rischio sinkholes ci sono le popolose città di Roma, Napoli e Cagliari; mentre sono state individuate come le regioni a maggior rischio il Lazio, la Puglia, l’Abruzzo, la Toscana, la Campania, la Sicilia e la Sardegna