Nmosd, Rossi (Alexion): “Ravulizumab trasformativo per qualità di vita”

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(Adnkronos) – “Alexion è impegnata a esplorare le aree ancora sconosciute delle malattie rare. Sappiamo che, nel momento in cui abbiamo successo, riusciamo a mettere a disposizione dei pazienti delle soluzioni che possono drasticamente cambiare in meglio la loro qualità di vita. Con questo filone di ricerca siamo riusciti a mettere a disposizione dei pazienti colpiti da neuromielite ottica, una malattia gravissima e che comporta una progressiva disabilità, una soluzione molto efficace che consente loro di vivere una qualità di vita altrettanto eccellente”. Lo ha detto Anna Chiara Rossi, vicepresident e general manager Italy di Alexion – AstraZeneca Rare Disease, in occasione dell’incontro con cui Astrazeneca, assieme ad Alexion, ha annunciato che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di ravulizumab per il trattamento degli adulti affetti da disturbo dello spettro della neuromielite ottica (Nmosd) positivi all'anticorpo anti-aquaporina-4 (Aqp4) (Ab+). Si tratta del il primo inibitore del complemento C5 a lunga durata d’azione per il trattamento di questa malattia rara. “Siamo impegnati da oltre trent’anni nello sviluppo e nella trasformazione della vita dei pazienti colpiti da una malattia rara – aggiunge Rossi – Uno degli aspetti fondamentali è cercare di mettere a disposizione di queste persone farmaci trasformativi. Ciò significa accogliere delle sfide e fare ricerca in aree ad oggi inesplorate, dove la probabilità di insuccesso è davvero molto alta”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Disabili, Speziale (Anffas): “Primario il diritto all’inclusione nel mondo del lavoro”

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(Adnkronos) – "Oggi assume un ruolo primario il diritto all'inclusione nel mondo del lavoro per le persone con disabilità. Non c'è inclusione sociale, non c'è qualità di vita, non c'è dignità e diritti per le persone con disabilità se non dando loro le opportunità per essere cittadini attivi a tutti gli effetti e la vera cittadinanza avviene nella misura in cui una persona si può esprimere anche attraverso l'esperimento di un lavoro vero, di un lavoro che tenendo conto delle proprie peculiarità, venga messo in condizione appunto di poter essere protagonista alla base degli altri dello sviluppo, della crescita del Paese ma anche della vita dell'economia e questo noi facciamo quotidianamente".  A dirlo oggi il presidente Anffas, Roberto Speziale, intervenendo all’evento ‘Lavoro inclusivo: opportunità e sfide per le persone con disabilità’, organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas). "Ancora oggi – ammette – nonostante le ottime leggi di utilità adottate non vi è dubbio che sussistano numerosi ostacoli, numerose barriere che impediscono il materiale concreto accesso nel mondo del lavoro. Motivo in più per salutare oggi questa giornata che vede la firma di un protocollo con l'ordine dei consulenti del lavoro per creare quelle condizioni di sistema a favore dell'inserimento delle persone con disabilità. Il diritto all'inclusione del mondo del lavoro è un diritto umano, ancora prima che normativo; i diritti umani rappresentano un diritto fondamentale".  "Anffass – ricorda – nasce a Roma nel lontano 1958, quindi ha 66 anni di vita, oggi conta al proprio interno 267 enti del terzo settore fra associazioni, fondazioni, cooperative, imprese sociali. Conta al proprio interno circa 30.000 persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo che quotidianamente vengono seguite nelle nostre strutture, sono circa 1000 dei centri in Italia all'interno del quale vengono garantiti supporti e sostegni quotidianamente per garantire a loro e alle loro famiglie la migliore qualità di vita. Questo viene realizzato anche grazie all'apporto di 5.000 operatori professionali. Anffass è anche titolare di un contratto collettivo nazionale di lavoro e di circa 10.000 volontari che vengono dall'ambito familiare. Oggi la sfida che riguarda le disabilità, le disabilità più complesse, le disabilità di cui Anffass principalmente si occupa, è anche quella della qualità".  "Non è più – fa notare – un problema assistenziale, ma di riuscire a individuare per qualità, quantità e intensità quei sostegni necessari alle persone con disabilità affinché possano avere una vita di qualità e una qualità di vita che li metta in condizione di vivere". —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Telepass annuncia l’adesione a Global Compact delle Nazioni Unite

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(Adnkronos) – In occasione della Settimana Europea della Mobilità, la campagna di sensibilizzazione della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile, Telepass annuncia l’adesione a UN Global Compact, il patto globale tra le Nazioni Unite e le aziende volto a incoraggiare le imprese di tutto il mondo a creare un quadro economico, sociale e ambientale per un’economia mondiale sostenibile. Con questa scelta, di natura volontaria e in linea con l’adesione già in essere per la Capogruppo Mundys, Telepass – si sottolinea in una nota – "si impegna a condividere e applicare i dieci princìpi universali dell’UN Global Compact relativi alla tutela dell’ambiente, promuovendo lo sviluppo sostenibile delle comunità in cui opera. Un impegno che a livello di business che si concretizza nello sviluppare e includere nel proprio ecosistema soluzioni di mobilità costruite intorno alla persona, volte a garantire affidabilità ed efficienza nel rispetto dell’ambiente e della società". Per rispondere ai principali cambiamenti che hanno interessato l’evoluzione dei settori della mobilità e dei pagamenti digitali, e in continuità con l’impegno assunto a partire dal 2021, Telepass ha predisposto il Piano di Sostenibilità 2024-2030 per indirizzare le questioni di sostenibilità che hanno un impatto diretto sul business, permettendo al contempo un miglioramento della performance ESG e abilitando sinergie con le strategie di business per una sempre maggiore integrazione con il Piano Industriale. Telepass fa della sostenibilità una vera missione. L’azienda, infatti, – in raccordo con gli obiettivi complessivi di abbattimento delle emissioni della Capogruppo, Mundys – si impegna costantemente per garantire l’affidabilità dei servizi, ma anche per offrire soluzioni che migliorino l’ambiente e le comunità in cui opera, consapevole del potere che ha la tecnologia per ridurre le emissioni del traffico e promuovere transazioni finanziarie digitali che limitano l’uso di risorse fisiche. Un approccio alla sostenibilità intesa non solo come ambientale, ma anche come economica e sociale grazie alla promozione di soluzioni per una gestione ottimizzata degli spostamenti, rispondendo alle esigenze di persone e aziende che scelgono di spostarsi in maniera efficiente e integrata. Tra gli obiettivi del Piano, figurano l’incremento della capillarità dei servizi Telepass sul territorio nazionale al 2030, garantendo una presenza più diffusa nelle città con il progetto “Top 50 Città”, oltre all’estensione della rete interoperabile d’infrastrutture di ricarica elettrica, già una delle più estese d’Italia, per arrivare fino a oltre 80.000 punti di ricarica in aree urbane ed extraurbane. Gli obiettivi del Piano includono attraverso l’incremento della propria base clienti: la riduzione dell’impatto ambientale associato agli spostamenti delle persone, l’incremento della customer satisfaction mettendo al centro le esigenze delle persone e la sensibilizzazione dei più giovani a questi temi, anche tramite collaborazioni specifiche con istituzioni e organizzazioni no-profit. La strategia di riduzione delle emissioni inquinanti grazie all’utilizzo del dispositivo Telepass per il pagamento elettronico del pedaggio rientra nell’impegno più ampio assunto dal Gruppo per contrastare il cambiamento climatico. Attraverso obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale a breve, medio e lungo termine, Telepass si pone come abilitatore di una transizione verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile, in ambito urbano ed extraurbano. Accanto al “tradizionale” servizio di telepedaggio ideato da Telepass e introdotto in Italia nel 1990, infatti, il Gruppo ha aggiunto nel tempo 30 servizi addizionali collegati ai nuovi stili di mobilità, partecipando in modo attivo a promuovere una mobilità sostenibile, dal risparmio di CO2 ottenuto evitando soste e code ai caselli, fino ai più recenti servizi integrati nell’ecosistema digitale che puntano a offrire opzioni di mobilità dolce e a favorire l’intermodalità nei contesti urbani. Un risparmio quantificato dall’Università Ca’ Foscari Venezia in oltre 72mila tonnellate di CO2 nel solo 2023 grazie al servizio di telepedaggio. Oggi l’azienda continua a investire nello sviluppo del proprio ecosistema attraverso, ad esempio, servizi di “mobilità sostenibile”, come la ricarica per le auto elettriche, lo sharing in città e il pagamento del trasporto pubblico, promuovendo così un nuovo modo di concepire la mobilità: consapevole, innovativa e green. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori, Toro (Ail): “Neoplasie sangue in crescita per inquinamento”

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(Adnkronos) – In Italia, circa mezzo milione di persone convivono con un tumore del sangue e ogni anno vengono diagnosticati più di 30.000 nuovi casi. "Il dato positivo è che molte delle 500 mila persone affette da tumore del sangue riescono a cronicizzare la malattia, grazie ai farmaci, raggiungendo un’aspettativa di vita simile a quella delle persone non ammalate. Questo rappresenta un grande successo dei medici e della ricerca". Tuttavia, "aumentano i casi, in particolare di leucemia, e hanno una genesi che naturalmente ha a che fare con l'ambiente. Acqua, terra e aria sono ormai veicoli di inquinamento talmente gravi da causare non solo malattie cardiovascolari e polmonari, ma soprattutto anche patologie oncologiche". Lo ha detto il presidente dell'Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Giuseppe Toro, in occasione del convegno nazionale Ail 'Curare è prendersi cura – Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita', in corso a Roma.  "Affrontare questo problema è indispensabile. La prevenzione, purtroppo, è la cenerentola delle attività sanitarie", ma questo "è uno spazio nel quale le associazioni e la società civile devono intervenire, creando partnership con medici, istituti sanitari, ma soprattutto con la politica, affinché questi argomenti vengano affrontati con serietà", conclude.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bianca Balti e il cancro all’ovaio, “chemioterapia e farmaci fanno sperare”

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(Adnkronos) – "Per il tumore all'ovaio di cui è affetta Bianca Balti ci sono ottime possibilità di trattamento con alte probabilità di successo. Ciò grazie anche al fatto che oltre alla chirurgia abbiamo a disposizione farmaci molto attivi in questi casi. Si tratta di farmaci chemioterapici e farmaci di mantenimento di tipo Parp-inibitori". Così Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs di Roma, commenta il caso della top model che con un post su Instagram ha rivelato di aver subito un intervento chirurgico per l'asportazione di un carcinoma ovarico al terzo stadio. "Balti ha anche una mutazione del gene Brca – ricorda Scambia a margine del Congresso Esmo 2024 in corso a Barcellona -. Questa è una situazione che si presta a due considerazioni: per prima cosa va sottolineato che oggi siamo in grado di curare molto meglio questo tipo di tumore e in molti casi otteniamo la guarigione delle pazienti. Balti fa bene dunque ad essere ottimista in merito alla sua condizione clinica. La seconda considerazione è relativa alla importanza della prevenzione: è fondamentale, e in caso di mutazione del gene Brca va attuata la chirurgia preventiva profilattica che consiste nella ovarectomia, ovvero l'asportazione delle ovaie. Importante identificare le pazienti che hanno la mutazione Brca attraverso gli opportuni controlli".  Molte volte "l'identificazione avviene su base familiare, ovvero se si hanno casi in famiglia per tumore al seno o alle ovaie. In questi casi – raccomanda – è bene rivolgersi agli ambulatori ospedalieri specifici". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori, Cinieri (Fond. Aiom): “Per la signora Balti ci sono buone speranze di controllo della malattia a lungo termine”

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(Adnkronos) – "Innanzitutto, bisogna conoscere bene l'esame istologico per decidere il trattamento ma quasi sicuramente la signora Balti necessita di una chemioterapia adiuvante se il carcinoma è stato asportato in toto con i classici farmaci per il tumore all'ovaio. Balti è affetta da tumore all'ovaio ma è portatrice del genere Brca. Quindi probabilmente era già sotto controllo perché a rischio essendo stata sottoposta lo scorso dicembre a intervento di mastectomia bilaterale preventiva". Così Savierio Cinieri, Presidente Fondazione Aiom dal Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) in corso a Barcellona commenta il post su Instagram con cui la modella ha annunciato di essere stata operata nei giorni scorsi per un tumore ovarico al terzo stadio. "Si tratta di un tumore all'ovaio localmente avanzato con metastasi peritoneali – spiega l'oncologo – In questi casi si procede con la chemioterapia con farmaci citotossici". E a seguire "con farmaci contro la mutazione Brca. Per la signora Balti ci sono buone speranze di controllo della malattia a lungo termine" conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Poste, al via Locker Italia, la rete di 10 mila locker per consegna e ritiro pacchi

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(Adnkronos) – E' stato installato a Roma il primo dei 10.000 locker che saranno attivati in tutta Italia da Locker Italia, la Joint Venture per l’eCommerce costituita da Poste Italiane e Dhl eCommerce. I locker, allestiti nella loro elegante livrea, si legge in una nota, saranno attivi tutti i giorni 24 ore su 24 e consentiranno, grazie alla loro capillarità e tecnologia, di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi a supporto dell’eCommerce, rendendo ancora più semplici e comode le operazioni di spedizione e ritiro pacchi per chi compra online. I locker sono facili da usare grazie ad uno schermo dalla grafica chiara e intuitiva e saranno collocati in modo strategico in tutto il Paese, offrendo il massimo della convenienza ai mittenti e ai consumatori. L’inaugurazione è stata l’occasione per celebrare la partnership tra Poste Italiane e il Gruppo Dhl per il mercato italiano e internazionale dei pacchi, siglata l’anno scorso. "Questo inizio rappresenta una tappa fondamentale nella partnership tra il gruppo Dhl e Poste Italiane. Dallo scorso aprile abbiamo completato l’integrazione del nostro volume di pacchi Dhl eCommerce all’interno della grande rete di Poste Italiane. Con la partenza di Locker Italia, la nostra joint-venture, stiamo introducendo un nuovo livello di convenienza e sicurezza delle spedizioni dei pacchi sia per i mittenti che per i consumatori. Il nostro obiettivo, grazie a questo network indipendente, è di diventare leader in Italia nel mercato dei provider di Locker”, spiega Pablo Ciano, Amministratore Delegato di Dhl eCommerce. "Con Locker Italia contribuiamo all’ulteriore sviluppo del mercato dell’eCommerce – sottolinea Massimo Rosini, Responsabile Posta, Comunicazione e Logistica del Gruppo Poste Italiane – offrendo a chi compra online una ulteriore soluzione per gestire le proprie consegne. Locker Italia è sinonimo di innovazione tecnologica, sicurezza, diffusione dei servizi su scala nazionale, sostenibilità. Collocheremo i locker in zone centrali e commerciali delle città e aiuteremo anche i cittadini meno avvezzi a prendere confidenza con il digitale".  A guidare la joint venture tra Poste Italiane e Dhl eCommerce è Enrico Rosina, Amministratore delegato di Locker Italia. Gli italiani e gli europei stanno già raccogliendo i frutti della collaborazione strategica tra Poste Italiane e il Gruppo Dhl, grazie alla forza e la conoscenza della logistica di entrambe le aziende. Oltre alla joint venture relativa ai locker, Dhl eCommerce si occupa della gestione dei pacchi di Poste Italiane nelle destinazioni europee. Inoltre, Poste Italiane gestisce le spedizioni e le consegne di Dhl eCommerce e Dhl Parcel Germany in Italia. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Porti, a Civitavecchia presentato nuovo accesso bacino e collegamento con antemurale

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(Adnkronos) – "Questa è una delle opere finanziate dal Pnrr che parte nel rispetto dei tempi, questi soldi stanno facendo lavorare imprese del territorio. E' un momento di valenza storica: l'apertura a Sud, insieme al bacino che dovrà essere realizzato, guarda con visione al futuro. Con i fanghi di risulta dei dragaggi e dell'apertura, creiamo anche una penisola nuova e regaliamo alla città un nuovo spazio vivibile, garantendo sempre più permeabilità tra porto e città. La penisola non solo allunga la parte di fruibilità della marina della città, ma avrà una serie di arredi urbani e spazi verdi che consentiranno al cittadino di Civitavecchia, e non solo, di godersi un pezzo in più di Marina” ha detto Pino Musolino, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, durante la conferenza, presso la banchina 9 del porto di Civitavecchia, per illustrare gli interventi e i lavori previsti per la realizzazione del nuovo accesso al bacino storico e il futuro nuovo collegamento con l'antemurale. "Il vantaggio economico immediato – ha sottolineato – sta nel fatto che possiamo ripartire con il progetto del porto storico della Marina Yachting che, ci tengo a ricordare, aveva dei proponenti disponibili a fare un investimento di circa 30 milioni di euro. Questo, una volta realizzato, sarà l'unico porto turistico di tutta la costa tirrenica italiana a poter ospitare navi fino a 160 metri. Il calcolo standard è 1.6-1.8 posti di lavoro per nave, avremo 140 posti nave. In più tutto l'indotto che un'attività di questo genere può creare, dall'attività di ricezione all'attività di nuove professioni, dall'ebanista all'arredatore al meccanico al carpentiere".  "Quindi l'obiettivo è creare un ciclo complessivo che permetta alla città di vivere di più e meglio il porto, nella parte dove si può. Mentre l'obiettivo del porto – ha concluso Musolino – è quello di avere una maggiore competitività, un'immagine rinnovata e creare ulteriori economie". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, tempesta Boris su Europa centrale: bilancio sale a 15 morti

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(Adnkronos) – Continua a salire il bilancio delle vittime delle alluvioni causate dal maltempo che ha colpito l'Europa centrale. Almeno 15 le persone che hanno perso la vita a causa della tempesta Boris, la peggiore in Europa dal 1997. Il maggior numero di morti è stato registrato in Romania, dove sei persone hanno perso la vita, mentre sono cinque le vittime certe in Polonia. Tre sono le persone decedute a causa del maltempo in Austria dove un vigile del fuoco è morto mentre cercava di prestare soccorsi e due persone sono state trovate annegate nelle loro case. Anche la Repubblica Ceca registra una vittima. Per far fronte ai danni, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha messo a disposizione un fondo per le emergenze del valore di 300 milioni di euro. Se ce ne sarà bisogno, il fondo verrà aumentato, ha affermato su 'X'. La Polonia ha invece introdotto uno ''stato di calamità naturale'' di 30 giorni, come ha annunciato l'ufficio del primo ministro su 'X'. Inoltre il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che il Paese ha stanziato 260,31 milioni di dollari per aiutare le vittime delle inondazioni. Il primo ministro ceco, Petr Fiala, ha descritto una situazione ''difficile'' nel suo Paese. I problemi maggiori, ha detto, sono nella Boemia meridionale. Agli abitanti di Ostrava è stato chiesto di non recarsi in città. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto pronto ad aiutare i vicini europei colpiti dalle alluvioni. Ha inoltre affermato che i livelli dell'acqua in Germania stanno aumentando e che la situazione viene monitorata attentamente. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nuovo attentato a Trump, il complottismo via social: martire o impostore?

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(Adnkronos) – Basta scorrere i social network per avere la percezione di quanto il nuovo attentato a Donald Trump possa incidere nell'ultimo tratto della corsa alla Casa Bianca con Kamala Harris. C'è di tutto, con tesi contrapposte su tutti i possibili piani di lettura. Si parte dal complottismo più spinto, alimentato sia dai sostenitori del Tycoon che cercano un mandante che non sia il 'solito' pazzo armato sia da chi si affretta a far notare la 'tempestiva' nuova drammatizzazione che servirebbe a vanificare l'onda di consenso pro Kamala Harris nata dal confronto tv tra i due candidati. Si arriva ai meme che cinicamente vanno dal calcistico 0-2 a favore di Trump all'ambivalente 'They missed again'. Nella stessa timeline ci sono il Trump martire e il Trump impostore. Il Trump martire è un candidato presidente che vogliono fare fuori perché può cambiare l'ordine delle cose. Nell'immaginario di chi lo vede in pericolo di vita per gli interessi che minaccia c'è spazio per una lista dettagliata di possibili mandanti: l'industria delle armi, quella dei vaccini o quella energetica, i sostenitori del cambiamento climatico e una sorta di internazionale dei migranti. L'attentato, letto da questa prospettiva, deve incoraggiare ancora di più gli elettori a fare la loro scelta. E c'è un filo che lega la retorica dei post alle parole dello stesso Trump. Quelle che spende per rilanciare la sua sfida, "La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via. Il 5 novembre renderemo l'America ancora grande", e quelle che usa per individuare le ragioni di quello che è accaduto, “Quando sei popolare i delinquenti ti sparano davvero… E cercano di colpirti da ogni angolazione! Non lasciare mai che quei bastardi ti buttino giù".  Il Trump impostore è invece disegnato da chi avanza l'ipotesi che il nuovo attentato sia una messa in scena o che, quantomeno, sia un evento ingigantito per essere strumentalizzato. Chi si attesta su questa linea sceglie soprattutto due argomenti: la necessità di rimontare nei consensi che spingerebbe la campagna di Trump a utilizzare qualsiasi strumento per raggiungere l'obiettivo; gli elementi che renderebbero fragile la tesi di un disegno terroristico 'strutturato', in un contesto in cui sono troppe le persone armate e troppo alte le possibilità che ci siano squilibrati in possesso di un'arma. Fino a chi si spinge a contestare dinamica e ricostruzione dei fatti.   Quello che i social riportano in maniera estemporanea e confusa è un clima che pesa non poco sulle elezioni americane forse più attese di sempre, in un contesto che risente di una esasperazione sempre più pericolosa da qualunque punto di vista la si guardi. (Di Fabio Insenga)   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sophia Loren, reunion familiare a Roma per i suoi 90 anni

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(Adnkronos) – Sophia Loren si prepara a festeggiare i suoi 90 anni venerdì 20 settembre a Roma. A quanto apprende l'Adnkronos il maxi evento sarà strettamente privato e il ricevimento si svolgerà in una location ancora top secret. La festa, oltre a celebrare il compleanno dell'icona del cinema mondiale, a quanto apprende ancora l'Adnkronos, sarà anche l'occasione per una reunion familiare dove potrebbe esserci, tra gli altri familiari, la sorella dell'attrice, Maria Scicolone. (di Alisa Toaff) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Buchmesse, Urso: “In Italia impresa e scienza sono coniugate con cultura”

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(Adnkronos) – "In Italia più che altrove la produzione, la storia, l'impresa, l'innovazione, la scienza, la tecnologia, sono coniugate con la cultura". Così il ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, intervenendo nella sede del Mimit, alla presentazione del francobollo emesso per celebrare l'Italia Ospite d'Onore alla Buchmesse di Francoforte, dal 16 al 20 ottobre. "Il piano filatelico, nel valorizzare le eccellenze italiane in una sorta di memoria collettiva che viene affermata anche attraverso eventi, è un'attività culturale", ha aggiunto Urso. In questo senso, "è quindi inevitabile che per rappresentare questo francobollo ci sia il ministro della Cultura Giuli, così come è stato qui in altre occasione, nella presentazione di altre emissioni filateliche, il ministro Sangiuliano che lo ha preceduto e che ha svolto in questi 20 mesi un lavoro straordinario al Ministero della Cultura per valorizzare l'Italia con la sua grande capacità di produzione culturale oggi come ieri". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina-Russia, Kim manda 12mila soldati nordcoreani in guerra

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(Adnkronos) –
La Corea del Nord ha deciso di inviare 12.000 soldati a sostegno della Russia nella guerra in corso da quasi 1000 giorni con l'Ucraina. A rivelare la mossa di Kim Jong-un è l'intelligence sudcoreana, secondo cui Pyongyang avrebbe già iniziato a "spostare le sue truppe".  "È noto che la Corea del Nord ha recentemente deciso di inviare in guerra in Ucraina un totale di 12.000 militari, tra cui quattro brigate di forze speciali", afferma il National Intelligence Service di Seul. Si tratta del primo dispiegamento su larga scala di forze di terra nordcoreane, come riporta l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. L'asse tra Corea del Nord e Russia appare sempre più solido, dopo l'accordo siglato a giugno da Kim e dal presidente russo Vladimir Putin. Pyongyang, dopo aver fornito a Mosca armi e munizioni, ora si appresta a diventare un alleato 'totale' nella guerra contro l'Ucraina.  La decisione di Kim cambia radicalmente il quarto e spinge l'Unione Europea a preannunciare una risposta, come dice il portavoce per gli affari esteri dell'Ue Peter Stano. "Abbiamo preso nota delle notizie sul possibile coinvolgimento delle truppe nordcoreane in Ucraina. Se confermato, ciò rappresenterebbe una significativa escalation delle relazioni militari con la Russia, in ulteriore spregio del diritto internazionale, e dimostra ancora una volta che è la Russia a intensificare la guerra e la sua aggressione, con la partecipazione attiva dei suoi alleati", dice Stano. Il portavoce sottolinea la preoccupazione dell'Europa per l'intensificarsi della cooperazione militare e dei trasferimenti di armi tra Pyongyang e Mosca e ha ribadito che il continuo sostegno alla Corea del Nord nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia "riceverà una risposta adeguata" da parte del blocco. Per la diplomazia europea, un passo del genere dimostrerebbe che la Russia non ha alcun interesse reale per la pace. "Al contrario, la Russia cerca disperatamente qualsiasi aiuto per la sua aggressione illegale, anche da attori che stanno seriamente disturbando la pace e la sicurezza mondiale", aggiunge Stano. Per l'Ue, il ricorso della Russia al regime di Kim Jong Un riflette "la reale debolezza" di Mosca, "il suo crescente isolamento" e "l'efficacia delle misure restrittive dell'Ue contro la Russia".  Le mosse di Kim vengono osservate con attenzione, ovviamente, anche da Seul. La tensione tra le due Coree, nelle ultime settimane, ha raggiunto livelli estremamente elevati. I crescenti legami militari della Corea del Nord con Mosca rappresentano una "significativa minaccia alla sicurezza" non solo della Corea del Sud, ma anche della comunità internazionale, evidenzia l'ufficio del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, spiegando che il crescente sostegno di Pyongyang alla guerra di Mosca in Ucraina è andato "oltre il trasferimento di forniture militari e l'effettivo dispiegamento di truppe". Parlando durante il vertice ministeriale in corso a Bruxelles, il vice ministro della Difesa sudcoreano Kim Seon-oh afferma che se il dispiegamento fosse vero, dimostrerebbe i "disperati" ultimi sforzi del regime recluso per ottenere garanzie di sicurezza dalla Russia. "Se davvero hanno inviato le loro truppe, è perché il Nord sente il bisogno di farlo per mantenere il proprio regime, cercando garanzie dalla Russia a questo scopo", dice, premettendo che si tratta di una sua opinione personale. "Anche il commercio di armi con la Russia è un atto che nasce dalla disperazione di chi è sull'orlo del baratro", aggiunge.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinner, ecco il nuovo team: fisioterapista e preparatore per Jannik

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(Adnkronos) –
Jannik Sinner rinnova la sua squadra annunciando oggi l'arrivo de preparatore atletico Marco Panichi e del fisioterapista Ulises Badio. Entrambi in passato hanno lavorato, tra gli altri, con il serbo Novak Djokovic. L'azzurro, numero 1 del mondo, completa il team dopo la 'rivoluzione' legata al caso clostebol. A fine agosto, Sinner ha chiuso il rapporto professionale con il fisioterapista Giacomo Naldi e con il preparatore Umberto Ferrara.  In primavera Sinner è risultato positivo ad uno steroide anabolizzante contenuto in uno spray che Naldi, su indicazione di Ferrara, ha utilizzato per curare un proprio dito. Il fisioterapiesta quindi ha trattato Sinner senza usare i guanti, provocando la contaminazione che ha determinato la positività dell'azzurro. Il 23enne altoatesino è stato in grado di ricostruire la catena di eventi, evitando la squalifica per doping.  La notizia dei nuovi ingressi è stata ufficializzata dallo stesso Jannik Sinner sui social, con l'altoatesino che ha pubblicato un post: "Benvenuti nella squadra Marco e Ulises", con la foto allegata in cui si vede il campione altoatesino in compagnia di Marco Panichi e di Ulises Badio, che completerà il team dell'azzurro con il ruolo di fisioterapista.   Subito arrivata anche l'approvazione di Sofia Goggia che in risposta al messaggio del numero uno del mondo ha scritto: "Daje marconeeee @marco_panichi1". Panichi ha un grande esperienza in campo tennistico, avendo lavorato in passato con Fabio Fognini, Simone Bolelli, Francesca Schiavone, Roberta Vinci e per sette anni, con l'ex numero uno del mondo Djokovic. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Connected care, Fnopi: “Professioni infermieristiche perno dell’assistenza digitale”

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(Adnkronos) – "Le professioni infermieristiche – per il loro indissolubile legame ai concetti di relazione, presa in carico, comunicazione – sono e restano quelle attorno alle quali far ruotare il nuovo concetto di assistenza digitale: la tecnologia aggiunge valore solo se consente l'erogazione di nuovi servizi, più sostenibili, più personalizzati, capaci di rilevare bisogni di salute oggi poco o per nulla presidiati". Con queste parole Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale Fnopi, Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche, ha aperto i lavori del convegno 'Connected Care – Frontiere attuali e fattori di successo nella trasformazione digitale in sanità', organizzato dalla Federazione in collaborazione con l'Università di Bologna per l'intera giornata del 17 settembre. Ai lavori, ospitati nell'Aula Absidale di Santa Lucia, partecipano referenti di ministero della Salute, Dipartimento della trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, Agenas, Garante per la protezione dei dati personali, Regioni, università, professioni sanitarie e sociosanitarie.  Al centro del dibattito c'è la necessità del cambiamento dei modelli organizzativi, con la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nel cambiamento. Sul ruolo decisivo giocato in questa fase transizionale dai professionisti della salute in generale, e dagli infermieri in particolare, a inizio giornata il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, Alessio Butti, ha spiegato come il Governo stia "costruendo un nuovo modello di sanità digitale che è fondato su 3 pilastri principali: il Fascicolo sanitario elettronico, la telemedicina e l'intelligenza artificiale. Rispetto al Fascicolo sanitario elettronico (Fse), ora anche gli infermieri, con il consenso del paziente, possono accedere ai dati necessari a un normale processo di cura. Questo – ha aggiunto – è riconoscimento del ruolo cruciale che già svolgono ogni giorno del nostro Servizio sanitario nazionale e che ora va supportato in modo concreto". Nel suo intervento Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, si è soffermato sulla "sfida comune da non perdere. L'innovazione fa parte del presente – ha sottolineato – e va gestita con una buona dose di bilanciamento tra i diritti dei cittadini: quello a stare bene e a vedere tutelata la propria dignità e la propria privacy. Non può esistere contrapposizione tra diritti. Per garantire questo equilibrio è fondamentale un'azione di controllo da parte del cittadino sui propri dati, nel segno della massima trasparenza". La transizione digitale, oltre che al tema dei dati, si lega a doppio filo con quello della formazione. "Non a caso – ha evidenziato Paco D'Onofrio, professore associato del Dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell'Università di Bologna – questo convegno è ospitato nelle sale" dell'ateneo bolognese "che è tra i principali artefici di un processo di rinnovamento, sviluppo e ricerca. E anche l'investimento sulla componente infermieristica è da molti anni particolarmente spiccato. Crediamo che appuntamenti come questi possano contribuire ad alimentare il senso di partecipazione al percorso di miglioramento che parte proprio dalla formazione". Il convegno è anche l'occasione per la Fnopi di presentare un approfondimento del position statement sulla sanità digitale pubblicato dalla Federazione a ottobre 2023 e ora arricchito da ulteriori riflessioni. "Si tratta – ha illustrato il consigliere nazionale e presidente di Opi Bologna, Pietro Giurdanella – di un'analisi dettagliata dei punti cardine del documento, ovvero: l'ultimo miglio come luogo di prossimità, la fragilità digitale, la relazione di cura al centro dell'azione degli infermieri, il cambio dei modelli organizzativi per implementare la sanità digitale, la comunicazione, la formazione, la responsabilità professionale. All'interno di questo studio approfondito è possibile trovare la nostra logica di cambiamento che ha a che fare con le competenze degli infermieri, con la formazione dei cittadini e – ha concluso – con il necessario cambio dei paradigmi". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid, il timo è lo ‘scudo’ contro danni polmonari a lungo termine

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(Adnkronos) – Il timo, ghiandola chiave del sistema immunitario, protegge i polmoni dai danni del Covid a lungo termine. A svelarne l''effetto-scudo' è uno studio italiano condotto da un gruppo di ricercatori del Centro diagnostico italiano (Cdi) e dell'ospedale Fatebenefratelli dell'Asst Fbf Sacco di Milano, pubblicato su 'Applied Sciences'.  Il timo – spiegano dal Cdi – è una ghiandola situata nel torace in sede retrosternale, che svolge una funzione fondamentale nella maturazione dei linfociti T del sistema immunitario. Dopo la pubertà normalmente le sue dimensioni e la sua attività si riducono e il timo viene progressivamente sostituito da tessuto adiposo, una trasformazione più evidente nel sesso femminile. Questa riduzione dimensionale rende il timo meno distinguibile nelle immagini di tomografia computerizzata (Tc). Il timo, tuttavia, può ingrossarsi nuovamente e riattivarsi in risposta a malattie autoimmuni o a un'infezione virale come quella da Sars-CoV-2, per aumentare la produzione di linfociti T e potenziare le difese immunitarie. Ricerche precedenti avevano già indicato che il timo riattivato o ingrossato è associato a una prognosi migliore nelle fasi acute della malattia da Sars-CoV-2, ma il nuovo lavoro suggerisce "un ruolo protettivo della ghiandola anche su più lungo periodo e apre a nuove prospettive di ricerca sulla sua funzione nel contrasto delle infezioni virali". Gli scienziati hanno osservato che "un timo ben visibile nelle immagini di tomografia computerizzata raccolte dopo 3 mesi dalle dimissioni ospedaliere per Covid-19 si accompagna a un migliore stato di salute dei polmoni dei pazienti in precedenza ricoverati. In particolare, nei soggetti che all'indagine radiologica mostravano un timo non ancora sostituto da grasso si osservavano zero o lievi alterazioni del tessuto polmonare. Viceversa, i soggetti in cui il timo era progressivamente sostituito da grasso, e pertanto sempre meno distinguibile nelle immagini radiologiche, mostravano alterazioni da moderate a gravi del tessuto polmonare".  "Questo lavoro di ricerca – racconta Deborah Fazzini, direttore Up Imaging diagnostico e radiochirurgia stereotassica, Cdi – è nato da un'intuizione avuta durante l'osservazione radiologica: ho notato frequenti e insolite attivazioni del timo in questo tipo di pazienti, specie nelle donne, in cui la ghiandola è generalmente meno visibile. Dove il timo era evidente erano presenti meno sequele polmonari dopo l'infezione da Covid-19".  "Per validare questa ipotesi – riferisce la specialista – abbiamo analizzato l'aspetto del timo attraverso la Tc del torace in 102 pazienti adulti precedentemente ospedalizzati per Covid-19, seguiti con una Tc di controllo a 3 mesi dalla dimissione. I risultati ottenuti supportano l'ipotesi che la riattivazione del timo svolga un ruolo protettivo importante, offrendo nuove prospettive sulla dinamica immunitaria legata al coronavirus e indicando il timo come un fattore chiave nella resilienza alle complicazioni polmonari post-infezione". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Foggia, spara alla moglie e poi si uccide in parcheggio supermercato a San Severo

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(Adnkronos) – Tragedia a San Severo, in provincia di Foggia, dove un uomo e una donna sono morti in una sparatoria avvenuta nel parcheggio di un supermercato.  Secondo la prima ricostruzione, l'uomo ha sparato alla moglie e poi si è tolto la vita con la stessa arma. Sul posto i carabinieri, la polizia e il 118. La donna è stata trasportata in ospedale in condizioni gravissime ma non ce l'ha fatta. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pichetto: “Italia futuro hub per lo smistamento di idrogeno sul continente”

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(Adnkronos) – “La realizzazione del piano nazionale sull'idrogeno prevede tutta una serie di azioni, di elettrolizzatori, di interventi e nel contempo c'è una valutazione più ampia che ci ha visti firmare un accordo con la Germania e l'Austria per essere anche un hub, un luogo di trasferimento verso il continente di una produzione di idrogeno”. Lo ha dichiarato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica intervenuto al Venice Hydrogen Forum 2024 The Mediterranean Forum on Hydrogen il convegno internazionale organizzato a Venezia dal Green Hydrogen Organization in collaborazione con la Fondazione Venezia Sostenibile. “La produzione – ha spiegato il ministro – può avvenire nel nostro paese oppure può avvenire in Nord Africa, quindi chiaramente viene in Italia a sud del Mediterraneo e noi stiamo costruendo una linea nazionale, la cosiddetta Adriatica, che porta verso il nord, e a quel punto c'è il luogo di smistamento verso la Germania”. Molto si è discusso sullo stato dell'arte della tecnologia idrogeno, dal trasporto, alla domanda. “In questo momento l'idrogeno è in una fase di sviluppo tecnologico degli applicativi per la sua produzione, di inizio di diffusione e sul suo sistema dell'utilizzo – ha concluso Pichetto Fratin – ma non ha ancora l'equilibrio di essere la grande energia di mercato, anche se è la molecola più diffusa nel mondo.” “Non ci saranno più le grandi centrali nucleari, quelle centrali nucleari di prima e seconda generazione è come se noi volessimo correre Monza con le auto dell'inizio del secolo scorso. Il futuro di un paese come l'Italia, che è il futuro dei paesi sviluppati, G7, G20 – ha detto il ministro – che vede un'esplosione dei consumi di energia, che secondo tutti gli analisti è destinata a raddoppiare al 2050, deve percorrere tutte le strade per la produzione dell'energia, rispettando l'emissione zero al 2050. E' chiaro che questo uso di energia deve avere tanto dalle rinnovabili, ci aggiungo l'idrogeno, di importazione oltre che di produzione, ma un'energia pulita senza emissione è l'energia nucleare. Parlo di fissione di terza generazione e di quarta generazione, parlo di piccoli reattori”. “Quando la politica vuole fissare la tecnologia, come ha fatto l'Unione Europea 5 anni fa – ha affermato Pichetto Fratin – o è composta da dei maghi, e allora non farebbero i politici, farebbero i maghi, o altrimenti è un fallimento, come è stato un fallimento l'Unione Sovietica quando facevano la pianificazione di cosa avrebbe prodotto il paese 10 anni dopo”.  “Nel 2019 l'Unione Europea ha detto che al 2035 dovevano esserci solo motori elettrici, ha detto un'idiozia, ha fatto un provvedimento che è un'idiozia, uso questo termine; mi sono occupato di automobili tutta la vita e dico che sono convinto che al 2035 il motore elettrico sarà il motore principale, perché ha 7 volte pezzi in meno, è più facile da fare, ma quando dico principale avrà il 50, il 60, il 70% del mercato, non è logico che la politica fissi il vincolo alla tecnologia che il ricercatore, l'esperto, lo scienziato mi dà”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Moldova al voto, parla l’ambasciatore: “Dal referendum sull’Ue dipende il nostro futuro”

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(Adnkronos) – Il 20 ottobre 2024 si terranno il referendum costituzionale sul processo di adesione all’Unione europea e le elezioni presidenziali in Moldova. L’Adnkronos ha intervistato Oleg Nica, il nuovo ambasciatore in Italia, che da poche ore ha presentato le credenziali al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come prima cosa, gli abbiamo chiesto quali sono le sfide e le provocazioni che il paese sta affrontando nel contesto del voto. “Si tratta di un esercizio cruciale non solo per la democrazia, ma anche per il futuro del nostro Paese – esordisce il diplomatico – perché i cittadini moldavi saranno chiamati a confermare la loro volontà di integrazione nell'Unione Europea e a eleggere il Presidente della Repubblica per i prossimi quattro anni. Mosca non accetta la decisone del popolo moldavo di scegliere il proprio futuro, e ha avviato una guerra ibrida su larga scala, caratterizzata da disinformazione, manipolazione, diffusione di fake news, con l'obiettivo di ostacolare il percorso europeo del Paese”. La Moldova, anche con l’aiuto degli altri paesi europei, ha sviluppato nuove capacità per contrastare questa guerra ibrida e combattere quella che l’ambasciatore definisce “corruzione elettorale”: nell'ultimo anno, la Federazione Russa ha messo in campo milioni di euro con l'obiettivo di influenzare le decisioni politiche dei cittadini moldavi. Quali sono i messaggi che la Russia diffonde per influenzare il voto? “Circolano diverse false narrative – rivela Nica – le principali sono che l’Unione europea vuole distruggere l’identità nazionale; che l’adesione è irraggiungibile e il referendum una farsa; infine che l’Ue è responsabile degli alti costi energetici, mentre la Russia viene dipinta come un partner energetico più economico e stabile”. Nelle ultime settimane, Meta, che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp, ha bloccato una serie di pagine e account che diffondevano disinformazione. “Nel 2023, il governo moldavo ha istituito il Centro Nazionale per le Comunicazioni Strategiche e la Lotta alla Disinformazione, con lo scopo di rafforzare le capacità del Paese nel contrastare queste minacce”, aggiunge Nica. La comunità moldava in Italia rappresenta una parte importante della diaspora, essendo la più grande tra i paesi Ue. Come potranno votare i cittadini moldavi residenti in Italia? L’ambasciatore spiega che “i 300mila cittadini (132mila con permesso di soggiorno più altri con doppie cittadinanze europee) potranno accedere a 60 seggi elettorali in Italia questa domenica, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ogni cittadino moldavo, anche con passaporto scaduto, potrà partecipare al voto. Vorrei cogliere questa occasione per ringraziare tutte le autorità italiane per il loro straordinario sostegno e disponibilità di ottenere gli spazi per gli seggi elettorale. È importante che i cittadini moldavi sfruttino questa possibilità e vadano a votare, esercitando questo diritto costituzionale di scegliere il futuro del proprio Paese”. Qual è lo stato attuale dei rapporti bilaterali tra Italia e Moldova? Per Oleg Nica, che è stato negli scorsi anni console generale a Milano, “L'Italia è sempre stata un partner strategico per la Repubblica di Moldova, sia politicamente che economicamente, essendo tra i primi quattro Paesi dell'UE in termini di volume di scambi e investimenti. La recente visita del Presidente Sergio Mattarella nella Repubblica di Moldova, di fatto la prima visita di un presidente italiano, ha confermato le buone relazioni tra i nostri Paesi e ha dato un forte segnale di sostegno”. “La cooperazione – prosegue il diplomatico – è di ampio respiro, sia in campo sociale, economico, politico, di pubblica sicurezza, agricolo o energetico. Ma ovviamente il potenziale di espansione della cooperazione commerciale è enorme. La Moldova è interessata alle tecnologie italiane nel campo dell'agricoltura, industria, al settore della trasformazione, poiché l'Italia dispone di tecnologie avanzate in questo campo. Allo stesso modo, il settore delle energie rinnovabili e l'aumento dell'efficienza energetica sono di particolare interesse per le autorità moldave. Vorrei evidenziare anche il contributo importante dell’Italia nel Moldova Partnership Program (MPP), con 20 milioni di euro destinati al settore energetico tra il 2022-2023, e ulteriori 40 milioni per i prossimi 3 anni come supporto nei settori dell’energia, sanità e agricoltura”. Infine, gli abbiamo chiesto quali sono i principali cambiamenti che si attende per la Moldova una volta completato il processo di integrazione nell’Ue. “L'integrazione europea rappresenta un obiettivo strategico per lo sviluppo della Repubblica di Moldova. Come ha sottolineato il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni nel dicembre 2023, non si tratta semplicemente di un allargamento, ma della 'riunificazione di tutti quei Popoli, di quelle Nazioni che si riconoscono nei valori e nell'identità del nostro continente'. Con l’apertura dei negoziati di adesione, la Moldova ha iniziato un processo di armonizzazione della legislazione nazionale con quella comunitaria. Il nostro obiettivo – spiega l’ambasciatore – è diventare membri a pieno titolo dell’Ue entro il 2030, un traguardo ambizioso ma realizzabile. Recentemente, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in visita in Moldova, ha annunciato che l’Ue investirà 1,8 miliardi di euro nell’economia moldava nei prossimi tre anni, sostenendo così le riforme economiche e istituzionali della Moldova, necessarie per modernizzare il paese e prepararlo alle sfide future".  "Per noi, l’Unione Europea significa: pace, libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e un’economia stabile. Questo e il nostro sogno e la nostra volontà: vivere in una società che condividi i valori della grande famiglia europea”, conclude. (di Giorgio Rutelli) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Doppio matrimonio per Ignazio Boschetto de Il Volo: le nozze sul Lago di Como

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(Adnkronos) – Secondo matrimonio a pochi giorni di distanza dal primo per Ignazio Boschetto, uno dei tre cantanti del noto gruppo Il Volo, e l'imprenditrice Michelle Bertolini. Dopo la cerimonia civile, intima e semplice, nel comune di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, la coppia ha detto ancora 'sì' in un contesto più elegante davanti ad amici e parenti. Se la prima volta, in comune, la coppia si era sposata in comune con abiti semplici (in completo senza cravatta e con camicia aperta lui, in un abito bianco longuette dal tagli asimmetrico lei), per le promesse sul Lago di Como sia Boschetto sia Bertolini hanno optato per degli outfit più eleganti e tradizionali. Il tenore ha scelto un classico completo scuro con giacca doppiopetto e papillon, mentre la sposa indossava un abito lungo dal taglio romantico, realizzato per lei da Elisabetta Garuffi di Tosca Spose. L'abito, modello 'Pretty Woman' della collezione Dissolvenze "è composto -spiega l'atelier – da un corpetto in mikado stretch con scollatura omerale e una gonna, scivolata, in organza di seta. A completare il look, un lungo velo di tulle con bordo in pizzo". Presenti anche all'intima cerimonia civile, Piero Barone e Gianluca Ginoble non potevano certo mancare anche alla festa in grande. Il primo con un look total dark e il secondo più tradizionale in blu, gli altri componenti de Il Volo erano al fianco di Boschetto in questo giorno tanto importante. D'altronde i tre cantano insieme dal 2009, quando avevano tra i 14 e i 16 anni, e anche in occasione delle nozze di Ignazio hanno regalato una breve esibizione agli invitati. All'entrata della sposa, Ignazio Boschetto non ha trattenuto le lacrime, poi si è commosso anche durante le promesse. "La nostra storia è unica, – ha detto alla sua Michelle – una di quelle storie che si vedono nei film o che si raccontano ai bambini. E' nato tutto da uno sguardo, così intenso e profondo che ci sono caduto dentro e alla fine non ne sono più uscito. Dal momento che ci siamo visti a novembre ho capito che eri tu, avevo di fronte mia moglie. In una settimana ti ho dato le chiavi di casa, dopo 20 giorni ho conosciuto la tua famiglia, dopo un mese e mezzo ti ho chiesto di sposarmi, dopo neanche 11 mesi ti ho sposato. Siamo due pazzi, è vero. Ma con te non esiste un tempo giusto o perfetto, esiste solo il nostro tempo. Con te voglio vivere tutto quello che si spera nella vita, è con te che voglio piangere e ridere, è con te che voglio vivere il privilegio di essere padre". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)