Torino-Salernitana 0-0, niente gol oggi all’Olimpico

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(Adnkronos) – Si è concluso a reti bianche, 0-0, la sfida tra Torino e Salernitana, all'Olimpico Grande Torino, nel lunch match della 23esima giornata di Serie A. La squadra di Juric ha provato di più a trovare la via del gol senza riuscirci. I granata salgono così a 32 punti agganciando il Napoli, mentre la squadra di Pippo Inzaghi interrompe la striscia negativa di quattro ko di fila e con questo punto sale a 13 punti.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ventiduenne della Guinea trovato morto nel centro migranti di Ponte Galeria

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(Adnkronos) – Un 22enne originario della Guinea è stato trovato morto questa mattina nel centro per migranti di Ponte Galeria, in via Cesare Chiodi a Roma. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato San Paolo. Stando alle prime ricostruzioni si tratterebbe di un suicidio.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo 2024, Amadeus a Domenica In con Fiorello-Batman

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(Adnkronos) – Amadeus in collegamento con Mara Venier a Domenica In per parlare del Festival di Sanremo 2024. La chiacchierata è complicata dall'arrivo di Fiorello in versione Batman. "Sono Batman, tu non mi hai visto", l'ingresso di Fiorello, inseguito da Fabrizio Biggio nelle improbabili vesti di Wonderwoman. "E non abbiamo ancora iniziato…", prova a glissare Amadeus nel tentativo di riportare l'improbabile collegamento su binari più normali. Il Festival al via tra poche ore è il quinto targato Amadeus: "In 4 anni ci sono stati tanti momenti particolari, rivedere le immagini del Festival di Sanremo 2021, durante la pandemia… Non smetterò mai di ringraziare le persone che sono salite sul palco in quell'edizione, vinta dai Maneskin che hanno poi fatto il giro del mondo con una canzone eseguita all'Ariston senza nessuno in platea…", dice Amadeus. "Quest'anno, tutte le canzoni verranno ascoltate nella prima serata: sono 30 canzoni una più bella dell'altra, sarà difficile comporre la top five che si giocherà la vittoria. Sarà veramente molto difficile scegliere", aggiunge illustrando il programma. "Mercoledì, si esibiranno 15 cantanti. Mercoledì mattina ci sarà un sorteggio in sala stampa: saranno i giornalisti a estrarre i nomi dei cantanti che si esibiranno e che saranno presentati dai colleghi". Giovedì toccherà al secondo gruppo di 15 cantanti salire sul palco. "Venerdì, poi, la serata delle cover: 30 artisti accompagnati da altri cantanti", prosegue Amadeus. Capitolo ospiti stranieri: "Russell Crowe e John Travolta sono tra i miei due attori stranieri preferiti. Amano l'Italia e il Festival di Sanremo. Russell Crowe in questo momento è in Australia, mi ha scritto una lettera e me l'ha fatta tradurre in italiano per dirmi che gli sarebbe piaciuto venire al Festival. Inizialmente pensavo ad uno scherzo, invece era tutto vero: verrà dall'Australia per il Festival. E con John Travolta è successo quasi lo stesso: doveva essere in Francia, mi ha detto 'sono vicino a te e mi piacerebbe venire a salutarti'. E io lo accolgo a braccia aperte". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Catania, 13enne violentata riconosce autori dello stupro

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(Adnkronos) – Sono stati identificati i due minorenni autori della violenza sessuale sulla 13enne, stupro avvenuto nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania il 30 gennaio scorso. È stata la stessa ragazzina a riconoscere i due durante un 'confronto all'americana' con tutti i sette componenti del gruppo. La 13enne non è riuscita invece a identificare gli altri 5 perché non li aveva visti in faccia. Il fidanzato della 13enne, costretto ad assistere alla violenza sessuale mentre veniva tenuto fermo, ha contribuito all'identificazione del resto del branco. All'identificazione ha contributo anche la collaborazione di uno del gruppo.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo 2024, dg Rai: “Nessuna autocensura ma nemmeno volgarità”

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(Adnkronos) – Nessuna censura o autocensura ma attenzione ad evitare la volgarità. Parola del dg Rai, Giampaolo Rossi, che incontra i giornalisti a bordo del treno charter Roma-Sanremo frutto di un accordo tra Rai e Trenitalia. A chi gli chiedeva se, dopo le polemiche dell'anno scorso, ci sia da aspettarsi un festival più prudente, autocensurato o filogovernativo, Rossi risponde: "Ma non credo che sia un problema di destra o sinistra. È chiaro che dove c'è l'elemento artistico c'è inevitabilmente anche un elemento di cura del linguaggio che è naturale. La storia del festival di Sanremo è una storia anche di polemiche, sociali e culturali che sono avvenute per decenni".  "Credo – aggiunge – che la cosa importante sia separare la trasgressività dalla volgarità, perché comunque Sanremo non parla solamente a una parte del nostro Paese ma a tutto".  "Da Sanremo – sottolinea il dg Rai – si sviluppa il grande racconto della nostra nazione. Diciamo che è il luogo del racconto della nostra società. Quindi dentro c'è anche ovviamente, spesso e volentieri, la politica. L'arte, la musica sono uno specchio di questo e quindi inevitabilmente c'è anche spazio per le polemiche ma rientra diciamo nella funzione di questi grandi eventi". Su un possibile sesto festival di Amadeus, Rossi temporeggia: "Vogliamo prima portare a casa questo festival. Diciamo che se n'è parlato ma ora siamo concentrati sul quinto festival di Amadeus. Lo stesso Amadeus sta lavorando da mesi per portare a casa il risultato migliore, di tutto il resto se ne parlerà dopo".  Quanto alla raccolta pubblicitaria del Festival, anche quest'anno è da record (si va verso il superamento dei 5 milioni dell'anno scorso), ma il dg ci tiene a sottolineare: "Siamo ovviamente molto felici ma il tema di Sanremo oltre che il grande valore economico è soprattutto un grande valore di immagine e culturale per il nostro Paese e per questa ragione va veramente preservato".  Sul fatto che stasera Amadeus e Fiorello vadano da Fabio Fazio, Rossi osserva: "Sono scelte editoriali che vengono fatte e che credo abbia ponderato chi cura l'aspetto editoriale e promozionale". Infine a chi gli chiede se gli piaccia Sanremo e se lo abbia sempre guardato, Rossi risponde: "Chi è che non guarda il Festival di Sanremo? È un po' come la nazionale di calcio, spesso e volentieri la guarda anche chi non guarda normalmente il calcio. La stessa cosa succede con il festival: è un grande racconto e noi abbiamo tanta fiducia nel direttore artistico perché Amadeus è veramente un maestro da questo punto di vista e ha portato il Festival di Sanremo a dei livelli di narrazione e di rappresentazione altissima. Quindi sarà anche questo un grandissimo festival", conclude Rossi.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Zelensky intervistato dal direttore Tg1 Chiocci, in onda stasera

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(Adnkronos) – Volodymyr Zelensky intervistato dal direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci. A due anni dall'inizio del conflitto, parla il presidente ucraino: il bilancio della guerra, le difficoltà, gli errori, i cambiamenti in arrivo al vertice. E l'appello agli italiani: "Sosteneteci perché Putin potrebbe arrivare anche da voi". L'intervista andrà in onda stasera dopo il Tg1 delle 20.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

E’ morto Kurt Hamrin, l”Uccellino’ svedese di Fiorentina e Milan aveva 89 anni

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(Adnkronos) – È morto all'età di 89 anni Kurt Hamrin, ex calciatore e allenatore svedese. Nato a Stoccolma il 19 novembre 1934, è arrivato nel calcio italiano nel 1956-57 dove ha vestito la maglia della Juventus, per poi approdare al Padova. Poi ha giocato con la Fiorentina per nove anni e in seguito con il Milan e il Napoli. In Italia è stato soprannominato "Uccellino". Hamrin con la Fiorentina ha disputato 289 gare segnando 151 reti, restando per molti anni il bomber della storia viola, superato solo da Gabriel Omar Batistuta nel 2000 e vincendo da capitano due Coppe Italia, mentre al Milan ha disputato due stagioni vincendo lo scudetto nel 1967-68 e la Coppa dei Campioni nel 1968-69. Con la Nazionale svedese ha disputato 32 partite segnando 16 reti, prendendo parte al mondiale del 1958, giocato in Svezia, e scendendo in campo anche nella finale persa 5-2 contro il Brasile. Hamrin chiude la sua carriera da giocatore nell'Ifh Stoccolma nel 1972. Ha avuto anche una breve carriera come allenatore della Pro Vercelli, dal novembre del 1971 al gennaio del 1972, quando fu esonerato dall'incarico a causa dei risultati negativi. Dopo questa esperienza ha deciso di non proseguire la carriera da tecnico. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni arrivata a Tokyo, domani incontro con Kishida

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(Adnkronos) – La premier Giorgia Meloni è arrivata in Giappone, a Tokyo, dove ha in programma una visita ufficiale fino al 6, martedì. Il momento chiave della tappa giapponese della presidente del Consiglio è l'incontro con il primo ministro Fumio Kishida, in programma domani nel pomeriggio. Il faccia a faccia a palazzo Kantei, la sede del governo nipponico, segna infatti il passaggio di consegne alla guida del G7, che passa così formalmente dalle mani di Tokyo a quelle di Roma.  Al termine dell'incontro, Meloni e Kisidha faranno delle dichiarazioni alla stampa. Ma la premier ha anche in agenda, sempre per domani, un incontro ospitato presso la residenza dell'ambasciatore con i presidenti e gli amministratori delegati dei grandi gruppi giapponesi con interessi in Italia.  La presidente del Consiglio, all’aeroporto di Tokyo, è stata accolta dall’ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti e dall’ambasciatore del Giappone in Italia Satoshi Suzuki.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regioni e città, quanto spendono per carburanti: record in Sicilia e a Roma

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(Adnkronos) – Quanto costano a Regioni e città italiane i carburanti? Quanto spendono anche per combustibili e lubrificanti? A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.  Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'. Questa puntata, dedicata alle spese per carburanti, combustibili e lubrificanti, è pubblicata oggi, domenica 4 febbraio. Sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report (TABELLA 1 – TABELLA 2 – TABELLA 3 – TABELLA 4 – TABELLA 5 – TABELLA 6 – TABELLA 7 – TABELLA 8 – TABELLA 9 – TABELLA 10 – TABELLA 11 – TABELLA 12 – TABELLA 13) Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Lombardia sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti. Quattro Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA. In particolare, per questa voce di costo, nel 2022, la Lombardia ha speso 221.582,80 euro, la Campania 163.257,44, l’Emilia-Romagna 109.272,91 e la Toscana ha speso 96.520,08. Ad essere ‘promosse’ per questa voce di spesa, con un rating complessivo da A a AA, sono anche la Calabria e il Lazio, che, con un importo rispettivamente di 75.444,70 e 239.091,77 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Puglia (244.387,78) e Veneto (281.547,73). Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB Abruzzo (140.129,91 euro) e Marche (173.255,64); con BB Molise (39.633,09), Liguria (202.573,52) e Piemonte (609.463,93); con B Basilicata (103.809,43) e Umbria (147.878,61). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta. La Sicilia è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per la spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti: 1.888.276,65 euro nel 2022. Cifra che le fa meritare la C, il rating peggiore nella speciale classifica. Una cifra che risulta in aumento rispetto agli anni precedenti: era infatti pari a 1.518.177,89 nel 2021, 1.314.359,54 nel 2020, 1.393.047,85 nel 2019. Subito dopo la Sicilia, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori ai 200mila euro, spiccano, nell’ordine: Valle d’Aosta (1.119.536,81), Sardegna (971.075,47), Piemonte (609.463,93), Friuli Venezia Giulia (564.976,42), Veneto (281.547,73), Puglia (244.387,78), Lazio (239.091,77), Lombardia (221.582,80), Liguria (202.573,52). Il Trentino Alto Adige è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per carburanti, combustibili e lubrificanti: 18.638,79 euro nel 2022.  Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore ai 200mila euro, troviamo poi: Molise (39.633,09), Calabria (75.444,70), Toscana (96.520,08), Basilicata (103.809,43), Emilia-Romagna (109.272,91), Abruzzo (140.129,91), Umbria (147.878,61), Campania (163.257,44), Marche (173.255,64).  Ventitre i capoluoghi di provincia italiani ‘promossi’ con la tripla AAA nella gestione della spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti.  A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono: Isernia (14.920,67 euro), Lodi (20.102,56), Vibo Valentia (25.950,81), Caltanissetta (27.280,38), Imperia (31.731,25), Teramo (32.207,76), Rovigo (33.604,09), Trapani (35.990,67), Massa (39.554,31), Cremona (41.735,16), Caserta (43.745,43), Barletta (47.135,85), Lecce (52.052,95), Catanzaro (56.251,44), Foggia (59.505,65), Terni (59.778,01), Piacenza (65.346,54), Andria (65.950,90), Reggio Emilia (74.367,24), Prato (91.058,44), Verona (129.931,47), Firenze (143.822,23), Bologna (183.011,06). Folto anche il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Chieti, Pavia, Napoli, Forlì, Lecco, Avellino, Torino, Crotone, Novara, Como, Lucca, Matera, Savona, Frosinone, Benevento, Livorno, Parma, La Spezia, Varese, Monza, Bergamo, Asti, Modena, Agrigento, Pescara. Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Palermo, Catania, Trieste, Grosseto, Milano, Mantova, Arezzo, Rimini, Taranto, Genova, Treviso, Pistoia, Cuneo, Roma, Alessandria, Ravenna, Bari, Cesena, Venezia, Gorizia, Brescia, Latina, Rieti, Padova, Ferrara. Viterbo, Ragusa, Biella, Belluno, L'Aquila, Sassari sono i sei capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nelle spese per carburanti, combustibili e lubrificanti. Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2022? Analizzando la classifica, si scopre che Sassari ha speso ben 2.436.588,36 euro, seguita a distanza da L'Aquila con 653.482,76, Ragusa con 587.486,83, Viterbo con 378.166,21, Biella con 377.273,64 e Belluno con 369.510,96. Ottengono un rating intermedio nella classifica: Urbino, Siracusa, Siena, Fermo, Nuoro, Oristano, Messina, a cui va la B; Ancona, Ascoli Piceno, Udine, Sondrio, Trento, Bolzano, Aosta, Carbonia, Cosenza, Cagliari, con la BB; Verbania, Trani, Macerata, Enna, Pordenone, Campobasso, Pesaro, Pisa, Perugia, Salerno, Brindisi, Potenza, Reggio Calabria, che ricevono la BBB.  E’ Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita di spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 2.510.904,83 euro. Dopo Roma, fra le città con le più elevate spese per questa voce, superiori ai 500mila euro, seguono in classifica: Sassari (2.436.588,36), Milano (1.096.382,21), Messina (940.604,21), L’Aquila (653.482,76), Ragusa (587.486,83), Palermo (520.551,54), Napoli (503.959,86).  E’ Isernia il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti, voce cui ha destinato nel 2022 solo 14.920,67 euro (escludendo i dati che risultano non comparabili di Vercelli e Vicenza). Un valore che le fa meritare la tripla AAA, il rating migliore nella speciale classifica. A mantenere la spesa bassa per questa voce, al di sotto dei 30mila di euro, dopo Isernia, troviamo, nell’ordine: Lodi (20.102,56), Vibo Valentia (25.950,81), Caltanissetta (27.280,38). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cile devastato dagli incendi, 51 morti

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(Adnkronos) – Sale a 51 il numero delle vittime provocate dagli incendi boschivi in Cile che si sono estesi alle zone abitate nella regione di Valparaiso. Lo ha reso noto la ministra dell'Interno, Carolina Tohá. "La situazione a Valparaíso è la più delicata in queste ore: è stato senza dubbio l'incendio che ha provocato più perdite umane e probabilmente la situazione di emergenza, dopo il terremoto del 2010, con più vittime in Cile in tempi recenti", ha dichiarato la ministra, aggiungendo di temere che si possa arrivare ad un numero di vittime "molto più alto di quello che conosciamo attualmente".  Sono infatti ancora al lavoro le 11 squadre di esperti del servizio medico legale preposti a recuperare i corpi negli edifici che sono stati distrutti dalle fiamme, che sono in tutto un migliaio. Tohá ha anche aggiunto che si sta indagando sulla possibilità che uno di questi incendi, il più grave quello a Las Tablas, sia stato di natura dolosa.  "Questo è motivo di grande preoccupazione, perché che un incendio che provoca una tale devastazione e perdita di vite umane sia stato originato intenzionalmente costituisce un allarme sociale della massima gravità", ha concluso la ministra, precisando è stato vietato il trasporto di combustibili in bidoni.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Paola Cortellesi con ‘C’è ancora domani’ trionfa al Festival di Goteborg

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(Adnkronos) – Il film italiano dell'anno, con uno straordinario record di presenze in sala e di elogi critici, 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi, inizia a far sentire la sua voce e imporsi anche all’estero. Dopo gli applausi lo scorso autunno per la prima internazionale ad Haifa, l'ottima recente presentazione sulle pagine del ‘New York Times’, e in attesa dell'imminente uscita in Francia, il film di Cortellesi ha trionfato ieri sera al Festival di Göteborg, il più grande festival cinematografico nei paesi nordici.  Un appuntamento di rilievo globale, giunto alla 47ma edizione che ogni anno attira più di 160.000 visitatori che partecipano a più di 1.000 proiezioni di 450 film. 'C’è ancora domani' si è aggiudicato il Dragon Award Best International Film, assegnato dal pubblico del festival (proprio come accaduto alla Festa del Cinema di Roma), per il miglior film internazionale. La pellicola ha scaldato la platea, solitamente più che composta, che si è liberata in un lungo caloroso applauso alla presenza della stessa regista. E il film si appresta ora all’uscita anche in Svezia, dove il distributore Folkets Bio lo porterà dal 1 marzo in più di 30 sale.  Le selezioni dei film italiani al Festival di Göteborg sono state coordinate, come negli ultimi anni in un consolidato rapporto di scambi, dall’area Filmitalia di Cinecittà. Da notare come proprio da un altro festival accompagnato da Filmitalia/Cinecittà, il Festival di Haifa, ha preso avvio il percorso internazionale del film, in una prima internazionale da subito salutata entusiasticamente dal pubblico. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ben Gvir contro Biden: “I suoi aiuti a Gaza vanno ad Hamas, con Trump sarebbe diverso”

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(Adnkronos) – "Invece di darci il suo pieno sostegno, Joe Biden è occupato a dare aiuti umanitari e carburante a Gaza che finiscono ad Hamas, se ci fosse Trump al potere, il comportamento degli Stati Uniti sarebbe completamente diverso". E' quanto ha dichiarato Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale del governo di Benjamin Netanyahu. In un'intervista al Wall Street Journal, l'esponente dell'estrema destra israeliana ha detto che Netanyahu è "ad un bivio" e deve "scegliere quale direzione prendere", ma ha ribadito che non intende ritirarsi dal governo.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Rai, Il punto di vista di Follini: “Pd rinunci a sit-in, questione è cambio regole”

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(Adnkronos) – "Verrebbe da consigliare ai dirigenti del Pd -sommessamente, costruttivamente, amichevolmente- di lasciar perdere quel curioso sit in ai cancelli di viale Mazzini con cui ci si propone di protestare per gli eccessi e le forzature di Telemeloni nei giorni del festival di Sanremo. Non perché non vi siano quegli eccessi e quelle forzature. Ma perché un gesto così scontato e rituale, compiuto oltretutto nei giorni più propizi agli ascolti serali, somiglia più a una richiesta di risarcimento che a un’espressione di sana e vera indignazione. La verità è che la Rai è ostaggio della politica fin dalla notte dei tempi. E chi come il sottoscritto a suo tempo fu designato dal suo partito, la Dc, per fare il consigliere d’amministrazione, non ha propriamente titolo per salire in cattedra e fare la morale. Lasciamo da parte dunque la troppo facile indignazione e cerchiamo piuttosto di capire come se ne possa uscire. Per lunghi anni viale Mazzini fu guidata, per interposti dirigenti, dai governi dell’epoca. Poi, dal 1975, sul ponte di comando salirono i partiti e il cda venne spartito con precisione millimetrica tra le forze presenti in Parlamento. Vani tentativi di cambiare le regole si mescolarono via via alla conferma delle abitudini di sempre. Fino agli anni più recenti. Anni nei quali la presa delle varie maggioranze, quale che ne fosse il colore, divenne semmai ancora più forte. Meloni non è stata da meno, e farebbe bene a non vantarsene. Ma onestà vuole che si dica che anche i suoi predecessori di tutti i colori hanno fatto la loro parte in commedia e i loro giri in giostra. Compresi i populisti, nessuno dei quali è stato alieno dalla cattiva abitudine di accaparrarsi qualche posto di comando. Si dirà che magari qualcuno ha scelto professionisti più indipendenti, o magari più qualificati. Che ci sono state forzature più brusche e altre invece, diciamo così, più delicate. (Da questo punto di vista i tempi più recenti sembrano anche i più inclementi.) Ma forse non è il caso di pesare con il bilancino, oltre che gli incarichi assegnati, anche i commenti e i giudizi di chi si trova oggi, per l’appunto, a commentare e giudicare. Quello che andrebbe considerato, semmai, è che nel frattempo, in tutti questi anni, il sistema politico nel suo insieme ha perso gran parte del suo consenso e della sua credibilità. E dunque che certe sue interferenze, mai del tutto giustificate, diventano tanto più ingiustificabili ora che i partiti raccolgono così poco apprezzamento perfino tra quanti (sempre meno, a dire il vero) continuano a votarli. Il difetto, insomma, è nel manico. Se la lottizzazione fu una delle colpe della prima repubblica, il suo perpetuarsi nel tempo è diventata un’aggravante. Sottolineata impietosamente dal crollo degli iscritti ai partiti e perfino dalla crescente, drammatica diserzione dei loro elettori dalle urne. Si consideri inoltre che, via via che passano gli anni, diventa sempre più evidente che i benefici della lottizzazione non sono quasi mai così accurati, né così generosi, come pretende la tradizione. Cosa che era vera perfino qualche anno fa. Quando i democristiani si lamentavano della fiction sulla “Piovra”, che non fece poi un così grande danno alla loro causa. E quando i comunisti celebravano i fasti della terza rete dell’epoca che del tutto involontariamente finì piuttosto per ingrossare il bottino elettorale della destra che cominciava giusto allora a proporsi. Si tratta allora di cambiare le regole. A partire da quel residuo di “sovietismo” che è la commissione di vigilanza, altro reperto d’epoca che magari sarebbe il caso di rottamare. Il problema che i partiti, tutti i partiti, hanno davanti a sé è -per l’appunto- il cambio delle regole. Mentre il ping pong quotidiano delle polemiche e la convocazione dei sit in di protesta sembrano tutte cose fatte apposta con l’idea che le stesse regole (e abitudini) di prima siano destinate a ripetersi all’infinito. Accompagnate, s’intende, da tutta l’indignazione di circostanza". (di Marco Follini) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Al via settimana Stem, da oggi fino all’11 febbraio

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(Adnkronos) – Al via da oggi 4 febbraio 2024 fino all'11 febbraio la prima Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), istituita a novembre scorso dalla legge 187/2023 con l'obiettivo di sensibilizzare e stimolare l'interesse e la scelta dei ragazzi per queste discipline. Numerose le iniziative promosse dal ministero dell'Università e della Ricerca insieme agli Atenei e agli Enti di Ricerca, tra multi-laboratori, mostre, giornate di studio, incontri, lezioni per i più piccoli. Sul sito del Mur le iniziative previste per questa prima edizione. "Al via la prima settimana nazionale Stem nella storia della nostra Repubblica. Grazie a una legge, istituita su iniziativa parlamentare e votata alla unanimità, che mi vede come prima firmataria – dichiara Marta Schifone, deputata di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Lavoro – Sono particolarmente orgogliosa di aver dato vita insieme al mio partito Fratelli d’Italia a questo tempo dedicato alla scienza, alla conoscenza, al futuro; soddisfacendo un punto qualificante del nostro programma politico. Una adesione spontanea ed entusiasta ha arricchito in poco tempo un calendario ricchissimo e fittissimo di eventi, convegni e incontri a cui parteciperanno aziende, start up, associazioni, scuole, università, ordini professionali, luoghi di cultura. La mia gratitudine va al Ministro Roccella ed al Ministero dell’Università che ha accolto la nostra iniziativa e la ha sostenuta. Tutti insieme per dire che le competenze tecnico scientifiche sono una opportunità in termini di soddisfazione e di competitività ma soprattutto in termini occupazionali, per parlare con una unica voce delle professioni e dei professionisti del futuro".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Russia: “28 morti in attacco ucraino a panificio nel Lugansk”

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(Adnkronos) – Le autorità russe affermano che è salito al 28 il numero delle vittime del bombardamento di un edificio che ospitava un panificio a Lisichansk, nei territori ucraini occupati dai russi. Tra le vittime, afferma il ministero russo per le emergenze alla Tass, vi è anche un bambino. Il governatore di Lugansk scelto dai russi, Leonid Pasechnik, ha accusato le forze ucraine di aver attaccato il panificio che era noto per avere il pane fresco nel weekend. "Visto che il nostro nemico non ha successo al fronte si è messo ad attaccare la popolazione civile", ha scritto su Telegram. Si parla anche di dieci feriti, mentre le squadre di soccorso continuano a cercare tra le macerie dell'edificio. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tajani: “Su Salis Budapest disposta ad ascoltarci, assisteremo famiglia e legali”

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(Adnkronos) – "Si sono mossi in tanti, il procuratore capo è andato a trovarla, sicuramente c’è stata una grande attenzione da parte delle autorità ungheresi: ma non dobbiamo dimenticare che sono più di 2.400 gli italiani detenuti nel mondo, noi seguiamo e diamo assistenza a tutti". E' quanto afferma, parlando del caso di Ilaria Salis, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un'intervista al Corriere della Sera, aggiungendo che "anche ieri a Bruxelles ho parlato con il ministro degli Esteri ungherese, abbiamo riscontrato una disposizione ad ascoltarci, stanno facendo tutte le verifiche che abbiamo chiesto sulla tutela della detenuta". "Noi siamo stati colpiti dal modo in cui la signora Salis è stata tradotta in tribunale. Seguiremo il caso con il rispetto dovuto alle procedure della giustizia ungherese, ma sosterremo con attenzione e continuità la famiglia e gli avvocati", ha continuato Tajani.  Alla richiesta di un commento alle parole di Matteo Salvini che ha detto che Salis non può più fare l'insegnante, il ministro degli Esteri poi ha risposto: "È una sua valutazione, io sono un garantista e sino a quando non viene condannata per me la Salis è una cittadina imputata, ma ancora innocente come tutti gli altri. Io non prendo posizioni politiche. Anche perché rischierei di danneggiare il detenuto. Quando si negozia il silenzio è d’oro".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biden stravince primarie South Carolina e attacca Trump

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(Adnkronos) – "Il popolo della South Carolina ha fatto sentire di nuovo la sua voce e non ho dubbi sul fatto che abbiate segnato il cammino per vincere di nuovo la presidenza, e di nuovo provare che Donald Trump è un perdente". Così Joe Biden dopo aver stravinto le primarie nello stato del Sud, le prime ufficiali in cui ha voluto partecipare per dare un segnale forte all'elettorato afroamericano. Secondo le proiezioni di Nbcnews, con oltre il 60% delle schede scrutinate, il presidente Usa ha ottenuto il 96% dei voti degli elettori democratici, con il deputato del Minnesota Dean Phillips e la scrittrice Marianne Williamson che hanno ottenuto entrambi il 2%. Il presidente si aggiudica così i 55 delegati dello stato.  Alle precedenti primarie in New Hampshire, Biden non aveva ufficialmente partecipato, dopo che i democratici dello stato si erano ribellati al nuovo calendario, voluto proprio dal presidente, per mettere South Carolina e Nevada all'inizio della corsa delle primarie in segno di riconoscimento dell'elettorato afroamericano e ispanico. Biden comunque aveva vinto anche in New Hampshire, perché gli elettori avevano scritto a mano il suo nome sulla scheda elettorale.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Carnevale, i consigli della pediatra per il trucco dei bimbi

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(Adnkronos) – Carnevale festa dei travestimenti e libero accesso al trucco anche per i bambini. Ma per un maquillage sicuro, da supereroe o dal personaggio più amato, meglio "scegliere prodotti testati, preferibilmente acquistati in farmacia insieme ad una crema idratante per bambini da usare come base". E' il consiglio della pediatra Maya El Hachem, responsabile della Dermatologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.  "Per il trucco – spiega all'Adnkronos Salute l'esperta – si deve comunque distinguere tra la pelle sana e quella di un bambino che ha problemi, seppure in tutti e due i casi serve usare qualche accortezza, perché anche la pelle sana può essere facilmente irritabile nei più piccoli. E, in ogni caso, è bene limitare la permanenza del trucco a poche ore". Prima di tutto, suggerisce l'esperta, "bisogna lavare bene il viso da truccare, asciugarlo, tamponando senza strofinare, e mettere sempre una crema idratante specifica per i bambini, acquistata in farmacia". Se però "il bambino o la bambina lamentano prurito, il trucco va rimosso subito per evitare che la reazione possa peggiorare. E comunque appena finiti i festeggiamenti, le fotografie, il divertimento il viso va struccato delicatamente".  E se la pelle "risulta un poco arrossata e irritata si può utilizzare una crema emolliente con effetto antiinfiammatorio, in farmacia si trovano molti prodotti adeguati. Se invece la pelle è sana, normale, si può rimettere la stessa crema idratante usata come base per ripristinare un po' la barriera cutanea". Nel caso in cui il bambino o la bambina abbia la pelle già irritata da una dermatite "non dobbiamo comunque vietargli di truccarsi, aggiungendo sofferenza al suo problema, perché l'impatto psicologico negativo sarebbe maggiore. In questo caso, se il piccolo è già seguito per la sua dermatite, basta applicare la crema curativa prescritta, da usare come base del trucco che va limitato, cercando di giocare il più possibile con la fantasia per camuffare senza usare troppi prodotti sulla pelle. Magari intervenendo di più su vestiti, sui cappelli, sugli accessori".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Hamas prende altro tempo: “Presto risposta a proposta su tregua e ostaggi”

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(Adnkronos) – Hamas prende ancora tempo sulla proposta di tregua e rilascio degli ostaggi. I leader stanno esaminando l'accordo elaborato da Israele, Qatar, Egitto e Stati Uniti, ma è necessario più tempo per “annunciare la nostra posizione”, fa sapere Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas in Libano, come riporta The Times of Israel. Hamas, ricorda Hamdan, è “aperto a discutere qualsiasi iniziativa per porre fine a questa barbara aggressione contro il nostro popolo palestinese”.  Ma mentre conferma che il gruppo ha ricevuto la proposta di tregua elaborata dai mediatori a Parigi, Hamdan dice che l'accordo non è stato ancora raggiunto e che al piano mancano alcuni dettagli. “Annunceremo presto la nostra posizione”, “basata sul nostro desiderio di porre fine il più rapidamente possibile all’aggressione che subisce il nostro popolo”, aggiunge. Una fonte di Hamas afferma che l’attuale proposta di tregua in tre fasi include una pausa iniziale di sei settimane nei combattimenti che vedrebbe il rilascio di alcuni ostaggi per i prigionieri palestinesi. Intanto è stata rinviata una visita al Cairo prevista per questo weekend di una delegazione di Hamas impegnata nel negoziato sul rilascio degli ostaggi ed il cessate il fuoco, scrive il giornale qatarino "The New Arab", che cita fonti egiziane e di Doha, mentre una fonte di Hamas ha spiegato che "il rinvio della visita di qualche giorno è dovuto a ulteriori consultazioni con le forze di resistenza a Gaza riguardo alla proposta sugli ostaggi" che è stata presentata dopo la riunione dei giorni scorsi a Parigi tra il capo del Mossad, il capo della Cia, dell'intelligence egiziana e del premier del Qatar. Prosegue però incessante il lavoro della diplomazia internazionale per arrivare a un accordo. Il capo dell'agenzia di intelligence turca Ibrahim Kalin ha incontrato il leader di Hamas Ismail Haniyeh a Doha, in Qatar, ha riferito l'emittente statale turca Trt, secondo cui i due hanno discusso proprio degli sforzi per un cessate il fuoco a Gaza, dei prigionieri israeliani ancora detenuti nella Striscia e della consegna di aiuti umanitari. E l'Ue cerca di dare una spinta all'intesa mettendo sul piatto il riconoscimento dello Stato palestinese. L'Unione europea "non può riconoscere alcuno" Stato, "non abbiamo questo potere, lo hanno gli Stati. Ma so che alcuni Stati membri dell'Ue stanno pensando" di riconoscere ufficialmente la Palestina, ha affermato l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell. La soluzione a due Stati, aggiunge, "non cresce sugli alberi": se la si vuole perseguire, bisogna "lavorare" perché diventi realtà.  La ministra degli Esteri belga Hadja Lahbib spiega che in Belgio "abbiamo il riconoscimento dello Stato palestinese nell'accordo di governo. Aspettiamo il momento buono". Tuttavia, la ministra ricorda anche che Ungheria e Repubblica Ceca hanno "riconosciuto lo Stato palestinese, ma questo non ha cambiato le politiche", dato che ora sono "percepiti come molto vicini a Israele. Questi riconoscimenti simbolici non cambiano molte cose, malgrado il fatto che sono certamente importanti e che stiamo valutando di farlo. Vogliamo un piano di pace, che dia una prospettiva politica per un vero Stato" palestinese, conclude.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Raid Usa-Gb contro obiettivi Houthi in Yemen. I ribelli: “Escalation, risponderemo”

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(Adnkronos) – "Risponderemo a un'escalation con un'escalation". E' la reazione di Mohammed al-Bukhaiti, membro dell'ufficio politico degli Houthi, ai raid Usa e Gb che ieri hanno colpito almeno 30 obiettivi dei ribelli in Yemen. Al Jazeera, citando media vicini agli Houthi, ha riferito di raid anche sulla capitale yemenita Sana'a. "Gli eserciti di Stati Uniti e Regno Unito, con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, hanno condotto ulteriori attacchi contro obiettivi militari nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi – ha detto il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin – Questi attacchi hanno lo scopo di interrompere e degradare ulteriormente le capacità delle milizie Houthi appoggiate dall’Iran di condurre i loro attacchi sconsiderati e destabilizzanti contro le navi statunitensi e internazionali che transitano legalmente nel Mar Rosso".  "Le forze della coalizione – ha aggiunto – hanno preso di mira 13 località associate agli impianti di stoccaggio di armi, sistemi missilistici e lanciatori, sistemi di difesa aerea e radar. Questa azione collettiva invia un chiaro messaggio agli Houthi che continueranno a subire ulteriori conseguenze se non porranno fine ai loro attacchi illegali contro navi e navi militari internazionali. Non esiteremo a difendere le vite umane e il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo".  In precedenza il Centcom, il comando centrale degli Stati Uniti, aveva riferito che le forze americane hanno distrutto sei missili anti-nave che gli Houthi erano "pronti a lanciare contro imbarcazioni nel Mar Rosso". A stretto giro è arrivata la risposta dei ribelli. Il bombardamento da parte della coalizione anglo-americana "non cambierà la nostra posizione, e affermiamo che le nostre operazioni militari contro Israele continueranno fino a quando i crimini di genocidio a Gaza non saranno fermati e l’assedio sui suoi residenti non sarà tolto, qualunque sia la situazione e i sacrifici che ci costa", ha scritto su X Mohammed al-Bukhaiti, membro dell'ufficio politico degli Houthi. "L’aggressione americano-britannica contro lo Yemen non rimarrà senza risposta" e "risponderemo a un’escalation con un’escalation". Ma per il segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps, gli attacchi delle forze congiunte Gb e Usa contro obiettivi Houthi in Yemen non costituiscono un'escalation. Lo riporta The Guardian. E' un “dovere della Gran Bretagna proteggere vite innocenti e preservare la libertà di navigazione” in seguito ad attacchi “illegali e inaccettabili” alle navi, ha sottolineato. "Questo è il motivo per cui la Royal Air Force si è impegnata in una terza ondata di attacchi proporzionati e mirati contro obiettivi militari Houthi nello Yemen. Abbiamo agito a fianco dei nostri alleati statunitensi, con il sostegno di molti partner internazionali, per legittima difesa e in conformità con il diritto internazionale", ha aggiunto. Shapps ha sottolineato che gli attacchi non sono stati un’escalation: “Sono fiducioso che i nostri ultimi attacchi abbiano ulteriormente degradato le capacità degli Houthi”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)