(Adnkronos) – Nuovo appuntamento domani 17 marzo sul Nove con 'Che Tempo Che Fa' di Fabio Fazio. Ospiti della puntata sono Antonio Albanese e Virginia Raffaele, per la prima volta insieme nel nuovo film di Riccardo Milani 'Un mondo a parte', nelle sale dal 28 marzo e che racconta le difficoltà delle scuole italiane di provincia; Angelina Mango, vincitrice del 74° Festival di Sanremo con il brano 'La noia' – già disco di Platino con oltre 67 milioni di stream audio-video – con cui sta scalando le classifiche viral inglesi e di 25 Paesi europei, e che a maggio rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest a Malmö, in Svezia. E ancora: Walter Veltroni, nelle librerie col suo nuovo romanzo 'La condanna'; il climatologo Luca Mercalli; il virologo Roberto Burioni; l'oncologa Giulia Nazzicone; i giornalisti Aldo Cazzullo, Concita De Gregorio, Nello Scavo e Massimo Giannini. Chiude la serata l’immancabile appuntamento con 'Che tempo che fa – Il Tavolo' con Nino Frassica, Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. Ospiti della seconda parte della trasmissione: Tommaso Zorzi, nuovo giudice di 'Cortesie per gli ospiti', dal 25 marzo su Real Time; Miro Tabanelli, primo sciatore maschio italiano ad aver conquistato il podio in una gara della Coppa del Mondo di sci freestyle nella specialità big air, grazie al 2° posto ottenuto nella tappa disputata a Copper Mountain (USA) lo scorso 16 dicembre; Maurizio Lastrico, tra i protagonisti della seconda stagione di 'Call my Agent – Italia'; Enzo Iacchetti; Cristiano Malgioglio; Simona Ventura. Torna al Tavolo anche Angelina Mango. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Che tempo che fa, da Angelina Mango ad Antonio Albanese: gli ospiti domani da Fazio
Meloni domani al Cairo per accordo con Ue, avanti anche con il Piano Mattei
(Adnkronos) – La visita in Egitto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – attesa al Cairo domani – avrà luogo nel quadro di una missione congiunta europea, cui prenderanno parte la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il Presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il primo ministro cipriota, Nikos Christodoulidīs. L’agenda della visita è suddivisa in un segmento europeo – con la firma della dichiarazione congiunta che porrà le basi per un Partenariato strategico Ue-Egitto – e un segmento bilaterale Italia-Egitto, nel corso del quale saranno concluse diverse intese riconducibili al Piano Mattei. La missione della presidente del Consiglio rappresenta infatti anche l’occasione per uno scambio di intese bilaterali riconducibili alla realizzazione del Piano Mattei per l’Africa. Gli accordi che saranno siglati tra Italia ed Egitto interessano i sei pilastri del Piano: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture. L’Egitto del resto – viene fatto notare da Palazzo Chigi – rappresenta un partner fondamentale per la gestione delle crisi regionali (conflitto israelo-palestinese, Libia) e la stabilizzazione geopolitica dell’area mediterranea. È inoltre un interlocutore di primaria importanza su migrazioni, energia e partenariato economico. A seguito delle scoperte di gas dell’Eni, l’Egitto è divenuto Nazione esportatrice, sta aumentando le forniture di gas all’Italia e sostiene l’utilizzo comune delle risorse di gas nel Mediterraneo orientale, anche attraverso la sua partecipazione all’East Mediterranean Gas Forum, di cui è membro fondatore come l’Italia. L’Egitto, viene inoltre rimarcato, è fortemente impegnato nella produzione ed esportazione di energia rinnovabile: ha creato uno degli impianti fotovoltaici più grandi al mondo (Benban solar park) e sta investendo in impianti eolici in diverse parti del Paese e nell’avvio della produzione di ammoniaca e idrogeno verde. Sul tavolo, domani, i riflettori saranno puntati anche sul dossier migranti naturalmente. L’Egitto è una delle principali Nazioni di origine e di transito dei migranti diretti in Italia ed in Europa. A livello europeo, la Commissione UE, rimarca ancora Palazzo Chigi, sostiene l’Egitto nel rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime nonché nella conduzione di operazioni di "Search and Rescue”. L'Egitto ha espresso la volontà di collaborare per contrastare il transito di migranti irregolari. I rapporti tra Ue ed Egitto sono disciplinati a livello bilaterale dall’Accordo di associazione, firmato il 25 giugno 2001 ed in vigore dal 1° giugno 2004. L’Egitto è uno dei due soli Paesi del Vicinato Sud -insieme alla Giordania-, con cui sono state approvate delle Priorità di partenariato per il periodo finanziario 2021-2027. Le relazioni Ue-Egitto saranno elevate al livello di "partenariato globale e strategico”, a partire dalla dichiarazione comune che sarà firmata durante la visita di domani. L'obiettivo è accompagnare le riforme economiche e sociali dell'Egitto e contribuire a mitigare l'impatto delle attuali crisi in corso in Africa e nel Medio Oriente. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ascolti Tv, ‘The Voice Senior’ vince la serata con il 23,2% di share
(Adnkronos) – 'The Voice Senior', il programma di Rai1 condotto da Antonella Clerici, vince la prima serata con 3.673.000 telespettatori e il 23,2% di share. Su Canale 5 'Terra Amara' ha ottenuto 2.910.000 telespettatori e il 16,5%, mentre per il terzo gradino del podio è testa a testa tra Retequattro con 'Quarto Grado' (1,125.000 telespettatori, share 7,7%) e Rai2 con 'Il sesso degli angeli' (1.195.000 telespettatori, share 6,2%). Fuori dal podio Nove con 'Fratelli di Crozza' visto da 1.046.000 telespettatori (5,5%) e Italia1 che con 'The Great Wall' ha registrato 1.032.000 telespettatori con il 5,5% di share. La7 con 'Propaganda Live' ha conquistato 773.000 telespettatori e il 5,4% mentre su Rai3 'Chi è senza peccato – The Dry' ha raccolto 666.000 telespettatori e il 3,7%. Su Tv8, infine, il debutto in chiaro di 'MasterChef 12' ha interessato 428.000 telespettatori con il 2,8% di share. Nell'access prime time Rai1 con 'Cinque Minuti' ha ottenuto 4.712.000 telespettatori e il 23,4% e, a seguire, 'Affari Tuoi' ha totalizzato 5.756.000 telespettatori con il 27,3%. Su Canale 5 'Striscia la notizia' ha segnato invece il 15,6% di share con 3.294.000 telespettatori. Rai1 ha vinto anche nella fascia del preserale con 'L'Eredità', seguito da 4.597.000 telespettatori pari al 28% di share, mentre Canale 5 con 'Avanti un altro!' ha raccolto 3.293.000 telespettatori con il 21%. Nel complesso la comparazione delle reti generaliste Rai più RaiNews24 nei confronti delle generaliste Mediaset più TgCom24 vede, nell'intera giornata, la Rai al 32,9% con 2.772.000 telespettatori e Mediaset al 27,2% con 2.292.000 telespettatori; in prima serata la Rai ha segnato il 34,3% con 7.002.000 telespettatori e Mediaset il 26,3% con 5.385.000 telespettatori. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Nuoro, attentato al Comune di Ottana: bomba all’ingresso del municipio esplosa nella notte
(Adnkronos) – Una bomba è esplosa all'ingresso del Comune di Ottana, in provincia di Nuoro. L'ordigno era potente e il boato, verso l'una di stanotte, si è sentito nel giro di chilometri. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri per verificare l'entità dei danni alla struttura. Davanti al Municipio di via della Libertà anche il sindaco di Ottana, Franco Saba, e il prefetto di Nuoro, Giancarlo Dionisi. "L'esplosione nella notte di una bomba davanti al municipio di Ottana è un vile attacco alla comunità tutta". Alessandra Todde, presidente in pectore della Regione Sardegna, affida a X le sue reazioni dopo l'attentato nel centro del Nuorese. "La violenza non può e non deve trovare spazio nella nostra società e nelle nostre comunità – conclude – Esprimo vicinanza e solidarietà al sindaco e a tutti i cittadini di Ottana". Anche il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, interviene sull’attentato che ha devastato l’ingresso del Municipio di Ottana. "Il gravissimo atto intimidatorio perpetrato contro il municipio di Ottana è un vile attacco non solo all’amministrazione del paese, ma alla comunità nel suo insieme – commenta il primo cittadino nuorese – Esprimo la mia più ferma condanna per questo vile gesto e la piena solidarietà al sindaco Franco Saba e a tutta la comunità di Ottana. In questo momento di difficoltà, dobbiamo rimanere uniti e determinati nel contrastare qualsiasi forma di violenza e nell'affermare i valori della democrazia e della convivenza civile". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Inflazione alta, taglio tassi rinviato a giugno”: la previsione del centro studi Confindustria
(Adnkronos) –
''Inflazione alta''. ''Il taglio dei tassi è rinviato a giugno''. E' la previsione del centro studi di Confindustria, contenuta nella congiuntura flash. ''L’inflazione italiana è rimasta bassa e stabile a febbraio (+0,8% annuo), con i prezzi energetici (-17,3%) che non risentono finora del caro-petrolio e quelli core in frenata (+2,2%). Tuttavia, nella media Eurozona, pur scendendo (+2,6% da +2,8%, con la core al +3,1%), l’inflazione resta sopra la soglia Bce del +2,0%. Inoltre, le attese di inflazione a un anno sono salite (2,4% nell’Eurozona, 2,5% negli Usa). Perciò, a marzo, la Bce ha lasciato i tassi fermi (4,50%) e la Fed è attesa fare altrettanto (5,50%). I mercati hanno spostato in avanti (giugno) l’attesa del primo taglio''.
La crescita dell'Italia è ''frenata''. ''Si prospetta un pil debole nel primo trimestre 2024'', si legge ancora. ''L’economia italiana è sostenuta da inflazione bassa, fiducia delle famiglie in aumento e servizi in crescita, mentre l’industria sembra stabilizzarsi. Vari, però, i fattori negativi: si protrae il freno ai flussi commerciali nel canale di Suez, il petrolio continua a rincarare, il taglio dei tassi è rinviato ancora, il credito alle imprese resta in calo''. Secondo il centro studi ''se l’anno scorso l’economia italiana è cresciuta dell’1%, un ritmo molto più alto di quelli a cui eravamo abituati nel pre-covid, nonostante la stretta Bce, e grazie anche al Pnrr, le previsioni sul 2024, finora modeste (l’ultimo consensus indicava +0,7% per il pil), non possono che essere più positive, anche perché i tassi sono attesi in calo e il Pnrr in accelerazione. ''Domanda interna attesa debole. Per i consumi, più luci: a gennaio, le vendite al dettaglio scendono poco (-0,3%); si ha un marginale calo degli occupati (-0,1%), ma l’andamento di medio termine resta molto positivo e sostiene i redditi; a febbraio è risalita ancora la fiducia delle famiglie; tassi e prestiti non aiutano''. E' la previsione del centro studi di Confindustria, contenuta nella congiuntura flash. ''Per gli investimenti, più ombre'': il credito è in calo (-4,0% annuo a gennaio); a febbraio gli ordini delle imprese di beni strumentali si assottigliano; il sentiment delle aziende (Iesi) è calato. Servizi in moderata espansione. A gennaio Rtt (Csc-TeamSystem) ha indicato un aumento nei servizi (+1,1%). A febbraio, il pmi conferma che il settore è tornato a crescere, moderatamente (52,2 da 51,2); la fiducia delle imprese, però, ha subito una battuta d’arresto, dopo alcuni mesi di risalita. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Russia, secondo giorno di presidenziali. Kiev rivendica: “Violato sistema di voto elettronico”
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Seconda giornata di voto per le elezioni presidenziali in Russia, dove alle 8 ora di Mosca ha votato il 38,5% degli elettori chiamati alle urne per consegnare un nuovo mandato a Vladimir Putin. Il vice presidente della Commissione elettorale russa, Nikolai Bulaev, ha sottolineato in particolare la partecipazione al voto elettronico, arrivata all'82% degli aventi diritto registrati sulla piattaforma Deg. Ieri ha votato così anche Putin.
L'intelligence militare ucraina ha violato il sistema di voto elettronico delle elezioni russe e condotto cyber attacchi contro i servizi informatici del partito Russia unita che sostiene il presidente russo Vladimir Putin. Lo scrive Ukrinform citando fonti dei servizi militari di Kiev. "Il sito web dei servi statali russi non funziona. Il sistema di voto mente. Gli specialisti informatici dell'intelligence militare ucraina hanno aggirato tutti i sistemi di protezione. Andremo avanti fino alla fine delle votazioni", riferiscono le fonti di Ukrinform, aggiungendo che vi sono attacchi informatici anche contro Russia Unita. Il partito vicino a Putin ha intanto denunciato un attacco "su larga scala" a tutti i suoi servizi elettronici. Il canale Telegram di Russia Unita ha riferito che, per garantire il funzionamento delle infrastrutture critiche dei suoi servizi digitali, è stato necessario sospendere alcune "risorse secondarie". Il partito afferma che la maggior parte dei cyberattacchi sono stati respinti grazie all'intervento del Roskomnadzor, l'Agenzia federale russa per la supervisione delle telecomunicazioni. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Berrettini ai quarti in Arizona, rimonta contro Cazaux
(Adnkronos) – Matteo Berrettini rimonta e vola ai quarti dell’Arizona Tennis Classic, il torneo Atp Challenger di Phoenix con cui l’azzurro rientra nel circuito dopo 7 mesi di assenza. Il romano batte il francese Arthur Cazaux per 3-6, 6-1, 7-5 nel match interrotto più volte per pioggia e spalmato su due giorni. Berrettini è bravo a ribaltare la situazione nel terzo set e a recuperare da 3-5. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, attacchi con droni in Russia: due morti a Belgorod. In fiamme raffineria di petrolio
(Adnkronos) – Mentre in Russia si vota nel secondo giorno di elezioni presidenziali, l'Ucraina risponde all'attacco contro Odessa con una serie di raid con droni contro le regioni di Samara, Belgorod e Kursk.
A Samara due raffinerie di petrolio sono finite nel mirino di Kiev. L'impianto di Syzran, sulla sponda destra del fiume Volga, è andata a fuoco, ha detto il governatore della regione Dmitry Azarov su Telegram, dove ha confermato anche l'attacco alla raffineria di Novokuibyshevsk. Non risultano feriti. Video diffusi sul web mostrano un grande incendio in quella che sembra essere un'unità della raffineria.
Due persone sono morte e almeno tre sono rimaste ferite nella regione russa di Belgorod. Le vittime, stando a quanto reso noto via Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov, sono un uomo e una donna. La Russia afferma di aver abbattuto otto droni ucraini in volo sulle regioni di Belgorod e Kursk. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, nelle ultime ore "sono stati fermati tentativi del regime di Kiev di sferrare attacchi terroristici con l'impiego di droni, del sistema missilistico Tochka-U e del lanciarazzi multiplo Rm-70 Vampire contro obiettivi nel territorio della Federazione russa". Stando a quanto comunicato via Telegram, "sono stati distrutti cinque droni aerei ucraini in volo sulla regione di Kursk e tre droni aerei, un razzo e un missile Tochka-U sul territorio della regione di Belgorod". Nella giornata di ieri la Russia ha perso 1.160 soldati, 21 tank, 24 veicoli corazzati e 26 sistemi di artiglieria. Lo afferma il bollettino giornaliero dello stato maggiore ucraino, portando a 429.580 il numero totale di soldati russi uccisi dall'invasione del 24 febbraio 2022. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
San Marco in Lamis, ritrovati resti umani in pozzo: forse è 27enne scomparso
(Adnkronos) – I carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, hanno trovato, nelle campagne di San Marco in Lamis, all'interno di un pozzo, alcuni resti umani che comprendono la scatola cranica. Indagini sono in corso per risalire alle generalità. Le prime ipotesi, in considerazione del luogo di rinvenimento, fanno ritenere verosimile la riconducibilità dei resti ad Angelo Tricarico, all’epoca 27enne, scomparso nell’agosto del 2013 dal comune di San Nicandro Garganico, di cui non si sono avute più notizie. Non si esclude al momento alcuna ipotesi, anche se quella più accreditabile è che la vittima abbia subito un’aggressione, in considerazione dei segni evidenti di ferite da oggetto contundente scoperti sulle ossa. Si presuppone che l’evento delittuoso possa essere avvenuto anche in un altro luogo rispetto a quello del ritrovamento dei resti. Il corpo potrebbe essere stato spostato volutamente nel pozzo, che in passato era pieno d’acqua, con l'obiettivo di nascondere le prove del delitto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele-Hamas, colloqui in salita: “Nessuna svolta in negoziati tregua”
(Adnkronos) – "Non ci sono ancora passi in avanti nei negoziati" tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco del 7 ottobre in Israele. E' quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya, che cita funzionari egiziani secondo i quali ci sono "ostacoli" che impediscono di arrivare a un accordo. Stando alle fonti, rilanciate anche dai media israeliani, "Hamas non ha detto quanti ostaggi siano ancora vivi e Israele non accetterà di consentire a tutti gli sfollati palestinesi nel sud della Striscia di Gaza di tornare liberamente nel nord". Missione di due giorni in Medio Oriente per Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco arriverà nelle prossime ore in Giordania per poi spostarsi in Israele, come ha confermato il portavoce del governo Steffen Hebestreit. Si tratta del secondo viaggio di Scholz nella regione dall'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. In Giordania è in programma un incontro con re Abdullah II. Domani Scholz si recherà in Israele dove ha in agenda un colloquio con il premier Benjamin Netanyahu e un faccia a faccia con il presidente Isaac Herzog. L'agenzia tedesca Dpa sottolinea come non sia stato ancora organizzato un incontro con rappresentanti dell'Autorità palestinese. I ribelli Houthi, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, hanno lanciato dallo Yemen tre missili antinave in direzione del Mar Rosso. "Tra le 20.30 e le 22.50 del 15 marzo, ora di Sana'a, i terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno sparato tre missili balistici antinave da zone dello Yemen sotto il controllo degli Houthi in direzione del Mar Rosso", ha segnalato nelle ultime ore il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom). Su X si precisa che "non sono stati segnalati feriti né danni da navi Usa, della coalizione o commerciali". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Russia, chi dopo Putin? Nessun erede, sarà lotta per il potere
(Adnkronos) –
Chi raccoglierà il testimone del 72enne Vladimir Putin? E' la domanda che si pone il Washington Post, mentre in Russia sono aperti i seggi per le elezioni 2024 che consegneranno un nuovo mandato allo zar. Una formalità per il leader russo che si appresta ad essere rieletto per la quinta volta, con la prospettiva di un ulteriore mandato di altri sei anni. E non c'è motivo di pensare che in un futuro anche lontano possa dimettersi. La sua permanenza al Cremlino supererà quella di Joseph Stalin e una cosa per gli osservatori è certa: l'ex spia del Kgb governerà finché sarà in vita. Ma questa longevità può essere sia una risorsa che una debolezza. Uno dei 'segreti' della longevità di Putin al potere è senza dubbio il suo stile di leadership che non ammette rivali. Alexei Navalny, la figura dell'opposizione più forte e carismatica degli ultimi anni, è morto in una colonia penale artica il mese scorso. Altri potenziali rivali sono stati uccisi, come Boris Nemtsov, assassinato a colpi di arma da fuoco a Mosca nel 2015. Stessa sorte negli anni è stata riservata anche a chi si riteneva fosse suo alleato. Come il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, morto nello schianto di un aereo due mesi dopo la sua rivolta. Persino i suoi rivali nominali alle elezioni di questo fine settimana, Ekaterina Duntsova e Boris Nadezhdin, sono stati esclusi dal ballottaggio per motivi tecnici. Ma chi verrà dopo di lui? Dal momento che il putinismo non ammette rivali, finora c'è stato poco spazio per possibili eredi. Uno dei suoi alleati più stretti è Dmitry Medvedev, ora vice presidente del Consiglio di sicurezza russo. Medvedev è stato presidente della Russia tra il 2008 e il 2012, mentre Putin era primo ministro, in una leadership 'a tandem' ideata per aggirare i limiti del mandato. E che vennero modificati definitivamente nel 2021. Un tempo considerato una sorta di versione 'riformista' di Putin, Medvedev ora è noto per il nazionalismo aggressivo e le dichiarazioni derisorie sull'Ucraina e sull'Occidente. Il contenuto folle di alcuni suoi messaggi spesso sciocca, anche se alcuni analisti sostengono che Medvedev svolga un ruolo studiato a tavolino di "clown di corte" per far sembrare Putin più moderato. Tra i possibili candidati alla sua successione c'è l'attuale primo ministro, Mikhail Mishustin, oppure dei leader militari come il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, anche se entrambi mancano di sostegno popolare. Al contrario del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, che però potrebbe pagare il fatto di guidare la città dove il partito Russia Unita è meno forte. Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, è considerato molto potente, ma sua figura è rimasta dietro le quinte fino all'invasione dell'Ucraina, quando la sua retorica da falco lo ha reso una voce di spicco. Il governatore della regione di Tula, Alexei Dyumin, non è molto conosciuto in Occidente, ma il suo passato di ex guardia del corpo personale di Putin, promosso ad alti livelli militari, ha portato a ipotizzare che potrebbe essere uno dei favoriti alla successione. Tra tutti questi nomi, resta difficile anche ipotizzare uno scenario in cui il potere resti in famiglia. Ufficialmente, il presidente russo ha due figlie, entrambe accademiche. Ma finora non è arrivata alcun segnale che faccia ipotizzare per una delle due una futura leadership. Senza veri rivali e senza un chiaro erede designato, gran parte delle speculazioni sul futuro della Russia si concentrano allora sulla salute di Putin. L'anno scorso, una voce secondo cui il presidente aveva avuto un infarto si è diffusa su un popolare account Telegram, nonostante l'evidente mancanza di prove. Anche se si tratta solo di voci, queste riflettono un fatto fondamentale – secondo il Washington Post -. A meno che non cambi qualcosa di significativo in Russia, Putin morirà mentre è in carica. Molti prevedono che quando lascerà il potere, ci sarà una lotta per il potere aspra e caotica. "I giorni, i mesi e gli anni successivi alla partenza di Putin potrebbero essere ancora più turbolenti di quanto ci si aspetta", ha dichiarato Robert Person, un esperto di Russia presso l’Accademia militare degli Stati Uniti, secondo cui tuttavia una lotta per il potere non significa che il sistema alla fine cambierà. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Incendio distrugge la villa di Cara Delevingne: “Ho il cuore a pezzi”
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Un incendio ha distrutto la villa della modella e attrice britannica Cara Delevingne nel quartiere Studio City di Los Angeles. "Il mio cuore è spezzato oggi… Non posso crederci. La vita può cambiare in un batter d'occhio. Perciò, tieni a cuore ciò che hai", ha scritto Delevingne in un post su Instagram condividendo un filmato della scena dell'intervento dei vigili del fuoco. "Grazie dal profondo del mio cuore a tutti i vigili del fuoco e alle persone che si sono presentate per aiutare", ha aggiunto la star britannica. In un'altra storie anche la foto dei suoi due gattini, che presumibilmente pensava morti. "Sono vivi! Grazie ai vigili del fuoco", ha scritto la modella.
La casa a due piani vicino al Fryman Canyon Park, riferisce il 'Los Angeles Times', è bruciata per quasi tre ore venerdì mattina e ci sono volute più di due ore per spegnere l'incendio, secondo i vigili del fuoco di Los Angeles. L'incendio, segnalato poco prima delle 4 del mattino ha fatto crollare un tetto ed è stato spento alle 6.13 del mattino ora locale. Un vigile del fuoco è stato trasportato in ospedale in discrete condizioni e un occupante della casa ha subito una lieve inalazione di fumo, ha dichiarato la polizia di Los Angeles. Le cause dell'incendio sono in corso di accertamento. I rappresentanti della Delevingne, 31 anni, non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento del Los Angeles Times. Tmz ha riferito che la modella non si trovava nella casa da 7 milioni di dollari in quel momento. Delevingne si trova attualmente in Inghilterra. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Strage a Odessa, Zelensky prepara risposta: “Russia ha punti deboli, li colpiremo”
(Adnkronos) –
La Russia colpisce Odessa con due missili e provoca una strage nella città ucraina. Almeno 20 morti, in un bilancio destinato ad aggravarsi visti gli oltre 70 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette una risposta per colpire gli obiettivi della Russia più "vulnerabili" che sono stati identificati, proprio mentre il paese guidato da Vladimir Putin è impegnato nelle elezioni che riconfermeranno il presidente al Cremlino per un nuovo mandato. Secondo il comando meridionale ucraino, la Russia ha usato un missile ipersonico Iskander nell'azione. Gli Iskander sono missili tattici balistici a corto raggio, progettati per eludere le difese aeree grazie alla loro velocità ipersonica. Le ricostruzioni fanno riferimento a 2 missili lanciati dalle forze di Mosca. Il primo ha centrato un'area residenziale della città. Il secondo ha colpito nuovamente la zona durante l'intervento dei soccorritori. Ed è proprio tra questi, com documentano anche le foto e i video, che si registra un elevato numero di vittime. Zelensky denuncia "un atto di spregevole vigliaccheria: sono stati lanciati due missili, di cui il secondo andato a segno quando sono arrivati sul posto soccorritori e medici. Tra le vittime e i feriti ci sono paramedici di emergenza e soccorritori del servizio di emergenza statale". Nel suo messaggio serale, il presidente ucraino assicura che "le nostre Forze di Difesa faranno di tutto affinché gli assassini russi sentano la nostra giusta risposta". In una guerra sempre più complessa per l'Ucraina, costretta a fare i conti con la carenza di munizioni e con le spallate della Russia, Zelensky non ha nessuna intenzione di gettare la spugna. L'ultimo summit con i vertici delle forze armate, e in particolare con il generale Oleksandr Syrsky, secondo il presidente ha prodotto risultati importanti che si tradurranno in azioni efficaci. Abbiamo determinato "i punti più vulnerabili del nemico, che possono essere usati per infliggere il maggior danno ai russi. Questo danno lo infliggeremo. Più lo stato russo perde e maggiore è il prezzo dell'aggressione, più vicina sarà una fine giusta di questa guerra", le parole di Zelensky dopo il vertice con Syrsky, con il capo dell'intelligence militare Kyrylo Budanov e con il vicecomandante in capo Vadym Sukharevskyi, responsabile per i droni. Zelensky ha incontrato anche alcuni ministri, oltre a rappresentanti di compagnie del complesso militare-industrialee e di istituzioni coinvolti nella produzione di droni avanzati. Il presidente ucraino afferma che i droni "dovranno avere una portata ancora maggiore e gli attacchi dovranno essere efficienti e su larga scala. Abbiamo determinato gli obiettivi e le tempistiche. Nessun atto terroristico russo rimarrà impunito". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina ha bisogno di armi e munizioni, lo sforzo Ue per Kiev
(Adnkronos) –
L'Ucraina ha bisogno di armi e munizioni nella guerra contro la Russia. L'Unione Europea, nel quadro internazionale dominato dal conflitto tra Kiev e Mosca, prevede di arrivare ad avere una capacità produttiva annua pari a 1,7 milioni di munizioni da artiglieria entro "la fine del 2024", per salire a "2 milioni" di pezzi l'anno nel 2025 e di superare i 2 milioni tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026, come hanno spiegato alti funzionari Ue. Entro la fine di marzo, hanno aggiunto, l'Ue avrà consegnato all'Ucraina 550mila proiettili, contro il milione promesso mesi fa, ma a questi vanno aggiunti i proiettili consegnati a Kiev bilateralmente dagli Stati membri, i cui dati sono coperti da segreto ma sono "sostanziali", e quelli acquistati dall'Ucraina dagli Stati membri, per i quali l'Ue non dispone di dati aggregati. La Commissione Europea in particolare ha stanziato i 500 milioni di euro previsti dalla legge a sostegno della produzione di munizioni (Asap). La Commissione ha selezionato 31 progetti per aiutare l’industria europea ad aumentare la produzione e la disponibilità di munizioni. I progetti selezionati coprono cinque aree: esplosivi, polvere, proiettili, missili e certificazione di test e ricondizionamento. Asap si concentrerà su polvere ed esplosivi, che sono delle strozzature per la produzione di proiettili di munizioni, e destinerà a questi comparti circa tre quarti del programma. Il programma sosterrà progetti che aumentano la capacità di produzione annua di oltre 10mila tonnellate di polvere e di oltre 4.300 tonnellate di esplosivi. La Commissione ha inoltre avviato il programma di lavoro per lo strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa attraverso gli appalti comuni (Edirpa) e il quarto programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la difesa (Fes). Lo sforzo europeo "non è abbastanza", hanno aggiunto i funzionari, "e per questo proponiamo altre misure per l'industria Ue, perché sia in grado di soddisfare la domanda". Controlli sulle esportazioni di munizioni erano stati proposti dalla Commissione, ma gli Stati membri li avevano respinti (il problema non è tanto la capacità produttiva, quanto il fatto che una parte sostanziale della produzione europea viene esportata verso Paesi diversi dall'Ucraina). Anche se il fatto che le industrie Ue siano in grado di esportare è un segno della loro "competitività", la Commissione continua a pensare che, nel caso di una crisi come quella in Ucraina, dovrebbe essere possibile ridirezionare gli ordinativi, dando la priorità a Kiev nelle consegne. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha parlato nelle ultime ore con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per ringraziarlo per i suoi "sforzi personali" volti a garantire il sostegno dell'Alleanza al Paese dell'Europa orientale. In un post sul social X, Kuleba ha spiegato di aver sottolineato, nel corso del colloquio telefonico, "l'importanza di raddoppiare gli sforzi internazionali per aumentare e accelerare le forniture di armi e munizioni all'Ucraina". "Abbiamo coordinato le posizioni in vista della riunione del Consiglio Nato-Ucraina di aprile. L'Ucraina accoglie con favore gli sforzi volti ad aumentare il ruolo della Nato nel fornire all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno per respingere l'aggressione russa", ha aggiunto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner contro Alcaraz oggi in semifinale Indian Wells: orario tv e streaming
(Adnkronos) – Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz oggi a Indian Wells per un posto in finale nell'Atp Masters 1000 e per il secondo posto nel ranking. L'azzurro, numero 3 del mondo, nella semifinale in programma alle 20 in diretta tv e streaming va all'assalto della seconda posizione nella classifica: con una vittoria, il 22enne altoatesino metterebbe a segno il sorpasso. Sinner arriva alla sfida dopo la convincente vittoria in 2 set sul ceco Jiri Lehecka. Con Alcaraz, punta a proseguire l'impressionante striscia aperta: 19 successi di fila tra 2023 e 2024, con la nuova stagione iniziata con i titoli all'Australian Open e all'Atp di Rotterdam. "E' il miglior giocatore del mondo in questo momento", dice Alcaraz preparandosi ad affrontare un rivale che sul cemento californiano, nonostante qualche amnesia al servizio, non ha ancora lasciato per strada nemmeno un set. Sinner, paradossalmente, ha ancora ampi margini di crescita. "Ci sono dei giorni in cui riesco a servire molto bene e altri dove invece faccio più fatica: per esempio nel secondo set" contro Lehecka "la percentuale non è stata così alta e questa è una cosa che devo migliorare. So però che sto lavorando nel modo giusto e in futuro credo che sarà uno dei miei colpi migliori", le parole dell'azzurro dopo la vittoria nei quarti di finale. Sinner conduce 4-3 nei precedenti con Alcaraz. L'altoatesino ha vinto gli ultimi 2 confronti diretti, la semifinale all'Atp Masters 1000 di Miami e quella dell'Atp di Pechino lo scorso anno. Per ritrovare Alcaraz vincente contro l'azzurro bisogna tornare indietro di un anno esatto e riavvolgere il nastro fino alla semifinale di Indian Wells 2023: da allora, gli equilibri tra i due big sono gradualmente ma sensibilmente cambiati. Se un anno fa Alcaraz sembrava l'anti-Djokovic, ora deve giocare al top per guadagnarsi i galloni di anti-Sinner. Il match tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è in programma alle ore 20 di oggi sabato 16 marzo. In tv sarà visibile per gli abbonati Sky in esclusiva in diretta Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Macron e il patto per l’Ucraina: “La Russia non deve vincere la guerra”
(Adnkronos) –
Dall'Ucraina all'Europa, il rischio di una guerra contro la Russia non può essere ignorato. "La possibilità di una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non può più essere esclusa. Quasi tutte le capitali europee stanno ora lavorando a questo scenario, sperando ovviamente che non si concretizzi mai", dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, parlando alla Georgetown University a Washington. Da Berlino, rimbalzano le parole del presidente francese Emmanuel Macron dopo il vertice con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier polacco Donald Tusk.
La Francia, la Germania e la Polonia sono "unite e determinate a non lasciare mai che la Russia vinca. Noi condividiamo una convinzione: in Ucraina è in gioco la nostra sicurezza e il nostro futuro", prosegue il presidente francese, aggiungendo che "continueremo come abbiamo fatto dal primo giorno a non prendere mai l'inziativa per una qualsiasi escalation". Parole che appaiono in linea con quelle pronunciate nelle stesse ore in Italia dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Io credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Sarebbe un errore entrare, noi dobbiamo aiutare l'Ucraina a difendersi, ma entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale". "Tutti e tre siamo molto seri nel nostro sostegno all'Ucraina. Più che mai la nostra forza è l'unità. E i nostri tre Stati, Germania, Francia e Polonia, hanno una responsabilità speciale a questo riguardo", dice Scholz, dopo le recenti frizioni con Parigi riguardo alla politica verso l'Ucraina. Solidarietà e azioni comuni sono indispensabili per difendere pace e libertà in Europa, prosegue Scholz, sottolineando che l'aiuto a Kiev non diminuirà. "Siamo fermamente a fianco dell'Ucraina", ribadisce, sebbene Berlino non abbia intenzione di inviare a Kiev i missili Taurus che, con la loro gittata, consentirebbero alle forze armate ucraine di infliggere danni in profondità. Sullo sfondo, rimangono le parole pronunciate da Macron nell'intervista di giovedì 14 marzo a France 2 e TF1. Alla domanda sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il presidente ha risposto: ''Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione. Non siamo in guerra con la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere''. Ce n'è abbastanza per spingere il Cremlino a considerare la Francia "già coinvolta" nel conflitto. La priorità, quindi, rimane il sostegno a Kiev attraverso la fornitura di armi. "Il contesto è molto preoccupante ma potete star certi che la posizione dell'Europa nei confronti dell'Ucraina non si indebolirà. Né dovrebbe farlo quello dell'America. Ci sono lezioni da imparare dalla storia: l'appeasement e l'isolazionismo non hanno funzionato in passato", dice Borrell, evidenziando che "oggi la questione non è nemmeno se gli europei o gli americani debbano 'morire per il Donbass'. E', piuttosto, se siamo disposti a fornire l'assistenza necessaria per aiutare gli ucraini a smettere di morire per il Donbass, e per il resto del loro Paese", prosegue. "La nostra lezione dalla storia deve essere che, se permettiamo alla Russia di cancellare l'Ucraina dalla mappa, in seguito pagheremo un prezzo molto più alto. In Europa, questa presa di coscienza ha ampiamente unificato la nostra visione strategica della Russia. La stragrande maggioranza degli europei ora vede la Russia come una minaccia diretta alla propria sicurezza. Questo sentimento è ampiamente condiviso da Riga a Lisbona", dice ancora.
Dall'altra parte, la Russia è guidata da Vladimir Putin: per il presidente "le vite russe costano poco. Ma l'Ucraina non ha né i mezzi, né la voglia di sacrificare una gran parte della sua popolazione. Con l'aumento della letalità della guerra, questa disparità tra le due società aumenta, spostandosi ulteriormente a favore della Russia". "La seconda ragione per cui la guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase è che la Russia sta conducendo una guerra asimmetrica. Per vincere è sufficiente non perdere, mentre l'Ucraina ha bisogno di vincere per non perdere. Questa è una differenza fondamentale". "Mosca si è adattata -continua Borrell – rafforzando le sue posizioni difensive, sfruttando i suoi vantaggi in termini di munizioni, manodopera, droni e guerra elettronica. Per la Russia, ciò che conta è che le perdite ucraine siano proporzionalmente molto maggiori delle sue, in linea con i noti principi delle guerre di logoramento. A torto o a ragione, la Russia ritiene di avere tempo. Ecco perché le richieste di negoziati ora sono inutili, a meno che – ha concluso – non ci si aspetti che l'Ucraina semplicemente si arrenda". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Kiev e la strategia della Russia: “Mosca compra soldati da paesi poveri”
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La Russia sempre più alla ricerca di mercenari stranieri per la guerra in Ucraina. Kiev accende i riflettori contro la strategia di Mosca, impegnata a reclutare un numero sempre più elevato di combattenti da altri paesi, in particolare da nazioni "in difficili situazioni economiche". A delineare il quadro è Petro Yatsenko, portavoce dell'organismo che monitora il trattamento dei prigionieri di guerra. Se l'Ucraina è alle prese con la carenza di armi e munizioni, a quanto pare anche la Russia deve ricorrere al 'piano B' per reintegrare le forze armate senza andare a incidere su fasce finora protette della popolazione. Mosca, come ricorda il Newsweek, è stata accusata di aver arruolato soldati dal Nepal, da Cuba, dall'India e dalla Somalia negli oltre 2 anni di conflitto. Subito dopo l'invasione ordinata da Vladimir Putin a febbraio 2022, i media internazionali evidenziarono l'intensa attività sui social con cui Mosca – attraverso canali ufficiali e non – cercava di ingaggiare combattenti. Nelle fasi iniziali della guerra, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu 'celebrò' l'impiego di 16mila mercenari, volontari provenienti dal Medioriente. Ora, secondo Kiev, si assiste ad una nuova accelerazione. "Vediamo che la Russia ha intensificato gli sforzi per spedire cittadini di paesi con problemi economici al fronte", le parole di Yatsenko al Kyiv Independent. La strategia russa potrebbe essere legata ad una "riduzione delle risorse per la mobilitazione". Bisogna anche tenere conto che Putin, alle prese con la 'formalità' delle elezioni presidenziali, potrebbe preferire soluzioni che non incidano sull'umore dell'opinione pubblica. In questo quadro, la strategia più semplice è rappresentata dall'ingaggio di mercenari, spesso utilizzati come carne da cannone. Kiev, secondo le informazioni diffuse da Yatsenko, è arrivata a catturare anche 1000 soldati stranieri in un'unica operazione. Secondo le cifre diffuse dall'apparato militare ucraino, la Russia ha perso 428.420 soldati dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Questo numero comprende 580 vittime delle forze russe subite nelle ultime 24 ore. Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 6.758 carri armati, 12.949 veicoli corazzati da combattimento, 13.993 veicoli e serbatoi di carburante, 10.580 sistemi di artiglieria, 1.017 sistemi di razzi a lancio multiplo, 717 sistemi di difesa aerea, 347 aerei, 325 elicotteri, 8.254 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump, elezioni Usa: Pence non appoggia ex presidente
(Adnkronos) – L'ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence non appoggerà l'ex presidente degli Usa, Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. "Non dovrebbe sorprendere che quest'anno non appoggerò Donald Trump", ha detto Pence a 'Fox news'. Il rapporto tra Pence e Trump si è inasprito dopo i disordini del 6 gennaio 2021 di Capitol Hill. "Abbiamo le nostre divergenze sui miei doveri costituzionali che ho esercitato il 6 gennaio 2021", ha detto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 15 marzo
(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 15 marzo 2024. Centrati sei '5' che vincono 21.508,55 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 76.100.000 di euro. Per tornare a giocare, bisogna aspettare solo poche ore. L'ultima estrazione della settimana è in programma domani, sabato 16 marzo. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. Come controllo se ho vinto? E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto 5, 6, 7, 50, 72, 74. Numero Jolly: 82. Numero SuperStar: 26. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gaza, la richiesta di Hamas a Israele: 1000 detenuti per 40 ostaggi
(Adnkronos) –
Hamas chiede la liberazione di mille detenuti palestinesi, 100 dei quali condannati all'ergastolo per aver ucciso israeliani, in cambio di 40 ostaggi donne, anziani e feriti. Lo scrive il sito israeliano Walla, rivelando i contenuti della proposta inviata ieri sera da Hamas, per un cessate il fuoco a Gaza e lo scambio fra detenuti e ostaggi. Il numero dei detenuti di cui si chiede la liberazione, nota Times of Israel, è inferiore alla precedente richiesta di Hamas, ma di molto superiore a quanto aveva convenuto Israele ai negoziati a Parigi, quando si era parlato di 400 detenuti, fra cui 15 condannati all'ergastolo. Per ognuna delle cinque donne soldato che dovrebbero far parte dei 40 ostaggi da liberare durante le sei iniziali settimane di tregua, viene chiesto il rilascio d 50 detenuti palestinesi, di cui 30 condannati per omicidio.
Hamas chiede anche che Israele si ritiri dal corridoio che ha creato a sud di Gaza City per impedire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia. E che accetti un cessate i fuoco permanente durante la seconda fase dell'accordo, in cambio del rilascio dei rimanenti ostaggi uomini. Nella terza fase, con la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti, Hamas vuole accordi sulla ricostruzione della Striscia e la rimozione del blocco israeliano a Gaza. Times of Israel sottolinea che rimane ancora un ampio divario fra la posizione di Hamas e quella di Israele. Tuttavia, dopo l'arrivo della proposta, Israele ha deciso di mandare una delegazione guidata dal capo del Mossad David Barnea domenica a Doha, dove vi saranno anche rappresentanti di Hamas. Non è stato però ancora deciso quale sarà il mandato di Barnea. I primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha portato la questione davanti al gabinetto di sicurezza, ma la discussione è stata interrotta quando è iniziato questa sera lo Shabbat. La decisione finale verrà presa domenica. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)