Le mareggiate generano anche microterremoti

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L’impatto delle mareggiate è in grado di stimolare vibrazioni sul fondale che si propagano nell’entroterra. Il fenomeno, noto sulla costa occidentale degli Usa, è stato registrato per la prima volta in Europa da una ricerca del Cnr-Ismar e rilevato dai sismometri dell’Università di Padova

Il dissesto idrogeologico è in aumento

Tempo di lettura: 2 minuti Lievi segnali positivi dalle coste Quasi il 94% dei comuni a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Sono circa 3 milioni le famiglie e quasi 7 milioni gli abitanti residenti […]

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Piove? E l’Ofanto straripa ancora…

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Un problema che si trascina da anni dove alla sensibilità geologica del territorio si unisce l’incuria dell’uomo

Nel Tirreno un complesso vulcanico sconosciuto

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Scoperto dai ricercatori dell’Ingv a soli 15 km dalla costa tirrenica calabrese uno dei più grandi complessi vulcanici sottomarini italiani, sviluppatosi dalla fusione di materiale proveniente dal mantello lungo e, in particolare, da una profonda frattura della crosta terrestre. ABSTRACT

Lama Martina, quando la sensibilità parte dal basso

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La Lama che si trova a Molfetta oggi è al centro di un’iniziativa molto interessante scaturita dall’associazione Terrae-centro di educazione ambientale Ophrys che ha sede a Ruvo di Puglia ma meritoriamente opera in Puglia e fuori con competenza ed esperienza

Etna, ecco come si muove il magma

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Tempo di lettura: 3 minuti Uno studio di Ingv L’analisi della sismicità in area etnea consente di conoscere la struttura della crosta terrestre attraverso cui risale il magma e di indagare la migrazione dei fluidi […]

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Da inizio anno 615 incendi forestali

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֎Episodi più gravi in Sicilia e Sardegna, a Vieste salva la copertura forestale. Le aree boschive percorse da incendio, sono 40 km2 di superficie forestale (cioè, il 18 % del totale). I dati aggiornati dell’Ispra֎

Conoscere e proteggere Boccadoro–Ariscianne

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L’iniziativa «Exploring cleanup – conosci e proteggi il tuo territorio», promossa da The Human exploring society, è organizzata dalla rete di associazioni «Ripartiamo da Ariscianne» (Società italiana di geologia ambientale Sigea – Aps, Legambiente – circolo di Barletta, Italia nostra – sezione di Barletta, Fra Storia e Natura, Touring club italiano) ed ha visto per questa giornata l’adesione di numerose altre realtà locali che vedono nel sociale e nell’ambiente le priorità delle loro azioni

Le «isole di calore urbane» senza alberi peggiorano

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L’intensità delle isole di calore estive è particolarmente elevata nelle città metropolitane dell’entroterra e cresce con l’aumentare, nel nucleo centrale della città, dell’estensione delle superfici con ridotta copertura arborea e forte impermeabilizzazione. Lo rivela uno studio coordinato dal Cnr-Ibe, svolto in collaborazione con Ispra e pubblicato su «Science of the Total Environment»

In Basilicata a rischio aree carsiche, bacini idrici e importante grotta

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Il progetto Eni di raddoppio delle estrazioni di petrolio a Marsico Nuovo prevede di costruire pozzi e oleodotti situati a poche centinaia di metri più a monte, con il pozzo «Pergola 1» che, nelle sue diverse fasi di perforazione ed estrazione, utilizzerà fanghi, fluidi ed additivi chimici con la possibilità di utilizzo della tecnica di acidificazione in pressione

«Fotografata» l’Italia naturale

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Mappate 15 regioni

Ispra presenta il progetto «Carta della Natura per conoscere, proteggere e pianificare». Evidenziata una percentuale significativa (30%) di territorio ad elevato pregio naturale e un 3,3% a rischio di degrado

Terremoti, monitoraggio Gps coglie segni premonitori

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Uno studio internazionale cui ha partecipato il Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale della Sapienza ha suggerito l’utilizzo integrato dei dati riguardanti la sismicità con quelli geodetici forniti dal sistema di posizionamento Gps per circoscrivere le aree temporalmente a maggior rischio sismico

Campi Flegrei, svelata la dinamica dei serbatoi magmatici

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Tempo di lettura: 2 minuti Sono all’origine del bradisismo. Ricostruite le dinamiche delle due principali sorgenti magmatiche sottostanti la caldera dei Campi Flegrei

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Dissesto territorio, 7 miliardi in 20 anni

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L’Ispra pubblica il primo Rapporto ReNDiS. Richiesti oltre 26 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio. Per il Dissesto Idrogeologico: in 20 anni finanziati quasi 7 miliardi per oltre 6mila interventi

Terremoti in diminuzione nel 2019

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Oltre 45 terremoti al giorno è il numero dei terremoti localizzati dalle Sale di Sorveglianza operative h24 dell’Istituto: circa 1 ogni 30 minuti. Nello «Speciale 2019» del Blog INGVterremoti, mappe interattive e infografiche permettono di «navigare» tra gli eventi

Il nuovo portale per gli incendi boschivi

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Il Geoportale è attivo da oggi. L’iniziativa è del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (Cufa). Per facilitare l’allestimento del catasto comunale delle aree boschive percorse dal fuoco, continueranno ad essere disponibili gratuitamente, sulla sezione «Catasto Incendi» del Sim (Sistema Informativo della Montagna), i dati vettoriali relativi alle suddette perimetrazioni, unitamente alle particelle catastali interessate

Bioeconomia circolare, il ruolo della filiera foresta-legno

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Le foreste offrono molteplici ricchezze, dall’ambiente, alla salute, all’economia ma nel concreto non siamo in grado di fare una gestione corretta e si finisce per fare un mare di danni

Napoli, la caldera non comprende la città

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Primi risultati dal pozzo di Bagnoli Campi Flegrei Deep Drilling Project. «Mentre sino ad oggi la quasi totalità della letteratura scientifica ipotizzava che la caldera dell’Ignimbrite Campana contenesse anche la parte centrale della città di Napoli, i nuovi dati indicano chiaramente che la collina di Posillipo rappresenta il limite Orientale della caldera flegrea»

Etna, nell’Olocene la prima colata lavica a Catania

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Tempo di lettura: 3 minuti Analisi paleomagnetiche hanno permesso di datare in maniera assoluta le colate laviche che investirono Catania in epoca olocenica, evidenziando la relazione esistente tra l’attività eruttiva dell’Etna e gli insediamenti umani […]

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Dove è più attivo il supervulcano flegreo

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Mappate, mediante l’integrazione di tecniche avanzate di analisi di interferometria radar e sismica, le porzioni della struttura interna del supervulcano flegreo, attualmente più attive in termini di concentrazione degli sforzi, di dinamica del suolo ed emissione fumaroliche superficiali. A rivelarlo, uno studio condotto da Cnr, Ingv e Università Federico II di Napoli, pubblicato su «Remote Sensing of Environment»