Ascolti tv, Ciao Darwin batte Lucio Battisti e conquista la serata

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(Adnkronos) – 'Ciao Darwin 9 – Giovanni 8.7' batte 'TechetecheShow – Lucio Battisti Numero Uno' e si aggiudica gli ascolti della prima serata di ieri. Il programma di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis ha ottenuto infatti 3.278.000 telespettatori e il 22,7% di share contro il 17,6% e i 2.940.000 telespettatori della trasmissione di Rai1 con Flavio Insinna. Terzo gradino del podio per Retequattro che con 'Quarto Grado' ha registrato 1.217.000 telespettatori e l'8,4% di share. Su Italia 1 'John Rambo' ha totalizzato 1.033.000 telespettatori con il 5,3% di share mentre La7 con 'Propaganda Live' ha raccolto 831.000 telespettatori e il 5,6% e Rai3 con 'Il ritratto del Duca' ne ha interessati 758.000 con il 4%. Su Rai2 'The Rookie' è stato visto da 711.000 telespettatori pari al 4% di share e 'I Migliori Fratelli di Crozza' sul Nove da 497.000 pari al 2,6%. Tv8 infine con 'Cucine da incubo' ha conquistato 320.000 telespettatori e l’1,9% di share.  Nell'access prime time domina Rai1 con 'Cinque Minuti' (4.394.000 telespettatori, share 22,2%) e, a seguire, 'Affari Tuoi' (5.112.000 telespettatori, share 24,7%), mentre 'Striscia la notizia' su Canale 5 ha ottenuto 3.414.000 telespettatori e il 16,6%. Anche nel preserale Rai1 è vincente con 'L'Eredità', visto da 4.491.000 telespettatori pari al 26,2%. Canale 5 con 'Avanti un altro!' ha segnato invece il 20,2% con 3.366.000 telespettatori.  Nel complesso la comparazione delle reti generaliste Rai più RaiNews24 nei confronti delle generaliste Mediaset più TgCom24 ha visto, nell'intera giornata, la Rai al 31% con 2.616.000 telespettatori e Mediaset al 29% con 2.450.000 e, in prima serata, la Rai al 30,3% con 6.093.000 telespettatori contro i 5.932.000 e il 29,5% di Mediaset.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gemellini trovati morti in auto, il padre: “Non so cosa è successo e perché”

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(Adnkronos) – "Non so veramente cosa sia successo, perché i miei figli sono morti". E' quanto ha dichiarato alla Nbcnews Milson Cadet, il padre dei due gemelli di 3 anni trovati morti in un auto parcheggiata, sull'Interstatale 95 a Miami, in Florida. Mentre lui e gli altri familiari hanno confermato che è la madre dei piccoli la donna che è rimasta gravemente ferita saltando dal cavalcavia dell'autostrada.  L'uomo spiega di aver visto l'ultima volta i bambini e la madre mercoledì scorso e che poi per tutto giovedì ha cercato di contattare la donna al telefono, senza ottenere risposta. Venerdì mattina ha chiamato la polizia per denunciarne la scomparsa, e poi è arrivata la terribile notizia. L'uomo, che ha un altro figlio più grande, ha detto che i gemellini – un maschio ed una femmina – stavano bene e non avevano problemi di salute.  La polizia della contea di Miami-Dade è intervenuta dopo una serie di chiamate a 911 verso le 2 del mattino. Le telefonate segnalavano la presenza di un bimbo e una bimba sul sedile posteriore di un'auto ferma in uno dei punti più trafficati dell'I-95. Alcuni automobilisti hanno inutilmente provato a rianimare i bambini, dichiarati morti all'arrivo in ospedale.  La madre, che i familiari hanno identificato come Shirlene Alcime di 42 anni, è stata ricoverata all'Aventura Hospital. Le sue condizioni sono considerate critiche. La famiglia si dice sotto choc e devastata da quello che è successo. Alcime aveva un negozio nella zona, e – secondo Nbc6- negli ulti anni aveva avuto problemi con la casa, rischiando di perderla, ma alla fine era riuscita a tenerla. Aveva invece ancora un problema per il locale del suo negozio. Non si sa se questo abbia avuto qualche peso nel gesto della donna.  "E' una brava persona, una buona vicina, molto buona, aiutava tutti", dicono di lei i vicini. Intanto, si aspettano i risultati autoptici per determinare le cause della morte dei due piccoli.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Iraq, milizie filo iraniane: “Attaccata base Usa a Erbil”

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(Adnkronos) – Le milizie filo-iraniane della Resistenza Islamica in Iraq hanno annunciato un attacco contro le forze americane schierate nella base irachena di Harir, nella provincia di Erbil, nel nord del paese, poche ore dopo l'ondata di bombardamenti dell'esercito americano contro postazioni di gruppi legati all’Iran in Siria e in Iraq.  "Portando avanti il nostro cammino di resistenza alle forze di occupazione americane in Iraq, e in risposta ai massacri dell'entità sionista contro il nostro popolo a Gaza, i combattenti della Resistenza islamica in Iraq hanno attaccato la base di occupazione statunitense di Harir a Erbil, oggi, con droni", riporta l'agenzia curdoirachena Rudaw.  
Due fonti "di alto rango" citate dalla stessa agenzia hanno però assicurato che al momento non è stato segnalato alcun attacco e che la situazione nella base è tranquilla. Le autorità del Kurdistan iracheno, dove si trova la provincia, rilasceranno un comunicato sulla situazione nella zona nelle prossime ore. Il governo iraniano ha intanto descritto l'attacco lanciato venerdì notte dagli Stati Uniti contro molteplici postazioni di milizie legate a Teheran in Siria e Iraq come un nuovo "errore" strategico di Washington. In una conferenza stampa, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani ha descritto gli attacchi statunitensi come una "violazione della sovranità e dell'integrità territoriale di Iraq e Siria, del diritto internazionale e una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite", prima di ricordare "il pieno sostegno degli Stati Uniti a quattro mesi di attacchi brutali e implacabili" da parte di Israele "contro i residenti di Gaza e della Cisgiordania". "L'attacco di ieri sera contro la Siria e l'Iraq è un'azione avventurosa e un altro errore strategico del governo degli Stati Uniti, che non avrà altro risultato che l'escalation della tensione e dell'instabilità nella regione", ha denunciato il portavoce nei commenti raccolti dall' Isna. Nel suo intervento, il portavoce ha detto che "tali attacchi" sono progettati solo per "soddisfare gli obiettivi del regime sionista", riferendosi a Israele, per "coinvolgere ulteriormente il governo americano nella regione e anche" per mettere in ombra i crimini del regime Sionista a Gaza". "Il proseguimento di tali avventure costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale", ha concluso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morbillo, Nicastri (Spallanzani): “Crescono casi tra adulti, vaccino consigliato”

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(Adnkronos) – "Da dicembre è in atto una ripresa sensibile dei casi di morbillo tra gli adulti ma va detto anche che le misure di prevenzione che si stanno adottando nelle strutture di cura e ospedaliere per fronteggiare il Covid, ossia l’uso delle mascherine e la frequente igiene delle mani, stanno impedendo i cosiddetti 'casi secondari', quelli che si verificano in primis tra i sanitari e gli altri utenti che vengono in contatto con il malato". La vaccinazione è consigliata "a tutti coloro che non lo hanno fatto o non hanno sviluppato gli anticorpi, e che lavorano in ambienti sanitari". Così, in un’intervista su 'Il Messaggero', Emanuele Nicastri, direttore dell'unità di Malattie infettive ad alta intensità di cura dell'ospedale Spallanzani di Roma, commentando la circolare emanata dalla Regione Lazio per rinnovare agli operatori sanitari le raccomandazioni di prevenzione e controllo. Soprattutto l'invito alla vaccinazione rispetto a una delle malattie più contagiose.  "Ha fatto bene la Regione a emanare la circolare che – sottolinea Nicastri – di fatto è un warning ad alzare ancora di più la guardia per prevenire focolai ed epidemie". E sui casi tra gli adulti: "Si tratta di malati con età media di 35/36 anni. Questo perché fino al 2017 il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio. La circolare ministeriale poi introducendolo è andata a ritroso nella popolazione fino al 2000. Ma abbiamo la quasi totalità della popolazione nata negli anni ‘90 che non ha sviluppato gli anticorpi, a meno che non abbia già avuto la malattia”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Molotov a consolato Usa di Firenze, identificato presunto attentatore: 20enne italiano con genitori palestinesi

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(Adnkronos) – E' stato individuato e perquisito il presunto autore dell'attentato al consolato Usa di Firenze. Secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti investigative, si tratta di un giovane italiano di seconda generazione, di circa 20 anni, figlio di genitori palestinesi residenti in Italia da tempo. Il giovane vive in provincia di Firenze e nella sua casa gli investigatori diretti dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura del capoluogo toscano avrebbero trovato diversi riscontri, tra cui gli indumenti che il 20enne avrebbe indossato la notte in cui sono state lanciate le due bottiglie molotov nelle vicinanze della sede diplomatica americana. Il giovane è stato identificato grazie all'approfondito e continuo lavoro degli investigatori della polizia postale. Sempre secondo quanto apprende l'Adnkronos, gli investigatori dei carabinieri con la collaborazione della polizia postale sarebbero risaliti al presunto attentatore seguendo le tracce telematiche lasciate per diffondere la rivendicazione del gesto che in un video è stato attributo ad Hamas.  Il blitz è scattato nelle ultime ore e adesso il giovane si trova negli uffici delle forze dell'ordine. Ancora non sarebbe scattato, tuttavia, il decreto di fermo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia, aveva 86 anni

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(Adnkronos) – E' morto oggi a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, aveva 86 anni. "Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 Febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra", recita una nota di Casa Savoia che dà notizia della morte. "Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile". "Eravamo preparati da tempo, è una notizia che ci addolora molto. Quella del principe Vittorio Emanuele è stata una vita decisamente sfortunata, massacrato per tutta la vita; purtroppo da buona parte della stampa ogni cosa che ha fatto è stata utilizzata a suo danno". E' il ricordo all'Adnkronos del capitano di vascello Ugo D'Atri, presidente dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon. "Ricordo quando nel 2006 venne arrestato e poi si è scoperto che non c'era niente sotto, e poi la morte del ragazzo tedesco per un colpo di pistola, mentre il principe aveva in mano un fucile e non poteva essere lui – continua – Eppure nell'immaginario collettivo è stata sempre colpa sua. Nessuno si è mai posto il problema di quanto abbia sofferto, se non chi stava intorno a lui, come noi Guardie d'Onore. Ha avuto nella vita meno di quanto meritava, è nato in una reggia, doveva diventare Re e poi a 9 anni è stato mandato in esilio che si è protratto per 57 anni, gran parte della sua vita. Una cosa medievale, inumana, anacronistica, assurda nel XX secolo". "Il principe Emanuele Filiberto mi ha chiamato un'ora fa – aggiunge il presidente D'Atri – dicendo che le intenzioni della famiglia sono di portarlo a Superga".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Auto si ribalta, precipita da dirupo, finisce su una casa e si incendia: vivo il conducente

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(Adnkronos) – Un'auto si è ribaltata, è precipitata da un dirupo, poi è finita su una casa e quindi ha preso fuoco. Ma il conducente, seppur ferito, non è in pericolo di vita. È quanto accaduto oggi a Sant'Agnello, in Penisola Sorrentina, provincia di Napoli. Questa mattina i carabinieri dell’aliquota radiomobile di Sorrento sono intervenuti in località Colli di Fontanelle per il grave incidente stradale.  Alla guida un 22enne, verosimilmente ubriaco, che ha perso il controllo della sua auto che si è ribaltata ed è precipitata da un dirupo finendo su una casa per poi incendiarsi. Il giovane è stato portato all’ospedale Maresca di Torre del Greco, in prognosi riservata ma miracolosamente non in pericolo di vita. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Incidente a Lecco, auto esce di strada e si ribalta: morti due ventenni

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(Adnkronos) – Due giovani di 21 e 22 anni sono morti mentre una terza persona è rimasta ferita la notte scorsa in un incidente stradale che ha visto l'auto sulla quale viaggiavano uscire fuori strada e ribaltarsi a un'uscita della Superstrada 36, a Lecco. L'incidente si è verificato alle 2.30. Sul posto, oltre i soccorritori di Areu, sono intervenuti la Polizia, i Vigili del fuoco e l'elisoccorso. Sono in corso accertamenti per chiarire l'accaduto.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stallone ricorda Weathers: “Senza di lui non avrei potuto fare Rocky”

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(Adnkronos) – Sylvester Stallone ha reso omaggio oggi a Carl Weathers, l'attore che ha interpretato il personaggio di Apollo Creed in 'Rocky', morto giovedì scorso all'età di 76 anni. In un video postato su Instagram, l'attore tre volte candidato all'Oscar ha ricordato il suo amico di lunga data con una voce rotta dall'emozione: ”La mia vita è cambiata per sempre in meglio il giorno in cui ho incontrato Carl Weathers. … Era magico e ho avuto la fortuna di far parte della sua vita. Resta forte e continua a colpire", ha detto Stallone, ripreso nel video davanti a un dipinto che ritrae lui e Weathers sul ring sul set di 'Rocky'. “Ciao a tutti – dice l'attore – Oggi è un giorno incredibilmente triste per me. Carl Weathers è stato parte integrante della mia vita, e questo dice tutto al riguardo. Per me ha un'importanza incredibile, perché, quando è entrato in quella stanza e l'ho visto per la prima volta, ho percepito la sua grandezza, ma non mi rendevo conto di quanto fosse grande. Non avrei mai potuto fare senza di lui quello che abbiamo fatto con 'Rocky'. È stato assolutamente fantastico. La sua voce, la sua stazza, la sua potenza, la sua capacità atletica, ma soprattutto, il suo cuore, la sua anima". Stallone era un attore emergente quando ha incontrato Weathers per la prima volta. Per la sua carriera 'Rocky', del 1976, è stato un film fondamentale, candidato a 10 Oscar e vincendone tre (miglior film, miglior regia e miglior montaggio). —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Parigi, tre accoltellati alla Gare de Lyon: arrestato uomo del Mali con patente italiana

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(Adnkronos) –
Attacco alla stazione ferroviaria Gare de Lyon a Parigi. Tre persone sono rimaste ferite – una delle quali in modo grave – intorno alle 8 di questa mattina da un uomo armato di coltello, poi fermato dalla polizia. Lo rende noto Bfmtv. L'autore dell'attacco ha presentato, al momento dell'arresto, una patente di guida italiana, riporta Le Figaro. L'individuo tuttavia è "certamente di nazionalità maliana", anche se ha presentato una patente italiana, continua Le Figaro, precisando che il sospetto era armato di coltello e martello.  L'individuo avrebbe aggredito le tre vittime rimanendo in silenzio, poi avrebbe dato fuoco al suo zaino, prima di essere arrestato dalla Brigata ferroviaria della polizia nazionale. Si dice che soffra di disturbi psichiatrici e abbia 32 anni. Un imponente dispositivo militare e di polizia è stato dispiegato sul posto. L'accesso alla hall numero 3, dove è avvenuto l'attacco, è vietato mentre il resto della stazione resta aperta ai viaggiatori e i treni continuano a partire, anche se il traffico risulta rallentato in partenza.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Italia ancora dominata dall’anticiclone, le previsioni meteo di oggi

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(Adnkronos) – Temperature ancora in aumento, con il picco atteso tra tre giorni. E' una primavera anticipata sull'Italia quella prevista dagli esperti meteo per oggi 3 febbraio e nei prossimi giorni, con una anomalia termica che farà salire il termometro di circa 8-10°C in più da Nord a Sud. Dominata ancora dall'anticiclone Zeus, la Penisola resta quindi in attesa di un cambiamento che potrebbe avvenire verso la fine della prossima settimana, riportando le temperature alla normalità invernale. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’ulteriore aumento delle temperature nel corso dei prossimi 3 giorni con il picco atteso martedì 6 febbraio. Il picco sarà accompagnato da valori fino a 25 gradi in Sicilia, valori fino a 10 gradi anche in montagna a 2000 metri di quota, punte di 22-23°C in Sardegna e 16-17 gradi costanti anche a Roma. Una primavera anticipata, quindi, con il bel tempo che continuerà indisturbato almeno fino all’8 febbraio. Nelle prossime ore troveremo quindi sole ovunque, salvo nebbie notturne o nubi basse in Val Padana: poco da segnalare se non le condizioni quasi primaverili anche sulle Alpi dove lo zero termico continuerà a salire fino a circa 3500 metri. Questa quota dello zero termico è tipica del mese di giugno. Domenica qualcosa cambierà, troveremo venti di Libeccio sul Mar Ligure che spingeranno nuvole e pioviggine verso la Toscana. Il resto del Paese vedrà ancora salire le temperature massime e sembrerà aprile quasi ovunque. La nuova settimana, sempre dominata dall’anticiclone Zeus, vedrà un parziale aumento delle nubi lungo la fascia tirrenica con possibile pioviggine tra Liguria di Levante e Toscana; al Sud le temperature aumenteranno ancora, pure al Centro-Nord soprattutto in montagna. I valori massimi saliranno fino a valori straordinari entro martedì. Un cambiamento è atteso poi da venerdì 9 febbraio quando le temperature saranno ancora miti, ma arriveranno precipitazioni diffuse: la neve tornerà al Nord oltre i 1500 metri, poi gradualmente l’Inverno si ripresenterà più convinto con un generale calo termico. In sintesi, ancora 6 giorni di Primavera poi riecco il Generale Inverno contro la siccità, contro la fusione della neve e dei ghiacciai e soprattutto contro un caldo anomalo che sveglia gli animali dal letargo in anticipo, crea confusione anche nella vegetazione e in parte anche in noi umani, sballottati dai cambiamenti climatici che rendono le stagioni tutte calde e tutte uguali. Sabato 3. Al nord: soleggiato salvo nebbie. Al centro: tutto sole e clima piacevole. Al sud: soleggiato e mite. Domenica 4. Al nord: in prevalenza soleggiato salvo nebbie; nubi in Liguria. Al centro: nubi in Toscana con pioviggine; sole e clima piacevole altrove. Al sud: soleggiato e mite. Lunedì 5. Al nord: in prevalenza soleggiato salvo nebbie; nubi in Liguria e al Nordest. Al centro: in Toscana pioviggine, nubi lungo le coste tirreniche; soleggiato altrove. Al sud: soleggiato e mite. Tendenza: ancora anticiclone Zeus, ma con più nuvole fino a giovedì 8 febbraio, poi probabile deciso cambiamento della circolazione atmosferica con pioggia e neve. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Boom inflazione 2021-2023, stangata per le famiglie. E sul 2024 pesa l’incognita guerre

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(Adnkronos) – A causa del boom dell’inflazione registrato tra il 2021 e il 2023, pari al +14,2 per cento, la famiglia media italiana ha speso in questi ultimi due anni 4.039 euro in più. Se, infatti, la spesa annuale delle famiglie in termini correnti nel 2021 ammontava a 21.873 euro, nel 2023 è salita a 25.913 euro (+18,5 per cento). A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia. In questo ultimo biennio infatti l’aumento medio mensile è stato pari a 337 euro. I rincari più importanti hanno interessato i biglietti aerei, le bollette di luce e gas e i prodotti alimentari (zucchero, riso, olio di oliva, latte a lunga conservazione, burro, etc.). Una stangata, dice ancora Cgia, che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, ha provocato una perdita di potere d’acquisto che non ricordavamo da almeno 25 anni. In altre parole, negli ultimi 24 mesi molti nuclei familiari hanno speso di più e hanno portato a casa un numero di beni e di servizi decisamente inferiore. Una situazione che ha penalizzato, prosegue lo studio, anche le piccole attività commerciali. Se in questi ultimi due anni le vendite della grande distribuzione hanno tenuto , quelle delle botteghe artigiane e dei negozi di vicinato sono cresciute di poco in termini nominali, ma la contrazione in termini reali è stata preoccupante. Il risultato, dice Cgia, è sotto gli occhi di tutti: nei centri storici, ma anche nelle periferie, il numero delle insegne rimosse e delle vetrine con le saracinesche perennemente abbassate sono in costante aumento.  Ma tornando, dice ancora Cgia, il peggio, fortunatamente, sembra essere alle nostre spalle. Nel 2024, infatti, l’inflazione dovrebbe rallentare e registrare una crescita media inferiore al 2 per cento anche se sul miglioramento pesa l'incognita guerre. Tuttavia, rimangono molti dubbi e altrettante incertezze. Le previsioni sul caro vita appena citate, infatti, potrebbero rivelarsi sottostimate. Nel caso le situazioni di crisi in Medio Oriente e in Ucraina dovessero precipitare ulteriormente, l’aumento dell’inflazione potrebbe attestarsi ben al di sopra del 2 per cento previsto. Analizzando nel dettaglio le singole voci di spesa, gli aumenti più importanti avvenuti tra il 2021 e il 2023 hanno interessato i biglietti aerei dei voli internazionali (+106,1 per cento), le bollette dell’energia elettrica (+93,1 per cento), i biglietti dei voli aerei nazionali (+65,4 per cento), le bollette del gas (+62,5 per cento), lo zucchero (+61,7 per cento), il riso (+48,2 per cento), l’olio di oliva (45,5 per cento), il latte conservato (+37,4 per cento) e il burro (+37 per cento).  Per contro, i prodotti che hanno subito una riduzione di prezzo sono stati gli apparecchi per ricezione immagini e suoni (televisioni) (-28,6 per cento), gli apparecchi per la telefonia mobile (cellulari) (-12 per cento), apparecchi per il suono (CD/DV player, stereo, amplificatori, radio, etc.) (-11,4 per cento), test di gravidanza e contracettivi (-10,3 per cento) e libri di narrativa (-6,3 per cento). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, la proposta di accordo sugli ostaggi divide la leadership di Hamas

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(Adnkronos) –
Hamas si divide sulla proposta di accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza: secondo il Wall Street Journal, il capo dell'organizzazione terroristica a Gaza, Yahya Sinwar, sosterrebbe una tregua temporanea mentre i suoi leader al di fuori della Striscia starebbero spingendo per ulteriori concessioni ed un cessate il fuoco permanente. Sinwar punterebbe ad una pausa di sei settimane per far riorganizzare i miliziani di Hamas e fare entrare più aiuti a Gaza, scrive il Wsj citando fonti a conoscenza dei contenuti dei negoziati. Il capo del Politburo Ismail Haniyeh, al contrario, starebbe spingendo per un cessate il fuoco permanente con garanzie internazionali e un piano per ricostruire l'enclave. "È necessario un piano non solo per amministrare Gaza dopo la fine di Hamas ma anche per impedirne la ricostituzione, al fine di evitare il replicarsi di fenomeni come l'Isis che ha fatto risorgere il terrorismo dopo l'era Al Qaeda". A dichiararlo, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa', è il generale David H. Petraeus, veterano di guerra e già direttore della Cia, oggi presidente del Kkr Global Institute.  "C'è un allargamento progressivo della crisi – osserva Petraeus – ed esiste la possibilità che il conflitto si espanda in tutte le aree del Medio Oriente, dove sono attive le milizie sostenute dall'Iran, come Hezbollah nel Libano meridionale, sebbene la formazione sembri limitare le operazioni". "Fermento particolare – avverte inoltre – si registra invece in Iraq, che l'Iran vuole "libanizzare". C'è poi la Siria di Bashar al Assad, un'estensione territoriale iraniana in termini di attività militari e di intelligence portate avanti dalla Repubblica islamica, e lo Yemen da dove gli Houthi hanno creato una semiparalisi della navigazione commerciale nel Mar Rosso. Penso che la coalizione guidata dagli Stati Uniti abbia piani chiari per rispondere alle crescenti minacce in questi focolai". "Israele – fa notare – ha compiuto progressi significativi contro Hamas, eliminando i suoi miliziani dalla maggior parte del Nord di Gaza e anche in altre aree. Deve tuttavia stare molto attento a non adottare tattiche che agevolino l'emergere di una nuova generazione di reclute di Hamas. Saranno necessari lunghi mesi di duri combattimenti per bonificare prima, mantenere il controllo poi, e ricostruire infine la parte centrale e meridionale della Striscia. Aree verso le quali un numero significativo di civili si trova ora così come i leader di Hamas e molti dei suoi combattenti".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Raid Usa in Iraq e Siria, arriva la risposta di Biden all’attacco in Giordania: cosa sappiamo

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(Adnkronos) – La rappresaglia Usa per l'attacco con droni che ha ucciso tre soldati americani in Giordania è iniziata. Ieri l’esercito americano ha infatti effettuato raid aerei su 85 obiettivi in Iraq e Siria. L'operazione, durata circa mezz'ora, è stata definita "un successo" dalla Casa Bianca, ma non si conoscono ancora maggiori dettagli su danni, feriti o vittime. Funzionari statunitensi hanno spiegato che gli attacchi hanno colpito quattro strutture in Siria e tre in Iraq, dove sono stati segnalati danni nella città di Al-Qaim. I siti appartenevano presumibilmente a varie milizie appoggiate dall'Iran, che gli Stati Uniti accusano dell’attacco in Giordania. Negli attacchi aerei sono state impiegate più di 125 'munizioni di precisioni'. L'elenco degli obiettivi comprende centri di comando e controllo, centri operativi e di intelligence, depositi di razzi, missili e droni, strutture logistiche e centri di approvvigionamento di munizioni per gruppi di milizie e per i Guardiani della rivoluzione che hanno favorito gli attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione.  L’attacco mortale dei droni in Giordania è stato solo l’ultimo di una serie di oltre 165 attacchi contro le forze americane in Medio Oriente da parte di vari gruppi 'proxy' iraniani dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha quindi spiegato che la risposta Usa dimostra come la sua amministrazione non tollererà il danno subito dagli americani. E' stato solo "l'inizio della nostra risposta", ha promesso quindi il segretario alla Difesa Lloyd Austin. Entrambi hanno affermato che la risposta statunitense continuerà "nei tempi e nei luoghi di nostra scelta". Biden sta intanto cercando un delicato equilibrio: scoraggiare ulteriori attacchi alle sue truppe evitando nel contempo un conflitto su vasta scala con l’Iran. L’attacco in Giordania fa seguito a settimane di sforzi da parte degli Stati Uniti e dei leader regionali per prevenire una guerra più ampia in Medio Oriente, anche se i conflitti si sono estesi coinvolgendo i rappresentanti di Teheran, come Hezbollah in Libano e i ribelli Houthi nello Yemen. I bombardieri B-1 dell'Air Force, spiega la Cnn, sono tra gli aerei statunitensi che hanno effettuato gli attacchi. Il B-1 è un bombardiere pesante a lungo raggio che può schierare armi di precisione e non. Secondo il tenente generale Douglas Sims, gli equipaggi dei bombardieri sono volati nella regione dagli Stati Uniti con un unico volo senza scalo. L'esercito è fiducioso di aver "colpito esattamente ciò che intendevamo colpire", ha detto Sims alla Cnn, attribuendo il merito alla precisione degli equipaggi del B-1. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby ha quindi spiegato che gli Stati Uniti hanno informato il governo iracheno dei piani prima di effettuare gli attacchi. Tuttavia, ha affermato che non vi sono state comunicazioni con l’Iran dopo l’attacco alla Giordania. Intanto un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha detto alla Cnn che gli Stati Uniti non colpiranno "all'interno" dell’Iran, concentrandosi solo su obiettivi al di fuori del paese. Colpire direttamente l’Iran, si spiega, sarebbe un’enorme escalation, e i funzionari hanno spiegato che è improbabile che ciò accada.  Gli attacchi degli Stati Uniti costituiscono una "violazione della sovranità irachena" e rappresentano una minaccia le cui conseguenze saranno "nefaste per la sicurezza e la stabilità". Il monito arriva dal portavoce del comandante in capo delle forze armate irachene, il generale Yahya Rasul Abdullah. "Le città di Al-Qaim e le zone di confine irachene sono state prese di mira dai raid aerei statunitensi, in un momento in cui l'Iraq sta cercando di garantire stabilità nella regione", ha aggiunto Abdullah. "Questi attacchi – ha aggiunto – rappresentano una violazione della sovranità irachena" e causeranno "un indebolimento degli sforzi del governo iracheno, e rappresenteranno una minaccia che trascinerà l'Iraq e la regione verso conseguenze indesiderabili e disastrose per la sicurezza e la stabilità". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Aliquote Irpef 2024, senza un intervento cosa accade nel 2025?

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(Adnkronos) – La Manovra 2024 ha portato a una rimodulazione delle aliquote Irpef e dei relativi scaglioni di reddito. Con la riforma, dal 1° gennaio 2024 si è passati dalle quattro aliquote in vigore nel 2023, a tre aliquote per altrettanti scaglioni di reddito così previsti:  – per redditi fino a 28.000 euro aliquota Irpef al 23%;  – per redditi tra 28.001 e 50.000 euro aliquota Irpef al 35%;  – per redditi da 50.001 euro aliquota Irpef al 43%.  La novità ha portato un risparmio sull’imposta dovuta che arriva fino a 260 euro l'anno, di cui potranno beneficiare tutti i redditi tra 15.000 e 50.000 euro. Oltre tale soglia il beneficio è azzerato dalla franchigia di 260 euro imposta sulle detrazioni al 19%.  Quello che non tutti mettono in conto è che l'Irpef a tre aliquote è prevista per il solo 2024. Senza un intervento prima dell'inizio del nuovo anno, si dovrà tornare alle quattro aliquote che erano in vigore fino al 31 dicembre 2023. L’esecutivo per poter riconfermare la novità, o ampliarla, ha necessità di reperire coperture finanziarie.  L'obiettivo del governo, fin dal suo insediamento, è sempre stato quello di arrivare alla flat tax per tutti, una tassa piatta uguale per tutti che permetta di raggiungere un’equità fiscale. A questo traguardo si deve giungere per gradi e, secondo quanto annunciato da Maurizio Leo, viceministro all'Economia, le intenzioni sarebbero quelle di tagliare ancora le aliquote Irpef nel 2025 per portarle a due, con relativi scaglioni di reddito.  Leo, per quel che riguarda le coperture, è fiducioso che possano arrivare dalle modifiche apportate proprio dalla riforma fiscale che potrebbe autofinanziarsi grazie al maggior gettito garantito dagli strumenti messi in campo. Se così non dovesse essere c’è da ricordare che il riordino delle tax expeditures ancora non è stato avviato e quello potrebbe portare le eventuali risorse necessarie.  Il nuovo taglio interverrebbe in favore dei redditi medio alti, ovvero di chi ha un reddito imponibile superiore ai 50.000. Si tratta di coloro che non hanno beneficiato del taglio previsto per quest’anno.  —facilitaliawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina: “Controffensiva flop, ora nuova tattica”. Russia: “Avanziamo”

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(Adnkronos) –
L'Ucraina ammette errori nella controffensiva e riconosce la necessità di cambiare strategia nella guerra contro la Russia. Il presidente Volodymyr Zelensky saluta l'arrivo di altri due sistemi per la difesa aerea. Dall'altra parte, Mosca rivendica successi e progressi nel conflitto iniziato 2 anni fa. Lo stallo apparente nella guerra si protrae da mesi. Si combatte lungo la linea del fronte senza variazioni sostanziali nelle posizioni, che appaiono consolidate dalla fine della controffensiva condotta da Kiev nel 2023. L'Ucraina non ha sfondato la difesa russa, in particolare sul fronte meridionale, e non ha centrato l'obiettivo di tagliare lo schieramento nemico per puntare verso la Crimea. Ora, Kiev deve fare i conti anche con una complessa gestione di armi e munizioni: si attende un segnale dagli Stati Uniti, con un pacchetto da 61 miliardi bloccato al Congresso per l'opposizione di una pattuglia di repubblicani al Senato. 
Gli ucraini ammettono "errori" che hanno lasciato 'delusione' in Occidente per i risultati. Ora si scommette su una 'nuova' tattica, nel mezzo sullo scontro che va avanti da settimane e che potrebbe essere arrivato all'apice tra il presidente Zelensky e il capo delle Forze Armate, Valerii Zaluzhny. "Per quello che riguarda la controffensiva, sì, c'è un certo retrogusto negativo dopo quello che è accaduto nel 2023", riconosce il consigliere della presidenza, Mykhailo Podolyak, in un'intervista all'emittente ucraina Canale 24. "Ci sono stati errori tattici, i comandanti militari e i leader politici ne parlano – aggiunge – Non è un problema, è una guerra. Non è un Paese piccolo con risorse limitate a combattere contro di noi, è la Russia, un Paese grande con un apparato militare e industriale enorme". Podolyak torna a chiedere più sostegno ai Paesi europei proprio mentre l'Ue vara nuovi aiuti da 50 miliardi. "E' necessario aumentare la fornitura di alcuni armamenti e va risolta la questione delle quantità", dice, ammettendo al contempo che c'è una certa "stanchezza" su alcuni fronti, come il Donetsk. "Non possiamo fermare la guerra – afferma- Dobbiamo cambiare tattica. La strategia non cambia, ma le decisioni operative devono cambiare in base al numero di armi e alle capacità". Secondo Podolyak, "deve essere una cosa inaspettata per la Russia che combatte in modo lineare. Dobbiamo privarla della sua capacità di prevedere cosa farà l'Ucraina". La novità principale delle ultime ore, come annuncia Zelensky, è l'arrivo di "altri due sistemi di difesa aerea". "I dettagli non possono essere discussi in pubblico", dice il presidente. "Si tratta di sistemi capaci di intercettare qualsiasi cosa. Difenderemo i territori. Sebbene i sistemi siano ancora insufficienti per la protezione completa dell'Ucraina, lavoriamo ogni giorno per raggiungere questo obiettivo", aggiunge. In questo quadro, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu annuncia che il suo esercito è all'offensiva in Ucraina e avrebbe compiuto presunte conquiste territoriali. "Le nostre unità stanno avanzando, espandendo la zona sotto il loro controllo, migliorando la loro posizione in prima linea", dice in una riunione con alti ufficiali a Mosca in cui spicca l'assenza del generale Valerii Gerasimov. "Dopo il fallimento della controffensiva nemica, le forze armate russe hanno assunto l'iniziativa strategica su tutta la linea del fronte. L'esercito russo ha catturato i villaggi di Tabayivka e Krokhmalne nella regione ucraina orientale di Kharkiv e il villaggio di Vesele vicino a Bakhmut, nella regione del Donbass", aggiunge. A Tabayivka ci sono forti combattimenti ma rimane in mano ucraina, ha dichiarato invece un portavoce militare a Kiev, precisando che "sono in corso scontri di artiglieria".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Allarme smog a Roma, quali auto potranno circolare da oggi a lunedì

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(Adnkronos) – Troppo smog a Roma. Da oggi a lunedì saranno attive alcune limitazioni alla circolazione nella Capitale. Un'ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri ha disposto il 'divieto della circolazione veicolare privata', nell’area del territorio di Roma Capitale, delimitata dal perimetro coincidente con quello della Ztl 'Fascia Verde'. A esserne interessate saranno le auto a maggior impatto ambientale.  Le ultime rilevazioni hanno registrato il superamento del valore limite per il Pm10. Le previsioni dell'Arpa Lazio prevedono per i prossimi giorni il permanere di una situazione di criticità con il rischio di superamento dei valori limite per le concentrazioni di inquinanti atmosferici.  Stop oggi dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19 alle autovetture, alimentate a benzina Euro 3 e a gasolio Euro 4, oltre ai ciclomotori e ai motoveicoli (a 3 e 4 ruote) alimentati a gasolio Euro 2. Dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 19 divieto per autoveicoli alimentati a benzina Euro 3 e a gasolio Euro 4 adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2 e N3).  Divieto di circolazione domenica dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30 per le autovetture, alimentate a benzina fino a Euro 3 e a gasolio fino a Euro 4, agli autoveicoli adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2 e N3), alimentati a benzina fino a Euro 3 e a gasolio fino a Euro 4, oltre ai ciclomotori e motoveicoli a 2 ruote fino a Euro 1 e ciclomotori e motoveicoli, a 3 e 4 ruote, alimentati a gasolio fino a Euro 2.  Lunedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19 stop per le autovetture alimentate a benzina Euro 3 e a gasolio Euro 4, oltre ai ciclomotori e motoveicoli (a 3 e 4 ruote), alimentati a gasolio Euro 2. Dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30 il divieto riguarderà gli autoveicoli, alimentati a benzina Euro 3 e a gasolio Euro 4 adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2 e N3). —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lecce-Fiorentina 3-2, rimonta giallorossa al fotofinish

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(Adnkronos) – Il Lecce batte la Fiorentina per 3-2 nel match che apre la 23esima giornata della Serie A 2023-2024. I pugliesi, sotto 2-1 al 90', ribaltano il match al fotofinish con 2 reti in un minuto e salgono a 24 punti, allontanandosi dalla zona retrocessione. I viola rimangono a quota 34 e rischiano di perdere terreno nella corsa alla Champions League. I giallorossi si impongono con un finale incredibile nella gara che iniziano nel migliore dei modi. All'11' i padroni di casa vanno vicinissimi al vantaggio con Kaba, che centra la traversa con un colpo di testa su cross di Gallo. Al 17' il Lecce sfonda. Punizione dal limite, Oudin pennella con il sinistro e insacca: 1-0. Al 26' i salentini sfiorano il raddoppio con Kristovic: girata perfetta, palo pieno. La Fiorentina si fa vedere dopo la mezz'ora con il colpo di testa di Faraoni: mira imprecisa, palla sul fondo. Il copione cambia in avvio di ripresa. I viola pareggiano al 50' con Mandragora, che batte Falcone dalla distanza con una conclusione incrociata: 1-1. Al 64', Terracciano nega il nuovo vantaggio al Lecce respingendo la conclusione di Banda. L'equilibrio salta al 67' per una follia di Falcone. Il portiere del Lecce, nel tentativo di impostare l'azione, consegna la palla a Beltran che infila in rete da 2 metri: 1-2. La Fiorentina ha a disposizione il colpo del k.o. all'87' ma Belotti, con un pallonetto, colpisce la traversa. Al 90', il pari dei padroni di casa. Nzola non riesce a liberare, Piccoli ringrazia e di testa firma il 2-2. Finita? Macché. C'è tempo per il controsorpasso all'ultima curva. Terracciano respinge la conclusione di Kristovic, la palla finisce dalle parti di Dorgu: tap-in facile facile, 3-2. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Raid Usa in Iraq e Siria, risposta a attacco contro base in Giordania

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(Adnkronos) – Raid degli Stati Uniti contro obiettivi in Iraq e in Siria. Alle 22 ora italiana del 2 febbraio, le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno condotto attacchi aerei in Iraq e Siria contro obiettivi riconducibili ai Guardiani della rivoluzione iraniani e gruppi di milizie affiliati. Nelle azioni, che hanno colpito più di 85 obiettivi, sono stati utilizzati anche bombardieri a lungo raggio provenienti dagli Usa. Negli attacchi aerei sono state impiegate più di 125 'munizioni di precisioni'. L'elenco degli obiettivi comprende centri di comando e controllo, centri operativi e di intelligence, depositi di razzi, missili e droni, strutture logistiche e centri di approvvigionamento di munizioni per gruppi di milizie e per i Guardiani della rivoluzione che hanno favorito gli attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione. Sei giorni fa, un attacco con droni ha ucciso tre soldati americani in una base in Giordania. Gli Stati Uniti hanno accusato dell'attacco le milizie sostenute dall'Iran in Iraq. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giulia Cecchettin, il papà: “Mia figlia da oggi è dottoressa, è stato un atto d’amore”

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(Adnkronos) – Un primo violino. Giulia Cecchettin riceve la laurea (alla memoria) in Ingegneria biomedica, il titolo che si è conquistata, che le sarebbe spettato di diritto, che non rappresenta né un omaggio né un risarcimento. All'Università di Padova, davanti alla sua famiglia e agli amici, la studentessa di 22 anni si 'riprende' quello che l'ex fidanzato Filippo Turetta le ha tolto l'11 novembre scorso, a soli cinque giorni da quel sogno, quando l'ha uccisa a coltellate, ha nascosto il suo corpo senza vita e solo dopo una settimana di fuga ha confessato il delitto.  Le cerimonia nell’aula magna di Palazzo Bo è un "atto d’amore" per una "ragazza stupenda che non vedeva l'ora di indossare la sua merita corona d'alloro" dice commosso papà Gino. "Non sai quante volte ti ho immaginato sorridente, solo come tu sapevi essere, e gioire con noi per questo momento a cui tenevi tanto. Non hai potuto assaporare di persona la felicità per il meritato traguardo. La scelta della facoltà di Ingegneria mi aveva lasciato perplesso. Volevi fare Lettere, ma hai preferito una scelta con più opportunità di lavoro e l'hai seguita fino in fondo, con il massimo impegno". La morte di Giulia "Ha provocato uno squarcio nelle nostre coscienze e nella mia per primo. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose, ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi. Farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita possa spingere le persone a riflettere sull'importanza dell'empatia e della solidarietà che tu, nella tua semplicità, hai incarnato in modo esemplare. Mi manchi, ci manchi più dell’ossigeno" sussurra prima di lasciare la parola alla figlia Elena, capace – subito dopo il femminicidio – di trasformare un lutto privato in dolore collettivo.  Oggi Elena è 'solo' una sorella. "Non sai quanto sono fiera di te, di come lo sia sempre stata. Ti ho sempre ammirato tanto, ti ho sempre visto come un piccolo genietto, sei riuscita essere una brava studentessa in Ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine a te, al tua animo romantico, eppure ce l'hai fatta e alla grande. Ora posso dirlo senza che tu dica che non è ancora vero, complimenti ingegnere". Gli applausi riempiono più volte la sala, ma non si può fingere che oggi ci sia una sedia vuota. "Hai fatto tante belle cose per te stessa e per noi, ma non dobbiamo mai dimenticare quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene perché a nessuna altra donna venga tolta la possibilità di farlo" conclude Elena.  
La cerimonia è "un atto dovuto" a voler usare le parole della ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, ma è anche un'occasione per ricordare che il femminicidio non è una questione di donne e ognuno di noi deve fare qualcosa: non esiste l'indifferenza, l'indifferenza è un insulto a Giulia" a cui l'Ateneo ha dedicato una panchina rossa simbolo contro la violenza sulle donne, un'aula e un premio di laurea che porta il suo nome. "Era sorridente, interessata, un 'primo violino', ovvero una di quelle studentesse che noi docenti prendiamo a riferimento per intuire la bontà delle lezioni. Aveva preparato una tesi brillante, era pronta a uno di quei giorni che si mettono fra quelli che si ricordano, non fra quelli che fanno volume, della propria vita" spiega la rettrice Daniela Mapelli.  Aveva approfondito lo sviluppo di biomateriali per la ricostruzione chirurgica e la rigenerazione dei tessuti tracheali, confrontando le diverse soluzioni presenti nella recente letteratura scientifica. "Quello che più mi ha colpito di Giulia è stato il suo modo di fare estremamente corretto, il suo impegno serio e costante, il suo atteggiamento gentile e attento. Purtroppo oggi non è qui per poter ascoltare il mio apprezzamento verso il suo impegno. Penso, però, che sia importante ricordarla, soprattutto come una giovane donna molto determinata nel costruire il suo futuro" dice senza trattenere la commozione la relatrice Silvia Todoros. Un oplita, come amava definirsi, che "ce l'avrebbe fatta a raggiungere e realizzare i suoi sogni" ricorda un'amica. "La storia di Giulia ci deve insegnare che mai a nessuno devono essere strappati i sogni, a nessuno deve essere tolta la libertà di vivere ed essere se stesso e tutti dobbiamo impegnarci perché questo avvenga". Nessuno pronuncia il nome di Filippo nel giorno di Giulia, ma lui – compagno di studi – qui ha attraversato corridoi e incrociato sguardi prima di essere capace di "una violenza che fa ancora più paura perché non riusciamo a decifrarla, capirla, perché è nata in un contesto di normalità" spiega la rettrice. "Abbiamo toccato con orrore a cosa può portare il disagio che coglie un giovane uomo, un nostro studente che frequentava le nostre aule. E come professore di tanti di loro, come padre, come uomo mi riprometto di fare qualcosa per poter, nel piccolo della realtà universitaria che rappresento, essere un appoggio quando dovessero trovarsi in difficoltà” aggiunge Gaudenzio Meneghesso, direttore del dipartimento di Ingegneria dell'informazione. "Tutti noi sappiamo che non basteranno i gesti simbolici, ma sappiamo quanto questi siano impregnati di valore. Partiamo da qui, quindi: dal conferire a Giulia Cecchettin il titolo che le sarebbe spettato. Non è un risarcimento: era già suo".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)