Suoli contaminati, veleni e salute umana

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In Europa, i contaminanti del suolo che si riscontrano più frequentemente sono i metalli pesanti (35%) e l’olio minerale (24%); si stima che circa tre milioni di siti siano potenzialmente interessati da attività che possono inquinare il suolo e di questi, approssimativamente 250.000 potrebbero avere bisogno urgente di bonifica. Costi elevati per la sanità, si parla di problemi per la salute quali il cancro, danni neurologici e basso IQ, danni ai reni e malattie alle ossa

L’Italia da salvare

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Nel sottosuolo italiano vi sono centinaia di siti estremamente pericolosi per la salute umana. 39 di queste zone sono vaste e talmente inquinate da richiedere una ampia e costosa bonifica. Le chiamano «siti di interesse nazionale» (Sin); la bonifica di altre 18 è stata posta nelle mani delle Regioni; altre centinaia devono (dovrebbero) essere bonificate dagli enti locali. L’iniziativa della Fondazione Micheletti di Brescia e il suo «Atlante dell’Italia da salvare»

Enti inutili, «buttato» anche il comitato di Bacino

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La sua soppressione immediata lascia qualche dubbio anche ad autorevoli esponenti politici e istituzionali. Nei mesi scorsi il Presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, aveva annunciato la sua volontà di rivedere la norma approvata per reintrodurre il Comitato tecnico dell’Autorità di Bacino ma il disegno di legge ancora non è stato discusso

Difesa del suolo – I geologi chiedono politiche più incisive

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il Presidente del Consiglio nazionale geologi, Gian Vito Graziano, ha scritto una lettera per riportare all’attenzione della politica il tema del dissesto idrogeologico in una Italia ormai quasi assuefatta agli eventi calamitosi e prossima alla rassegnazione nella conta dei danni e delle vittime dopo ogni evento. Apprezzamento per il lavoro svolto da un gruppo misto di tecnici, professionisti, amministratori e associazioni

Le minacce dell’uomo alla biodiversità del suolo

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I suoli europei sono minacciati da processi in continua espansione che sono riconducibili essenzialmente a fenomeni di erosione, regressione della sostanza organica, impermeabilizzazione, compattazione, salinizzazione, frane, contaminazione e, soprattutto, perdita di biodiversità. La biodiversità del suolo è una risorsa naturale fondamentale, non soltanto ai fini della sostenibilità dell’agricoltura, ma soprattutto per le numerose relazioni funzionali che stabilisce a sostegno di tutte le forme di vita compreso l’uomo

Finalmente le mani sui parchi…

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Per effetto del Ddl risulterebbero «premiati», in termini di finanziamenti, non più i Parchi che sanno bene conservare la biodiversità e il paesaggio (vere ricchezze delle aree protette), bensì quelli che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti «aventi un impatto ambientale». Nessuno più difende in Italia la natura, il paesaggio, l’archeologia tutto finisce in un calderone indistinto di ipocrisia, interessi e demagogia

In 4 motivi il no delle Associazioni

Per il Fiora no rinaturalizzazione ma cemento

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La decisione della Regione Lazio non tiene presente delle istanze dei cittadini, né tantomeno del parere negativo della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio (la zona è sotto vincolo archeologico, civiltà del Rinaldone, presenze Villanoviane ed Etrusche)

La Puglia ha il piano paesaggistico

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Comprende cinque progetti territoriali per il paesaggio della regione, per promuovere politiche attive di tutela e riqualificazione in cinque campi di primaria importanza anche per le interconnessioni che li legano ad altre politiche regionali sui temi dell’ambiente, dell’agricoltura, del turismo, del commercio e dell’artigianato. Sono: la Rete Ecologica Regionale, il Sistema infrastrutturale per la mobilità dolce, il Patto città-campagna, la Valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri, i Sistemi territoriali per la fruizione dei beni culturali e paesaggistici

Terre e rocce da scavo, come gestirle in cantiere?

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Il nuovo articolo 41-bis (Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo) del Ddl, introdotto durante il passaggio a Montecitorio, stabilisce che i materiali da scavo sono sottoposti al regime di cui all’articolo 184-bis del Dlgs 152/2006 a determinate condizioni. Ma non sarebbe più semplice scrivere un’unica norma, in italiano e tecnicamente incontrovertibile, e regolamentare tutto, cantieri di piccole dimensioni non soggetti a Via-Aia, cantieri di piccole dimensioni soggetti a Via-Aia, cantieri di grandi dimensioni soggetti a Via-Aia, cantieri di grandi dimensioni non soggetti a Via-Aia?

Biodiversità e periferie urbane

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Le piante erbacee spontanee non solo non sono erbacce ma rappresentano uno strumento indispensabile per camminare verso la sostenibilità del verde. Come valorizzare le aree incolte. Scarica il manuale dell’Ispra «Specie erbacee spontanee mediterranee per la riqualificazione di ambienti antropici»

Sono 1.142 gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

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La Lombardia è in testa, la Valle d’Aosta in coda. Prevalenza degli stabilimenti chimici. Rispetto alla precedente edizione del Report le riduzioni maggiori del numero di stabilimenti Rir si registrano nel centro sud (Lazio, Umbria, Campania, Sicilia, Sardegna), mentre si segnalano incrementi in alcune regioni del nord (Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria)

La Pianura Padana verso l’inaridimento

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Questi terreni sono diventati sterili, vuotati delle proprie componenti biochimiche naturali, resi come tante minuscole palline di materiale inerte. Questi campi oggi hanno solo la funzione di sostenere meccanicamente le piante alimentari e non più di nutrirle naturalmente. I nutrimenti vengono dalla continua e massiccia irrorazione di fertilizzanti chimici, senza i quali più nulla crescerebbe

In 50 anni raddoppiato il consumo di suolo

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Ininfluente il numero di abitanti. Il comparto immobiliare rappresenta quasi 1 quinto del Pil, costituisce oltre il 60% della ricchezza delle famiglie, il credito erogato per mutui e prestiti immobiliari ammonta a un terzo degli impieghi bancari. Una città di medie dimensioni è ora in possesso delle banche

Senza segreti il genoma del batterio mangia petrolio

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Si chiama Acinetobacter venetianus VE-C3 ed è in grado di degradare composti altamente inquinanti e tossici per l’uomo. Il suo genoma completo è stato decodificato da ricercatori dell’Itb-Cnr e dell’Università di Firenze. I risultati dello studio sono pubblicati su «Research in Microbiology»

Ripristinato il vincolo paesaggistico ad Irsina

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La sentenza fa chiarezza sulla priorità rappresentata dal bene collettivo del paesaggio messo a rischio in Basilicata da una serie di progetti eolici e dalla realizzazione di una centrale a turbogas della società italo-svizzera Bradano Energia Srl (400 MW), con relativo gasdotto di collegamento con la Val Basento. Progetti questi che non potranno essere più realizzati

Anche l’Umbria interviene sulle terre e rocce da scavo

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L’atto di fatto va a ripristinare quanto già definito nel precedente Regolamento regionale per i piccoli e i grandi cantieri, decaduto però a seguito dell’approvazione del Decreto ministeriale. Sanato un paradosso poiché oggi, gli adempimenti, onerosi, previsti per le grandi opere valgono anche per le piccole opere, provocando di fatto la paralisi delle attività delle piccole imprese

Il cemento minaccia 5.000 prodotti tipici

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Di queste specialità della terra una su quattro è in via di estinzione, visto che attualmente è coltivata da non più di 10 aziende agricole che ne custodiscono la memoria. Dalla castagna «ufarella» del casertano al formaggio «rosa camuna» della Valcamonica, dalla fava di Leonforte dell’ennese al sedano nero di Trevi. Il 18 maggio la Giornata nazionale Mangiasano

I cambiamenti climatici fanno paura

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Ma al secondo posto gli italiani metto gli incidenti stradali. Fra il 1960 e il 2012, tutte le 20 regioni italiane hanno subito eventi fatali: 541 inondazioni in 451 località di 388 Comuni che hanno causato 1.760 vittime (762 morti, 67 dispersi, 931 feriti), e 812 frane in 747 località di 536 Comuni con 5.368 vittime (3.413 morti compresi i 1.917 dell’evento del Vajont del 1963, 14 dispersi, 1.941 feriti). Il Rapporto

Novant’anni di vincolo idrogeologico per prevenire il danno pubblico

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Il Regio decreto del 1923 sembra una norma scritta per fronteggiare le emergenze dei nostri giorni, una norma che con lo scopo di riordinare e riformare la legislazione in materia dei boschi individua le caratteristiche dei terreni sulle quali è limitato e impedito eseguire quelle lavorazioni o attività che possono innescare fenomeni di dissesto del suolo

Così le industrie estrattive minacciano le foreste

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In Perù, Guatemala, Colombia e Panama le risorse non rinnovabili sono di proprietà dello Stato, che le dà poi in concessione alle società minerarie. Questo privilegio consente alle aziende private e di proprietà dello Stato di utilizzare le risorse (come l’acqua, il suolo e le foreste) e stabilire servitù attive a scopo di sfruttamento