Diversi i progetti smart realizzati nella capitale dei Paesi Bassi, la maggior parte per la riduzione delle emissionidi CO2 in atmosfera. Il Piano prevede azioni fino al 2040 e si accompagna un documento sull’energia. Il progetto Asc, per il periodo 2009–2011, è stato finanziato grazie a 3,4 milioni di euro provenienti dai fondi europei per lo sviluppo regionale (40%), da fondi privati (40%) e da fondi governativi (20%). Nel complesso il maggiore impatto si è raggiunto nei progetti tesi a trasformare l’energia «grigia» in verde
Non si ferma il consumo di suolo e l’Italia va in malora
In 3 anni divorata un’area grande come 5 capoluoghi di regione. I comuni più cementificati d’Italia rimangono Napoli, Milano, Torino, Pescara, Monza, Bergamo e Brescia. Un ettaro di suolo consumato comporta una spesa di 6.500 euro (solo per la parte relativa al mantenimento e la pulizia di canali e fognature), il costo della gestione dell’acqua non infiltrata in Italia dal 2009 al 2012, è stato stimato intorno ai 500 milioni di Euro. Una App per segnalare nuove “perdite di terreno”: con lo smarthphone sulla mappa in tempo reale
La Basilicata sbanda sull’ambiente
L’Associazione condivide il recente intervento dell’Inu su petrolio e sviluppo. Fortemente criticata la gestione dei rifiuti segnatamente per i costi eccessivi e i ritardi nella programmazione. «Assolutamente prioritario progettare il futuro della nostra regione … fuori dalle sacre stanze del potere»
Rischio idrogeologico – I dati ufficiali fermi al 2008
Cifre e situazioni non aggiornate che descrivono una popolazione esposta ai rischi geologici, dati così vecchi in uno scenario che cambia di mese in mese e di stagione in stagione, tanto che l’aggiornamento lo compie un’associazione di protezione ambientale, Legambiente, con il patrocinio del Dipartimento nazionale di Protezione Civile. In una fase dove le dinamiche climatiche locali, influenzate da quelle globali, evidenziano tutta la fragilità del territorio italiano, profondamente modificato dall’uomo, non resta che avviare serie politiche di adattamento a quelli che si potrebbero definire i nuovi «Rischi geoantropici»
Ambiente: Guida pratica per le Aziende
Informazione e assistenza su Acque, Aria, Bonifiche di siti contaminati, Ippc/Aia, Eco-qualità, Emas, Ecolabel, Rifiuti, Suolo e Territorio, Via/Vas, Albo nazionale gestori ambientali
In Basilicata a rischio aree carsiche, bacini idrici e importante grotta
Il progetto Eni di raddoppio delle estrazioni di petrolio a Marsico Nuovo prevede di costruire pozzi e oleodotti situati a poche centinaia di metri più a monte, con il pozzo «Pergola 1» che, nelle sue diverse fasi di perforazione ed estrazione, utilizzerà fanghi, fluidi ed additivi chimici con la possibilità di utilizzo della tecnica di acidificazione in pressione
Difesa del suolo, impegnato solo il 12% delle risorse…
…Dopo tre anni dallo stanziamento per «misure urgenti». «Sono indignato per questa lentezza che se pur attribuibile al complesso sistema degli appalti nel nostro Paese, e cioè alle insopportabili lungaggini burocratiche, non può esimerci dall’osservare che questi interventi salvano la vita e non si può dunque traccheggiare». Circa 200 comuni in Puglia sono ad alto rischio idrogeologico. In attesa di un altro commissario, in dirittura di nomina Paolo Campo, già Sindaco di Manfredonia
L’Italia delle emergenze
Una corretta gestione del territorio è una questione principalmente culturale, certamente supportata da tecnicismi e strumenti (Piani di Bacino, Contratti di Fiume, ecc.) cose che ad oggi sono già avviate ma a cui non viene dato adeguato spazio e voce
Il vulcano Marsili è ancora attivo
Confermata da una campagna oceanografica e dalle analisi di un team internazionale che coinvolge l’Iamc-Cnr e l’Ingv la natura potenzialmente esplosiva del più grande vulcano d’Europa e del Mediterraneo. Sono necessarie nuove ricerche per implementare un sistema di monitoraggio che possa valutare l’effettiva pericolosità connessa a una possibile eruzione sottomarina
Edilizia scolastica – Ancora troppi edifici privi di sicurezza e in aree a rischio
Il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici. Matera si conferma nella parte bassa della graduatoria, Potenza sale di 14 posizioni. Positivo il dato sulla media di prodotti biologici nelle mense scolastiche con il 96%, contro il 56,9% della media nazionale, negativo quello sui piatti utilizzati: 100% in plastica/carta. Le tabelle
L’Italia trema ma non si investe in prevenzione
Mentre a partire dalla rigorosa norma del 2008 tutte le nuove costruzioni in zona sismica sono realizzate con criteri antisismici, il vecchio patrimonio edilizio, residenziale, industriale, di culto, storico-artistico o strategico realizzato prima del 2008, o ancor peggio prima dell’entrata in vigore della Legge 64/1974, è molto vulnerabile ai terremoti con tutto il suo carico di vite che ospita quotidianamente
La terra trema lo stesso giorno in Campania e in Croazia
L’evento allo studio dei ricercatori. Il fisico Marco Mucciarelli evidenzia che la sequenza è prossima ad alcune faglie censite nella banca dati Diss (Database of individual seismogenic sources) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ma non corrisponde ad alcuna sorgente nota; un fatto questo che non escludendo del tutto la possibilità che il catalogo delle faglie non sia completo e pertanto non permette di escludere del tutto la possibilità di scosse più forti di quelle registrate da ieri
Per salvarci dalle alluvioni non serve l’arca… d’oro
Oggi dobbiamo renderci conto che alla «cultura della previsione» e alla «cultura della pianificazione» deve associarsi la «cultura della prevenzione» e «la cultura dell’adattamento». La tecnologia e la scienza riescono a prevedere con largo anticipo (24-48 ore) dove ci sarà la precipitazione intensa che può causare fenomeni di dissesto idrogeologico, così solo il comportamento dell’uomo, può ridurre l’esposizione delle vite e delle opere agli eventi naturali catastrofici
Terra dei fuochi, due facce della stessa medaglia
Il numero di azioni che animeranno la Serr sarà di circa 5.399 attività. Un risultato che si preannuncia straordinario, visto che la partecipazione è incrementata rispetto all’anno scorso, quando l’Italia aveva primeggiato in Europa
Incuria e cemento hanno devastato oltre 2 milioni di ettari
Il ruolo fondamentale degli agricoltori nella manutenzione e nella prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico. 8 comuni su 10 sono in aree ad elevata criticità. Le conclusioni del vicepresidente nazionale vicario Dino Scanavino: valorizzare il settore agricolo quale volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale. L’efficacia dell’impresa agricola multifunzionale
Saranno soppresse le Autorità di bacino
Rientra tra le attività di recepimento delle norme comunitarie. Le competenze saranno assegnate alle autorità di distretto ma nulla si dice dei modi, dei tempi e del personale che per anni hanno gestito la pericolosità idraulica e geomorfologica confrontandosi quotidianamente con le popolazioni e le realtà locali al fine di attuare una politica di previsione e prevenzione dal dissesto idrogeologico
Il primo inventario e catasto dei boschi urbani e periurbani
Saranno censite e inventariate le aree boschive urbane lombarde sorte dalla metà degli anni 70 a seguito di progetti di riforestazione su aree degradate e terreni agricoli in prossimità delle città. I primi dati sulla provincia di Milano. I parametri che saranno utilizzati potranno anche essere applicabili ad altre realtà italiane ed europee. Fruibile da gennaio 2014
Il boom della bioenergia dalle foreste
Nuove aree boschive per frenare l’erosione, contenere inquinamento e rumori risanare i suoli e stimolare l’economia delle aree rurali. I boschi italiani hanno superato i 10,5 milioni di ettari. La percentuale raggiunta è paragonabile a quelle di altri Paesi del centro e nord Europa
Alluvione di Ginosa, i geologi pugliesi chiedono più pianificazione
Per l’Ordine dei geologi della Puglia «è urgente aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell’interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente sarà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono»
Vajont, ricordarlo e riflettere
La tragedia causò 1.910 morti. Gian Vito Graziano: «La domanda più ovvia che possiamo porci è se quella tragedia sia servita, se dopo 50 anni si sia fatto tesoro di quel che è successo. A giudicare dallo stato in cui versa il territorio italiano, si dovrebbe dire di no; dopo il Vajont la storia italiana ci racconta di troppe altri morti e distruzioni, che negli ultimi tempi sembrano diventare persino frequenti»