“Non vuoi dire ‘io so’ fascista’”, scontro Calenda-Vannacci a Di Martedì – Video

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Scontro a Di Martedì su La7 tra il leader di Azione Carlo Calenda e il generale Roberto Vannacci. Il militare, autore del libro 'Il mondo al contrario', incalzato dal conduttore, Giovanni Floris, che gli chiedeva un giudizio su Mussolini e il fascismo, ha ribadito di non voler dare giudizi "di un uomo politico e di un periodo storico. Lo ha già giudicato la storia – ha affermato Vannacci -, non c'è bisogno del mio giudizio".  "Quando mi chiedono chi è Benito Mussolini – ha aggiunto il generale – e io devo dare una risposta da dizionario io rispondo che è uno statista".  Parole a cui ha ribattuto con pacata durezza il leader di Azione Carlo Calenda: "Quando dice 'è uno statista' lei sta dando un giudizio, e il suo giudizio è 'è un uomo di Stato'. Questo uomo di Stato tuttavia ha fatto determinate cose che lei non è che non riesce a dire perché non ha un giudizio, non le riesce a dire – ha chiosato Calenda – perché lei non vuole dire quello che è e cioè 'io so' fascista'".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinner ai quarti di Indian Wells, Shelton battuto in 2 set

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(Adnkronos) – Jannik Sinner ai quarti di finale dell'Ato Masters 1000 di Indian Wells. L'azzurr, numero 3 del mondo e del tabellone, negli ottavi di finale batte lo statunitense Ben Shelton, testa di serie numero 16, per 7-6 (7-4), 6-1 in 1h39'. L'altoatesino affronterà il ceco Jiri Lehecka, numero 32 del seeding, che ha battuto il greco Stefanos Tsitsipas, testa di serie numero 11, per 6-2, 6-4 in 1h17'. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa 2024, Biden conquista nomination democratica

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(Adnkronos) – Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, conquista ufficialmente la nomination democratica in vista delle elezioni presidenziali in programma a novembre 2024. Biden, riferiscono i media americani dalla Cnn al Washington Post, ha già raggiunto la soglia di 1968 delegati necessari nel corso della giornata in cui sono in programma le primarie in Georgia, Hawaii, Mississippi e Washington. Scontata, in ambito repubblicano, la nomination per Donald Trump che è a quota 1089 delegati e deve arrivare a 1215. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

In arrivo un assaggio di primavera, le previsioni meteo di oggi e domani

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Le previsioni meteo sono chiare: dopo il maltempo che si è abbattuto sull'Italia con pioggia e abbondanti nevicate, è in arrivo un anticipo di primavera. Merito dell'"alta pressione che bloccherà il via vai di perturbazioni atlantiche che ha caratterizzato le ultime due settimane". Lo spiega all'Adnkronos il meteorologo Andrea Giuliacci, che preannuncia per i prossimi giorni "un po’ di tregua". "Si avvicina l’alta pressione che, almeno per il momento, eviterà di occupare con decisione l’Italia. Quindi mercoledì 13 marzo ultime piogge residue al Sud, tempo nel complesso asciutto altrove, nuvoloso al Centro, con il sole al Nord".  "Giovedì e venerdì giornate stabili e asciutte, tra sole e nuvole, in generale senza piogge. Sabato una perturbazione, dall’evoluzione ancora incerta, potrebbe lambire l’Italia e riportare qualche pioggia al Nordest e regioni tirreniche, per poi abbandonare velocemente l’Italia e lasciare il posto a una domenica piuttosto nuvolosa ma asciutta. – ha concluso Giuliacci – Le temperature in effetti saliranno ma senza eccessi: andranno a posizionarsi su valori tipici di aprile, quindi oltre la norma, ma senza fughe in avanti verso l’estate…".  "Bene che arrivi un poco di primavera – dice all'Adnkronos il meteorologo Lorenzo Tedici – anche se per mercoledì 13 marzo, ad essere precisi, ci saranno ancora temporali al sud, dove c'è ancora l'allerta gialla, e tra Abruzzo e Molise. Ma sono gli ultimi".  "La primavera quindi sembra arrivare con una settimana di anticipo e l'equinozio quest'anno sarà il 20 marzo alle 4 del mattino – continua Tedici – e questa fase buona, di bel tempo, dovrebbe durare fino a mercoledì della prossima settimana. Anche se comunque ci si deve vestire sempre un po' a cipolla perché al mattino farà sempre un po' fresco".    Anche Serena Giacomin, presidente dell''Italian Climate Network', segnala che "da giovedì, con il rialzo più deciso della pressione atmosferica sul Mediterraneo centrale, si instaureranno su tutto il nostro Paese condizioni prevalenti di tempo stabile, dunque senza precipitazioni di rilievo, destinate ad accompagnarci almeno fino al weekend". "Le temperature, inizialmente su valori prossimi alla norma del periodo, tenderanno a riportarsi velocemente al di sopra, con un clima tipicamente primaverile", conclude Giacomin.    —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Navalny, l’ex braccio destro aggredito a martellate in Lituania

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(Adnkronos) – L'attivista dell'opposizione russa Leonid Volkov, ex braccio destro del leader dell'opposizione Alexey Navalny morto in carcere a febbraio, è stato aggredito fuori dalla sua casa a Vilnius, in Lituania, secondo la portavoce Kira Yarmysh. "Leonid Volkov è stato aggredito fuori casa. Qualcuno ha rotto il finestrino dell'auto e gli ha spruzzato gas lacrimogeno negli occhi, dopo di che l'aggressore ha iniziato a colpire Leonid con un martello", ha detto Yarmysh in un post sui social media.  Anche Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione di Navalny, ha detto che Volkov è stato aggredito "vicino a casa" e che è stato "colpito alle gambe con un martello e alle braccia". Volkov è stato presidente della Fondazione anticorruzione di Navalny fino al 2023. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Champions, Barcellona-Napoli 3-1: azzurri eliminati negli ottavi

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(Adnkronos) – E' il Barcellona di Xavi ad accedere ai quarti di finale della Champions League 2023-2024. I blaugrana si impongono 3-1 in casa sul Napoli oggi 12 marzo 2024, dopo l'1-1 della gara di andata al Maradona, e superano nel doppio confronto la squadra di Calzona che così esce dalla Champions e perde l'occasione di fare i punti decisivi per qualificarsi al mondiale per Club, lasciando strada alla Juventus.   Calzona sceglie Rrahmani al fianco di Juan Jesus al centro della difesa, con Mario Rui preferito a Olivera sulla corsia sinistra. Traoré vince il ballottaggio con Cajuste in mezzo al campo, mentre il tridente è quello titolare. Assenze pesanti in casa blaugrana, visto che Xavi deve rinunciare a Pedri, De Jong e Gavi, oltre a Ferran Torres, Balde e Marcos Alonso. Xavi sceglie le due mezzali Gundogan e Fermin Lopez ed è titolare anche il sedicenne Yamal, con Raphinha che vince il ballottaggio con Joao Felix sull'altro lato del tridente. Primo tempo intenso e ricco di emozioni allo Stadio olimpico Lluis Companys tra Barcellona e Napoli con la prima occasione che arriva dai padroni di casa al 1' con Yamal che riceve da Fermin Lopez al limite dell'area e calcia di prima intenzione ma altissimo. Subito però risponde il Napoli al 4' con Politano che verticalizza di prima intenzione per Osimhen che a tu per tu con Ter Stegen, gli calcia addosso, ma il guardalinee alza la bandierina per segnalare il fuorigioco. Sale di intensità il pressing della squadra di Xavi. Al 13' lancio di Cubarsì per Fermin Lopez che calcia in caduta ma alza la conclusione. Al 15' il Barca passa in vantaggio proprio con Fermin Lopez che sfrutta al meglio il servizio di Raphinha a centro area e di piatto batte Meret per l'1-0. Il Barca non si ferma e dopo due minuti raddoppia. Al 17' arriva il gol di Cancelo che ribadisce in rete dopo il palo colpito da Raphinha a coronamenti di un'azione di contropiede_ 2-0. Terribile uno-due dei blaugrana. Il Napoli cerca di riorganizzarsi e riesce a rimettere in piedi la gara al 30': Di Lorenzo verticalizza per Politano che scarica a rimorchio per Rrahmani che di prima intenzione trova l'angolino per il 2-1. Al 34' il Napoli sfiora il pareggio: Mario Rui crossa sul secondo palo per Di Lorenzo che di testa indirizza all'incrocio ma c'è il grande intervento con la mano di richiamo del portiere blaugrana che salva il risultato. Al 50' Osimhen resta a terra dopo un contatto in area con Cubarsì e chiede il rigore, il tocco sul piede c'è ma per l'arbitro Makkelie è tutto regolare. Ad inizio ripresa ancora Napoli in pressione e al 47' tocca a Kvaratskhelia sfiorare il pareggio. Il georgiano riceve al limite dell'area e conclude a giro sfiorando il palo. Xavi passata la paura cerca di rialzare il baricentro e al 55' ci prova ancora Raphinha ma Meret respinge. Lo stesso brasiliano ci riprova poco dopo su punizione ma il portiere del Napoli è attento. Il Napoli perde terreno e rischia ancora al 68': su azione d'angolo il pallone finisce nella zona di Sergi Roberto, che lo calcia verso l'area piccola, dove viene deviato prima da Araujo e poi da Yamal in rete ma l'arbitro ferma tutto per la posizione irregolare dell'attaccante blaugrana. Ancora Meret protagonista al 74' su una conclusione improvvisa dal limite dell'area di Gundogan, respinta in corner.  Calzona inserisce anche Raspadori e rialza la testa all'80' dove sbaglia una occasione clamorosa: Olivera crossa sul secondo palo dove c'è il neo entrato Lindstrom che di testa da solo manda solo sul palo esterno. E per la legge non scritta del calcio, 'gol sbagliato, gol subito', all'83' arriva il terzo gol del Barcellona con Lewandowski che sfrutta al meglio un'azione splendida dei blaugrana palla a terra con Sergi Roberto che scambia con Gundogan e, a tu per tu con Meret, serve l'attaccante polacco che deposita in rete il pallone del decisivo 3-1. Nel finale di gara, Napoli ancora pericoloso, all'89' Kvaratskhelia salta Yamal e serve Oliveira che calcia di prima intenzione ma colpisce la traversa. Poi al 92' Kvara sfiora ancora il gol ma sfiora solo l palo alla destra di Ter Stegen. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gerusalemme, soldati Israele uccidono bambino di 12 anni

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(Adnkronos) – Un bambino di 12 anni è stato ucciso dalle forze di sicurezza di Israele nel corso di scontri nel campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme est. Rami Hamdan al-Khalhouli è stato dichiarato morto al suo arrivo al Centro medico Hadassah sul Monte Scopus a Gerusalemme.  La sezione investigativa della polizia israeliana ha avviato un'indagine sulle circostanze dell'uccisione. Secondo l'Idf, il dodicenne aveva messo in pericolo le forze armate sparando contro di loro fuochi d'artificio prima di venir colpito da un proiettile da parte dei militari. I media israeliani hanno riferito che il ragazzino era morto a causa delle ferite. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha dichiarato in un post su X: "Sostengo i combattenti che hanno sparato a un terrorista mettendo in pericolo le loro vite! Qualsiasi terrorista che cerchi di danneggiare le forze di sicurezza sta giocando con il fuoco!". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Chiara Ferragni, lo sfogo: “Sto male, periodo doloroso”

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(Adnkronos) – "E' un periodo veramente doloroso privatamente. Cerco di non parlarne più di tanto ma è pesante". Chiara Ferragni si sfoga con una serie di video pubblicati su Instagram. L'influencer e imprenditrice sta vivendo un momento particolarmente complesso. Alle vicende giudiziarie legate alle attività di beneficenza si accompagna la crisi coniugale, con la separazione da Fedez. "Capitemi se ogni tanto pubblico meno e se sono nei miei pensieri. Faccio quello che posso, a volte sono più in up e a volte sono più in down", dice visibilmente emozionata. "Penso sia giusto farvi vedere questa parte: non posso dirvi tutto, non posso raccontarvi tutto. Non mi va nemmeno di dire tutti i motivi per cui sto male. Penso sia giusto non fingere che tutto vada bene e che io sia felice come una Pasqua e forte. A volte vorrei essere meno forte e solo un po' più serena", dice. "In questi momenti essere genitore ti salva un po' la vita", afferma dopo un pomeriggio al parco con i figli Leone e Vittoria. Ferragni è rientrata da New York dove è stata impegnata in una serie di meeting "per un progetto nuovo, nuovissimo per me. Una cosa che non ho mai fatto prima. I meeting sono andati molto bene, tra qualche mese se andrà tutto bene lo dirò in maniera ufficiale. In tutta questa merda di questo periodo spero ci siano anche cose belle e nuove per darmi nuovi stimoli —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, estrazione e numeri vincenti di oggi

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(Adnkronos) – Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi, 12 marzo 2024, del Superenalotto. Nessun '6' né '5+1'. Centrati quattro '5' che vincono 47.912 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 74,5 milioni di euro.  La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.  Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.   E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.  Ecco la combinazione vincente: 7, 25, 46, 67, 69, 86. Numero Jolly: 23. Numero Superstar: 77 —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sarri, De Laurentiis: “Chi dà le dimissioni è un perdente”

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"Chi dà le dimissioni alla fine è un perdente". Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha commentato le dimissioni di Maurizio Sarri da tecnico della Lazio, a SportMediaset prima della sfida di Champions in casa del Barcellona. Sarri, ex allenatore del Napoli, dal 2021 a oggi ha guidato la Lazio prima di formalizzare il passo indietro dopo 4 sconfitte consecutive. "Le dimissioni di Sarri dalla Lazio mi hanno molto stupito, credo che nella vita dopo le prime esperienze che ti qualificano come un professionista e quindi non sei più agli albori della tua professionalità tu ti devi assumere le tue responsabilità che derivano da una tua accettazione. Se tu hai accettato un determinato ruolo e stai in una determinata società, nel bene e nel male tu devi portare a termine il tuo impegno: sia contrattuale, sia per rispetto dei tifosi, sia per rispetto dei giocatori e della società che ti ha messo sotto contratto. Chi dà le dimissioni alla fine è un perdente", dice De Laurentiis.  "Non conosco le questioni e i problemi che ci possono essere stati tra Sarri e la Lazio. Poi non riguarda me, ma riguarda Lotito che è una persona molto diversa da me. Lui non è mai irruente, forse è esagitato perché vuole fare di tutto e di più tra calcio, politica e industria. Ma ha tante qualità quindi secondo me si dovevano trovare delle soluzioni all’interno del loro rapporto perché una squadra a pochi mesi dalla fine del campionato non si lascia", aggiunge De Laurentiis.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, nuovo pacchetto di armi Usa: “Basteranno solo per un paio di settimane”

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L'amministrazione Biden ha annunciato oggi che invierà aiuti militari all'Ucraina per 300 milioni di dollari. Si tratta del primo pacchetto che Washington invia dallo scorso dicembre a Kiev, che ha sempre più disperato bisogno di armi e munizioni. Mentre la Casa Bianca vede da mesi bloccato dai repubblicani al Congresso un disegno di legge supplementare che include 60 miliardi di dollari destinati all'Ucraina.  "Le truppe ucraine hanno combattuto e combattono coraggiosamente in questa guerra, ma ora sono costrette a razionare le munizioni, pressate su più fronte, e stiamo vedendo gli effetti sul campo di battaglia", ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, parlando alla Casa Bianca. "Così oggi, a nome del presidente, annuncio un pacchetto di emergenza di assistenza militare di 300 milioni di dollari", ha aggiunto, sottolineando che "quando i russi avanzano, gli ucraini non hanno abbastanza munizioni per rispondere al fuoco. Questo fa perdere terreno, fa perdere vite umani ed ha un costo strategico per noi e per la Nato". Sullivan ha tuttavia sottolineato che "si tratta di una misura temporanea che fornirà all’Ucraina munizioni sufficienti solo per alcune settimane, forse solo un paio. Sicuramente non a lungo”. “Non è abbastanza per soddisfare le necessità dell’Ucraina sul campo di battaglia e non impedirà all’Ucraina di rimanere a corto di munizioni nelle settimane a venire. Inutile dire che questo pacchetto non sostituisce e non dovrebbe ritardare la necessità fondamentale di approvare il disegno di legge bipartisan sulla sicurezza nazionale”, ha affermato Sullivan.  Il Pentagono ha potuto mettere insieme questo nuovo pacchetto di aiuti militari usando i crediti rientrati per i recenti acquisti di armi, hanno spiegato fonti della Difesa, secondo quanto riporta The Hill. Il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, ha detto che il pacchetto includerà "missili antiaerei Stinger, munizioni aggiuntive per Himars, colpi di artiglieria da 155 millimetri, compresi munizioni a grappolo, missili anti-aereo AT4, attrezzature per la manutenzione e altre attrezzature ausiliarie."  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sarri, addio alla Lazio: da Anna Falchi a Osho, tifosi vip divisi su dimissioni

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(Adnkronos) – Deputati, vip, personaggi dello spettacolo. La notizia delle dimissioni di Maurizio Sarri da allenatore della Lazio irrompe tra i tifosi biancocelesti eccellenti. Da Anna Falchi a Osho, da Enrico Montesano ai tifosi della 'prima squadra della Capitale' nei palazzi della politica. Molti ringraziano il tecnico per le due stagioni e mezza alla guida della squadra, ma c'è anche chi è convinto che il passo indietro del tecnico toscano sia la soluzione migliore in un momento di crisi, con 4 sconfitte consecutive.  "Le dimissioni dalla Lazio fanno onore a Sarri, che è un uomo che ha dignità e carattere. Credo abbia fatto la scelta giusta: serviva una scossa", dice all'AdnKronos Enrico Montesano. "Io personalmente -spiega il popolare attore romano, noto tifoso bianco bianco celeste- ritengo che Sarri sia un grande chef, di quelli che però hanno bisogno di ingredienti di grande qualità per fare un buon piatto. Noi, con gli ingredienti che abbiamo, leggi calciatori, abbiamo bisogno di un bravo cuoco che con gli ingredienti che ha faccia un bel primo alla gricia, una bella carbonara. Non dico che serve la Sora Lella, ma per intenderci, ci serve un gioco più casereccio ma che vada al sodo, più di sostanza”. “Noi non abbiamo i fuoriclasse del Bayern, dell'Inter, del Barcellona -aggiunge Montesano- E oggi, per fare tre competizioni, una parte di ragione forse ce l'ha anche Sarri. Ha fatto un gesto onesto. E per l'ambiente, credo abbia fatto bene".   La notizia delle dimissioni di Sarri "mi ha lasciato abbastanza di stucco. Sinceramente non me l'aspettavo, anche se stamattina la sua decisione era già nell'aria. Sono molto dispiaciuta in un momento così di crisi per la Lazio: va via il nostro perno, il nostro grande Mister e, da 'sarrista' convinta quale sono, mi dispiace veramente tantissimo". Così all'Adnkronos Anna Falchi, attrice e conduttrice televisiva super tifosa laziale, confessando di vedere il futuro "non proprio roseo" per una squadra "già destabilizzata da come stanno andando le cose. Ora, con l'andata via del nostro mister – aggiunge – la vedo ancora peggio". Secondo Falchi, "sarà difficile rimpiazzare Sarri: sto sentendo i nomi che girano – dice – e sembra si stia puntando su un ex giocatore della Lazio per un fatto anche affettivo, una cosa questa che sembra un po' emulare l'idea che ha avuto la Roma prendendo De Rossi. Tra i nomi che girano – aggiunge – quelli di Klose e Rocchi ma non ci sono ancora certezze. Vedremo".   
Federico Palmaroli, alias Osho, tifoso biancoceleste e autore di una celebre vignetta che ne esaltava i momenti più esaltanti durante il campionato, commenta all'Adnkronos la giornata speciale. "Spero che alla fine ci possa essere un momento in cui finalmente non saremo più ostaggi di questa proprietà. Perché sì, Sarri a me non è mai piaciuto e mai ne ho fatto mistero, ma il principale responsabile di tutta questa situazione che si è venuta a creare è la società e la vignetta che farò per l'occasione avrà come protagonista proprio il presidente Lotito", afferma Il santone Osho che, curiosamente vestito in biancoceleste si chiedeva 'Ma 'sta Lazio?', è, per Federico Palmaroli una vignetta "che ciclicamente si può riproporre, perché anche quest'anno abbiamo visto momenti eclatanti". Ma oggi è altro. Oggi la parabola discendente si chiude, forse, con l'addio dell'allenatore e l'amarezza per sconfitte pesanti. "Sarri pensavamo fosse quell'allenatore poco aziendalista che si mettesse un po' di traverso rispetto alle scelte della società, che chiedesse i giocatori che voleva, che si imponesse da questo punto di vista, cosa che non è avvenuta – continua Palmaroli – Si è lamentato del mercato quando era ormai troppo tardi, a gennaio non c'è stato alcun acquisto nonostante le necessità. Lì si sarebbe dovuto dimettere. Sarri non mi è mai piaciuto, il suo gioco mitizzato l'ho visto al massimo in tre partite, per me è un allenatore sopravvalutato".  "Ho apprezzato il gesto di Sarri di dimettersi purtroppo dopo la sconfitta in casa con l'Udinese si era arrivati a un punto di non ritorno e il mister si è assunto le sue responsabilità. Ora mi auguro che chi è rimasto sappia reagire per salvare la stagione. C'è una semifinale di Coppa Italia da giocare e ancora 10 partite in campionato da onorare cercando di fare più punti possibili. Ora per la squadra non ci sono più scuse", dice l'ex campione di scherma e grande tifoso della Lazio Stefano Pantano. "E' stata una stagione piena di alti e bassi -prosegue Pantano-. C'è stato un bel percorso in Champions League, con la qualificazione agli ottavi e la vittoria all'andata con il Bayern, in campionato sembrava che con le 4 vittorie di fila si fosse riaperto il discorso per la qualificazione in Champions, purtroppo in queste ultime settimane le cose sono precipitate e ci troviamo in questa situazione". Il campione del mondo di spada ha le idee chiare su chi possa sostituire il tecnico toscano: "Io fare una scelta in linea con quella fatta dalla Roma con De Rossi prendendo un ex giocatore che possa stimolare l'orgoglio dei giocatori e dare la scossa in questi ultimi due mesi di stagione. A me piacerebbe, anche se forse sono un po' influenzato dall'affetto che provo per lui, Angelo Gregucci".   Dai vertici del Lazio Club Montecitorio, l'associazione che raduna gli onorevoli biancocelesti di ogni schieramento, arriva l'apprezzamento per il gesto del tecnico toscano, che ha rimesso il mandato nonostante il suo contratto prevedesse uno stipendio di 3,5 milioni di euro netti a stagione fino al prossimo anno. "La dimissione è un atto nobile, in un mondo dove normalmente nessuno si dimette. Ma non conosco il retroscena o le motivazioni", commenta con l'Adnkronos il deputato di Fratelli d'Italia e presidente del Lazio Club Montecitorio Paolo Trancassini.  "Certamente – osserva il questore della Camera – la Lazio è in un momento di crisi, probabilmente Sarri avrà ritenuto di dare una scossa all'ambiente. Se penso che qualche giorno fa ci giocavamo l'accesso ai quarti di Champions League contro il Bayern dopo una partita d'andata straordinaria, la situazione attuale non è bella. Però penso anche che la Lazio abbia tutti gli elementi per ripartire, abbiamo una semifinale di Coppa Italia da giocare, con la possibilità di conquistare ancora un trofeo". Per Trancassini "c'è necessità di cambiare pagina e di avere consapevolezza dei propri mezzi per uscire da questa situazione". Complice della stagione opaca dei biancocelesti è anche la cattiva sorte, secondo il deputato di Fdi: "La Lazio è stata sfortunata: se per esempio entrava il gol di Immobile col Bayern, era tutta un'altra partita…". Non nasconde la sua delusione Giorgio Mulè, vicepresidente azzurro della Camera, ma anche grandissimo tifoso biancoceleste. "L'addio di Sarri? Sto a lutto, è inutile girarci intorno, non dovevamo essere noni in classifica, né dovevamo uscire dalla Champions… Abbiamo perso male a Monaco, abbiamo perso male ieri sera -ammette interpellato dall'AdnKronos- . Ora tocca al presidente Lotito tirare fuori dal cilindro il coniglio, anzi, meglio, l'aquila…". "Non mi permetto certo di dare consigli, vedrà lui cosa c'è sul mercato, Klose e Rocchi sono due nomi che circolano, due nomi che offrono ampie garanzie, ma tocca al patron, io chiedo di vivere questo momento in silenzio…".   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, Netanyahu risponde a Biden: “Usa contro Hamas ma dicono stop a Israele”

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(Adnkronos) – "Non potete dire che sostenete l'obiettivo di Israele di distruggere Hamas e poi vi opponete ad Israele quando adottata le azioni necessarie". Benjamin Netanyahu a brutto muso verso gli Usa. Il premier israeliano fa esplicito riferimento alle tensioni con l'amministrazione del presidente Joe Biden, che si oppone all'operazione israeliana a Rafah, nel messaggio video inviato alla conferenza dell'Aipac, l'associazione che celebra l'amicizia tra Israele e Stati Uniti.  "Voglio essere chiaro, Israele vincerà questa guerra, a tutti i costi", dice ancora il premier israeliano, secondo quanto riporta Times of Israel, promettendo che "finiremo il lavoro a Rafah, permettendo alla popolazione civile di ripararsi dal pericolo". Perché altrimenti Hamas potrà "riorganizzarsi, riarmarsi e riconquistare Gaza". "Questo è intollerabile per il nostro futuro e non lo accetteremo – ha aggiunto – distruggeremo Hamas, libereremo i nostri ostaggi e assicureremo che Gaza non sia più una minaccia per Israele".  
"Non potete dire che vi opponete alla strategia di Hamas di usare i civili come scudi umani e poi dare la colpa ad Israele per le vittime civili che sono il risultato della strategia di Hamas", ha proseguito Netanyahu con un nuovo attacco all'amministrazione Biden che ha comunque ringraziato nel suo discorso: "Apprezzo profondamente il sostegno che ho ricevuto dal presidente Biden e dalla sua amministrazione e spero che continui".  Ma le stoccate a Biden, che nei giorni scorsi ha detto che Netanyahu con la sua politica a Gaza danneggia piuttosto che favorire gli israeliani, non si sono fermate qui: "la stragrande maggioranza degli americani sono con noi – ha affermato – so che la stragrande maggioranza del Congresso è con noi".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Anas presenta a Letexpo il programma Stig per la sicurezza delle gallerie

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(Adnkronos) – Sicurezza delle gallerie, monitoraggio di ponti e viadotti e strade digitali. Sono solo alcuni dei temi che l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, ha toccato nel corso del suo intervento a Letexpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili in programma a Verona. Sotto la lente, in particolare, il Programma Stig (Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria). “Anas – ha spiegato Aldo Isi – può contare su un sistema di telecontrollo degli impianti per la supervisione delle condizioni di viabilità e la gestione automatizzata degli scenari di rischio. Il programma, che riguarda 450 gallerie, è partito nel 2018 e si chiuderà nel 2027, per un investimento di 30 milioni di euro”. Nel dettaglio, le tecnologie utilizzate da Anas nell’ambito del Programma sono: Rmt-Smart Scada (Industrial Automation per le logiche di controllo automatico degli impianti); Sensori di rilevazione IoT per il monitoraggio delle condizioni di qualità dell’aria; Pmv freccia croce (Process Automation per la canalizzazione proattiva del traffico); Telecamere Aid (Advanced Image Detection per l’analisi delle situazioni di rischio); Colonnine SOS (fonia digitale per la riduzione dei tempi di intervention). “Gli investimenti del Programma – ha sottolineato l’Ad Aldo Isi – mirano alla realizzazione di infrastrutture innovative in grado di accrescere i livelli di sicurezza, resilienza e sostenibilità delle strade, al servizio delle persone e del Paese. La Digital Road Anas genera, coordina e bilancia un ecosistema di flussi di informazione il cui valore aggiunto per utenti, road operator e Paese rende necessario l’impegno dell’azienda allo scopo di garantire processi stabili e continui di qualità e affidabilità dei dati”. L’intero programma mira alla trasformazione digitale per 6.700 chilometri di strade entro il 2032 e un impegno economico di 864,1 milioni di euro, di cui attualmente risultano finanziati 275,1 milioni di euro pari a circa 740 km distribuiti da nord al sud Italia. Ad oggi sono stati dotati di questa tecnologia 314 chilometri di strade e sono in corso di realizzazione cinque Green Island per un investimento totale già prodotto di 177 milioni di euro. Sul fronte della manutenzione e del monitoraggio delle infrastrutture, Anas agisce su due piani: l’installazione di sensori sulle opere d’arte e le ispezioni standard visive effettuate da personale specializzato. Il Programma Shm (Structural Health Monitoring) consente un controllo molto più ampio su tutto il processo di monitoraggio dello stato di salute delle infrastrutture, permettendo la piena integrazione con i protocolli manutentivi attraverso l’utilizzo di una banca dati centralizzata delle opere d’arte. Per realizzare il programma Shm, Anas ha avuto accesso a 275 milioni di euro nell’ambito del “Fondo Complementare” connesso al Pnrr. Fondo a cui abbiamo attinto per avviare e completare le cinque gare per il monitoraggio tramite sensori di mille ponti e viadotti lungo la nostra rete. “Attraverso l’impiego di strumenti informatici di ultima generazione – ha ricordato l’Ad Aldo Isi – abbiamo reso più efficiente il processo di ispezione sulle opere d’arte: questa informatizzazione permette di organizzare, gestire e ottimizzare una mole enorme di dati che riguardano i 18.720 ponti e viadotti da ispezionare. Il piano prevede la messa a punto di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e di monitoraggio dinamico delle infrastrutture, comprensivo di cinque macro-interventi che consentiranno “di virtualizzare” le opere, gestire e ottimizzare un’enorme mole di dati”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Camilla diventa una Barbie: “Ringiovanita di 50 anni”

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(Adnkronos) – La regina Camilla non è riuscita a trattenere le risate quando le è stata regalata la sua bambola Barbie sosia e ha scherzato dicendo che i designer l'hanno ringiovanita di almeno 50 anni. La sovrana britannica ha ospitato un ricevimento per la Giornata internazionale della donna a Buckingham Palace, al quale ha partecipato l'attrice Helen Mirren in qualità di presidente dell'organizzazione Wow – Donne del mondo. In occasione della Giornata internazionale delle ragazze, la fondazione ha lanciato a ottobre il tour in autobus del Wow Girls Festival nel Regno Unito, arrivano oggi, per la sua ultima tappa, a Buckingham Palace, dove la squadra è stata accolta dalla regina Camilla che per l'occasione indossava un abito blu e una mantella nera. Prima dell'arrivo del team, a Wow Global è stato riferito di come la sovrana si sarebbe vestita, in modo da permettere all'organizzazione di vestire allo stesso modo la piccola Barbie.  I designer hanno ricreato fedelmente la tipica acconciatura di Camilla e hanno aggiunto una spilla Wow Global alla sua mantella. Appena la bambola le è stata consegnata, la regina ha esclamato ridendo che era "geniale". "Grazie mille davvero – ha aggiunto – Mi hanno ringiovanita di circa 50 anni. Sono molto, molto grata. Grazie per averlo fatto, è meravigliosa". E rivolgendosi alle altre ospiti, ha aggiunto: "Dovreste tutte avere una Barbie!".  —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ciafani (Legambiente): “Basta speculazione politica, il passaggio all’elettrico non può più aspettare”

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(Adnkronos) – “Il governo Meloni avrebbe dovuto fare di più per il trasporto pubblico, considerando che ha deciso di spendere 11 miliardi di euro (9 a carico dello Stato, 2 a carico di Sicilia e Calabria) per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera la cui utilità è assolutamente dubbia, per usare un eufemismo”, queste le prime dichiarazioni del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani sentito dall’Adnkronos per commentare i risultati del rapporto “Pendolaria 2024 – Speciale aree urbane”. Dal report emerge il grave ritardo del Belpaese nelle infrastrutture di trasporto sui binari, fondamentali per far diminuire l’uso delle auto private e le emissioni di CO2. Alla base di questo gap con le altre ricchezze europee, gli annosi problemi strutturali e gli investimenti troppo scarsi: “Mentre si spendono 9 miliardi delle casse dello Stato per il Ponte di Messina – continua Ciafani – si lasciano i soliti problemi agli italiani che usano il trasporto pubblico per spostarsi. Per molti prendere un mezzo pubblico per andare al lavoro è semplicemente impossibile, qual è la conseguenza? Che milioni di italiani usano ogni giorno la propria macchina con inevitabili ricadute sull’ambiente e sulla vivibilità delle città”. Parole che trovano riscontro anche nell’indagine “Better Connected” di Heitachi Rail da cui emerge che solo il 15% dei milanesi usa esclusivamente il trasporto pubblico per andare al lavoro. Il tutto considerando che Milano è la città italiana con il trasporto pubblico più diffuso. Il rapporto di Legambiente, dal canto suo, evidenzia come la legge di Bilancio 2024 abbia gravemente ridimensionato i contributi statali per una mobilità pubblica e sostenibile, in favore di una scelta che “per noi – conclude Ciafani – è assolutamente incomprensibile: puntare sulla cattedrale nel deserto della mobilità”. “Il flop delle auto elettriche è dovuto al fatto che siamo partiti con grandissimo ritardo nell’implementare le infrastrutture lungo la penisola. Un discorso che – specifica il presidente di Legambiente – vale per le colonnine nelle aree pubbliche ma anche in quelle private come garage e altre pertinenze private e condominiali”.  Un problema strutturale che l’Italia sta provando a ridimensionare grazie alle risorse del Pnrr: “Oggi in città, soprattutto nelle città più grandi, le colonnine si vedono in ogni quartiere, compaiono anche sulle autostrade, un po’ meno sulle superstrade anche se – nota il presidente di Legambiente – c’è carenza di queste strutture nei comuni medio-piccoli”.  La mancanza di infrastrutture non è l’unica causa del flop dell’elettrico in Italia secondo Stefano Ciafani: “è mancato un sistema di incentivazione paragonabile a quello di altri Paesi europei, che permetta ai cittadini di poter acquistare l’auto elettrica al posto di quella di quella a combustione interna”. Anche qui la situazione è in leggero miglioramento: “All’attuale governo va riconosciuto che i nuovi incentivi fanno uno sforzo in più rispetto a quelli precedenti. Innanzitutto, sono strutturati in maniera più logica e sono modulati in base al reddito prevedendo un tetto massimo di spesa”, dichiara Ciafani che spiega: “Se tu vuoi l’auto elettrica più costosa o comunque oltre una certa soglia di valore è giusto che te la compri da solo, perché evidentemente ne hai le possibilità”.
La strada degli incentivi soddisfa a metà perché si continua a incentivare, seppure in misura minore, anche l’acquisto di auto ibride e a motore termico: “Questo è un errore, una sciocchezza che impedisce di virare con decisione sulle auto elettriche che sono il futuro”. Proprio sul passaggio alle auto elettriche si accende il dibattito “green”. Da una parte c’è chi lo ritiene indispensabile per contrastare il surriscaldamento climatico, dall’altra chi sostiene che in questo modo si consegni alla Cina la produzione delle auto e quindi una grossa fetta dell’economia europea.  Per il presidente Ciafani questo contrasto porta a “fomentare polemiche inutili tirando fuori dati sbagliati o decontestualizzati. A inizio anno si è fatto un gran parlare della diminuzione delle auto elettriche vendute in Italia, ma la realtà era ben diversa. Tutti sapevano che i cittadini stavano aspettando che arrivassero gli incentivi del governo Meloni che sono arrivati e arriveranno tra marzo e aprile, eppure si è preferito montare la polemica e nutrire il complotto contro l’auto elettrica”. Le divergenze sono esplose dopo il Regolamento europeo che impone lo stop alla produzione di auto a motore termico dal 2035. Anche in questo caso, per il presidente Ciafani la polemica va ridimensionata: “Le principali case automobilistiche mondiali hanno deciso di chiudere le linee produttive dei motori endotermici già dal 2030. Non perché siano ambientaliste, ma perché sanno che il mercato sta andando sulla trazione elettrica. Insomma, bisogna smetterla con tutte queste polemiche contro l’Europa e l’auto elettrica che avrà un ruolo fondamentale nell’abbassare il livello di inquinamento e rendere più vivibili le città”.
C’è stato uno squilibrio tra il clamore mediatico rivolto a bici e monopattini elettrici e l’investimento in infrastrutture, piste ciclabili in primis?
“C’è uno squilibrio oggettivo tra la domanda di micromobilità e le infrastrutture presenti nelle città italiane”, osserva il presidente di Legambiente.  “Tutte quelle norme approvate dopo la pandemia hanno migliorato la situazione, anche realizzando corsie ciclabili e non piste ciclabili. Anche se non separate fisicamente dal resto della strada le corsie ciclabili hanno comunque dato un segnale forte, la cui portata non va sottovalutata: in strada si riduce la larghezza della carreggiata al servizio delle automobili e si aumenta quella dedicata a bici e monopattini”. Per il presidente di Legambiente anche questi segnali giocano un ruolo importante nel percorso di transizione: “Bisogna creare un percorso di educazione alla mobilità, un grande vulnus del nostro Paese dove chi si muove sulle quattro ruote pensa di essere il padrone della strada e mette a repentaglio la vita di dei soggetti più deboli, che sono chi si muove con le due ruote e chi si muove con le sue due gambe, i pedoni”. L’educazione stradale è il canale che più di ogni altro può rivoluzionare il modo di concepire gli spazi urbani e diffondere le “Città 30”, fortemente sostenute dal presidente di Legambiente. “La riduzione della velocità in città è fondamentale. Lo sanno bene le amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra che hanno già adottato questa rivoluzione”, dichiara Stefano Ciafani che non risparmia una stoccata alla polemica sul progetto di “Bologna Città 30”: “È stata fatta una grande speculazione politico-partitica contro il comune di Bologna all’inizio di quest’anno. Ma è bene ricordare che il Comune di Olbia, guidato da un sindaco di Forza Italia, e con una giunta di centrodestra, ha realizzato la Città 30 già da un anno e mezzo. Lo stesso dicasi per il comune di Treviso, guidato da un sindaco leghista e con una giunta di centrodestra che già dall’anno scorso è Città 30”.  Casi che esistono da mesi, ma sui quali non è stato sollevato alcun polverone a differenza di quanto avvenuto con il Comune di Bologna, guidato da una giunta e un sindaco di centrosinistra. “Bisogna smetterla con queste speculazioni perché la vita delle persone, la sicurezza delle persone, è molto più importante delle scaramucce partitiche”, chiosa Ciafani.  A questo punto, il presidente di Legambiente aggiunge: “C’è un aspetto veramente curioso di tutta questa controversia. Matteo Salvini da ministro dell’Interno del primo governo Conte approvò dei decreti sicurezza per noi assolutamente insopportabili contro la supposta ‘minaccia migranti’. Trovo assurdo che oggi lo stesso Salvini stia facendo una campagna per rendere più insicure le strade italiane con la direttiva del ministero dei Trasporti contro l’uso degli Autovelox in città, gli attacchi alle “Città 30” e le modifiche al codice della strada che sono in corso di discussione in Parlamento”.  Stefano Ciafani espone tutta la disapprovazione dell’associazione verso quella che definisce “Una sicurezza a giorni alterni, a fasi politiche alterne, agitata in base alle convenienze politiche del momento. Un metodo che noi non sopportiamo e non condividiamo. C’è una strage silenziosa che miete migliaia di morti ogni anno lungo le strade delle città e dei comuni italiani e va fermata rendendo le strade più sicure. Come lo si fa? Introducendo velocità più basse e sistemi di controlli adeguati”.
Vista l’annosa arretratezza del trasporto pubblico italiano, cosa si può fare per contrastare da subito l’inquinamento atmosferico?
“La risposta non può essere una sola”, chiarisce subito Ciafani. “In Italia in base ai dati dell’Agenzia per l’ambiente ci sono 50.000 morti premature ogni anno per PM 2.5, quindi serve una risposta articolata. C’è il fronte delle emissioni causate dal traffico che va affrontato come visto prima, poi c’è la questione relativa al come rendere meno inquinante il trasporto pubblico se non a impatto zero”.  Un altro aspetto evidenziato dal presidente nazionale di Legambiente all’Adnkronos riguarda il riscaldamento degli edifici. “Con il superbonus è stato un grandissimo errore in materia di riscaldamento, ovvero finanziare l’acquisto delle caldaie a gas nonostante fosse già disponibile la tecnologia alternativa delle pompe di calore che rinfrescano e riscaldano gli ambienti utilizzando l’energia elettrica”.  I costanti record di temperature registrati sul pianeta lanciano un messaggio chiaro: bisogna intervenire subito e su più fronti per contrastare il surriscaldamento climatico.  “Occorre rivedere l’impatto ambientale generato dall’agricoltura e dall’allevamento” aggiunge Ciafani che spiega: “entrambe le filiere immettono ammoniaca nell’atmosfera. Queste polveri sottili denominate PM secondario inficiano pesantemente sulla salute dell’aria e dei cittadini. Bisogna quindi aiutare le imprese ad acquistare nuovi impianti e ad innovare i sistemi produttivi. Per risolvere il problema ambientale, particolarmente grave nel Nord Italia e nella pianura padana bisogna mettere in campo queste soluzioni tutte insieme”. Quando? Al più presto possibile, conclude Stefano Ciafani “Perché non possiamo aspettare il 2050. Quando avremo decarbonizzato il nostro Paese non avremo più il problema dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città. Ma – chiosa il presidente di Legambiente – non possiamo aspettare ancora 26 anni mentre ogni anno, a causa dello smog, muoiono prematuramente 50.000 persone”. —sostenibilita/mobilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Milan, Guardia di Finanza in sede: perquisizione e documenti sequestrati

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(Adnkronos) – Guardia di Finanza in casa Milan oggi per acquisire documenti su provvedimento dell'autorità giudiziaria di Milano. Una perquisizione di diversi soggetti coinvolti, che non si è limitata agli uffici, ma che è proseguita anche nelle abitazioni private. L'operazione, che ha visto il sequestro di diversa documentazione è terminata circa un'ora fa, ma è ancora in corso la copia dei dati contenuti nei dispositivi elettronici, pc e telefonini, condotta dalla squadra reati informatici.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Chieti, coniugi picchiati e sequestrati per ore durante rapina in villa

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(Adnkronos) – Sono entrati in quattro nella villa. Uno era armato di pistola, due impugnavano coltelli e l'ultimo aveva il compito di fare da palo. Rapina, la scorsa notte, nell'abitazione di un imprenditore 70enne del settore imballaggi a Fara Filiorum Petri (Chieti). I banditi, arrivati verso le 21.30, sicuramente dopo aver studiato a lungo il colpo, hanno legato l'uomo e la moglie con delle fascette e li hanno picchiati con lo scopo di aprire la cassaforte e prendere preziosi e denaro. Dopo aver messo a segno il colpo, li hanno chiusi in un bagno e sono fuggiti, dopo l'una di notte. Non prima di aver ripulito tutto con la candeggina. Indossavano guanti e passamontagna e pare avessero accento straniero, forse slavo.  I coniugi, dopo qualche ora, sono riusciti a liberarsi e dare allarme. Hanno contusioni e ferite per le botte prese. Sono stati portati in ospedale e la prognosi è di circa 10 giorni. Sull'accaduto indagano i carabinieri. Il bottino sarebbe stato di circa 90mila euro tra denaro e costosi orologi, ma la somma precisa è ancora da quantificare. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Case green, via libera del Parlamento Ue a direttiva: cosa prevede il testo

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(Adnkronos) – Il Parlamento Europeo ha adottato a Strasburgo la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, meglio conosciuta come direttiva sulle case green, con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni.   Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, ricorda il Parlamento Europeo, è ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.   Secondo la nuova normativa, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero, a partire dal 2030. Inoltre, gli edifici nuovi occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo. Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030, rispetto al 2020, e di almeno il 20-22% entro il 2035, sempre rispetto al 2020.  In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033: i Paesi dovranno introdurre requisiti minimi di prestazione energetica. Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030. Gli Stati membri dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040.
 A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno ancora possibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore. La nuova normativa, eccezione rilevante per un Paese come l'Italia, non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici, e i Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.  Per l'irlandese Ciarán Cuffe (Verdi/Ale), relatore, la direttiva sulle prestazioni energetiche nell'edilizia "mostra chiaramente come la politica climatica possa avere benefici reali e immediati per le fasce di popolazione più vulnerabili della nostra società. Questa legge contribuirà a ridurre le bollette energetiche e ad affrontare le cause profonde della povertà energetica, offrendo nel contempo migliaia di posti di lavoro locali di alta qualità in tutta l'economia europea. Nonostante la direttiva sia il pezzo finale del più grande puzzle che è il ‘Pronti per il 55%’, ciò non ne diminuisce l’importanza. Contrastando il 36% delle emissioni di Co2 dell'Europa, aggiunge un pilastro assolutamente essenziale al Green Deal europeo. Il risultato di oggi dimostra che il Parlamento continua a sostenere un Green Deal che garantisca, nella stessa misura, equità e ambizione". 
Per diventare legge, la direttiva dovrà ora essere approvata formalmente anche dal Consiglio dei ministri. Secondo la Commissione, gli edifici dell'Ue sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni climalteranti.   
I partiti del centrodestra italiano hanno votato per lo più contro la direttiva: compatti Fdi e Lega. "Ennesima follia europea. Grazie all’impegno della Lega e del gruppo ID, erano già state fermate alcune delle eco-follie volute dai burocrati, ma non è bastato. La nostra battaglia continua: serve un cambio di rotta per rivedere la direttiva, mandando a casa le sinistre e portando a Bruxelles una nuova maggioranza di centrodestra. L’8 e il 9 giugno, chi sceglie la Lega sceglie più Italia e meno Europa", ha commentato Matteo Salvini. La delegazione italiana del Ppe in maggioranza si è espressa contro, tranne la vice capodelegazione Alessandra Mussolini e Herbert Dorfmann della Sudtiroler Volkspartei, che hanno votato a favore. Favorevoli M5S (Non Iscritti), Pd (S&D), Italia Viva (Renew) e i tre italiani dei Verdi/Ale (Rosa D'Amato, Piernicola Pedicini, Ignazio Corrao). Tra i contrari anche Fabio Massimo Castaldo (Azione). La direttiva è passata con ampio margine grazie ai voti di buona parte del Ppe, di Renew, della quasi totalità di S&D e Sinistra e della totalità dei Verdi/Ale. Contrari l'Ecr, Identità e Democrazia, una cinquantina di Popolari e una minoranza di Renew.   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sport, Acea: “Essere al fianco Maratona Roma è motivo di orgoglio”

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(Adnkronos) – “Per Acea essere al fianco della Maratona di Roma è motivo di orgoglio, soprattutto per l’edizione di quest’anno, che ha per la prima volta l’acqua come tema identitario: è una Water Marathon. La risorsa idrica, infatti, è essenziale per la vita, per l’ambiente e per la salute, va quindi tutelata e salvaguardata, con progettualità industriale. Approccio che da anni Acea, primo operatore idrico nazionale, adotta nella gestione quotidiana della risorsa''. Lo ha detto Virman Cusenza, direttore della Comunicazione di Acea, a margine della conferenza stampa di presentazione della Maratona di Roma. ''Tra sport, salute e acqua esiste un legame indissolubile: mantenere una corretta idratazione è fondamentale tanto per le prestazioni sportive quanto per il benessere quotidiano – ha aggiunto – Grazie alla app Acea WaidyWow è possibile per atleti e turisti individuare i punti idrici, fontane e nasoni, dove potersi dissetare. Si tratta di un’applicazione 'amica dell’acqua e dell’ambiente', ideata da un team interno al Gruppo Acea, che geolocalizza i punti idrici sul territorio”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)