(Adnkronos) – I giocatori del Fenerbahce picchiati in campo, un altro episodio di violenza in Turchia. Dopo il pestaggio dell'arbitro Halil Umut Meler andato in scena a dicembre, un nuovo scandalo. Il Fenerbahce, vittorioso 3-2 sul campo del Trabzonspor, stava festeggiando il successo a centrocampo dopo il match deciso dal gol di Batshuayi. I tifosi di casa hanno invaso il campo ed è cominciata la caccia all'uomo, con colpi proibiti e giocatori in fuga. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giocatori Fenerbahce picchiati in campo, follia in Turchia – Video
Hackerato l’account Instagram di Giorgia Meloni
(Adnkronos) – Hackerato il profilo Instagram della premier Giorgia Meloni. Per alcuni minuti, nel profilo della presidente del Consiglio e nelle storie è apparsa la scritta 'grazie Elon FREE btc', con un richiamo a un profilo fake del numero 1 di Tesla Musk. “Questo pomeriggio – confermano da Palazzo Chigi – è stato hackerato il profilo Instagram ufficiale di Giorgia Meloni. Il profilo hackerato è quello personale storico di Meloni aperto anni addietro. Sono attualmente in corso tutti i dovuti accertamenti da parte della Polizia Postale”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Roma-Sassuolo 1-0, ai giallorossi basta un gol di Pellegrini
(Adnkronos) – La Roma supera 1-0 il Sassuolo all'Olimpico e torna al successo dopo il pareggio in campionato con la Fiorentina e il ko in Europa League indolore con il Brighton. Ai giallorossi di De Rossi basta un gol di capitan Pellegrini ad inizio ripresa per conquistare i tre punti e salire a 51 punti in classifica a -3 dal Bologna, quarto. Alla squadra di Ballardini non basta una gara attenta difensivamente con qualche spunto in avanti per uscire con dei punti dall'Olimpico, resta così a 23 in penultima posizione. De Rossi per la sfida ai neroverdi deve far fronte all'assenza di Dybala e sceglie Aouar nella linea offensiva insieme a Lukaku ed El Shaarawy. In difesa spazio a Karsdorp e Spinazzola, mentre si rivede Abraham in panchina. Ballardini schiera Obiang e Racin in mediana, con Matheus trequartista alle spalle di Pinamonti. Defrel e Laurienté sugli esterni. La Roma parte bene e al 5' sfiora subito il vantaggio: cross di Spinazzola per Lukaku che di testa manda al lato di pochissimo. La squadra di De Rossi manovra con i neroverdi pronti a far male in ripartenza. Al palla di Laurienté leggermente lunga per Pinamonti. La squadra giallorossa ha un possesso palla continuo ma sono pochi i varchi lasciati dalla muscolare retroguardia schierata da Ballardini che cercano di alleggerire la pressione al 22' con Obiang dalla distanza, ma il tiro dell'ex Atletico Madrid finisce alto. Al 24' contropiede del Sassuolo, ancora con Laurienté che punta Mancini e calcia ma il difensore riesce a chiudere in angolo. Al 26' gli ospiti chiedono un calcio di rigore per un fallo di Lukaku su Erlic su azione d'angolo, ma l'arbitro Manganiello fa continuare. La Roma riprende a spingere e al 31' grosso rischio oer il Sassuolo: sul cross di Spinazzola, il portiere perde il pallone ma lo recupera prima dell'intervento di Mancini. Al 37' la Roma perde Spinazzola, al suo posto entra Angelino. Nel finale di primo tempo su una punizione di Pellegrini sul secondo palo, Llorente rimette al centro di testa, e Ferrari devia in angolo. Al 45' ancora Lukaku vicino al gol: sul cross di Pellegrini, ancora di testa il belga manda di pochissimo al lato. Inizia il secondo tempo e la Roma passa subito in vantaggio: al 50' azione personale di Pellegrini che parte da sinistra, si accentra e con il destro dal limite, batte Consigli con un rito a giro che finisce nell'angolino basso alla sinistra del portiere per l'1-0. Al 56' ancora Roma pericolosa su calcio da fermo: angolo di Pellegrini e colpo di testa di Llorente che esce di poco. Il Sassuolo reagisce e al 67' va vicino al pareggio con Racic che calcia di precisione dal limite ma Svilar in tuffo allontana la minaccia. Al 74' grandissima occasione per Lukaku: il belga difende bene il pallone con il corpo e calcia dal limite ma il pallone esce di poco complice una deviazione di Erlic non vista dalla terna arbitrale. Al 75' tocca a Baldanzi, da poco entrato al posto di Aouar sfiorare il raddoppio: il trequartista giallorosso danza in area e conclude ma un riflesso di Consigli gli nega il gol. La Roma rischia grosso all'80' quando su un cross di Bajrami, Llorente interviene e devia il pallone sul suo legno, poi Viti da pochi passi calcia alto sopra la traversa. Finale di sofferenza per la Roma, con un po' di stanchezza sulle gambe, che prova ancora con Baldanzi all'88' ma Consigli blocca a terra. Il Sassuolo non porta altri pericoli e la Roma chiude con un buon successo prima della sosta per le nazionali. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lega, donazioni da imprese per 500mila euro in 4 mesi
(Adnkronos) –
Anche le imprese del Sud puntano sulla Lega per Salvini premier. La fotografia che emerge dai tabulati sui finanziamenti ai partiti italiani, analizzata dall'Adnkronos, mostra infatti tante aziende del Meridione che aprono i cordoni della borsa per sostenere il partito del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, il cui progetto per il Ponte di Messina resta il fiore all'occhiello. Sommando solo i contributi provenienti dalle imprese, il partito di Salvini ha incassato circa mezzo milione di euro da dicembre 2023, cifra che si aggiunge ai versamenti effettuati da deputati e senatori della Lega, che continuano a contribuire al sostentamento del partito così come previsto dallo statuto. Spulciando l'elenco delle donazioni dalle imprese trasmesse al Parlamento, tra chi ha versato l'assegno più grande nelle casse di via Bellerio – pari a 30mila euro – c'è la siciliana 'Ricciardello Costruzioni spa', attiva soprattutto nel Messinese, dove ha realizzato opere per la A-20, l'autostrada che collega la città dello Stretto a Palermo, arteria inaugurata da Berlusconi a fine 2004. Sempre dal Messinese, precisamente da Milazzo, arrivano i 10mila euro della Sicil Service Cnd srl, ditta attiva nel settore dei "controlli non distruttivi", oltre che delle "ispezioni su navi, linee ferroviarie, centrali elettriche e raffinerie", come si legge sul sito. A Catania si trova la C.S. Tecnoimpianti srl, operante "da più di un decennio nel settore dell'impiantistica", viene spiegato sulla homepage dell'azienda che ha bonificato al Carroccio 13mila euro. Dalla Campania spunta la So.I.G.E.A. srl, che mette a disposizione 30mila euro. La ditta di Sarno si occupa di progettazione, manutenzione e costruzione di linee elettriche. Ma come si legge sul sito web "a breve ci sarà l'inaugurazione del nuovissimo impianto di produzione di asfalto". La Tme di Casoria, che fa progettazione e produzione di macchine per il collaudo funzionale e finale di sistemi elettronici, al partito di Salvini accorda invece 26mila euro. Il Consorzio Italia Servizi, con sede a Roma, eroga 15mila euro alla Lega: tra i settori coperti dall'azienda figurano anche le infrastrutture e i lavori ferroviari, tra cui la "realizzazione e manutenzione di impianti di elettrificazione per linee tradizionali e ad alta velocità, oltre che per tramvie, filobus e metropolitane". Resta forte il contributo che arriva dai territori storicamente appannaggio della Lega, con molte aziende del settentrione in campo per le donazioni. Da Tortona, provincia di Alessandria, si segnala la Sea Segnaletica Stradale Spa, azienda che appartiene al gruppo Gavio e opera nel settore dei lavori di "segnaletica stradale, lavaggio e tinteggiatura delle gallerie, esecuzione di opere per la prevenzione dell'infortunistica stradale": anche in questo caso la cifra versata alla Lega ammonta a 30mila euro. Dal Veneto arrivano invece i 25mila euro della Venice Security Srl, impresa attiva nel campo del trasporto merci su strada. Diverse le ditte di costruzioni che hanno deciso di appoggiare il partito del ministro delle Infrastrutture: oltre alla già citata Ricciardello si contano, tra le altre, la F.B. Compagnia costruzioni immobiliari srl, la L.L.R. costruzioni srl e la M.D. costruzioni srl. (di Antonio Atte e Francesco Saita) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Max Giusti fa commuovere Mara Venier: “Sei un leone ma anche i leoni nella giungla si stancano”
(Adnkronos) – Max Giusti a 'Domenica In' fa commuovere Mara Venier. A scatenare l'emozione una 'tirata' piena di empatia nei confronti della 'signora della tv'. "Quello che fai tu è una cosa enorme – dice rivolto alla conduttrice – ci sono migliaia di persone che si ritrovano in te. Quando allarghi le braccia si sentono protetti, ed è normale se a volte ti senti più stanca. Tu intervisti gli altri ma a te chi t'intervista, eh?" domanda l'attore in un ribaltamento di ruoli che lascia senza fiato e con gli occhi lucidi 'zia' Mara. "Perché a volte ci sono dei momenti in cui – insiste Giusti – anche noi vorremmo essere intervistati, vorremmo che tutti un attimo si fermassero, quando pretendono molto da noi. E ti dici: ma perché non chiedono anche a me come sto"? "Tu sei un leone ma ragazzi, i leoni tutti i giorni nella giungla si stancano eh". Mara Venier sempre più commossa a questo punto ammette: "E' così". E le parole non servono più. Scatta l'abbraccio tra i due. Poi il sorriso e l'inconfondibile "che te possino" di Venier.
—spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Patrick Zaki: “Nuova vita a Bologna, mi sento a casa”
(Adnkronos) –
"Sto bene, a Bologna mi sento a casa. Ora bisogna fare qualcosa per Ilaria Salis". Patrick Zaki si esprime così oggi a Verissimo in una lunga intervista in cui ripercorre le tappe della sua vicenda: dall'arresto in Egitto nel 2020 ai 21 mesi di carcere prima della grazia e del ritorno in Italia, a Bologna, dove studiava prima dell'arresto. Quindi, l'attivista egiziano lancia una sorta di appello per Ilaria Salis, detenuta in Ungheria: "Bisogna parlare e scrivere di lei, viene trattata in modo disumano". "Mentre ero in carcere, mia moglie mi ha sostenuto per tutto il tempo, è stata una fonte di forza durante la detenzione. Ora sto facendo passi avanti e progressi nella mia carriera, io sono molto tranquillo. Mia madre è contenta e serena quando sa che sono in Italia. Ha sofferto molto, ricordo che ogni visita in carcere si chiudeva con le sue parole 'sono triste perché non posso portarti a casa'", dice l'attivista egiziano nell'intervista in inglese. L'arresto "è stato il momento più difficile. Sono scomparso per 24 ore, ma ci sono persone che sono scomparse per periodi molto più lunghi. Ci sono stati molti casi simili al mio, quando sono stato bloccato all'aeroporto" al Cairo "ho capito cosa stava accadendo. Sapevo cosa sarebbe successo. E' stato terribile, soprattutto le prime ore. L'aspetto psicologico è stato molto complesso, le violenze psicologiche sono state più dure di quelle fisiche", dice ripensando ai 20 mesi di detenzione", aggiunge. "Sei sempre in ansia, sempre depresso, sempre a farti domande e a chiederti quando sarebbe finito. Nessuno veniva a parlarmi per dire cosa stesse succedendo. E' difficile pensare quale sia stato il momento più duro, tutta l'esperienza è stata durissima. I secondi sembrano anni, serve una routine per non impazzire", dice. La liberazione è arrivata a sorpresa: "Dopo la prima udienza, mi hanno fatto salire su una macchina e mi hanno detto 'vai fuori', senza spiegarmi nulla. Sono fortunato, ci sono persone che sono ancora in carcere. Sono triste per il tempo passato in prigione, non dovevo nemmeno essere sotto processo. Sono fortunato perché sono qui in Italia, ma sono preoccupato per quello che è successo a me e succede a altri". Ora, la nuova vita a Bologna: "La città è generosa, i bolognesi mi chiedono se sto bene, se ho bisogno di qualcosa. Mi considero un bolognese. Adesso, posso permettermi di non pensare a quello che succede domani. In prigione andavo a dormire chiedendomi quando sarebbe finito il mio incubo". "Ora sfrutto ogni momento della mia libertà per fare tutto quello che voglio fare. Voglio sfruttare ogni secondo. Chiunque vada in prigione non riesce a superare la sensazione di paura. Ma io non potrò vivere nella paura, devo fare di più. Mi sento colpevole nei confronti dei miei amici che sono ancora in prigione, sento a volte che non faccio abbastanza", aggiunge. Zaki si esprime sul caso di Ilaria Salis, sotto processo in Ungheria. Salis è stata portata in tribunale in manette e con i piedi incatenati: "Sono rattristato per le immagini che hanno mostrato su Ilaria Salis. E' un trattamento disumano, non si può accettare che un essere umano venga trattato così. Nelle sue lettere si lamenta perché non può godere dei suoi diritti. Bisogna scrivere e parlare di lei. Come si può trattare una cittadina italiana in questo modo?". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Milano, scuola chiude per festa di fine Ramadan. Salvini: “Inaccettabile, contro i nostri valori”
(Adnkronos) – "Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici, come i crocifissi nelle aule, per paura di 'offendere', in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l'identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il 'modello' di Italia ed Europa che vogliamo". Così in un post su X il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini si scaglia contro la decisione dell'istituto comprensivo 'Iqbal Masih' di Pioltello, nel Milanese, che nel calendario scolastico ha previsto la chiusura della scuola in occasione della festa di fine Ramadan ad aprile. Nell'istituto di Pioltello, intitolato al bambino pakistano ucciso a 13 anni e diventato simbolo della lotta al lavoro minorile, molti studenti sono di religione islamica. Da qui la scelta della scuola. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ue-Egitto, al-Sisi e Von der Leyen firmano accordo per partenariato strategico: il testo
(Adnkronos) – Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e la presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen hanno firmato oggi, 17 marzo, al Cairo la dichiarazione congiunta che pone le basi per il partenariato strategico Ue-Egitto. Con la sigla viene dato l'avvio al Piano di aiuti in tre anni al Cairo per un valore di 7,4 miliardi di euro. "La Repubblica Araba d’Egitto e l’Unione Europea hanno concordato di elevare la loro relazione al livello di un partenariato strategico e globale, basato sui valori di equità e sul rispetto e la fiducia reciproci. I due partner, consapevoli del rapporto storico che li lega da millenni, hanno ribadito il loro impegno a consolidare il loro rapporto di lunga durata, forgiato da stretti legami geografici, culturali, politici, economici e tra i popoli, con l'obiettivo di approfondire la stabilità, la pace e la prosperità condivise", si legge nella dichiarazione congiunta firmata al Cairo tra Ue ed Egitto, 'propedeutica' al partenariato strategico. "L'Unione Europea riconosce l'Egitto come un partner affidabile, così come riconosce il ruolo geo-strategico unico e vitale dell'Egitto come pilastro di sicurezza, moderazione e pace nella regione del Mediterraneo, del Vicino Oriente e dell'Africa". "Entrambe le parti ricordano il loro impegno nei confronti dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e di altri accordi multilaterali pertinenti, nonché dell’Accordo di associazione e delle priorità del partenariato Egitto-UE 2021-2027 che li vincolano. Di conseguenza – si legge ancora nel testo -, l’Egitto e l’Ue hanno deciso di formulare e firmare un documento inclusivo sul partenariato globale e strategico, durante il primo trimestre del 2024. Il documento di partenariato strategico identificherà chiaramente aree specifiche di cooperazione, vale a dire: relazioni politiche, stabilità macroeconomica, investimenti sostenibili e commercio, compresi energia, acqua, sicurezza alimentare e cambiamento climatico, migrazione, sicurezza e sviluppo del capitale umano. L’attuazione di queste aree dovrebbe liberare tutto il potenziale delle relazioni Egitto-Ue". "L’Egitto e l’Ue – prosegue la dichiarazione propedeutica al partenariato – continueranno a lavorare per costruire e attuare un’agenda positiva per la prosperità e la stabilità condivise. L'Egitto e l'Ue continueranno a portare avanti i propri impegni volti a promuovere ulteriormente la democrazia, le libertà fondamentali, i diritti umani, l'uguaglianza di genere e le pari opportunità, come concordato nelle priorità del partenariato. L'Ue è pronta ad assistere l'Egitto nell'attuazione della sua strategia nazionale per i diritti umani in linea con le disposizioni dell'accordo di associazione e delle priorità del partenariato 2021-2027". "Le sfide regionali e internazionali evidenziano l’importanza di rafforzare il dialogo politico tra le due parti organizzando un vertice, una volta ogni due anni, che riunisca i presidenti della Repubblica araba d’Egitto, della Commissione europea, del Consiglio europeo, alternativamente tra Il Cairo e Bruxelles, oltre al Consiglio di associazione annuale, che costituisce la pietra angolare del nostro impegno bilaterale nel quadro dell’accordo di associazione e delle attività esistenti dei programmi di cooperazione che coinvolgono l’Egitto e gli Stati membri dell’Ue". "Guidati dai principi di partenariato, responsabilità condivisa e condivisione degli oneri, l'Egitto e l'Ue – si sottolinea nel testo – adottano un approccio olistico alla governance della migrazione. L'Unione europea continuerà a fornire il sostegno finanziario necessario per assistere l'Egitto nei programmi relativi alla migrazione che prevedono lo sviluppo di un approccio olistico alla migrazione, compresi i percorsi di migrazione legale in linea con le competenze nazionali e i programmi di mobilità come i partenariati per i talenti, affrontando le cause alla radice della migrazione irregolare, combattendo il traffico di migranti e la tratta di persone, rafforzando la gestione delle frontiere e garantendo un rimpatrio e una reintegrazione dignitosi e sostenibili. L'Ue e l'Egitto continueranno a cooperare per sostenere gli sforzi dell'Egitto nell'accoglienza dei rifugiati ed entrambe le parti sono impegnate nella tutela dei diritti dei migranti e dei rifugiati". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Atalanta-Fiorentina rinviata, malore per dg viola Barone
(Adnkronos) – Atalanta-Fiorentina, in programma oggi alle 18 per la 29esima giornata della Serie A, è stata rinviata dopo il malore che ha colpito Joe Barone, direttore generale della società viola. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Verona-Milan 1-3, rossoneri secondi a +3 sulla Juve
(Adnkronos) –
Il Milan non sbaglia, vince 3-1 a Verona in casa dell'Hellas e stacca la Juventus in classifica portandosi a 62 punti al secondo posto +3 sui bianconeri dopo la 29esima giornata della Serie A. Alla squadra di Pioli basta un gol nel primo, uno all'inizio del secondo e uno alla fine della gara con Theo Hernandez, Pulisic e Chukwueze, per avere la meglio sugli scaligeri, a cui non basta la rete di Noslin, e che si devono fermare dopo due vittorie consecutive, realizzate entrambe per 1-0 contro Sassuolo e Lecce, entrambe rivali nella lotta alla salvezza. La squadra di Baroni resta quindi a 26 punti al 15esimo posto con il Cagliari, nonostante le numerose cessioni di gennaio. Baroni per la sfida casalinga con i rossoneri conferma tra i pali Montipò. In mediana Duda e Serdar, mentre sulla trequarti Suslov, Folorunsho e Lazovic alle spalle di Noslin unica punta. Pioli fa invece un paio di sostituzioni. Tra i pali c'è Maignan che ha recuperato dal problemino fisico, con Kalulu e Tomori al centro della difesa, Calabria e Theo Hernandez sulle corsie laterali. A centrocampo il tecnico sceglie la coppia Bennacer-Reijnders, i soliti tre con Pulisic, Loftus-Cheek e Leao alle spalle di Okafor. Il Milan parte subito forte e al 4' Tomori per poco non sigla il vantaggio: sul calcio di punizione di Theo Hernandez, palla al difensore centrale inglese che sfiora appena il pallone, graziando gli avversari. Il Verona fatica a contenere i rossoneri e al 20' gran conclusione di Okafor di prima intenzione ma Montipò ci mette la mano e salva la sua porta mandando sulla traversa. Al 21' la squadra di Baroni cerca una manovra di alleggerimento e in ripartenza Lazovic serve un filtrante basso in area ma Maignan esce e blocca. Ancora Milan vicino al vantaggio al 23': Theo serve Loftus-Cheek che effettua un velo e premia Pulisic che con un destro potente colpisce in pieno la traversa. Poco dopo ancora l'americano protagonista ma il tiro a giro di sinistro termina al lato. L'azione più pericolosa dai padroni di casa arriva al 27' con Noslin che entra in area dalla destra e incrocia, ma il tiro esce di poco. Il Milan aumenta il pressing e al 34' Leao va via con una velocità impressionante sulla sinistra ma il suo cross viene respinto da Coppola in calcio d'angolo. Al 37' ancora Okafor protagonista, ma la conclusione finisce fuori di poco. Al 39' l'attaccante svizzero non punisce l'Hellas: in contropiede Theo Hernandez allarga verso sinistra per Okafor che manda alto. Nel finale di primo tempo il Milan passa: al 44' azione insistita di Théo Hernández che entra in area, prova un cross che viene rimpallato ma la palla resta tra i suoi piedi ed è un gioco da ragazzi battere Montipò per lo 0-1. Poi il francese viene ammonito per una esultanza ritenuta provocatoria dall'arbitro Mariani. Ad inizio secondo tempo ancora Milan aggressivo e al 50' arriva subito il raddoppio: errore in fase di impostazione di Dawidowicz, parte Okafor che entra in area e conclude, Montipò respinge ma sui piedi dell'accorrente Pulisic che fa 0-2. Il Verona accusa il colpo, ma Baroni cerca con i cambi di invertire l'inerzia della gara con il Verona che riesce ad impensierire Maignan che al 62' blocca in sicurezza una conclusione di Świderski da poco entrato. Al 64' infatti il Verona accorcia le distanza con Noslin che ruba palla dal limite e fa partire un destro potente di controbalzo che non lascia scampo a Maignan per l'1-2. L'Hellas ci crede e alza i ritmi andando ancora al tiro dal limite con Duda prima e Suslov poi, ma entrambi mandano alto. Il Verona però si scopre e offre il fianco al contropiede del Milan con Leao che al 70' si divora il gol del 3-1: Giroud da poco entrato, lancia il portoghese in profondità, che controlla e si presenta davanti a Montipò ma calcia incredibilmente al lato. Il Milan trova ampi spazi e al 79' cala il tris con Chukwueze che colpisce al volo con il sinistro dal limite e batte Montipò per il 3-1. Nel finale ci prova ancora Noslin dalla distanza ma il pallone termina al lato poi ci prova Świderski in area ma in spaccata di piede salva ancora Maignan. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Elezioni Usa, Biden e la frecciata a Trump: “Un candidato è vecchio, l’altro sono io”
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Nelle elezioni in programma a novembre 2024 negli Stati Uniti ci sarà un candidato vecchio e mentalmente 'unfit'. Ma non è Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha scherzato su Donald Trump e sulla sua età durante una cena che si è tenuta ieri sera al Gridiron Club di Washington. Biden, che recentemente ha superato il check up ordinario, compirà 82 anni il 20 novembre. Trump, invece, spegnerà 78 candeline a giugno. "Un candidato è troppo vecchio e mentalmente inadatto per essere presidente. L'altro ragazzo sono io", ha affermato Biden prendendo la parola al gala annuale per i media e l'elite politica statunitense. Un evento a cui nel 2018 intervenne anche l'ex presidente repubblicano Trump. Il tema anagrafico è destinato ad avere un ruolo nella campagna elettorale che nelle prossime settimane entrerà nel vivo, con la prospettiva di una rivincita tra i due ultimi presidenti dopo il duello del 2020. Il quadro internazionale, ovviamente, pone anche la politica estera al centro del tavolo. Nelle sue dichiarazioni, Biden ha avvertito che "viviamo in un momento senza precedenti per la democrazia" in cui "la democrazia e la libertà sono davvero sotto attacco". Ha quindi citato la "marcia sull'Europa" del presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che Trump ha incoraggiato Putin a "fare quello che diavolo vuole". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oscar, l’amarezza di Garrone: “Avremmo potuto vincere investendo in promozione”
(Adnkronos) – Resta l'amaro in bocca a Matteo Garrone, per il mancato Oscar 2024 del suo 'Io capitano'. "Onestamente avremmo potuto vincerlo se avessimo avuto la stesse possibilità degli altri concorrenti ma così non è stato. Per arrivare a vincere l'Oscar, dove era candidato come miglior film straniero, bisogna avere fatto campagne di promozione lunghe e costose sostenute da distributori importanti, e non era il nostro caso. Anche alcune uscite negli Stati Uniti e in Inghilterra sono state sbagliate nei tempi", ha detto il regista intervistato sul palcoscenico del teatro Petruzzelli nella seconda giornata della 15° edizione del Bifest, l'International Bari Film festival, dal moderatore David Grieco, che gli ha chiesto un commento sul mancato premio Oscar. "Nessuno ci aveva detto che cosa avremmo dovuto veramente fare, come ad esempio iscrivere il film in tutte le categorie", ha aggiunto. "Abbiamo scoperto che agli Oscar non si parte tutti dalla stessa posizione. Ci sono 10.000 votanti nella fase finale ed era per noi pressoché impossibile farlo vedere a tutti. Mi resta un po' di rammarico, perché avevamo tutte le carte in regola – ha proseguito Garrone – però pensiamo anche a come gli inglesi, ad esempio, annoverino più di 900 votanti mentre i votanti italiani sono poco più di un centinaio. Insomma c'erano tutta una serie di fattori – ha spiegato – che andavano a nostro svantaggio. Ma qualcuno, lì, mi ha detto che era sorpreso che Seydou Sarr, per esempio, non fosse stato candidato come migliore attore protagonista". Garrone, che ha scelto il Bifest come prima uscita dopo il soggiorno americano, ha ricevuto un grande applauso sui titoli di coda di 'Io capitano', seguito da una lunghissima standing ovation al momento del suo ingresso nella platea del Teatro Petruzzelli accompagnato dal direttore della manifestazione Felice Laudadio. "La più bella accoglienza di tutta la mia carriera", ha commentato, visibilmente emozionato. Stasera, sempre al Petruzzelli, riceverà il Premio 'Mario Monicelli' per il miglior regista italiano e il 'Federico Fellini Platinum Award'. Sulla durezza di molte immagini e situazioni del film, Garrone ha detto che "la realtà è ancora più dura e quindi ho dovuto lavorare in sottrazione perché, se mostravamo con maggiore realismo quanto accade veramente durante i viaggi dei migranti africani, paradossalmente rischiava di passare per falso". "Ho cercato di umanizzare i numeri – ha affermato a proposito dei personaggi – perché dietro i numeri che leggiamo sui giornali ci sono persone come noi, come i nostri figli, persone che hanno dei sogni, di avere qualcosa in più di quello che hanno. Poi, rispetto al passato, oggi c’è l'elemento della globalizzazione, con i social che diffondono immagini che sono false promesse, sogni illusori". "Pensavo a questo film da 8 anni finché non ho capito che avrei potuto farlo solo stando sempre insieme a coloro che hanno vissuto realmente le tragiche situazioni nelle quali si ritrova chi emigra. Potrei dire che l'ho co-diretto, quando addirittura non sono stato spettatore di riprese dirette da loro. Mi sono posto come un intermediario al servizio delle loro storie e dei loro racconti, ed è così – ha sottolineato Garrone – che ne è nato un film che considero vero, sincero. A questo proposito mi viene in mente che una delle tante disavventure produttive che ho vissuto per fare questo film è stata anche la bocciatura di Eurimages, il fondo europeo che fino ad allora aveva sostenuto tutti i miei film. Mi è stato detto poi, informalmente, che la bocciatura era dovuta al fatto che era sbagliato, secondo i membri della commissione, trattare un tema così drammatico come se fosse un film d'avventura". "La forza del film è nella forza dei suoi attori, soprattutto Seydou e Moustapha", ha continuato Garrone soffermandosi sui giovani protagonisti. "Voglio raccontare un episodio legato alla scelta di Seydou. Moustapha, all'epoca del casting, frequentava già una piccola scuola di recitazione mentre Seydou non aveva mai recitato prima, benché sia la madre che la sorella – ha specificato – erano attrici amatoriali. Il sogno di Seydou, e lo è ancora adesso, è solo quello di giocare a calcio e infatti il giorno del casting a Dakar, ai quali la madre aveva tanto insistito partecipasse, lui non si è presentato, preferendo andare a giocare. Quando la sorella se n’è accorta – ha continuato il regista – è andata subito a recuperarlo al campo di calcio ma quando sono tornati nel luogo del casting, erano già entrati tutti quelli che potevano entrare, così hanno preso un taxi per tornare a casa. Durante il tragitto, però, Seydou si è accorto di avere dimenticato le chiavi di casa nel luogo del casting e così sono tornati indietro. E una volta lì, è stato notato e invitato ad entrare. Selezionato per una seconda seduta di provini, ancora una volta non voleva andare, la mamma ha tanto insistito, e poi è andata com’è andata. Il finale di 'Io capitano', in fondo, esprime metaforicamente anche la sua vittoria contro le sue insicurezze". La più grande difficoltà durante le riprese del film? "Sicuramente girare senza capire quello che dicevano gli attori – ha risposto – io non so parlare il Wolof (una lingua parlata in Senegal, ndr). Però ho pensato che se poi avessi scoperto che qualche battuta che veniva pronunciata non corrispondeva a quella del copione, avrei potuto aggiustarla con i sottotitoli. Fortunatamente non è successo anche perché rischiavo di fare una figuraccia". Il film 'Io capitano' prosegue il suo viaggio attraverso il mondo. "Ad aprile saremo in Senegal per un tour che partirà da Dakar e poi prevede varie tappe nel paese con caravan e attrezzature per la proiezione nel luoghi dove non esistono le sale cinematografiche, proprio come si usava una volta", ha concluso Garrone. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Juve-Genoa 0-0, Allegri fa festa nell’ippica: vince la sua cavalla
(Adnkronos) – La Juve non vince più ma Massimiliano Allegri fa festa lo stesso. Il deludente pareggio per 0-0 tra i bianconeri e il Genoa viene compensato dall'exploit di Estrosa, cavalla dell'allenatore toscano che ha trionfato nel Premio Sansoni in programma all’Ippodromo Capannelle. La cavalla, montata egregiamente da Cristian Demuro in rigorosa giubba amaranto, è stata la grande protagonista di questa prova sul miglio. Estrosa era al rientro stagionale ed è stato subito evidente come sia maturata in questo periodo. La figlia di Sioux Nation ha fatto un sol boccone delle rivali, tutte femmine, relegando al secondo posto Diavlita, seguita da Zittella. Adesso si candida probabilmente per il milanese Royal Mares e successivamente per la pattern Giubileo prima, forse, di una esperienza estera. Comprensibile la soddisfazione di Cristiana Brivio, allenatrice con Endo Botti di Estrosa: "Stavo dicevo a Cristian Demuro che forse Estrosa così forte non è mai andata. Anche in allenamento quest’anno ha fatto davvero delle ottime prestazioni, confermando la sensazione che avesse solo bisogno di tempo per maturare, mentre invece l’anno scorso abbiamo fatto troppe corse. Quest’anno le abbiamo lasciato tempo per lavorare e si vede, fisicamente ormai è una cavalla completa. Per quanto riguarda i programmi futuri, adesso ne parleremo con Max Allegri, però credo che quest’anno ci si possa divertire con lei". Una speranza che per il tecnico bianconero vale doppio, visto che per lui le soddisfazioni in campo calcistico faticano ad arrivare. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Da ‘Roma ladrona’ a ‘Roma caput mundi’, ora la Lega vuole una legge per tutelare il latino
(Adnkronos) –
"Salvare il latino". Spicca alla Camera in questi giorni la proposta di legge che non ti aspetti, visto che a firmarla è Laura Cavandoli, deputata del fu partito di Umberto Bossi, ora guidato da Matteo Salvini, il leader che ha messo in soffitta secessione e identità padana, per diffondere -da Aosta a capo Passero- il verbo della nuova Lega. Quindi nessun problema per i salviniani nel chiedere al legislatore di tutelare quell'idioma, finora espressione di quella Roma classica, anzi 'caput mundi', davvero mai nel cuore dei padani e fino a ieri solo 'Roma ladrona'. La lingua di Cicerone e Giulio Cesare, che finora era stata ben lontana da chi come motto ha sempre avuto il 'Mai mula', tegn dur', deve essere tutelata.
La parlamentare emiliana Cavandoli ricorda innanzi tutto il "Manzoni, che ha plasmato la lingua italiana come un moderno Dante Alighieri". "Il latino, ancor più del greco -dice la leghista, di professione avvocato- rappresenta il ponte tra i popoli europei e la base non solo della letteratura e della teologia europea, ma anche del diritto. Ciò che si suole chiamare 'diritto romano'". "Non occorre poi ricordare che la teologia e la dottrina della Chiesa si sono espresse in latino dalle origini della Chiesa sino al Concilio Vaticano II", spiega in premessa. Infine, arrivando ai nostri giorni, va ricordato come "l’80 per cento del lessico fondamentale" della lingua italiana "è costituito da una componente lessicale di derivazione latina". Quanto basta per pensare a una legge che la leghista chiede di approvare "con una larga condivisione da parte dei gruppi parlamentari".
La proposta di legge, che Adnkronos ha potuto visionare nella versione in bozza, si snoda in tre articoli. Innanzi tutto, partendo dal primo articolo, si prevede di "celebrare ogni anno, il primo venerdì del mese di aprile la Giornata della lingua latina". Una scelta non casuale, quella del mese di aprile, perché come si ricorda aprile è il mese "della mitica fondazione di Roma (21 aprile) da parte di Romolo nel 753 avanti Cristo, secondo lo storico Varrone". "La Giornata della lingua latina -si legge poi all'art. 2- è volta a promuovere la conservazione e la diffusione della conoscenza della lingua latina, della sua storia e del suo patrimonio culturale". Previsti "eventi, iniziative culturali e manifestazioni" per "diffondere la conoscenza dei valori culturali e linguistici propri della lingua latina". L'invito rivolto alle istituzioni scolastiche è quello di "organizzare le iniziative con la collaborazione delle università, degli istituti culturali e delle associazioni aventi come fine statutario la promozione dello studio della cultura e delle lingue classiche". Insomma una levata di scudi a favore del latino classico che fino a ieri nessuno avrebbe pensato sarebbe arrivata dal Carroccio, ma si sa: 'sic transit gloria mundi'… —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meloni al Cairo, bilaterale con Al Sisi poi summit Ue-Egitto: “Gaza in cima a preoccupazioni”
(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è oggi, 17 marzo, al Cairo insieme alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e ad altri quattro leader europei (il presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il premier greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il presidente cipriota, Nikos Christodoulidīs). Al centro della missione che vedrà i sei leader europei al palazzo presidenziale di Abdelfattah Al Sisi, il piano di aiuti per l’Egitto di 7,4 miliardi di euro, tra prestiti e sovvenzioni per il periodo 2024-2027. La missione della presidente del Consiglio in Egitto rappresenta però anche l’occasione per uno scambio di intese bilaterali riconducibili alla realizzazione del Piano Mattei per l’Africa. Gli accordi che saranno siglati tra Italia ed Egitto interessano, in particolare, i sei pilastri del Piano: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture. Il vertice di oggi, al Palazzo presidenziale, si apre con una serie di incontri del presidente Abdelfattah Al Sisi con ognuno dei capi delegazione presenti al Cairo prima dell’avvio del summit con tutti i protagonisti dell’intesa. Al termine del vertice sono attese dichiarazioni alla stampa. "Presidente al-Sisi, cari colleghi, questo è un meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione Europea: sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo. Il partenariato globale e strategico tra Egitto e Unione Europea si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al vertice Ue-Egitto in corso al Cairo.
Tra le "sfide comuni da affrontare insieme" Meloni cita "la sicurezza alimentare e idrica, la sicurezza energetica, lo sviluppo e la migrazione". "Questa iniziativa – ha aggiunto – dimostra la nostra disponibilità a rafforzare e incoraggiare un nuovo metodo strutturale di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo". "Stiamo fronteggiando una situazione internazionale molto complessa: la crisi di Gaza è in cima alle nostre preoccupazioni". Bisogna puntare a raggiungere un "cessate il fuoco, corridoi umanitari per garantire assistenza umanitaria e aiuti, arrivare alla liberazioni degli ostaggi". In tal senso, "l'Italia sostiene gli sforzi di Egitto e altri Paesi" dell'area, e "fin dall'inizio ha garantito gli aiuti umanitari", ha affermato Meloni. Nel bilaterale, riferisce una nota della presidenza egiziana, Meloni e al Sisi "hanno esaminato gli sforzi incessanti dell'Egitto per raggiungere un cessate il fuoco urgente e immediato e garantire la fornitura senza restrizioni di aiuti umanitari e di soccorso tanto necessari per proteggere il settore dalla grave catastrofe umanitaria che soffre il popolo palestinese". “Questa iniziativa è il modo migliore per far fronte al flusso migratorio e apprezziamo gli sforzi dell'Egitto in questo senso, aspiriamo a lavorare insieme più di prima per aiutare gli Stati di origine e quelli di transito” attraverso “investimenti e assistenza per prevenire l'immigrazione illegale, per aiutare questi Stati a fronteggiare i trafficanti di migranti”. La premier ha quindi ricordato il Piano Mattei spiegando che “l'Italia ha un piano con gli Stati africani che è in fase di realizzazione e ammonta a 5 miliardi di euro, e l'Egitto ne fa parte”. “In Egitto – ha rimarcato – firmeremo oggi diversi importanti accordi bilaterali che fanno parte di questo piano, e la migrazione sarà uno dei temi del G7”. “Stiamo lavorando per lanciare un'alleanza internazionale per la lotta contro i trafficanti di esseri umani”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Allegri e i nervi tesi, la lite in tv dopo Juve-Genoa
(Adnkronos) – "Come mai la Juve ha fatto 7 punti in 8 gare? Io non mi permetto di dire a lei come fare il giornalista. Mi faccia una domanda più intelligente. Voi non dovete capire, ma fare solo domande". Massimiliano Allegri a nervi tesi in tv a Sky dopo l'ennesima prestazione deludente della Juventus, che non va oltre lo 0-0 casalingo con il Genoa. A Sky, Allegri non gradisce la domanda di Gianfranco Teotino sul rendimento negli ultimi 2 mesi e risponde a dir poco piccato. "Lei sa come si fa l'allenatore? Io non so come si fa il giornalista", dice Allegri, evidentemente punto nel vivo dall'osservazione. A Dazn, con toni più distesi, Allegri riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: "Non riusciamo a concretizzare le occasioni che creiamo. Oggi però non abbiamo preso gol, da questo dobbiamo ripartire. Non sono preoccupato, oggi sono soddisfatto. La squadra ha combattuto, i ragazzi sono stati bravi". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Matera, incidente con la motozappa a Policoro: muore carabiniere in pensione
(Adnkronos) – Un 66enne, carabiniere in pensione, è morto oggi, 17 marzo, in un incidente in un terreno di sua proprietà in via Angeli della strada a Policoro, in provincia di Matera. L'uomo stava lavorando con una motozappa quando le gambe sono rimaste incastrate nell'attrezzo. Dopo la segnalazione dell'incidente, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Policoro e il servizio di emergenza 118, con ambulanza ed elisoccorso, ma i soccorsi si sono rivelati vani. Accertamenti sulla dinamica sono in corso da parte delle forze dell'ordine. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Juve-Genoa 0-0, Allegri non vince più: crisi bianconera continua
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Juventus e Genoa pareggiano 0-0 oggi nel match in calendario per la 29esima giornata della Serie A 2023-2024. I bianconeri allenati da Allegri colpiscono 2 pali e chiudono in 10 uomini per l'espulsione di Vlahovic: con una sola vittoria nelle ultime 8 partite, salgono a 59 punti e hanno solo 5 lunghezze di vantaggio sul Bologna, quarto a 54. Il Genoa, con 34 punti, naviga a metà classifica senza obiettivi nella fase finale del campionato. Allegri cambia qualcosa rispetto al pareggio con l'Atalanta, con due novità di spicco: Kostic che prende il posto di Iling jr esterno a sinistra, mentre Vlahovic parte da titolare per fare coppia con Chiesa al posto di Milik. Gilardino invece sceglie il tridente con Gudmundsson e Vitinha alle spalle di Retegui. Inoltre ritorna Vasquez nei tre di difesa. Prima metà di gara con poche occasioni e due soli interventi dei portieri, con un salvataggio a testa e con il Genoa che riesce a fraseggiare meglio dei bianconeri. Al 7' punizione rossoblu con Gudmundsson che mette in mezzo e trova la testa di Bani ma Szczesny si supera e devia in angolo. La Juventus fatica molto ad avere un possesso palla utile con i rossoblu che raddoppiano in ogni zona del campo. Al 23' è pericoloso Retegui in ripartenza ma il tiro viene controllato da Szczesny. La squadra di Allegri cerca di alzare il baricentro e al 27' ci prova Gatti con un destro senza pretese che Martinez controlla agevolmente. Al 32' è ancora il difensore bianconero pericoloso: sul servizio di Kostic il difensore bianconero calcia di prima a botta sicura in corsa, ma la sua conclusione viene deviata in angolo da Bani. Dopo un'ora di gioco Allegri decide per un triplo cambio: entrano Iling-Junior, Rabiot e Yildiz e i bianconeri sono subito pericolosi. Al 67' vicinissimo al vantaggio Iling-Junior il cui tiro a incrociare viene toccato dal portiere rossoblu Martinez che si distende e devia quel tanto che basta per mandare la palla sul palo. Al 69' ci prova Vlahovic che stacca benissimo di testa e sfiora il palo alla destra di Martinez. Il pressing bianconero si fa incessante con il Genoa che si difende con tutti gli effettivi. Al 75' ancora una occasione per Vlahovic ma da due passi di testa non riesce a ribadire in rete. Ancora Juve in avanti e all'82' ma altro contropiede sprecato con Yildiz che scappa via e, dal limite, allarga a sinistra per Iling-Junior che viene rimontato. Negli assalti finali arriva un altro palo per la Juve: al 90' la palla arriva al limite a Kean che batte a rete con un destro secco rasoterra ma colpisce il palo alla destra di Martinez. Frustrazione Juve e Vlahovic nel finale si prende un doppio giallo per proteste e viene espulso. La Juve chiude in dieci uomini e non avrà il bomber serbo nella prossima sfida contro la Lazio. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele-Hamas, Netanyahu: “Se fermiamo ora guerra significa che abbiamo perso”
(Adnkronos) – "Se fermiamo la guerra adesso" contro Hamas "prima di aver raggiunto i nostri obiettivi, significherà che abbiamo perso la guerra". A ribadirlo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, rispondendo così alle richieste di chi chiede uno stop alle ostilità a Gaza. Parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, ha detto: "Ai nostri amici della comunità internazionale, dico: la vostra memoria è corta? avete dimenticato così in fretta il 7 ottobre, il peggior massacro di ebrei dall'Olocausto?". Chi vuole le elezioni vuole fermare la guerra. E' il senso delle dichiarazioni di Netanyahu, che così ha risposto, tra gli altri, al leader della maggioranza democratica al Senato americano, Chuck Schumer, che ha duramente contestato la sua politica, chiedendo il voto anticipato. Quelli che vogliono fermare la guerra, ha detto Netanyahu, parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, lo fanno "facendo false accuse alle Forze di difesa israeliane, al governo israeliano e al premier israeliano: lo fanno cercando di fare le elezioni adesso, nel pieno della guerra". Intanto le forze militari israeliane hanno colpito il numero 3 di Hamas Marwan Issa, ma non sono chiare le sue condizioni, rendono noto fonti palestinesi informate citate dal Times of Israel. L'azione delle Idf è avvenuta la scorsa settimana, si precisa solamente. Le forze militari israeliane hanno inoltre reso noto di aver ucciso, con cecchini e il sostegno delle forze aeree, 18 militanti di Hamas nel centro della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Le operazioni nella zona proseguono, si legge in un comunicato. Raid di Israele contro diversi obiettivi in Siria, rende noto l'agenzia di stampa siriana Sana, precisando che l'attacco ha provocato danni materiali e il ferimento di due soldati. Le forze militari di Damasco hanno abbattuto alcuni missili provenienti dalle Alture del Golan intorno alle 12.45 (ota locale). Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i raid israeliani hanno colpito anche due siti militari nelle montagne di Qalamoun, a nord est di Damsco, zona impiegata dai militanti di Hezbollah. E' il 24esimo attacco della Siria da parte di Israele dall'inizio dell'anno. Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti. E' rientrata oggi a Larnaca la nave della ong spagnola Open Arms, arrivata nei giorni scorsi a Gaza attraverso un corridoio marittimo umanitario con un carico di 200 tonnellate di aiuti umanitari organizzati da Wiorld Central Kitchen. "Si conclude così la prima missione umanitaria congiunta a Gaza con Wck, che ha sbarcato 200 tonnellate di generi alimentari di base per la popolazione del nord della Striscia. Si apre così il corridoio marittimo umanitario che è rimasto chiuso per 20 anni", ha scritto su X la ong. Hamas: saliti a 31.645 i morti nella Striscia Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Tiziano Ferro conferma divorzio: “Preferisco dirvelo io… Non è un fallimento, è un lutto”
(Adnkronos) – "È andata così. E preferisco raccontarvelo io, come ho fatto con tutti i miei amici, prima che possa trapelare e diventare l’ennesimo pettegolezzo sterile. La nostra storia è ufficialmente conclusa". Così Tiziano Ferro sui social conferma la fine del suo matrimonio e il divorzio dal marito Victor Allen. "Non è la fine del mondo. Non è un massacro. Non è un fallimento, se non lo vogliamo – prosegue il post – È un lutto: si passa attraverso il dolore, ma poi il dolore passa. E diventa un dono, esperienza, saggezza. Per ora, speranza. Quindi grazie vita! Grazie Dio. Grazie amici miei". "Grazie a chi mi ha salvato sul ciglio del burrone. Grazie a chi ha abbandonato la nave mentre affondava. Grazie cucciolotti miei, donatori di vita eterna. …grazie Vic. Sfoglio l’ultima pagina, mentre mi accorgo che sto già scrivendo un capitolo nuovo. Quindi sorrido: buona ricostruzione, Tiziano!", conclude. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)