Imprese, Masoero (Siemens): “Digitalizzazione rende competitive anche pmi”

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(Adnkronos) – "Le imprese estere in Italia sono un motore per affrontare la transizione energetica e quella digitale, che sono estremamente connesse tra loro, una transizione gemella. Sempre di più la digitalizzazione assume un ruolo fondamentale per riuscire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e di transizione energetica". Lo ha dichiarato Floriano Masoero, Presidente e Amministratore Delegato di Siemens Italia, a margine del Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (Abie) di Confindustria presso la Luiss. (Video) "Oggi questa transizione può essere importante non solo per le grandi aziende, noi le aiutiamo a costruire una fabbrica digitale da zero, ma anche le piccole e medie insieme che noi come Siemens noi supportiamo costantemente nel loro export. Ed esempio una piccola e media azienda del cuneese ha sviluppato una soluzione per un robot che prende degli oggetti e oggi questa soluzione, grazie al Metaverso quando i nuovi elementi arrivano sulla linea di produzione il robot è già addestrato ai nuovi componenti. Questo ha portato l’azienda a vincere contratti in giro per il mondo, in Messico, negli Stati Uniti e vincere la competizione”.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, Hannappel: “Per attrarre investimenti più attenzione al sistema regolatorio e codici doganali”

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(Adnkronos) – "Per aumentare l’attrattività dell’Italia è importante fare squadra con il country manager che è l’ambasciatore della possibilità di investire in un paese e per farlo serve un’attenzione dal punto di vista regolatorio, codici doganali per l’Export, tutte cose su cui un rapporto pubblico privato è fondamentale e su cui, specialmente a livello europeo, l’Italia può e deve fare di più. Paesi come Francia e Germania lo hanno fatto in passato e ne hanno avuto un beneficio evidente dal punto di vista degli investimenti diretti esteri". Ad affermarlo è Marco Hannappel, presidente e Amministratore Delegato Philip Morris Italia, a margine del Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (Abie) di Confindustria presso la Luiss. (Video) "Nel 2016 – sottolinea – abbiamo fatto la più grande fabbrica fatta in Italia din questo secolo, oltre un miliardo e duecento milioni di investimento ed esperta in oltre quaranta paesi nel mondo. Un investimento anche agricolo, investiamo 500 milioni in cinque anni per l’agricoltura italiana, e digitale con tre centri, due al Sud, Taranto e Marcianise, e uno in apertura a Terni. Un totale di 41mila posti di lavoro in sette anni su un prodotto che non esisteva perché produciamo il tabacco riscaldato che oggi esporta di più di filiere nazionali storiche come l’olio d’oliva o i motorini".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Poste, Del Fante: “Cliente al centro piano con canale fisico e digitale”

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(Adnkronos) – Poste Italiane completerà in 5 anni un’evoluzione che metterà il cliente sempre più al centro della propria strategia, offrendo prodotti e servizi tramite canali fisici e digitali. Un’indicazione in questo senso è stata fornita dall’AD Matteo Del Fante, in un’intervista al TGPoste all’indomani della presentazione del nuovo piano industriale “The Connecting Platform”. “Tra cinque anni – ha detto il manager – mi immagino Poste Italiane come una evoluzione di ciò che abbiamo già fatto oggi”.  “Rispetto al 2017 – ha spiegato riferendosi alla presentazione del suo primo piano industriale – siamo un’azienda diversa, abbiamo messo il cliente al centro della strategia per offrire i nostri servizi. Per fare ciò – ha proseguito – abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per migliorare le modalità di entrare in contatto con Poste Italiane e il contenuto del servizio stesso".  "Nel piano confermiamo la nostra presenza sul territorio con la rete del 13.000 uffici postali, ma vediamo sempre più clienti che, oltre al canale fisico, utilizzano i canali digitali. Vogliamo rendergli la vita più semplice – ha concluso – andando incontro alle loro esigenze”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Poste, Lasco: “Avviati 1.600 cantieri polis, rilasciato i primi 20 passaporti”

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(Adnkronos) – Il Progetto Polis per i comuni con meno di 15.000 abitanti viaggia spedito ed entro aprile il servizio di richiesta e rinnovo dei passaporti sarà esteso ad altri 131 uffici postali in tutta Italia. Lo ha assicurato Giuseppe Lasco, Direttore Generale di Poste Italiane, a margine del Capital Markets Day 2024. “Siamo in uno stato avanzato”, ha commentato il Dg.  “Abbiamo attualmente circa 1.600 cantieri aperti – ha aggiunto – 800 uffici postali sono già stati realizzati. In questi uffici Polis sono erogati gran parte dei servizi autorizzati, come i certificati anagrafici e quelli dell’Inps. Il progetto pilota del rilascio e del rinnovo dei passaporti – avviato in due comuni del bolognese, San Pietro in Casale e Toscanella – ha portato a 20 richieste in meno di due settimane: ad aprile – ha concluso Lasco – estenderemo il servizio ad altri 131 uffici postali”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Germania, addio Adidas dopo 70 anni: maglia sarà Nike

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(Adnkronos) – Fine di un'era. La Nazionale di calcio della Germania dice addio all'Adidas e dal 2027 avrà come sponsor tecnioc la Nike, secondo la decisione a sorpresa annunciata oggi dalla Federcalcio tedesca (Dfb). "La futura partnership consentirà alla Dfb di continuare a svolgere compiti chiave nel prossimo decennio in vista dello sviluppo globale del calcio in Germania", ha affermato il presidente Bernd Neuendorf. L'ingresso di Nike come fornitore per la Mannschaft e per tutte le nazionali tedesche è previsto per gennaio 2027 e durerà fino al 2034. Adidas è partner della Dfb da oltre 70 anni, il contratto attuale scade alla fine del 2026. Il brand tedesco ha vestito le squadre dei quattro Mondiali e dei tre Europei maschili, oltre ai due Mondiali e le otto Coppe Europee femminili. "L'aggiudicazione al futuro partner fornitore Nike è il risultato di una gara d'appalto trasparente e non discriminatoria", ha affermato Holger Blask, Ceo della Dfb. Le squadre della federazione continueranno a indossare le maglie Adidas per gli Europei 2024 in casa, gli Europei femminili 2025 in Svizzera e i Mondiali maschili 2026 negli Stati Uniti, Messico e Canada. "Fino a dicembre 2026 faremo tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere successi comuni con Adidas, il nostro partner attuale e di lunga data, al quale il calcio tedesco deve molto per più di settant'anni", ha sottolineato Neuendorf. Per gli Europei di quest'estate, la squadra della Dfb resterà anche presso la sede dell'Adidas a Herzogenaurach, in Baviera. Pochi giorni fa, la presentazione della maglia rosa-viola da trasferta della Germania per il torneo che si terrà dal 14 giugno al 14 luglio ha fatto molto parlare di sé e ha fatto segnare un boom di vendite. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Primo caso al mondo di trapianto di rene da maiale a uomo: il paziente sta bene e migliora

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(Adnkronos) – Trapiantato per la prima volta al mondo, a Boston, il rene di un maiale, geneticamente modificato, su un paziente con malattia renale allo stadio terminale. A riportare la notizia del pionieristico trapianto che per gli esperti rappresenta una pietra miliare della medicina, è il 'New York Times' online.  Il paziente, un uomo di 62 anni, continua a migliorare, dicono i medici del Massachusetts General Hospital. E in caso di successo del trapianto, la svolta offrirà speranza a centinaia di migliaia pazienti i cui destini dipendono da un organo nuovo.  Finora i segnali sembrano promettenti: i reni rimuovono i prodotti di scarto e i liquidi in eccesso dal sangue, e il nuovo rene ha iniziato a produrre urina poco dopo l'intervento chirurgico, avvenuto lo scorso fine settimana. Il paziente riesce già a camminare nei corridoi dell'ospedale e potrebbe essere dimesso presto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gela, si spara alla testa con la pistola della mamma: 14enne in rianimazione

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(Adnkronos) –
Un ragazzo di 14 anni si è sparato alla testa con la pistola della mamma ieri sera a Gela, ed ora ricoverato in gravi condizioni in rianimazione.  Il ragazzino, trasportato all'ospedale Cannizzaro di Catania, è stato sottoposto nella notte a un delicato intervento neurochirurgico per tamponare l'emorragia. Il proiettile è entrato e uscito. A trovarlo ieri notte, riverso in una pozza di sangue, è stata la madre, che ha immediatamente dato l'allarme. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il giovane, figlio di due guardie giurate, mentre era da solo in casa avrebbe preso la pistola della madre, da cui è poi partito il colpo. Sulla vicenda indaga la polizia per capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario.  Il ragazzino, però, non avrebbe manifestato segni di disagio, un elemento che fa propendere per l'ipotesi di una tragica fatalità, di un colpo partito per sbaglio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanità, Fischetto (J&J MedTech): “Settore tecnologie medicali vale 17,3 mld”

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(Adnkronos) – "Il nostro settore genera un mercato che vale 17,3 miliardi di euro tra export e mercato interno. Si tratta di un tessuto industriale e occupazionale altamente innovativo e specializzato, che fornisce lavoro a quasi 119mila addetti, di cui il 44% donne, in gran parte altamente qualificati, su tutto il territorio nazionale, apportando un contributo significativo in termini economici, sociali e occupazionali al Paese". Lo ha detto Gabriele Fischetto, amministratore delegato di Johnson & Johnson MedTech, azienda leader nel mercato delle tecnologie medicali, nel suo intervento in occasione dell'evento Adnkronos Q&A 'Salute e sanità, una sfida condivisa' che si è tenuto a Roma.  Fischetto cita i dati di Confindustria dispositivi medici 2023 e ammette: "Sappiamo che la coperta è corta, ma purtroppo negli ultimi vent'anni il comparto dei dispositivi medici è stato verticalmente colpito da numerose iniziative normative volte da un lato ad attuare tagli lineari indiscriminati – dei quali sono state sottovalutate le conseguenze nel medio termine – e dall'altro ad intervenire con tasse di scopo e prelievi coattivi. Il payback è solo l'ultimo sintomo della difficoltà a raggiungere una piena ed effettiva sostenibilità del servizio sanitario. Questo sta trasformando un'industria con potenzialità di crescita, innovazione, avanzamento tecnologico e strategicità internazionalmente riconosciute, in un settore a cui sono state imposte condizioni di incertezza e costi tali da fare fatica a considerare di poter ancora investire in questo Paese". Secondo Fischetto, "solo lavorando insieme con le istituzioni riusciremo ad evitare che gli esborsi richiesti alle aziende facciano fuggire dal nostro Paese le aziende multinazionali e chiudere le piccole e medie imprese". Questo scenario "apocalittico, ma non inverosimile – avverte – rischia di tradursi in un danno per l'occupazione, ma anche e soprattutto per tutta la filiera della salute, a partire dal livello e qualità del Servizio sanitario nazionale, passando per la disponibilità di dispositivi e tecnologie all'interno degli ospedali, e arrivando a negare a pazienti e cittadini l'accesso a cure adeguate con evidenti ricadute economiche. Direi che la pandemia ci ha già insegnato quanto la salute di un Paese possa influenzare la salute economica dello stesso". In una sola parola, quindi, si tratta di "trovare un punto di incontro e rivedere con urgenza la governance sanitaria: dalle politiche ai modelli sanitari, dalla programmazione fino alla gestione delle patologie e dei pazienti con un approccio globale che valorizzi l'innovazione e non si basi sulle singole prestazioni. La strada da percorrere – conclude – è quindi quella di aumentare il finanziamento della sanità, ripensare i Lea e l'approccio ai dispositivi medici, che sono indispensabili in tutte le prestazioni sanitarie e dentro qualsiasi struttura ospedaliera". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata del Mobility Manager d’Area promossa da Mit con Asstra e Anci

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(Adnkronos) – La direzione Generale per il Tpl e la mobilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il supporto istituzionale di Asstra e Anci, ha organizzato la Giornata del Mobility Manager d’Area, che si terrà in presenza a Roma oggi giovedì 21 marzo dalle 9.30 alle 16.30, presso la Sala Emiciclo della sede del Ministero in Via Caraci 36. L’obiettivo della giornata di approfondimento e studio è quello di consolidare la rete dei mobility manager di area, includendo e informando anche gli enti che non hanno provveduto alla nomina del Mma, ed approfondire le tematiche riguardo l’incontro tra domanda ed offerta di mobilità, in particolare della mobilità pubblica e del trasporto pubblico locale. L’evento è così strutturato: dopo l’apertura dedicata ai saluti istituzionali e all’avvio dei lavori, ci sarà una prima parte volta alla presentazione dei primi risultati del tavolo tecnico sul Mobility Management (Tamm), a cui contribuiscono molti Comuni e altrettante Città Metropolitane, seguirà una sessione dedicata alle politiche regionali a favore del Mobility Management, all’illustrazione da parte di Anci delle proposte e delle azioni future per il rafforzamento della funzione strategica degli enti locali e alla presentazione delle esperienze delle aziende di Tpl e delle industrie. Infine, nell’ultima sessione verrà presentata dal Ministero la nuova piattaforma dell’Osservatorio tpl, tra Mobility Management e MaaS. La partecipazione per i Comuni e le Città metropolitane associati ad Anci è totalmente gratuita e i lavori sono aperti sia ai Mobility Manager ma anche a tutte le figure di amministratori e tecnici che hanno come obiettivo prioritario il miglioramento, tramite la mobilità e la gestione di flussi, servizi e infrastrutture, della qualità della vita di ogni comunità. L’incontro sarà infatti un’occasione di confronto, aggiornamento e costruzione di una rete. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ferragni, Fedez e le foto dei figli di spalle? “Serve il consenso reciproco per postare”

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(Adnkronos) – "Per pubblicare le foto dei figli è assolutamente necessario il consenso di entrambi i genitori. E' quindi impossibile per uno dei due genitori prendere queste iniziative senza consultare l'altro coniuge, ottenendone il consenso. Potrebbe dunque essere la mancanza di questo consenso il motivo per il quale Chiara Ferragni, in questi ultimi giorni, sta evitando di pubblicare le foto dei figli sui social". A dirlo all'Adnkronos è l'avvocato dei vip, Giorgio Assumma, interpellato sui profili legali della pubblicazione delle foto dei propri figli minori sui social network, venuta alla ribalta dopo che Chiara Ferragni – da qualche giorno – sta suscitando molti interrogativi tra i fan evitando di mostrare i volti dei figli Vittoria e Leone. Un atteggiamento in netta controtendenza rispetto a quanto messo in atto dall'influencer fin dalla nascita dei bimbi, avuti con Fedez, mostrati da sempre in volto in ogni momento della loro vita. Un diritto che, seppur criticato da molti, legalmente attiene alla Ferragni e a Fedez in quanto genitori dei due piccoli. "Tra i più rilevanti diritti della personalità, riconosciuti dal nostro sistema giuridico, il più rilevante è certamente quello della riservatezza -spiega l'avvocato Assumma- Tale diritto attribuisce ad ogni cittadino la libertà di mostrare o di nascondere alla vista degli altri i dati fisionomici propri o dei figli naturali od adottivi sui quali si esercita la potestà genitoriale". Il mostrare il corpo di essi, evitando, come stanno facendo gli influencer, che si percepiscano i tratti fisionomici del proprio viso o di quello dei loro congiunti, "è un fenomeno strano, un vero ed incomprensibile non senso", aggiunge il legale, che si potrebbe ben spiegare con il fatto che manchi il consenso "di entrambi". Ciò potrebbe avallare i rumors che, in queste ore, parlano di una diffida da parte di Fedez nei confronti della moglie relativa alla pubblicazione dei volti di Leone e Vittoria sui social. Un'altra spiegazione potrebbe invece riguardare la volontà della coppia di tutelarsi di fronte ad un potenziale cambio nella legislazione italiana. Ricordiamo infatti che oggi, giovedì 21 marzo, verrà presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge firmata da Europa Verde, in merito all'utilizzo delle immagini dei minori sul web. Qualora il motivo non fosse questo, "potrebbe essere magari che abbiano ricevuto qualche minaccia relativa alla vita dei figli in seguito a loro atteggiamenti o dichiarazioni che abbiano offeso la persona in questione", analizza l'avvocato Assumma. Ma è un'ipotesi che sembrerebbe essere meno concreta. Ad ogni modo, "se tali influencer vogliono evitare, come penso, che i terzi prendano conoscenza delle sembianze dei propri figlioli, il modo più naturale, pratico ed efficace sarebbe quello di non esibirle nulla dei loro corpi", conclude secco l'avvocato Assumma. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Usa contro Apple per monopolio in mercato smartphone

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(Adnkronos) –
Gli Stati Uniti contro la Apple, accusata di monopolizzare illegalmente il mercato degli smartphone. Il Dipartimento di Giustizia e 16 procuratori generali statali e distrettuali degli Stati Uniti accusano Apple di aver violato la legge antitrust federale in una causa presentata oggi, impegnando così il gigante della tecnologia in un'altra resa dei conti ad alto rischio in tema di presunto abuso di potere. La denuncia civile, depositata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del New Jersey, sostiene che la società ha esercitato illegalmente un monopolio sul mercato degli smartphone tagliando fuori gli sviluppatori e soffocando i concorrenti con restrizioni punitive. Invece di competere con i rivali offrendo servizi più convenienti, le forze dell’ordine federali e statali affermano che Apple ha imposto "una serie di regole e restrizioni mutevoli" per "riscuotere tariffe più elevate, ostacolare l’innovazione, offrire un’esperienza utente meno sicura o degradata e limitare le alternative competitive". Attraverso tale condotta, secondo quanto il Dipartimento di Giustizia e gli Stati sostengono nella denuncia, Apple "ha costruito e rafforzato il fossato costruito attorno al suo monopolio sugli smartphone”. 
"Se lasciata incontrastata, Apple continuerà solo a rafforzare il suo monopolio sugli smartphone", ha affermato in una nota il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland. Apple si trova ad affrontare un crescente controllo legale e normativo su diversi fronti, anche per l'accusa di esercitare la sua presa sui concorrenti e sui consumatori imponendo restrizioni e tariffe elevate nel suo popolare App Store. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Francesca Reggiani all’Ambra Jovinelli con ‘Spettacolare (voce del verbo)’: “Poca satira in tv, se ne sente la mancanza”

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(Adnkronos) –
Francesca Reggiani torna in scena al Teatro Ambra Jovinelli, il 26 e 27 marzo, con il suo nuovo show 'Spettacolare (voce del verbo)', dove alternerà il monologo dal vivo con inserti in video e proporrà, attraverso maschere di repertorio ma anche nuovi personaggi, un’analisi della società contemporanea e di tematiche che riguardano l’amore, la vita e i sentimenti. ''E' uno show che va visto – spiega la Reggiani in una intervista esclusiva all'Adnkronos – Con i miei autori cerco sempre di stare sul pezzo, tanto è vero che aprirò lo spettacolo con l'imitazione della presidente del Consiglio, poi farò una piccola riflessione sul senso della satira e su altri su argomenti come quello del lavoro giovanile''.   Nel nuovo show l'attrice proporrà al pubblico per la prima volta la sua inedita Elly Schlein: “La leader del Pd è un personaggio difficile da imitare rispetto alla Meloni", confessa Reggiani, che nello spettacolo propone anche un'intervista doppia Meloni-Schlein. ''Racconterò poi la tenuta di una coppia, perché molti si accontentano di stare con il partner pur di non rimanere da soli e perché gli uomini, quanto a seduzione, hanno più carte da giocarsi pure da anziani. Nel mio spettacolo – prosegue l'attrice – do voce a tanti personaggi: anche Hillary Clinton perché ha un fenomeno di marito -scherza – Dunque, una bella disamina sul narcisismo all'interno della coppia…''.  Sempre in tema di coppie, svela Reggiani, "non mancherà una piccola incursione di Maria De Filippi", ma "il bello di uno show come questo è che ti consente di entrare a gamba tesa e di improvvisare, quindi se una sera non mi va di imitare un personaggio posso tagliarlo e imitarne un altro''.   

Altro tema che la Reggiani affronta in 'Spettacolare (voce del verbo)' è quello dell'eterna giovinezza, imitando ''una bella Patty Pravo che farà una satira su quello che è diventato un diktat dei nostri tempi. Ormai viviamo in un mondo che fa della giovinezza un valore quasi morale. Peccato che siamo una popolazione che invecchia, ahimè! Un problemino da risolvere''.  Sull'assenza dei programmi di satira dalla tv, Reggiani non ha dubbi: ''La televisione è estremamente cambiata, il gusto che impera dipende dai direttori di rete. Al di là però delle scelte che fa la Rai, un programma di attualità, leggero e con un punto di vista ironico, secondo me piacerebbe al pubblico. Se ne sente la mancanza. Per esempio, a me piace molto Stefano De Martino perché è un ragazzo giovane, talentuoso ed è molto bravo a fare programmi divertenti, leggeri e ben fatti''.  Secondo l'attrice il diritto di satira ''uno se lo prende, perché la satira dice quello che non si può normalmente dire. La satira va poco in onda – spiega – a causa di un perbenismo imperante che esiste ed è dovuto molto anche alle tendenze del web, che oggi, naturalmente, va molto di moda. Io ho vissuto metà della mia vita senza cellulari, ma cerco di studiare, di andare avanti e di adattarmi ai tempi che corrono, usando anche i social dove ci sono tante cose positive e divertenti. Non è facile perché è il progresso, anche se è un progresso che cresce in maniera dittatoriale: o ci stai dentro o sei tagliato fuori'', conclude Reggiani. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità: Pnrr, rinnovabili e decarbonizzazione Ex Ilva, convegno a Taranto

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(Adnkronos) – Venerdì 22 marzo presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare di Taranto a partire dalle 9 si terrà il convegno organizzato da Confapi Puglia (Confederazione italiana della piccola e media industria privata) intitolato 'Sostenibilità Ambientale: Fondi Pnrr, Energie Rinnovabili e Decarbonizzazione dell’Ex Ilva'.  L’obiettivo dell’incontro è quello di avere un momento di confronto tra istituzioni, nazionali e locali, e imprese, con l’organizzazione di due tavoli di lavoro su altrettanti contenuti: il contributo del Pnrr per il sostegno alla diffusione delle energie rinnovabili; il piano di decarbonizzazione dell’ex Ilva.  L’evento sarà, inoltre, l’occasione per condividere l’attività politica nazionale sui temi della sostenibilità ambientale illustrando lo stato attuale dei lavori parlamentari e mettendo in luce alcune best practice al livello locale.  Il convegno, organizzato da FB&Associati, vedrà la partecipazione di numerose figure di spicco del mondo imprenditoriale e istituzionale tra cui il presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente della X Commissione permanente (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati, Alberto Gusmeroli, il presidente della IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, Salvatore Deidda, il sindaco della Città di Taranto, Rinaldo Melucci e Giancarlo Quaranta, commissario straordinario di Acciaierie d’Italia.  Nel dibattito, moderato dal direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Mimmo Mazza, Confapi Puglia, guidata dal presidente Carlo Maria Martino, con la partecipazione di numerosi ospiti sottolineerà il grande apporto economico del territorio, che continua ad essere un polo attrattivo per le imprese e per nuovi finanziamenti in materia di sostenibilità ambientale.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Turandot con avvertenze al Metropolitan di New York: “Contiene stereotipi razziali”

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(Adnkronos) – "Turandot" è "un capolavoro emozionante ma problematico" e vanno segnalate le sue "contraddizioni, distorsioni e stereotipi razziali", secondo il Metropolitan Opera di New York, che propone un'avvertenza per il pubblico in ossequio al politically correct o alla cancel culture. Fino al prossimo 7 giugno, il grande teatro presenta l'ultimo capolavoro di Giacomo Puccini. L'opera incompiuta racconta la storia d'amore impossibile di un principe tartaro e della figlia dell'imperatore in una Cina medioevale immaginaria. Dalla sua prima rappresentazione nel 1926, pochi mesi dopo la morte del compositore, l'opera è diventata una delle più conosciute e popolari del XX secolo. "Nessun dorma", la grande aria del Principe Calaf, divenne rapidamente un successo, un must per tutti i tenori. Ma a quasi cento anni dalla prima, la percezione di quest'opera sta cambiando, come chiarisce una nota di programma rivolta agli spettatori del Metropolitan. Se "Turandot" può essere considerata "l'ultima grande opera italiana, questo appellativo non tiene conto del fatto che gran parte non è italiana", afferma Christopher Browner, caporedattore delle pubblicazioni del Metropolitan Opera. "Dall'ambientazione alla trama e, soprattutto, a gran parte della musica, Turandot si ispira ad altre culture. Ma non è nemmeno autenticamente cinese. Proiezione occidentale dell'Oriente, è piena di contraddizioni, distorsioni e stereotipi razziali". Tra le "distorsioni e gli stereotipi" rilevati dal Met ci sono i nomi di alcuni personaggi, dalla principessa Liù ai ministri Ping, Pang e Pong, e il riutilizzo di melodie tradizionali riorchestrate in stile occidentale. Secondo Christopher Browner, "non dovrebbe quindi sorprendere che molti spettatori di origine cinese trovino difficile assistere all'opera perché il loro patrimonio viene rivendicato, feticizzato o ritratto come selvaggio, sanguinario o arretrato". Come si può apprezzare Turandot, "un capolavoro affascinante ma problematico", in queste condizioni? "Mentre aumentiamo la nostra consapevolezza collettiva dei suoi difetti, è essenziale che, invece di evitare gli aspetti meno attraenti dell'opera, in ogni successiva ripresa il pubblico riconosca e affronti le loro implicazioni", raccomanda il Met. Questa presa di posizione sulla "Turandot" riecheggia una recente controversia avvenuta in Inghilterra sempre per un altro capolavoro lirico di Puccini. La Royal Opera House di Londra è stata costretta a cambiare la sua messa in scena di "Madama Butterfly" nel 2022, in modo che fosse "più in linea con il contesto storico della storia", che si svolge a Nagasaki, in Giappone, all'inizio del XX secolo. All'epoca, Olivier Mears, direttore della Royal Opera House, aveva sottolineato che l'opera, pur essendo un "capolavoro", era anche "un prodotto del suo tempo", che richiedeva una serie di adattamenti per essere "fedele allo spirito dell'originale e autentica nella sua rappresentazione del Giappone". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biden straccia Trump per raccolta fondi: “Si dovrebbe licenziare da solo”

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(Adnkronos) –
"Se avesse presentato questi numeri al suo show 'The Apprentice', si sarebbe licenziato da solo". Così il direttore della comunicazione della campagna di Joe Biden ironizza, ricordando il celebre "you're fired' che il Donald Trump conduttore del reality show per diventare miliardari gridava ai concorrenti esclusi. L'ex presidente deve fare i conti con pessimi risultati nella raccolta dei fondi, stracciato su questo fronte dal presidente.  Secondo i dati depositati alla Federal Election Commission, la campagna di Biden ha 71 milioni di dollari a disposizione, mentre Trump ne ha solo 33,5, meno della metà. Numeri che confermano, e rafforzano, la tendenza mostrata dai dati della fine di gennaio, quando il democratico aveva 56 milioni e il repubblicano 30,5.  L'enorme divario nella raccolta di fondi, spiega ancora Michael Tyler, è dovuto al fatto che "l'agenda di Trump estremista, tossica, tesa a vietare l'aborto, tagliare la previdenza sociale e promuovere la violenza politica è rifiutata dai finanziatori e non raccoglie per niente il sostegno degli elettori che decidono le elezioni". "Non sono un matematico, ma penso che abbiamo molto più denaro", ha aggiunto su X un altro portavoce della campagna di Trump, Ammar Moussa.  Ma questi numeri mostrano anche quanto i problemi legali di Trump rischino di rivelarsi una pericolosa zavorra per la sua campagna elettorale. Save America, il super pac usato per pagare le spese legali dell'ex presidente e molti suoi consiglieri, a febbraio ha speso circa 7 milioni di dollari, di cui 5,6 di parcelle agli avvocati, mentre ne ha raccolti solo 4.  Dall'inizio dell'anno il super pac ha speso 8,5 milioni di dollari per le spese legali di Trump, mentre altri 1,8 milioni sono arrivati direttamente dalla campagna elettorale. D'altro canto, Trump usa i processi contro di lui come argomento per galvanizzare i suoi sostenitori, accusando Biden di usare il dipartimento di Giustizia come un'arma contro l'avversario.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ue, Borrell: “Guerra non è imminente, inutile terrorizzare gente”

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(Adnkronos) – "Non bisogna impaurire la gente inutilmente: la guerra non è imminente" in Europa. Lo precisa l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. "Non dobbiamo esagerare – continua – la guerra non è imminente: sento voci dire che la guerra è imminente. Grazie a Dio non lo è: crediamo nella pace, sosteniamo l'Ucraina e non siamo parte di questo conflitto. Solamente, dobbiamo sostenere l'Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari", afferma. "Quello che è imminente – continua Borrell – è la necessità degli ucraini di essere sostenuti non è questione di andare a morire per il Donbass. Il problema è sostenerli perché loro non debbano morire nel Donbass". "Suppongo che i leader sosterranno la mia proposta, fatta insieme alla Commissione", di confiscare gli extraprofitti derivanti dagli asset congelati alla Banca Centrale Russa e che "manderanno la proposta al Consiglio, il quale deve decidere. Conto che i leader dicano ai loro ministri di approvare rapidamente questa proposta, che fornirà ulteriori mezzi alla difesa ucraina".  Parlando della guerra a Gaza, Borrell sottolinea che Israele "ha il diritto di difendersi, non di vendicarsi". "Sosteniamo il diritto di difesa di Israele – continua – ma nello stesso tempo diciamo che deve essere praticato in accordo con il diritto internazionale umanitario. Quindi, perché non guardiamo se accade davvero? Perché non diamo un'occhiata a quello che sta succedendo davvero, per vedere se è in linea con il diritto internazionale? Altrimenti è pura retorica. Quindi, lavoreremo con un rappresentante speciale per i diritti umani: lavorerò con lui per studiare qual è la realtà sul terreno e riferirò ai ministri. Per ora non succede niente all'accordo di associazione Ue-Israele, perché non c'è unanimità. Ma non possiamo chiudere gli occhi, lamentarci e non fare niente", sostiene.  
La situazione nella Striscia di Gaza è "peggiore che mai". Quello che succede alla popolazione "è inaccettabile e una cosa inaccettabile non deve essere accettata. Quello che succede oggi a Gaza è il fallimento dell'umanità". "Non è una crisi umanitaria – continua – non è un terremoto, non è un'alluvione: sono bombardamenti". "Il solo modo di fermare questa crisi – aggiunge Borrell – è permettere l'ingresso di più aiuti a Gaza. Paracadutiamo aiuti, ma c'è un aeroporto a un'ora di auto da dove paracadutiamo gli aiuti. Paracadutiamo aiuti, stiamo costruendo un porto, ma un porto c'è già: il confine è aperto così poco che gli aiuti non entrano a Gaza. I bambini" sono in condizioni tali che "se mangiano, muoiono. Devono assumere farmaci solo per tornare a potersi nutrire. Stanno morendo di fame: spero che il Consiglio mandi un messaggio forte a Israele", conclude.    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Boom delle utility italiane, cosa dicono i dati

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(Adnkronos) – Il panorama delle utility italiane ha vissuto un’impennata senza precedenti nel 2022, con le 100 principali aziende del settore che hanno raggiunto un valore di quasi 300 miliardi di euro. Questo rappresenta un aumento del 75% rispetto all’anno precedente, riflettendo un robusto 15% del Pil nazionale. Gli investimenti, stimati intorno agli 11 miliardi di euro, testimoniano l’entusiasmo del settore nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico complesso. Lo studio condotto da Althesys, nell’ambito del rapporto ‘Le performance delle utility italiane’, offre uno sguardo dettagliato su questo fenomeno. L’evento annuale Top Utility, organizzato in collaborazione con Utilitalia, si è distinto come un punto di riferimento cruciale per gli operatori del settore, non solo per presentare i dati chiave, ma anche per celebrare le eccellenze aziendali attraverso premi prestigiosi. Nel panorama delle utility italiane, spiccano diverse aziende che si sono distinte per le loro eccellenze e i loro contributi nel corso dell’anno. In particolare, Iren ha conquistato il titolo di azienda top dell’anno, ricevendo il prestigioso premio Top Utility Assoluto. Questo riconoscimento è stato assegnato sulla base di un rigoroso modello di analisi che valuta diversi parametri, dimostrando l’eccezionale performance e la leadership di Iren nel settore. Ma non è stata l’unica ad essere premiata. Oltre a Iren, altre aziende hanno ricevuto riconoscimenti tematici per le loro specifiche aree di eccellenza. Acque Spa si è distinta nella categoria Esg, evidenziando un forte impegno verso l’ambiente, la sostenibilità e la governance aziendale. Altri nomi di spicco come A2A, Brianzacque, Hera e Iren hanno brillato nelle categorie Comunicazione, Ricerca e Innovazione, mostrando un impegno costante verso l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.
Marche Multiservizi ha ottenuto un riconoscimento speciale per il suo impegno nel territorio e nella comunità, mentre Acinque è stata premiata per la sua competitività ed efficienza. Gaia Spa si è distinta nella formazione dei talenti, dimostrando un forte impegno nel coltivare le risorse umane e sviluppare le competenze del personale. Il 2022 ha testimoniato un aumento straordinario del fatturato aggregato delle utility, trainato principalmente dall’impennata dei prezzi energetici in Europa. Questo ha influenzato positivamente le monoutility del gas, le multiutility e le monoutility elettriche, mentre le aziende idriche e della gestione rifiuti hanno registrato un incremento più contenuto. Tuttavia, non tutte le aree del settore hanno beneficiato dello stesso livello di crescita. Le aziende idriche e della gestione dei rifiuti hanno registrato un aumento più contenuto, rispettivamente del 8,2% e del 3,9%. Inoltre, nonostante l’aumento dei ricavi, i profitti non hanno seguito un trend proporzionale, a causa dell’incremento parallelo dei costi delle materie prime. In alcuni comparti, la redditività è addirittura diminuita, con un calo del Roe delle multiutility e delle aziende dell’idrico, mentre per le imprese elettriche e dei rifiuti si è registrato un aumento. Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2022 si è assistito a un lieve aumento (+1,1% rispetto al 2021), raggiungendo un totale di 11 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questa crescita, il peso degli investimenti sul fatturato è diminuito, passando dal 6,6% al 3,8%. Questo è dovuto principalmente a un calo generale in tutti i settori, sebbene con differenze significative. Gli investimenti sono cresciuti soprattutto per le monoutility dei rifiuti, le monoutility idriche e del gas, mentre sono diminuiti per le multiutility e le imprese elettriche, influenzati dagli elevati aumenti dell’anno precedente. La digitalizzazione è diventata una priorità imprescindibile per le aziende del settore delle utility. L’adozione di soluzioni avanzate per ottimizzare i processi e gestire i dati è ormai diffusa, con l’80% delle aziende che ne fa uso. In particolare, il 42% ha implementato soluzioni digitali per la manutenzione, tra cui droni, robot, modelli di previsione e sensori, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di fermo impianto. Tuttavia, con la digitalizzazione aumentano anche i rischi legati alla cybersecurity, e per questo motivo crescono le attività dedicate alla prevenzione e alla gestione delle emergenze, con il 66% delle maggiori utility che ha istituito un’unità interna per la sicurezza informatica, rispetto al 54% dell’anno precedente. Grande enfasi viene posta anche sulla ricerca e sviluppo, con il 63% delle utility che ha un reparto dedicato a queste attività. Le collaborazioni esterne, con università ed enti di ricerca, sono in costante aumento, evidenziando un impegno concreto verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni all’avanguardia.  La sostenibilità rimane un pilastro fondamentale per le utility, con un’enfasi particolare sui fattori ESG. La valutazione di Top Utility tiene conto di 60 indicatori nelle varie aree, evidenziando l’importanza attribuita a questi temi. La quasi totalità delle Top100 adotta certificazioni come la ISO 9001 e la 14001, mentre il ricorso all’energia rinnovabile è sempre più diffuso, con le utility che coprono per almeno il 35% il fabbisogno grazie a queste fonti. Infine, la formazione rimane al centro delle attività delle utility, nonostante un leggero calo rispetto agli anni precedenti. Le aziende offrono formazione alla quasi totalità dei dipendenti, riconoscendo l’importanza di un personale preparato e aggiornato sulle ultime tecnologie e pratiche del settore. Questi dati confermano l’impegno costante delle utility verso la sostenibilità, l’innovazione e lo sviluppo del proprio capitale umano. L’analisi mette in luce la straordinaria fase di trasformazione che attraversa il settore delle utility. Da un lato, si assiste a una crescente polarizzazione tra grandi gruppi internazionali e piccole e medie utility locali, caratterizzate da una maggiore focalizzazione su specifici segmenti di business. Dall’altro, le aziende devono affrontare un contesto complesso, soggetto a rapida evoluzione dei mercati, delle politiche e della regolamentazione, dove l’innovazione e la capacità di investimento giocano un ruolo sempre più determinante. Le sfide che le utility devono affrontare includono la transizione ecologica, il miglioramento della qualità dei servizi per i clienti, la digitalizzazione e la gestione dell’iper-regolamentazione normativa. Tuttavia, nonostante queste sfide, persiste un forte impegno verso l’innovazione e gli investimenti nelle tecnologie digitali e nell’intelligenza artificiale. In questo contesto, l’industrializzazione del settore e il superamento delle vecchie pratiche gestionali risultano fondamentali per migliorare le performance complessive e aumentare la capacità di investimento del sistema nel suo complesso. Le utility giocano un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia più sostenibile e nel creare valore condiviso per la società nel suo insieme, contribuendo anche alla realizzazione degli investimenti previsti nei piani nazionali di ripresa e resilienza. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

CarpeCarbon, perché il progetto italiano per catturare la CO2 è diverso da tutti gli altri

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(Adnkronos) – L’ultimo rapporto Ipcc lo ha messo nero su bianco: sarà impossibile rispettare la fatidica soglia del +1.5°C rispetto al periodo preindustriale senza ridurre drasticamente la CO2 nell’aria. Questo è l’obiettivo del progetto CarpeCarbon, una startup con sede a Torino che si appresta a costruire il primo impianto italiano per la cattura diretta di anidride carbonica dall’atmosfera. Il progetto muove da una convinzione, corroborata dai dati, “Fermare le emissioni è assolutamente necessario, ma non più sufficiente”, come si legge sul sito della startup torinese. Ma perché CarpeCarbon rappresenta una novità nel panorama green e cosa la distingue dalle altre tecnologie Direct air capture (Dac)? Dopo il grande entusiasmo iniziale, le tecnologie Dac, presentate come la svolta green per il pianeta, hanno mostrato i propri limiti. Due le più grandi criticità di questi strumenti, tra l’altro analoghe a quelle discusse per le auto elettriche: – l’utilizzo intensivo di energia che li rende poco sostenibili;  – la dipendenza da minerali critici  Insomma, “il gioco non vale la candela”. CarpeCarbon, invece, ha sviluppato un approccio innovativo che offre una soluzione scalabile ed efficiente dal punto di vista energetico. Questo metodo riduce significativamente i costi energetici e l’impatto ambientale puntando sull’uso di energia rinnovabile per alimentare i suoi processi di cattura della CO2, evitando l’uso di sostanze chimiche nocive. Inoltre, l’azienda italiana progetta la sua supply chain senza dipendere da materie prime critiche, assicurando una maggiore resilienza e sostenibilità della supply chain. L’obiettivo è filtrare l’aria per trattenere le molecole di CO2 emesse in passato bruciando i combustibili fossili e rilasciare le altre, secondo un processo ciclico il cui risultato sono emissioni negative Le caratteristiche appena viste rendono il progetto CarpeCarbon pioniera nel settore, tanto che la start up torinese si è aggiudicata un finanziamento di oltre 1,7 milioni di euro assegnato dall’iniziativa Tech4Planet di Cdp Venture Capital e da 360 Capital, oltre che da altri sostenitori, tra cui la rete Club degli Investitori e il fondo di co-investimento PiemonteNext. Fondi che serviranno a realizzare il primo impianto Dac in Italia. Nella penisola questa tecnologia è stata utilizzato per un impianto pilota in Puglia, realizzato nel 2018 dalla società svizzera Climeworks, ma si trattava di un progetto pilota. Un’altra caratteristica avanguardistica del progetto riguarda il riutilizzo dell’anidride carbonica catturata. Oltre alla rimozione di CO2 dall’atmosfera, infatti, CarpeCarbon esplora anche l’utilizzo della CO2 catturata per una vasta gamma di applicazioni industriali come la produzione di carburanti sintetici net zero per l’aviazione, la produzione di farmaci, i processi di riciclo delle batterie per i veicoli elettrici, materiali di costruzione a impatto zero, produzione di bevande gasate e prodotti decaffeinati. Un approccio sostenibile in senso olistico che risponde all’esigenza dell’Sdg 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che punta sull’economia circolare per realizzare un modello di consumo e di produzione sostenibile. La stessa azienda spiega sul suo sito ufficiale: “Ad oggi, mentre continuiamo a rilasciare CO2 come sottoprodotto delle nostre attività, Dac è uno dei servizi di gestione dei rifiuti più trascurati ma necessari per la nostra società. Le attività umane hanno alterato il ciclo del carbonio della Terra attraverso lo sfruttamento dei combustibili fossili, sconvolgendo l’equilibrio climatico ed esponendo l’umanità alle conseguenze devastanti del riscaldamento globale”. Prima del 1850 le emissioni di CO2 erano inesistenti e stabili, inferiori a 1 gigatone. A partire dal 1850, le emissioni sono aumentate sempre più rapidamente fino a raggiungere circa 15 gigatoni di CO2 emesse nel 1950, e, negli ultimi anni, più di 30 gigatoni di CO2.
Un aumento correlato a due macrofenomeni: l’aumento della popolazione mondiale; l’aumento della ricchezza e dello sviluppo industriale su scala mondiale.  La curva di Keeling mostra graficamente l’incedere di questa progressione che ha contribuito ad un innalzamento delle temperature globali, con conseguenze dirette sul clima, sugli ecosistemi e sulla vita umana. L’anno scorso, per la prima volta nella storia, la temperatura si è attestata a +2°C rispetto al periodo preindustriale e il 2023 è stato un annus horribilis in tema di catastrofi naturali. [Fonte immagine: Wikipedia] L’aumento della CO2 nell’aria (seguito da quello di metano) è il principale responsabile di questi scenari, e i dati dicono che non basta più ridurne le emissioni, ma occorre catturarla.
Partito da tre giovani di Torino, un siciliano trapiantato a Milano e una ragazza di Isernia, la provincia più piccola d’Italia, CarpeCarbon oggi si presenta come la più valida alternativa per vincere questa battaglia. La sfida non è semplice, ma i presupposti lasciano ben sperare come dimostra anche il finanziamento ricevuto dalla giovanissima startup (età media 32 anni). “Noi – ha dichiarato il Ceo Giuliano Antoniciello a Lasvolta.it – siamo convinti di riuscire a farlo così bene che, se tutto va come previsto, il nostro impianto può lavorare completamente scollegato dalla rete elettrica e senza la necessità di dover produrre in loco grandi quantità di energia (rinnovabile). Questo significa che in un colpo solo ci siamo liberati della dipendenza da supply chain molto complesse e spesso fragili, che stanno alla base della produzione di energia rinnovabile, e dall’altra parte abbiamo disaccoppiato il problema della rimozione della CO2 atmosferica da quello della transizione energetica”.  Antoniciello spiega che la tecnologia Dac rimuove la CO2 dall’atmosfera e non solo dal punto in cui viene prodotta come, invece, fanno i più noti sistemi Ccs (Carbon Capture and Storage). In sostanza, questo consente di catturare anche l’anidride carbonica già immessa nell’atmosfera, e non solo di “annullare” le nuove emissioni. “Tutti questi discorsi – spiega ancora il Ceo di CarpeCarbon – hanno un senso se passiamo dalle attuali 35 miliardi di tonnellate l’anno di emissioni nette di CO2 a zero: è il famoso scenario net zero e questo deve avvenire da qua al 2050 per rispettare gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi. Avvenuto questo, non sarà ormai più sufficiente arrivare a zero, bisognerà rimuovere attivamente grandi quantità dall’atmosfera. Lo si può fare grazie a tecnologie come la nostra”.  Il 2024 potrebbe essere un anno cruciale per la startup italiana. L’ambiente e i cittadini del futuro attendono fiduciosi. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Goggia: “Nei primi 20 giorni dopo infortunio ho visto tutto nero”

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(Adnkronos) – "Nel momento in cui stavo ancora 'strisciando' sulla pista e non mi ero ancora fermata dalla caduta, non sono quasi riuscita a pensare a nulla, pervasa ad un senso di sgomento e dispiacere enorme, è stato difficile per me una volta accorsi allenatori e preparatori dirgli mi sono rotta la tibia, mi sono fatta male. I primi 20 giorni ho visto tutto nero, ero profondamente disperata entro di me". Lo ha detto l'azzurra Sofia Goggia in un incontro con i media online 45 giorni dopo lo stop per infortunio. "So bene che nel mondo ci sono drammi ben peggiori, ma per un atleta rompersi una gamba non c'è nulle di più difficile dover affrontare un infortunio, per me non è il primo ma è stata la mia settima operazione. Come ho reagito? Ho pensato che nel mondo ci sono drammi peggiori del mio. Ho pensato: 'non sono sotto le bombe di Gaza'. Ho cercato di buttare lo sguardo oltre", ha aggiunto la velocista. "Quando ho visto le parole nel comunicato dopo l'infortunio 'tornerò anche questa volta', ho pensato che erano parole che non sentivo mie questa volta. Poi ho iniziato a lavorare, il piede migliorava, a casa, poi palestra, piscina, ho trovato mia indipendenza. I miei programmi adesso guardano molto il quotidiano ma voglio guarire e tornare sugli sci per la prossima stagione", ha aggiunto la Goggia.  "Ho voluto aspettare una volta fatti gli esami diagnostici di controllo, altrimenti non trovavo il senso nel parlare. Abbiamo fatto questi esami la settimana scorsa. In passato mi sono rotta delle ossa, ma mai ho subito una cosa complicata come mi è accaduta il 5 febbraio. Mi sono rotta il pilone tibiale trasversalmente in più parti, un trauma da compressione e torsione fortissimo e si è frantumata la tibia in più parti. Le premesse dell'intervento erano estremamente complicate, perchè la Tac era molto brutta e riuscire a costruirlo era una impresa per gli ortopedici. L'intervento è riuscito perfettamente. Un ottimo punto di partenza per il recupero, ma bisogna andare con calma", ha confessato l'azzurra.  "Ho una piastra a forma di 'L' che mi tiene la tibia ma essendo la frattura così bassa mi hanno fatto un taglio molto lungo per infilare la placca. I tempi per il ritorno? I tempi sono di sei mesi, quelli standard, una volta saldato l'osso e se ho un fisico idoneo per sciare posso anche andare prima, spesso sono tornata prima, accorciando i tempi, cosa che non voglio fare ora ma non è detto che debba aspettare i canonici sei mesi", ha spiegato la Goggia. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni: “Volto coperto alla Camera? Ironia, non volevo intimorire”

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(Adnkronos) – Dopo la foto finita addirittura in prima pagina sul Wall Street Journal, la premier Giorgia Meloni interviene sul 'caso' via social: "Noto lo scalpore di diversi esponenti dell’opposizione perché – scrive la presidente del Consiglio su Instagram – alle parole del leader dei Verdi Bonelli rivoltemi in Aula, 'non mi guardi con sguardo inquietante', ho risposto coprendomi ironicamente il volto per non destare ansietà al collega. Non so cosa intendesse con 'sguardo inquietante', ma mi scuso con il collega e con chiunque altro possa eventualmente sentirsi intimorito", le parole della premier. "Intimorito io? No. Il problema non sono nemmeno le scuse, il punto è che quando la premier viene in aula, deve fare la premier e avere una postura istituzionale, che lei non ha. Ieri in Aula parlavo di questioni serie, gravi, della tragedia di Gaza, e la mimica facciale, francamente fastidiosa, della premier è una cosa che non si vede in nessuna aula del parlamento, in Europa e nel mondo. Smorfie, battutine, sguardi mentre si parla di questioni rilevanti… no. Si può essere o non essere d'accordo ma si ascolta poi si risponde. Comunque, non mi sento intimorito, non mi sono mai fatto intimorire da nessuno, ma la invito ad assumere una postura istituzionale quando viene in Aula". Così Angelo Bonelli commenta all'AdnKronos il post della presidente del Consiglio. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)