(Adnkronos) –
Donald Trump denuncia il tentativo di fargli "svendere" le sue proprietà per poter versare entro la prossima settimana, come ha stabilito il giudice con la sua "ridicola decisione", una cauzione equivalente ai 464 milioni che è stato condannato a pagare nel processo di frode a New York. In un post pubblicato oggi su Truth Social l'ex presidente si scaglia contro il giudice Arthur Engoron "che vuole che io paghi centinaia di migliaia di dollari prima del mio appello contro la sua ridicola decisione. In altre parole, mi sta togliendo il diritto di presentare ricorso, non si è mai vista una cosa del genere". "Sarei costretto a ipotecare o vendere importanti beni, probabilmente a prezzi da svendita, e poi se e quando vinco l'appello, li avrò persi. Ma questo ha un senso? Caccia alle streghe, interferenze elettorali", conclude con il suo solito mantra. Lo sfogo sui social di Trump arriva dopo che ieri i suoi legali hanno reso noto che è stato impossibile trovare una società assicuratrice in grado di garantire la cauzione di 464 milioni di dollari che Trump dovrà versare la prossima settimana.
Tutte le società riconosciute dal dipartimento del Tesoro a cui si sono rivolti non possono superare cauzioni del valore di 100 milioni. Per fare ricorso contro la sentenza che lo condanna a pagare 355 milioni di multe e sanzioni per aver frodato sul valore dei suoi beni, Trump deve versare una cauzione equivalente a questa somma, che con gli interessi arriva appunto a 464 milioni di dollari, come prevede la legge dello stato di New York. Trump ha definito, in una serie di post pubblicati tra ieri e oggi, la mossa del giudice incostituzionale e antiamericana: "Una cauzione dell'entità fissata dal giudice controllato del club dei democratici nella caccia alle streghe illegale della corrotta e razzista Letitia James – ha scritto riferendosi in questi termini alla procuratrice che l'ha incriminato che è afroamericana – è incostituzionale, antiamericana, senza precedenti e praticamente impossibile per qualsiasi società, anche per una di successo come la mia". "Le società specializzate in cauzioni non hanno mai visto una cauzione del genere, di questa portata né possono coprirla", ha aggiunto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump e la cauzione da 464 milioni: “Mi vogliono costringere a svendere miei beni
Manuali di scuola pro Russia, lo sconcerto degli storici
(Adnkronos) – Manuali di scuola con una narrazione delle vicende pro Russia. Un racconto che ha suscitato più di qualche perplessità in un gruppo di attiviste ucraine. "E' sconcertante che nei libri di testo per la scuola si possano leggere certe affermazioni su avvenimenti internazionali degli ultimi anni" dichiarato all'Adnkronos lo storico Francesco Perfetti, professore emerito di Storia contemporanea della Facoltà di Scienze politiche della Luiss-Guido Carli di Roma, direttore della rivista "Nuova Storia Contemporanea" e presidente della Giunta Storica Nazionale. "I libri di testo devono raccontare in maniera obiettiva i fatti, non esprimere giudizi di parte. E comunque certe affermazioni quanto meno discutibili dovrebbero essere argomentate". "E' giusto denunciare episodi così sconcertanti – ha aggiunto Perfetti – perché ci sia una maggiore sensibilizzazione presso gli autori in modo che siano più cauti e più responsabili e anche presso i docenti che dovrebbero valutare meglio le adozioni dei libri di testo". "Trattare temi di un'attualità in evoluzione è estremamente scorretto, poiché si rischia di abbandonare l'obiettività e il distacco dell'autore per lasciare spazio alle passioni e agli interessi di parte" dice all'Adnkronos lo storico Cosimo Ceccuti, professore emerito di storia contemporanea dell'Università di Firenze e presidente della Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia. "Il che è particolarmente grave quando ci si rivolge a ragazzi della scuola media, in via di formazione, certo più influenzabili degli studenti liceali. Si rischia il cosiddetto 'lavaggio di cervello' in un senso o nell'altro". "Ricordo che Giovanni Spadolini dovette combattere dieci anni perché la Storia Contemporanea venisse riconosciuta materia di insegnamento con piena dignità scientifica nelle Università italiane – ha aggiunto Ceccuti -. Credo sia compito del docente spiegare ciò che accade, spiegando senza prendere personale posizione le ragioni di entrambe le parti in conflitto". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bracco: “Orgogliosi polittico agostiniano, operazione unica a livello internazionale”
(Adnkronos) – ”Fondazione Bracco è orgogliosa di questa operazione culturale unica a livello internazionale e di valore storico. Sono passati 555 anni, Piero della Francesca è un pittore eccezionale. Nelle sue figure c'è un'aura di preveggenza: penso all’Arcangelo San Michele che è veramente splendido e mi stupisco, vedo dei riflessi anche posteriori del Novecento, perché io ho un Casorati metafisico che me lo ricorda molto. Ma mi ricorda anche Massimo Campigli nella sua opera ‘Danzatrici’, perché ha questa aura preveggente”. Lo ha detto Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, intervenuta a margine dell’evento di presentazione, da parte del Museo Poldi Pezzoli di Milano, della mostra ‘Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito’ con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner. In un’esposizione unica e irripetibile, viene presentato, per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione, un capolavoro di Piero della Francesca: il Polittico agostiniano. L’opera realizzata da Piero Della Francesca per l'altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro è databile al 1454-1469 e conta otto tavole al momento conosciute in quanto quella centrale e gran parte della predella sono attualmente disperse. La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, è a cura di Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver (Isabella Stewart Gardner Museum, Boston), studiosi di livello internazionale e gli ultimi a proporre la ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla base delle indagini finora condotte. L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coordinamento di Arianna Pace, dell’ufficio mostre: “Ho applaudito l’attività della dottoressa Quarto perché effettivamente in brevissimo tempo ha messo insieme un evento straordinario – sottolinea Bracco – ed effettivamente siamo passati a pochi centimetri da queste tavole e siamo davvero fortunati ad avere questa bellezza italiana sotto mano, sotto gli occhi, con il mezzo diretto del museo”. A colpire maggiormente la presidente di Fondazione Bracco, l’aura del San Michele Arcangelo: “Quello che mi piace di più è questa immagine dell'Angelo che è incredibile e assorta, che guarda oltre e ha tutta una struttura che mi ricorda addirittura Giotto, però mi fa venire in mente anche i moderni, come Sironi, Campigli e il mio meraviglioso Casorati metafisico, ha proprio quest’aura”. La diagnostica per immagini sul “San Nicola da Tolentino” del Poldi Pezzoli, voluta da Fondazione Bracco e realizzata in situ dal team di ricercatori dell’Università di Milano, dello spinoff IUSS Pavia DeepTrace Technologies con la collaborazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, coordinato dalla professoressa Isabella Castiglioni, ha permesso di ripercorrere le tecniche di lavoro del pittore e i materiali utilizzati, nonché le strade della composizione, dello smembramento e della ricostruzione del polittico: “Unire alla parte culturale, che è quella che ci commuove, che ci piace e che esalta anche la tematica scientifica è una cosa che Fondazione Bracco fa sempre. La tematica scientifica si traduce nell’andare all’interno delle opere con le procedure diagnostiche più moderne e capirle fino in fondo – precisa Bracco – In questo caso lo possiamo vedere nel video che è stato creato dove sono sintetizzate tutte le scoperte sul colore, perché anche il colore è una tematica importantissima. Qui ci sono tecniche di Beato Angelico nuovissime come quelle dello spolvero di carbone che sono assolutamente nuove”. “Si è parlato della particolarità dell’attività di Fondazione Bracco quando partecipa ad un evento culturale ed è quello di applicare la sua abilità storica che è quella delle analisi diagnostiche all’opera d’arte e anche qui è stata fatta questa operazione. La dottoressa Castiglioni ha coordinato, e non è la prima volta che lavoriamo insieme, questo team di analisi diagnostiche con diverse tecniche non invasive e anche di restauro, riuscendo a lavorare sui colori. Noi diciamo che la bellezza serve alla salute, questo è vero, in quanto ci sono diversi studi che dimostrano come la fruizione della bellezza aiuti il malato, la psicologia e il coraggio. Quindi la bellezza aiuta la salute e la scienza aiuta la salute, è un binomio veramente formidabile e noi lo continueremo a portare avanti”, conclude. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Con sostegno Fondazione Bracco, al via mostra ‘Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito’
(Adnkronos) – Un’esposizione unica e irripetibile quella presentata il 19 marzo al Museo Poldi Pezzoli di Milano, che con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner ha dato il via alla mostra ‘Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito’, aperta al pubblico dal 20 marzo al 24 giugno 2024 e presentata per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione. Era il 1469 quando Piero della Francesca finiva di dipingere il suo magnifico polittico per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo), iniziato nel 1454. La pala, fra le opere di maggiore impegno di Piero della Francesca, fu smembrata e dispersa entro la fine XVI secolo. Oggi ciò che resta del polittico agostiniano, ovvero otto pannelli (la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate), si trova in musei in Europa e negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del pannello raffigurante San Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che appartenevano alla parte centrale del polittico. Gian Giacomo Attolico Trivulzio, presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli, è intervenuto spiegando le origini del progetto: "E' nato tutto nel giro di sei mesi, da quando ha preso servizio la nostra direttrice Alessandra Quarto, prima raccogliendo l'autorizzazione della Frick Collection di New York di lasciarci le quattro predele (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo) e poi ottenendo l’autorizzazione dai direttori degli altri tre musei di Lisbona, Washington e Londra, riuscendo a riunire queste otto predele in soli sei mesi – spiega il presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli – Ne mancano altre 22, in quanto il polittico originariamente prevedeva 30 predele, ma finora non sono state rintracciate. Quindi questo sarà un progetto destinato agli storici dell’arte in quanto ci sono delle particolarità emerse dalle radiografie, che saranno oggetto di studio per gli storici dell’arte e combineremo anche delle giornate di studio proprio sull’origine di questi capolavori”. La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, è a cura di Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver (Isabella Stewart Gardner Museum, Boston), studiosi di livello internazionale e ultimi a proporre la ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla base delle indagini finora condotte. L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coordinamento di Arianna Pace, dell’ufficio mostre. La direttrice del Museo Poldi Pezzoli, ha parlato, infatti, della grande collaborazione e al lavoro di squadra dietro a un progetto così importante: “E' davvero un lavoro straordinario, perché ha visto impegnati i musei prestatori, che hanno creduto nel progetto scientifico e hanno approvato i prestiti, nonostante le tempistiche, perché è tutto legato alla chiusura temporanea della Frick Collection, quindi abbiamo avviato una grande avventura grazie a questa collaborazione straordinaria dei musei, ma anche grazie alla collaborazione con l'Università Bicocca e con la Fondazione Bracco per le analisi diagnostiche, che è stata veramente importante, innanzitutto perché le scoperte che sono state effettuate grazie a questa indagine hanno portato a nuove informazioni sulla storia del polittico. Poi, come ogni ricerca scientifica, il lavoro è multidisciplinare, quindi abbiamo avuto modo di lavorare con scienziati, restauratori, curatori ed è stata una squadra che ha operato in maniera molto armonica e in sinergia, riuscendo a superare un traguardo così sfidante come una mostra così importante”. Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura della città di Milano ha espresso l’orgoglio per la riuscita di un progetto all’interno di un importante museo della città come il Poldi Pezzoli: “E' una giornata speciale per Milano, perché molti mesi fa ci siamo trovati con la direttrice Quarto a ragionare su questa intuizione di riunire il polittico di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli, un’intuizione molto milanese e meneghina, perché questo è un luogo che piace molto ai milanesi. L’idea che possa atterrare un progetto di questa qualità all’interno di uno dei nostri musei ci riempie di gioia e orgoglio. Il senso è quello di riunire, attraverso tutti i grandi istituti che hanno deciso di guardare a Milano come ad una città autorevole che ha avuto un'idea giusta e fortunata, delle opere che dopo 555 anni tornano insieme. E’ un momento storicamente importante non solo per quanto riguarda la frequentazione e il turismo culturale, i mondi della cultura che si affacceranno a questa mostra, ma ha anche un valore storico ontologico per quanto riguarda la storia delle grandi opere, dei grandi capolavori del passato. E in più c'è questo secondo livello non meno importante della diagnostica. Quindi, grazie ai sostenitori che ringrazio che hanno potuto contribuire a questa mostra, si arriva anche a studiare Piero della Francesca da un punto di vista scientifico”. Machtelt Brüggen Israëls, curatrice della mostra, espone, infine, l’unicità della mostra e dei progetti futuri: “È una mostra-miracolo perché porta insieme gli unici frammenti superstiti di un grande polittico di Piero della Francesca, per la prima volta dopo più di 450 anni. Già questa è un’ occasione irripetibile. È stata una grande occasione di ricerca perché abbiamo potuto fare delle indagini diagnostiche, che ci hanno consentito di svelare un bel po’ di misteri che c'erano ancora attorno a questo polittico. Abbiamo fatto un video che presenta anche al pubblico le indagini che abbiamo fatto e che consentono di capire la tecnica, il modo di lavorare di Piero della Francesca. Inoltre ci sarà un percorso all'interno del museo che fa vedere anche gli oggetti dipinti da Piero della Francesca per capire quanto era realistico e quanto aveva sviluppato una pittura mirata a poter rendere gli effetti bellissimi di gioielli, di perle, ma anche di armi angeliche, di broccati d'oro, nonchè ci sarà anche una giornata di studio: abbiamo coinvolto molti colleghi e porteremo avanti le indagini diagnostiche sui pannelli a cominciare da una giornata di studio al Museo Poldi Pezzoli il 7 maggio, che verranno poi presentate e pubblicate e il museo ha organizzato degli eventi per le scuole e per il grande pubblico, con delle visite a questa mostra”. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gaza, il ‘progetto’ del genero di Trump: “Lungomare affare immobiliare”
(Adnkronos) –
Jared Kushner, il genero di Donald Trump che è stato il suo principale consigliere per il Medio Oriente alla Casa Bianca, è convinto che il "lungomare di Gaza" abbia un potenziale "grande valore" immobiliare. E ritiene anche gli israeliani dovrebbero trasferire i civili palestinesi di Gaza in un'area del deserto del Negev. Il marito di Ivanka Trump, rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey, ha rilasciato queste controverse dichiarazioni durante un intervento alla Harvard University nelle scorse settimane, riporta oggi il Guardian. "Le proprietà sul lungomare di Gaza potrebbero avere un grande valore se la gente fosse concentrata sul migliorare il proprio standard di vita", ha detto Kushner rispondendo alle domande presidente della Middle East Initiative, il professore Tarek Masoud, lamentandosi di "tutti i soldi" che sono stati spesi a Gaza per la rete dei tunnel e le armi invece che per l'istruzione e l'innovazione. "Lì c'e' una situazione un po' disgraziata", ha detto ancora, definendo in questi termini la guerra in corso da 5 mesi a Gaza che ha provocato oltre 30mila vittime ed ha ridotto la Striscia ad una disperata crisi umanitaria. "Ma dalla prospettiva di Israele io farei del mio meglio per far uscire le persone e ripulire", ha aggiunto Kushner che quando ha mediato per l'amministrazione del suocero gli accordi di Abramo per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi del Golfo, ha bypassato la questione del futuro dei palestinesi. "Ma non credo che Israele abbia affermato che non vuole che le persone non possano tornare in seguito", ha poi aggiunto Kushner, il quale però ha espresso la convinzione che Israele dovrebbe riuscire a far uscire i civili da Gaza, in particolare da Rafah e "con la diplomazia" riuscire a farli spostare in Egitto. Ma non si fermano qui i consigli di Kushner, che gettano una luce sul tipo di politica potrebbe adottare una futura nuova amministrazione Trump in Medio Oriente: "In aggiunta di questo, io azionerei i bulldozer nel Negev, e cercherei di spostare lì le persone, penso che questa sarebbe l'opzione migliore, così possiamo andare ora e finire il lavoro". Un concetto che ha ribadito: "io penso che aprire ora il Negev, creare un'area sicura, spostare lì i civili e quindi andare e finire il lavoro sarebbe la cosa migliore". Alla domanda se crede che Netanyahu non permetterà ai palestinesi fuggiti di tornare a Gaza, Kushner ha risposto: "forse". Aggiungendo di "non essere sicuro che non ci sia molto rimasto a Gaza in questo momento". Su una cosa comunque il genero di Trump è assolutamente certo: la realizzazione di uno stato palestinese è "un'idea superbamente cattiva che essenzialmente sarebbe un premio per un'azione terroristica". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terna, in 2028 previsti ricavi in crescita a 4,60 mld: in 2024 crescita dividendo 4% annua
(Adnkronos) – Nel 2028, i ricavi di gruppo di Terna sono previsti in crescita a 4,60 miliardi di euro, con un Ebitda a 3,25 miliardi di euro, in crescita media annua nell’arco di piano di circa l’8% per i ricavi e di oltre l’8% per l’Ebitda. E’ quanto emerge dal Piano industriale 2024-2028 approvato oggi da Terna. Il mantenimento di una struttura del capitale solida, si legge nella nota di accompagnamento al piano, grazie alla robusta generazione di cassa, contribuirà a sostenere la crescita degli investimenti e un’attrattiva politica dei dividendi. Inoltre, l’impegno costante del Gruppo alla realizzazione delle attività previste nel Piano industriale e al conseguimento dei relativi obiettivi economico-finanziari è confermato dal raggiungimento e superamento delle guidance comunicate ai mercati finanziari per gli anni 2022 e 2023, solida base di partenza per il conseguimento dei nuovi target previsti. Nel documento, in particolare, è previsto che nel 2024 i ricavi si attestino a 3,55 miliardi di euro e l’Ebitda a 2,42 miliardi di euro. Previsto in miglioramento, rispetto al consuntivo 2023, anche l’utile netto di gruppo che porterà a un utile per azione di 49 centesimi di euro nel 2024 e di 55 centesimi nel 2028, con una crescita media annua nell’arco di piano di circa il 5%. La nuova politica dei dividendi, sottolinea Terna, garantisce una crescita costante e prevedibile, nonché una piena visibilità; più nel dettaglio, nell’arco di piano la nuova politica prevede una crescita annua minima del dividendo per azione pari al 4%, assumendo il 2023 come anno di riferimento. Per il 2024, il dividendo per azione sarà pari al valore più alto tra la crescita del 4% rispetto al 2023 e un payout del 75%. L’eventuale maggior dividendo distribuito nel 2024 non avrà impatto sui dividendi dal 2025 in poi. Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale, anche attraverso l’emissione di ulteriori strumenti ibridi, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, con un rapporto Funds from operations (FFO)/Net Debt che a fine piano si attesti intorno all’11%. Il costo del debito netto di piano è previsto pari a circa il 3,3%. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scuola, ambasciatore Ucraina: “Preoccupa disinformazione russa in libri di testo italiani”
(Adnkronos) –
"La disinformazione russa presente nei libri italiani costituisce una grave preoccupazione, poiché favorisce la creazione di una versione distorta degli eventi, alterando la realtà e manipolando la percezione della storia, della geografia, dei processi politici". Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatore d'Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, a proposito della narrazione delle vicende di Russia e Ucraina presenti in alcuni manuali scolastici di storia che ha suscitato perplessità in un gruppo di attiviste ucraine. "Questo è il risultato di una massiccia campagna del Cremlino volta a diffondere narrazioni false, influenzare l'opinione pubblica nella società italiana e a promuovere gli obiettivi politici di Mosca di dividere la società europea", spiega. "Purtroppo, in questo modo anche i bambini diventano vittime di propaganda del Cremlino. Di conseguenza, le informazioni distorte contenute nei libri per studenti creano inevitabilmente una comprensione errata di determinati eventi storici e fatti, della situazione geopolitica mondiale e persino dell’eredità culturale di certi paesi. La diffusione di narrazioni sulla 'creazione artificiale dell'Ucraina dopo il crollo dell'Urss', 'conflitti etnici', 'referendum libero in Crimea per l'adesione alla Federazione Russa' combinata con la retorica imperialista dei moderni putinisti sui canali europei – continua l'ambasciatore – crea una falsa immagine sull'intervento militare russo in Ucraina e mina i principi democratici nel mondo. L'Ambasciata d'Ucraina in Italia monitora casi simili e cerca di portare all’attenzione delle principali case editrici italiane i fatti della diffusione dell’informazione distorta sull’Ucraina, sulla storia e sulla geografia, ed è aperta alla collaborazione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terna, in piano 2024-2028 investimenti complessivi per 16,5 mld
(Adnkronos) – Il Consiglio di amministrazione di Terna, riunitosi oggi sotto la presidenza di Igor De Biasio, ha esaminato e approvato il Piano industriale 2024-2028 che prevede investimenti complessivi per 16,5 miliardi di euro. Il nuovo Piano industriale, spiega la società, punta a consolidare il ruolo strategico dell’azienda quale abilitatore del sistema elettrico italiano e, più in generale, a rafforzare l’impegno a servizio del Paese per la transizione energetica. Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima in tema di decarbonizzazione, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990, Terna ha previsto una significativa crescita degli investimenti, “i più alti mai registrati nella storia del gruppo”, che nell’arco di piano saranno pari complessivamente a 16,5 miliardi di euro, +65% rispetto all’ultimo piano, di cui 2,6 miliardi di euro nel 2024. A guidare lo sviluppo del Piano industriale è la sostenibilità degli investimenti, “parte integrante del processo di creazione di valore per l’azienda e di benefici per il sistema e l’ambiente”. Gli interventi di Terna, infatti, “sono considerati sostenibili al 99% secondo i criteri di ammissibilità introdotti dalla tassonomia europea”. Per adempiere al suo ruolo di ‘transmission system operator’ e abilitatore della transizione, Terna ha individuato una serie di obiettivi chiave: “Innanzitutto -sottolinea la società- con gli investimenti previsti dal piano il gruppo continuerà a garantire il servizio di trasmissione dell’energia al Paese, con standard di assoluta qualità ed elevata adeguatezza in uno scenario sempre più mutevole”. Del resto, “si sta passando da un sistema tradizionale con impianti di generazione centralizzati a un sistema complesso e decentralizzato, caratterizzato dalla crescente integrazione delle fonti rinnovabili che, per la loro natura non programmabile e intermittente, richiederanno un cambio di paradigma, per la loro gestione”. Tuttavia, osserva Terna, “non può esserci una transizione energetica senza una contestuale transizione digitale che la accompagni e la sostenga”. Per questo motivo “il concetto di ‘twin transition’ è il fondamento del nuovo Piano industriale, con lo stanziamento di circa 2 miliardi di euro in digitalizzazione e innovazione, valore in forte crescita (+60%) rispetto al precedente piano”. Questi investimenti in tecnologie e strumenti digitali, quali ad esempio l’Intelligenza artificiale e la robotica, “permetteranno alla rete di essere sempre più connessa, smart e sicura”. La trasformazione digitale coinvolgerà anche i sistemi di gestione della rete, nonché il controllo della catena di approvvigionamento e l’efficienza delle persone del gruppo: “la twin transition -spiega Terna- non può realizzarsi senza una solida e adeguata organizzazione del lavoro, basata anche su nuove competenze e capacità che saranno formate e valorizzate internamente, o ricercate all’esterno, con l’obiettivo di poter contare su figure professionali più adatte a gestire l’evoluzione del sistema elettrico”. Gli investimenti “serviranno anche ad accrescere la resilienza della rete di fronte all’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, introducendo nuove soluzioni digitali e tecnologiche per gestire con efficienza e rapidità il sistema, garantendo qualità e continuità dell’approvvigionamento elettrico al minor costo possibile per il consumatore finale”. Compito chiave di Terna sarà anche quello di “continuare a garantire un elevato livello di sicurezza della rete elettrica, per far fronte alle nuove sfide che un sistema sempre più decentralizzato e complesso pone a livello di sicurezza degli asset fisici e di cybersecurity”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terna: in 2023 utile netto di gruppo sale a 885,4 mln, dividendo 0,34 euro per azione (+8%)
(Adnkronos) – Terna archivia il 2023 con un utile netto di gruppo dell’esercizio pari a 885,4 milioni di euro, in crescita di 28,4 milioni di euro (+3,3%) rispetto agli 857milioni di euro del 2022. Il Consiglio di amministrazione della società proporrà all’assemblea degli azionisti, che si terrà, come comunicato al mercato lo scorso 29 gennaio 2024, il giorno 10 maggio 2024, in unica convocazione, l’approvazione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2023 di 682.593.283,20 euro pari a 33,96 centesimi di euro per azione e la distribuzione, al netto dell’acconto sul dividendo ordinario relativo all'esercizio 2023 pari a 11,46 centesimi di euro per azione già posto in pagamento dal 22 novembre 2023, dei rimanenti 22,50 centesimi di euro per azione, al lordo delle eventuali ritenute di legge, da mettere in pagamento dal 26 giugno 2024 con data stacco della cedola al 24 giugno 2024. L’ammontare del saldo del dividendo dell’esercizio 2023 spettante alle azioni proprie detenute dalla società alla record date, avverte Terna, sarà destinato alla riserva denominata ‘utili portati a nuovo’. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Incidenti, salta corsia e si scontra con 3 auto: morta una donna
(Adnkronos) – Al volante di un Mercedes Vito avrebbe invaso la corsia di marcia opposta scontrandosi con tre macchine. Tragico il bilancio di un incidente avvenuto questa mattina in via Prenestina Nuova, a Monte Compatri, Roma. Una 46enne morta, quattro i feriti. Stanno facendo gli esami tossicologici sull'investitore. Secondo una prima ricostruzione fatta sul posto dai carabinieri, intervenuti insieme ai vigili del fuoco, un 36enne romano al volante del monovolume avrebbe sarebbe finito nella corsia opposta, finendo prima contro una Mercedes, guidata da un 76enne, seduto accanto alla moglie 73enne, poi contro una Ford Fiesta, guidata da una 46enne romana, morta sul colpo, per finire la sua corsa su una Citroen Picasso, guidata da un 32enne romano. Il corpo della vittima, incastrato dalle lamiere della sua auto ribaltatasi dopo l'impatto, è stato portato a Tor Vergata, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Gli altri tre sono stati portati in ospedale come il 36enne elitrasportato al San Camillo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terna: in 2023 ricavi salgono a 3,18 mld (+7,5%), Ebitda sale a 2,16 mld (+5,3%)
(Adnkronos) – Terna archivia il 2023 con ricavi pari a 3,186 miliardi di euro, in aumento di 222,2 milioni di euro (+7,5%) rispetto al 2022. Tale risultato, spiega la società, è dovuto prevalentemente alla crescita delle attività regolate, ascrivibile principalmente all’incremento della base asset regolata (Rab) del periodo, al netto dell’effetto volume e ai maggiori meccanismi incentivanti output-based. Significativa crescita anche per i ricavi delle Attività non regolate che riflettono, in particolare, il maggior contributo derivante dalle attività del gruppo Lt e del gruppo Brugg Cables. L’Ebitda (Margine operativo lordo) del 2023 si attesta a 2.168,6 milioni di euro, in crescita di 109,4 milioni di euro rispetto al 2022 (+5,3%), per un miglior risultato delle Attività regolate. L’Ebit (Risultato Operativo) dell’esercizio, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 806,3 milioni di euro, si attesta a 1.362,3 milioni di euro, rispetto ai 1.333,5 milioni di euro del 2022 (+2,2%). Gli oneri finanziari netti, pari a 117,7 milioni di euro, rilevano un incremento di 17,6 milioni di euro rispetto ai 100,1 milioni di euro del 2022, dovuto principalmente all’incremento dei tassi d’interesse sui finanziamenti, parzialmente compensato dai maggiori proventi sulle disponibilità liquide e sulle altre attività finanziarie, dalla minore inflazione e dai maggiori oneri finanziari capitalizzati. Il risultato ante imposte si attesta a 1,24 miliardi di euro, in aumento di 11,2 milioni rispetto al 2022 (+0,9%). Le imposte dell’esercizio sono pari a 364,3 milioni di euro, in crescita di 8,9 milioni rispetto al 2022 (+2,5%), essenzialmente per il maggior risultato ante imposte e per le maggiori sopravvenienze attive rilevate nell’esercizio precedente. Il tax rate si attesta pertanto al 29,3%, rispetto al 28,8% del 2022. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Chiara Ferragni e Fedez insieme alla festa di Leone ma foto separate
(Adnkronos) – Chiara Ferragni e Fedez festeggiano il sesto compleanno del figlio Leone ma fanno foto separate con i figli. Nonostante la crisi di coppia, dunque, i due si sono riuniti per la festa di compleanno del loro primogenito, come si evince dalle foto postate su Instagram. La festa di compleanno di Leone è stata organizzata con cura e a tema Sonic. Su Instagram l'influencer ha condiviso alcune stories che mostrano la tavola allestita a tema con patatine e bevande, un breve video con in sottofondo diverse voci e una foto di lei con i due bambini e la scritta: "Auguri amore mio". La conferma della presenza di Fedez alla festa arriva dallo stesso rapper che pubblica una foto, corredata da un cuore, mentre abbraccia i due figli con lo stesso sfondo di Sonic. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terna, Di Foggia: “Piano industriale 24-28 con investimenti più alti mai registrati in nostra storia”
(Adnkronos) – “Sono orgogliosa di presentare il piano industriale con gli investimenti più alti mai registrati nella storia di Terna: 16,5 miliardi di euro in cinque anni, con circa l’80% delle opere già autorizzate e oltre il 70% già coperto da contratti con i fornitori”. Così Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna, commenta il piano industriale 2024-2028 approvato dalla società. “Lo sviluppo della rete -spiega Di Foggia- dovrà essere inevitabilmente accompagnato da una significativa crescita delle tecnologie digitali per sostenere e accelerare il processo di transizione energetica del Paese: una ‘twin transition’, energetica e digitale, garantirà una transizione più rapida, sostenibile, giusta e inclusiva per tutti i nostri stakeholder”. I risultati ottenuti nel 2023, prosegue, “confermano, inoltre, l’eccellenza del lavoro svolto dalle persone di Terna e il loro grande merito nel conseguimento degli obiettivi del Gruppo, generando ulteriore valore per gli azionisti e contribuendo allo sviluppo del Paese. Siamo di fronte a una sfida per il futuro di tutti -conclude Di Foggia- che richiede a Terna una visione più ampia e l’impegno di elevare la nostra missione a nuovi livelli di eccellenza”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
La sicurezza dei prodotti nell’Unione Europea: il ruolo chiave del Safety Gate
(Adnkronos) – Nel cuore del mercato unico europeo, un sistema brilla per la sua efficacia nel garantire la sicurezza dei prodotti non alimentari: il Safety Gate. Questo meccanismo intelligente consente alle autorità nazionali di condividere rapidamente informazioni cruciali sulle misure adottate contro i prodotti pericolosi, creando un ambiente più sicuro per i consumatori in tutta l’Unione Europea. Il Sistema Safety Gate è un’iniziativa della Commissione Europea per la sicurezza dei prodotti non alimentari. Funziona come un cancello virtuale, attraverso il quale le autorità nazionali condividono informazioni cruciali sulle misure adottate contro i prodotti non alimentari pericolosi. In pratica, questo significa che ogni volta che un prodotto rappresenta un rischio per la salute o la sicurezza, le autorità lo segnalano rapidamente attraverso il sistema Safety Gate. Queste segnalazioni includono dettagli sui prodotti pericolosi, i rischi associati e le azioni intraprese dalle autorità o dagli operatori economici. Ogni giorno, le autorità nazionali inviano avvisi al cancello di sicurezza. Questi avvisi contengono informazioni su quali prodotti sono stati ritenuti pericolosi, il tipo di rischio che rappresentano e le azioni che sono state prese per proteggere i consumatori. Inoltre, se un prodotto pericoloso viene trovato in un paese, le autorità di altri paesi devono essere informate, garantendo che nessuno rimanga esposto al pericolo. La Commissione Europea ha recentemente pubblicato il rapporto annuale sul Safety Gate, evidenziando il 2023 come un anno di notevole attività, con i cosmetici al vertice della lista dei prodotti a rischio, seguiti da giocattoli e autoveicoli. Le autorità dei 30 paesi partecipanti hanno segnalato oltre 3.412 allerte e 4.287 azioni di follow-up, evidenziando un impegno sempre maggiore nella sorveglianza di mercato. I rischi legati a sostanze chimiche, lesioni, soffocamento e rischi ambientali sono stati i più segnalati, con i cosmetici in testa alla lista dei prodotti pericolosi. In particolare, la presenza di BMHCA, una fragranza sintetica vietata, è stata una delle principali preoccupazioni. Le azioni immediate delle autorità nazionali sono state cruciali nel ritirare dal mercato questi prodotti pericolosi e proteggere i consumatori. Il prossimo passo cruciale è l’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei Prodotti, che promette di rafforzare ulteriormente le norme di sicurezza nell’UE. Il 13 dicembre 2024 entrerà in vigore il Regolamento generale sulla sicurezza dei prodotti, che sostituirà la Direttiva esistente. Questo porterà ad un quadro modernizzato e più efficace per garantire la sicurezza dei prodotti nell’UE, sia che siano venduti nei negozi che online. Ciò migliorerà notevolmente l’applicazione delle norme sulla sicurezza dei prodotti e semplificherà la vigilanza di mercato. La libera circolazione delle merci all’interno del mercato unico europeo è un risultato fondamentale che migliora la vita dei cittadini dell’UE. Tuttavia, mantenere sicuro il mercato è una responsabilità condivisa. Produttori, distributori, rivenditori e mercati online devono garantire che i loro prodotti rispettino rigorosi standard di sicurezza. Le autorità nazionali di vigilanza di mercato giocano un ruolo chiave nel garantire il rispetto di tali normative e nel garantire che i prodotti pericolosi vengano —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Covid e foto camion militari con bare morti, per Meta è un fake: cosa è successo
(Adnkronos) – Meta ha 'bollato' come un fake la foto dei camion militari con le bare dei morti di Covid a Bergamo, rilanciate sui social in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus. "La rimozione delle fake news implementata da Meta e anche da TikTok è automatizzata e fornisce una risorsa fondamentale nel contrastare la diffusione di contenuti dannosi per la salute e per la veridicità delle informazioni. La sua efficacia è evidente, vista la rimozione di oltre 200.000 fake news su Facebook e più di 15.000 su Instagram a livello globale solo nel 2023. È normale che possano verificarsi degli errori o dei ritardi, come quello cui stiamo assistendo ora, ma è un sistema che funziona e che aiuta il nostro lavoro come social media manager", ha detto ad Adnkronos/Labitalia Riccardo Pirrone, presidente Associazione nazionale social media manager. "Speriamo che Meta faccia il necessario per risolvere velocemente eventuali intoppi, così da assicurare a tutti un'esperienza al massimo delle sue potenzialità e proteggere l'autenticità delle informazioni che circolano", conclude. "Si tratta in sostanza solo di un equivoco tecnologico: la foto viene bollata come falsa perché viene associata a una fake news vera che riguardava le elezioni in Polonia. E' un equivoco tecnico quindi che certamente Meta deve risolvere e su questo so che si sta muovendo l'Agcom, è stato interpellato il commissario Massimiliano Capitanio su richiesta di un deputato della Lega. Meta deve rimuovere dai suoi algoritmi questo automatismo e deve fare in modo che tutte le volte in cui viene cliccata quella foto non venga più bollata come fake perché non più associata con le elezioni di Varsavia", fa presente Ruben Razzante, docente di Diritto dell'informazione all'Università Cattolica di Milano. E sottolinea che "il discorso però è più generale, l'impatto devastante che può avere questo equivoco tecnico nel ringalluzzire i negazionisti del Covid che hanno sempre detto che quella foto era falsa e quelle immagini erano state diffuse ad arte per terrorizzare l'opionione pubblica. C'è quindi un impatto devastante sul piano dell'informazione medico-scientifica". "Si dà voce infatti -continua- a opinioni negazioniste che non hanno nessun fondamento scientifico. Quando ho fatto parte della task force del governo Conte 2, occupandoci di fake news per il Covid, ci rendemmo subito che esempi del genere erano frequentissimi, con la palla al balzo che prendevano i negazionisti per cercare di disorientare l'opionione pubblica e gettare discredito sulle istituzioni", sottolinea l'esperto. "Questo fatto richiama ancora una volta il tema dello strapotere che hanno queste piattaforme nel certificare addirittura i contenuti. C'è un equivoco sostanziale: da una parte questi colossi invocano una irresponsabilità dicendo noi non siamo responsabili dei contenuti postati dagli utenti, visto che sono miliardi sul pianeta, e possiamo occuparci solo di una vigilanza preventiva. Ma una volta appurato, come nel caso specifico, che questa foto è vera, e che all'epoca si piangevano i morti del Covid con le istituzioni in ginocchio, come possiamo affidare a una multinazionale, e quindi a un soggetto privato il compito di certificare l'attendibilità di una informazione o di una foto? Tutti questi episodi, pur nella loro intrinseca negatività, possono servire a fare aprire gli occhi sulla necessità di definire un regime giuridico certo e chiaro per queste piattaforme, affinché facciano legittimamente il loro lavoro ma che non giochino con i diritti individuali delle persone, in questo caso il diritto all'informazione o addirittura la certificazione della veridicità delle informazioni", sottolinea Razzante. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giorgia Meloni vittima di un video-truffa sul web: deepfake sfrutta corpo e voce del premier (VIDEO)
(Adnkronos) – Non è la prima volta che l’immagine di un personaggio famoso viene usata per truffe online o per promuovere fasulli piani di investimento. A guardare le pubblicità-spam sui social network Fabio Fazio, Alessia Marcuzzi, Francesca Fagnani e Paola Cortellesi nei mesi scorsi sono stati denunciati dalla Banca d’Italia, cacciati dalla tv “per le frasi che hanno pronunciato”, oppure non sapevano di avere il microfono aperto mentre facevano rivelazioni-bomba sul sistema finanziario internazionale. Naturalmente è tutto falso e i fotomontaggi con i vip esistono da vari anni, sebbene nell’ultimo periodo siano diventati ancora più pervasivi. La novità delle ultime settimane sono però alcuni deepfake, cioè video in cui si prende il corpo e la voce di qualcuno per fargli dire e fare quello che si vuole, con un livello di cura e precisione impressionanti. Oggi sui reel di Facebook è apparsa Giorgia Meloni, con la sua voce e con un labiale “credibile”, che invita gli utenti a investire 250 euro per ricevere rendimenti da decine di migliaia di euro senza fare nulla, “assicurando la sicurezza e l’efficacia di ogni vostro passo” (GUARDA IL VIDEO). Un video, visionato dall’AdnKronos, di oltre un minuto e mezzo, prodotto e montato in modo professionale, in cui appaiono anche le app di mobile banking delle principali banche italiane (tra cui Unicredit, Ubi Banca, Banco Bpm) che non saranno sicuramente felici di vedere i loro loghi usati per “certificare” una truffa sul web. Mentre fino a pochi mesi fa questi filmati erano accompagnati da voci robotiche e grafiche poco credibili, il deepfake con le sembianze, il tono di voce e persino l’inflessione romanesca della presidente del Consiglio assume tutta un’altra rilevanza. Promosso da una pagina Facebook dal nome rassicurante, “Ricerca scientifica” e con un messaggio in sovraimpressione pensato per convincere potenziali investitori (“la notizia ha indignato gli uomini d’affari e semplificato la vita ai cittadini comuni”), il video ha il potenziale di far cadere in inganno più di un utente. Aprendo la strada, ovviamente, a un uso “politico” dei deepfake che ha già fatto capolino nella campagna per le presidenziali americane e che potrebbe inquinare il voto delle elezioni europee che si terranno l’8 e 9 giugno. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, allarme Polonia: “Russia prepara guerra contro la Nato”
(Adnkronos) –
"La Russia prepara la guerra contro la Nato". La Polonia fa scattare il nuovo allarme. Per Varsavia, Vladimir Putin non si fermerà all'Ucraina e pensa ad un'offensiva contro l'alleanza. Il comandante delle forze armate polacche, il generale Wieslaw Kukula, nel discorso che ha tenuto nel 25esimo anniversario dell'adesione del Paese all'Alleanza atlantica, ha sottolineato che ci sono "chiari indizi" che la Russia sta adottando misure in questo senso e ha ricordato che la Nato è, appunto, una struttura creata per la difesa". La Polonia, ha aggiunto, risponderà alla minaccia "trasformando il suo Esercito per sviluppare una maggiore resilienza all’interno della società". "Non vogliamo solo ottenere un miglioramento radicale per la nostra difesa, ma anche mantenere la preparazione politica e la prospettiva che anni di pressione ci hanno dato", ha aggiunto. "Il fondamento della nostra strategia di contenimento si basa sulle reali capacità delle forze polacche", ha dichiarato inoltre. Kukula ha elencato i tre fattori che determinano le "azioni aggressive" della Russia: "ideologia, forza e opportunità". "Nonostante le pesanti perdite subite in Ucraina, la Russia sta riorganizzando le sue truppe e facendo lavorare intensamente la sua industria militare", ha chiarito. "Si tratta di uno Stato pronto a utilizzare ogni opportunità a sua disposizione e le debolezze che si presentano i suoi avversari per raggiungere i propri interessi", ha affermato prima di ribadire che la società polacca è "unita" quando si tratta di questioni di sicurezza internazionale. La posizione polacca è condivisa totalmente da Kiev. "Non ci sono dubbi" che la Russia attaccherà un altro Paese "se vincerà in Ucraina", ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino Dmitri Kuleba, secondo cui Putin è mosso solo da "una logica espansionistica e dall'ambizione".
"Vuole ripristinare l'influenza dell'Unione Sovietica e dell'impero russo, a costo del diritto internazionale, dei confini e delle regole", ha denunciato il capo della diplomazia di Kiev in un videocollegamento con alcuni giornalisti. Kuleba ha parlato dell'ipotesi di tenere una conferenza di pace in Svizzera, per la cui convocazione "dobbiamo sincronizzare le agende dei leader".
Intanto, sul campo di battaglia, le forze russe avanzano a ovest di Avdiivka, la città ucraina finita più di un mese fa sotto il loro controllo, secondo quanto afferma il ministero della Difesa di Mosca. Mosca avrebbe assunto il controllo anche della località di Orlivka. Lo Stato Maggiore ucraino aveva riferito in precedenza di aver respinto attacchi nei pressi di Orlivka, ma – rileva l'agenzia Dpa – mappe delineate dagli osservatori militari ucraini confermano che la linea del fronte si è spostata. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Royal Family, spunta seconda foto ritoccata: photoshop su Elisabetta e i nipotini
(Adnkronos) – L'ormai famosissima foto ritoccata di Kate e dei figli per la festa della mamma non è il primo ritratto di famiglia reale 'aggiustato' con photoshop. Dopo lo scandalo, l'agenzia fotografica Getty Images ha riesaminato altre immagini fornite dai reali britannici e ha stabilito che una foto della defunta regina Elisabetta II con dieci nipoti e bisnipoti è stata "migliorata digitalmente alla fonte". Pubblicata il 21 aprile 2023, in quello che sarebbe stato il 97esimo compleanno di Elisabetta II, l'immagine sarebbe stata scattata nel castello di Balmoral nell'agosto 2022, un mese prima della morte della sovrana. La regina appare seduta su un divano verde, circondata da bambini sorridenti. Ma ora ci si chiede quanto ci sia di vero, se la foto non sia un collage di diverse immagini. Un'analisi della Cnn ha identificato 19 segni di alterazione. Sotto accusa vi sono, fra gli altri, il kilt della regina, i capelli della principessa Charlotte e la spalla del principe Louis. Anche questa volta ci va di mezzo Kate, perché la foto è stata distribuita alla stampa da Kensington Palace, dove risiedono i principi di Galles, dichiarando che era stata scattata dalla moglie di William.
I dubbi su una seconda foto rischiano di minare ulteriormente il rapporto di fiducia fra il pubblico e i reali britannici. Già ora impazzano le teorie del complotto sul reale stato di salute di Kate, operata a gennaio per un non meglio specificato problema all'addome, e da allora scomparsa dalle scene. Kensington palace aveva annunciato che la moglie dell'erede al trono non sarebbe comparsa iin pubblico prima di Pasqua. La foto della festa della mamma doveva servire a rassicurare, ma la scoperta del ritocco, ammesso poi da Kate sul social X, ha creato molta incertezza. Ieri la principessa è stata avvisata mentre faceva la spesa con il marito al Windsor farm shop, ma il video uscito poi su giornali non ha fatto che alimentare altre speculazioni, con molti utenti dei social convinti che si tratti di una sosia. E comunque, nel video Kate appare molto più dimagrita che nella foto della festa della mamma. —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Meloni: “No all’invio di soldati, rischio escalation”
(Adnkronos) – "In questi giorni si è molto discusso di un intervento diretto" in Ucraina, "approfitto per ribadire, come fatto dal ministro Tajani, che la nostra posizione non è affatto favorevole, si rischia infatti l'escalation" con l'invio di soldati. Lo ha detto Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni al Senato, in vista del prossimo consiglio europeo del 21 e 22 marzo. "Ribadiamo", inoltre, "la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territori ucraini e alle vicende e che hanno portato al decesso in carcere di Aleksei Navalny. Il suo sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato" aggiunge Meloni. "Sostenere l'Ucraina vuol dire tutelare il nostro interesse nazionale e il nostro impegno rimane finalizzato, su tutto, alla creazione delle condizioni per una pace giusta, duratura e rispettosa della dignità della Nazione aggredita. Ogni nostra azione ha prevalentemente questo scopo". "E mi stupisce, ma forse non dovrebbe, che proprio chi più si riempie la bocca con la parola pace abbia contestato la sottoscrizione da parte italiana di un accordo pluriennale di cooperazione di sicurezza con l'Ucraina. Perché la cooperazione di lungo termine sulla sicurezza che abbiamo offerto riguarda più la pace che non il conflitto", aggiunge.
Sul tema del conflitto in medio Oriente "ribadiremo la ferma condanna dell'aggressione di Hamas" perché "non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. E' stato Hamas e la reticenza nel dirlo tradisce antisemitismo latente e dilagante che deve preoccuparci tutti". A Israele viene chiesta "proporzionalità e rispetto del diritto umanitario, non possiamo restare insensibile all'enorme tributo di vittime civili". Ribadiremo la contrarietà a un'azione di terra a Rafah, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche", aggiunge. "La soluzione è quella dei due popoli e dei due Stati e l'Europa deve essere protagonista" spiega. "Voglio cogliere l’occasione per rivendicare con orgoglio il ruolo che il nostro governo ha svolto, dapprima nel Consiglio del dicembre scorso per contribuire a sbloccare il negoziato per l’avvio del percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione europea, e poi nel Consiglio straordinario di febbraio, per favorire una soluzione positiva proprio sulla revisione del quadro finanziario pluriennale, comprensivo di un adeguato stanziamento per l’Ucraina, ma anche di risorse fondamentali per affrontare alcune delle principali questioni di nostro interesse, dal sostegno alla competitività fino alla lotta all’immigrazione illegale". "Non era una trattativa facile, e probabilmente non avrebbe avuto questo epilogo se avessimo seguito i consigli di quanti, anche in quest’aula, da tempo sostengono che non si debba dialogare con tutti ma solo con alcuni, in questa bizzarra idea di un’Europa distinta tra Nazioni di serie A e altre di serie B. Pare che linea vincente, e più utile all’Italia, oltre che alla comune causa europea e occidentale, sia invece quella sostenuta da chi come la sottoscritta ha sempre considerato tutti i partner europei degni di rispetto e considerazione". "Nel prossimo Consiglio ci sarà, infatti, un dibattito quanto mai urgente e delicato sulla sicurezza e sulla difesa europea. Voglio dire con chiarezza che l’Italia è pronta a fare la propria parte nello sviluppo della strategia europea per l’industria della difesa, presentata alcuni giorni fa dalla Commissione". "Spendere – spiega – in difesa significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi Nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l’Europa, se vuole essere seria". Per questo, sarà necessario approfondire il tema delle risorse necessarie anche al livello dell'Unione europea per fare il salto di qualità necessario nel settore della difesa e l’Italia vuole essere tra i protagonisti di questo dibattito e tra quanti promuovono anche soluzioni innovative per dotarci dei finanziamenti necessari". "La libertà ha un costo, la sovranità ha un costo, e non credete a chi vi dice che tutto può esservi concesso gratuitamente. Il risultato, spesso, e come si è visto, è che pagherete molto di più". "Grazie a questa rinnovata cooperazione e ai buoni rapporti coltivati abbiamo raggiunto l’importante risultato della scarcerazione di Patrick Zaki, ma a differenza di quanto sostenuto da alcuni, non abbiamo interrotto, e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni, come dimostra il processo in corso in Italia, che il Governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile". "Sul fronte migratorio però non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia" ha detto la premier. "L’arrivo della bella stagione può incoraggiare i trafficanti di esseri umani nel provare a intensificare i loro sporchi traffici. Per questa ragione è fondamentale attuare pienamente il piano di azione in dieci punti presentato dalla Commissione Ue e attualmente in fase di implementazione". "Così come è importante allargare la cooperazione con i pesi africani e in tema di lotta alle reti di trafficanti anche oltre i confini europei. Per questo Africa e migrazioni saranno anche al centro della Presidenza Italiana del G7, e il nostro duplice obiettivo è da una parte quello di aumentare gli sforzi sul continente africano e dall’altro quello di lanciare una alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani", conclude sul tema. "L’Europa si è così risvegliata con i trattori nelle strade, in prima battuta in quei Paesi che avevano adottato ulteriori misure nazionali particolarmente penalizzanti per il settore, a cominciare dall’interruzione dei sussidi per il gasolio agricolo, scelta che invece non ha fatto l’Italia che ha prorogato quei sussidi" ha detto Meloni. "A questo governo – sottolinea il premier – non sono serviti i trattori nelle strade perché si occupasse della materia, grazie anche al confronto costante che il Ministro Lollobrigida ha mantenuto con le organizzazioni maggiormente rappresentative che infatti, a differenza dei loro colleghi e omologhi di Francia, Germania, Belgio, Spagna, Olanda e molti altri, non hanno partecipato alle manifestazioni". "Rivendico con orgoglio che il nostro è stato sinora il governo che più ha investito in agricoltura nella storia repubblicana" aggiunge Meloni. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Per gli italiani lo stipendio al primo posto, ma i più si sentono sottopagati
(Adnkronos) – Nel mondo del lavoro contemporaneo, la remunerazione assume un ruolo cruciale nel determinare il grado di soddisfazione e coinvolgimento dei dipendenti. Secondo recenti dati forniti dall’Adp (People at Work: Workforce View 2023), per il 53% degli italiani lo stipendio è l’aspetto più importante del lavoro. Tuttavia, il 46% si sente sottopagato, e un ulteriore 15% lamenta errori nella compilazione della busta paga, nonostante il processo sia ormai digitalizzato. Un’indagine globale condotta dall’Adp Research Institute ha rivelato un legame diretto tra la percezione della giusta retribuzione e il coinvolgimento totale dei dipendenti sul luogo di lavoro. Coloro che ritengono di essere compensati adeguatamente mostrano il triplo delle probabilità di essere pienamente impegnati nel loro ruolo. Al contrario, circa la metà di coloro che si ritengono insoddisfatti della retribuzione attuale sono attivamente alla ricerca di nuove opportunità lavorative. Le aspettative dei lavoratori riguardo agli aumenti di stipendio sono più alte che mai. Più del 60% ha già goduto di un aumento lo scorso anno, con una media del 6,4%. Tuttavia, la fame di compensi giusti non sembra placarsi, soprattutto considerando che quasi la metà dei lavoratori ritiene di essere sottovalutata rispetto al proprio ruolo. Le richieste di aumenti di stipendio non accennano a diminuire. Più dell’83% dei dipendenti si aspetta un aumento nel corso del 2023, con una media prevista dell’8,3%. Tra questi, oltre un terzo (34%) confida addirittura in un incremento del 10% o più. Sebbene gli uomini tendano a ricevere aumenti di stipendio più consistenti rispetto alle donne, sono anche i più propensi a dichiarare di essere sottopagati. Gli errori nei pagamenti rimangono un problema diffuso, aggravato dalla crescente crisi del costo della vita che mette a dura prova le finanze dei lavoratori. Il 43% dei lavoratori segnala di ricevere regolarmente o occasionalmente una retribuzione inferiore a quella prevista, contribuendo a possibili problemi di liquidità e, in alcuni casi, a difficoltà economiche reali.
La situazione economica attuale rende urgente l’attenzione sulle paghe. Anche i dipendenti con stipendi più alti avvertono la pressione dei crescenti costi di vita, con bollette in aumento, affitti sempre più cari e spese alimentari alle stelle. In questo contesto, garantire una retribuzione adeguata diventa fondamentale per la stabilità finanziaria dei lavoratori. Ma come stanno reagendo le aziende di fronte a queste richieste di aumento stipendiale? Nonostante le sfide legate all’aumento dei costi e alla riduzione dei margini di profitto, più del 62% dei lavoratori ha ricevuto un aumento nell’ultimo anno, sebbene inferiore all’inflazione globale prevista. Tuttavia, molte aziende stanno esplorando alternative innovative per soddisfare le esigenze dei dipendenti, come ulteriori ferie pagate, riduzione della settimana lavorativa e buoni spesa. Affrontare il divario retributivo rimane una sfida, con gli uomini che continuano a ricevere aumenti più consistenti rispetto alle donne. Tuttavia, ignorare le esigenze di equità retributiva potrebbe comportare la perdita di talenti e competenze fondamentali per le aziende, così come scoraggiare la futura generazione di lavoratori. La flessibilità nel lavoro ha subito una rivalutazione significativa, con un maggiore focus sull’avanzamento di carriera e sulla soddisfazione professionale. Tuttavia, nonostante questa trasformazione, quasi tre lavoratori su dieci (29%) ritengono ancora fondamentale la flessibilità dell’orario di lavoro. L’approccio di lavoro ibrido, che combina giorni in ufficio e giorni da remoto, è particolarmente gradito dai dipendenti, con il 60% di essi che si dichiara soddisfatto della flessibilità offerta. Al contrario, coloro che trascorrono tutti i giorni in ufficio mostrano una minore soddisfazione (50%). La sfida per i datori di lavoro è quindi trovare un equilibrio che risponda alle diverse esigenze di flessibilità dei dipendenti. La possibilità di lavorare da remoto offre maggiori libertà, con il 22% dei dipendenti che può scegliere il luogo di lavoro. Questo gruppo mostra anche un’apertura maggiore verso l’idea di entrare nella gig economy, con il 14% che considera questa opzione. Tuttavia, solo l’8% dei lavoratori ha effettivamente preso in considerazione il lavoro freelance nell’ultimo anno, suggerendo che l’attuale ambiente di lavoro offre pochi incentivi in tal senso. Il lavoro da remoto sta assumendo una dimensione sempre più internazionale, con quasi la metà dei lavoratori (48%) che si è già trasferita o sta pensando di trasferirsi all’estero pur continuando a lavorare per il proprio datore di lavoro attuale. Questo fenomeno è particolarmente diffuso tra i lavoratori dell’Asia Pacifica e tra i dipendenti di sesso maschile. Tuttavia, se i datori di lavoro non possono offrire aumenti di stipendio o altre forme di retribuzione, dovranno trovare modi alternativi per soddisfare i dipendenti e mantenerne la motivazione e la fedeltà. In questo contesto, le opportunità di avanzamento di carriera e la soddisfazione sul lavoro assumono un ruolo sempre più importante rispetto alla flessibilità dell’orario di lavoro. I dipendenti riconoscono sempre più l’importanza di poter parlare apertamente della propria salute fisica e mentale sul posto di lavoro. Tuttavia, nonostante questa apertura, la maggior parte dei lavoratori non si sente adeguatamente supportata dai propri responsabili (64%) e colleghi (71%), sebbene si registri una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti. Anche se meno dipendenti segnalano che il lavoro risente della loro salute mentale rispetto all’anno scorso, la percentuale rimane ancora alta, con quasi la metà (47%) che ne risente. Inoltre, il 65% dei lavoratori afferma che lo stress ha un impatto negativo sul loro lavoro. Per affrontare queste sfide, i datori di lavoro stanno introducendo iniziative sempre più innovative per promuovere la salute mentale. Tra queste, le attività di team building e le pause per la gestione dello stress sono tra le più diffuse. Tuttavia, si osserva un calo nell’offerta di consulenza specializzata, mentre i programmi di assistenza ai dipendenti stanno diventando più comuni. Inoltre, le aziende stanno intensificando gli sforzi per promuovere la diversity, l’equità e l’inclusione, con le grandi aziende che guidano il cambiamento in questo settore. Una cultura aziendale inclusiva che valorizzi e supporti i dipendenti è cruciale per attirare e trattenere talenti e promuovere la produttività. Le aziende devono imparare dalle migliori pratiche dei loro concorrenti e adattarsi alle mutevoli esigenze della forza lavoro. Riconoscendo l’importanza del benessere finanziario, molti datori di lavoro offrono consulenze in materia, sebbene vi siano disparità regionali in questo ambito. Tuttavia, il benessere psicofisico rimane una sfida significativa, nonostante la maggior parte dei dipendenti si senta libera di discutere apertamente della propria salute mentale. Un’altra sfida è la percezione che i manager e i colleghi non siano in grado di affrontare i problemi di salute mentale senza giudicare. Questo dimostra la necessità di fornire formazione adeguata su questo tema per garantire un ambiente di lavoro sano e inclusivo. Il futuro del lavoro si presenta con un’aura di incertezza, amplificata dalla serie di shock che i lavoratori hanno sperimentato negli ultimi anni. La prospettiva di una recessione globale, conflitti geopolitici in corso, il persistente impatto della pandemia di COVID-19 e il rapido avvento dell’intelligenza artificiale e dell’automazione del lavoro aggiungono ulteriori elementi di turbolenza. I risultati del sondaggio forniscono un’illuminante panoramica su come i dipendenti stiano affrontando questa incertezza, mostrando il loro grado di preparazione per il futuro in termini di investimenti nelle competenze e prospettive di carriera. Emergono anche strategie adottate per rendere le proprie carriere resilienti agli imprevisti, con differenze significative tra le diverse generazioni. Nonostante le sfide, i lavoratori mantengono un elevato livello di soddisfazione per il loro attuale impiego e rimangono ottimisti riguardo al futuro lavorativo. La stragrande maggioranza (90%) si dichiara contenta del proprio lavoro, con una netta variazione geografica che evidenzia le peculiarità regionali. Analogamente, l’ottimismo per i prossimi cinque anni è ancora ben radicato, con l’87% degli intervistati che guarda al futuro con fiducia. È interessante notare che, nonostante le difficoltà iniziali della loro carriera, i lavoratori più giovani si distinguono per un maggiore ottimismo. Dopo tre anni segnati dalla pandemia, le dinamiche lavorative stanno pian piano ritrovando una certa stabilità. Tuttavia, le aspettative dei dipendenti rimangono costanti: stipendio equo, flessibilità, un ambiente di lavoro positivo e opportunità di crescita professionale continuano a occupare i vertici della lista dei desideri. In questo contesto mutevole, i datori di lavoro hanno il compito di non sottovalutare l’importanza di concedere ai dipendenti maggior controllo e supporto per realizzare il loro potenziale. Favorire un clima di lavoro che promuova la motivazione e l’impegno dei dipendenti potrebbe essere la chiave per navigare con successo le sfide future del mondo del lavoro. —sostenibilita/lifestylewebinfo@adnkronos.com (Web Info)