Russia domani al voto, Putin punta all’85%: un’app per controllare gli elettori

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(Adnkronos) – Urne aperte in Russia per le elezioni presidenziali da domani a domenica. Per la prima volta si vota per le presidenziali nell'arco di tre giorni e non in uno solo e per la prima volta, sempre allo scopo di aumentare l'affluenza alle urne, saranno usati software per geo localizzare gli aventi diritto al voto, per controllare che alcune fasce di russi, i dipendenti pubblici in particolare, si siano effettivamente recati a votare. Sarà attivo anche il voto elettronico. L'obiettivo del Cremlino è sbancare: la vittoria di Vladimir Putin con l'80-85 per cento dei voti, con una affluenza alle urne di almeno il 70 per cento.  Le urne sono già aperte nei territori occupati dell'Ucraina, lo saranno, solo domenica, nella regione della Transnistria, inclusa entro i confini della Moldova, malgrado le proteste di Chisinau, e nelle sedi diplomatiche dei Paesi stranieri, anche se in un primo momento il ministero degli Esteri aveva spiegato che si stava valutando l'opportunità di non consentire il voto nei Paesi che Mosca considera come non amici. In Italia ci saranno 4 seggi elettorali (in Ambasciata a Roma e nei Consolati di Milano, Genova e Palermo), aperti però solo il 18. Vi potranno votare tutti i cittadini russi che si troveranno in Italia, quindi anche i turisti.  I candidati ammessi sono solo quattro: Vladimir Putin, che per la prima volta si presenta come indipendente, Nikolay Kharitonov, del Partito comunista, Vladislav Davankov, del Partito dei nuovi popolari e Leonid Slutsky, del partito Liberal democratico. Sono state bocciate le candidature di Boris Nadezhdin ed Ekaterina Duntsova, entrambi favorevoli alla fine della guerra in Ucraina. Hanno diritto al voto 112,3 milioni di persone in Russia, 1,9 milioni all'estero e 12mila al centro spaziale di Baikonour, in Kazakistan.  Ai 5mila dipendenti dell'impianto per il trattamento del gas naturale di Astrakhan sono stati inviati sms con un link da aprire quando si trovano al seggio che consente la localizzazione del loro telefono e la conferma che si sono recati a votare. In alternativa, sarà fornito loro direttamente al seggio un codice QR. Pressioni sono state esercitate sui dipendenti delle poste e di Rosatom, il colosso dell'energia nucleare, in particolare sui giovani.  Lo stesso avviene nelle università. Agli studenti di una facoltà di ingegneria della regione di Perm è stato ordinato di votare già venerdì o sabato, nei seggi aperti in università. Per controllare chi obbedirà, e chi no, sono state installate delle telecamere di sorveglianza ai seggi. Richieste simili sono arrivate agli studenti dell'Università di stato di pedagogia di Tula. Agli iscritti è stato chiesto di esibire una foto della scheda per dimostrare che hanno effettivamente votato. A Voronezh, agli studenti di pedagogia è stato chiesto di informare le autorità del candidato che intendono votare. Nell'Altai, le autorità locali hanno organizzato una gara di foto ai seggi in cui in palio ci sono iPhone16 o aspirapolvere Dyson.  Il Partito Russia Unita ha creato Geo-Sms, un software per controllare che i dipendenti pubblici, come i medici, gli insegnanti o gli impiegati delle aziende pubbliche, si presentino alle urne, come ha denunciato l'ong che controlla la regolarità delle elezioni, Golos.  Il mese scorso l'ex Presidente del distretto di Mosca di Lomonosov, Olga Sidelnikova, in esilio all'estero, ha fatto trapelare le istruzioni del Cremlino per il voto per la regione dell'Udmurtia, che non dovrebbero essere molto diverse da quelle distribuite dal resto delle regioni della Federazione russa, scrive Radio Liberty. Venerdì prima delle due del pomeriggio tutti i dipendenti pubblici dovranno aver inviato a un server un messaggio con la geolocalizzazione del loro telefono attiva. E' una nuova tecnologia. Elezione dopo elezione il sistema viene perfezionato, spiega, sempre a Radio Liberty, l'ex consulente politico per l'Udmurtia, Sergei Antonov, anche lui all'estero.  Viene poi mobilitato il partito Russia unita. Come scrive Meduza, ogni funzionario del Partito in tutto il Paese deve tradizionalmente assicurare il voto di altre dieci persone. Sono mobilitati anche i funzionari dei governi locali. Particolare attenzione viene dedicata dalle autorità alle campagne sui social, con creazione di contro contenuti e la distribuzione di meme, fakes, long reads, documentari di inchiesta, e purgare da Internet qualsiasi materiale dell'opposizione.  "L'Amministrazione presidenziale sollecita i leader regionali a rafforzare il loro impegno per attrarre più persone leali possibile al voto e noi stiamo eseguendo la direttiva. L'attenzione a queste elezioni è concentrata sugli studenti e i giovani professionisti", ha spiegato al Moscow Times una fonte del comune di Mosca, una informazione confermata da voci in altre tre regioni del Paese. L'obiettivo del Cremlino è quello di arrivare a "numeri impressionanti" da poter usare come "chiaro segnale dell'indistruttibilità del nostro leader" per l'Occidente a cui fare capire che "i nostri giovani sono con Putin, non con gli oppositori in fuga, non con Navalny", sottolineano le fonti del sito di notizie in lingua inglese.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti, Ue verso stretta sui visti: cosa cambia

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(Adnkronos) – L'Unione europea si prepara a un giro di vite sui visti, per contrastare l'immigrazione irregolare. Gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti nel Coreper, hanno concordato la posizione del Consiglio su un progetto di regolamento che aggiorna un meccanismo che consente all’Ue di sospendere l’esenzione dal visto, per quei Paesi terzi i cui cittadini sono esenti dall’obbligo del visto quando viaggiano nello spazio Schengen. La nuova legge, una volta adottata, secondo il Consiglio "rafforzerà gli strumenti dell’Ue per contrastare le situazioni in cui l’esenzione dal visto viene utilizzata in modo abusivo o va contro gli interessi dell’Ue".  In base al meccanismo aggiornato, ci saranno nuovi motivi per sospendere il regime di esenzione dal visto: primo, il mancato allineamento di un Paese terzo senza visto con la politica dei visti dell'Ue, nei casi in cui ciò possa portare a un aumento degli arrivi nell'Unione, ad esempio per via della vicinanza geografica.  Secondo, l'esistenza di un programma di cittadinanza per investitori, in base al quale la cittadinanza viene concessa senza alcun legame reale con il Paese terzo interessato, in cambio di pagamenti o investimenti.  Terzo, minacce ibride e carenze nella legislazione o nelle procedure relative alla sicurezza dei documenti. Gli Stati membri hanno deciso di includere anche la possibilità di sospendere il regime di esenzione dal visto in caso di un significativo e improvviso deterioramento delle relazioni esterne dell’Ue con un Paese terzo, in particolare nel campo dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Rimangono i motivi che sono previsti già oggi, e cioè un aumento sostanziale del numero di cittadini di Paesi terzi a cui viene rifiutato l'ingresso o che soggiornano oltre il termine del soggiorno; un aumento sostanziale del numero di domande di asilo infondate da parte di cittadini di un Paese terzo per il quale il tasso di riconoscimento è basso; una diminuzione della cooperazione con l’Ue sulla riammissione delle persone a cui è stato chiesto di lasciare il territorio dell’Ue e un rischio o una minaccia imminente per l’ordine pubblico o la sicurezza interna (ad esempio a causa di un aumento dei reati penali). Il mandato negoziale del Consiglio precisa le soglie per l'attivazione del meccanismo, che quantificano gli incrementi relativi ai casi di respingimento e soggiorno fuori soggiorno; domande di asilo infondate; reati gravi. Gli Stati membri hanno fissato questa cifra al 30% (contrariamente al 50% nella proposta della Commissione). La soglia per valutare se un tasso di riconoscimento dell’asilo debba essere considerato basso è stata fissata al 20% (molto più alta del 4% proposto). La durata della sospensione temporanea dell'esenzione dal visto è stata aumentata da 9 a 12 mesi e potrà essere prorogata di altri 24 mesi (invece dei 18 mesi del sistema attuale). Durante questa fase di sospensione, la Commissione Europea avvierà un dialogo con il Paese terzo, al fine di adottare misure per porre rimedio alle circostanze che hanno portato alla sospensione. Se non si troverà una soluzione, l’Ue potrà decidere di revocare definitivamente il regime di viaggio senza visto. Il periodo di riferimento per individuare l'esistenza di circostanze che possono portare ad una sospensione è stato modificato, per coprire almeno due mesi. Ciò consentirà di prendere in considerazione periodi di riferimento più lunghi (ad esempio tendenze annuali) e non solo cambiamenti improvvisi nelle circostanze rilevanti. L’accordo di oggi su una posizione comune consentirà al Consiglio di avviare negoziati con il Parlamento Europeo, una volta definita la propria posizione, per concordare un testo finale.  Sebbene i viaggi senza visto offrano importanti vantaggi per l'economia, in particolare nel turismo e costituiscano la pietra angolare degli scambi sociali e culturali, nota il Consiglio, possono anche essere fonte di problemi in materia di migrazione e sicurezza. Il soggiorno oltre il termine dei viaggiatori esenti dal visto, ad esempio, porta ad un aumento della migrazione irregolare, cosa che accade anche quando un numero elevato di domande di asilo infondate viene presentato da cittadini di Paesi esenti dall'obbligo di visto. Un simile aumento delle richieste di asilo può verificarsi anche quando le persone utilizzano Paesi vicini all’Ue, la cui politica dei visti non è allineata a quella dell’Ue, come trampolino di lancio per viaggiare irregolarmente nell’Unione. Il meccanismo di sospensione, in vigore nella sua forma attuale dal 2018, funge da salvaguardia contro l’abuso dell’esenzione dal visto e consente all’Ue di sospendere temporaneamente l’esenzione dal visto, a determinate condizioni. Tuttavia, le norme attuali non tengono conto di alcuni recenti sviluppi che hanno interessato l’Unione, che ha attualmente in vigore un regime di esenzione dal visto con 61 Paesi terzi. I cittadini di questi Paesi possono entrare nell'area Schengen per soggiorni brevi fino a 90 giorni, su un periodo di 180 giorni senza visto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, Israele: “Civili in ‘isole umanitarie’ prima di attacco a Rafah”. Gaza, pronta a Cipro seconda nave aiuti

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(Adnkronos) – L'df ha dichiarato che intende fa spostare una parte significativa degli 1,4 milioni di sfollati palestinesi intrappolati a Rafah verso "isole umanitarie" nel centro del territorio, prima dell'operazione di terra prevista nella città che si trova nel Sud di Gaza. Secondo quanto si legge sul 'Times of Israel', la sorte di coloro che si trovano a Rafah è stata una delle principali fonti di preoccupazione per gli alleati di Israele. I gruppi umanitari hanno avvertito che un'offensiva a Rafah sarebbe una catastrofe. Dal canto suo Israele ha affermato che è necessaria se il Paese vuole raggiungere il suo obiettivo di eliminare Hamas. Il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che lo spostamento di coloro che si trovano a Rafah nelle aree designate, che sarà effettuato in coordinamento con gli attori internazionali, è una parte fondamentale dei preparativi dell'esercito per l'invasione della città. Hagari afferma che queste isole forniranno alloggi temporanei, cibo, acqua e altre necessità ai palestinesi evacuati. Non ha detto quando avverrà l'evacuazione di Rafah, né quando inizierà l'offensiva, dicendo che Israele vuole che i tempi siano giusti dal punto di vista operativo e che siano coordinati con il vicino Egitto, che ha detto di non volere un afflusso di palestinesi sfollati che attraversino il suo confine. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, durante una visita alle truppe a Gaza City, ha dal canto suo lasciato intendere che non è lontano l'inizio dell'operazione di terra a Rafah. "Qui si sta facendo un lavoro straordinario, sopra e sotto terra, le forze arrivano ovunque e la conclusione è che a Gaza non esiste un posto sicuro per i terroristi", ha detto Gallant durante la visita, secondo i commenti forniti dal suo ufficio. "Anche chi pensa che stiamo ritardando presto vedrà che raggiungeremo tutti", ha aggiunto, evocando una possibile operazione a Rafah. "Assicureremo alla giustizia chiunque abbia partecipato al 7 ottobre: lo elimineremo o lo consegneremo alla giustizia in Israele. Non esiste un posto sicuro, né qui, né fuori Gaza, né da nessuna parte in Medio Oriente", ha aggiunto. L'operazione militare israeliana su "Rafah è la chiave per sconfiggere Hamas" e l'ingresso in città è ''fondamentale per realizzare gli obiettivi della guerra", ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando il suo omologo olandese a Gerusalemme Mark Rutte. Al centro del colloquio anche la questione della consegna degli aiuti umanitari. Netanyahu ha invitato Rutte ad aderire all'iniziativa del corridoio marittimo e lo ha ringraziato per aver congelato gli aiuti all'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. "Anche se entrerà a Rafah, avrà perso la guerra". Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, parla in occasione del Ramadan e si rivolge al premier israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che, "nonostante tutti i massacri, il popolo di Gaza non si arrenderà mai a lui, il popolo di Gaza sta ancora abbracciando la resistenza". Poi Nasrallah sostiene che dopo cinque mesi di guerra a Israele "manca il personale" militare e per questo pianifica di reclutare altri 14.500 soldati, anche tra gli ebrei ultraortodossi. "Israele non ha vinto e non ha ottenuto alcuno dei suoi obiettivi – ribadisce il leader di Hezbollah, citato dai media di Beirut – Di fronte ai massacri, alla distruzione ed ai martiri, il popolo di Gaza continua a resistere con forza e con coraggio". Intanto una seconda nave con aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza partirà presto dal porto di Larnaca, non appena la Open Arms avrà completato le sue operazioni. Ad affermarlo il ministro degli Esteri cipriota Constantinos Kombos, spiegando che la seconda nave avrà ''una capacità maggiore'' della Open Arms che è in transito. ''Abbiamo già programmato la partenza della prossima nave, se non ci saranno ostacoli'', ha dichiarato Kombos, precisando che questa lascerà il porto di Larnaca ''dopo lo scarico'' di quella battente bandiera spagnola. La seconda nave ''si trova a Larnaca da sabato'' ed è stata ispezionata, ha affermato Kombos senza specificare quanti aiuti verranno caricati a bordo. Si tratta di ''una nave commerciale a differenza della prima organizzata tramite una ong''. Quello della Open Arms ''è un viaggio inaugurale, dobbiamo garantirci di avere la capacità di ricevere e distribuire" cibo alla popolazione di Gaza, ha sostenuto Kombos. Una delle principali preoccupazioni per la consegna degli aiuti è la ''gestione della folla'', secondo il ministro. Dovrebbe invece raggiungere le coste di Gaza stamattina la nave salpata ieri da Cipro con le prime 200 tonnellate di aiuti per la popolazione palestinese, secondo quanto appreso dal Guardian, spiegando che la nave arriverebbe circa 48 ore dopo la partenza dal porto di Larnaca. La nave è la prima a utilizzare il corridoio umanitario marittimo tra Cipro e la Striscia. L'invio di una nave umanitaria da Cipro diretta a Gaza è una risposta "inadeguata" ai bisogni dei 2,4 milioni di abitanti dell'enclave palestinese, ha dichiarato in una nota un portavoce di Hamas, Salama Marouf, secondo cui "il carico annunciato della nave non supera quello di uno o due camion e impiegherà giorni ad arrivare". Marouf ha quindi espresso dubbi sulla logistica dell'operazione e sollevato preoccupazioni sulle ispezioni israeliane. "Non si sa ancora dove (la nave, ndr) attraccherà e come raggiungerà le coste di Gaza – ha affermato – Inoltre, sarà soggetta a ispezione da parte dell'esercito occupante". Le Nazioni Unite nel frattempo hanno sperimentato, per la prima volta in tre settimana, una nuova rotta di terra riservata all'esercito israeliano per consegnare aiuti alla popolazione di Gaza City entrando dal nord della Striscia di Gaza. Un progetto pilota, che ha preso il via nella notte tra martedì e mercoledì, che ha come obiettivo quello di ''impedire che Hamas si impossessi degli aiuti''. Il risultato è stata la consegna di cibo per 25mila persone di Gaza City. L'esercito israeliano ha confermato che sei camion carichi di aiuti del World Food Programme hanno attraversato la barriera difensiva da nord dell'enclave palestinese. I militari israeliani hanno effettuato controlli di sicurezza sui camion al valico di Kerem Shalom, nel sud della Striscia di Gaza, prima che andassero verso nord. Secondo le Nazioni Unite nella Striscia di Gaza ci sono 576mila persone sull'orlo della carestia, un quarto dell'intera popolazione dell'enclave. Circa 300mila palestinesi risultano poi isolati nel nord della Striscia di Gaza e le agenzia delle Nazioni Unite non hanno potuto raggiungere per mesi queste persone a causa delle restrizioni imposte da Israele e i combattimenti in corso. Secondo Hamas almeno 27 persone sono morte a causa della malnutrizione e della disidratazione negli ospedali del nord dell'enclave palestinese. La maggior parte di loro erano bambini. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Loredana Bertè, il messaggio ai fan dopo il malore

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(Adnkronos) – "Oggi rientro a Milano dopo un breve ricovero romano dove mi hanno fatto una 'terapia d’urto' e dove ho iniziato esami ed accertamenti vari che dovrò continuare a Milano seguita da chi di dovere". Inizia così il post di Loredana Bertè su Instagram dopo il malore e il ricovero di lunedì scorso, 11 marzo. L'artista si trovava in una clinica privata di Roma, dove si trovava per tenere un concerto. "Sono mortificata per lo spostamento delle date di Roma e Varese ma le mie condizioni fisiche non mi hanno consentito di sostenere impegni come un concerto di 2 ore in piedi senza pause e relativi spostamenti", ha aggiunto l'artista sottolineando: "Sono invece felice di essere riuscita almeno a portare a termine altri impegni meno gravosi per la mia salute". "Ci vediamo venerdì in TV a #TheVoiceSenior dove ho messo su un team pazzesco! – ha conclusoè Bertè – Con tutto l’amore che posso. Vostra Loredana" —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Catania, bambino di 10 anni scomparso da Santa Maria di Licodia: l’appello

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(Adnkronos) – Scomparso un bambino di dieci anni a Santa Maria di Licodia, comune in provincia di Catania. In un post su Facebook, il sindaco, Giovanni Buttò, rivolge un appello a chiunque "possa contribuire al ritrovamento". "In qualità di primo cittadino condivido l’ansia per le sorti del bambino di dieci anni allontanatosi nella notte dalla propria abitazione – scrive il sindaco – Rivolgo, pertanto, un forte e impellente appello a chiunque possa contribuire al ritrovamento. Sollecito il senso di umanità di coloro che hanno visto o sanno qualcosa su quanto accaduto e su dove si trova, affinché lo comunichino al più presto alle forze dell’ordine, anche in forma anonima, se necessario. Chiedo ai Responsabili degli organi istituzionali preposti, di rafforzare l’apparato investigativo, che pur si sta prodigando, per ritrovarlo". "Faccio appello a tutta la comunità cittadina e a quella dei paesi limitrofi, affinché la solidarietà, manifestata in queste ore, contribuisca fattivamente al ritrovamento di questo bambino", conclude Buttò. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Olanda, Wilders rinuncia: “Non ho sostegno per diventare premier”

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(Adnkronos) – Geert Wilders getta la spugna. A quasi quattro mesi dalle elezioni, il leader del Partito di estrema destra olandese (Pvv), trionfatore del voto, ha scritto su X: "Posso diventare premier solo se tutti i partiti nella coalizione mi sostengono. Non è questo il caso. L'amore per il mio Paese e gli elettori è grande ed è più importante della mia posizione". Alle elezioni del 22 novembre scorso, il Pvv di Wilders era arrivato primo, ottenendo 37 dei 150 seggi del Parlamento. Ieri alcuni media olandesi avevano parlato di uno scenario in discussione per cui i leader dei quattro partiti che stavano negoziando – oltre al Pvv, il Partito popolare per la libertà e la democrazia del premier uscente Mark Rutte, di centro-destra, il Movimento civico-contadino Bbb e il Nuovo contratto sociale – sarebbero rimasti in Parlamento e non sarebbero entrati al governo. "Volevo davvero un governo di destra. Meno asilo e immigrazione. Il popolo olandese è il numero 1", ha scritto ancora Wilders. Domani interverrà in Parlamento, per fare il punto della situazione, Kim Putters, a capo dei negoziati.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Olivia Munn e la malattia: “Operata 4 volte per cancro al seno”

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(Adnkronos) – Olivia Munn si è operata per un cancro al seno. L'attrice, 43 anni, dal proprio profilo Instagram rende noti la diagnosi e i 4 interventi a cui si è sottoposta, pubblicando foto e video dall'ospedale.  "Nel febbraio del 2023 mi sono sottoposta a un test genetico che controlla 90 diversi geni del cancro. Sono risultata negativa a tutti i geni, compreso il BRCA (il gene più noto del cancro al seno). Anche mia sorella Sara è risultata negativa. Ci siamo chiamate e ci siamo date il cinque al telefono. Nello stesso inverno ho fatto anche una mammografia ordinaria. Due mesi dopo mi è stato diagnosticato un cancro al seno", rivela l'attrice, star di X Men e della serie tv Newsroom. "Negli ultimi 10 mesi sono stata sottoposta a 4 operazioni, ho passato così tanti giorni al letto da perdere il conto e ho imparato più di quanto avrei potuto immaginare su cancro, cure e ormoni. Sorprendentemente, ho pianto solo due volte. Penso di aver avuto la sensazione che non ci fosse tempo per piangere. Ho azzerato ogni emozione che avrebbe potuto interferire con la mia capacità di rimanere lucida", dice, spiegando di aver mantenuto "la diagnosi, la preoccupazione, il recupero, il dolore per i farmaci, i camici di carta tutti privati. Avevo bisogno di rifiatare e superare i momenti più complicati prima di condividere". L'attrice illustra quindi il percorso intrapreso, dagli esami che hanno stabilito il rischio di sviluppare un tumore al seno nel corso della vita (37%), fino alla biopsia che ha evidenziato "un cancro aggressivo e in rapida progressione. Trenta giorni dopo, mi sono sottoposta ad una doppia mastectomia. Sono passata da sentirmi benissimo a svegliarmi in un letto d'ospedale dopo un intervento di 10 ore. Sono fortunata. Lo abbiamo preso in tempo e avevo molte opzioni", dice evidenziando l'importanza della prevenzione e ringraziando tutte le persone, amici e familiari, che le sono stati accanto.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina-Russia, Crosetto: “Chi pensa sia facile dialogare con Putin capirà che non è così”

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(Adnkronos) – "Oggi Putin ha detto chiaramente che lui la pace non la vuole, non vuole smettere di bombardare in Ucraina. Così almeno anche a livello italiano quelli che pensano sia facile dialogare con Putin si renderanno conto che non è facile". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine di un convegno organizzato dalla fondazione Med-Or al Centro alti studi per la Difesa.  "Le provocazioni di Putin – ha aggiunto Crosetto- sono all'ordine del giorno. Finché spedisce le truppe ai confini (con la Finlandia, ndr) per l'esercitazione va bene, ma il problema è quando glieli fa scavalcare a carri armati come in Ucraina".  “L'Ucraina ha bisogno di munizioni e carri armati, non di coalizioni burocratiche. Stiamo dando risposte antiche a sfide completamente diverse, la capacità di adeguamento delle democrazie è inadeguata", ha aggiunto Crosetto. "L'Ucraina – ha proseguito – si aspettava dall'Occidente non parole ma mezzi che le servissero a difendersi. La macchina di produzione occidentale e quella finanziaria in qualche modo ha rallentato, le parole non servono a difendersi. Quando cadono le bombe addosso o le fermo oppure mi cadono addosso, per cui io ritengo che l'Occidente abbia in qualche modo sottovalutato la difficoltà di approvvigionamento, di produzione, mentre invece i Paesi che hanno trasformato la loro economia in economia di guerra come la Russia continuano a produrre molto più di quanto producevano prima e molto più dell'Occidente".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regionali Basilicata, Domenico Lacerenza candidato governatore del centrosinistra

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(Adnkronos) – E' Domenico Lacerenza il candidato del centrosinistra come governatore della Basilicata alle regionali 2024. "La formazione civica ‘Basilicata Casa Comune’, il Pd, il M5S, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa hanno chiesto di comune accordo al dott. Domenico Lacerenza – profilo di alto spessore professionale, già Direttore del Dipartimento di chirurgia dell’ospedale regionale ‘San Carlo’ di Potenza – di offrire la sua disponibilità quale interprete di un solido progetto politico e sociale per imprimere una svolta nell’amministrazione della Regione Basilicata". Si legge in una nota congiunta.  "L’agenda di governo regionale che propone questa coalizione, forte della candidatura di Lacerenza, prevede in primo luogo di offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani: una sfida essenziale per rilanciare un territorio che ha sofferto profondo disagio per ciò che attiene la fruizione del diritto alla salute e il diritto alle cure".  "Le forze politiche di questo campo progressista ringraziano Angelo Chiorazzo, in rappresentanza di “Basilicata casa comune”, che pure si era reso disponibile a impegnarsi in prima persona per questa sfida, per la sua disponibilità a offrire il suo contributo nell'individuazione, di comune accordo, di un candidato unitario. Al dott. Lacerenza, che ha accettato con entusiasmo questa sfida, va il nostro ringraziamento, certi di poter offrire alla intera comunità lucana una alternativa di governo, costruita su basi serie, concrete, credibili". Azione sosterrà la candidatura di Domenico Lacerenza? "Noi non eravamo presenti al tavolo" del centrosinistra che ha individuato Lacerenza come candidato presidente alle regionali in Basilicata. "Decideremo nei prossimi giorni". Così fonti di Azione, interpellate dall'Adnkronos. Sabato Carlo Calenda sarà in Basilicata per incontrare il partito locale. "Siamo soddisfatti, abbiamo individuato una candidatura che unisce il campo progressista e riformista. Siamo aperti a tutte le forze che insieme a noi vogliono archiviare 5 anni di governo della destra in Basilicata". Così Giovanni Lettieri, segretario regionale del Pd lucano, interpellato dall'Adnkronos sulla scelta della candidatura di Lacerenza all presidenza della regione Basilicata. ’Il dialogo di questi giorni ci ha portati al risultato. Il lavoro condotto con la segretaria Elly Schlein e il presidente Conte è stato unito in modo virtuoso con il lavoro di semina condotto da Basilicata Casa Comune in questi mesi’’. Così Angelo Chiorazzo, fondatore di Basilicata casa comune. ‘‘L'individuazione di Domenico Lacerenza come candidato presidente del campo progressista – ha detto – corrisponde alla scelta di un profilo civico fortemente impegnato nel sociale, di un profondo conoscitore della sanità lucana e dei suoi problemi, di una persona che ha ritenuto di mettere da parte la sua vita professionale per dare un servizio a questa terra. Tutto ciò è in linea con quella nuova storia che avevamo auspicato, proposto, chiesto". "Ora ci attende un lavoro incessante per quello che dal principio è stato l'unico vero obiettivo del mio impegno diretto in politica: offrire alla Basilicata una classe dirigente nuova e competente, capace di mettere la parola fine alla peggior esperienza di governo della storia della Basilicata, quella di Vito Bardi. Mettiamoci all'opera – ha concluso Chiorazzo- per risolvere i tanti problemi dei lucani e andiamo, tutti insieme, a vincere’’.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ferruccio Casamonica è morto per un malore nel carcere di Lecce

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(Adnkronos) – E' morto per un malore Ferruccio Casamonica. Il decesso del 72enne, esponente della omonima famiglia romana, ieri sera nel carcere di Lecce, dove era detenuto per una condanna definitiva a 5 anni e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata all'usura. Era ricoverato in infermeria. Non stava bene da qualche tempo e ieri pomeriggio si è sentito male. Hanno cercato di soccorrerlo ma non ce l'ha fatta. L'uomo era stato anche condannato in primo grado a 25 anni di reclusione in un altro processo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, accordo Ue su aiuti militari a Kiev: previsti 5 miliardi per 2024

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(Adnkronos) – Aiuti militari all'Ucraina, l'Unione europea trova un accordo. I rappresentanti permanenti degli Stati membri hanno trovato nel Coreper un'intesa per riformare la European Peace Facility, lo strumento utilizzato finora per inviare aiuti militari all'Ucraina, per sostenere Kiev con un budget da 5 mld di euro nel 2024. Lo comunica la presidenza belga del Consiglio Ue, ribadendo che l'Unione resta determinata a fornire un sostegno "duraturo" a Kiev e a far sì che il Paese disponga dei mezzi per "difendersi" dall'aggressione russa.  I ventisette, spiegano fonti diplomatiche, hanno confermato il consenso alla decisione del Consiglio che istituisce il Fondo per l’Assistenza all’Ucraina (Uaf). Tecnicamente, si tratta di una nuova decisione che modifica la decisione del Consiglio 509 del 2021, che aveva istituito lo Strumento Europeo per la Pace, Epf. La decisione, in primis, ne aumenta il bilancio, prevedendo per il nuovo Fondo 5 miliardi per il 2024. Il Consiglio europeo straordinario del primo febbraio scorso aveva invitato il Consiglio a raggiungere entro l’inizio di marzo un accordo sul Fondo per l’Assistenza all’Ucraina. L'Italia, continuano le fonti, è stata tra i principali artefici della soluzione di compromesso, che oggi ha ricevuto il sostegno dei Ventisette. La soluzione raggiunta oggi permette di raggiungere l'obiettivo primario dell'assistenza militare all'Ucraina, in tempi rapidi. L'Italia ha in particolare promosso, insieme all'Olanda, l'introduzione di flessibilità che hanno permesso di conciliare le diverse sensibilità nazionali sul nuovo strumento, in particolare per quanto riguarda l'estensione del mercato al di là dell'Ue per reperire il materiale necessario all'assistenza militare dell'Ucraina, al fine di evitare ritardi dell'appoggio a Kiev. Nel corso del negoziato, le soluzioni proposte da Roma (assieme all'Aja) sono state sostenute da una ventina di Stati e oggi sono state approvate con la decisione dei Ventisette. La soluzione di compromesso trovata oggi, notano le fonti, salvaguarda il principio di fondo per cui l'Uaf è stato concepito: finanziare e assicurare continuità all’assistenza militare all’Ucraina il prima possibile e senza subordinare la fornitura del materiale alla sua disponibilità da parte dell’industria europea. Trattandosi di uno strumento Ue, c’è ovviamente un principio di preferenza europea, ma è subordinato rispetto all'obiettivo primario del Fondo, che è l'aiuto all'Ucraina (e non il rafforzamento dell'industria europea). Pertanto, è fatta sempre salva la possibilità di importare componentistica da Paesi terzi nel quadro delle supply chain dell’industria europea e nel quadro delle capability coalitions (Ukraine Defence Contact Group, Udcg anche noto come Ramstein) per tutti i tipi di forniture, che derivino da scorte degli Stati membri o da acquisti, unilaterali o congiunti. La decisione sarà formalizzata al Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo, 18 marzo.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Materie prime, Urso, “Garantire approvvigionamenti per autonomia strategica”

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(Adnkronos) – "Abbiamo voluto ripristinare il G7 sull'industria e le tecnologie, dopo sette anni di assenza, perché riteniamo fondamentale, di fronte ai cambiamenti degli assetti geopolitici e geoeconomici mondiali, che i grandi dell'Occidente si confrontino su come incentivare lo sviluppo e la competitività dei nostri Paesi. Uno degli argomenti in campo è garantire gli approvvigionamenti sin dalle materie prime critiche che serviranno a garantire un’autonomia strategica nella duplice transizione, tecnologia green e tecnologia digitale, anche alla luce di quello che sta accadendo intorno all'Europa, con l'invasione della Russia in Ucraina e con gli altri focolai di guerra e di tempeste nel Medio Oriente, che hanno avuto conseguenze anche nell'approvvigionamento lungo le linee marittime del Canale di Suez, con il blocco del Golfo Persico. Al centro di questi fenomeni dobbiamo garantire gli approvvigionamenti per garantire lo sviluppo, l'attività di impresa, il lavoro, la competitività dei nostri Paesi”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato a margine della riunione del B7, il più autorevole Engagement Group istituito in seno al G7 guidato quest’anno da Confindustria con il supporto di Deloitte come unico Knowledge Partner. "Il B7 è un modo nuovo di approcciare i problemi: nel merito, ripristinando il G7 sull'industria e sulle tecnologie e nel metodo, con un confronto tra società produttiva e coloro che rappresentano le istituzioni – ha evidenziato il ministro – È importante ascoltare quello che le nostre imprese ci diranno durante il forum".  Tra le priorità del G7, individuate nella nota B7 Flash, l’analisi di Confindustria e Deloitte elaborata in occasione dell’evento B7 che si è svolto a Verona e della Ministeriale 'Industria, Tecnologia e Digitale del G7', in agenda il 14 e 15 marzo a Verona e Trento, la necessità di una maggiore collaborazione tra i Paesi G7 su investimenti digitali e AI e l’urgenza di un approccio normativo comune imposto dal rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale: “Proprio oggi il Parlamento europeo ha votato il regolamento sull'intelligenza artificiale. Finalmente l'Europa ha un quadro normativo immediatamente applicabile da ciascuno dei 27 Paesi europei. In questo contesto ci confrontiamo con altri Paesi che fanno parte sempre della sfera delle democrazie occidentali, Giappone, Canada e Stati Uniti, che hanno delle normative diverse da quelle europee – ha detto il ministro -Abbiamo una visione antropocentrica in cui l'uomo è e deve restare al centro di questi processi usando al meglio l'intelligenza artificiale” ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Messina Denaro, l’autista Giovanni Luppino condannato a 9 anni e tre mesi per favoreggiamento

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(Adnkronos) – L'autista di Matteo Messina Denaro, Giovanni Luppino, è stato condannato oggi a 9 anni e tre mesi di carcere. La sentenza è stata emessa dal gup di Palermo Cristina Lo Bue. La Procura aveva chiesto una condanna a 14 anni e 4 mesi. Luppino è stato arrestato con il boss Messina Denaro il 16 gennaio 2023 davanti la clinica La Maddalena di Palermo. Luppino è stato condannato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati, non è stato invece riconosciuto il reato di associazione mafiosa. L'imprenditore agricolo di Campobello di Mazara non avrebbe soltanto fatto da autista al boss latitante Matteo Messina Denaro. Secondo l'accusa, insieme ai suoi figli, si sarebbe occupato della latitanza del padrino e avrebbe anche chiesto il pizzo per suo conto ad alcuni imprenditori. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Con l'accusa di essere i fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, sono stati arrestati oggi anche Antonino e Vincenzo Luppino, figli dell'imprenditore di Campobello di Mazara Giovanni Luppino. Entrambi sono indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra. Secondo quanto scrive il gip Alfredo Montalto nell'ordinanza di custodia cautelare, i due fratelli "svolgevano l'affidabilissimo compito di ausilio al proprio padre", arrestato subito dopo la cattura del boss. I Luppino, secondo il gip "in diverse tappe relative alla gestione del latitante fornivano un aiuto prezioso al capomafia per moversi e spostarsi sul territorio e quindi di svolgere una funzione essenziale per l'intera associazione mafiosa". Per il gip i Luppino conoscevano "la vera identità" del capomafia e la loro "condotta ha in concreto agevolato l'associazione mafiosa operante nella provincia di Trapani, avendo consentito a Matteo Messina Denaro non soltanto di mantenere la sua latitanza ma, nel contempo, mediante la sua presenza nel territorio, di continuare a esercitare il ruolo direttivo dell'organizzazione mafiosa". In particolare, i Luppino "assicuravano una sorta di 'staffetta' che serviva per fare "transitare" il boss allora latitante, a Campobello di Mazara nel trapanese "su luoghi notoriamente oggetto di eccezionali controlli delle forze dell'ordine". "E' evidente – scrive il gip – che l'utilizzo del mezzo commerciale di proprietà di Vincenzo Luppino rientrava nella complessiva strategia degli indagati per preservare la latitanza di Messina Denaro". Nel giugno 2022 i due fratelli avrebbero avuto anche un ruolo importante nel trasferimento del latitante dall’abitazione di vicolo San Giovanni 260, cioè a pochi passi dalla loro abitazione, all’appartamento di via Cb 31, a Campobello di Mazara. La famiglia Luppino avrebbe aiutato il capomafia durante la sua latitanza anche per trovare le Sim per il telefono cellulare. Come emerge dall'inchiesta il 21 gennaio 2021 fu proprio Giovanni Luppino a fare attivare la Sim, rimasta inutilizzata fino all'8 aprile, poi inserita nel cellulare col quale il boss comunicava durante il ricovero alla clinica La Maddalena. Risultano "innumerevoli contatti tra l'utenza in uso a Vincenzo Luppino e l'utenza della clinica a Maddalena", dove il boss fu operato per il tumore. Ma anche per le visite di controllo successive "vi è coincidenza rra le celle impegnate del telefono di Antonino Luppino e quelle impegnate dal telefono di Messina Denaro", scrive il gip.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Decreto elezioni, governo verso invito a ritiro emendamento ballottaggi

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(Adnkronos) – Si potrebbe andare verso un invito al ritiro, da parte del governo, dell'emendamento della Lega al decreto Elezioni sul ballottaggio per l'elezione dei sindaci. E' quanto si apprende da fonti parlamentari. Nell'emendamento del Carroccio presentato nell'aula del Senato viene chiesto per l’elezione dei sindaci dei grandi comuni -ovvero sopra i 15mila abitanti- di prevedere il ballottaggio solo se una coalizione non raggiunge al primo turno almeno il 40%.  "Sul tema del ballottaggio nel merito sono d'accordo, non credo sia un attentato alla Costituzione, e spiace che alcuni colleghi abbiano definito vergognoso l'esercizio di legittima facoltà da parte di un gruppo. Discorso diverso è quello sull'opportunità di inserirlo in questa sede perché un intervento così rilevante avrebbe avuto bisogno di maggior approfondimento e confronto. Per cui anticipo che la mia richiesta sarà di un ritiro e di, eventualmente, trasformarlo in ordine del giorno". Così il relatore del testo Alberto Balboni (Fratelli d'Italia), presidente della Commissione Affari costituzionali, intervenendo in Aula al Senato. La Lega ha inoltre depositato l'emendamento al Dl Elezioni – a firma Tosato, Bizzotto Stefani, Pirovano, Spelgatti – sul terzo mandato per i presidenti di Regione.  Il relatore del dl elezioni Alberto Balboni (FdI) ha espresso parere negativo sugli emendamenti di Italia Viva e Lega sul terzo mandato per i presidenti di Regione. Il governo, attraverso la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro, si è rimesso all'Aula. “La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Nella maggioranza sono agli stracci. I protagonisti sono sempre gli esponenti della Lega che dopo aver presentato l’emendamento salva Zaia che cancella il limite dei mandati per i presidenti di regione ora propone, con l’emendamento 4.105, l’abolizione di fatto del ballottaggio nei comuni", ha detto il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. "Ovviamente per noi è questo emendamento è una aberrazione, una provocazione, un colpo di mano inaccettabile contro leggi che hanno dimostrato di funzionare bene. E’ intollerabile che la Lega, per regolare conti interni alla maggioranza, giochi sulle regole della nostra democrazia. Il Dl Elezioni che doveva solo stabilire la data del voto è diventato un golpe al quale ci opporremo. Il partito di Giorgia Meloni e FI cosa ne pensano?", ha concluso.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Presidenziali Russia, Navalnaya: “Putin? Un gangster, voto senza valore”

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(Adnkronos) – Il presidente russo Vladimir Putin ''non è un politico, è un gangster''. Lo ha scritto la vedova del dissidente russo Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, in un editoriale per il 'Washington Post', invitando a non riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali. ''Non porterebbe al collasso immediato del governo Putin, ma sarebbe un segnale importante per la società civile russa e per le élite ancora fedeli a Putin così come per il mondo, che la Russia non è governata da un presidente riconosciuto da tutti, ma da qualcuno che è disprezzato e condannato pubblicamente'', ha affermato. ''Il 16 febbraio, un mese prima delle previste 'elezioni presidenziali' in Russia, mio marito, Alexei Navalny, è stato assassinato in prigione su ordine diretto di Vladimir Putin. Non ho mai voluto entrare in politica, non ho mai voluto parlare da un palco o scrivere per i media internazionali. Ma Putin non mi ha lasciato altra scelta'', ha affermato Navalnaya.  Facendosi portavoce del marito defunto, Navalnaya ha dichiarato che ''per sconfiggere Putin, o almeno punirlo seriamente, bisogna rendersi conto di chi è. Sfortunatamente, troppe persone in Occidente lo vedono ancora come un leader politico legittimo, discutono sulla sua ideologia e cercano una logica politica nelle sue azioni. Questo è un grave errore che genera nuovi sbagli e aiuta Putin a ingannare ancora e ancora i suoi avversari''. Ma ''Putin non è un politico, è un gangster. Alexei Navalny è diventato famoso in Russia e odiato da Putin proprio perché, fin dall'inizio della sua lotta, ha apertamente descritto Putin e i suoi alleati come gangster che avevano preso e usato il potere solo per il proprio arricchimento e per realizzare le proprie ambizioni personali''.  Yulia Navalnaya invita poi a guardare a Putin come al ''leader di un gruppo mafioso'', alla ''sua brutalità, il cinismo, la propensione alla violenza, la passione per il lusso ostentato e la sua volontà di mentire e uccidere. Tutti i suoi discorsi su religione, storia, cultura e politica potrebbero fuorviare gli occidentali. Ma in Russia, tutti sanno che i gangster hanno sempre amato ostentare grandi croci, posare nelle chiese e presentarsi come combattenti per una giustizia più elevata e valori tradizionali''. L'editoriale insiste sul fatto che considerare ''Putin come un boss mafioso'' è utile per ''capire come punirlo e accelerarne la fine''. E si chiede ''perché i paesi democratici continuano a riconoscere legittima la sua autorità criminale Perché i leader mondiali eletti in modo corretto si pongono sullo stesso piano di un criminale che per decenni ha falsificato le elezioni, ucciso, imprigionato o costretto a lasciare il Paese tutti i suoi critici, e ora ha scatenato una sanguinosa guerra in Europa attaccando l’Ucraina?''.  Navalnaya aggiunge che ''l'ampio sostegno all’Ucraina e al suo esercito nella lotta contro l’ingiustificata aggressione di Putin è diventata la scelta morale naturale per i Paesi occidentali". "Una sconfitta militare di Putin in Ucraina dovrebbe spingere il suo governo sull’orlo del collasso. Tuttavia, ci sono stati casi nella storia in cui la sconfitta non ha portato alla caduta di un dittatore'' e ''per garantire che il governo di Putin non sopravviva a un'altra crisi, comprese quelle causate dai fallimenti militari in Ucraina, è essenziale sostenere le forze che continuano a resistere dall'interno della Russia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il generale Masiello visita fiera LetExpo

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(Adnkronos) – Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Carmine Masiello, ha visitato LetExpo24, la fiera dei trasporti e della logistica sostenibili organizzata a Verona da Alis Service in collaborazione con Veronafiere. Anche quest’anno la manifestazione ospita lo Stato Maggiore della Difesa che all’edizione 2024 racconta il progetto “WoW” “Wheels on Waves” Around The World 2023, il primo giro del mondo a bordo del catamarano “Lo Spirito di Stella”, imbarcazione progettata da Andrea Stella, fondatore dell’associazione “Lo spirito di Stella” per garantire inclusione e accessibilità alle persone con disabilità. In particolare, le Forze Armate italiane partecipano all’iniziativa con gli atleti appartenenti al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (Gspd). "Il Catamarano è l'Italia in movimento – ha spiegato il generale Masiello – È un ambasciatore di valori italiani e siamo gli unici che consentiamo alle persone che hanno avuto incidenti in operazioni e addestramento di continuare a vivere l'esperienza con le stellette”.  “La difesa non lascia nessuno indietro – ha sottolineato Masiello – E non lasciare nessuno indietro vuol dire credere fermamente nei valori, perché la forza di volontà si basa su valori che ci danno la forza per andare avanti. Valori che appartengono al mondo militare, comuni a molte persone. Il catamarano è un momento di aggregazione, è il momento in cui si forma lo spirito di squadra e il momento in cui si formano legami che rimangono poi per la vita. Ed è un po' l'essenza del nostro mondo militare", ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Brindisi, incidente sul lavoro in zona industriale: morto operaio 37enne

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(Adnkronos) – Un operaio di 37 anni è morto nella tarda mattinata di oggi in un infortunio sul lavoro nell'area industriale di Brindisi. Secondo la prima ricostruzione, ancora in fase di accertamento, è stato schiacciato da una bobina durante alcune fasi di lavorazione con un carro ponte nello stabilimento Jindal films in cui si produce film per polietilene. Disperati i soccorsi e corsa contro il tempo dell'ambulanza del 118 per salvarlo. L'operaio è morto nel pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi.  Sulla tragedia indagano la Polizia e gli ispettori dello Spesal, il servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro dell'azienda sanitaria locale, che hanno effettuato i primi sopralluoghi.  Questo è il secondo incidente sul lavoro nella zona industriale di Brindisi in due settimane dopo la morte di un 40enne caduto da un'altezza di dieci metri, dal tetto di un capannone, l'1 marzo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sangiuliano a Fiera Let Expo: “Operatori economici sono fondamentali, collaboriamo”

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(Adnkronos) – "Voi siete operatori economici e siete fondamentali anche per il nostro lavoro. Credo che dobbiamo lavorare e collaborare insieme". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo a Verona alla Fiera Let Expo 2024 di Alis Italia. Il ministro, rivolgendosi alla platea, ha ribadito la necessità di dare vita a un lavoro in grado di offrire "una dimensione sistemica della Nazione nel mondo". Un impegno che, nel suo settore, si declina in una visione "diffusa della cultura. Qualcuno – ha detto Sangiuliano – pensava che fosse una riserva di caccia delle Ztl metropolitane, cioè di alcuni circoli molto ristretti. Penso invece che la cultura debba essere diffusa e articolata in ogni dove perché integra la qualità della vita dei cittadini". Il ministro ha ricordato, inoltre, che "il 7 giugno all'Arena di Verona ci sarà un grande evento, che avrà la diretta di Rai1, in cui celebreremo con le eccellenze della musica lirico sinfonica italiana, il riconoscimento fatto dall'Unesco del canto lirico diventato patrimonio immateriale". Facendo un breve bilancio del lavoro svolto finora nel corso del suo mandato, il ministro ha ricordato che il 7 dicembre sarà aperto "Palazzo Citterio che raddoppierà lo spazio espositivo della Pinacoteca di Brera esponendo tutte le collezioni del Novecento che attualmente sono nei depositi. A Firenze, con il presidente della Regione Giani, stiamo lavorando per raddoppiare e triplicare lo spazio espositivo degli Uffizi con due operazioni in due ville Medicee, la villa di Careggi e la villa di Montelupo Fiorentino".  Il titolare di via del Collegio Romano, tra i tanti progetti realizzati, ha evidenziato che a "Paestum abbiamo un investimento di 20 milioni di euro nell'ex area Cirio per un altro allestimento museale" e ha rimarcato che "stiamo investendo 160 milioni di euro per la Biennale di Venezia con il piano nazionale complementare".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo, Carlo Conti conferma no per 2025: “Il prossimo non lo faccio”

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(Adnkronos) –
Carlo Conti non esclude un ritorno al Festival ma non il prossimo anno. Almeno così ha dichiarato a 'Un Giorno da Pecora', il programma di Radio1 che lo ha cercato nel giorno del suo compleanno: “Oggi compio 63 anni ma me ne sento 40. Se c’è un programma che vorrei fare dopo tanti anni di tv? Una rubrica di pesca e di abbronzatura dentro 'LineaBlu', lo dico sempre anche alla conduttrice. Io mi metto lì a prendere il sole, spiego quali creme utilizzare e, nel frattempo, pesco…”, ha scherzato.  Poi Giorgio Lauro ed Enzo Iacchetti lo hanno interrogato, a modo loro, sul festival: "E' più facile – hanno chiesto – che lei si candidi alle elezioni europee oppure che conduca un altro festival di Sanremo?" “Tra le due – ha risposto Conti – che faccia il festival ma non il prossimo”. "Quindi lo farà più avanti?", hanno incalzato i due. “No – ha specificato Conti – ne ho fatti tre, uno più bello dell’altro, mi bastano quelli”.  Magari non subito allora. Ma tra dieci anni? “Bisogna vedere se tra dieci anni me lo chiederanno e poi se avrò ancora l’orecchio giusto per scegliere le canzoni – ha concluso il conduttore a Un Giorno da Pecora – perché quella è la cosa più importante”.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo, Rai respinge richiesta Codacons su televoto: “Dati non di interesse pubblico”

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(Adnkronos) – "La richiesta in parola non può essere accolta". E' arrivata oggi la risposta della Rai relativa all’istanza d’accesso ai dati sul televoto presentata dal Codacons, tramite la quale l'azienda comunica il rifiuto di fornire all’associazione i dati relativi ai televoti dei telespettatori pervenuti durante la kermesse canora dello scorso febbraio. La Rai, nella risposta di cui l'Adnkronos ha preso visione, spiega che "l'istanza è inammissibile", osservando che i dati richiesti mancano "di quella conformazione pubblicistica necessaria ai sensi dell'art. 22 comma 1 lettera d) della legge 241/90 a delimitare l'ambito di applicazione oggettivo del diritto di accesso agli atti". Il Festival di Sanremo, spiega la Rai nel motivare il rifiuto a fornire i dati sul televoto, "come è noto è infatti un programma avente finalità di spettacolo televisivo canoro e conseguentemente tutte le attività relative alle giurie e votazioni devono intendersi riferite alla disciplina interna delle regole competitive, improntata alla liceità della gara canore ma avulse da ogni finalità di pubblico interesse”.  All’indomani dell’ultima puntata del Festival, il Codacons aveva presentato formale istanza d’accesso alla Rai chiedendo "tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio; i voti validi raccolti attraverso il televoto; quelli invalidati e la relativa motivazione; i dati circa eventuali voti espressi dal pubblico da casa e non raccolti dal sistema a causa dei disservizi tecnici". "Per la Rai, dunque, la spesa sostenuta dai telespettatori per televotare i cantanti in gara a Sanremo non è questione di pubblico interesse, e i dati sul televoto devono essere coperti da segreto -commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi- Una posizione francamente incomprensibile, che ci porta ora a presentare ricorso contro il rifiuto della rete presso la Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio, affinché ordini all’azienda di garantire trasparenza agli utenti e mostrare i dati richiesti". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)