Putin e Trump, l’asse Cremlino-Casa Bianca spaventa i servizi Usa

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(Adnkronos) – "Credo che Trump e Putin siano naturali compagni di letto, si completano l'un l'altro, hanno obiettivi e aspirazioni comuni". Così Douglas London, agente della Cia in pensione, spiega al Guardian il ben noto "bromance" che unisce l'appena rieletto presidente russo all'ex presidente americano, che spera di tornare alla Casa Bianca con le elezioni del prossimo novembre. Un possibile ritorno che preoccupa non pochi all'interno dell'intelligence community americana, considerato appunto il feeling del tycoon con il leader russo.  "Trump vede Putin come un uomo forte – afferma Fiona Hill, che ha lavorato nel Consiglio di Sicurezza Nazionale di Trump, ed ora è un'analista della Brooking Institution – ed in certo senso lavorano in parallelo perché entrambi cercando di indebolire gli Usa, anche se per ragioni diverse". E' indubbio prosegue Hill, che Putin "preferisca alla Casa Bianca un agente del caos come Trump perché mina gli Usa, non è preoccupato della sicurezza nazionale ma solo di se stesso, nominando solo persone a lui fedeli e cacciando quelle esperte di sicurezza".  "Trump è ignorante in modo sconvolgente" di politica estera, ricorda l'ex funzionaria della Casa Bianca: "legge raramente il materiale che gli viene consegnato, è sicuramente una minaccia minore per la Russia di quanto lo sia per gli Stati Uniti".  Non bisogna dimenticare poi che sin dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, nel febbraio 2022, Trump ha più volte definito Putin "un genio" lodandone l'intelligenza, ed affermando con lui di nuovo alla Casa Bianca la guerra finirebbe in un paio di giorni. Per avere un'indicazione sul modo in cui intenda risolvere le cose, bisogna ricordare che recentemente Trump ha detto che per lui la Russia può fare "quel diavolo che vuole" con i membri Nato che non sono a posto con le spese militari.  In occasione della morte di Alexei Navalny, invece di condannare il Cremlino, ha fatto poi uno spericolato paragone tra l'oppositore russo morto in una colonia penale artica e i suoi guai giudiziari. Senza contare che Viktor Orban, grande amico di Putin, dopo l'incontro con Trump a Mar a Lago ha chiaramente detto che una volta rieletto il tycoon non "darà un penny all'Ucraina" così metterà fine alla guerra.  Ma a preoccupare ex agenti segreti Usa sono le trasformazioni che Trump potrà fare delle agenzie di intelligence – "usando la Cia come una sua guardia pretoriana", afferma London – diminuendo la loro collaborazione con gli alleati Nato, beneficiando gli interessi russi.  "Trump quasi certamente politicizzerà l'intelligence community mantenendo la promessa di nominare personaggi dell'estrema destra come Michael Flynn Kash Patel" dichiara Marc Polymeropoulos, ex funzionario intelligence, riferendosi all'ex consigliere di Sicurezza di Trump condannato per il Russsiagate e l'ex funzionario del Pentagono che Trump vuole mettere alla guida della Cia se ritorna alla Casa Bianca.  Intervistato da Steve Bannon, Patel ha interpretato così la sua possibile nomina: "andremo a caccia dei cospiratori, non solo nel governo ma anche nei media, che hanno permesso a Joe Biden di truccare le elezioni". Nomine del genere, prosegue Polymeropoulos, "danneggerebbero le relazioni con gli alleati, vedremo vecchi alleati che non condivideranno con noi informazioni cruciale, ed a ragione. Lo faranno gradualmente, per non provocare l'ira di Trump, la protezione delle loro fonti sarà la principale preoccupazione".  "Se Trump vince, scordatevi che i britannici o francesi, due dei nostri migliori partner di intelligence in Europa, condividano con noi qualcosa di importante sulla Russia, per esempio", conclude.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid, 4 anni fa le bare di Bergamo: la ‘lezione’ degli esperti

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(Adnkronos) – Era la notte del 18 marzo 2020 e a Bergamo, nel silenzio attonito di una città divenuta epicentro della prima, tragica ondata di Covid, una fila interminabile di camion militari carichi di bare usciva dal Cimitero Monumentale. Sfilando nel deserto spettrale delle strade svuotate dal lockdown, il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Quattro anni dopo quelle immagini che hanno sconvolto il Paese, l'Italia celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus. Con gli esperti, da Bassetti a Gismodo, fino a Pregliasco, che invitano non dimenticare la 'lezione'.   "Le bare di Bergamo", dei morti di Covid che viaggiavano nel buio dentro i camion militari, "sono un'immagine che rimarrà indelebile nella nostra memoria". Nitida più che mai in quella della microbiologa Maria Rita Gismondo, tra i camici bianchi 'in trincea' nelle prime fasi dell'emergenza coronavirus, quando "in laboratorio si stava chiusi giorno e notte a processare campioni". Ora, "a distanza di 4 anni" da quella tragica notte, "dobbiamo superare quel momento di dolore e dobbiamo far sì di non dimenticarlo mai, perché si possa guardare oltre e non avvenga più". Perché "non si ripetano certi errori", dichiara l'esperta all'Adnkronos Salute. In migliaia di famiglie c'è stato "chi andava in ospedale con i propri piedi e veniva restituito dentro una teca, incenerito – ricorda la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e dia gnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano – senza neanche un ultimo saluto, senza che i loro cari avessero la possibilità di elaborare il lutto. Un passaggio estremamente importante", tanto che chi non l'ha vissuto mostra "ancora oggi sindromi ansioso-depressive. Nessuno dovrà mai più sperimentare quella terribile esperienza, non dovranno mai più esserci lutti non elaborabili", è il monito di Gismondo. "Non dimentichiamo – ripete – e non facciamo più alcuni errori che sono stati commessi".  "Ricordiamo oggi le vittime del Covid che sono state quasi 200mila in Italia, dal 2020 ad oggi. Il Covid ci ha fulminati perché ci ha colpiti alle spalle. Ha fatto irruzione in un mondo dove nessuno parlava di malattie infettive. I professionisti della salute hanno compiuto qualcosa di straordinario, alzando giorno dopo giorno l'asticella dei loro limiti. Ma lo straordinario non deve diventare la regola", ammonisce l'infettivologo Matteo Bassetti, in un post sui social. "Solo così", lavorando affinché mai più ci si debba trovare impreparati, sottolinea il primario del Policlinico San Martino di Genova, "si potrà dare il giusto riscontro alle nostre rinunce e alle nostre fatiche. E la giusta commemorazione a chi ci ha lasciato, a chi è morto in questa guerra che ci ha levato troppo. Oggi il pensiero di tutti, nessuno escluso – avverte Bassetti – deve essere per quelli che non ce l'hanno fatta. Noi non vi dimenticheremo mai".  A quattro anni dai giorni più drammatici della pandemia "purtroppo l’effetto 'memoria corta' ha prevalso. Al momento, a tutti i livelli, non sono state messe in atto azioni efficaci che possano evitare che in futuro una simile tragedia si ripeta". Così all'Adnkronos Salute, dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento. "Dovesse arrivare una nuova pandemia – e non sappiamo quando ma sicuramente arriverà – la risposta del Paese sarà la stessa con appena un po’ di organizzazione e di esperienza in più. Non un euro è stato fino ad oggi dedicato ai servizi di prevenzione", conclude Lopalco.   "Ricordare i numeri, quasi 200mila morti Covid in Italia dal 2020 ad oggi. Un numero impattante, come tre grandi stadi di calcio spazzati via in 4 anni. Certamente hanno pagato di gran lunga gli anziani e i fragili, ma all'inizio dell'emergenza anche i giovani hanno perso la vita. Secondo elemento da considerare sono i grandi passi avanti nel contrasto della malattia, si è riusciti a mettere insieme tutte le forze: la ricerca scientifica, le aziende, le istituzioni. La lotta al Covid è stato un esempio unico, neanche l'Aids è mai riuscito così in breve tempo ad avere una risposta con i vaccini e i farmaci", afferma all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali. "Il ricordo – sottolinea – va anche alla difficoltà di gestire nei primi mesi la situazione: dalla mancanza di posti letto in rianimazione ai dispositivi che non si trovavano. E poi, come non può non tornare alla mente il grande sacrificio del personale sanitario. Vedo che già ci siamo dimenticati tutto però", osserva Andreoni. Invece "in medicina alcune cose devono servire da lezione, altrimenti rischiamo di sperperare le conoscenze. La rete italiana di malattie infettive deve rimanere sempre attiva – ammonisce – è patrimonio da non sperperare: una nuova pandemia arriverà, queste patologie sono un problema di sanità pubblica e gestirle in reparti in esperti è l'arma vincente".   "Mi preoccupa molto il revisionismo e a volte un negazionismo su Covid, rispetto a una situazione che abbiamo tutti vissuto. Ma ricordiamoci della paura di quei giorni, ricordiamo i morti". Sono le parole del virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco. Il giorno delle bare di Bergamo, che 4 anni fa venivano portate via sui camion militari. "Per certi versi – osserva Pregliasco all'Adnkronos Salute – è giusto che la resilienza, quella capacità dell'uomo di resistere alle avversità, porti a mettere in secondo piano le sofferenze patite, perché bisogna andare avanti. Credo però che ci si sia eccessivamente spostati verso una disattenzione alle problematiche di patologie infettive e anche che ci sia una sordida polemica, purtroppo, con dei coinvolgimenti non corretti della politica, e a evidenziare in modo negativo ciò che si è fatto". "Di sicuro – ragiona – a posteriori, come in tutte le nostre cose della vita, si può dire che questa o quella scelta avremmo dovuto farla diversamente. Il concetto del senno del poi è un classico. Ma ricordiamoci della paura di quei giorni – ripete – la paura che aveva ognuno di noi, operatore sanitario, medico, o quant'altro. Anche perché, poi, va ricordato che gran parte dei sanitari stessi avevano informazioni come quelle dei cittadini, attraverso i media. E sui media talvolta, nelle emergenze come su altri versanti, si inserisce una tifoseria, le informazioni sono spesso frammentarie, incomplete".  L'invito di Pregliasco è a non dimenticare. "Nell'emergenza, nella sanità pubblica, facciamo tesoro di quello che è successo. Ricordiamo i morti. Ieri – riferisce – ho partecipato a una commemorazione vicino a Rho, dove abito in provincia di Milano, a Pogliano Milanese. Qui una statua ricorda i caduti del Covid nella cittadina, sono stati 41". E ricordando quello che è successo "dobbiamo considerare anche che il Covid c'è – ammonisce – c'è ancora su piccoli numeri, rimarrà con noi con andamenti probabilmente ondulanti, come dico sempre. Ma non c'è solo questo. Ci sono tutta una serie di patologie di cui il nostro mondo in qualche modo deve far tesoro, per evitare che ritornino". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Banksy, nuovo murales a Londra: il messaggio ‘ecologista’ dello street artist

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(Adnkronos) – Un murales di Banksy realizzato con una colata di colore verde dietro albero spoglio è apparso durante la notte su un edificio residenziale a nord di Londra. A rivendicare la paternità dell'opera, dopo una mattina di speculazioni, è stato lo stesso street artist su Instagram. In un post,l’anonimo artista ha infatti pubblicato una foto di com'era il muro dietro l'albero prima del suo intervento. L'opera, realizzata a Hornsey Road, Finsbury Park, rappresenta una donna a grandezza naturale con uno spruzzatore di vernice a pressione che guarda verso l'alto l'albero, come per sincerarsi dell'effetto del suo lavoro. Visto con l'albero in primo piano e centrato sul muro, la vernice verde imita il fogliame della pianta, che è stata potata ed è completamente spoglia. Prima della conferma ufficiale, James Peak aveva riferito al programma Today della BBC Radio 4 che il lavoro portava tutti i segni distintivi" di Banksy. “Ha le tecniche giuste. Ha un messaggio interessante e facile da capire, una posizione molto intelligente. E risuona davvero nel momento in cui lo vedi. E, con Banksy, il contesto è tutto”, ha detto. I colori verde brillante rappresentano la municipalità di Islington, dove si trova l'opera, e anche, naturalmente, il giorno di San Patrizio, che è bello e festoso. "Il messaggio è chiaro", ha aggiunto. "La natura è in difficoltà e spetta a noi aiutarla a rinascere".    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fedez e Muschio Selvaggio, Luis Sal torna con un podcast?

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(Adnkronos) – Luis Sal sembra pronto a fare il suo ritorno nel mondo dei podcast. L'indiscrezione sul futuro dello youtuber bolognese, ex socio di Fedez nell'avventura di Muschio Selvaggio, è stata data da Selvaggia Lucarelli attraverso il suo profilo Instagram. "Luis Sal, da quel che mi risulta, a breve torna con un podcast", ha fatto sapere la Lucarelli, svelando che Luis Sal sarebbe pronto a tornare in video e che "quel podcast potrebbe anche essere proprio Muschio Selvaggio". Un anno fa, il sodalizio tra Luis Sal e Fedez giungeva al termine ed è della settimana la scorsa l'annuncio del rapper relativo allo stop del podcast in attesa che il contenzioso legale con l'ex socio si risolva. Oggi arriva l'indiscrezione su Luis Sal pronto a tornare sulla scena dopo mesi di silenzio. Se così fosse, lo youtuber non avrebbe accettato la proposta fatta da Fedez di rilevare la sua quota anche ad un prezzo di mercato superiore. Intanto, oggi è andato in onda il penultimo episodio registrato da Fedez e Mr Marra, dedicata al caso del serial killer Zodiac.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Insulto razzista a Juan Jesus, Acerbi escluso da Nazionale

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(Adnkronos) – Francesco Acerbi escluso dalla Nazionale dopo il caso dell'insulto razzista denunciato da Juan Jesus, difensore del Napoli, durante il match giocato ieri in casa dell'Inter e terminato 1-1.  Juan Jesus, al 58', si è rivolto all'arbitro La Penna denunciando l'insulto che sarebbe stato pronunciato da Acerbi: "Mi ha detto 'negro'", le parole di Juan Jesus catturate dalle telecamere. A fine partita il difensore brasiliano, autore del gol dell'1-1, ai microfoni di Dazn ha ridimensionato l'episodio.  "Il calciatore Francesco Acerbi, arrivato questa mattina nel ritiro della Nazionale a Roma, ha spiegato al Ct Luciano Spalletti e ai compagni di squadra, come previsto dalla policy interna del Club Italia, la propria versione sulla presunta espressione razzista segnalata dal calciatore Juan Jesus nel corso della gara Inter-Napoli", rende noto la Figc.  "Dal resoconto del difensore nerazzurro, in attesa che venga ricostruito quanto avvenuto nel rispetto dell’autonomia della giustizia sportiva, è emerso che non vi è stato da parte sua alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista. Si è comunque convenuto – continua la nota – di escludere Acerbi dalla lista dei convocati per le prossime due amichevoli in programma negli Stati Uniti, per garantire la necessaria serenità alla Nazionale e allo stesso calciatore, che oggi farà ritorno al club di appartenenza. Di conseguenza, è stato convocato il difensore della Roma Gianluca Mancini, che faceva già parte della lista dei pre convocati".   "La lotta al razzismo deve essere condotta senza se e senza ma. Sono episodi da condannare. Si tratta di uno dei ragazzi (Acerbi, ndr) più sereni, più buoni e che più si spende per gli altri nel nostro mondo. Non voglio banalizzare l'accaduto, ma dobbiamo stare attenti a non strumentalizzare. Abbiamo maggiori responsabilità, ma dobbiamo ricordarci che i calciatori sono vittime e non certo da compagni di squadra o avversari. I calciatori sono coloro che subiscono di più questi insulti e di certo non dalla nostra categoria". Così ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 Umberto Calcagno, presidente dell'Assocalciatori.  Acerbi si dovrebbe scusare pubblicamente? "Non credo, perché le parole di Juan Jesus sono indicative. Acerbi si è scusato subito e le scuse sono state accettate. Le cose che succedono dentro al campo non devono avere giustificazioni, ma il riconoscimento dell'errore è stato fatto da una persona che tutti riconosciamo essere un punto di riferimento nei comportamenti". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma, Totti e il giudizio su De Rossi: “Non me l’aspettavo”

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(Adnkronos) – "Non mi aspettavo che Daniele facesse così bene da subito ma lo speravo”. Così l'ex capitano della Roma Francesco Totti parlando del ct della Roma Daniele De Rossi a margine dell’evento di lancio del progetto Betsson.sport. “Sta dimostrando di essere un grande allenatore e io, come tutti i tifosi giallorossi, spero continui su questi livelli. La Roma è una piazza difficile e sta dimostrando il suo valore”.  Totti ha parlato anche di capitano Lorenzo Pellegrini: "Dopo De Rossi era difficile trovare un altro capitano, io avevo già detto che Lorenzo è un capitano vero, da Roma. Ora sta anche bene fisicamente e gli riesce tutto". "Milan ai quarti di Europa League? I rossoneri stanno bene, hanno ritrovato 3-4 giocatori di qualità e quantità. Sarà una sfida bellissima, mi auguro che la Roma passi il turno", ha detto Totti. "Il dna europeo del Milan? Sarà un fattore in più per loro ma non è più il Milan di una volta…", ha concluso l'ex campione. Quanto al futuro della Roma e a quelli che Totti definisce "'spifferi' su una cessione in Arabia" della squadra, "non è vero niente – assicura -. Se vedo una Roma araba? No, non è vero niente, mi sono informato”, conclude. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Russia, Putin pensa a ‘zona cuscinetto’ con Ucraina: il piano

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(Adnkronos) –
Una zona cuscinetto, tra la Russia e l'Ucraina, è l'unico modo per proteggere il territorio controllato da Mosca dagli attacchi provenienti da quello ucraino. E' lo scenario che Vladimir Putin, a urne chiuse dopo le elezioni in Russia, ha delineato nel primo discorso da presidente rieletto. Il quadro è stato ribadito dal suo portavoce Dmitry Peskov nel briefing quotidiano. Perché mentre la comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione e invia sostegno all'Ucraina perché possa difendersi dall'aggressione russa ormai al terzo anno, il Cremlino si concentra sugli attacchi a Belgorod e parte dalla regione al confine per ampliare lo sguardo sulla sicurezza dell'intera Russia.  ''E' possibile che, visti i tragici eventi in corso, prima o poi saremo costretti a creare una 'zona cuscinetto', una zona di sicurezza che sarà abbastanza difficile da superare con i mezzi di distruzione utilizzati dal nemico'' ucraino, ha affermato Putin. Senza entrare nei dettagli, il presidente russo rieletto ha auspicato un'area talmente grande da impedire alle armi di fabbricazione straniera fornite a Kiev di poter raggiungere la Russia. Il progetto è stato rilanciato da Peskov proprio dopo i nuovi attacchi lanciati anche oggi dalle forze armate ucraine contro Belgorod e che, secondo il governatore Vyacheslav Gladkov, hanno causato la morte di due persone e il ferimento di quattro. "Devono essere adottate misure per proteggere questi territori dagli attacchi condotti con droni ucraini e dai bombardamenti sul nostro territorio'' dove vengono colpiti ''strutture pubbliche ed edifici residenziali'', ha detto il portavoce del Cremlino.  Questi territori, ha specificato, ''possono essere messi in sicurezza solo creando una sorta di zona cuscinetto in modo che siano fuori dalla portata di qualsiasi mezzo utilizzato dal nemico per colpirci''. Non è chiaro quanto si estenderebbe la zona cuscinetto immaginata dal Crenlino, né se coinvolgerebbe la regione ucraina di Kharkiv che confina con quella di Belgorod. Nel febbraio del 2022, proprio dopo l'inizio dell'aggressione voluta da Putin, le forze armate russe tentarono di conquistare l'oblast di Kharkiv, ma furono respinte in una controffensiva ucraina andata avanti fino a settembre di due anni fa. Ora, Kharkiv potrebbe tornare nel mirino di Mosca che, secondo esperti e analisti, in estate potrebbe tentare una nuova spallata. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Caso Regeni, pm: “Ecco i 10 punti che inchiodano gli 007 egiziani”

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(Adnkronos) – Sono dieci i punti che 'inchiodano' i quattro 007 egiziani accusati del sequestro, tortura ed omicidio di Giulio Regeni. A illustrarli oggi in aula è stato il Procuratore aggiunto, Sergio Colaiocco, davanti ai giudici della Corte d’Assise nel processo per la morte del ricercatore friulano nel 2016, chiedendo anche di acquisire gli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta. Tra i dieci elementi probatori definiti "decisivi" a carico degli imputati ci sono i video di sorveglianza della fermata della metropolitana del Cairo dove Giulio venne rapito, in cui mancano proprio i dieci minuti in cui il ricercatore friulano fu prelevato; il computer portatile di Regeni, con all’interno una "miniera di dati’" che hanno fornito elementi utili sul movente, così come i tabulati telefonici. Infine ci sono i tentativi di depistaggio da parte delle autorità egiziane, dal movente sessuale, alla rapina e quello "più grave", il ritrovamento dei documenti del giovane in una abitazione collegata ad una banda di criminali poi uccisa dalle forze dell’ordine egiziane. "Il quadro complessivo che è emerso è quello di una ragnatela che piano piano, tra il settembre del 2015 ed il 25 gennaio del 2016, si è stretta attorno a Regeni da parte degli imputati. Ragnatela creata sia attraverso l'acquisizione del passaporto a sua insaputa, perquisizioni in casa in sua assenza, pedinamenti, fotografie e video, sia attraverso le persone 'amiche' che Regeni frequentava le quali riferivano, in tempo reale, agli imputati dei loro incontri con l'italiano", ha detto in aula il procuratore aggiunto di Roma, illustrando la lista dei testimoni da ascoltare nel procedimento che vede imputati quattro 007 egiziani. "A seguito di questa attività gli imputati si sono erroneamente conviti che Regeni fosse una spia inglese, mandata per fornire finanziamenti i sindacati vicini ai Fratelli musulmani", ha aggiunto Colaiocco. Fra la lista dei testimoni depositata compaiono tra gli altri i nomi del presidente della Repubblica egiziana, Abdel Fattah al-Sisi, l'ex premier Matteo Renzi e l'ex ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, Marco Minniti, ex responsabile della autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, tre capi dei servizi segreti che si sono succeduti nel tempo e l'allora segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni. "Lo diciamo sin da ora: servirà un proficuo lavoro del Ministero degli Esteri che dovrà suscitare la collaborazione delle autorità egiziane. Solo la polizia egiziana, infatti, può notificare gli atti e dare il via libera per ascoltare a processo i 27 testimoni inseriti nella nostra lista e che vivono in Egitto. Questa collaborazione sarà fondamentale per una compiuta ed esaustiva ricostruzione dei fatti", ha detto in aula Colaiocco.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Metalcoop, tra più longeve esperienze di impresa rigenerata da lavoratori in forma cooperativa

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(Adnkronos) – Trent’anni di attività. Una lunga storia di successo e una delle più longeve esperienze italiane di impresa rigenerata dai lavoratori in forma cooperativa (Workers buy out-Wbo). Un’impresa competitiva e una ricchezza per la comunità in cui opera. Una storia che inizia nel 1994: la ScatMetal viene travolta dalla crisi del gruppo finanziario che la controlla e un gruppo di lavoratori decide di non arrendersi e diventare protagonista del proprio futuro. Si costituisce la cooperativa che – con il sostegno della Legge Marcora – rileva l’azienda, salva decine di posti di lavoro e riprende la produzione di scaffalature industriali. Sino a diventare uno dei punti di riferimento del settore, attivo non solo in Italia ma anche all’estero.  Una storia di lavoratori capaci di rigenerare impresa e creare occupazione, reddito, sviluppo che Metalcoop ha festeggiato oggi a Certaldo (Firenze) incontrando la comunità, amministratori locali, clienti e i partner che, in questi anni, ne hanno supportato la crescita. “Metalcoop – commenta la presidente Gabriella Barsottini – è un caso riuscito di cooperativa di lavoratori che ha avuto un rilevante impatto positivo sul territorio: ha salvato molti di posti di lavoro e ha saputo produrre e distribuire ricchezza, perfino negli anni del Covid. Nei suoi trent’anni, grazie anche al sostegno del socio Cfi, Metalcoop ha sempre investito, rinnovato i suoi impianti, realizzato nuovi prodotti e ampliato i mercati, fino a rendere il fatturato realizzato all’estero ampiamente superiore rispetto a quello derivante dal mercato interno. Oggi Metalcoop è dotata di un codice etico, è impegnata nella sostenibilità, produce e distribuisce ricchezza per soci, dipendenti e il territorio ed è un esempio virtuoso di come si possa utilizzare il sostegno pubblico in modo proficuo per restituirlo moltiplicato alla collettività”. Un’impresa cooperativa di proprietà dei suoi soci lavoratori, accompagnata sin dalla sua nascita dagli strumenti finanziari previsti dalla Legge Marcora e gestiti da Cfi-Cooperazione finanza impresa l’investitore istituzionale, partecipato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, deputato al sostegno finanziario delle cooperative di lavoro e, in particolare, dei Wbo. “Oggi – commenta il presidente di Cfi-Cooperazione finanza impresa, Mauro Frangi – festeggiamo anzitutto il lavoro e il successo dei soci di Metalcoop, persone che si sono unite in una cooperativa per cambiare il corso delle cose, per riemergere dalle difficoltà e costruire in prima persona il futuro. Un’esperienza che ha saputo durare a lungo, innovarsi, conquistare nuovi mercati e risultati positivi perché costruita sulla valorizzazione delle persone, della loro identità, del loro protagonismo e della loro professionalità. Su un modello di impresa cooperativo, partecipativo e responsabilizzante. E, insieme, costatiamo – una volta di più – i buoni risultati che produce la Legge Marcora e gli strumenti finanziari che mette a disposizione dei lavoratori che scelgono, di fronte alla crisi della loro impresa, di ripartire con impegno, collaborazione, fiducia e condivisione di obiettivi comuni. Un modello di intervento capace di mostrare come, attraverso la generazione di un’impresa cooperativa, si possa costruire bene comune e generare valore condiviso". Cfi-Cooperazione finanza impresa ha sostenuto e finanziato, grazie alla Legge Marcora, dal 1986 ad oggi, ben 333 imprese rigenerate dai lavoratori in forma cooperativa (Wbo) che hanno saputo garantire occupazione e continuità di reddito a 11.000 persone. Dal 2011 ad oggi – Cfi ha sostenuto 94 imprese cooperative rigenerate (Wbo), deliberando investimenti complessivi per 49,9 milioni di euro e contribuendo alla continuità dell’occupazione di poco meno di 3.000 persone e realizzano un volume della produzione complessivo superiore ai 500 milioni di euro. Imprese in larga prevalenza manifatturiere ed industriali, distribuite in tutte le regioni del Paese. Pur essendo imprese nate da crisi, talvolta molto profonde, solo 20 di esse (il 21%) ha interrotto l’attività. Una percentuale, cresciuta significativamente a seguito della pandemia Covid19, che rimane, in ogni caso molto più bassa rispetto ai tassi ordinari di mortalità delle piccole e medie imprese italiane. A non superare la sfida del mercato sono state soprattutto le imprese più piccole e, quindi, meno patrimonializzate. D’altro canto, i bilanci delle 74 imprese rigenerate che hanno sin qui avuto successo attestano che, rispetto al momento del loro avvio, hanno incrementato il numero dei loro occupati di ben il 37% e più che raddoppiato il loro valore della produzione. Le risorse finanziarie derivanti dalla Legge Marcora non costituiscono contributi a fondo perduto ma sono rimborsati dalle cooperative beneficiarie entro un periodo massimo di 10 anni.  L’investimento delle risorse pubbliche ha generato – oltre all’occupazione e al reddito prodotto dalle imprese e la conservazione di attività e know-how che altrimenti sarebbe andato disperso – un rilevante ritorno per la collettività: il gettito fiscale e i versamenti contributivi assicurati dalle. Imprese beneficiarie è pari a 8 volte le risorse investite. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Metalcoop, De Santis (Forum Wbo): “Nostro obiettivo è diffondere buone pratiche”

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(Adnkronos) – “Il Forum Wbo è una organizzazione no profit costituita da Cfi e da 30 imprese cooperative nate attraverso percorsi di Workers by out e di recupero di aziende fallite da parte dei lavoratori. Si propone di diffondere queste buone pratiche, la conoscenza di queste esperienze e anche i meccanismi che potrebbero consentire ai lavoratori di recuperare le loro aziende in presenza di condizioni particolarmente favorevoli e fare operazioni di salvataggio delle imprese, quindi recuperando i posti di lavoro anche sulla base delle esperienze che altre imprese e altri lavoratori hanno realizzato in Italia in questi anni". Sono le parole di Maurizio De Santis, presidente del Forum dell'impresa rigenerata, il forum dei workers buy out intervenuto nella sede di Metalcoop la Cooperativa che oggi festeggia i 30 anni dalla sua nascita.  "Nell'ultimo ventennio del secolo scorso quindi dal 1985 al 2000 – ha continuato De Santis – si sono costituiti numerosi workers by out. Io ne ho contati almeno una cinquantina Poi molti si sono conclusi attraverso anche la conclusione del ciclo societario, del ciclo lavorativo, ma si sono conclusi dopo 15 anni, dopo 20 anni, portando comunque alla pensione due generazioni di lavoratori. Altri invece hanno continuato la loro esperienza come Metalcoop che ha iniziato a lavorare nel 94 e che nel 2024 continua a lavorare. Sono esperienze di salvataggio di molti posti di lavoro. Esperienza e ruolo molto positivo, da raccontare". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Metalcoop, Gamberini (Legacoop): “Esempio di successo del quale essere orgogliosi”

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(Adnkronos) – “Un grande risultato perché per un'impresa recuperata arrivare a 30 anni di attività è un traguardo importante, ancora di più se pensiamo che questa cooperativa è il frutto di un percorso nel quale i lavoratori si sono uniti su un obiettivo che era quello di ricostituire, ridare vita a un'impresa che era purtroppo arrivata al fallimento”. Sono le parole di Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop, intervenuto ai festeggiamenti per i 30 anni di Metalcoop la cooperativa di Certaldo (Firenze).  "E' un risultato importante – spiega – perché è il frutto di un lavoro di squadra, i lavoratori hanno investito con le loro competenze, le loro risorse, i loro Naspi. Il movimento cooperativo ha investito, mettendo a disposizione le reti di relazioni con le altre cooperative che hanno fornito all'inizio il fatturato necessario per iniziare l'attività. Cfi ha messo a disposizione le risorse economiche, con il capitale che ha consentito anche di patrimonializzare la cooperativa e oggi penso, dopo 30 anni, che si possa fare un bilancio positivo di questo percorso".  "L'impresa – avverte – non solo è rinata, è cresciuta, ha saputo imporsi anche sui mercati esteri, ha restituito una parte rilevante del capitale che era stato investito dai soci, in particolare da Cfi, e oggi guarda al futuro pensando a nuovi soci, nuovi mercati, alla possibilità di crescere. Una storia di successo che può essere penso di esempio per molti lavoratori oggi di aziende in crisi che stanno pensando, devono riflettere anche sul loro futuro e su come prendere in mano il loro futuro. Sicuramente MetalCoop è un esempio che possiamo dire è una storia di successo che va raccontata e del quale i soci devono essere assolutamente orgogliosi".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Incidente mortale Casilina, trovato senza vita il quarto uomo a bordo auto rubata

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(Adnkronos) – E' stato trovato senza vita, a 300 metri dal luogo dell'incidente avvenuto sabato sera in via Casilina, il quarto uomo a bordo della Bmw rubata che si è ribaltata all’altezza del comune di Segni, al km 52.500, in direzione Anagni-Colleferro, prendendo fuoco subito dopo.  Si tratta di un 33enne albanese, connazionale degli altri tre che si trovavano con lui, dei quali solo uno è sopravvissuto, ricoverato all'ospedale di Colleferro. Il suo corpo è stato trovato grazie alla denuncia presentata da una donna che ha detto ai carabinieri di non avere più notizie del compagno, in compagnia delle vittime dell'incidente.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Metalcoop, Frangi (Cfi): “I suoi 30 anni esempio che dimostra che la legge Marcora funziona”

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(Adnkronos) – “I due terzi delle imprese che si costituiscono in Italia non arriva al terzo anno. Dovete essere orgogliosi dei vostri 30 anni, oggi festeggiamo anzitutto il lavoro e il successo dei soci di Metalcoop, persone che si sono unite in una cooperativa per cambiare il corso delle cose, per riemergere dalle difficoltà e costruire in prima persona il futuro". Così il presidente di Cfi-Cooperazione finanza impresa, Mauro Frangi, intervenendo oggi alle celebrazioni dei primi 30 anni di attività di Metalcoop, un’impresa cooperativa di proprietà dei suoi soci lavoratori, accompagnata sin dalla sua nascita dagli strumenti finanziari previsti dalla Legge Marcora e gestiti da Cfi-Cooperazione finanza impresa – l’investitore istituzionale, partecipato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, deputato al sostegno finanziario delle cooperative di lavoro e, in particolare, dei Wbo. "Un’esperienza – spiega – che ha saputo durare a lungo, innovarsi, conquistare nuovi mercati e risultati positivi perché costruita sulla valorizzazione delle persone, della loro identità, del loro protagonismo e della loro professionalità. Su un modello di impresa cooperativo, partecipativo e responsabilizzante. E, insieme, costatiamo – una volta di più – i buoni risultati che produce la Legge Marcora e gli strumenti finanziari che mette a disposizione dei lavoratori che scelgono, di fronte alla crisi della loro impresa, di ripartire con impegno, collaborazione, fiducia e condivisione di obiettivi comuni".  "Un modello di intervento – sottolinea – capace di mostrare come, attraverso la generazione di un’impresa cooperativa, si possa costruire bene comune e generare valore condiviso. Cfi-Cooperazione finanza impresa ha sostenuto e finanziato, grazie alla Legge Marcora, dal 1986 ad oggi, ben 333 imprese rigenerate dai lavoratori in forma cooperativa (Wbo) che hanno saputo garantire occupazione e continuità di reddito a 11.000 persone". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Joe Barone resta in terapia intensiva, le sue condizioni

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(Adnkronos) – Il direttore generale della Fiorentina Joe Barone resta in terapia intensiva all'ospedale San Raffaele di Milano dopo il malore accusato domenica mentre era in ritiro con la squadra. Lo fa sapere il club dal suo sito in un aggiornamento sulle sue condizioni di salute.  "Acf Fiorentina comunica che il dg Joe Barone rimane ricoverato presso la terapia intensiva cardio-chirurgica dell'ospedale San Raffaele di Milano in condizioni cliniche critiche in conseguenza di un arresto cardiaco extra ospedaliero. Le funzioni vitali sono sostenute da tecniche di supporto meccanico artificiale. Ogni previsione prognostica è attualmente fuori luogo. La famiglia Barone, la famiglia Commisso e tutta la Fiorentina ringraziano il San Raffaele e tutta l’equipe del Professor Zangrillo per l'operato che è stato messo in atto fin dal primo momento", si legge.  Barone ha accusato il malore ieri, a poche ore dal match Atalanta-Fiorentina che è stato rinviato a data da destinarsi. Il dirigente è stato soccorso in hotel, portato in ospedale e poi trasferito al San Raffaele. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

30 anni di attività per Metalcoop, il successo di un Wbo cooperativo

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(Adnkronos) – Sono in corso a Certaldo (Firenze) le celebrazioni dei primi 30 anni di attività di Metalcoop, una delle più longeve esperienze italiane di Wbo, impresa rigenerata dai lavoratori in forma cooperativa (Workers buy out, ovvero quel meccanismo che consente la costituzione di nuova imprenditorialità attraverso il percorso di acquisto di una società, realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa). Presenti all'incontro la presidente Gabriella Barsottini, il presidente di Legacoop Simone Gamberini, il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini, il presidente di Cfi – Cooperazione finanza impresa, Mauro Frangi e Maurizio De Santis responsabile Forum Wbo. Metalcoop è un’impresa competitiva e una ricchezza per la comunità in cui opera. Una storia che inizia nel 1994: la ScatMetal viene travolta dalla crisi del gruppo finanziario che la controlla e un gruppo di lavoratori decide di non arrendersi e diventare protagonista del proprio futuro. Si costituisce la cooperativa che – con il sostegno della Legge Marcora – rileva l’azienda, salva decine di posti di lavoro e riprende la produzione di scaffalature industriali. Sino a diventare uno dei punti di riferimento del settore, attivo non solo in Italia ma anche all’estero. Una storia di lavoratori capaci di rigenerare impresa e creare occupazione, reddito, sviluppo che Metalcoop ha festeggiato oggi a Certaldo incontrando la comunità, amministratori locali, clienti e i partner che, in questi anni, ne hanno supportato la crescita. “Metalcoop – commenta la presidente Gabriella Barsottini – è un caso riuscito di cooperativa di lavoratori che ha avuto un rilevante impatto positivo sul territorio: ha salvato molti di posti di lavoro e ha saputo produrre e distribuire ricchezza, perfino negli anni del Covid. Nei suoi trent’anni, grazie anche al sostegno del socio Cfi, Metalcoop ha sempre investito, rinnovato i suoi impianti, realizzato nuovi prodotti e ampliato i mercati, fino a rendere il fatturato realizzato all’estero ampiamente superiore rispetto a quello derivante dal mercato interno. Oggi Metalcoop è dotata di un codice etico, è impegnata nella sostenibilità, produce e distribuisce ricchezza per soci, dipendenti e il territorio ed è un esempio virtuoso di come si possa utilizzare il sostegno pubblico in modo proficuo per restituirlo moltiplicato alla collettività”.  ”Un'azienda – sottolinea il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini intervenuto alle celebrazioni per i 30 anni della cooperativa – che ha portato sicuramente ricchezza a questo territorio, che ne ha valorizzato ancora di più la vocazione manifatturiera, la vocazione industriale, che ha dato tanti posti di lavoro negli anni Un'esperienza rilevata da un gruppo di lavoratori che dopo una crisi si sono rimboccati le mani e hanno costruito il successo di un'azienda tra l'altro nei 30 anni ha invertito anche il mercato da puramente nazionale a essere oggi prevalentemente vocato all'estero". "Quindi – sostiene – sicuramente un successo importante per questo territorio, una realtà strutturata, una realtà stabile e come tutte le realtà strutturate e stabili che hanno quindi superato tante crisi che purtroppo ci sono state, vuol dire che c'è stata anche la capacità di innovare, la capacità di comprendere i tempi che percorriamo, di comprendere le varie situazioni e di trovare sempre nuove formule di produzione, nuove formule di lavoro". "Questo – fa notare il sindaco Cucini – è determinante ed è importante anche oggi in questo compleanno si celebrano i 30 anni ma soprattutto si guarda al futuro perché il rinnovo dei macchinari, l'introduzione dell'intelligenza artificiale è qualcosa di estremamente innovativo oggi, ma che probabilmente invaderà il nostro mondo quotidiano in ogni ambito, l'averlo compreso prima e l'averlo attuato prima sicuramente comporta una capacità di veduta". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lollobrigida e le 3 domande Adnkronos: le risposte del ministro

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(Adnkronos) – Il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al forum dell'Adnkronos al Palazzo dell'Informazione parla di Vinitaly, anticipando qualche novità sulla prossima edizione, del Consiglio Europeo del 21-22 marzo e Agrifish, nonché delle conseguenze per la sicurezza alimentare dopo la rielezione di Putin. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Territori in transizione, il Giro d’Italia della Csr fa tappa a Teramo

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(Adnkronos) – Il Giro d’Italia della Csr 2024, evento itinerante del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, arriva a Teramo il 19 marzo, dopo Roma, Torino e Gorizia. Focus dell’appuntamento, dal titolo ‘Territori in transizione: comunità, imprese, istituzioni’, sarà il futuro della sostenibilità in Abruzzo. Mai come oggi, infatti, istituzioni, imprese e associazioni della regione sono protagoniste di un dialogo attivo, testimoniato anche dall’ultimo Abruzzo Economy Summit, per affrontare i molti fattori di cambiamento in atto. Tra questi anche la sfida della ‘Zes unica 2024’, il piano istituito dal governo per favorire lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno e delle sue aree interne, che scommette su settori come le infrastrutture e l’automotive.  “Il ruolo delle imprese per lo sviluppo sostenibile richiede un cambiamento nella gestione di processi e prodotti ma anche nella relazione tra i diversi attori sociali – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – La tappa di Teramo propone il racconto di alcune iniziative che hanno l’obiettivo di favorire la transizione nel territorio abruzzese in una logica di collaborazione costruttiva tra istituzioni, imprese e cittadini. La sostenibilità richiede partnership multistakeholder che permettono la condivisione di risorse, competenze, conoscenze”.  La tappa di Teramo del Giro d’Italia della Csr è organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo, e proprio nella sede dell’ateneo, nel Polo didattico D’Annunzio, si terranno gli incontri in programma a partire dalle 10 sia dal vivo che in streaming su YouTube. Ad introdurre gli argomenti di confronto saranno Dino Mastrocola, rettore dell’Università di Teramo; Francesca Fausta Gallo, direttrice del Dipartimento di Scienze politiche e Christian Corsi, direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione.  “L’incontro tra l’Università di Teramo ed il Giro d’Italia della Csr conferma e rinnova lo spirito del nostro Ateneo rivolto alla sostenibilità, alle comunità territoriali e all’imprenditorialità – commenta il rettore dell’ateneo – La tappa, che nasce da questi valori, rispecchia il nostro percorso e rappresenta un importante momento di riflessione del nostro operato, con l’esperienza di altri attori che portano benessere sul territorio e con quella più ampia dell’iniziativa a livello nazionale. Sarà un piacere arrivare così tutti insieme a Milano, per portare, una volta ancora, l’eccellenza dell’Abruzzo e del suo ambiente, in un panorama nazionale e internazionale”.  Dopo il contributo del mondo accademico, la tappa di Teramo ospiterà l’intervento di Stefano Cianciotta, amministratore delegato di Fira, Finanziaria Regionale Abruzzese. Al centro del dibattito sarà la transizione dell’Abruzzo verso un nuovo ecosistema industriale più sostenibile, anche attraverso agevolazioni importanti alle Pmi del territorio. Anche a Teramo, come in ogni tappa, il Giro d’Italia della Csr porterà sul palco gli esempi e i progetti virtuosi di sostenibilità capaci di generare valore aggiunto per l’intero territorio. I protagonisti della prima sessione, invitati a raccontare le loro storie di successo, saranno Laura Volpe, Marketing Communications di Faraone Industrie; Leonardo Grossi, Production Manager di Kico e Giuseppe Iannaccone, Head of Attività con i Piccoli Comuni, Relazioni Istituzionali Poste Italiane. A coordinare gli interventi sarà Bernardo Cardinale, presidente del Corso di studi in Economia dell’Università degli Studi di Teramo.  La seconda sessione, preceduta dall’intervento di Sara Cirone, presidente di Hub del Territorio, sarà dedicata in modo specifico agli esempi di innovazione sociale nelle aree interne della regione. A coordinarla sarà Rita Salvatore, delegata all’Orientamento del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Teramo. Il primo protagonista del panel sarà il noto ‘pastore economista’ Nunzio Marcelli, presidente della Rete Appia, che è riuscito a portare il pecorino di Anversa sul New York Times e sulla tavola dell’allora presidente Usa Barack Obama. A parlare dell’Abruzzo rurale sarà anche l’antropologo Raffaele Spadano di Montagne in Movimento, impegnato a studiare, coinvolgere e supportare le amministrazioni e le comunità locali nei processi di cambiamento, e Silvia de Paulis, agronoma della Fondazione Slow Food Italia, da sempre in prima linea per preservare le specificità delle eccellenze gastronomiche italiane.  Dopo Teramo, il Giro d’Italia della Csr proseguirà nel resto d’Italia: la prossima tappa è prevista a Verona il 28 marzo 2024. Seguiranno Messina, Bologna, Bari, Cagliari e Genova. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, nasce Abordo: il nuovo brand del gruppo Sella nel noleggio a lungo termine

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(Adnkronos) – Grazie all’accordo siglato tra Sella Leasing e HubTec, ABordo è in prima linea nel mercato del Noleggio a Lungo Termine. "La crescita del mercato, i cambiamenti previsti al settore mobilità nei prossimi anni e la voglia di diversificare il nostro business, ci hanno portato a ripensare il modello di vendita del prodotto all’interno del nostro Gruppo", spiega Claudio Gentilin, Direttore Commerciale di Sella Leasing.  Per vincere le sfide future, Sella Leasing ha scelto HubTec, un partner specializzato nella vendita e gestione del prodotto Nlt. Si tratta di una realtà innovativa del Gruppo “Nord Est Group” che vanta una notevole esperienza nel settore Digital del Nlt. HubTec è la proprietaria tecnologica di rent4you.it e di Rent4Business, piattaforma che utilizzerà ABordo per la gestione del journey dei suoi clienti. "Sella Leasing punta a diventare il riferimento sul web per il Nlt, offrendo nel contempo un servizio aggiuntivo ai clienti di tutto il gruppo Sella", commenta Sergio Panarotto, Amministratore Delegato di HubTec. "Con ABordo, il gruppo Sella continua a dimostrare il suo impegno per l’innovazione e la soddisfazione del cliente, completando il proprio portafoglio di servizi", conclude Roberto Nicoletta, Amministratore Delegato di Sella Leasing. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lollobrigida: “Putin rieletto? Lavoriamo a sistema approvvigionamenti alimentari in Ue”

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(Adnkronos) – "Certamente la rielezione di Putin in elezioni che non so quanto siano state condizionate dal clima che comunque si respira in Russia, con un atteggiamento di un autocrate che fa delle scelte anche molto forti e limitative della libertà, è un problema. Però dobbiamo lavorare per garantire alle nazioni democratiche gli anticorpi per evitare che queste scelte in Russia siano condizionanti per la nostra libertà come lo sono state per il popolo ucraino". E' quanto afferma il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al forum dell'Adnkronos al Palazzo dell'Informazione.  "La difesa dell'Ucraina continua a essere un dovere perché i patrioti ucraini difendono la loro libertà, la loro terra e anche il nostro diritto a non avere paura che una nazione forte possa decidere militarmente di occuparne una che è in difficoltà" sostiene il ministro.  "L'Italia è una superpotenza alimentare e quindi il diritto internazionale ci protegge; – spiega – per questo auspichiamo che nel tempo ci sia sempre più capacità dell'Unione europea e dei Paesi occidentali di organizzare un sistema di approvvigionamento che ci lasci liberi in qualsiasi condizione quando ci sono crisi come l'aggressione della Russia all'Ucraina o quella in Medio Oriente. Lavoriamo per questo" conclude Lollobrigida. "Il 21 e 22 marzo si svolgerà il Consiglio europeo e i leader europei torneranno a parlare anche di agricoltura, grazie all'Italia perché Giorgia Meloni ha chiesto che si tornasse a parlare di un argomento che era centrale nei Trattati di Roma del '57 e che sempre meno è stato attenzionato dai Paesi dell'Unione se non per porre vincoli e norme restrittive ai nostri produttori mettendoli in condizione di avere redditi sempre più bassi", annuncia il ministro dell'Agricoltura al forum dell'Adnkronos.  "In Europa bisogna tornare a parlare di agricoltura, di produzione, di qualità e sicurezza alimentare e bisogna farlo ai massimi livelli. – spiega Lollobrigida – Ne parleremo anche all'Agrifish, al Consiglio dei ministri dell'Agricoltura europei, per trovare soluzioni immediate. Bisogna garantire all'agricoltore che è il primo ambientalista, che tutela il territorio, di poter restare a fare quello che vuole fare con un reddito sufficiente per sé e la sua famiglia e creare ricchezza nelle nostre nazioni" conclude Lollobrigida.  "Parlare di Vinitaly significa parlare della più grande iniziativa che riguarda il vino in Italia a carattere internazionale. Quest'anno peraltro organizziamo come ministero un incontro con l'Organizzazione internazionale del vino (Oiv) alla quale parteciperanno 10 ministri e più di 20 nazioni del mondo che producono e comprano vino. Per noi è una grande occasione di sviluppo", annuncia ancora il ministro.  "Il vino contiene alcol in quantità però limitata, un prodotto che ha garantito benessere a chi lo ha consumato in maniera moderata, questo è necessario all'interno di una alimentazione bilanciata. – sostiene Lollobrigida – Noi crediamo che il vino possa avere ancora grandi margini di crescita in termini economici e sulle tavole dei tanti che vogliono apprezzarlo". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Spesa per Kate a Windsor, la principessa con William nel negozio di fiducia

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(Adnkronos) – "Felice, sana e rilassata". E' parsa in buona salute, Kate Middleton, a un testimone che l'ha notata nel fine settimana insieme al marito e che, parlando con il Sun, si è detto "sbalordito nel vederla, dopo tutte le voci che circolavano", fare la spesa al Windsor Farm Shop. "Kate era fuori a fare shopping con William e sembrava felice e stava bene – ha aggiunto – I bambini non erano con loro, ma è un buon segno che fosse abbastanza in salute da poter fare un salto a fare la spesa". I principi di Galles sono stati visti in uno dei loro negozi d'alimentari preferiti, a circa un miglio dall'Adelaide Cottage, il Windsor Farm Shop. Sebbene non sia stata scattata alcuna foto della coppia, nel rispetto della loro richiesta di privacy, secondo il Daily Mail la notizia è un segnale incoraggiante che Kate stia muovendo i primi passi verso un ritorno agli impegni reali ufficiali. Inoltre, l'apparizione in pubblico della principessa dovrebbe mitigare le preoccupazioni dei sudditi britannici per le sue condizioni di salute.  La principessa, il cui ultimo impegno pubblico a Sandringham risale al giorno di Natale, dovrebbe terminare la convalescenza dopo il 17 aprile, quando i suoi figli ricominceranno le lezioni alla Lambrook School, vicino ad Ascot, dopo le vacanze pasquali. Eppure girano voci che Kate potrebbe ora fare un ritorno anticipato già a Pasqua, presenziando alle celebrazioni presso la Cappella di San Giorgio nella tenuta di Windsor. Secondo il Telegraph la principessa potrebbe unirsi alla famiglia per la tradizionale passeggiata nella domenica di Pasqua, nella quale verrebbe fotografata, anche se il palazzo ha detto al giornale che non c'è "nessuna conferma in ogni caso", aggiungendo che qualsiasi altra ipotesi è una speculazione.   —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)