Aggredita troupe del Tg3 in Libano, morto di infarto l’autista

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(Adnkronos) – La troupe del Tg3 in Libano aggredita stamattina. La giornalista Lucia Goracci e l'operatore Marco Nicois sono stati attaccati a pochi chilometri da Sidone. L'autista, cardiopatico, è morto di infarto. L'auto della troupe, che si muove in Libano con tutti i permessi, è stata minacciata e inseguita da un gruppo di persone in moto. L'autista, Ahmad, ha accusato un malore: è intenuta un'ambulanza e sono stati prestati soccorsi. L'autista è morto, tra il dolore e lo sconcerto di Goracci e Nicois.  "Eravamo a Jiyeh, a Nord di Sidone, sul luogo di un bombardamento avvenuto due notti fa. Stavamo riprendendo senza problemi, un uomo si è scagliato verso l'operatore cercando di strappargli la telecamera. Abbiamo protetto Marco e siamo tornati in auto per allontanarci, sono arrivate altre persone. L'uomo" che ha cercato di strappare la telecamera "ha lanciato una pietra. Siamo andati via, quest'uomo ci ha inseguito. Quando ci siamo fermati in un distributore, quest'uomo ha strappato le chiavi all'autista, ha tentato di rompere la telecamera entrando attraverso i finestrini. Nessuno ci è venuto in aiuto. Ahmad ha cercato di farsi ridare le chiavi e a quel punto si è accasciato a terra. E' arrivata l'ambulanza, siamo corsi in ospedale: ci hanno che era morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo. Ahmad lavorava con gli uffici della Rai di Beirut e Gerusalemme da molti anni. Io e Marco, che è qui con me, non abbiamo parole per descriverne la profondità umana e la dolcezza". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, oggi tregua meteo: domani arriva uragano Kirk

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(Adnkronos) –
Il maltempo concede una tregua oggi all'Italia, il quadro meteo migliora ma l'allerta rimane. La giornata del 9 ottobre risente della pioggia caduta nelle 24 ore precedenti. Si spiega così l'allerta rossa per rischio idrogeologico che scatta in Veneto per i fiumi, in particolare per Alto Brenta, Bacchiglione, Alpone e Piave pedemontano. L'allerta arancione per rischio idrogeologico accomuna Emilia Romagna (Pianura reggiana, Pianura modenese, Pianura reggiana di Po), Lombardia (Alta pianura orientale, Pianura centrale, Laghi e Prealpi orientali), Trentino Alto Adige (Provincia Autonoma di Bolzano) e altre zone del Veneto (Livenza, Lemene e Tagliamento, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, Piave pedemontano, Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna). Il rischio idrogeologico è arancione in Friuli Venezia Giulia (Bacino montano del Tagliamento e del Torre, Bacino del Livenza e del Lemene) e Lombardia (Valchiavenna, Media-bassa Valtellina, Valcamonica, Laghi e Prealpi orientali, Orobie bergamasche, Alta Valtellina). Il maltempo oggi non lascia il segno, salvo episodi in alcune regioni caratterizzate dall'allerta gialla per temporali: Basilicata, Campania, Liguria e Puglia. La tregua generale sarà breve. La giornata di domani, 10 ottobre, sarà dominata dall''uragano Kirk' che porterà pioggia in particolare sulla Liguria, sulle Alpi e le Prealpi, con potenti raffiche di vento. Il quadro meteo si profila diviso in due: da Roma in giù caldo quasi estivo, fino agli abbondanti 30 gradi in Sicilia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Case ristrutturate con superbonus: in radar catasto villette di Veneto, Trentino e Lombardia

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Ville e villette in pianura e montagna, nel Nord e Centro-Nord, di famiglie tutt'altro che indigenti: sarebbe questo – secondo un recente studio della Cgia di Mestre – l'identikit delle case fantasma migliorate con il restyling strutturale del superbonus. Immobili che adesso finirebbero sotto la lente del Mef nel quadro della revisione degli estimi catastali in linea con il salto di qualità dell'immobile annunciato ieri dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso dell'audizione sul Piano strutturale di Bilancio in Parlamento.  Dal Veneto all'Emilia Romagna, dalla Lombardia al Trentino Alto Adige, la gran parte della misura infatti – lungi dall'efficientare i vetusti condomini italiani come negli obiettivi originari – è stata fruita per lo più dalle unità monofamiliari, anche per la facilità di accesso per questa categoria di immobili. Al top per finanziamenti troviamo la Val d'Aosta, con una media di 400mila euro per abitazione.  Secondo un recente report dell'Ufficio studi della Cgia, il superbonus con un onere di circa 123 miliardi per le casse dell'Erario dal suo avvento nel luglio 2020 al 31 agosto scorso ha interessato meno di 500mila immobili (precisamente 496.315), pari al 4% del totale dei 12,2 milioni di edifici residenziali italiani.  A livello regionale è il Veneto ad aver registrato – in proporzione rispetto agli edifici totali – il ricorso più numeroso al bonus edilizio al 110% con 59.652 asseverazioni depositate ed un'incidenza sul totale degli edifici residenziali del 5,6%. Seguono l’Emilia Romagna e Trentino Alto Adige con un’incidenza del 5,4%; la Lombardia e la Toscana un’incidenza del 5,2%, tra quelle in cima alla lista. Per contro, a 'snobbare' l’incentivo sarebbero le regioni del Mezzogiorno: Molise e Puglia, ad esempio, hanno interessato solo il 2,9% degli edifici residenziali, la Calabria il 2,6% e la Sicilia solo il 2,2%. Sempre a livello nazionale, l’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.040 euro per immobile: seguono la Basilicata con 299.963 euro, la Liguria con 298.314 euro, la Lombardia con 296.107 euro e la Campania con 294.679 euro. Chiudono la graduatoria il Veneto con un costo medio per intervento di 194.913 euro per edificio, la Sardegna con 187.440 e, infine, la Toscana con 182.919 euro. Quanto ai beneficiari, stando alle prime indiscrezioni indicate dalla Cgia, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso.   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ambientalista e attivista, fotografia della Generazione Z

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(Adnkronos) – Il 53% dei giovani si proclama ambientalista e il 43% di loro ha dichiarato di aver boicottato una marca o un prodotto perché riteneva socialmente iniquo o pericoloso l’operato di quell’azienda. Questa percentuale scende al 37% nella popolazione generale. Il 58% dei giovani pensa che una società non possa essere equa e giusta se al suo interno sono presenti delle diseguaglianze. Sono alcuni dei dati della ricerca 'Versione GenZ: le prime generazioni native sostenibili si raccontano', che Angelini Industries, gruppo industriale italiano attivo in 21 paesi con 5.800 dipendenti nei settori salute, tecnologia industriale e largo consumo, ha promosso su un campione di oltre 2.500 intervistati, di cui 1.600 i giovani tra i 14 e 29 anni.  La ricerca presentata al Salone della Csr di Milano, realizzata da Quorum/Youtrend e Csa Research, è nata con l’intento di ascoltare i giovani e dialogare con le loro esigenze più profonde e ha fatto emergere il pensiero della generazione Z su temi come futuro, lavoro e sostenibilità, confrontandolo con la mentalità prevalente nel resto della popolazione. I ragazzi sono generalmente più attenti ai temi ambientali e sociali, sono critici nei confronti dell’operato delle generazioni precedenti, ma conservano una fiducia nel ruolo delle istituzioni: il 61% dei giovani, infatti, individua nello stile di vita e nei modelli economici adottati dalle generazioni precedenti la causa della crisi climatica e delle diseguaglianze. Il 78% della Generazione Z ritiene anche che i Governi possano essere attori e protagonisti del cambiamento (contro il 70% del resto della popolazione).  “Nelle loro scelte, i giovani cercano soprattutto flessibilità, valori e obiettivi chiari nei quali riconoscersi, anche nella ricerca del primo impiego – osserva Isabella Falautano, Group Chief Sustainability Officer di Angelini Industries – Preferiscono avere nel carrello della spesa prodotti più sostenibili, anche magari spendendo qualche euro in più, e sono più pronti delle generazioni precedenti all’attivismo ambientale e sociale. Ascoltare i giovani e comprendere le loro esigenze più profonde è essenziale per le aziende che vogliono guardare al futuro ed esserne protagoniste. Per coinvolgere quelli che saranno i lavoratori e i consumatori di domani, le imprese devono dimostrare un impegno concreto su sostenibilità e inclusione”.  Proprio le nuove generazioni, in particolare gli under30, rappresentano nel 2023 quasi un terzo (il 26%) delle nuove assunzioni di Angelini Industries, come emerge dal bilancio di sostenibilità del Gruppo di prossima pubblicazione. Non basta l’equilibrio vita-lavoro, i giovani vogliono sentirsi realizzati e coinvolti. Tra gli aspetti che la ricerca ha messo in luce c’è il rapporto peculiare della Generazione Z con il lavoro: molti ragazzi intervistati, per esempio, indicano come punto importante il sentirsi realizzati (40% Vs 38% della popolazione generale), avere prospettive di crescita professionale e personale (19% Vs 16%) e avere degli obiettivi condivisi con il gruppo di lavoro e con l’azienda (15% Vs 10%). In risposta alla sempre crescente richiesta da parte della GenZ di avere piani di sviluppo chiari, Angelini Industries, tramite Angelini Academy, la corporate academy del Gruppo, porta avanti percorsi di crescita dedicati ai giovani come Future Leaders Program, un progetto europeo e gratuito di formazione e sviluppo professionale finalizzato all’inserimento di nuovi talenti in ruoli manageriali, promosso in collaborazione con Sda Bocconi.  Secondo la Generazione Z le principali caratteristiche che rendono un’azienda sostenibile sono la sua capacità di difendere l’ambiente (44% Vs 41% del restante campione), di pensare al futuro e alle prossime generazioni (30% Vs 31%) e il pieno rispetto di regole e leggi (29% Vs 32%). Quanto alle altre caratteristiche che, secondo il campione, un’azienda sostenibile deve avere, si nota che i giovani sono più attenti al rispetto dei diritti e del benessere dei propri lavoratori da parte delle imprese (26% Vs 24%) e al loro impegno a difesa delle categorie sociali deboli (17% Vs 13%). La Generazione Z, poi, è più sensibile e informata sul riscaldamento globale rispetto al resto della popolazione e ritiene di poter avere un ruolo attivo nell’adottare misure e stili di vita che possano fermare la crisi climatica. Il 63% dei giovani ritiene probabile che nel corso della loro vita il pianeta diventi un luogo inabitabile per l’umanità. Il 75% dei ragazzi ritiene di essere molto o abbastanza informato sul tema, contro il 63% della popolazione generale, e oltre il 90% di loro crede alle previsioni degli scienziati che individuano una soglia critica per l’abitabilità del pianeta nel superamento di 1,5 gradi di temperatura media rispetto all’epoca preindustriale. Solo il 7% della Generazione Z è scettico su questo punto. Questa percentuale nella popolazione generale sale, invece, al 35% secondo una rilevazione del Censis del 2023.  Per Angelini Industries, la sostenibilità si declina trasversalmente e in modo integrato in tutti i settori in cui opera, a partire dall’attenzione per l’ambiente: primo esempio concreto è la sede direzionale del Gruppo, Casa Angelini, sita a Roma da decenni ed oggi esempio di progetto di rigenerazione urbanistica come soluzione architettonica tecnologicamente innovativa ed eco-sostenibile, che ha ottenuto la certificazione Leed Platinum in New Construction; o ancora l’impegno del Gruppo verso il Zero Waste, attraverso il sempre maggior ricorso a confezioni di plastica riciclata o ricaricabili per i propri prodotti e la progettazione di soluzioni innovative come Greenpackt, la macchina sviluppata da Angelini Technologies – Fameccanica per produrre confezioni riciclabili al 100%. Il Gruppo può già oggi contare su diversi impianti fotovoltaici installati nelle sue sedi, colonnine per la ricarica delle auto elettriche e un lavoro costante per la definizione di una strategia di decarbonizzazione, partendo dal calcolo della Carbon Footprint e dall’utilizzo dell’analisi Lca (Life Cycle Assessment). —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Regusto: “Recuperate 13mila tonnellate di prodotti alimentari”

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(Adnkronos) – Regusto, brand della Società Benefit Recuperiamo Srl, partecipa alla 12° edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale. Durante il panel dedicato allo spreco alimentare Paolo Rellini, Co-founder e Coo, ha presentato i risultati ottenuti e gli impatti generati da Regusto nel tempo.  Regusto – si legge in una nota – è la prima piattaforma Esg blockchain per la lotta allo spreco che collega il più grande ecosistema circolare italiano, formato da oltre 650 aziende e più di 1.300 enti non-profit. Attraverso la piattaforma Regusto le aziende alimentari e non alimentari possono donare e vendere i propri prodotti, digitalizzando e tracciando l’attività in maniera trasparente. Per ogni transazione viene calcolato e monitorato l’impatto che si ottiene a livello sociale, ambientale ed economico nel territorio attraverso preziosi indicatori Esg. Gli indicatori vengono calcolati grazie ad algoritmi proprietari che si basano su standard di riferimento internazionali e conformi alle nuove norme europee sulla rendicontazione non finanziaria.  Ad oggi il recupero attraverso la piattaforma ha permesso di salvare 13mila tonnellate di prodotti alimentari a rischio spreco, pari a 26 mln di pasti equivalenti, recuperati e distribuiti alle persone in stato di povertà alimentare grazie alla rete di enti non profit attivi in tutta Italia.  A livello ambientale Regusto ha permesso di evitare l’emissione di 35mila tonnellate di CO2 grazie al mancato smaltimento del prodotto mentre a livello economico sono stati recuperati prodotti per un valore di 34 mln di euro. Solo nell’ultimo anno sono stati recuperate e distribuite 7.500 tonnellate di prodotti alimentari, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente. Nello specifico i prodotti della filiera agroalimentare più recuperati sono: ortofrutta (23%), prodotti a lunga conservazione (19%) e prodotti freschi, come latticini e carni, (17%). Rientrano nel recupero anche prodotti da forno, scatolame, salumi, salse spalmabili, legumi, ecc…  Tra le aziende nel settore alimentare che hanno creato partnership sul recupero del potenziale spreco con Regusto: Esselunga, Parmacotto, Rovagnati. Tra gli enti non-profit che contribuiscono alla distribuzione dei beni recuperati ci sono Fondazione Banco Alimentare, Caritas e Croce Rossa.  “Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Waste Watcher in Italia ci sono 6 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, mentre ogni anno vengono sprecate 6 milioni di tonnellate di cibo – dice Paolo Rellini, Coo e co-founder di Regusto – Questo spreco non solo rappresenta una perdita enorme in termini economici e ambientali, ma soprattutto un'occasione mancata per aiutare chi non ha accesso al cibo. Attraverso la piattaforma blockchain Esg Regusto cerchiamo di rispondere a questo paradosso collegando il più grande ecosistema circolare italiano, composto da un network virtuoso di oltre 2000 aziende ed enti non-profit, attivi nel recupero e ridistribuzione dei prodotti a rischio spreco”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fiere, l’universo della rimozione stradale protagonista del T3 a Piacenza Expo

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(Adnkronos) – I cambiamenti per il mondo della rimozione stradale con l’avvento dell’elettrico ma anche le nuove criticità che si trovano ad affrontare gli operatori e le richieste della filiera alle istituzioni. Sono alcuni dei temi che saranno affrontati durante la 1ª edizione del T3-Truck Tyre Trailer (acronimo di Camion, Pneumatici e Rimorchi) – l’innovativa fiera italiana dedicata alle tecnologie, ai mezzi e veicoli per il trasporto stradale, pesante e leggero, agli allestimenti, ai rimorchi e ai semirimorchi, agli pneumatici e alla componentistica, i prodotti e i servizi per la filiera dei mezzi di trasporto – in programma dal 17 al 19 ottobre 2024 nei padiglioni di Piacenza Expo.  Un dibattito che vedrà protagoniste le principali realtà associative del settore, come Ancsa (Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli) e Adq (Associazione Nazionale Autodemolitori di Qualità). Ma la kermesse, organizzata da Mediapoint & Exhibitions, sarà anche una vetrina privilegiata per presentare tutte le novità del comparto. “Un’occasione importante per interagire con i potenziali clienti e far toccare con mano le proposte dell’azienda”; “Un’ottima opportunità per noi allestitori di mezzi per soccorso stradale per presentarsi e confrontarsi con la concorrenza”, i commenti espressi da alcuni dei maggiori player del settore degli allestimenti dei mezzi per il soccorso stradale, come CO.ME.AR., Omars o Syncro System o della vendita e riparazione di veicoli industriali come Ara/Iveco, che saranno presenti alla fiera.  La grande rivoluzione dell’elettrico ha coinvolto (e secondo alcuni, sconvolto) tutti i settori dell’automotive. Rimozione stradale compresa. E il T3 di Piacenza punta a essere il luogo dove aprire il dibattito su tutti quei temi che aspettano una risposta dalle istituzioni. Come spiega la presidente di Ancsa Eleonora Testani: “La nostra Associazione ha reiteratamente segnalato la esistenza di gravi criticità e la necessità di un ripensamento della gestione dell’intero comparto del soccorso stradale per adeguarlo alla nuove esigenze connesse alla mobilità elettrica”, spiega la presidente, “Da tempo abbiamo attivato un canale di contatto con i Vigili del Fuoco e con il CEI al fine di colmare il vuoto di norme tecniche per garantire la sicurezza degli operatori del soccorso stradale, delle forze dell’ordine e degli utenti, al fine di prevenire rischi e di evitare responsabilità civili e penali. Conseguentemente sono stati presentati al Ministero delle Infrastrutture suggerimenti e proposte urgenti data la necessità di ripensare il soccorso stradale dei veicoli elettrici e ibridi. Ciononostante, il disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati n. 1435 sul riordino del codice della strada non ha previsto alcuna modifica normativa riguardo al soccorso stradale dei veicoli elettrici”, conclude Testani. Sul fatto che ci sia necessità di interventi immediati concorda anche Ruggiero Delvecchio, presidente di Adq: “L’espansione del mercato dei veicoli elettrici, sia puri che ibridi, introduce una serie di riflessioni non aggirabili né rimandabili sulle problematiche relative alla gestione in sicurezza di tali veicoli, soprattutto in caso di incidente per quanto concerne le persone coinvolte e gli stessi soccorritori. Un aspetto, questo, poco seguito dai media, eppure di grande rilevanza stante i rischi cui potrebbero esporsi gli operatori e i soccorritori stradali allorquando dovessero approcciare, senza le dovute cautele ed informazioni, veicoli elettrici o elettrificati, danneggiati pesantemente o incendiati. Per fornire i giusti strumenti conoscitivi agli operatori coinvolti, ADQ ha organizzato una serie di seminari in tutta Italia, continui corsi di formazioni per non arrivare impreparati alla Rivoluzione del veicolo elettrificato”, spiega Delvecchio. Ma il T3 è anche una vetrina dedicata alla presentazione delle novità della filiera degli allestimenti in ambito di soccorso stradale. “L’evento che mancava”, come testimoniano alcuni degli espositori che saranno presenti nei padiglioni di Piacenza Expo. "L’idea del T3 è molto interessante perché in Italia non esisteva una fiera espressamente dedicata al nostro settore”, commenta Silvio Molinari, sales manager di CO.ME.AR, “Se ne sentiva il bisogno. Solo quest’anno abbiamo partecipato a sette fiere in giro per l’Europa, ma mancava un evento italiano. In Italia, il nostro comparto era sempre stato considerato una ‘sotto categoria”. Ora finalmente Mediapoint & Exhibitions ha pensato a un evento dedicato a noi. Prenoteremo uno spazio anche per la seconda edizione della fiera. Siamo, infatti, convinti che molte realtà anche minori della nostra ci seguiranno”. Al T3 l’azienda porterà tre veicoli: un pick-up medio-leggero da soccorso stradale di ultima generazione, mutuato dall’esperienza Usa, per il soccorso in ogni situazione ambientale; un carro Iveco Daily da 70 quintali e un Euro Cargo da 12 tonnellate.  Concorda Andrea Giraudo, Sales Manager di OMARS spa: “Riteniamo che la fiera legata al mondo dei mezzi di trasporto sia un’ottima opportunità per noi allestitori di mezzi per soccorso stradale per presentarsi e confrontarsi con la concorrenza e, soprattutto, con i clienti che rimangono il target finale in quanto utilizzatori del bene sul territorio”. “Facendo parte del comparto allestitori per mezzi da soccorso stradale e da trasporto”, continua il manager, “la fiera diventa per noi una vetrina a livello nazionale per presentare la nostra gamma prodotto e per incontrare realtà nuove e consolidate nel mondo dei soccorritori. Era da tempo che si sentiva la necessità di avere una fiera con spazi dedicati per avere la possibilità di incontrare i clienti creando confronto e dialogo sulle loro esigenze e sulle nostre proposte. Il T3 nella sua prima edizione si propone lo scopo di diventare il punto di incontro con i dovuti spazi al coperto ed in posizione geograficamente raggiungibile. Ed effettivamente il T3 potrebbe diventare il punto di incontro italiano per presentare i prodotti e coinvolgere il comparto del soccorso stradale con meet-up dedicati”. Nei padiglioni di Piacenza Expo, Omars presenterà un forcone per il soccorso stradale di mezzi pesanti quali camion e autobus e una jeep 4×4 allestita per il recupero e depannage di autoveicoli e motocicli. “Il forcone OMArS 120T, è uno dei nostri prodotti di alta gamma che si propone a tutti i soccorritori che operano nel difficile campo del soccorso di mezzi pesanti. Il forcone è riconosciuto come lo ‘strumento’ che permette di risolvere le condizioni anche più critiche, pur rimanendo un prodotto versatile nel suo utilizzo”, spiega Giraudo, “La seconda, la jeep OMArS 3FN, è uno degli allestimenti più desiderati nel mondo moderno del soccorso stradale, perché permette di recuperare vetture e motocicli nelle più disparate condizioni. Dalla semplice rimozione di un veicolo in panne, al recupero più difficoltoso di un mezzo incidentato fuori dalla carreggiata”.  Entusiasmo per la kermesse organizzata da Mediapoint & Exhibitions è stata espressa anche da Luca Comunello, presidente di Syncro System, azienda di Cassola (VI) specializzata nell’allestimento di officine su furgoni, destinate anche al soccorso rapido dei mezzi da trasporto. “La fiera - dice Comunello – è l’occasione per mostrare alle parti interessate i grandi vantaggi e risparmi che il sistema Syncro permette di ottenere. Syncro propone un sistema modulare e componibile di prodotti, che possono essere liberamente combinati fra di loro per venire incontro alle esigenze specifiche del cliente. E al T3 esporremo alcuni esempi dimostrativi delle nostre soluzioni. I clienti potranno interagire col personale Syncro che, grazie all’esperienza accumulata in quasi trent’anni di attività, sarà felice di offrire la propria consulenza”. Stesso entusiasmo per i vertici di Ara1965 SpA, società piacentina specializzata nella vendita e la riparazione di veicoli industriali Iveco e Piaggio commerciali. “La nostra partecipazione alla prima edizione della fiera T3 è sicuramente un’occasione fondamentale per celebrare al contempo la nascita di questo importante evento e il consolidamento ormai assodato delle nostre attività nel territorio della provincia”, dichiara l’azienda. “Ci siamo trovati di fronte a un’imperdibile possibilità di incontrare i nostri partner commerciali del territorio, in una sede ideale di condivisione delle rispettive expertise, dove poter analizzare gli sviluppi futuri del settore di riferimento, sempre in grande fermento e sviluppo”. Negli spazi fieristici del T3 la società presenterà il nuovo modello dell’S-Way 2024, il veicolo pesante di riferimento per il marchio Iveco, il Daily, blockbuster della casa produttrice. Ma Ara aprirà anche una porta sulla riconversione energetica "con la presenza del veicolo commerciale integralmente elettrico nato dalla collaborazione tra Iveco e Hyundai, il eMoovy”, fa sapere la società, che conclude: “Sarà anche possibile visionare e approfondire nel dettaglio le caratteristiche di un nostro veicolo allestito come carro-officina mobile, strumento fondamentale per gli interventi manutentivi a chiamata sui veicoli industriali in difficoltà nelle strade del territorio” —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele-Libano, si allontana speranza di tregua: il ruolo di Usa, Onu e Europa

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(Adnkronos) –
Le speranze di una tregua tra Israele e Hezbollah appaiono ancora lontane dal concretizzarsi. Secondo fonti informate a Beirut, citate dai media arabi, l'attuazione della risoluzione 1701 dell’Onu, che prevede la cessazione delle ostilità lungo il confine libanese-israeliano, rimane "più vicina ai desideri che alla realtà". Da parte sua, l’amministrazione Usa, secondo un rapporto del Wall Street Journal, vede il conflitto come un'opportunità per minare il potere di Hezbollah in Libano. Amos Hochstein, consigliere Usa per gli affari energetici, ha suggerito a leader arabi che l'indebolimento di Hezbollah con gli attacchi israeliani potrebbe essere sfruttato per sbloccare lo stallo politico del Libano e facilitare l'elezione di un nuovo presidente. Tuttavia, l’Egitto ed anche il Qatar hanno avvertito gli Stati Uniti che questa strategia è rischiosa, ritenendo irrealistico e pericoloso tentare di destabilizzare Hezbollah in questo momento, temendo che potrebbe innescare nuovi conflitti settari nel paese dei cedri, come già accaduto in passato. Secondo le fonti a Beirut, sostiene il quotidiano panarabo Al-Sharq Al-Awsat, le difficoltà si manifestano a più livelli. A livello internazionale, il Consiglio di sicurezza dell’Onu è paralizzato dalle divisioni tra i membri permanenti, soprattutto a causa delle tensioni tra Russia e Stati Uniti e il deterioramento delle relazioni con la Cina. L'Europa è apparsa incapace di svolgere un ruolo efficace, e premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il suo linguaggio trionfalistico e la determinazione a modificare gli equilibri nella regione, ha subito smorzato i tentativi diplomatici della Francia innescando una crisi diplomatica con il presidente Emmanuel Macron sulla questione della fornitura delle armi. 
Dal lato di Hezbollah, la situazione appare altrettanto complicata. Un cessate il fuoco unilaterale sul fronte libanese rischierebbe di confermare che il movimento sciita ha commesso un grave errore strategico aprendo un nuovo fronte di guerra, mossa non sostenuta dalla maggioranza libanese. Ciò potrebbe intaccare gravemente la sua immagine di “forza di resistenza” indebolendo anche l'influenza dell'Iran, che considera il sud del Libano una pedina cruciale nei suoi piani geopolitici.  Inoltre, nonostante l'appoggio espresso dal vicesegretario generale di Hezbollah Naim Qassem al ‘fratello maggiore” Nabih Berri, il presidente del parlamento libanese, per i suoi sforzi di mediazione, ciò non implica che Hezbollah sia disposto a consentire una piena attuazione della risoluzione 1701. 
Le fonti libanesi prevedono un ulteriore inasprimento del conflitto prima che si possa raggiungere un minimo di realismo tra le parti. L'esercito israeliano continua a operare con forza, evocando immagini simili a quelle dei bombardamenti su Gaza. Molti osservatori ritengono cruciale monitorare attentamente l'evolversi delle relazioni tra Washington e Teheran, soprattutto in vista di una possibile risposta israeliana diretta contro l'Iran. Secondo quanto sostiene un editoriale del quotidiano indipendente libanese Annhar pubblicato nella versione online, la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ''è collassata'' e il Libano ha bisogno di una risoluzione ''più forte'' perché ''l'attuale guerra tra Israele e Hezbollah non finirà nello stesso modo in cui è finita quella del 2006''. Annhar rimarca che ''l'ultima guerra, 18 anni fa, si è conclusa con un accordo internazionale-regionale che prevedeva che Hezbollah non avrebbe più provocato Israele, né minacciato la sicurezza dei suoi confini settentrionali. L'accordo è stato tradotto con la risoluzione 1701 emessa dal Consiglio di Sicurezza il 12 agosto 2006, dopo la quale i combattimenti si sono fermati ed entrambe le parti hanno stipulato una lunga tregua, che si è conclusa in pratica l'8 ottobre 2023''. Ma ''la verità è che la tregua è prevalsa per quasi due decenni, favorendo un grande sviluppo sociale ed economico delle popolazioni del sud'', mentre ''Hezbollah rafforzava la propria capacità militare nel cuore delle aree che avrebbero dovuto essere libere da armi e militanti'', sottolinea l'editoriale. ''E' vero che Israele ha violato la risoluzione centinaia di volte violando lo spazio aereo libanese, ma è anche vero che Hezbollah ha continuato a svuotare la risoluzione del suo contenuto pratico, arrivando al punto di attaccare sistematicamente il Unifil'', aggiunge il quotidiano. ''Anche se chi resta al comando di Hezbollah scommette sul fatto di ristabilire un certo equilibrio con gli israeliani'', lo scenario ''sarà legato alla grande decisione che deve essere presa a livello internazionale e regionale riguardo al destino di Hezbollah come organizzazione militare. Il partito come entità politica e sociale è fuori discussione. Il problema sono le armi e il suo ruolo militare e di sicurezza al livello regionale'', ha concluso.    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Carrieri (Siu): “Per la fertilità gli uomini facciano visita urologica a 18 anni”

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(Adnkronos) – "Il tema della denatalità è una delle questioni che preoccupano il nostro Paese. Quest'anno contiamo 400mila nati in meno rispetto allo scorso anno. Sono numeri importanti che ci dicono che c'è sicuramente una preoccupazione in più per mettere su famiglia da parte di tanti giovani uomini. Ma c'è anche un tema legato alla diminuzione della capacità di fecondare da parte dell'uomo. In passato eravamo abituati, come uomini, a fare ai 18 anni la famosa visita di leva. Era una visita durante la quale si verificavano anche gli organi genitali maschili e si escludevano quelle patologie, tipo il varicocele, che possono portare a una diminuzione della fertilità. Questo 'pit stop' oggigiorno non c'è più perché la visita di leva obbligatoria e stata eliminata. C'è quindi meno prevenzione in questo campo". Lo ha detto Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu), all'Adnkronos Salute in occasione del Congresso nazionale Siu in corso a Bari.  "Gli uomini di 18 anni – continua Carrieri – diversamente da quello che avviene per le giovani donne che vanno precocemente dal ginecologo, non si rivolgono agli urologi per una valutazione iniziale della loro fertilità. Questo, sicuramente, è un dato che possiamo mettere in correlazione alla diminuzione dell'arrivo di nuovi nati in Italia. Sensibilizzazione" su questo tema "è la parola chiave. Dobbiamo far capire che prevenire è meglio che curare e, in campo di infertilità, una visita intorno ai 18 anni, per i nostri ragazzi, è utile al fine di verificare che non ci siano in atto quelle condizioni, quelle patologie – conclude – che possono portare ad una diminuzione della fertilità quando poi decideranno di mettere su famiglia". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump, uomo armato vicino a comizio: arrestato

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(Adnkronos) – Un uomo, che aveva armi nel suo Suv, è stato fermato nell'area del comizio di Donald Trump ieri a Coachella, in California. Nel veicolo sono stati trovati un fucile da caccia e una pistola carica oltre a munizioni. Vem Miller, 49 anni, di Las Vegas, è stato arrestato mentre passava a un posto di blocco su un Suv nero, nei pressi della zona del comizio. L'ufficio dello sceriffo comunica che "l'incidente non ha avuto ripercussioni sulla sicurezza dell'ex presidente Trump o dei partecipanti all'evento". Miller è stato rilasciato su cauzione da 5000 dollari. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Da ‘Twin Peaks’ a ‘Squid Game’, a Torino prima mostra dedicata alle serie tv

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(Adnkronos) – E’ il Museo nazionale del Cinema di Torino a ospitare da oggi, lunedì 14 ottobre, al 24 febbraio prossimo il primo progetto in Italia di una mostra sulle serie tv che stanno ridefinendo un nuovo modo di guardare i film, affiancandosi ai metodi più tradizionali.  La mostra, intitolata '#Serialmania. Immaginari narrativi da Twin Peaks a Squid Game', curata da Luca Beatrice e Luigi Mascheroni e allestita al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, è infatti un percorso espositivo che ripercorre gli strettissimi legami, le influenze, le connessioni, le affinità e le differenze fra il cinema e le serie tv dagli anni ‘90 a oggi, sottolineando come il cinema, nel corso degli anni, abbia dovuto affrontare passaggi di profonda modificazione genetica necessari per un mezzo in continua espansione ed evoluzione.  "Questa mostra ben rappresenta gli obiettivi del Museo nazionale del Cinema: mettere in luce tutte le declinazioni del cinema e ipotizzarne gli sviluppi futuri – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo – dopo il Vr e il video game, era tempo che il museo dedicasse una mostra alle serie tv, entrate oramai prepotentemente in tutte le case e Luca Beatrice e Luigi Mascheroni hanno sapientemente mescolato linguaggi, arte visiva e contenuti, provando a raccontare l’immaginario creato dalle serie Tv e il nuovo modo di fruire della narrazione".  "Con uno straordinario sforzo sul piano dell’innovazione, della qualità di scrittura e degli investimenti produttivi, le serie tv hanno dimostrato come, al pari del cinema, la narrazione televisiva sia in grado di influenzare profondamente i costumi e i consumi culturali del pubblico – spiegano Beatrice e Mascheroni – grandi serie non si limitano a raccontare storie, ma dettano mode, introducono nuovi modi di dire, impongono personaggi che restano nell’immaginario collettivo, ridefinendo e dando nuova vita ai generi cinematografici classici". "Tuttavia, – sottolineano – c’è una cosa che la serialità televisiva ha cambiato: il concetto di tempo. In un flusso continuo di episodi, senza un vero inizio e una vera fine, la struttura narrativa si è dilatata all’infinito. Ogni serie ha sempre più puntate, stagioni, protagonisti, con un unico obiettivo, che il cinema non ha mai avuto: tenerti attaccato allo schermo, trasformando il piacere in fidelizzazione, in una mania".  Il percorso espositivo incrocia la linea cronologica con quella delle tematiche e presenta una selezione di dodici serie: 'I segreti di Twin Peaks', 'Friends', 'Breaking Bad', 'House of Cards', 'E.R. Medici in prima linea', 'I Simpson', 'Sex and the City', 'The Crown', 'Il Trono di Spade', 'Squid Game', 'Romanzo Criminale' e 'Mare Fuori'. Ciascuno rappresentativo di un genere, spiegano i curatori, sono stati scelti tra gli innumerevoli possibili e tra i più raccontabili, quelli che meglio possono reggere ‘fuori dallo schermo’ per diventare oggetto tridimensionale e accendere nuove connessioni, talora impreviste.  Sparsi tra inquadrature e sequenze si trovano, lungo il percorso della mostra, molti riferimenti all’arte: le fotografie della periferia americana di Gregory Crewdson sembrano addirittura citazioni di Twin Peaks, Mario Schifano è una sorta di antieroe nella Roma degli anni ‘70 protagonista in Romanzo criminale, le immagini dei Car Poolers di Alejandro Cartagena ricordano in modo stringente le disavventure di Breaking Bad. E non mancano le citazioni esplicite: in Squid Game registi e sceneggiatori hanno individuato in un’opera di Escher degli anni ‘50 una fonte iconografica precisa per esemplificare l’angoscia del futuro distopico. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Manuel, 19enne conferma confessione: “Volevo rapinarlo”

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(Adnkronos) – Una rapina finita male e due famiglie distrutte. Daniele Rezza, 19 anni, ripete la sua confessione nell'interrogatorio davanti al giudice di Milano Domenico Santoro. A verbale dichiara di essere uscito giovedì notte perché "nervoso", di aver portato con sé "un coltello da cucina che aveva infilato all'interno dei pantaloni" e di aver incrociato uno sconosciuto Manuel Mastrapasqua, 31 anni, lungo viale Romagna a Rozzano, comune alle porte di Milano.  Alla richiesta di "dargli qualcosa", il giovane non riceve risposta e strappa le cuffie del cellulare che il rivale ha al collo. Al tentativo di opporsi alla rapina, il 19enne reagisce e lo accoltella al torace, quindi scappa e prima di rientrare a casa si disfa, in strada, in zona via Cabrini, del coltello insanguinato. Solo la mattina confessa al padre (incredulo) l'omicidio e la sua decisione di fuggire all'estero. Una versione che oggi, assistito dall'avvocato Maurizio Ferrari (il difensore ha rimesso il mandato) ripete.  Il piano, però, non si realizza: Rezza, accompagnato dal padre in stazione, è stato arrestato sabato dalla Polfer ad Alessandria, circa 36 ore dopo un delitto d'impeto per delle cuffie "da soli 14 euro" si sottolinea nel decreto di fermo. Agli agenti, che lo fermano per un normale controllo, confessa l'omicidio aggravato e se del coltello a serramanico usato contro Mastrapasqua non c'è ancora traccia, il misero bottino è stato restituito agli investigatori.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ia, Cartia d’Asero (Gruppo 24 ore): “Centrale ruolo umano in sviluppo e adozione”

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(Adnkronos) – “Il mondo dei media e dell’informazione è uno dei settori più impattati dall’avvento dell’intelligenza artificiale generativa e ha scatenato grandi dibattiti sui rischi del deep fake e della misinformation. Per questo nell’avviare progetti che prevedono l’implementazione dell’IA sui nostri contenuti di qualità abbiamo prima di tutto condiviso al nostro interno un Codice di Autodisciplina per l’applicazione etica delle intelligenze artificiali all'interno delle nostre attività editoriali, che punta in primo luogo sulla centralità del ruolo umano e professionale nel processo di sviluppo e adozione dell’IA”. Lo ha detto Mirja Cartia d’Asero, ad del 'Gruppo 24 ore', intervenendo alla presentazione oggi a Roma del VI rapporto dell'Osservatorio di 4.Manager 'Intelligenza Artificiale. Cambiamento culturale e organizzativo per imprese e manager: nuove traiettorie della managerialità'. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Buchmesse, ministra Roth: “Il pensiero libero e aperto è minacciato”

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(Adnkronos) – "Il libro ci unisce. I libri hanno dato inizio a una rivoluzione del pensiero, soprattutto nell'illuminismo. Il pensiero libero e aperto si vede ancora oggi minacciato. In Russia, Iran, Cina e in altri luoghi gli autori vengono perseguitati e uccisi. Anche in Europa vediamo pericolose tendenze. Non possiamo permetterlo” ha dichiarato Claudia Roth, ministro per la cultura e i media della Repubblica Federale di Germania. L’esponente del governo tedesco ha parlato nella Harmonie Hall del Congress Center dove è stata inaugurata la 76esima edizione della Fiera del Libro di Francoforte. "I libri hanno bisogno di libertà e democrazia – ha proseguito Roth – I libri sono opinione pubblica, cultura e arte. I libri suscitano la curiosità dell’ignoto. Più impariamo, più sappiamo, più aumenta la curiosità del nuovo e la passione contro il populismo, le fake news e l'odio. I libri possono farci diventare cittadini responsabili, per questo ne abbiamo davvero tanto bisogno. Amiamo i libri, non vogliamo vivere senza". Per cogliere le opportunità offerte dalla più importante fiera del libro al mondo saranno presenti oltre 230 espositori italiani tra case editrici, agenti letterari e altre aziende ancora, di cui 131 ospitati nello Stand Collettivo Italiano (Padiglione 5.0) organizzato da Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori (Aie). "L'Italia è un paese che fa sognare le persone, che ha coniato generazioni di artisti e ha influenzato Goethe – ha concluso Roth – La letteratura e cultura Europea senza artisti come Deledda, Morante, Pirandello, Calvino, Levi, Eco, Maraini, Cardella, Fo, Melandri, Desiati, Saviano e tanti altri ancora, sarebbe più povera e le mancherebbero elementi decisivi della sua ricchezza. La letteratura italiana è così potente e sono felice di scoprire la sua ricchezza qui alla fiera di Francoforte". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Briatore mette in vendita il Twiga, tra i possibili acquirenti Del Vecchio jr

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(Adnkronos) –
Flavio Briatore potrebbe dire addio al Twiga. Secondo quanto rivela 'Il Giornale', lo storico locale di Marina di Pietrasanta, in Toscana, potrebbe presto passare di mano. Sul tavolo dell'imprenditore sarebbero già pronte almeno tre offerte, due delle quali da fondi internazionali, mentre la terza sarebbe stata presentata da Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli dell'indimenticato fondatore di Luxottica, Leonardo.  Il Twiga della Versilia ha un fatturato che supera i 9 milioni e dà lavoro a circa 70 dipendenti, più una sessantina che ruotano intorno al fortino di Briatore. Luogo di ritrovo di personaggi del mondo della tv, della politica e della finanza, è un universalmente riconosciuto come icona del lusso e della mondanità, dove abbinare cibo e spettacolo. Una formula tanto vincente che nel tempo il brand è stato esportato e oggi conta cinque location: accanto a quella di Pietrasanta si sono aggiunti due locali a Montecarlo, un altro a Londra e la Baia Benjamin, in Liguria.  
Le indiscrezioni indicano Del Vecchio junior che, oltre ad essere chief strategic office della multinazionale dell’occhialeria, da un po' di tempo si è lanciato in proprio nel mondo della ristorazione aprendo tre locali a Milano e rilevando due celebri insegne, 'Le Carillon' a Paraggi e 'Franco Mare' a Marina di Pietrasanta, ribattezzati rispettivamente Vesta Portofino e Vesta Mare. Forte della sua straordinaria solidità finanziaria e con almeno 500 milioni da spendere per un progetto che si sta sviluppando all’insegna della riscoperta della ristorazione di eccellenza Made in Italy, il giovane manager sembrerebbe avere le carte in regola per battere gli altri due fondi che si sono fatti avanti.  Briatore, intanto, fa sapere di essere sempre più preso dalla Formula 1 e di non avere tempo per dedicarsi ad altro; del resto a lui fa capo anche la catena Crazy Pizza, che conta oltre venti location, la metà delle quali in franchising e il Billionaire, che il 6 dicembre prossimo aprirà un avamposto anche a St. Moritz.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Manovra 2025: quasi 12 miliardi a taglio cuneo, Irpef e ‘sconti’ famiglie numerose

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(Adnkronos) – Quasi 12 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento dell'Irpef, pari allo 0,58% del Pil e il riordino delle spese fiscali in favore dei nuclei numerosi. E' quanto emerge dalle tabelle del Documento Programmatico di Bilancio. Il documento, in cui sono delineati i principali interventi della manovra 2025 approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri, è stato consegnato alla Commissione Europea. "Non ci saranno nuove tasse", ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa congiunta con il viceministro Maurizio Leo.  Fra i punti salienti nel Dpb si evidenzia come "a decorrere dal 1° gennaio 2025, al fine di proseguire nell’attuazione della riforma fiscale, si rendono strutturali l’accorpamento delle aliquote IRPEF su tre scaglioni. Inoltre, si confermano gli effetti delle misure di riduzione del carico fiscale a favore dei lavoratori dipendenti. In materia di riduzione del carico fiscale sul lavoro è inoltre prevista la proroga della maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni". Giorgetti ha assicurato che sarà confermato il taglio cuneo fiscale e contributivo, "ma addirittura – ha aggiunto – faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro", inoltre "ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno".  
Il viceministro Leo ha spiegato che il taglio del cuneo fiscale ''sarà un meccanismo sino a 20.000 euro mantenendo sostanzialmente l'impostazione del vecchio cuneo, ovviamente rimodulando l'aliquota sino a un certo ammontare e poi da un certo ammontare in su abbassando l'aliquota e poi, per evitare quell'effetto perverso, che al superamento di 35.000 euro si perdeva tutto il beneficio, abbiamo introdotto un meccanismo di detrazione per lavoro dipendente con decalage fino ai 40.000 euro in modo tale da non penalizzare i contribuenti che hanno un reddito tra i 35.000 e i 40.000 euro''. ''Sul versante dell'Irpef abbiamo stabilizzato le tre aliquote: quindi 23% fino a 28.000 euro, 28.000-50.000 euro 35%, oltre 50.000 euro siamo al 43%, a cui si aggiungono poi le addizionali'', ha illustrato Leo nella conferenza stampa sulla manovra. Inoltre "con il gettito del concordato potremmo lavorare sul secondo scaglione Irpef per venire incontro al ceto medio", ha detto il viceministro. Il gettito del concordato sarà noto dopo il 31 ottobre alla scadenza del termine per le adesioni. "I sacrifici? Li fanno le banche, le assicurazioni e le strutture dei ministeri", ha sottolineato Giorgetti. Immediata la replica della leader dem Elly Schlein. "Anche oggi il governo ci dà una buona dose di propaganda quotidiana: annunciano 3,7 miliardi in più sulla sanità ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni che si aggiungono al miliardo già stanziato. Quindi, meno della metà di quello che hanno annunciato. Di certo, non i 4 miliardi che noi chiedevamo di mettere sulla sanità pubblica per fare nuove assunzioni e abbattere le liste di attesa", ha affermato Schlein in un video su Instagram.  "Ma c'è di più perché hanno annunciato di aver chiesto un grande sacrificio a banche e assicurazioni ma si tratta di tratta solo di deduzioni. Traduco: anticipo di tasse già dovute dalle banche e assicurazioni che saranno loro puntualmente restituite tra il 2027 e il 2029 – ha osservato – Quindi siamo al solito gioco delle tre carte come se gli italiani fossero stupidi ma non ci faremo prendere in giro e continueremo la battaglia per la sanità pubblica perché il diritto alla salute è scritto nella nostra Costituzione".  "La tassa sulle banche non esiste, è un imbroglio – ha scandito Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, davanti a Montecitorio – Il governo sta chiedendo un prestito alle banche che noi contribuenti restituiremo nel 2027, per altro quando questo governo non sarà più in carica".  "La vera tassa sugli extraprofitti ce l'abbiamo noi, la porteremo in aula alla Camera dei deputati e speriamo che questa maggioranza ce la faccia discutere e votare. E lì vedremo se vogliono veramente una tassa sugli extraprofitti alle banche", ha concluso Conte.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mosca: “Negato visto a delegazione russa per congresso a Milano”

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(Adnkronos) – L'Italia ha negato il visto ai membri della delegazione russa ad un Congresso sullo spazio che si sta svolgendo a Milano. E' quanto afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, riporta l'agenzia Ria Novosti, protestando per il nuovo gesto di inimicizia da parte dell'Italia e dicendosi "indignata".  Zakharova ha detto che una delegazione di funzionari russi guidati dal Ceo di Roscosmos, Yuri Borisov, intendeva partecipare al 75esimo Congresso internazionale astronautico.  "Nonostante la piena adesione della Russia alla Federazione astronautica, l'assenza di debiti finanziari o di altro tipo, il governo italiano non ha concesso il visto ai delegati russi", ha concluso la portavoce russa. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nato, oggi il vertice dei ministri della Difesa: focus su Ucraina e armi

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(Adnkronos) – A Bruxelles, da oggi e per i prossimi due giorni, il vertice dei ministri della Difesa Nato. Sul tavolo, tra i punti chiave, la produzione di armi per l'Alleanza e il focus sull'Ucraina.  "Nei prossimi due giorni, i ministri della Difesa Nato s'incontreranno per la prima volta dal summit di Washington dello scorso luglio e puntiamo a implementare alcune decisioni chiave prese allora: rafforzare la nostra deterrenza e difesa, supportare l'Ucraina approfondendo la nostra partnership", ha dichiarato ieri il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella conferenza stampa d'apertura del vertice. Rutte, che si è insediato il primo ottobre, ha esortato gli Stati membri "a produrre più armi e munizioni, a costi più bassi e rapidamente", affermando che l'Alleanza è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di spesa di 40 miliardi di euro per l'Ucraina quest'anno. Per i prossimi due giorni la capitale belga ospiterà i ministri della Difesa dei paesi membri dell'organizzazione, oltre ai Paesi partner dell'Indo-Pacifico – Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda – che per la prima volta prenderanno parte al vertice ministeriale. Presenti anche l'Unione Europea ("testimonianza della nostra partnership unica") e il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.  Il sostegno a Kiev sarà il tema centrale, con Volodymyr Zelensky, che ieri ha presentato in Parlamento a Kiev i cinque punti del suo piano per la vittoria, che nutre ancora grandi aspettative dopo essere rimasto 'deluso' dal rinvio del summit di Ramstein di sabato scorso, saltato perché Joe Biden era rimasto negli Stati Uniti per l'uragano Milton. Il presidente ucraino, a Bruxelles per partecipare al vertice Ue, sarà anche al quartier generale della Nato per un incontro con il segretario generale Rutte. Alle 18.20, secondo quanto si legge nel comunicato con il programma aggiornato dell'incontro, è prevista una conferenza stampa congiunta di Rutte e Zelensky. Intanto Rutte si è detto ottimista circa l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, un percorso "irreversibile" che avverrà "al momento giusto". Il numero uno dell'Alleanza ha annunciato che i ministri della Difesa "rivedranno lo status delle operazioni in corso nei Balcani", uno scenario che rimane "preoccupante" soprattutto a causa delle crescenti "minacce secessioniste" in Bosnia Erzogovina e la "fragile situazione di sicurezza" del Kosovo. Preso atto dei "pochi progressi ottenuti dai negoziati Belgrado-Pristina voluti dall'Ue", bisogna anche fare attenzione alla "minaccia alla democrazia rappresentata dalla Russia" attraverso "cyber-attacchi e disinformazione". C'è inoltre il timore, ha ammesso Rutte, che "la Corea del Nord stia sostenendo gli sforzi bellici di Russia e Iran, anche se le notizie non sono confermate". "La Corea del Sud sostiene gli alleati della Nato, la partnership tra Nato e Seul si approfondirà", la promessa del segretario generale. Un altro argomento caldo, secondo Politico, potrebbe essere il ripensamento della politica decennale dell'alleanza sulle relazioni con la Russia, essendo Mosca diventata ormai la “minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati”. Nonostante dal 2022 sia mutato il tono verso Mosca, la Nato continua ad attenersi al “Founding Act”, documento firmato nel 1997, sei anni dopo il crollo dell'Unione Sovietica, che stabilisce l'obiettivo comune di “costruire un'Europa stabile, pacifica e indivisa”.  Ma ora l'obiettivo è quello di definire una strategia definitiva pronta per essere approvata al prossimo vertice della Nato, previsto per il giugno 2025 all'Aja. Sebbene vi sia un consenso generale sulla necessità di una nuova strategia, esistono alcune differenze di approccio tra i membri. Ad esempio, Ungheria e Slovacchia continuano a mantenere contatti stretti con il Cremlino, vedendo un valore strategico nell'impegno con la Russia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

B&B Hotel apre la sua prima struttura in Sardegna a Sassari, comfort e servizi smart

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B&B Hotels, catena internazionale con oltre 850 hotel in Europa, inaugura la sua prima struttura in Sardegna con l’apertura del B&B Hotel Sassari. E' situato in una posizione strategica: in prossimità della stazione ferroviaria, a 10 minuti a piedi dal centro, a 20 minuti in macchina dalle spiagge del nord, dall’aeroporto di Alghero e da Porto Torres, snodo turistico fondamentale per l'attracco e la partenza dei traghetti. Soggiornando in questo nuovo hotel del Gruppo B&B Hotels, oltre alla famosa Cattedrale di San Nicola, sarà possibile visitare piazza d'Italia, cuore pulsante della città, la Fontana del Rosello, simbolo di Sassari, e i Giardini Pubblici del capoluogo. Per gli appassionati d’arte, una visita al Teatro Civico e al Museo Sanna è sicuramente irrinunciabile. Il capoluogo sardo è infatti una città unica per la sua storia e punto di partenza perfetto per andare alla scoperta dei suoi bellissimi paesaggi, con un patrimonio ambientale e storico. L’hotel nasce da un concetto di design con elevata attenzione al mantenimento della tradizione locale, con texture che evocano l’eleganza rustica dell’isola. La fusione di toni caldi e freddi, evocano il blu del mare e le intense sfumature della terra rossa incontaminata: una tonalità profonda, calda e terrosa che richiama la matericità dell’artigianato locale. Questa scelta regala un eco di un'autenticità che celebra la tradizione e la bellezza dell'isola. “Siamo davvero orgogliosi di aver raggiunto una nuova regione italiana e aver inaugurato la prima struttura nella meravigliosa Sardegna. Con il B&B Hotel Sassari confermiamo il desiderio di voler prestare particolare attenzione al sud e alle isole dove cercheremo di essere sempre più capillari e presenti con un’offerta di qualità superiore e accessibile”, afferma Liliana Comitini, presidente e ad di B&B Hotels Italia, Slovenia e Ungheria. “L’apertura di Sassari rafforza ulteriormente anche la collaborazione di B&B Hotels con il Gruppo Bper che rappresenta per noi un partner fondamentale per i nostri obiettivi di crescita e sviluppo immobiliare sul territorio Italiano”, aggiunge. Commenta Daniele Martignetti, responsabile Direzione Real Estate di Bper: “Siamo felici di aver finalizzato un nuovo contratto di locazione con la catena alberghiera B&B Hotels, la seconda operazione, dopo Modena, nell'ambito della gestione attiva del nostro portafoglio immobiliare. L'immobile è stato oggetto di un importante lavoro di riposizionamento con una conversione in un hotel, destinazione che riteniamo molto importante per lo sviluppo di Sassari. Inoltre, nelle vicinanze della struttura, è in fase di completamento l'attività di riposizionamento del centro commerciale Tanit (sempre parte del portafoglio immobiliare del gruppo) a conferma della volontà della Banca di contribuire – in questo caso attraverso l'immobiliare – a rivitalizzare aree e quartieri". Il B&B Hotel Sassari dispone di 75 camere in tipologia doppia, matrimoniale, tripla, quadrupla, accessibili a tutti. Ciascuna camera è arredata con uno stile essenziale e di design, offrendo il massimo comfort sia per chi viaggia per affari, che per chi è in cerca di svago. Ogni camera è dotata di Wi-Fi gratuito da 300 Mb/s e Smart Tv con Chromecast che consente di collegare i propri devices allo schermo. La struttura, oltre ad essere Pet friendly, offre tutti i comfort per una vacanza perfetta: nella hall è a disposizione un pratico B&B Shop dove trovare una vasta scelta di bevande, snack dolci e salati e gelati; dalle 7:00 alle 10:00 una variegata colazione 'Better than a brunch' a buffet, con proposte dolci e salate e opzioni gluten free; parcheggio coperto a pagamento. In esclusiva per i clienti B&me, il programma internazionale e gratuito del Gruppo, il B&B Hotel Sassari è prenotabile per i prossimi 3 mesi a partire da 50 euro solo su bbhotels.com. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Da Charlie Puth ai Backstreet Boys, il cordoglio per la morte di Liam Payne

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(Adnkronos) – Sono tantissimi i ricordi e i messaggi d'amore condivisi per Liam Payne, 31enne ex componente della boyband degli One Direction, morto dopo essere caduto dal terzo piano di un albergo di Buenos Aires: dai migliaia di fan che raccontano sui social quale impatto Payne (insieme agli altri componenti della band, Louis Tomlinson, Zayn Malik, Niall Horan e Harry Styles) abbia avuto sulle loro vite ai colleghi e gli amici che hanno conosciuto e amato il cantante. Autore di hit come 'We Don't Talk Anymore' e 'Attention', Charlie Puth ha solo un paio d'anni più di Liam Payne e nel 2017 aveva collaborato con lui al brano 'Bedroom floor'.  "Sono sotto shock al momento. Liam è stato sempre così gentile con me. È stato uno dei primi grandi artisti con cui ho lavorato. Non posso credere che non ci sia più", ha scritto il cantautore statunitense su Instagram, condividendo foto e video che lo ritraggono insieme all'ex One Direction. "Questa notizia è devastante e sono senza parole", ha scritto Olly Murs, cantautore britannico che partecipò a X Factor l'anno prima di Payne. "Ogni volta che ci vedevamo ci facevamo una bella risata. A volte gli incontri erano corti e dolci, ma quando accadevano parlavamo soprattutto di quanto fastidiosamente belli fossero i suoi capelli, del nostro amore per Becks, dei giorni a X Factor e del tour che abbiamo condiviso".  "Liam – ha continuato Olly Murs – condivideva le mie stesse passioni e i miei stessi sogni quindi vedere la sua vita finire così prematuramente è dura. Sono veramente devastato per la sua famiglia e ovviamente per suo figlio Bear che perde il papà".  "Mi ricordo di lui quando a 14 anni ci lasciò a bocca aperta cantando Sinatra alle audizioni di 'X Factor'. Era sempre gioioso, aveva tempo per tutti ed era gentile, grato e sempre umile". Con queste parole il presentatore Dermot O'Leary ricorda Liam Payne, dal momento che condusse 'X Factor' nell'anno in cui il cantante si presentò per la prima volta come solista al talent show, esibendosi in 'Fly Me to the Moon'.  Era il 2008, Payne venne scartato e ci riprovò due anni dopo: proprio sul palco di X-Factor nel 2010 nacquero gli One Direction.  "Ti ho parlato solo due giorni fa, amico mio. Mi mancherai tantissimo", sono le parole del cantante statunitense Ty Dolla $ign. Il disk jokey Zedd ha condiviso su Instagram molti scatti insieme a Payne, mentre su X ha scritto: "Riposa in pace Liam, non posso credere che sia vero, mi si spezza il cuore". Poi qualche ora dopo una riflessione: "Non sappiamo mai cosa le persone stanno passando. viviamo in tempi dove essere maleducato, cattivo e divisivo è normale, talvolta persino applaudito. Non deve essere così. Dovremmo fare del nostro meglio per essere gentili, attenti e di supporto".  A unirsi al cordoglio anche E.L. James, l'autrice della saga letteraria 'Cinquanta sfumature di grigio' che conobbe Liam Payne perché il cantante collaborò con Rita Ora alla colonna sonora del terzo e ultimo film del franchise cinematografico ispirato ai libri di James. E ancora i Backstreet Boys, che sulla loro pagina Instagram ufficiale hanno scritto: "Le parole non possono esprimere le emozioni che noi tutti sentiamo in questo momento e ci sembra che il resto del mondo si trovi sulla stessa barca. Il nostro cuore è vicino a quello della famiglia di Liam, dei suoi amici e dei fan degli One Direction in tutto il mondo. Riposa in pace, fratello". Nessun messaggio da parte degli altri membri della band che stanno vivendo il lutto lontano dai social. A 'postare' però è stata la mamma di Harry Styles: Anne Twist ha condiviso sui social un cuore spezzato, scrivendo: "Solo un ragazzo".   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinwar, gli ultimi momenti prima della morte: il video del drone

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(Adnkronos) – Gli ultimi momenti di Yahya Sinwar, ucciso a Rafah in un raid di Israele, documentati da un drone che entra nell'ultimo rifugio del leader di Hamas. Il video diffuso dalle forze di difesa israeliane (Idf) mostra Sinwar seduto su una poltrona.  Il leader di Hamas, in una casa che appare sventrata dal raid, brandisce un bastone e lo lancia contro il drone con l'ultimo gesto prima dell'attacco finale che lo ucciderà. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)