De Luca (Consulenti del lavoro): “Politiche attive del lavoro ancora più incisive con tecnologia”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – "E' necessario capire come con la transizione tecnologica si possono attivare ancora di più le politiche attive e esser ancora più incisivi sul mercato del lavoro. Lavorare sulle politiche attive vuol dire creare valore, lavoro, opportunità per tutti. Si deve agire ancora di più sul mondo del lavoro femminile. E oggi parleremo anche di questo". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, aprendo a Bologna la seconda giornata della Convention dei consulenti del lavoro, dedicata a 'Competenze e intelligenza artificiale: i nuovi scenari della formazione'.  De Luca ha ricordato anche "i numeri importanti di quanti sono collegati e che ci seguono a distanza, tra loro molti dirigenti della Romagna che hanno difficoltà logistiche a venire qui pur essendo vicini per via del maltempo". "Dopo oltre vent'anni dalla legge Biagi, si è riaffermato un principio fondamentale: non può esistere un diritto senza un dovere. I nostri padri costituenti lo hanno scritto a chiare lettere nell'articolo 4 della Costituzione. Dopo vent'anni abbiamo visto realizzati i principi della legge Biagi, una norma che basava tutto su due grandi direttrici: l'adattabilità e l'occupabilità. E oggi noi ci troviamo finalmente in un sistema giuridico lavoristico che dà piena attuazione all'articolo 4 della Costituzione, che dà piena attuazione alla legge Biagi, vero caposaldo del diritto del lavoro moderno. Avere un lavoro è un diritto, cercarselo è un dovere".  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Estate 2024, da animatori a barman: oltre 40mila opportunità di lavoro tramite agenzia

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Sono oltre 40mila le opportunità di lavoro tramite agenzia in arrivo con l’estate 2024. Queste le stime di Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, per la bella stagione. Le figure sono quelle più classiche per l’estate: animatori e operatori per centri estivi, receptionist, cassieri stagionali, camerieri, barman, bagnini, addetti ai servizi di spiaggia e guardiani anche alla prima esperienza. E poi, ancora, Dj e tecnici suono, audio, luci, addetti al booking, yacht concierge, Spa Therapist e addetti ai rifugi alpini. Sono queste alcune tra le figure professionali più ricercate nel mondo del lavoro nel trimestre giugno-agosto 2024, periodo nel quale in vista del picco per le vacanze estive si registra un boom di richieste legate ai servizi di accoglienza turistica, a spettacoli e animazione, accompagnamento e cura, e ad attività produttive manifatturiere stagionali collegate soprattutto alla filiera agroalimentare, secondo quanto emerge da una rilevazione effettuata dall’Osservatorio di Assolavoro Datalab nei grandi portali di raccolta vacancy (LinkedIn, Trovit e Indeed) e tramite analisi dirette. Entro agosto 2024 i gruppi professionali di riferimento ai quali appartengono le professioni estive alimenteranno in tutto circa 440mila richieste di profili stagionali. Tra queste le opportunità tramite agenzie per il lavoro sono più di 40mila. La somministrazione, inoltre, nel periodo in esame offrirà complessivamente in tutti i settori e nelle attività anche non stagionali circa 230mila opportunità di lavoro.  Buona conoscenza di almeno una lingua straniera, ottime capacità comunicative, flessibilità negli orari e disponibilità a lavorare nei weekend. Queste le caratteristiche più spesso ricercate dalle aziende.  Si tratta per lo più di contratti di lavoro in somministrazione, ovvero con le tutele e la retribuzione tipica del lavoro dipendente e, per quelli a tempo determinato, con occasioni doppie di reimpiego allo scadere del rapporto di lavoro. Sul sito di Assolavoro è presente l’elenco delle principali agenzie accreditate presso l’apposito Albo del ministero del Lavoro (https://assolavoro.eu/agenzie-associate/). È inoltre possibile attraverso il servizio 'Trova la filiale' (https://assolavoro.eu/trova-la-filiale/) scoprire la filiale dell’agenzia per il lavoro più vicina a casa propria.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Europee, cosa ha detto Meloni a Vox: il testo integrale

0
Tempo di lettura: 6 minuti

(Adnkronos) – E' durato poco meno di 15 minuti l'intervento di Giorgia Meloni in collegamento con la manifestazione 'Europa Viva 24' di Vox a Madrid, il partito spagnolo guidato di Santiago Abascal, a tre settimane dalle europee. L'intervento della premier italiana, l'ultimo degli ospiti europei a parlare, dopo Viktor Orban e Marine Le Pen, prima del presidente argentino, Javier Milei, ha toccato vari temi al centro dell'agenda dei conservatori in vista del voto dell'8 e 9 giugno. Meloni, dopo aver rivendicato di essere la prima donna di destra alla guida della Repubblica italiana, ha difeso i valori "cristiani" del vecchio Continente, tornando sul tema di migranti ("con me al governo gli sbarchi in un anno sono diminuiti del 62%") e dell'identità di genere, ribadendo il suo no alla pratica "disumana" dell'utero in affitto. Poi ha invitato i presenti a lavorare sodo "perché per la prima volta l’esito delle elezioni europee potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti". Ecco il testo integrale dell'intervento del presidente di Ecr e presidente del Consiglio italiano. "Caro Santiago, Caro Jorge, Cari amici di Vox, Cari patrioti Spagnoli, Ancora una volta avete dato vita ad una splendida manifestazione. In un’epoca in cui le persone sono sempre più distanti dalla politica, nella quale spesso si preferisce la piazza virtuale a quella reale, VIVA rappresenta una meravigliosa eccezione. Passione, amore per la propria terra, ideali. Solo chi fa politica spinto da queste motivazioni può essere in grado di realizzare manifestazioni come la vostra. Saluto i tanti ospiti internazionali presenti. Ma desidero rivolgermi soprattutto ai tanti militanti e ai tantissimi giovani presenti.  Avete avuto il coraggio di non lasciarvi influenzare dal pensiero unico dominante. Avete deciso che i valori conservatori sarebbero stati sempre i pilastri della nostra vita. Avete scelto di battervi per ciò in cui credete. Voi siete l’unico futuro possibile per l’Europa. Un continente stanco, remissivo, viziato, che ha pensato di poter barattare l'identità con l'ideologia, la libertà con la comodità, e oggi inevitabilmente paga il prezzo delle sue scelte. Ma non tutto è perduto. Quando la storia chiama, quelli come noi non si tirano indietro.  Non lo abbiamo fatto finora e non lo faremo, a maggior ragione, ora. Caro Santiago, amico mio. Abbiamo iniziato nel 2019 il nostro percorso comune al Parlamento europeo. E da allora le nostre vicende politiche si sono sempre somigliate molto. Fin dal primo momento hanno provato a denigrarci. Hanno provato ad isolarci. Hanno provato a dividerci. E hanno finito per rafforzarci. Dicevano che non saremmo stati all’altezza. Che volevamo distruggere l’Europa. Dicevano che non saremmo mai diventati credibili abbastanza per contare, per essere decisivi. E mentre loro si crogiolavano sulle loro tranquillizzanti certezze, noi lavoravamo e guadagnavamo terreno, credibilità, spazi.  Ed eccoci qui. Ancora insieme. Oggi, Fratelli d’Italia è il primo partito italiano e io ho l’onore di servire la mia nazione come Capo del governo. E nonostante qualcuno ancora non si rassegni, e qualcuno altro si chieda come sia stato possibile che accadesse, sono il primo Presidente del Consiglio di Destra della Repubblica Italiana, e che sono addirittura una donna. Nel frattempo Vox è diventato il terzo partito spagnolo. Un partito solido e ben radicato in tutta la nazione. Un partito che ha un grande futuro davanti a sé e che sarà decisivo per cambiare sia Madrid che Bruxelles.  Ma dobbiamo continuare a lavorare, tanto, e insieme, perché come sempre non vogliamo che ci venga regalato nulla. Noi siamo abituati a guadagnarceli sul campo i nostri risultati. Il nostro continente sta vivendo una fase di grande incertezza, di declino, e ha bisogno di noi. La sinistra europea, principale responsabile di quel declino, ci accusa di voler distruggere l’Europa. Ma la menzogna è sempre una buona notizia, perché mente chi ha bisogno di nascondere qualcosa.  E quello che la sinistra ha bisogno di provare a nascondere agli occhi dei cittadini è che sono stati loro, con le loro ricette folli, il loro centralismo ideologico, la loro assenza di visione, i principali artefici dei fallimenti di questa Unione Europea, un gigante burocratico che pretende di regolamentare ogni aspetto della nostra vita mentre è ancora incapace di darsi una missione geopolitica. Noi vogliamo, e possiamo costruire, non sperare, ma costruire un’Unione Europea diversa e migliore di quella di oggi. Capace di concentrare le sue iniziative e le sue risorse economiche solo su alcune materie importanti, quelle sulle quali può offrire davvero un valore aggiunto.  Difendere i propri confini esterni, invece di costringere i suoi cittadini ad accogliere masse di immigrati irregolari contro la loro volontà. Io sono particolarmente orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, riuscendo a imprimere un primo cambio di passo nella gestione della politica migratoria: non più frontiere aperte e una eterna e inutile discussione sulle redistribuzioni, ma nuove politiche di cooperazione con i Paesi africani, controllo delle partenze, lotta ai trafficanti di esseri umani, percorsi regolari di immigrazione e accordi con paesi terzi per processare le richieste di asilo.  Sarebbe stato impensabile qualche anno fa, ma le risposte pragmatiche alla fine trovano interlocutori disponibili. È un percorso lungo e faticoso ma già oggi in Italia abbiamo avuto il 62% in meno di sbarchi rispetto allo scorso anno. Nella peggiore congiuntura internazionale possibile in termini di stabilità e di migranti illegali pronti a partire. Pensate a quali altri risultati potremo ottenere se nel prossimo Parlamento europeo saremo capaci di ribaltare l’attuale maggioranza.  L’Unione europea deve mettere le sue aziende in condizioni di competere con quelle del resto del mondo. Tutti noi vogliamo una maggiore sovranità europea, un’autonomia strategica che ci renda meno dipendenti. Ma non potremo mai avere alcuna autonomia e alcuna sovranità se continueremo a massacrare le nostre imprese con regole che vengono imposte solo a loro. Perché il mercato può essere libero soltanto se è anche equo. Tutto il resto sono politiche suicide che ci impoveriranno e ci impediranno di mantenere i nostri sistemi di protezione dei più fragili. È il caso della follia denominata Green Deal. Vedete, amici, noi siamo Conservatori e amiamo la natura. Ma la differenza tra noi e gli altri è che noi la natura vogliamo difenderla con l’uomo dentro. Noi non consideriamo la presenza dell’uomo e delle sue attività dannosa per la natura.  Tutt’altro, perché non esiste sostenibilità ambientale senza l’attività dell’uomo. Invece loro pensano che l’uomo sia nemico della natura, non solo per le attività che svolge, ma per il fatto stesso di esistere, e ci sono cattivi maestri che ci spiegano che non dobbiamo fare figli perché i figli inquinano. A tanto siamo arrivati, e i risultati di questi deliri li vediamo ogni giorno. In questi anni l’Unione europea ha preteso di decidere quello che potevamo o non potevamo mangiare, come dovevamo o non dovevamo ristrutturare le nostre case (ovviamente senza dirci con quali soldi dovevamo farlo), quale automobile potevamo o non potevamo guidare, quale tecnologia le nostre aziende potevano o non potevano utilizzare. Hanno utilizzato l’alibi della difesa della natura per dare vita a un attacco alla nostra libertà che noi dobbiamo respingere. Difenderemo i nostri agricoltori, i nostri pescatori, la nostra manifattura, le nostre piccole e medie imprese e la nostra industria da questo attacco senza precedenti.  E li difenderemo per difendere l’Europa, perché l’Europa l’hanno fatta loro, con il loro lavoro, i loro sacrifici, la loro creatività, i loro prodotti d’eccellenza, mentre gli ambientalisti di maniera discutevano della prossima legge assurda da proporre comodamente seduti nel salotto di casa loro. L’Unione europea che abbiamo in mente deve ritrovare l’orgoglio della sua storia e della sua identità. Continueremo a opporci con forza a tutti i tentativi di negare o cancellare le nostre radici culturali, a partire da quelle cristiane. Perché è un fatto che furono i monasteri i primi mattoni dell'Europa, e dimenticarlo, negarlo, sminuirlo significa negare il senso stesso dell'Europa come civiltà, e non intendiamo consentirlo.  Ci opporremo, allo stesso modo, a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata. Perché nessuno mi convincerà mai che si possa definire progresso consentire a uomini ricchi di comprare il corpo di donne povere, o scegliere i figli come fossero prodotti del supermercato. Non è progresso, è oscurantismo, e sono fiera che al parlamento italiano sia in approvazione, su proposta di Fratelli d’Italia, una legge che vuole fare dell’utero in affitto un reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero.  Contrasteremo soprattutto chi, come la sinistra, accecato dal desiderio di cancellare le identità, intende usare Bruxelles per imporre la sua agenda globalista e nichilista, dove le nazioni sono ridotte a incidenti della storia, le persone a meri consumatori, dove multiculturalismo e relativismo etico sono spacciati come i pilastri necessari dell’integrazione europea. Amici miei, La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate. Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l’imposizione dell’agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per una Ue diversa.  Ma oggi può essere un tempo diverso. Siamo alla vigilia di un voto decisivo, perché per la prima volta l’esito delle elezioni europee potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti. Dobbiamo restare concentrati, tenere i piedi per terra e lo sguardo rivolto lontano. E’ il tempo della mobilitazione, è il tempo di andare a testa alta per le strade e guardare negli occhi i nostri compatrioti, per spiegargli cosa vogliamo fare nei prossimi cinque anni. E’ il tempo di alzare la posta in gioco. Abbiamo il dovere di provarci e di lottare fino all’ultimo giorno di campagna elettorale. Perché nessun cambiamento in Europa è possibile senza i Conservatori europei, e questo è un fatto. Noi siamo il motore e i protagonisti della rinascita del nostro continente. Viva l’Italia! Viva la Spagna! Viva i Conservatori Europei!", conclude Meloni —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ondate di caldo, colpiti i più vulnerabili: lo studio

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Nel nostro continente persiste un alto livello di diseguaglianza sociale nella capacità di accesso agli spazi verdi nelle aree urbane, ritenute una delle soluzioni più efficaci per combattere gli effetti negativi delle ondate di calore. E' quanto emerge da uno studio che ha coinvolto ricercatori da tutta Europa, al quale ha partecipato anche l’Italia con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc).  Le ondate di calore in Europa sono in aumento, causando un incremento del 57% delle persone esposte rispetto al decennio 2000-2009. Specialmente nelle aree urbane, gli impatti di questi eventi estremi sono particolarmente pronunciati a causa delle strutture urbane che causano il cosiddetto effetto isola di calore (urban heat island): lo stress termico derivante dalle ondate di calore è la principale causa di morti premature legate al clima in Europa – premettono Cnr e Cmcc in una nota congiunta – Tra le soluzioni più efficaci vi è lo sviluppo di infrastrutture verdi urbane, che rappresentano una delle migliori Nature Based Solutions (Nbs – soluzioni che replicano processi naturali) per mitigare il surriscaldamento nelle città e fornire servizi ecosistemici. Tuttavia, la capacità di beneficiare di questi servizi di green cooling da parte dei cittadini è ancora relativamente sconosciuta.  Il nuovo studio, pubblicato su Nature Cities, ha esaminato l''ingiustizia ambientale' che sta alla base dell'accesso alle soluzioni di green cooling in quattordici grandi aree urbane europee, tra cui Firenze e Roma, utilizzando indicatori socioeconomici. Per lo studio è stato sviluppato un approccio innovativo per valutare l'esposizione dei cittadini allo stress termico basato su una combinazione di dati micrometeorologici, dati satellitari e modelli di simulazione.  “In tutte le aree urbane analizzate, i cittadini residenti a più basso reddito, quali gli inquilini, gli immigrati e i cittadini disoccupati, hanno maggiori difficoltà di accesso ai servizi di green cooling a causa della sfavorevole conformazione urbanistica e sociale di molte città europee", afferma il ricercatore del Cmcc e coautore dello studio Giacomo Nicolini. Al contrario, i residenti ad alto reddito, i cittadini nazionali e i proprietari di case hanno usufruito di una fornitura di raffreddamento superiore alla media.  Alcune delle città oggetto di questo studio sono state selezionate perché ospitano siti di misurazione degli scambi di energia e di gas serra, come il sito dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze gestito dal Cnr, che fornisce questo tipo di misurazioni da quasi vent’anni e fa parte della rete Icos (Integrated Carbon Observation System), l’infrastruttura europea di riferimento sul ciclo del carbonio. Sia il Cmcc sia il Cnr sono, infatti, coinvolti attivamente nella raccolta e nell'elaborazione dei dati della rete europea di Icos, e nel network nazionale Icos Italia, oltre all’Ecosystem Thematic Centre – Etc, gestendo diversi siti e la catena di elaborazione e convalida dei dati di tutta la rete internazionale.  “Questo studio ci mostra che la differente capacità di adattamento ai cambiamenti climatici non è solo una questione tra Paesi ad alto e basso reddito, ma riguarda anche le differenze sociali all’interno delle ricche regioni e città europee. Gli interventi mitigativi basati sulle Nature Based Solutions dovranno assolutamente tenere in debito conto la dimensione sociale oltre a quella ambientale, con analisi integrate e multidisciplinari ad elevato dettaglio spaziale”, conclude Beniamino Gioli, ricercatore dell’Istituto di Bioeconomia del Cnr di Firenze (Cnr-Ibe). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ponza, 16enne va a buttare la spazzatura: “Un uomo mi ha spinta in casa e mi ha violentata”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Era andata a buttare la spazzatura davanti casa sull'isola di Ponza, in provincia di Latina, quando è stata afferrata da un 30enne, spinta in casa e costretta subire violenza sessuale. E' accaduto ieri sera intorno alle 19. La vittima, una ragazza romena 16enne, appena è riuscita a liberarsi, ha raccontato quanto accaduto ai genitori che hanno subito chiamato i carabinieri. Una volta sul posto i militari della stazione di Ponza hanno individuato un romano di 30 anni, palesemente ubriaco. La giovane è stata visitata dal poliambulatorio sul posto e poi portata in elisoccorso all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina.  
Il giovane è stato denunciato su disposizione della procura di Cassino per violenza sessuale. I carabinieri di iniziativa lo hanno accompagnato sulla terraferma e a suo carico hanno emanato un foglio di via per tre anni con divieto di rientro a Formia. Il 30enne si trovava a Ponza per fare dei colloqui di lavoro tramite un'agenzia interinale ed era ospite di altri tre amici in una casa proprio accanto a quella dove abita la ragazza. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fontana di Trevi, dal Giubileo ingresso contingentato: non è escluso un ticket

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) –
Fontana di Trevi a numero chiuso dal Giubileo e non è escluso il pagamento di un ticket. Ad annunciarlo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, presentando in Campidoglio l’intervento di manutenzione straordinaria del monumento. "Alla fine della manutenzione della Fontana di Trevi, entro la fine dicembre, la passerella sarà smantellata – ha affermato il primo cittadino – A quel punto non ci sarà nessun biglietto ma un contingentamento, stabiliremo un numero massimo di persone che può stare lì, che non abbiamo ancora stabilito’’.  "La passerella ci consentirà di sperimentare e mettere a punto la modalità di fruizione contingentata per la parte più bassa’, il catino’ della Fontana di Trevi. La nostra volontà è di stabilire il numero esatto di persone che potranno stare nella parte bassa della fontana, per assicurare a tutti una fruizione adeguata del monumento’’, ha aggiunto. Grazie a pannelli trasparenti e alla passerella, durante la manutenzione sarà possibile vedere il monumento e da una prospettiva unica. "Non è un restauro ma un intervento breve che finirà entro il giubileo’’, ha affermato ancora.   ‘’La prima fase è quella del cantiere, tra un mese sarà posizionata la passerella poi quando sarà tolta ci sarà una modalità di contingentamento. Nella quarta fase valuteremo se sarà utile inserire un ticket, molto basso. Stiamo studiando ma ci sembra sensato un piccolo contributo per le spese di gestione’’, ha detto infine Gualtieri. " —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Netanyahu rivendica successi su Hamas. Difesa lancia l’allarme: “Sarà Ramadan del terrore”

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Nel pieno degli attriti con gli Usa, Benjamin Netanyahu e il suo governo tornano a parlare di vittoria più vicina rivendicando con fermezza i successi su Hamas. Nella serata di ieri, il primo ministro ha alluso infatti – ma senza confermare – alla morte di Marwan Issa, numero 3 della gerarchia dell'organizzazione a Gaza e in un video pubblicato sui social ha parlato di Israele "sulla strada della vittoria completa, abbiamo già ucciso il numero 4 di Hamas, ora tocca al numero tre, al numero due e al numero uno". "Ci sono stati successi, anche negli ultimi giorni, e ci saranno altri successi", gli ha fatto eco il ministro della Difesa Yoav Gallant. Netanyahu conferma quindi per la prima volta la responsabilità di Israele nell'uccisione di Saleh al-Arouri, il vice presidente del Politburo di Hamas, considerato il numero 4 del gruppo terroristico, morto a gennaio in un raid a Beirut. Ma non conferma l'uccisione di Issa, numero 3 nella gerarchia e vice del capo dell'ala militare di Hamas, Mohammed Deif (il numero 2), che Israele ritiene coinvolto nella preparazione dell'attacco del 7 ottobre, insieme al super ricercato numero uno Yahia Sinwar. Issa sarebbe rimasto ucciso in un raid sabato contro i tunnel che si trovano sotto il campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia.  Nato nel 1965 nel campo profughi di Bureij, dove si era rifugiata la famiglia originaria della zona di Ashkelon, membro della Fratellanza musulmana prima della nascita di Hamas, di cui ha scalato la gerarchia, fino a diventare il vice comandante delle Brigate Ezzedin al Qassam. Detenuto in un carcere israeliano per 5 anni durante la prima Intifada (1987-1993), sarebbe sopravvissuto a più tentativi di assassinio. Secondo quanto ricostruito dal "Counter extremism project" (Cep), una prima volta nel 2006 e poi nel 2012, in un raid nel quale rimase ucciso Ahmed Jaabari, l'allora leader delle Brigate. Issa avrebbe anche partecipato all'operazione che il 25 giugno del 2006 portò alla cattura del caporale Gilad Sahlit, rilasciato cinque anni dopo in cambio di 1.027 detenuti palestinesi. Nel febbraio del 2020, emerse che Israele voleva assassinare Issa – nel frattempo inserito dagli Stati Uniti nella lista degli 'Special designated global terrorists' e Sinwar, ma, appreso del piano, l'intellingence egiziana si recò a Tel Aviv per convincere gli israeliani a non portarlo a termine. Dopo l'attacco del 7 ottobre, Issa, Deif e Sinwar sono stati dichiarati da Israele i ricercati numero uno e l'8 dicembre l'Ue ha aggiunto i primi due alla lista dei terroristi. Arrivano intanto nuove accuse all'Iran da parte del ministro israeliano della Difesa. Secondo Gallant infatti, la Repubblica Islamica farebbe arrivare armi in Cisgiordania. "Dobbiamo prepararci a un aumento del terrore durante il Ramadan", ha detto il ministro in dichiarazioni riportate dal Times of Israel. "L'Iran – ha accusato – è al lavoro per aumentare la gravità degli attacchi e sta introducendo molte armi". Gallant ha parlato di armi di "alta qualità". "Ci sono stati successi, anche negli ultimi giorni, e ci saranno altri successi", ha detto Gallant in un incontro con lo Stato Maggiore delle Idf secondo dichiarazioni riportate dal Jerusalem Post. Gallant ha parlato di un'"azione" nella "giusta direzione" mentre proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza, scattate dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele. "Dobbiamo tener conto del fatto che potrebbero esserci ulteriori sfide davanti a noi, la prima nel nord", ha aggiunto, con un chiaro riferimento al confine tra il nord di Israele e il sud del Libano. "La lotta tra i nostri governi non è necessaria, è destinata alla politica interna". E' quanto ha detto intanto, parlando di Stati Uniti e Israele, Yair Lapid, il leader dell'opposizione israeliana, intervendo con un video ad un Forum dell'American Israel Public Affair Committee, la conferenza dell'Aipac che celebra l'alleanza di ferro tra Israele e Usa, accusando in modo non tanto velato il governo di estrema destra di Netanyahu di scontrarsi con Washington per motivi di politica interna.  "Qui abbiamo persone, al più alto livello – ha aggiunto riferendosi quindi al governo israeliano – che pensano erroneamente che questo li aiuterà con la loro base politica. Questo è stupido e siete autorizzati a dirlo ad alta voce. Questo non è quello che pensano gli israeliani". Lapid ha inoltre esortato gli amici americani "non a difendere il governo, ma a difendere Israele".  Le parole di Lapid sembrano riecheggiare, riporta il Times of Israel, quelle pronunciate nei giorni scorsi da Joe Biden che ha detto che le politiche di Netanyahu su Gaza danneggiano invece di aiutare Israele.  "E' difficile difendere una politica quando non sei sicuro di capirla, quando non sei sicuro che ve ne sia una", ha detto ancora criticando il governo israeliano ma evitando però di entrare nelle questioni che maggiormente dividono Biden e Netanyahu, la minacciata offensiva a Gaza e la soluzione dei due stati. Lapid si è limitato a lodare gli Usa per il fatto "di spingere il dibattito sui day after" a Gaza. "E' essenziale", ha detto senza elaborare.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa 2024, Orban e le lodi a Trump: “Un presidente di pace”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Un "presidente di pace". Il premier ungherese Viktor Orban ha ribadito così la sua ammirazione per l'ex presidente americano Donald Trump dopo l'incontro in Florida. "Noi ungheresi abbiamo solo una cosa da fare ed è ammettere onestamente che il mondo sarebbe migliore e che sarebbe meglio per l'Ungheria se tornasse (al potere) il presidente Donald Trump", ha affermato Orban in commenti doppiati in un video che lo ritrae durante la visita nella residenza di Mar-a-Lago. Nel messaggio diffuso via Facebook, Orban ricorda Trump alla Casa Bianca e parla della situazione di allora in Medio Oriente e Ucraina. Secondo Orban, che ha diffuso una serie di scatti con il tycoon, Trump ha "offerto rispetto nel mondo e così ha creato le condizioni per la pace".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Parigi 2024, Jacobs: “Tanta pressione che ho trasformato in energia” – Video

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – "Tre anni fa arrivavo da outsider ed ero alla mia prima Olimpiade, oggi ci arrivo da campione olimpico e questo mi dà tanta autostima. Penso che come l'ho fatto una volta posso farlo di nuovo". Così Marcell Jacobs, oro olimpico di Tokyo, campione olimpico in carica dei 100 metri a Tokyo 2020, in conferenza stampa a Casa Italia in vista del debutto ai Giochi di Parigi 2024. "La pressione c'è – ha aggiunto – perché io per primo mi aspetto tanto da queste Olimpiadi. Ma l'obiettivo di questo ultimo mese è stato trasformare la pressione in energia".  “Finita la scorsa stagione gli obiettivi erano rimanere in salute, vincere un europeo e vincere un’Olimpiade, tocco ferro, per ora sono in salute, mi sono allenato come volevo, senza interruzioni e problemi che mi hanno portato a perdere tempo, abbiamo lavorato bene. Sono sereno, ho voglia di scendere in pista e divertirmi. Sarà tosta, la semifinale sarà il gradino più difficile ma poi in finale può vincere chiunque, vincerà chi sbaglia di meno", ha detto ancora Jacobs. "Sono passati 3 anni, sembra l'altro ieri, sono volati, ma sono successe tantissime cose. Siamo qui, siamo a Parigi, un obiettivo prefissato dall'inizio dell'anno. Sono arrivato ieri, non ho ancora vissuto il Villaggio ma sento delle vibrazioni positive. Oggi mi sono allenato, ho annusato i miei avversari, ma ora mi sto godendo questo primo approccio al Villaggio Olimpico", ha spiegato il velocista azzurro. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Assemblea Assobiotec, ‘Competitività il nodo della ricerca il ruolo dell’impresa’

0
Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – È dedicato a ‘Competitività, il nodo della ricerca, il ruolo dell'impresa’ il convegno promosso, in occasione dell'Assemblea 2024 di Federchimica Assobiotec, martedì 25 giugno dalle 11.30 alle 13.00, a Roma, presso l'Auditorium della Tecnica di Confindustria, viale dell'Astronomia, 30. Due i focus dei lavori: il ruolo del settore privato nel supportare il progresso della ricerca e le sfide della società contemporanea nell'accompagnare l'evoluzione scientifica. Le biotecnologie – secondo il recente Manifesto ‘Building the future with nature: Boosting Biotechnology and Biomanufacturing in the Eu’, pubblicato a marzo dalla Commissione europea – possono aiutare l’Unione europea “a modernizzare il settore primario e l’industria, a promuovere la circolarità e a essere più competitiva e resiliente, a fornire un’assistenza sanitaria migliore ai nostri cittadini e a raggiungere l'obiettivo della transizione verde”. Durante il convegno saranno presentati i dati del sondaggio condotto da Youtrend sulle biotecnologie nell'immaginario degli italiani. L'evento sarà anche la cornice per l'assegnazione dell'Assobiotec Award, riconoscimento conferito alle personalità e/o enti che si sono particolarmente distinti nella promozione dell’innovazione, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico. Quest'anno il premio, che sarà consegnato dal Presidente Federchimica Assobiotec, Fabrizio Greco, è stato assegnato a Maria Grazia Roncarolo, MD, docente alla Stanford University. Hanno già confermato la propria partecipazione: Marcella Panucci, Capo di Gabinetto, ministero dell'Università e della Ricerca; Guido Rasi, Consulente del Ministero della Salute, già Dg Ema; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura; Ilaria Di Lorenzo, Vicepresidente Federchimica con delega a Ricerca e Innovazione; Agostino Scornajenchi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cdp Venture Capital; Giorgio Metta, Direttore Scientifico Iit, Istituto italiano di tecnologia; Vittorio Bo, Direttore Festival delle Scienze; Paola De Bernardi, Dipartimento di Management Valter Cantino, Università di Torino; Mario Pezzotti, Professore Genetica Agraria Università di Verona, già Commissario Straordinario Crea. Per partecipare all’evento è necessario registrarsi nell’apposito Form disponibile su assobiotec.federchimica.it.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ue, la ricetta di Orban: “Ve lo dico io come deve cambiare”

0
Tempo di lettura: 5 minuti

(Adnkronos) – Viktor Orban, primo ministro ungherese e ‘bestia nera’ del consensus bruxellese, arriva a Strasburgo e, alla vigilia del dibattito con gli eurodeputati che si tiene oggi 9 ottobre, illustra la sua ‘ricetta’ su come l’Ue dovrebbe evolversi e fornendo a tratti anche una certa prospettiva storica sull’evoluzione che l’Unione ha subito in questi ultimi anni.  Escluso decisamente che il suo Paese possa seguire l’esempio del Regno Unito: l’Ungheria, ha detto, "non ha alcuna intenzione" di lasciare l'Unione Europea. Orban è uno dei leader politici più longevi d’Europa: è primo ministro ininterrottamente dal 2010, e in precedenza aveva ricoperto la stessa carica dal 1998 al 2002. Nel 2011, all’epoca della prima presidenza ungherese del Consiglio Ue, ha ricordato, “avevamo a che fare con le primavere arabe e con l’incidente nucleare di Fukushima”, in Giappone, quindi “non era neanche quello un periodo facile”. Ma oggi “l’Ue è in situazione molto più seria”, con “gravi conflitti” nel Medio Oriente, in Africa e in Ucraina, che si ripercuotono sull’Europa. Al primo posto, nell’agenda della presidenza ungherese, c’è la “competitività”, della quale si parlerà a Budapest, nel Consiglio Europeo informale dell’8 novembre, con l’ex presidente della Bce Mario Draghi. L’Europa, ha ricordato Orban, “perde costantemente competitività”, come “ha detto Draghi”. Anche il presidente Emmanuel Macron, ha ricordato il premier, ha avvertito che l’Europa “potrebbe morire”. E quindi “in tempi come questi è nostro dovere mostrare al Parlamento Europeo la via: l’Europa deve cambiare”. Il nostro obiettivo è avere “un’Europa competitiva”. Il premier magiaro ha parlato a lungo di migrazioni, uno dei punti sui quali l’Ue ha finito negli ultimi anni per avvicinarsi a posizioni non molto lontane dalle sue. Secondo lui, la “crisi migratoria non è finita”. Dal 2015, ha notato, “mi danno o dell’idiota o del malvagio”, quando si parla di politiche migratorie, ma alla fine, prevede, “tutti concorderanno con me, alla fine: servono hotspot esterni”. Per Orban, la politica migratoria europea “non funziona” e l’immigrazione “illegale” aumenta “il livello di antisemitismo, la violenza sulle donne e anche l’omofobia”. Visto che la politica migratoria Ue “non funziona”, i Paesi membri “tentano di difendere” le loro frontiere, reintroducendo i controlli di confine. Per Orban, come per l’area euro esiste l’Eurosummit, anche i leader dei membri dell’area Schengen “dovrebbero riunirsi regolarmente”. Anche la “politica di sicurezza” europea per la presidenza ungherese “è importante” e “ne parleremo al Consiglio Europeo” di Budapest in novembre. Inoltre, per l’Ungheria “senza i Balcani l’Europa non sarà mai completa”. Sono “vent’anni”, ha ricordato Orban, che l’Ue ha promesso a quei Paesi di poter entrare. E “senza la Serbia, il processo non sarà mai completo”. E qui ha sottolineato che Romania e Bulgaria dovrebbero finalmente entrare nell’area Schengen, dato che “sono pronte a difendere i confini esterni dell’’Ue”. Orban ha poi ricordato che per la presidenza ungherese “l’agricoltura è molto importante” e sarà tra le priorità di Budapest, per “rendere l’Europa di nuovo grande”, ha detto evocando il Maga di Donald Trump.  Sulle prossime elezioni presidenziali Usa, non si è nascosto dietro formule diplomatiche: “Se tornerà Trump stapperemo diverse bottiglie di champagne”, ha assicurato. Perché “ci sono differenze ovvie” tra l’approccio alla politica estera dei Democratici e dei Repubblicani. Se Trump vincerà le elezioni, ha detto ancora Orban, “agirà immediatamente” sulla guerra tra Russia e Ucraina, “ancora prima di insediarsi”, quindi in Europa “non avremo molto tempo” come europei per prepararci. Per l’Ungheria “sarebbe comunque un giorno fantastico”.  Anche sulla guerra in Ucraina ha detto chiaramente come la pensa, pur riconoscendo di essere “in forte minoranza” nell’Ue. In Ungheria "abbiamo un'opinione diversa dalla maggioranza degli altri Paesi" sulla guerra in Ucraina.  "L'intenzione è avere un cessate il fuoco il prima possibile, perché non è possibile vincere sul campo di battaglia. Quello che stiamo facendo è perdere, perdere, perdere". "La strategia europea – ha continuato – non è una buona strategia. Non è mai successo nella storia che nella guerra non ci fosse comunicazione" tra i belligeranti. "Quello che facciamo è irrazionale. Sono in minoranza nell'Ue, ma essere in minoranza non è una ragione per rinunciare alle proprie convinzioni. Questa strategia non funziona, come si vede. Ne serve una nuova”.  E a Budapest, ha aggiunto, “abbiamo esperienza con i russi”. L'Ungheria oggi “fortunatamente è nella Nato. Per molto tempo siamo stati una zona cuscinetto”. In Russia e in Ucraina, ha detto Orban che ha incontrato sia Vladimir Putin che Volodymyr Zelensky, "entrambi i leader sono convinti che il tempo sia dalla loro parte. Quindi non vogliono un cessate il fuoco e la pace: vogliono continuare a combattere. Il che non è positivo per l'Europa”. Quindi, “dovremmo creare un ambiente internazionale che li spinga a comunicare, verso un negoziato".  Ma “la mia proposta – ha continuato Orban – è stata rigettata. Ora la situazione è che la maggioranza del mondo è per la pace e l'Ue è per la guerra. Noi pensiamo di essere la maggioranza morale del pianeta, ma non è così. Prima della mia missione, parlare" di queste cose "era tabù. Quando parlavo di pace, mi dicevano che ero il cavallo di Troia di Putin. Credo che dobbiamo continuare a lavorare per convincere i belligeranti" a parlarsi, per arrivare ad un cessate il fuoco. Non solo.  Orban ha detto che, a suo modo di vedere, il problema è “l’élite europea”, che “si definisce mainstream” e che “tenta di gestire la politica europea”, vivendo nella “bolla” bruxellese. Per lui, i popoli “non sono d’accordo” con le politiche del mainstream europeo, che “si cinge di una cintura protettiva”. Quindi, l’élite europea “ci vede, noi Patrioti o l’Ecr, come pericolosi, perché rappresentiamo la volontà del popolo”.  Il cordone sanitario nel Parlamento Europeo, per Orban, è un’espressione di questo atteggiamento: “In Ungheria – ha notato – non esiste che un partito di opposizione non ottenga una presidenza di commissione”. Quindi, ha proseguito, “suggerisco che ci calmiamo tutti” e che dialoghiamo, perché “servono grandi cambiamenti” in Europa. Se “la bolla” non sarà in grado di produrre quei cambiamenti “dovremo metterla da parte”, ma “anche loro potrebbero essere parte del cambiamento: nessuno vuole buttarli fuori”. Perché “persino le élite capiscono che servono cambiamenti nelle migrazioni, nell’agricoltura, nella competitività. Non è ideologia, è buon senso. Come Patrioti continueremo a crescere, crescere, crescere. Ma qui parliamo di politica europea, non di questioni di partito”.  E ha aggiunto che, secondo lui, nel 2015-2016 nell’Ue “è cambiato tutto”. "Il 2015 – ha detto Orban – è stato l'anno in cui le cose sono cambiate. Prima di tutto, le migrazioni non sono un problema tecnico, ma rivelano come la pensi sulla tua comunità nazionale e sugli stranieri. E' una materia molto verticale. Sfortunatamente, invece di lasciare ogni Paese con la sua politica, i pesi massimi hanno deciso che serviva un pacchetto comune sulle migrazioni".  Anche la Brexit “ha cambiato tutto – ha continuato Orban – perché l'Ue era sempre stata basata sull'equilibrio. I francesi, i tedeschi, e probabilmente la maggioranza dei membri fondatori, stavano da una parte, quelli dell'est e i britannici dall'altra parte”. Insomma, prima della Brexit “c’era un equilibrio naturale”, ma poi “i britannici sono usciti”. E “ora viviamo un momento molto difficile, perché molte proposte che vengono dalla Commissione vorrebbero centralizzare sempre di più" le politiche, "e a noi questa cosa non piace".  Il premier magiaro ha detto di non avere mai aspirato a diventare "un politico internazionale", ma "sono i liberali che mi hanno reso famoso", ha sostenuto. E sulla leadership in Europa, ha proseguito, "ho una teoria: noi consideriamo le istituzioni come la cosa più importante. Se vengono gestite bene, tutto è a posto. Ma, quando arrivano i problemi, le istituzioni" non bastano. "Servono leader forti, eletti, che siano determinati". Il problema non è "la mancanza di qualità dei leader", perché dirlo “non sarebbe giusto”, ma "la cultura della bolla. Io non sono più coraggioso degli altri: la differenza è che noi in Ungheria abbiamo una stabile maggioranza. Se avessero la nostra forte maggioranza Germania, Francia, Spagna e Italia potrebbero fornire leader".  Orban, infine, ha rivendicato il diritto di proporre le sue ricette in Europa, senza essere ostracizzato e ridotto al silenzio: “Non sta scritto da nessuna parte che il primo ministro ungherese debba stare sempre zitto. Sono qui a rappresentare l'interesse nazionale degli ungheresi e vorrei fare accordi e compromessi con gli altri", ha concluso.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Abuso d’ufficio, abrogato oggi il reato

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Abrogato il reato d'abuso d'ufficio. L'aula della Camera ha approvato, infatti, oggi con 170 sì e 77 no l'articolo 1 del Ddl Nordio. "Il ministro Nordio sostiene che con l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio l'Italia correrà più velocemente" aveva sostenuto questa mattina sulle pagine del quotidiano La Stampa il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia prima che si pronunciasse l'aula della Camera. "Io non credo che abolire una norma posta a tutela dei diritti dei privati rispetto a comportamenti abusivi di chi esercita un pubblico potere, possa agevolare crescita ed efficienza generale di un sistema. Anzi, credo esattamente il contrario. – aveva detto Santalucia prima dell'abrogazione del reato – Rinunciando a sanzionare comportamenti abusivi, si creeranno ulteriori intralci. Aumenterà la diffidenza nei confronti dei pubblici poteri. Non si muoverà affatto nel senso indicato dal ministro. E' un errore di prospettiva".   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Europa League, sorteggi quarti di finale: derby Milan-Roma e Liverpool-Atalanta

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Milan-Roma nei quarti di finale di Europa League. Lo ha stabilito il sorteggio effettuato a Nyon. Le gare di andata si giocano l'11 aprile, il ritorno il 18 aprile. L'Atalanta affronterà il Liverpool, con l'andata a Anfield. Le altre sfide sono Bayer Leverkusen-West Ham e Benfica-Marsiglia. In semifinale, la vincente di Benfica-Marsiglia affronterà la vincente di Liverpool-Atalanta. Chi passa il turno tra Milan e Roma, invece, in semifinale incontrerà una tra Bayer Leverkusen e West Ham.  Milan-Roma Liverpool-Atalanta Bayer Leverkusen-West Ham Benfica-Marsiglia.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sammy Basso, il ricordo di Jovanotti: “Humour formidabile e mente colorata”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – "Ho appena saputo che é morto Sammy Basso. Che immenso dispiacere. La notizia che Sammy se n’é andato, nonostante la sua malattia fosse una minaccia costante, riesce ad essere sorprendente per chi lo conosceva, perché era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro. Quando veniva ai miei concerti era una festa. La sua intelligenza, la sua passione, la cultura e la capacità di armonizzare conoscenza scientifiche ad una fede incrollabile, il suo humor formidabile e la sua mente colorata, mi vengono in mente adesso". Lo afferma in un post su Fb Lorenzo Jovanotti, ricordando il 28enne affetto dalla progeria scomparso ieri, e postando una loro foto, abbracciati di spalle, a un suo concerto. "Con lui e con il suo amico di una vita Fontana ci eravamo sentiti giorni fa per darci un appuntamento quando sarei passato dal nord-est e stamattina immagino Sammy che dice 'sarà per un’altra volta ragazzi…' – continua Jovanotti – Ciao piccolo grande Sammy, mi ricordo quando ti presi in braccio di fronte alla spiaggia piena di tutta quella gente e fu come se sul palco con me fosse apparso Elvis Presley, tutti quei sorrisi oggi ti accompagnano. Un abbraccio ai suoi familiari e ai suoi amici che in questi anni sono stati la sua forza e lui la loro". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Incendio in emporio cinese a Milano, Procura: “E’ doloso”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Sarebbe doloso l'incendio di giovedì 12 settembre in un emporio cinese a Milano. E' quanto emerso da un sopralluogo nella struttura in cui sono morti tre giovani – di 17, 18 e 24 anni – e a cui ha partecipato Aika, il pastore belga usato dai vigili del fuoco in situazioni di disastro. Lo si apprende dalla Procura di Milano che indaga per strage.  I vigili del fuoco hanno dunque prelevato al piano terra – nella parte più vicina all'ingresso – del materiale, fiutato dal cane addestrato, per successivi accertamenti. La sostanza accelerante potrebbe essere stata portata in precedenza, anche diverse ore prima che le fiamme divampassero, e dunque si amplia, per gli investigatori, il numero di ore di filmate delle telecamere da visionare. Prosegue anche il lavoro d'indagine sul fronte di una possibile estorsione ai danni dei proprietari, la loro denuncia risale ad alcune ore prima dell'incendio, così come si stanno continuando gli accertamenti sui conti bancari.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Benzina e diesel, prezzi oggi: gli aumenti non si fermano

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Mentre il mercato dei prodotti petroliferi in Mediterraneo ha chiuso ieri in aumento, le case continuano i rialzi sui prezzi di benzina, diesel e carburanti alla pompa. Stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, oggi Q8 è salita di 1 centesimo su benzina e diesel, mentre IP è salita solo sul diesel.  L'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati dell'Osservaprezzi del Mimit mostra un prezzo medio praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,862 euro/litro, con le compagnie tra 1,851 e 1,871 euro/litro (no logo 1,850). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,742 euro/litro (rispetto a 1,740), con i diversi marchi tra 1,737 e 1,756 euro/litro (no logo 1,729). I prezzi medi praticati del Gpl sono tra 0,714 e 0,732 euro/litro (no logo 0,699). Infine, i prezzi medi del metano auto vanno da 1,312 a 1,390 euro/kg (no logo 1,324). —facilitaliawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

‘The Night Agent’, la seconda stagione su Netflix dal 23 gennaio

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – La seconda stagione di 'The Night Agent', prodotta da Sony Pictures Television, tornerà su Netflix il 23 gennaio 2025. È ora disponibile anche il teaser trailer ufficiale. La prima stagione è stata la serie più vista nel 2023 (per visualizzazioni) ed è attualmente al 7° posto tra le serie in lingua inglese più popolari di tutti i tempi su Netflix, con ben 98,2 milioni di visualizzazioni nei suoi primi 91 giorni. Inoltre, è stata alla #1 della Global Top 10 per quattro settimane consecutive, raggiungendo il primo posto nella Top 10 di 87 Paesi.   Tratto dal romanzo di Matthew Quirk, 'The Night Agent' è un sofisticato thriller d'azione che ha come protagonista un agente dell'FBI di basso livello, Peter Sutherland (Gabriel Basso).   I suoi sforzi per salvare il Presidente nella prima stagione gli hanno fatto guadagnare l'opportunità di diventare un Night Agent nella seconda stagione. Ma lavorare nell'organizzazione segreta del Night Action porterà Peter in un mondo dove il pericolo è ovunque e la fiducia scarseggia. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Andavamo a mille’, in scena a teatro la 1000 miglia con Gioele Dix

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – La Freccia Rossa è sempre stata più di una corsa, ieri come oggi. Per raccontare una normale gara automobilistica basterebbero due numeri. Uno per indicare lo spazio e l’altro per il tempo. Per la 1000 Miglia è diverso, e Gioele Dix lo sa. L’attore milanese, noto al grande pubblico per le sue partecipazioni come cabarettista a 'Zelig' e a 'Mai dire gol', si è distinto come drammaturgo, attore e regista, specialmente in ambito teatrale.  Con 'Andavamo a Mille', Dix porta in scena un progetto inedito, un tributo alla Corsa più bella del mondo presentato da 1000 Miglia e dal Centro Teatrale Bresciano, ultimo tassello della collaborazione tra l’artista con lo stabile cittadino che da alcuni anni produce su scala nazionale le sue nuove creazioni per il palcoscenico.  Lo spettacolo andrà in scena in sei date al Teatro Sociale di Brescia, dal 26 novembre al primo dicembre. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vaccini, Ema: parere positivo per anti-Rsv in 50-59 anni a maggior rischio infezione

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Il Comitato tecnico (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato di estendere l'approvazione del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) di Gsk, per la prevenzione della malattia delle basse vie respiratorie (Lrtd) causata da Rsv, agli adulti di età compresa tra 50 e 59 anni a maggior rischio di infezione da questo virus. Lo annuncia, in una nota, la farmaceutica specificando che, completato il prossimo step, con l’autorizzazione all'immissione in commercio della Commissione europea, attesa entro settembre, questo sarà il primo vaccino nell'Ue con tale indicazione. Arexvy (vaccino contro il virus respiratorio sinciziale, adiuvato ricombinante) è infatti già approvato in Europa, da giugno 2023, per gli adulti di età pari o superiore a 60 anni per la prevenzione di Rsv-Lrtd. L’Rsv è un virus che colpisce i polmoni e le vie respiratorie. Gli adulti possono essere a maggior rischio di infezione a causa di comorbilità, una compromissione immunitaria o l'età avanzata. Il virus respiratorio sinciziale può esacerbare condizioni come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), l'asma e l'insufficienza cardiaca cronica, portando a gravi esiti, come polmonite, ospedalizzazione e morte. Ogni anno, in Europa, l’Rsv causa circa 270 mila ricoveri e 20 mila decessi ospedalieri negli adulti di età pari o superiore a 60 anni. L’impatto dell’infezione negli adulti con un'età compresa tra 50 e 59 anni, a maggior rischio di infezione da Rsv, è simile a quello della popolazione complessiva di età pari o superiore a 60 anni. Il parere positivo del Chmp è supportato dai risultati di uno studio di fase 3 che valuta la risposta immunitaria e la sicurezza del vaccino negli adulti, tra 50 e 59 anni, compresi quelli a maggior rischio di Rsv-Lrtd con specifiche condizioni cliniche di base. Lo scorso 7 giugno, Arexvy è stato approvato dall’Agenzia statunitense (Fda) con questa indicazione. Attualmente la richiesta di autorizzazione per l’impiego in 50-59enni a maggior rischio è stata inoltrata dalla farmaceutica in Giappone. In altre aree geografiche la pratica è in revisione. Gli studi che valutano l'immunogenicità e la sicurezza del vaccino negli adulti di età compresa tra 18 e 49 anni a maggior rischio per particolari condizioni mediche e negli adulti immunocompromessi di età pari o superiore a 18 anni – conclude la nota – dovrebbero essere pubblicati nel secondo semestre del 2024. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Reichsbürger, chi sono i ‘cittadini dell’impero tedesco’ a processo in Germania

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – I 'Cittadini del Reich', nuovamente a processo oggi in Germania, sostengono che l'Impero tedesco fondato nel 1871 dopo la vittoria sulla Francia al termine della guerra franco-prussiana esista ancora e non si sia concluso con la fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945. Non riconoscono pertanto la Repubblica Federale di Germania e le sue strutture costituzionali, dal Parlamento alle leggi. Non aderiscono al sistema di raccolta delle tasse, non accettano il pagamento delle multe, il versamento dei contributi sociali.  I Reichsbürger si sono radicalizzati durante la pandemia di Covid-19 quando hanno iniziato a rifiutarsi di aderire a qualsiasi restrizione imposta da autorità che non riconoscono. Nonostante il loro rifiuto del sistema e delle sue strutture, inondano i tribunali tedeschi con valanghe di mozioni e obiezioni presentate contro le ordinanze dei tribunali e le richieste di pagamento emesse dalle autorità locali. Indipendentemente dal contenuto, le autorità sono tenute a elaborare ogni richiesta formale correttamente presentata che ricevono. I Cittadini del Reich non sono un movimento uniforme, spiega la stampa tedesca: in comune hanno il rifiuto della democrazia, tendenze monarchiche, xenofobia e antisemitismo. Una parte vive da 'Selbstverwalter' (auto-amministrato, come sono classificati dai servizi di intelligence) sostenendo di poter recedere dalla Repubblica federale di Germania mediante una semplice dichiarazione e di non essere quindi più soggetto alle sue leggi.  Questi 'Selbstverwalter' considerano il loro appartamento, casa o proprietà come territorio di uno Stato sovrano. A volte lo contrassegnano con una linea (di confine) e visualizzano i simboli come una bandiera di stato che creano. Su Internet offrono anche documenti di fantasia – false carte di identità e patenti a pagamento – completamente privi di valore. L'organo ufficiale di sicurezza ipotizza che un totale di 23mila persone appartenga a questo movimento, delle quali almeno 2300 orientate alla violenza. Durante le perquisizioni la polizia ha trovato grossi quantitativi di armi e munizioni. E tra i progetti attribuiti ad almeno una parte della variegata galassia di aderenti c'era quello di rovesciare il governo, entrare in armi al Bundestag per arrestare i deputati, mettere il 'Principe Enrico XIII Reuss' a capo di una nuova struttura istituzionale.  Secondo l'Ufficio federale per la protezione della Costituzione, tra le teorie che ripropongono, oltre alla negazione dell'Olocausto, quella dello "Stato profondo", il "governo ombra" che opera al di fuori delle istituzioni rappresentative: poteri segreti che controllano e pianificano eventi mondiali. Questo stato profondo – secondo alcune delle teorie più deliranti attribuite al gruppo – si sarebbe posto l'obiettivo di organizzare l'omicidio di bambini e adolescenti su larga scala. Molto diffusa è anche la falsa affermazione che la Germania sia ancora occupata dalle quattro potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale: Stati Uniti, ex Unione Sovietica, Francia e Gran Bretagna.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)