(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata alla gigafactory 3Sun, del gruppo Enel, di Catania, che si appresta a passare, entro la fine dell'anno, dagli attuali 200 megawatt (MW) circa a 3 gigawatt (GW), diventando così la più grande fabbrica per la produzione di celle e moduli solari in Europa. Meloni è stata accolta, tra gli altri, dal presidente della regione Renato Schifani e dall’ad di Enel Flavio Cattaneo, da Bernardo Mattarella (Invitalia), dal ministro Nello Musumeci, dal prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, dal sindaco di Catania Enrico Trantino e dal presidente Ars Gaetano Galvagno. Per sviluppare il sito etneo Enel Green Power ha ottenuto un pacchetto di 560 milioni di euro di finanziamenti grazie alla collaborazione tra la Banca europea per gli investimenti (Bei), sostenuta da InvestEU, e un pool di banche italiane, guidate da UniCredit e comprendente Bper Banca (Corporate & investment banking) e Banco Bpm, affiancate da Sace. Il progetto supporta la più ampia missione di REPowerEU: contribuire a raggiungere l'obiettivo dell'Unione europea di produrre quasi 600 GW di energia da fonte solare entro il 2030, riducendo in parallelo la dipendenza dalle importazioni di gas e diversificando gli approvvigionamenti di componenti fotovoltaiche da quelle cinesi. La Gigafactory 3Sun coniuga ricerca e innovazione per produrre moduli fotovoltaici bifacciali a elevate prestazioni che catturano la luce solare da entrambi i lati. La tecnologia innovativa impiegata rende 3Sun l'impianto di produzione fotovoltaica maggiormente automatizzato al mondo, in grado di operare in regime di ciclo continuo, 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meloni a Catania, visita a Gigafactory 3Sun – Video
Empoli-Genoa 0-0
(Adnkronos) – Altro punto conquistato dall'Empoli di Nicola che pareggia 0-0 al Castellani con il Genoa di Gilardino, partita valida per la 23esima giornata di Serie A. I toscani allungano così a tre la striscia di risultati utili consecutivi e salgono a 18 punti in classifica, agganciando provvisoriamente sia Cagliari che Verona. Mentre il Genoa trova l'ottavo risultato utile di fila e sale a 29 punti in classifica con il Monza. Primo tempo con poche occasioni. Al 15' Cambiaghi parte defilato sulla sinistra, si accentra, salta due avversari e prova il destro sul primo palo ma non trova la porta. Al 26' gol annullato al Genoa. Sugli sviluppi di un corner, sponda aerea di Badelj per il colpo di testa di Sabelli con Caprile che respinge la palla arriva a Retegui e poi di nuovo a Sabelli che la mette in porta ma il guardalinee segnala il fuorigioco. Empoli di nuovo avanti e pericoloso ad inizio ripresa. Al 52' ancora Cambiaghi protagonista, calcia sul secondo palo, trova la deviazione di un avversario e la palla termina sul montante alla destra di Martinez. Al 78' Spence stacca di testa nell'area piccola e batte Caprile, ma alle spalle del portiere azzurro spunta Luperto che salva sulla linea. Nel finale di gara, all'89' grande occasione per il Genoa con Gudmundsson che al limite dell'area calcia a botta sicura ma è pronto Caprile a sventare. Al 92' il Genoa resta in dieci per l'espulsione di De Winter ma ormai la gara è finita con il pari. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Udinese-Monza 0-0
(Adnkronos) – Si è chiusa con un pareggio 0-0 a reti inviolate la sfida tra Udinese e Monza, valida per la 23esima giornata di Serie A. I friulani salgono così a 19 punti mentre i lombardi si portano a 29. Primo tempo di marca bianconera, con la squadra di Cioffi che ha sfiorato il vantaggio in diverse occasioni, mentre il Monza non si è mai realmente reso pericoloso. Bianconeri pericolosi al 9' con una tripla opportunità, con le conclusioni di Lucca, Payero e Lovric che non portano al vantaggio. Altra occasione per i padroni di casa al 18' quando Payero conclude a giro sul secondo palo, senza trovare la porta. Al 30' e al 35' il francese Thauvin ci prova due volte con Di Gregorio che si salva sulla prima ed è decisivo con una grande parata sulla seconda. Il portiere del Monza si ripete in chiusura di frazione, su Lucca, allungando in corner la conclusione da fuori del centravanti. Partita meno spettacolare nella ripresa con la grande occasione che arriva nel finale. Al 90' sul corner a uscire di Ciurria arriva il colpo di testa in anticipo di Marì, che gira sul secondo palo, ma Lovric si sostituisce a Okoye e respinge sulla linea salvando il risultato. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Attentato Francia, tutti gli assalitori passati per l’Italia
(Adnkronos) – Kassogue S., il 32enne maliano autore dell'attacco con il coltello in cui si sono state ferite tre persone alla Gare de Lyon a Parigi, era entrato in Italia il 22 agosto 2016 da Pozzallo e si trovava regolarmente in Francia. Il suo caso – che le autorità francesi hanno precisato al momento non essere indagato come terrorismo – è l'ennesimo di una serie di casi di attentatori in Europa con 'trascorsi' italiani. L'ultimo in ordine di tempo risale al 16 ottobre del 2023: Abdesalem Lassoued, 45enne tunisino responsabile di un attacco nel centro di Bruxelles in cui sono stati uccisi due svedesi, era passato da Genova e Bologna. Il suo passato in Italia lo accomuna ad alcuni degli estremisti islamici, 'lupi solitari' li hanno definiti gli investigatori, che in questi anni hanno portato il terrore in Europa insanguinando le città di Germania, Belgio e Francia. Da Aprilia a Napoli fino a Lampedusa, questi terroristi hanno vissuto per qualche tempo nel nostro Paese, in alcuni casi agevolati da una rete di contatti, per poi colpire centinaia di chilometri oltreconfine. Ancora prima di Lassoued, l'ultimo terrorista con legami noti con l'Italia fu Lakhdar Benrabah, l'attentatore che l'8 novembre 2021 aggredì con un coltello tre poliziotti davanti al commissariato di Cannes. L'uomo era sbarcato a Cagliari nel 2008 ed era titolare dal 2018 di un permesso di soggiorno italiano rilasciato dalla questura di Napoli. Secondo i media francesi, era entrato legalmente nel Paese nel 2016 ed era sconosciuto alle forze dell'ordine: non era seguito perché sospettato di radicalizzazione, non schedato 'S' e quindi non considerato un rischio per la sicurezza dello stato. A una trentina di chilometri da Cannes, a Nizza, il 29 ottobre del 2020 tre persone furono uccise in un attacco all'arma bianca nella basilica di Notre-Dame. Una donna venne decapitata ed il sacrestano sgozzato. Ad entrare in azione fu Brahim Aoussaoui, tunisino poco più che ventenne che il 20 settembre di quello stesso anno era sbarcato a Lampedusa con alcune decine di connazionali. Dopo un breve passaggio nell'hotspot dell'isola, il giovane tunisino era stato trasferito sulla nave quarantena 'Rhapsody' dove era rimasto fino all'8 ottobre. Il giorno dopo era stato trasferito in un centro per migranti, a Bari, da cui, dopo aver ricevuto il foglio di via, aveva raggiunto in maniera clandestina la Francia. Sempre a Lampedusa era sbarcato nel 2011 Anis Amri, il killer tunisino che cinque anni più tardi face strage a Berlino lanciando il suo furgone sulla folla che passeggiava tra le vie del mercatino di Natale il 19 dicembre del 2016, uccidendo 12 persone, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo. Dopo l'arresto per minaccia aggravata, lesioni personali e incendio doloso, dal carcere dell'Ucciardone finì a Enna e soggiornò ad Aprilia. Da qui il viaggio in Germania, con un decreto di espulsione in tasca. Nelle ore successive alla strage, il terrorista arrivò a Torino per poi spostarsi verso Milano. Il 22 dicembre del 2016 fu ucciso in uno scontro a fuoco con due poliziotti nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni. Stesso anno, ma in Francia, il 14 luglio Mohamed Lahouaiej Bouhlel alla guida di un autocarro si lanciò a tutta velocità sulla folla nei pressi della Promenade des Anglais a Nizza, uccidendo 89 persone, tra cui sei italiani. L'uomo veniva regolarmente in Italia per portare del cibo ai migranti siriani, almeno secondo quanto riferito agli inquirenti da uno dei suoi presunti complici. Lo stesso Bouhlel, poco meno di un anno dalla strage sul lungomare di Nizza, venne controllato al confine di Ventimiglia, identificato e fatto passare in quanto su di lui non c'era alcun elemento che lo facesse ritenere un soggetto pericoloso. Sbarcò in Sardegna proveniente dall'Algeria, invece, Khaled Babouri, l'attentatore che il 6 agosto del 2016 aggredì a Charleroi, in Belgio, a colpi di machete due poliziotte vicino al commissariato al grido di "Allah hu Akbar". L'attentato venne rivendicato il giorno dopo dall'Isis attraverso il suo organo di propaganda Amaq. Legami con l'Italia li ebbe anche Ahmed Hanachi, il tunisino che il primo ottobre del 2017 accoltellò a morte due ragazze alla stazione Saint-Charles di Marsiglia. Hanachi, sposato con un italiana, trascorse un periodo ad Aprilia (Latina), dove viveva a casa dei suoceri. I due poi si erano lasciati e l'uomo aveva abbandonato Aprila e l'Italia. Pochi giorni dopo la polizia arrestò a Ferrara il fratello di Hanachi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, filorussi Luhansk: “Kiev bombarda panetteria, decine di persone sotto le macerie”
(Adnkronos) – Le forze armate ucraine hanno bombardato una panetteria a Lisichansk, nell'oblast di Luhansk. Sotto le macerie potrebbero esserci diverse decine di persone. Lo ha detto Leonid Pasechnik, capo della autoproclamata Repubblica Popolare di Luhansk (Lpr), ripreso dall'agenzia russa Ria Novosti. E a Belgorod 3 villaggi sono senza elettricità dopo i bombardamenti di Kiev. "Il villaggio di Zadorozhny, distretto di Krasnoyaruzhsky, è stato colpito dal fuoco delle forze armate ucraine – ha scritto su Telegram il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov – . Non ci sono state vittime. Diversi danni sono stati rilevati in due abitazioni private e ci sono danni alla linea elettrica: i villaggi di Zadorozhny, di Terebreno e di Prilesye sono senza elettricità". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sei Nazioni 2024, Italia-Inghilterra 24-27
(Adnkronos) – L'Inghilterra si impone di misura sull'Italia 27-24 allo stadio Olimpico di Roma nel primo incontro del Sei Nazioni 2024 di rugby. Gli azzurri giocano un ottimo primo tempo che si era chiuso in vantaggio 17-14 grazie alle mete di Garbisi e Allan, ma pagano nella ripresa la maggiore aggressività dell'Inghilterra che si porta avanti 27-17 prima della meta finale di Ioane e la realizzazione che rende la sconfitta meno amara. Domenica prossima l'Italia affronterà l'Irlanda. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Peskov: “Sono gli Usa ad infliggere sofferenze e morte agli ucraini”
(Adnkronos) – "Gli americani stanno infliggendo più sofferenze agli ucraini e gli americani stanno facendo morire più ucraini". E' quanto ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov accusando Washington, dopo la visita a Kiev della sottosegretaria di Stato Victoria Nuland, di fare pressioni sull'Ucraina per continuare la guerra. Parlando con il corrispondente della televisione di stato russa, Pavel Zarubin, che ha pubblicato oggi il video sul suo canale Telegram, il portavoce del Cremlino ha accusato ancora una volta gli Stati Uniti di essere direttamente coinvolti nel conflitto e di esserlo sempre di più. Anche se questo non cambierà le sorti della guerra, ha concluso. Mosca ha inoltre condannato i raid in Iraq e Siria. "Condanniamo fermamente il nuovo palese atto di aggressione americano-britannica contro stati sovrani, chiediamo un’urgente considerazione della situazione attraverso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in merito ai raid condotti da Washington in Iraq e Siria in risposta all'attacco alla base Usa in Giordania, in cui sono stati uccisi tre militari americani. "E' ovvio che gli attacchi aerei sono specificamente progettati per infiammare ulteriormente il conflitto", ha aggiunto affermando che attaccando "obiettivi di presunti gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria, gli Stati Uniti stanno deliberatamente cercando di gettare nel conflitto i Paesi più grandi della regione”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Conte: “Caso Sgarbi ha danneggiato l’Italia”. La replica: “Lui leader per sbaglio”
(Adnkronos) – Le dimissioni di Sgarbi? "Noi ci siamo battuti con tenacia per ottenere questo risultato. Avremmo voluto che si arrivasse prima, non dimentichiamo che siamo stati sui giornali internazionali più importanti per questa notizia che ha danneggiato l'immagine dell'Italia. La presidente Meloni doveva prendere in mano questa situazione ben prima ed evitare questa scheggia forte al prestigio dell'Italia". Lo ha detto a Faenza Giuseppe Conte, a margine dell'assemblea regionale del M5S Emilia Romagna. Per Meloni "è facile criticare l'amichettismo di sinistra, quando si tratta invece dell'amichettismo di destra o del familismo si gira dall'altra parte", ha aggiunto l'ex premier. La dura replica di Vittorio Sgarbi è arrivata a stretto giro: "Non ho bisogno di utilizzare lettere anonime, come fanno i suoi compagni di diffamazione, per dire che Giuseppe Conte è un esempio di immoralità politica e di inadeguatezza culturale. Come è diventato capo del partito di Grillo, per caso o per sbaglio, così è diventato professore senza titoli e senza merito, come dimostra il suo curriculum e la protezione baronale di cui si è avvalso. Sono pronto a misurare le sue pubblicazioni con le mie per dimostrare sul piano qualitativo e quantitativo la sua inadeguatezza e la sua immoralità. Il suo curriculum è pornografico, come i concorsi universitari che ha vinto senza merito". "Invito Report a fare uno dei suoi servizi sulla carriera universitaria di Giuseppe Conte – continua Sgarbi – Ringrazio Sigfrido Ranucci per l’onore delle armi e anche per il suo interesse per i miei autisti, che gli consentono buoni ascolti. Ma volevo puntualizzargli, visto che nessuno mi ha chiesto di loro, che ve ne sono di estremamente riconoscenti per quello che hanno visto e appreso, naturalmente non intervistati e non ascoltati rispetto a piccoli mentitori arruolati da un mio ex assistente. E in realtà non come autisti, ma come assistenti provvisori". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Messina, lite in strada tra ragazzini: 12enne accoltellato da coetaneo
(Adnkronos) – Un 12enne è stato accoltellato a Messina da un coetaneo al culmine di una lite. L'aggressione è avvenuta lo scorso 30 gennaio in strada al Villaggio Aldisio, dove la vittima è stata colpita all'addome da un 13enne armato di coltello. I carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell'ospedale Policlinico dove il 12enne era stato trasportato non in pericolo di vita. Le indagini, immediatamente avviate, hanno permesso grazie al racconto di alcuni testimoni e ad altri accertamenti di ricostruire la dinamica dei fatti e di risalire al 13enne, che, non imputabile per via dell'età, è stato segnalato alla Procura dei minori di Messina. Il 12enne ferito, che fortunatamente non ha subito gravi conseguenze, è stato trattenuto in osservazione in ospedale e successivamente dimesso. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vittorio Emanuele di Savoia, nel 2023 su Netflix la docu-serie sull’omicidio Hamer
(Adnkronos) – Lo scorso 4 luglio su Netflix ha debuttato "Il Principe", una docu-serie in tre episodi dedicati a Vittorio Emanuele di Savoia. Al centro del racconto gli eventi successivi alla tragica notte del 18 agosto 1978 all'isola di Cavallo, in Corsica. L'ultimo erede al trono d'Italia viene accusato e poi assolto per l'omicidio di un ragazzo tedesco di 19 anni, Dirk Hamer. La serie sviluppata da Beatrice Borromeo Casiraghi, che ne è anche la regista, fa luce sul caso con nuove, esclusive interviste al principe Vittorio Emanuele, inediti contributi e testimonianze da parte di giornalisti, membri della famiglia Savoia, della famiglia Hamer – tra cui Emanuele Filiberto, Marina di Savoia, Birgit Hamer – e le prime dichiarazioni da parte dei testimoni presenti quella fatidica notte a Cavallo. Il primo episodio parte da quel referendum del 1946 che, trasformando l’Italia in una Repubblica, frantuma l'identità del giovane principe, costretto all'esilio. Un Savoia ormai adulto, sposato e con un figlio piccolo, compra una casa a Cavallo, in Corsica, nell'unico punto da cui si vede in lontananza quell’Italia che gli era proibita. Nel 1978 un gruppo di italiani, in vacanza in Sardegna, decide di visitare Cavallo e di usare senza permesso il canotto del principe, senza sapere che quell’azione avrebbe dato il via ad una escalation di eventi culminati con il ferimento e la tragica morte del giovane Dirk Hamer. Nel secondo episodio, la morte di Dirk Hamer comincia a cambiare profondamente la vita di tutte le persone coinvolte, in particolare quella della famiglia Savoia, che deve combattere contro il rischio di decenni di carcere, e quella di Birgit Hamer, la sorella di Dirk, che dedicherà la sua vita alla ricerca della verità e della giustizia. Nel terzo episodio, oltre al processo, si segue anche il rientro in Italia della famiglia reale dopo mezzo secolo di esilio, un nuovo scandalo che vedrà Vittorio Emanuele di nuovo incarcerato e un'inaspettata risoluzione a tutte le domande sospese. Ma soprattutto, si vede come il coraggio delle nuove generazioni, da Emanuele Filiberto di Savoia alle figlie di Birgit Hamer, permetterà di affrontare i traumi ereditati e di liberarsi dal peso di un passato irrisolto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sacramenti nulli per formule sbagliate, stretta del Papa
(Adnkronos) – Mai più formule sbagliate che rendono nulli i Sacramenti come il Battesimo e la Cresima. Il dicastero per la Dottrina della Fede, con una Nota resa nota oggi approvata all’unanimità da tutti i componenti che ha ricevuto l'ok del Papa – 'Gestis verbisque' – corre ai ripari in materia di Sacramenti. "Già in occasione dell’Assemblea Plenaria del Dicastero del gennaio 2022 – scrive il prefetto del dicastero, card. Victor Fernandez nella Nota – i cardinali e i vescovi membri avevano espresso la loro preoccupazione per il moltiplicarsi di situazioni in cui si era costretti a costatare l'invalidità dei Sacramenti celebrati. Le gravi modifiche apportate alla materia o alla forma dei Sacramenti, rendendone nulla la celebrazione, avevano poi condotto alla necessità di rintracciare le persone coinvolte per ripetere il rito del Battesimo o della Cresima ed un numero importante di fedeli hanno giustamente espresso il loro turbamento". L'ex Sant'Uffizio cita esempi concreti: "Ad esempio, invece di usare la formula stabilita per il Battesimo, si sono utilizzate formule come quelle che seguono: 'Io ti battezzo nel nome del Creatore…' e 'A nome del papà e della mamma… noi ti battezziamo'. In una tale grave situazione si sono ritrovati anche dei sacerdoti. Questi ultimi, essendo stati battezzati con formule di questo tipo, hanno scoperto dolorosamente l'invalidità della loro ordinazione e dei sacramenti sino a quel momento celebrati. Mentre in altri ambiti dell'azione pastorale della Chiesa si dispone di un ampio spazio per la creatività, una simile inventiva nell'ambito della celebrazione dei Sacramenti si trasforma piuttosto in una 'volontà manipolatrice' e non può perciò essere invocata". "Modificare, dunque, la forma di un Sacramento o la sua materia – sottolinea la Nota dell'ex Sant'Uffizio – è sempre un atto gravemente illecito e merita una pena esemplare, proprio perché simili gesti arbitrari sono in grado di produrre un gravoso danno al Popolo fedele di Dio". Il prefetto del dicastero spiega che "il Santo Padre ci invita ad agire in modo tale che i fedeli possano avvicinarsi fruttuosamente ai Sacramenti, mentre dall'altra parte sottolinea con forza il richiamo ad una 'particolare cura' nella loro amministrazione. A noi ministri è pertanto richiesta la forza di superare la tentazione di sentirci proprietari della Chiesa. Dobbiamo, al contrario, diventare assai ricettivi davanti a un dono che ci precede: non soltanto il dono della vita o della grazia, ma anche i tesori dei Sacramenti che ci sono stati affidati dalla Madre Chiesa. Non sono nostri! E i fedeli hanno il diritto, a loro volta, di riceverli così come la Chiesa dispone". La Nota, sottolinea ancora il card. Fernandez, "non tratta di una questione meramente tecnica o persino 'rigorista'. Con il pubblicarla, il Dicastero intende principalmente esprimere luminosamente la priorità dell'agire di Dio e salvaguardare umilmente l'unità del Corpo di Cristo che è la Chiesa nei suoi gesti più sacri". C'è stato un caso eclatante di un sacerdote di Phoenix – scoperto solo nel 2021, il prete si è poi dimesso – che per 26 anni ha sbagliato la formula del Battesimo provocando l'interruzione della vita sacramentale di tanti fedeli. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vittorio Emanuele di Savoia, con Marina Doria una storia d’amore lunga 70 anni
(Adnkronos) – Il padre Umberto II era così contrario che pur di far dimenticare la borghese Marina Doria al figlio Vittorio Emanuele di Savoia – morto oggi a 86 anni – tentò di farlo fidanzare con diverse discendenti della nobiltà italiana e europea. Ma l'ultimo re d'Italia, dal suo esilio in Portogallo, dovette, infine, gettare la spugna, per la caparbietà del suo erede. Perché il figlio era determinato a sposare solo Marina Doria (più grande di due anni), di cui era innamorato pazzo e pur di vivere il suo amore con lei fece capire al regale genitore che era pronto anche a rinunciare al trono. E, infatti, si unì in matrimonio anche senza l'assenso reale. Erano i primi giorni giugno 1967 quando le cronache rosa dei giornali italiani annunciarono il fidanzamento di Vittorio Emanuele con Maria Antonietta di Württemberg, figlia di un duca austriaco discendente del ramo Asburgo-Lorena e sua cugina di quarto grado. A fine giugno la fidanzata designata era però cambiata: era la principessa Isabella di Savoia-Genova e cugina di secondo grado. Alla fine Vittorio Emanuele la spuntò e sposò la fidanzata che si era scelto da solo. Il matrimonio con Marina Ricolfi Doria avvenne con rito civile l'11 gennaio 1970 a Las Vegas e con rito religioso il 7 ottobre 1971 a Teheran. Dalla loro unione è nato un figlio, Emanuele Filiberto di Savoia, che vide la luce a Ginevra il 22 giugno 1972. Nata a Ginevra il 12 febbraio 1935 (anche Vittorio Emanuele era nato lo stesso giorno e mese ma del 1937), Marina Doria era figlia di René Italo Ricolfi Doria, industriale svizzero di origine italiana, con ascendenze genovesi, legato indirettamente all'antica nobile famiglia Doria che fece la storia della Repubblica marinara di Genova, e di Iris Amalia Benvenuti. Marina Doria non aveva discendenza reale e perciò Umberto II era fieramente contrario: non era possibile che il principe ereditario sposasse una donna borghese. Quando si incontrarono la prima volta nel 1954 Marina Ricolfi Doria era una campionessa di sci nautico: aveva vinto il primo campionato del mondo nel 1953, ripetendo l'exploit nel 1955 e ancora nel 1957. E' stata la prima cittadina svizzera a vincere un titolo mondiale in questo sport. Insieme cominciarono a frequentare il jet-set, a girare il mondo, a farsi fotografare in località di montagna, sulle piste di sci delle Alpi svizzere, in mete esotiche. In veste di re d'Italia autoproclamato – senza un trono né una nazione da governare – Vittorio Emanuele concesse a Marina Doria il titolo di duchessa di Sant'Anna di Valdieri. Il loro legame è durato esattamente 70 anni e insieme hanno affrontato sempre tutto, a partire dalla strenua avversione della famiglia reale. Marina Doria non ha mai lasciato solo il marito nelle diverse vicende giudiziarie che hanno coinvolto Vittorio Emanuele, da cui peraltro è sempre infine stato scagionato. (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Renzi oggi a Verissimo, ecco tutti gli ospiti in studio fino a domenica
(Adnkronos) – Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ospite oggi sabato 3 febbraio 2024 a Verissimo, nella puntata in onda su Canale 5. Il senatore sarà nel salotto di Silvia Toffanin "per un ritratto personale, al di là del ruolo politico", si legge sul sito del programma. L'ex presidente del Consiglio è in uscita il 6 febbraio con il libro 'Palla al centro. La politica al tempo delle influencer'. Ma non c'è solo Renzi. A pochi giorni dalla scomparsa di Sandra Milo, vera icona del cinema italiano, la ricorderà in studio il figlio Ciro. Verissimo riproporrà quindi alcuni passaggi dell’ultima intervista che l’attrice aveva rilasciato a Silvia Toffanin lo scorso 30 settembre. E ancora, in studio con la sua storia e la sua carriera, Rita Pavone, mentre da 'Terra amara' gli amatissimi Polen Emre, che interpreta Fadik, e Şahin Vural, che interpreta il ruolo di Raşit. Infine, in studio il cast dello spettacolo Open formato da ex alunni di Amici, tra questi: Klaudia Pepa, Christian Stefanelli, Samuel Antinelli e Rosa Di Grazia. Per la puntata di domenica, Silvia Toffanin torna quindi ad accogliere per un’intervista esclusiva Pietro Orlandi che rivelerà nuove informazioni in suo possesso sulla scomparsa della sorella Emanuela, avvenuta il 22 giugno 1983. Spazio quindi alla danza con il percorso di vita di due ballerini e coreografi amatissimi, legati ad Amici: Kledi Kadiu ed Emanuel Lo, attualmente professore nel talent di Maria De Filippi. E ancora, per la prima volta saranno insieme a Verissimo Asia Argento e sua sorella Fiore. Infine, si parlerà d’amore con Cristian e Valentina, coppia appena nata a Uomini e donne. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Torino, donna in carcere con figlio di un mese spostata all’istituto per madri detenute
(Adnkronos) – La donna reclusa nella casa circondariale 'Lorusso e Cutugno' del capoluogo piemontese insieme al figlio di un mese, "ricevuta l'ordinanza del gip, è stata subito spostata questa mattina nell'Icam di Torino", l'istituto di custodia attenuata per madri detenute vicino alla casa circondariale e dedicato alle donne detenute con figli. Lo fa sapere in una nota il ministero della Giustizia. "Da subito la direzione dell'istituto aveva chiesto lo spostamento e immediatamente, già nella giornata di ieri – si legge – era stato individuato l'istituto di custodia attenuata per detenute madri di Torino. Appena arrivato il provvedimento del giudice competente si è provveduto allo spostamento". Il bimbo "è entrato con sua mamma nella sezione femminile della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Quel bambino, come tutti i figli di detenuti e detenute, non dovrebbe trovarsi dietro le sbarre. Chiediamo al governo e alla maggioranza di tornare indietro sul veto alla proposta di legge che lo prevede per tutte le carceri italiane", aveva affermato ieri Marco Grimaldi, vicecapogruppo dei deputati dell’Alleanza Verdi Sinistra. Con lui, Sara Diena, consigliera comunale di Sinistra Ecologista. "Siamo qui perché abbiamo raccolto l’appello e la lettera delle donne detenute nella sezione femminile, che chiedono maggiori colloqui e videochiamate", avevano spiegato Grimaldi e Diena lanciando "un appello al ministro Nordio: riportiamo alla legalità la casa circondariale più complessa d’Italia: 1448 detenuti a fronte di una capienza massima di 1118. Se decongestionassimo la struttura si potrebbe prevedere, come avvenuto dopo anni di denunce al Sestante, la ristrutturazione dell’intero padiglione B, il più fatiscente dell’intera struttura, dove infiltrazioni e muffa sono il minimo comune denominatore di quel blocco di cemento ormai marcio". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Catania, ragazzina di 13 anni violentata dal branco: sei fermi
(Adnkronos) – A Catania, nei bagni pubblici nella centrale Villa Bellini, una ragazzina di 13 anni sarebbe stata violentata da sette persone. Sarebbero tutti egiziani e tre di loro non sarebbero maggiorenni. I carabinieri avrebbero già eseguito il fermo di sei sospettati, un settimo sarebbe irreperibile. La ragazzina sarebbe stata violentata da due degli indagati sotto gli sguardi degli altri cinque. La tredicenne era con il fidanzato, minacciato, bloccato e tenuto lontano. Gli abusi sarebbero stati commessi la sera dello scorso 30 gennaio, nei bagni del Giardino comunale di Villa Bellini dove i sette avrebbero minacciato la giovanissima coppia, lei 13enne e lui 17enne, abusando della vittima. Sono stati i due fidanzatini a denunciare la violenza facendo così attivare le indagini dei militari dell’Arma. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vittorio Emanuele di Savoia, dall’esilio all’arresto: scandali e accuse per il principe
(Adnkronos) – E' morto oggi, a 86 anni, il principe Vittorio Emanuele di Savoia. Pretendente al trono d'Italia, per anni in disputa con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta, Vittorio Emanuele di Savoia, è stato una personalità controversa, segnata dalla vicenda dell'omicidio di Dirk Hamer sull'isola di Cavallo nel 1978, che cambiò per sempre la sua vita. Nato a Napoli il 12 febbraio 1937, era figlio dell'ultimo re d'Italia Umberto II e di Maria José. Il suo nome completo è Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria e alla sua nascita venne subito acclamato come "il principe dell'Impero" allora da poco proclamato dal regime fascista. Vittorio Emanuele ricevette il titolo di principe di Napoli insieme a quello storico di principe di Piemonte. Suo padre Umberto II aveva intenzione di abdicare per renderlo re ma il 2 giugno 1946, il referendum istituzionale che dette agli italiani l'opportunità di scegliere tra monarchia e Repubblica, fece cadere, al contrario delle convinzioni dei Savoia, la sua possibilità di salire al trono. Il 12 e 13 giugno del 1946 il governo conferì i poteri dello Stato al presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, il 1 gennaio 1948, venne stabilito che i discendenti maschi della famiglia Savoia sarebbero dovuti andare in esilio con divieto di ingresso in Italia. Così, i Savoia, andarono via dal Paese e restarono in esilio tra la Svizzera, la Francia e la Corsica fino alla fine del 2002 quando poterono tornare in Italia in seguito all'abolizione della norma costituzionale che obbligava gli eredi maschi di casa Savoia all'esilio.. Nel 2002, con un comunicato emesso da Ginevra, prese ufficialmente le distanze dalle leggi razziali, per la prima volta nella storia di casa Savoia. Sempre nel 2002 furono pubblicate dichiarazioni in cui accettava la fine della monarchia: insieme con il figlio giurò per iscritto e senza condizioni fedeltà alla Costituzione repubblicana e al presidente della Repubblica, rinunciando in tal modo esplicitamente a qualunque pretesa dinastica sullo Stato italiano. Nel 2007 Vittorio Emanuele chiese il risarcimento allo Stato italiano di 260 milioni di euro per l'esilio e la restituzione dei beni confiscati nel 1948. Nel 2022 ha chiesto, invece, la restituzione dei gioielli di famiglia, che sono custoditi da tempo nei forzieri della Banca d'Italia. Vittorio Emanuele di Savoia dopo 13 anni di fidanzamento, nonostante la contrarietà di suo padre Umberto, sposò Marina Doria con rito civile a Las Vegas l'11 gennaio 1970 e con rito religioso a Teheran il 7 ottobre 1971. Dal matrimonio con Marina Doria nacque, nel 1972, suo figlio Emanuele Filiberto, diventato nel frattempo anche un noto personaggio televisivo. Vittorio Emanuele è stato al centro di diversi scandali e molte accuse. Negli anni '70 venne indagato per traffico internazionale di armi in alcuni paesi mediorientali che erano sotto embargo. L'indagine finì con un'archiviazione. Vittorio Emanuele era intermediario d'affari per conto della Agusta e, grazie all'amicizia con lo scià di Persia Reza Pahlavi, proprio in quegli anni si era occupato della compravendite di elicotteri tra l'Italia, l'Iran e altri paesi arabi. Il 18 agosto 1978 venne accusato di omicidio per aver sparato al giovane tedesco Dirk Hamer, 19 anni, nell'isola di Cavallo in Corsica. L'ipotesi d'accusa di omicidio volontario, sulla base della quale fu in seguito arrestato, cadde nel novembre del 1991 quando fu prosciolto dalla Camera d'accusa parigina e condannato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco, "fuori dalla propria abitazione". Il 21 giugno 2006, durante la sua detenzione nel carcere di Potenza, una microspia ha intercettato una sua conversazione in cui ammetteva di aver sparato il colpo alla gamba, vantandosi di essere uscito vittorioso dalla vicenda. Il contenuto della conversazione fu divulgato poco tempo dopo dalla stampa. Come molte personalità della classe dirigente italiana, Vittorio Emanuele risultò iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli con la tessera numero 1.621. Tra gli altri guai delll'erede Savoia, il 16 giugno 2006 su ordine del Gip del Tribunale di Potenza, su richiesta del pubblico ministero Henry John Woodcock, venne l'arrestato con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nell'ambito di un'indagine legata al casinò di Campione d'Italia. Dopo una lunga vicenda giudiziaria è stato assolto da ogni accusa. Il 23 febbraio 2015 Vittorio Emanuele di Savoia ha ottenuto un risarcimento di 40.000 euro per i giorni trascorsi in cella da innocente. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ascolti tv, Ciao Darwin batte Lucio Battisti e conquista la serata
(Adnkronos) – 'Ciao Darwin 9 – Giovanni 8.7' batte 'TechetecheShow – Lucio Battisti Numero Uno' e si aggiudica gli ascolti della prima serata di ieri. Il programma di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis ha ottenuto infatti 3.278.000 telespettatori e il 22,7% di share contro il 17,6% e i 2.940.000 telespettatori della trasmissione di Rai1 con Flavio Insinna. Terzo gradino del podio per Retequattro che con 'Quarto Grado' ha registrato 1.217.000 telespettatori e l'8,4% di share. Su Italia 1 'John Rambo' ha totalizzato 1.033.000 telespettatori con il 5,3% di share mentre La7 con 'Propaganda Live' ha raccolto 831.000 telespettatori e il 5,6% e Rai3 con 'Il ritratto del Duca' ne ha interessati 758.000 con il 4%. Su Rai2 'The Rookie' è stato visto da 711.000 telespettatori pari al 4% di share e 'I Migliori Fratelli di Crozza' sul Nove da 497.000 pari al 2,6%. Tv8 infine con 'Cucine da incubo' ha conquistato 320.000 telespettatori e l’1,9% di share. Nell'access prime time domina Rai1 con 'Cinque Minuti' (4.394.000 telespettatori, share 22,2%) e, a seguire, 'Affari Tuoi' (5.112.000 telespettatori, share 24,7%), mentre 'Striscia la notizia' su Canale 5 ha ottenuto 3.414.000 telespettatori e il 16,6%. Anche nel preserale Rai1 è vincente con 'L'Eredità', visto da 4.491.000 telespettatori pari al 26,2%. Canale 5 con 'Avanti un altro!' ha segnato invece il 20,2% con 3.366.000 telespettatori. Nel complesso la comparazione delle reti generaliste Rai più RaiNews24 nei confronti delle generaliste Mediaset più TgCom24 ha visto, nell'intera giornata, la Rai al 31% con 2.616.000 telespettatori e Mediaset al 29% con 2.450.000 e, in prima serata, la Rai al 30,3% con 6.093.000 telespettatori contro i 5.932.000 e il 29,5% di Mediaset. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gemellini trovati morti in auto, il padre: “Non so cosa è successo e perché”
(Adnkronos) – "Non so veramente cosa sia successo, perché i miei figli sono morti". E' quanto ha dichiarato alla Nbcnews Milson Cadet, il padre dei due gemelli di 3 anni trovati morti in un auto parcheggiata, sull'Interstatale 95 a Miami, in Florida. Mentre lui e gli altri familiari hanno confermato che è la madre dei piccoli la donna che è rimasta gravemente ferita saltando dal cavalcavia dell'autostrada. L'uomo spiega di aver visto l'ultima volta i bambini e la madre mercoledì scorso e che poi per tutto giovedì ha cercato di contattare la donna al telefono, senza ottenere risposta. Venerdì mattina ha chiamato la polizia per denunciarne la scomparsa, e poi è arrivata la terribile notizia. L'uomo, che ha un altro figlio più grande, ha detto che i gemellini – un maschio ed una femmina – stavano bene e non avevano problemi di salute. La polizia della contea di Miami-Dade è intervenuta dopo una serie di chiamate a 911 verso le 2 del mattino. Le telefonate segnalavano la presenza di un bimbo e una bimba sul sedile posteriore di un'auto ferma in uno dei punti più trafficati dell'I-95. Alcuni automobilisti hanno inutilmente provato a rianimare i bambini, dichiarati morti all'arrivo in ospedale. La madre, che i familiari hanno identificato come Shirlene Alcime di 42 anni, è stata ricoverata all'Aventura Hospital. Le sue condizioni sono considerate critiche. La famiglia si dice sotto choc e devastata da quello che è successo. Alcime aveva un negozio nella zona, e – secondo Nbc6- negli ulti anni aveva avuto problemi con la casa, rischiando di perderla, ma alla fine era riuscita a tenerla. Aveva invece ancora un problema per il locale del suo negozio. Non si sa se questo abbia avuto qualche peso nel gesto della donna. "E' una brava persona, una buona vicina, molto buona, aiutava tutti", dicono di lei i vicini. Intanto, si aspettano i risultati autoptici per determinare le cause della morte dei due piccoli. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Iraq, milizie filo iraniane: “Attaccata base Usa a Erbil”
(Adnkronos) – Le milizie filo-iraniane della Resistenza Islamica in Iraq hanno annunciato un attacco contro le forze americane schierate nella base irachena di Harir, nella provincia di Erbil, nel nord del paese, poche ore dopo l'ondata di bombardamenti dell'esercito americano contro postazioni di gruppi legati all’Iran in Siria e in Iraq. "Portando avanti il nostro cammino di resistenza alle forze di occupazione americane in Iraq, e in risposta ai massacri dell'entità sionista contro il nostro popolo a Gaza, i combattenti della Resistenza islamica in Iraq hanno attaccato la base di occupazione statunitense di Harir a Erbil, oggi, con droni", riporta l'agenzia curdoirachena Rudaw.
Due fonti "di alto rango" citate dalla stessa agenzia hanno però assicurato che al momento non è stato segnalato alcun attacco e che la situazione nella base è tranquilla. Le autorità del Kurdistan iracheno, dove si trova la provincia, rilasceranno un comunicato sulla situazione nella zona nelle prossime ore. Il governo iraniano ha intanto descritto l'attacco lanciato venerdì notte dagli Stati Uniti contro molteplici postazioni di milizie legate a Teheran in Siria e Iraq come un nuovo "errore" strategico di Washington. In una conferenza stampa, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani ha descritto gli attacchi statunitensi come una "violazione della sovranità e dell'integrità territoriale di Iraq e Siria, del diritto internazionale e una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite", prima di ricordare "il pieno sostegno degli Stati Uniti a quattro mesi di attacchi brutali e implacabili" da parte di Israele "contro i residenti di Gaza e della Cisgiordania". "L'attacco di ieri sera contro la Siria e l'Iraq è un'azione avventurosa e un altro errore strategico del governo degli Stati Uniti, che non avrà altro risultato che l'escalation della tensione e dell'instabilità nella regione", ha denunciato il portavoce nei commenti raccolti dall' Isna. Nel suo intervento, il portavoce ha detto che "tali attacchi" sono progettati solo per "soddisfare gli obiettivi del regime sionista", riferendosi a Israele, per "coinvolgere ulteriormente il governo americano nella regione e anche" per mettere in ombra i crimini del regime Sionista a Gaza". "Il proseguimento di tali avventure costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale", ha concluso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Morbillo, Nicastri (Spallanzani): “Crescono casi tra adulti, vaccino consigliato”
(Adnkronos) – "Da dicembre è in atto una ripresa sensibile dei casi di morbillo tra gli adulti ma va detto anche che le misure di prevenzione che si stanno adottando nelle strutture di cura e ospedaliere per fronteggiare il Covid, ossia l’uso delle mascherine e la frequente igiene delle mani, stanno impedendo i cosiddetti 'casi secondari', quelli che si verificano in primis tra i sanitari e gli altri utenti che vengono in contatto con il malato". La vaccinazione è consigliata "a tutti coloro che non lo hanno fatto o non hanno sviluppato gli anticorpi, e che lavorano in ambienti sanitari". Così, in un’intervista su 'Il Messaggero', Emanuele Nicastri, direttore dell'unità di Malattie infettive ad alta intensità di cura dell'ospedale Spallanzani di Roma, commentando la circolare emanata dalla Regione Lazio per rinnovare agli operatori sanitari le raccomandazioni di prevenzione e controllo. Soprattutto l'invito alla vaccinazione rispetto a una delle malattie più contagiose. "Ha fatto bene la Regione a emanare la circolare che – sottolinea Nicastri – di fatto è un warning ad alzare ancora di più la guardia per prevenire focolai ed epidemie". E sui casi tra gli adulti: "Si tratta di malati con età media di 35/36 anni. Questo perché fino al 2017 il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio. La circolare ministeriale poi introducendolo è andata a ritroso nella popolazione fino al 2000. Ma abbiamo la quasi totalità della popolazione nata negli anni ‘90 che non ha sviluppato gli anticorpi, a meno che non abbia già avuto la malattia”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)