Giorgia Meloni vittima di un video-truffa sul web: deepfake sfrutta corpo e voce del premier (VIDEO)

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(Adnkronos) – Non è la prima volta che l’immagine di un personaggio famoso viene usata per truffe online o per promuovere fasulli piani di investimento. A guardare le pubblicità-spam sui social network Fabio Fazio, Alessia Marcuzzi, Francesca Fagnani e Paola Cortellesi nei mesi scorsi sono stati denunciati dalla Banca d’Italia, cacciati dalla tv “per le frasi che hanno pronunciato”, oppure non sapevano di avere il microfono aperto mentre facevano rivelazioni-bomba sul sistema finanziario internazionale. Naturalmente è tutto falso e i fotomontaggi con i vip esistono da vari anni, sebbene nell’ultimo periodo siano diventati ancora più pervasivi.  La novità delle ultime settimane sono però alcuni deepfake, cioè video in cui si prende il corpo e la voce di qualcuno per fargli dire e fare quello che si vuole, con un livello di cura e precisione impressionanti. Oggi sui reel di Facebook è apparsa Giorgia Meloni, con la sua voce e con un labiale “credibile”, che invita gli utenti a investire 250 euro per ricevere rendimenti da decine di migliaia di euro senza fare nulla, “assicurando la sicurezza e l’efficacia di ogni vostro passo” (GUARDA IL VIDEO). Un video, visionato dall’AdnKronos, di oltre un minuto e mezzo, prodotto e montato in modo professionale, in cui appaiono anche le app di mobile banking delle principali banche italiane (tra cui Unicredit, Ubi Banca, Banco Bpm) che non saranno sicuramente felici di vedere i loro loghi usati per “certificare” una truffa sul web.  Mentre fino a pochi mesi fa questi filmati erano accompagnati da voci robotiche e grafiche poco credibili, il deepfake con le sembianze, il tono di voce e persino l’inflessione romanesca della presidente del Consiglio assume tutta un’altra rilevanza. Promosso da una pagina Facebook dal nome rassicurante, “Ricerca scientifica” e con un messaggio in sovraimpressione pensato per convincere potenziali investitori (“la notizia ha indignato gli uomini d’affari e semplificato la vita ai cittadini comuni”), il video ha il potenziale di far cadere in inganno più di un utente. Aprendo la strada, ovviamente, a un uso “politico” dei deepfake che ha già fatto capolino nella campagna per le presidenziali americane e che potrebbe inquinare il voto delle elezioni europee che si terranno l’8 e 9 giugno. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

G7, quando i vertici funzionano: il cambio di passo dell’Enel in Brasile

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(Adnkronos) – Il comunicato finale in linea con le attese e un buon risultato complessivo di immagine sul piano politico hanno consentito alla premier Giorgia Meloni di archiviare il G7 di Borgo Egnazia come "un successo, senza timore di smentita". Al di là delle analisi di parte, in senso elogiativo o riduttivo rispetto agli stessi contenuti, c'è un altro elemento che riaccende l'attenzione su quanto è stato prodotto in Puglia. E' il fattore economico e industriale, che raramente incide in maniera significativa sui bilanci delle riunioni dei Sette grandi. Riuscire a tenere insieme i due piani, quello politico e quello industriale, è una chiave che può portare a valorizzare le posizioni italiane, cercando sviluppi concreti sui dossier che hanno più bisogno della condivisione internazionale. In questo senso, quella di sabato scorso è stata una giornata importante su più fronti. Uno, in particolare, chiama in causa i rapporti tra Italia e Brasile e la concessione dell'Enel nel Paese sudamericano. In ballo ci sono investimenti per miliardi di euro e una prospettiva di ulteriore crescita.  Due i passaggi chiave del confronto tra le parti che sblocca definitivamente un'impasse che sarebbe potuta diventare pericolosa. Prima un bilaterale tra il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e il Presidente brasiliano Luis Inacio Lula; poi un altro incontro, richiesto dalla delegazione brasiliana e focalizzato sul piano industriale, di investimenti e assunzioni da parte Enel in Brasile, tra l’AD di Enel Flavio Cattaneo, il Direttore Relazioni esterne di Enel Nicolò Mardegan, il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il Ministro per le Miniere e l’Energia brasiliano Alexandre Silveira.  Quello che emerge è un quadro molto diverso rispetto a quello che si era delineato nei mesi successivi al ritorno di Lula alla presidenza. Il Governo brasiliano ha trovato nel confronto di sabato piena convergenza con il nuovo management di Enel, per il quale il Brasile è uno dei Paesi più importanti nell’ambito della propria strategia di crescita. Una maggiore attenzione dimostrata dagli ingenti investimenti che il Gruppo ha indirizzato verso il Brasile nel Piano Strategico presentato ai mercati lo scorso novembre che, con circa 3,7 miliardi di dollari, segna un cambio di passo e un aumento del 45% rispetto ai circa 2,5 miliardi di dollari previsti nel Piano Strategico della precedente gestione. Nelle reti, in particolare, l’aumento dei capex in Brasile, rispetto al passato, è pari al 75% (2,9 miliardi di dollari nel periodo 2024-26 rispetto a 1,6 miliardi di dollari precedentemente previsti nel Piano 2023-25). Proprio la tenuta e i problemi riscontrati sulla rete erano stati gli elementi che aveva portato il governo brasiliano a mettere in discussione il rinnovo della concessione a Enel. A seguito degli eventi climatici estremi che nel 2023 hanno causato interruzioni al servizio elettrico in alcune zone delle proprie aree di concessione, l’Azienda guidata da Cattaneo ha stabilito di intervenire con decisione attraverso un piano che prevede, oltre alla significativa crescita degli investimenti in qualità e resilienza, anche un importante aumento della propria forza lavoro nel Paese, un piano condiviso con le principali autorità brasiliane nel corso di numerosi incontri istituzionali nei mesi passati.  Un cambio di passo che ha portato alla stretta di mano, tutt'altro che simbolica, fra Lula e Cattaneo. Il presidente brasiliano sì è detto disponibile a rinnovare i contratti di concessione con l'azienda italiana e il ministro delle Miniere e dell'Energia, Alexandre Silveira, ha annunciato in questo senso la presentazione di una proposta formale al presidente la prossima settimana. Enel distribuisce energia a Sau Paulo e anche negli stati di Ceará, Goias e Rio de Janeiro, ed è presente nel Paese con le centrali Enel Green Power Cachoeira, Volta Grande ed Enel Generación Fortaleza.  Altro pilastro della strategia economica del vertice, è stato il sostegno al Piano Mattei per l'Africa. Al tavolo coordinato dalla premier Giorgia Meloni sono intervenuti: il Presidente USA Joe Biden; il primo ministro Giapponese Fumio Kishida; Claudio Descalzi (AD di Eni); Flavio Cattaneo (Ad di Enel), il CEO di Microsoft Satya Nadella, il numero uno di Blackrock Larry Fink, Dario Scannapieco (AD di CDP), Alessandra Ricci (AD di SACE), Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, Justin Trudeau Primo Ministro Canada, Ajay Banga Presidente Banca Mondiale, Akinwumi Adesina Presidente dell'African Development Bank e infine Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pichetto: “Il portale Terra è un tassello per la programmazione efficiente della rete elettrica”

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(Adnkronos) – “La novità che comunichiamo insieme oggi conferma ancora una volta la grande concretezza di Terna nelle sfide della transizione. Continua dunque a prendere forma il Dl Energia che contiene molte norme di interesse per le imprese, penso al gas e l’electricity release, ma più in generale per lo sviluppo di tanti versanti delle rinnovabili, con semplificazioni e razionalizzazioni attese dagli operatori: un decreto molto concreto, in linea con la direzione intrapresa in questi mesi su tutti i fronti”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in occasione della presentazione di Terra, il portale digitale previsto dal Decreto Energia, che Terna metterà a disposizione di amministratori nazionali e locali, legislatori e soggetti proponenti per la consultazione di informazioni su Territorio, Reti, Rinnovabili e Accumuli. Con l’avvio del nuovo portale, “aggiungiamo un tassello tecnologico per la programmazione efficiente delle infrastrutture della rete elettrica, coordinate con lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo di energia. Sarà una marcia in più per sostenere la corsa a un Paese sempre più decarbonizzato e interconnesso, sia al suo interno che con l’estero”. “Gli obiettivi Pniec ci chiamano a un grande impegno comune per arrivare al 2030 a sviluppare oltre 130 gigawatt di potenza rinnovabile. Terna è in tale contesto un partner irrinunciabile sia per il governo che per l’intero sistema Paese, quale soggetto abilitante delle rinnovabili e propulsore della transizione – aggiunge Pichetto – Sulla base del Pniec aggiornato stimiamo investimenti in infrastrutture di rete per circa 37 miliardi di euro, più oltre 6 per sistemi di accumulo. Solo se saremo in grado di sostenere il forte afflusso di energia da rinnovabili in ogni contesto, riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissi”.  Da qui “il compito strategico di Terna, che credo stia perfettamente interpretando non solo il ruolo nodale che le attribuiscono la legge e il mercato, ma anche una visione strategica nell’interpretare le sfide della transizione”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Oltre 500 partecipanti al Global Welfare Summit, consegnati i premi alle aziende virtuose

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(Adnkronos) – A Villa Miani, a Roma, si è svolta la prima edizione del Global Welfare Summit, che ha visto la presenza di più di 500 partecipanti. Le tematiche trattate, così come la partecipazione di istituzioni, aziende, leader ed esperti del settore, riuniti per discutere e promuovere soluzioni innovative e sostenibili in ambito welfare, hanno contribuito al successo dell’evento. Tavole rotonde e workshop su temi chiave legati al welfare, come previdenza complementare, sanità integrativa, integrazione tra vita lavorativa e personale, benessere fisico e psicologico dei lavoratori, si sono susseguite durante la giornata, rappresentando un'occasione per la condivisione di idee innovative e best practice tra i principali attori del welfare italiano. Il clou dell'evento è stata la cerimonia di premiazione, in cui l’Osservatorio Italian Welfare ha consegnato i premi alle aziende e start-up che si sono contraddistinte per particolari iniziative o strumenti innovativi nel campo del welfare.  L'Osservatorio, che ha analizzato più di 200 aziende e oltre 800.000 lavoratori, disponendo in tal modo di una mappatura approfondita dei principali trend delle aziende sul welfare, ha voluto dare un riconoscimento alle realtà maggiormente rappresentative di un modello di 'Welfare globale', premiandole per aver ottenuto il miglior punteggio in una serie di categorie. Ecco, una per una, le categorie considerate e i relativi premiati.  – Global Welfare Score: premia le aziende che si sono distinte per l’adozione di un modello di welfare che garantisce il 'benessere globale' del lavoratore. Questo viene misurato tramite un innovativo algoritmo proprietario, da cui mutua il proprio nome, sviluppato dall'Osservatorio Italian Welfare, che valuta dieci pilastri fondamentali: previdenza, sanità, genitorialità, caregiving, coperture assicurative per grandi rischi (premorienza, invalidità e non autosufficienza), work-life integration, wellbeing fisico e psicologico, formazione e crescita personale, misure di sostegno al reddito ed educazione al welfare. Le aziende premiate in questa categoria: Autostrade per l'Italia, ha ritirato il premio Daniela Lardo, responsabile Welfare; Chiesi, ha ritirato il premio Giacomo Mazzariello, Executive vicepresident, Group Chief Human Resources Officer; Intesa Sanpaolo, ha ritirato il premio Mario Berardinelli, direttore del Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo; UniCredit, ha ritirato il premio Claudia Chiaraluce, Head of Welfare & People Care; Enel, ha ritirato il premio Donatella Pugliese, Head of People Care, Diversity and Inclusion Italy.  -Sostenibilità Sociale: dedicato alle aziende che, attraverso le loro iniziative di welfare, hanno implementato il proprio impatto sociale in ottica sostenibile, avendo come obiettivo il benessere delle persone e del sistema Paese. Questo riconoscimento celebra gli strumenti di welfare e i programmi aziendali che migliorano la qualità della vita dei lavoratori e, a livello sistemico, della comunità, promuovendo un modello di welfare socialmente sostenibile. Le aziende che si sono contraddistinte in questa categoria: Eni, ha ritirato il premio Bruno Serra, responsabile Relazioni Industriali; Sanofi, ha ritirato il premio Deborah Giaccone, Head of Communications Italy & Greece. -Inclusività: valuta il grado di estensione dei benefici delle misure di welfare adottate dall'azienda. Questo premio assegna un riconoscimento alle aziende che hanno esteso i benefici del loro programma di welfare anche al nucleo familiare del lavoratore, e agli ex dipendenti, dimostrando un forte impegno verso una cultura aziendale inclusiva, solidale e sostenibile. Le aziende premiate in questa categoria: Terna, ha ritirato il premio Daniel Thomas Seacombe, responsabile Compensation, Welfare and Policy; Tim, ha ritirato il premio Andrea Rubera, Head of Diversity, Belonging & Inclusion. -Educazione al Welfare: riconoscimento riservato alle aziende che presentano al loro interno una comunicazione delle misure di welfare a disposizione della propria platea di lavoratori strutturata ed efficace. Questo premio sottolinea l'importanza di una educazione al welfare che risulti chiara ed accessibile, rendendo i lavoratori ben informati sugli strumenti disponibili e sulle potenzialità di 'benessere globale' ad essi collegate. Le aziende che si sono contraddistinte in questa categoria: Pirelli, ha ritirato il premio Donatella De Vita,Head of Welfare, Engagement and Diversity & Inclusion HR Programmes; Fastweb, ha ritirato il premio Francesca Fossi, Head of wellbeing, Employer Branding & Talent Acquisition.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, sindaco La Spezia: “Cresco Award riconosce nostro grande progetto green”

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(Adnkronos) – "Una filosofia importante è quella della vita sostenibile, che ci ha portato a partecipare a questo premio" così Pierluigi Peracchini Sindaco di La Spezia, tra i comuni premiati alla 9a edizione di Cresco Award – Città Sostenibili. "Il nostro progetto rientra nella filosofia di un progetto più grande che si chiama Spezia Green e tocca vari settori della vita, come quello dei rifiuti: abbiamo raggiunto l'81% di raccolta differenziata e in più andiamo a chiudere il ciclo con un biodigestore per produrre gas naturale e concime. Abbiamo poi realizzato altri progetti, come quello della mobilità porterà la città a essere servita esclusivamente da filobus, quindi senza emissioni, e l'accordo Blue Flag con le navi da crociera affinché utilizzino un carburante cinque volte più pulito quando entrano nel nostro golfo. Abbiamo chiuso la centrale a carbone Enel e imposto il dimezzamento delle emissioni al rigassificatore di Panigaglia. Ma non solo questo, perché noi abbiamo un mare da proteggere, quindi 14 chilometri di fognature, un nuovo impianto di depurazione per far sì che nell'insieme riusciamo a vivere una città più moderna, più sostenibile, con un'attenzione maggiore alla qualità della vita e delle persone". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Foreste e biodiversità, quanto costa creare un nuovo bosco

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(Adnkronos) – Creare in Italia un nuovo bosco considerando la progettazione, l’impianto e la manutenzione, può costare tra i 14mila e i 23mila euro ad ettaro per un progetto standard e arrivare fino a 38mila euro per un bosco progettato scientificamente e in grado di soddisfare i criteri di multifunzionalità nonché i più alti standard qualitativi internazionali rispetto ai benefici restituiti all’uomo. Lo rende noto in occasione della Giornata mondiale della biodiversità la B Corp e spin-off dell’Università di Padova, Etifor, specializzata in consulenza ambientale.  “A livello globale, le foreste occupano circa un terzo della terra ferma – spiega Alex Pra, coordinatore dei progetti forestali per Etifor – ma sono la casa di oltre l’80% delle specie terrestri del pianeta, animali e vegetali. La tutela della biodiversità, di cui l’Italia è il paese più ricco in Europa con oltre 58mila specie animali e 6.700 specie di piante vascolari, ovvero dotate di radici, fusto e foglie, passa quindi dai boschi e dal loro stato di salute, sempre più minacciato dalla degradazione o dalla distruzione degli habitat, dal cambiamento climatico e dall’introduzione di specie invasive. Investire in biodiversità in un paese che vanta 11 milioni di ettari di foreste, più di un terzo del territorio nazionale, significa investire nella tutela e nella protezione del patrimonio boschivo esistente, ma anche nella creazione di nuove foreste progettate con criteri scientifici e costruite per produrre benefici sul lungo periodo, specie nelle aree urbane e periurbane”.  Le finalità per le quali si crea un nuovo bosco sono alla base dell’intero progetto e influenzano fortemente, anche sul piano economico, le scelte da compiere. Esistono boschi con finalità produttive e boschi con finalità protettive e di conservazione. In Italia si predilige oggi dare vita a boschi con finalità multiple volte a produrre più benefici contemporaneamente, ad esempio: potenziamento, protezione o ripristino di biodiversità, produzione di legname o altre materie prime (ad esempio sughero e prodotti forestali selvatici), fissazione di carbonio, regolazione del ciclo dell’acqua, qualità del paesaggio, opportunità di ricreazione, contrasto al dissesto idrogeologico, ripristino di aree colpite da eventi ambientali estremi, assorbimento acustico e abbattimento delle temperature elevate tramite zone d’ombra. Le fasi che danno vita alla nuova foresta sono: la progettazione, affidata ad un tecnico forestale che studi il contesto, conosca gli iter progettuali, i piani vigenti sull’uso del suolo e le autorizzazioni necessarie, che sappia scegliere le specie e gli interventi più adatti in base alle finalità e che consulti gli stakeholder; la preparazione del terreno, con conseguente tracciamento dei filari e del sesto d’impianto, che prevede interventi e tempistiche di attesa molto differenti a seconda del contesto (un terreno precedentemente usato per agricoltura, ad esempio, andrà arato, lavorato con colture azotofissatrici e concimi e fatto riposare almeno un anno); l’impianto, che prevede l’acquisto di piantine forestali di circa 2 o 3 anni di età di origine genetica certificata, la messa a dimora, la pacciamatura protettiva e il materiale di tutoraggio (palo di legno per identificare le piantine quando si fanno i primi sfalci di infestanti e gli shelter, ovvero strutture tubolari che proteggono la pianta dai morsi di lepri, ungulati e altri animali selvatici), la concimazione e l’irrigazione di soccorso, nel caso l’impianto venga fatto in periodi particolarmente siccitosi. Infine: la manutenzione, fondamentale nei primi 3-5 anni, che prevede sfalci, eventuali potature e irrigazioni di soccorso e monitoraggio sul tasso di attecchimento e accrescimento con interventi di sostituzione (generalmente, il 10% circa delle nuove piante non sopravvive); la gestione responsabile di lungo periodo per garantire la permanenza e la resilienza del nuovo bosco valorizzandone prodotti e servizi per la collettività, ovvero i cosiddetti servizi ecosistemici. “Abbiamo ribattezzato questi boschi nati da approccio scientifico e multidisciplinare, in grado di innescare circoli virtuosi di benefici per l’uomo e per l’ambiente, ‘superforeste’ – conclude Alex Pra – e sono gli interventi sui quali è più opportuno investire oggi per godere appieno dei benefici sul lungo periodo. In Italia si stima che il valore economico generato sotto forma di servizi ecosistemici da un singolo ettaro sia pari, in media, a circa 2.300 euro all’anno. Va tuttavia ricordato che i costi di riforestazione sono finanziari, cioè esborsi monetari espliciti, mentre i benefici sono economici, cioè, quand’anche quantificati, non tutti sono necessariamente esplicitati e, soprattutto, internalizzati in un flusso di cassa reale”.  Essendo numerose le variabili che concorrono a determinare l’impegno economico nella creazione di un bosco, l’analisi di Etifor individua i range di prezzo per un bosco ‘standard’ (14mila-23mila euro per ettaro) e per una ‘superforesta’ (24mila-38mila euro per ettaro) utilizzando i costi standard definiti dei prezziari agro-forestali delle principali regioni che prevedono misure per l’afforestazione e la riforestazione nei loro piani di sviluppo rurale. Mediamente, va sempre considerata una variabilità del 10-20% in base alle specie introdotte e a situazioni specifiche, quali la fertilità, il contesto e le condizioni generali dei terreni prima dell’intervento. In aree urbane, ad esempio, i costi lievitano molto facilmente e in montagna, a seconda della pendenza del terreno, si può assistere ad una maggiorazione fino al 15%. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

FantaSanremo, Dargen D’Amico in testa: seguono La Sad e Bertè

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(Adnkronos) –
DArgen D'Amico sbaraglia al FantaSanremo e schizza in testa alla classifica del gioco alternativo alla gara canora. La prima serata del 74esimo Festival di Sanremo non ha deluso le attese dei 2milioni 650mila fantallenatori del FantaSanremo che in questa edizione da record hanno creato oltre 4milioni e 200mila squadre. Atmosfera delle grandi occasioni al Bar Papalina, il quartier generale del FantaSanremo, che questa settimana si è trasferito a Sanremo nei locali del Forte Santa Tecla messi a disposizione da Rai Pubblicità, con i ragazzi del team del fantasy game impegnati da un lato a passare al setaccio le esibizioni dei cantanti in gara alla ricerca di bonus e di malus, dall'altro a realizzare dirette Instagram e TikTok per aggiornare i fantallenatori sui punteggi ottenuti dai loro beniamini. Al termine delle esibizioni di tutti e 30 cantanti in gara a totalizzare più punti è stato Dargen D'Amico che ha regalato ai suoi fantallenatori ben 115 punti: 15 rispettivamente per la presenza di performer sul palco e per essere sceso in platea, 10 per il suo significativo ed emozionante appello alla pace al termine della sua esibizione, 10 per la parentesi coccolosa dell'abbraccio ad Amadeus, e altrettanti per la parentesi giocosa del batti cinque al co-conduttore Marco Mengoni (entrambe Bonus Ciobar – Una parentesi di dolcezza), 10 per aver dedicato la canzone ad un familiare, amico o parente (Bonus Generali – Partner di vita).  E ancora: 10 per essersi esibito dopo l'una e altrettanti per essere l'artista che è rimasto più a lungo sul palco (Bonus Rotoloni Regina – Sanremo non finisce mai), 10 per aver donato fiori al direttore d'orchestra (Bonus solidale ActionAid), 5 per essere stato presentato dal co-conduttore, 5 per i ringraziamenti post esibizione e infine altri 5 punti per il suo Bonus Dargen, assegnato all'artista si presenta sul palco indossando gli occhiali da sole.  Dietro Dargen D'Amico, con 85 punti, La Sad che si sono aggiudicati fra l'altro 20 punti per il Bonus Rkomi, ovvero la mitica scapezzolata e l'immensa Loredana Bertè con 75 punti, 20 dei quali per il piazzamento in top five della classifica di serata. Degne di menzione anche le prove di Mahmood con 68 punti, BigMama e Il Tre con 65 e Santi Francesi, Diodato e bnkrr44 con 55.  Fra i bonus più utilizzati dai cantanti per raccogliere punti sicuramente le “parole di ringraziamento post-esibizione” dette da tutti e 30 i partecipanti al Festivàl (+5 punti), l'abbraccio dato ad Amadeus da 20 cantanti e l'outfit total black (Bonus Perlana) scelto da 16 srtisti. Pochi i malus assegnati. Fra questi il non aver disceso nessuna delle due scalinate del palco dell'Ariston, una penalità di 5 punti combinata ad Annalisa, Loredana Bertè e Ricchi e Poveri. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trasporti, Fiorentini (Enel Italia): “Situazione da migliorare sulle stazioni di ricarica”

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(Adnkronos) – “Se guardiamo un'ideale mappa con una dispersione delle colonnine di ricarica in Lombardia, ci sono delle aree scoperte. Da questo punto di vista, ci sono margini di miglioramento. Bisogna installare le colonnine dove servono”. Con queste parole Claudio Fiorentini, responsabile Area Nord Affari Territoriali Sostenibilità e Affari Istituzionali Italia ENEL Italia, è intervenuto al convegno organizzato dall’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia ‘I trasporti a 360°. Un anno di sfide e un futuro di obiettivi’.  “Siamo del gruppo Enel – ha specificato Fiorentini – operiamo nell’ambito della mobilità sostenibile con il brand di Enel XWay, serviamo circa 2000 comuni e abbiamo attualmente 20 mila punti di ricarica in Italia, di cui 2360 in Lombardia, che diventeranno circa 3000 a giugno-luglio di quest'anno, perché si aggiungeranno i circa 500 punti di ricarica veloce che stiamo installando nell'ambito del Pnrr. La Regione Lombardia è la prima regione in Italia per infrastrutture di ricarica, questo è un vanto a cui bisogna dare atto anche all'assessorato che evidentemente ha facilitato questo percorso con circa 9400 di punti di ricarica”.  Per avvicinare le famiglie al mercato dell’elettrico, secondo Fiorentini, sarebbe però utile “qualche iniziativa a favore di aziende che vogliano rinnovare il proprio parco circolante”. Inoltre per Fiorentini sarebbe opportuno “ragionare con una certa pianificazione” riguardo le stazioni di ricarica per i mezzi elettrici pesanti che ad oggi in Lombardia sono 86. Infine, il responsabile Area Nord Affari Territoriali Sostenibilità e Affari Istituzionali Italia ENEL Italia, ha sottoposto alla platea la necessità di incrementare il numero di colonnine in autostrada: “In Lombardia abbiamo 421 colonnine in un raggio di tre chilometri dall'uscita dei caselli autostradali, ma soltanto 138 lungo lungo le autostrade. E anche questo è probabilmente un ambito di miglioramento rispetto a quelle che sono le esigenze e le aspettative di chi dovrà muoversi su gomma in modo sostenibile”, ha concluso.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Furto di energia elettrica, arrestato il commerciante tiktoker ‘Alfredo ‘o chiatt’

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(Adnkronos) – Furto di energia elettrica, ai domiciliari il commerciante tiktoker più noto sui social, "Alfredo 'o chiatt". Centinaia di migliaia di follower, più di un milione di like e la vendita di tantissimi prodotti a prezzi vantaggiosi strappando tanti sorrisi agli utenti dei social. Il 45enne Alfredo D'Ausilio è stato arrestato ieri pomeriggio per furto di energia elettrica dai carabinieri della stazione di Qualiano, in provincia di Napoli.  I militari, insieme a personale dell’Enel, hanno fatto visita al mini market del commerciante influencer, molto noto sui social, ed hanno controllato l’attività commerciale sempre al centro dei video sul web. Gli accertamenti hanno permesso di constatare la manomissione del contatore elettrico. Il connettore di limitazione, infatti, era stato tolto fornendo così energia illegalmente. Il danno – dallo scorso dicembre ad oggi – ammonterebbe a 6mila euro. Il tiktoker è in attesa di giudizio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Frecciarossa fermo per 3 ore alle porte di Roma. Franceschini a bordo: “Non si respirava, qualcuno è svenuto”

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(Adnkronos) – E' stato un guasto tecnico, tra Settebagni e Orte, ad aver costretto il Frecciarossa FR 9422 a fermarsi per circa tre ore alle porte di Roma con i passeggeri a bordo. Notevoli i disagi per i passeggeri del treno Roma-Firenze, dovuti al fatto che, a quanto apprende l'AdnKronos, al momento del fermo il convoglio di Trenitalia era privo di alimentazione: niente aria condizionata, quindi, a fronte delle alte temperature di oggi, in attesa dell'arrivo del 'trasbordo', ovvero del treno che ha, poi, portato i passeggeri fino alla stazione di Roma Tiburtina. Nelle tre ore di attesa a bordo del treno, sono state messe in campo, si apprende da fonti di Trenitalia, le misure di sicurezza previste, di informazione a bordo (fornita a voce, poiché senza elettricità, oltre all'aria condizionata, non funzionavano neanche i microfoni) e di assistenza. Per i passeggeri è previsto il rimborso del viaggio. Non risultano malori a bordo, precisano fonti di Trenitalia. Ora la coda dei ritardi si sta riassorbendo e treni viaggiano con circa 40 minuti di ritardo. Rassicurazioni arrivano sul fronte dello 'svecchiamento' dei convogli oggi circolanti: il piano di rinnovo treni prevede, per quanto riguarda i Frecciarossa (oggetto della disavventura di oggi) un miliardo di investimenti per 40 Frecciarossa nuovi, che saranno in circolazione dal 2025, proprio allo scopo di andare a sostituire mano a mano i treni più vecchi con convogli più efficienti. "È stata davvero brutta. C'erano bambini, anziani, donne incinte. Qualcuno è svenuto". Dario Franceschini, parlamentare Pd, era oggi tra i passeggeri del treno. Franceschini era diretto a un'iniziativa politica "ma alla fine era troppo tardi ormai e ho dovuto rinunciare". L'ex ministro dem racconta all'Adnkronos la disavventura: "Il treno si è fermato prima a Settebagni, poi, è ripartito è poco dopo in mezzo alla campagna si è fermato definitivamente per un guasto. All'inizio è stato terrificante perché le porte erano bloccate, era caldissimo e davvero mancava il respiro. Poi hanno aperto le porte, ma per questioni di sicurezza non si poteva scendere e tutti si sono accalcati vicino alle porte per prendere un filo d'aria. C’era chi si stava sentendo male". Poi finalmente dopo più di due ore i passeggeri sono stati fatti salire su un altro treno "che ci ha riportati a Roma. Per me ormai troppo tardi per arrivare al mio impegno e sono rimasto qui a Roma. Non accuso nessuno, ma spero che certi fatti possano contribuire a migliorare gli interventi quando ci sono emergenze del genere".     —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

E’ morto Roberto Bertazzoni, il re degli elettrodomestici Smeg

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(Adnkronos) – L'imprenditore Roberto Bertazzoni, protagonista dell'epopea industriale che ha portato la Smeg (Smalterie Metallurgiche Emiliane Guastalla) fondata dal padre Vittorio nel 1948 a divenire una multinazionale nel settore degli elettrodomestici, è morto all'età di 81 anni a Parma. I funerali avranno luogo martedì 2 aprile, alle ore 11.30, nel Duomo di Guastalla (Reggio Emilia), città dove era nato il 10 dicembre 1942. Lascia la moglie Maria Rita Gandolfi e il figlio Vittorio, oggi alla guida della Smeg, che conta circa 2.600 dipendenti e genera un fatturato di oltre 900 milioni di euro. Roberto Bertazzoni, nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1993, dopo la laurea in Economia e Commercio, era entrato nell'azienda di famiglia Smeg agli inizi degli anni '70 assumendo poi le cariche di presidente e amministratore delegato. Sotto la sua guida, improntata ad una formula imprenditoriale che ha coniugato l'attenzione gestionale alla qualità, all'innovazione, tecnologia a allo stile di prodotto, la Smeg ha registrato negli anni un trend di costante sviluppo economico. Roberto Bertazzoni ha fatto parte dei consigli di amministrazione di Mediobanca, Rcs Media Group e Unicredit.  Agli importanti risultati conseguiti nel settore degli elettrodomestici, Smeg ha associato, consolidandola, una significativa dimensione industriale e commerciale anche in settori quali quello della ristorazione e dell'elettromedicale. La crescente notorietà del marchio ed i positivi riscontri commerciali sul mercato interno e su quelli internazionali, sono la risultante dello sforzo costante verso quella evoluzione distintiva del prodotto che, unitamente ad una gamma particolarmente ricca, costituisce fattore di successo e capacita competitiva di Smeg.  Nel 1971, appena entrato in azienda Roberto Bertazzoni, Smeg ha iniziato a produrre forni e piani di cottura da incasso, prodotti su cui ha costruito la propria storia. Nel 1977 Bertazzoni commissiona a Franco Maria Ricci la grafica di un nuovo logo per il marchio di piccoli e grandi elettrodomestici e il designer ed editore dalla spiccata sensibilità artistica disegna una forma che richiama i bruciatori del piano cottura, le manopole rotonde di un forno e al tempo stesso suggerisce un senso di perfezione con un accenno all’infinito matematico. Nel 1979 Smeg sponsorizza la scuderia Ferrari che corre con leggendario pilota Gllles Villeneuve.  Tra il 1982 e il 1985 Smeg inizia a produrre forni professionali per bar, gastronomia e ristorazione e seguirà la produzione lavastoviglie professionali. Nel 1985 si attiva anche la divisione Smeg Instruments, dedicata al mondo ospedaliero, laboratori medicale e dentistici. Sempre nel 1985 inizia la collaborazione con l'architetto Guido Canali per la realizzazione di forni e piani di coltura. Nei 1991 prosegue la collaborazione con architetti di fama internazionale e Smeg propone piani e forni disegnati dall’architetto Mario Bellini. Nel 1995 è l'archistar Renzo piano a disegnare per Smeg una linea di elettrodomestici.​ Nel 1997 il desiderio di affrancarsi dall'anonimato dell'elettrodomestico standard porta Smeg a riproporre un frigorifero appartenente all'immaginario degli anni '50 rivisitato in chiave contemporanea, in cui colore diventa protagonista. Dagli uffici di progettazione Smeg nasce il frigorifero Fab 28 divenuto icona di stile e status symbol riconosciuto a livello internazionale. Nel 2002 Guido Canali progetta il quartiere generale Smeg per il quale riceve nel 2006 la menzione d'onore del Premio Medaglia d'oro 'Architettura italiana'. Nel 2008 si celebrano i sessant'anni dalla fondazione dell'azienda con la presentazione della linea Newson disegnata dal visionario designer Mark Newson che con questa futuristica linea estetica vince il Wallpaper Design Award l'anno successivo. Nel 2016 Smeg e Dolce&Gabbana presentano il progetto "Frigoriferi d'arte" realizzando frigoriferi unici dipinti a mano da artisti siciliani.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

G7, Pichetto: “Clima molto buono, convergenze tra Paesi”

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(Adnkronos) – “Vi sono molte convergenze e limature tra le posizioni dei diversi Paesi, che rispecchiano la realtà rispetto alle condizioni energetiche dei vari Paesi, ma il clima è molto buono”. Lo dice, a margine della sua partecipazione all’incontro ‘Bridging tradition and sustainable energy’, promosso da Italgas, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che sulle priorità del G7 aggiunge: “Siamo il Paese che è al centro del Mediterraneo e che proprio per questo soffre più di tutti il cambiamento climatico, il rischio di perdita di biodiversità che è una caratteristica forte del nostro Paese, e naturalmente anche la questione dell’inquinamento, usiamo il termine più comune ma che dà più senso. Quindi le priorità sono le variazioni da realizzare sulla decarbonizzazione: un termine che significa la riduzione in modo forte dell’emissione carbonica, che parte dal primo inquinante, il carbone, poi passa al petrolio e infine alla produzione di energia pulita, utilizzando il gas come transizione al 2050”. “Il nucleare di quarta generazione è l’indirizzo di ricerca e sperimentazione che abbiamo avuto dal Parlamento – aggiunge Pichetto Fratin – di conseguenza lo sto portando avanti. All’altra parte, rispetto alle varie ipotesi di scenario, tengo conto e riporterò nell’ambito di ciò che mi compete, quelle che sono le risultanze della piattaforma per il nucleare sostenibile”. Sul tema della sicurezza energetica il Ministro non si sbilancia: “Ci sarà il confronto durante le Ministeriali sia nella parte plenaria, sia in quella Ambiente che Energia, che sono le due settoriali, sia nelle molte bilaterali che si terranno in questi giorni, a partire da oggi”.    —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, PiantiAmo il futuro: 200 alberi a Ferrara con il progetto di Nescafé

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(Adnkronos) – Prendersi cura dei luoghi dove viviamo attraverso piccoli e grandi gesti per un futuro migliore. Al centro delle azioni che Nestlé Professional, attraverso il brand di caffè Nescafé, mette in campo, c’è la volontà di collaborare con tutta la filiera, a partire dalle comunità di coltivatori fino al consumatore, per costruire una catena di valore. Così è nato nel 2023 il progetto ‘PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina del caffè che rinasce’ che si pone come obiettivo quello di creare rete e collaborazioni con le strutture alberghiere per essere parte attiva di un processo di cambiamento di abitudini. Per ogni macchina del caffè revisionata che gli hotel sceglieranno di installare al posto di una nuova, Nescafé donerà e pianterà un albero.  Obiettivo? Piantare 500 alberi in 3 anni. Lo scorso anno sono state piantate 100 piante nell’area Balossa all’interno del Parco Nord Milano. Nel 2024, in continuità con il progetto di Nescafé di rigenerazione urbana, NelleMieMani, sono stati donati per essere piantati, in alcune aree verdi della città di Ferrara, 200 tra alberi e piante. Infatti, grazie anche al contributo di Bwh Hotels Italia&Malta e di altri hotel indipendenti affiliati a Si Supply, Centrale Acquisti del Gruppo Bwh, gli alberi e le piante sono stati collocazione lungo la Nuova Darsena di Ferrara e in alcune aree verdi della città.  Un percorso di rigenerazione non solo urbana quello di Nescafé che in collaborazione con le Amministrazioni Locali, dà vita a progetti concreti di presa in carico di luoghi delle città in fase di trasformazione e transizione ecologica.  “Siamo lieti di poter proseguire con questo importante progetto al fianco della città di Ferrara e con partner alberghieri d’eccezione, con i quali condividiamo l’impegno e l’attenzione alla tutela dei territori – ha dichiarato Paolo Pisano, Marketing Manager Nestlé Professional Bevande e Trade Asset Manager – Un altro passo verso l’obiettivo di donare e piantare 500 alberi in 3 anni e dare così un importante contributo per la riqualificazione delle aree verdi da restituire ai cittadini”.  L’iniziativa PiantiAmo il Futuro, prende le mosse dalla volontà di calare sulla realtà italiana i principi del Nescafé Plan 2030, il piano sviluppato da Nescafé per promuovere l’agricoltura rigenerativa, contribuire al percorso di decarbonizzazione del Gruppo Nestlé, supportare le comunità di coltivatori e, in ultima analisi, creare una catena del valore che promuova scelte responsabili. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sicurezza sul lavoro, Tecnici per la prevenzione: “Competenze al primo posto”

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(Adnkronos) – “Dopo l’ennesima drammatica perdita di vite sul luogo di lavoro, ci troviamo di fronte a una realtà che non possiamo più ignorare. Le luci si sono riaccese su un’altra tragedia che vorremmo non fosse mai accaduta, le dichiarazioni si susseguono, ma poi tutto sembra tornare alla normalità grigia, nell’immobilismo di chi promette cambiamenti che poi non si realizzano. Questa triste verità ci porta a riflettere sull’attuale stato della salute e sicurezza sul lavoro, un’utopia nella nostra società”. Sono queste le parole di Maurizio Di Giusto, Presidente della Commissione dell’albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro che ha così commentato gli ultimi episodi di morti sul lavoro verificatesi nel nostro Paese. La carenza di ispettori del lavoro nella vita dei dipendenti costringe troppo spesso a ripensare la salute del lavoro come a una “non priorità”. In termini di sostenibilità, questa carenza si traduce in rischi per la vita e per il futuro dei dipendenti. “Seppur l’aspetto economico abbia un ruolo importante nell’esercizio di ogni professione – ha continuato Di Giusto -, ciò su cui vogliamo esprimere in maniera ferma, decisa e chiara la nostra posizione è il tema delle competenze necessarie e imprescindibili per svolgere attività complesse quali quelle destinate alle verifiche e all’accertamento delle conformità negli ambienti di lavoro”.   L’albo dei Tecnici della prevenzione ha sottolineato in una nota stampa come, nonostante l’importanza economica, sia fondamentale concentrarsi sulle competenze necessarie per svolgere con efficacia le attività di vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro. Un esempio sul quale hanno posto la loro attenzione è rappresentato dal recente concorso dell’Ispettorato nazionale del lavoro: 674 persone assunte con profili curriculari “non proprio in linea con le esigenze tecniche del settore. Come Commissione di albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro della FNO TSRM e PSTRP, abbiamo già espresso la nostra opposizione nel 2022 a tale impostazione illogica per i requisiti di accesso. Purtroppo, non siamo stati ascoltati, – incalza Di Giusto – e ora vediamo i risultati; posizioni non coperte e personale privo delle competenze necessarie per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori”. Ogni giorno, muoiono sui luoghi di lavoro, in media, tre persone. Altre, invece, sono quelle che subiscono danni fisici permanenti o risentono di malattie causate dagli ambienti di lavoro non a norma: “È inaccettabile – ha continuato Maurizio Di Giusto -. Il decreto legge “PNRR” – del 2 marzo 2024 – ha previsto un aumento di 716 Ispettori – termine riduttivo in quanto l’ispezione è solo una parte dell’accertamento – tra il 2024 e il 2026, attraverso un nuovo concorso che dovrebbe essere messo a bando il prossimo giugno. Tuttavia, non basta aumentare il numero dei controlli; è fondamentale garantire che chi li effettua abbia le competenze adeguate”.  Acquisire competenze adeguate, essere a conoscenza e in linea con i principi etici e professionali che guidano l’attività di una data categoria: “Per formare un professionista della salute e sicurezza, come un Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, occorre una formazione robusta, tre anni di specifica laurea universitaria a cui segue un percorso di laurea magistrale e percorsi di specializzazione post base – ha poi concluso Di Giusto -. Auspichiamo, in tal senso, che l’Ispettorato nazionale del lavoro si assicuri che il prossimo concorso selezioni candidati con le giuste competenze tecniche e professionali. La sicurezza sul lavoro non può essere messa a rischio per mancanza di preparazione”. —sostenibilita/csrwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Fontana (Un. Olio Palma Sostenibile), ”Per 2050 serve +50% olio, impossibile senza quello di palma”

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(Adnkronos) – “L’olio di palma sostenibile è fondamentale perché risponde sia a un’esigenza di impatto positivo verso la sostenibilità ambientale, etica e sociale, ma anche all’esigenza di crescita delle produzioni di oli globali. Per rispondere alle sfide della riduzione della fame nel mondo e della crescita demografica prevista per il 2050, si dovrà produrre il 50% di olio in più. E questo è impossibile dal punto di vista di spazi per l’agricoltura se non si tiene conto di un utilizzo significativo dell’olio di palma, perché questo tipo di olio, pur rappresentando oggi il 35% dei volumi di oli prodotti, consuma solo il 10% dei terreni. Di qui l’impatto positivo sia verso la sostenibilità sia verso l’impegno di terreni per rispondere alle esigenze della food security.” È quanto ha dichiarato Mauro Fontana, presidente dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile a margine dell’incontro “Partnership for Impact” nell’ambito dell’European Innovation for Sustainability Summit in corso a Roma.  “Le aziende che sono già certificate e utilizzano olio di palma sostenibile – ha proseguito Fontana – dovranno sicuramente implementare gli adempimenti ma non in modo significativo, in quanto la certificazione per l’ olio certificato sostenibile hanno addirittura alcune cose che vanno oltre la richiesta di deforestazione free, perché prendono spunto anche delle richieste di garanzia sociale ed economica. Per quanto riguarda invece le aziende che oggi non usano olio di palma certificato, dovranno incrementare le loro pratiche sostenibili perché tra le varie richieste c’è anche quello di definire in modo chiaro la geolocalizzazione dei terreni delle piantagioni. Uno sforzo che, una volta effettuato, garantisce l’azienda non solo dal punto di vista della deforestazione, ma anche da un punto di vista di supply chain e di blockchain, perché avrà tutti gli elementi dall’origine a l’impiego garantiti da una solida base di dati”.  “Al fine di portare avanti tutto in modo consolidato – ha spiegato – abbiamo lanciato una nuova campagna di stampa che si basa su un concetto: “la parola sostenibile fa la differenza”. Fa la differenza verso l’ambiente, verso gli aspetti sociali e verso la biodiversità. Questa campagna è stata studiata e sviluppata dal nostro comitato scientifico insieme a diverse ong e insieme anche all’Università Cattolica di Piacenza. In tutto questo abbiamo anche sviluppato un progetto per arrivare fino ai cittadini sul food waste, perché uno dei grandi problemi di oggi è non riuscire a comunicare in modo concreto, semplice ed efficace il tema dell’importanza del food waste,e della sostenibilità. Per questo con Cittadinanzattiva abbiamo sviluppato un progetto di disseminazione di tutto quanto serve per ridurre il food waste e di quanto sia utile avere filiere sostenibili per cercare di sopperire alle problematiche ambientali odierne.”, ha concluso. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Al via il progetto ‘Costruiamo la salute! Biologi nelle scuole’

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I biologi entrano nelle scuole elementari per insegnare ai bambini l’educazione alla salute e all’ambiente. Lo faranno grazie al progetto ‘Costruiamo la salute! Biologi nelle scuole’, promosso dall’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi (Enpab) in accordo con il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione e del Merito, giunto alla sua VI edizione. Un programma didattico per l’anno scolastico 2024/2025 che coinvolge 200 biologi e 100 scuole su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti delle III elementari e le loro famiglie, sul tema della sostenibilità alimentare e ambientale.  I biologi, dopo essere stati formati dagli esperti di Enpab, terranno 9 lezioni di 2 ore che si svolgeranno sotto forma di incontri e laboratori sperimentali, anche attraverso l’utilizzo pedagogico del disegno e del gioco. “Il ruolo del biologo in tutte le sue declinazioni – spiega la presidente Enpab Tiziana Stallone – è di estrema importanza per la diffusione del valore della sostenibilità e dell’integrazione tra uomo, ambiente e animali secondo la visione olistica One Health. Per questo il progetto ha una duplice valenza: la prima è di sostegno al lavoro in maniera attiva, perché una parte delle borse sono destinate agli iscritti con fragilità”.  Il bando ha riservato, infatti, prioritariamente il 20% dei posti alle biologhe che dichiarano di aver avuto una maternità nel periodo compreso dal 1° gennaio 2022 in poi e ai genitori con figli con disabilità invalidante. Sempre in conformità alle politiche di welfare attivo di sostegno alla professione e al reddito sono state considerate in sede di assegnazione graduale dei punteggi le fasce reddituali classificabili tra quelle più deboli. “D’altra parte – aggiunge la presidente Enpab – è necessario creare un ponte con le giovani generazioni, per instradarle verso una nuova etica One Health. Enpab sposa in pieno questa visione olistica, credendo fermamente nelle sinergie professionali con l’obiettivo della tutela della salute e della sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione. Il concetto di One Health porta con sé nuove occasioni professionali per il biologo, figura di riferimento nella transizione ecologica e nutrizionale della nostra economia e della nostra società”.  Il progetto ‘Biologi nelle scuole’, nato nel 2015 e interamente finanziato da Enpab con borse lavoro erogate a ciascun biologo vincitore del bando per uno stanziamento complessivo negli anni di 2 milioni di euro, ha coinvolto negli anni un totale di 1.000 biologi professionisti, con specializzazioni in materia alimentare e ambientale, che hanno insegnato all’interno di circa 500 istituti scolastici. Le lezioni sono strutturate con una comunicazione e una formazione molto semplice, così da rendere percettibili agli alunni i concetti tecnici, enfatizzando l’aspetto educativo, comportamentale e motivazionale e la piena consapevolezza dell’importanza della corretta alimentazione e della tutela dell’ambiente.  “La scuola italiana anche attraverso le competenze del biologo – conclude la presidente Stallone – è il luogo d’elezione in cui svolgere un programma di educazione alimentare e alla sostenibilità, in grado di guidare il processo di osservazione, prevenzione e miglioramento degli stati di sovrappeso e obesità tutt’ora presenti significativamente sul nostro territorio e di creare consapevolezza riguardo lo stato di salute dell’intero Pianeta”. —sostenibilita/csrwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli, esplosione ai Quartieri Spagnoli: crolla un muro al quinto piano – Video

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(Adnkronos) – Fuga di gas, esplosione e crollo ai Quartieri Spagnoli a Napoli, tanta paura ma nessun ferito. Secondo quanto si apprende, diverse squadre dei vigili del fuoco sono intervenute in Vico Tre Re a Toledo per il parziale crollo di un edificio in muratura. Dai primi accertamenti, sembra che un'esplosione abbia causato il cedimento di un muro al quinto piano di un edificio. Fortunatamente, pare non ci siano persone ferite o coinvolte, nonostante la caduta di calcinacci. La polvere ricopre alcune auto parcheggiate in zona. Sul posto sono intervenuti anche 118 e polizia municipale, insieme ai tecnici dell'Enel e della ditta del gas. A causare l'esplosione dovrebbe essere stata una fuga di gas. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo 2024, Fiorello e Amadeus inaugurano Aristonello all’alba

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(Adnkronos) – Sveglia alle 5 e taglio del nastro per inaugurare l'Aristonello a Sanremo. Fiorello e Amadeus all'alba, nella puntata di Viva Rai2 che di fatto avvia la settimana del Festival di Sanremo 2024, aprono ufficialmente il glass che ospiterà Fiorello e il suo gruppo. Amadeus impreziosisce la trasmissione di oggi con una successiva apparizione nelle improbabili vesti di un rocker, con chiodo e finta chioma ribelle. "Verrò in sala con questa parrucca, te la porterò e farai l'annuncio serio di un cantante", la proposta di Fiorello che Amadeus è 'costretto' ad accettare. Inevitabile parlare del collegamento andato in scena ieri con Fazio Fazio a Che tempo che fa sul Nove. Fiorello ironizza sul futuro di Amadeus nell'emittente del gruppo Discovery: "Il Nove ha comprato Sanremo. Ha comprato tutta la città". Nel glass, con Amadeus ospite al tavolo, Fiorello accoglie anche Alessia Marcuzzi, la sua co-conduttrice per la settimana in cui animerà la notte post-festival. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Presentazione Ariane 6, Sbardella: “Orgogliosi di ospitare l’evento a Frascati, Città della Scienza’

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(Adnkronos) – “Per noi è un orgoglio poter ospitare un evento storico di tale portata, Frascati è città della Scienza: ospita il polo scientifico più grande d'Europa, lo stabilimento nazionale Esrin – Centro europeo per l'osservazione della Terra dell'Esa, l’Infn – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile e il Cnr – Centro di Calcolo della Banca d'Italia. Qui c'è il patrimonio più importante, non solo nazionale, ma anche internazionale dal punto di vista scientifico”. Così, la sindaca di Frascati Francesca Sbardella, in occasione dell’evento organizzato da Città Metropolitana di Roma, presso il cortile del Museo Scuderie Aldobrandini, intitolato 'Città Metropolitana di Roma Capitale tra le Stelle – Ariane 6, una Storia di Successo', durante il quale è stato presentato l’Ariane 6, il nuovo potente veicolo di lancio europeo, realizzato dall’Esa con la partecipazione di Enti e partner industriali di tutta Europa.  “Questo per Frascati non è solo un orgoglio e un punto di forza, ma una delle sue caratteristiche più importanti, che cerca di valorizzare in ogni occasione. L’evento di oggi è un esempio per valorizzare la scienza e la vocazione scientifica della nostra città”, aggiunge Sbardella. L’incontro ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti delle istituzioni, dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea e del delegato generale della Comunità delle Città Ariane discutere delle opportunità offerte da questo lanciatore che rappresenta una sfida cruciale per l’Europa e un’opportunità straordinaria per il futuro dell’esplorazione spaziale.  Ponendo l'Europa all'avanguardia del trasporto spaziale per quasi 45 anni, Ariane rappresenta un trionfo dell'ingegneria e il risultato di una grande cooperazione europea a livello industriale e politico. Il primo razzo Ariane è stato lanciato nel 1979 dallo Spazioporto europeo della Guyana francese e Ariane 6 continuerà in questa avventura. La lunga esperienza dell'Europa nel lancio di veicoli spaziali e satelliti è stata la forza trainante di 60 anni di cooperazione con lo spazio. Il razzo Ariane 6 dell'Esa succede al predecessore Ariane 5, per decenni il più affidabile e competitivo lanciatore sul mercato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il lago di Albano perde velocemente acqua: la denuncia

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(Adnkronos) – Prelievi diretti, consumo intensivo del suolo, un processo decennale di cementificazione, la mancanza di invasi e in generale di opere di ingegneria naturalistica per favorire la corrivazione. È in corso il dissanguamento d’acqua del Lago Albano, lago vulcanico nell’area dei Castelli Romani, vicino Roma. Come si legge sul post Facebook dell’organizzazione di tutela ambientale ‘Grottaferrata Sostenibile’, il Lago Albano ha perso sei metri in 39 anni: una media di circa 15 centimetri ogni 12 mesi. “Mi sono occupato della situazione delle falde acquifere dell’area ed è emersa la questione del Lago Albano, a ottobre 2022 ho fatto misurazioni con un idrometro artigianale per valutare le oscillazioni, in un anno solare sono stati persi 28 centimetri”, racconta a a SostenibileOggi Giancarlo Della Monica, il fondatore di Grottaferrata Sostenibile e delegato allo Sviluppo Sostenibile dell’amministrazione comunale, incarico arrivato dal sindaco Mirko Di Bernardo, eletto due anni fa.  Neppure la prima parte particolarmente piovosa dell’ultimo autunno ha fatto segnare la risalita della falda acquifera del Lago Albano. “Ho notato che il livello era sceso ulteriormente, mi sono informato e ho scoperto, come riportato poi da alcuni articoli di giornale, che vengono effettuati diversi prelievi diretti da parte di società come Acea, Eni (per una struttura della zona), anche dal Vaticano (per le Ville Pontificie): si tratta di 300 litri al secondo di prelievo per alimentare i Comuni di Albano, Ariccia e Castel Gandolfo. Quasi 26 mila metri cubi al giorno”. L’approfondimento completo su sostenibileoggi.it
—sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)