(Adnkronos) – Torna libero Gabriele Visco, figlio dell'ex ministro delle Finanze Vincenzo, agli arresti domiciliari dallo scorso 6 febbraio nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma. La misura aveva riguardato anche due imprenditori e un avvocato per accuse, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di corruzione e traffico di influenze. Il gip ha rimesso in libertà Visco alla luce della collaborazione dell'indagato con gli inquirenti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Truffa a italiani per ‘presunti’ figli in Brasile, il Gip fissa l’udienza a Roma
(Adnkronos) – Va avanti il procedimento giudiziario sull'ipotesi di truffa agli italiani per 'presunti' figli in Brasile. Il Gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, ha fissato l'udienza in Camera di Consiglio per il prossimo 24 ottobre, a seguito dell'opposizione della parte offesa, l'avvocato Nunzio Bevilacqua assistito dal penalista Aldo Areddu, alla richiesta di archiviazione da parte del Pm, Pietro Pollidori. La storia, raccontata all'Adnkronos dallo stesso Bevilacqua, riguarda fatti avvenuti nell'area di San Paolo e a sud, a Santa Catarina, che si riferiscono al 2021, e che sono stati portati alla luce da 15 mesi di indagini di parte, tra Rio de Janeiro, Minas Gerais, San Paolo e Florianopolis, passando per Miranda. Bevilacqua ha frequentato assiduamente il Paese sudamericano per seguire i progetti di internazionalizzazione di diverse realtà imprenditoriali, tra il 2020 e il 2022. Un corso online di portoghese professionale è stata l'occasione per conoscere una ragazza, l'indagata Barbara Zandomenico Perito, che si sarebbe poi rivelata – secondo le indagini difensive – una 'recluta' di quella che si ritiene una vera e propria associazione a delinquere. Quello denunciato da Bevilacqua sarebbe un sofisticato raggiro, con uno schema collaudato e almeno una quindicina di 'vittime' italiane: le ragazze sarebbero reclutate per 'incastrare' stranieri benestanti e renderli padri fittizi di figli in realtà prodotti in serie, con il contributo di un santone, la regia di una matriarca e la complicità di un contesto colluso.
La storia di Bevilacqua è significativa. Dai primi contatti ai rapporti occasionali, fino ai presupposti per l'inizio di una relazione consolidata. Poi la notizia della gravidanza e il rifiuto a proseguire qualsiasi rapporto, non dando mai più alcuna certificazione sull'evoluzione dello stato interessante. Seguono mesi di silenzio, fino a quando arriva la richiesta di denaro per le esigenze della bambina che starebbe per nascere. Bevilacqua non riesce più a interagire con la ragazza, se non tramite quelli che oggi sono i suoi ex legali. Si apre un iter che si snoda attraverso improbabili passaggi sanitari e burocratici, con date che non tornano e test del dna che vengono eseguiti a distanza e senza nessuna garanzia di attendibilità. Le indagini di parte ricostruiscono l'intera filiera della truffa, e ora l'aspettativa di ristabilire la verità è affidata ai procedimenti giudiziari, un ricorso avverso l'attribuzione di paternità in Brasile e due denunce penali in Italia e in Brasile. La notizia di oggi è il passo in avanti, che consente di ascoltare in Italia, oltre all'indagata, anche il penalista brasiliano, Edson Ribeiro, che ha seguito le indagini di parte e che ha sollecitato l’azione penale proprio da Uberlandia – nel Minas Gerais – luogo di presunta effettuazione dei dna contestati. (di Fabio Insenga) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Alex Pompa, motivazioni della condanna: “Uccise padre con 43 coltellate, non fu legittima difesa”
(Adnkronos) – Non fu legittima difesa. Per questo la Corte d’Assise e d’Appello di Torino ha condannato, ribaltando il giudizio di primo grado, Alex Pompa per aver ucciso, nell’aprile del 2020 a Collegno, il padre violento al culmine dell'ennesima lite familiare. A chiarirlo sono le motivazioni della sentenza con cui il 13 dicembre scorso ha condannato a 6 anni e 2 mesi di reclusione il giovane, che ora porta il cognome della madre. "E’ del tutto evidente – si legge nella sentenza – che l’offesa arrecata al Pompa attraverso l’utilizzo di sei armi e l’inflazione di 34 coltellate non possa dirsi in alcun modo inferiore, uguale o tollerabilmente superiore al male subito o minacciato". Secondo la Corte nell’agire di Pompa, “nessuno spazio può trovare un’ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, tenuto conto della sede dei colpi (almeno 15 coltellate in regione dorsale), della reiterazione degli stessi (34) e del numero di armi impiegate (sei coltelli) che depongono unicamente nel senso di una condotta francamente aggressiva". Nell’escludere la legittima difesa i giudici rilevano, infatti, che i presupposti "sono un’aggressione ingiusta e una reazione legittima e mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella lesione di un diritto tutelato dalla legge, la seconda deve inerire alla necessità di difendersi, all'inevitabilità del pericolo e alla proporzione tra difesa e offesa, non potendo, certamente, dirsi sufficiente al suo riconoscimento un pericolo eventuale futuro meramente probabile o temuto". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Francia sotto attacco hacker, siti istituzionali nel mirino
(Adnkronos) – La Francia nel mirino di attacchi hacker dall'"intensità inedita". Da domenica sera varie amministrazioni dello Stato e dipartimenti ministeriali sono stati presi di mira da pirati informatici, riporta Bfmtv. E' stata subito attivata un'unità di crisi per le "contromisure" e per "garantire la continuità dei servizi informatici". L'impatto degli attacchi sarebbe stato "ridotto per la maggior parte dei servizi". Al lavoro lo staff della Dinum, la Direzione interministeriale per il digitale, e dell'Anssi, l'Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mobilità, Cattoni (Aiscat): “Sistema infrastrutture Italia è benchmark per altri Paesi”
(Adnkronos) – Dal punto di vista delle infrastrutture per la mobilità, “il sistema Italia viene guardato con ammirazione da molti Stati, perché rappresenta un benchmark. Ad esempio, l’interconnessione, che permette di entrare al casello di Milano ed uscire a quello di Roma senza caselli intermedi e che per noi è normale, non esiste in Francia. Lo stesso vale anche per il telepedaggiamento, al quale siamo ormai abituati ma che in altri Paesi sta arrivando solo ora. Per non parlare poi dei tutor e di altre innovazioni. Tutto questo fa del nostro sistema un benchmark guardato con ammirazione”. Così Diego Cattoni, presidente dell’Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat), nel corso dell’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato lunedì 11 marzo ad Assago, da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., storica concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM. L’incontro è stato organizzato per promuovere la 51° edizione degli ASECAP days, che si svolgeranno per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio, presso Palazzo Mezzanotte. “Se torniamo indietro di cinquant’anni, l’Italia era il Paese europeo con il maggior numero di chilometri di autostrada – aggiunge Cattoni – Ne avevamo poco più di seimila quando in Francia ne avevano tremila, in Spagna mille e in Germania poco meno di noi. Oggi la Spagna è arrivata a 18mila chilometri, diventando così il terzo Paese al mondo per numero di chilometri dopo Stati Uniti e Cina, la Francia ne ha 12mila e la Germania a 14mila. L’Italia continua ad averne poco più di seimila. Questo non va bene e bisogna avere il coraggio di dirselo in maniera chiara”. “Nel frattempo siamo cresciuti economicamente, attestandoci come seconda potenza industriale europea per valore aggiunto, dopo la Germania. Inoltre, la Lombardia è da anni in testa alla classifica del Sole 24 Ore sulle regioni europee che creano il maggior valore aggiunto – spiega il presidente di Aiscat – Il Veneto è arrivato quest’anno al sesto posto e l’Emilia Romagna all’ottavo. Tre regioni italiane confinanti, con 20 milioni di abitanti in totale, creano il contesto europeo più potente per capacità di creare valore aggiunto. Da questo punto di vista siamo cresciuti tanto, ma altrettanto non si può dire sul fronte dei chilometri autostradali. Abbiamo necessità di avere nuove autostrade". “Accanto a questo, dobbiamo puntare anche su interventi straordinari che mantengano ponti, viadotti e gallerie. La durata utile di queste opere inizialmente era stimata ‘a tempo indeterminato’ – prosegue – ma oggi sappiamo che è di cinquant’anni. Ci ritroviamo dunque con una rete autostradale con pochi chilometri e con necessità di grandi interventi, anche di manutenzione”. “Il nostro Paese ha però anche una grande e forte capacità di innovazione – sottolinea Cattoni – specialmente nel settore della digitalizzazione e della transizione tecnologica. Digitalizzazione vuol dire guida autonoma e in Italia ci sono dei progetti unici in Europa in questo senso. Abbiamo infatti già dei percorsi autostradali pronti per la guida anche totalmente autonoma. Il 95% degli incidenti stradali è causato dall’errore umano e grazie alla digitalizzazione si può ambire anche a ridurre gli incidenti a zero”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Roma, investiti da auto a Colli Aniene e Tuscolana: morti due pedoni
(Adnkronos) – Due pedoni sono morti dopo essere stati investiti da auto in due distinti incidenti stradali avvenuti nella mattinata a Roma, uno a Colli Aniene e l'altro in zona Tuscolana. Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia locale che stanno indagando per ricostruire l'esatta dinamica dei due incidenti. Il primo è avvenuto intorno alle ore 11.45 in viale Sacco e Vanzetti prossimità civ. 150, a Colli Aniene, dove un' auto BMW, condotta da un uomo italiano di 58 anni, ha investito un pedone, italiano di 81 anni, che è deceduto a seguito dell'impatto. Sul posto per i rilievi gli agenti del IV Gruppo Tiburtino della Polizia Locale. Il conducente del veicolo, che si è fermato dopo l'impatto, è stato condotto all'ospedale Sandro Pertini per gli esami di rito. L'auto è stata posta sotto sequestro. Poco dopo mezzogiorno, l'altro grave incidente in viale Spartaco all’intersezione con Via Cestio Gallo, in zona Tuscolana. Qui intervenute le pattuglie del VII Gruppo Tuscolano dei caschi bianchi. L'incidente ha visto coinvolta un’autovettura Chevrolet Matiz, condotta da un uomo italiano di 38 anni e un pedone, cittadino italiano di 89 anni, che è stato trasportato presso il Policlinico Umberto I, in gravi condizioni. Il ferito, è poi deceduto nelle ore successive in ospedale. Anche in questo caso, il conducente dell'auto, è stato accompagnato presso il Policlinico Tor Vergata per gli accertamenti di rito e il veicolo sequestrato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, Núñez (Asecap): “Nel 2022 profitti pari a 32,6 mld di euro”
(Adnkronos) – “Asecap, Associazione europea delle società concessionarie di autostrade, ponti e tunnel a pedaggio è presente in 19 Paesi membri e rappresenta 128 aziende creando più di 50.000 posti di lavoro diretti e 200.000 indiretti. L’organizzazione gestisce ed effettua la manutenzione su una rete di più di 82.000 chilometri con una visione a lungo termine che assicura standard di qualità più alti per rendere le infrastrutture stradali più sicure, riducendo l’impatto ambientale e preservando l'ambiente grazie al principio ‘chi inquina paga’, fornendo così finanziamenti sostenibili. I profitti annuali nel 2022 sono stati di 32,6 miliardi di euro. Gli investimenti fatti durante questo periodo sono stati 8,4 miliardi di euro, 1 miliardo di euro in più rispetto al 2021”. Lo ha detto Julian Núñez, presidente Asecap nel suo intervento – da remoto – all’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali, storica concessionaria autostradale che fa capo al gruppo Fnm, con l’obiettivo di promuovere i prossimi Asecap Days 2024, che si svolgeranno per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio, presso Palazzo Mezzanotte. Secondo il numero uno di Asecap “i pedaggi generano un ritorno fiscale considerevole per gli Stati”, basti pensare che “la sola IVA ha portato 5,5 miliardi di euro”. Quindi “nel 2022 il settore è stato in grado di fornire circa 13,9 miliardi di euro al Governo, permettendo all’Esecutivo di allocare questa quantità a altre priorità sociali” conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ufo, il rapporto del Pentagono: nessuna prova su avvistamenti e alieni
(Adnkronos) – Non ci sono prove che intelligenze extraterrestri abbiano visitato il nostro pianeta o che le autorità abbiano scoperto navi spaziali aliene e le abbiano nascoste al pubblico. E' quanto si afferma in un lungo rapporto con cui il Pentagono ha revisionato decenni di indagini governative, le prima nel 1945, relative attività definite come "fenomeni anomali non identificati", i cosiddetti Ufo. Nel lungo rapporto, basato sull'analisi di archivi federali classificati e non, si conclude in modo inequivocabile che non "ci sono prove che nessuna indagine governativa, ricerca accademica o commissione ufficiale abbia confermato l'avvistamento di Ufo che presentava tecnologia extraterrestre". E per quanto riguarda i presunti avvistamenti, si parla di "normali oggetti e fenomeni" che sono stati al centro di "identificazioni errate" da parte spesso di testimoni in buona fede che hanno pensato di aver visto qualcosa proveniente da mondi alieni. Questa conclusione è destinata ad essere contestata da ricercatori e teorici del complotto, convinti che il governo americano da decenni sia impegnato a nascondere le prove di vita extraterrestre e a creare programmi segreti per analizzare e sfruttare le loro tecnologie. Come ha denunciato lo scorso anno al Congresso un ex funzionario dell'intelligence, che ha lavorato nella task force Ufo del Pentagono, parlando di un deposito segreto dove sono conservati navi spaziali e cadaveri di alieni. Nel rapporto si fa direttamente riferimento a queste accuse, definendo "inaccurate" le informazioni riguardo "a luoghi, test tecnologici, documenti che sarebbero collegati alla trasformazione di tecnologia extraterrestre", sostenendo di aver ottenuto "pieno accesso ai tutti i programmi segreti", che sono stati identificate le società appaltatrici, intervistati i loro manager, scienziati ed ingegneri. Anche la Cia e le altre agenzie di intelligence e sicurezza hanno dato accesso ai loro archivi per la revisione degli investigatori del Pentagono che, comunque, si sono detti consci del fatto che le loro conclusioni provocheranno scetticismo, considerato come l'immaginario collettivo da decenni sia nutrito dalla cultura popolare dell'idea di visite extraterrestri del nostro pianeta. "Un tema ricorrente della cultura popolare la narrativa del governo Usa, o un'organizzazione segreta al suo interno, che recupera navi spaziali e corpi di alieni e che sin dagli anni '40 complotta per tenere questi sforzi segreti al Congresso ed al pubblico americano", si afferma nel rapporto in cui ammette che anche funzionari governativi sono apparsi, durante le loro interviste, convinti di questo. "Molti hanno in modo sincero mal interpretato eventi reali o programmi segreti a cui non hanno accesso come collegati agli Ufo", ha dichiarato Tim Phillips, il capo dell'ufficio del Pentagono che ha realizzato il rapporto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, Gagliardi: “Centralità infrastrutture autostradali è aspetto determinante”
(Adnkronos) – “Questo è l'avvio di un'occasione importante che si manifesterà nella sua interezza nel mese di maggio. Come fondamentale rileviamo un aspetto determinante: la centralità del concetto delle infrastrutture e in particolare il concetto della centralità delle infrastrutture autostradali”. Lo ha detto Amedeo Gagliardi, direttore Legal, Corporate Affairs and Procurement Autostrade per l’Italia, a margine dell’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., storica concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM. L’incontro è stato organizzato per promuovere la 51° edizione degli ASECAP days, che si svolgeranno per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio, presso Palazzo Mezzanotte. L’evento dal titolo “L’innovazione come strumento chiave verso soluzioni sicure, inclusive e sostenibili” sarà un'occasione fondamentale per affrontare le sfide del futuro in tema di sostenibilità ambientale, di sicurezza stradale e di efficienza dei trasporti attraverso l’analisi di progetti innovativi e la condivisione di visioni differenti con una vasta platea di esperti internazionali e stakeholder di rilievo. “Il presidente Cattoni ha ricordato i numeri: abbiamo l'infrastruttura più vecchia e difficile. Autostrade per l’Italia gestisce circa 3000 di questi 6000 km. Gestire 3000 chilometri di rete all'interno della quale c'è il 50% di ponti, viadotti e gallerie di tutta Europa, significa fare uno sforzo quotidiano immane, soprattutto laddove, negli anni scorsi, lo sviluppo di infrastrutture alternative non è stato stimolato – spiega Gagliardi – E questo è un aspetto e un gap che è necessario superare tornando ad avere quella leadership riconosciuta a livello europeo”. “Sono emersi due termini importanti: l'innovazione, dal cui punto di vista sono stati fatti sforzi enormi e non è una parola fine a sé stessa, ma significa avere dei vantaggi oggettivi, come un aumento della qualità dell'esperienza autostradale e una riduzione degli incidenti stradali – sottolinea Gagliardi – I lavori che stiamo svolgendo con la polizia stradale per mettere a disposizione come comparto tutti gli strumenti, anche di carattere sanzionatorio, anche con caratteristiche non legate all'immediatezza, rappresentano secondo noi uno strumento attraverso il quale legare inscindibilmente il principio dell’innovazione con il principio dell’infrastruttura autostradale. Senza questo, abbiamo oggettivamente difficoltà a fare il salto che ci viene richiesto”. “Il secondo aspetto emerso è anch’esso numerico: oggi l'80% del movimento delle merci avviene mediante infrastruttura autostradale. Quindi, con l'intermodalità che evidenzia il presidente Cattoni, ci sono degli sviluppi che possono essere dati, ma il gap che deve essere ricucito dal settore ferroviario viene colmato dal settore autostradale – precisa – Ciò significa consentire al Paese, che ha una conformazione molto particolare, di poter avere delle attività produttive in tutto il suo territorio, non solo nelle aree già industrializzate, ma anche nei luoghi che hanno delle peculiarità industriali e delle peculiarità operative, che meritano di essere valorizzate e che senza il supporto dell'infrastruttura autostradale sono destinate ad localizzarsi o a morire”. “E’ necessario uno sforzo per l'individuazione di una sostenibilità, anche finanziaria, delle infrastrutture autostradali. Il ministero delle Infrastrutture sta portando avanti una serie di iniziative ed è un aspetto che va valorizzato, unitamente alle attività che vengono svolte dall'Autorità di regolazione dei trasporti, ma sono dei connotati senza i quali l'intero settore non può fare lo sforzo infrastrutturale che oggi gli viene richiesto”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Kate e la foto ritoccata, Caprarica: “Grave autogol, ora tutto verrà messo in dubbio”
(Adnkronos) – Il ritocco alla foto di Kate Middleton è "una straordinaria e gravissima prova di sciatteria di palazzo. Ne sono convinto, perché se ci fosse qualcosa di più serio sarebbe un autogol terrificante, un richiamare l'attenzione su qualcosa di ancor più grave che vuole essere nascosto". A dirlo all'Adnkronos è Antonio Caprarica che, da esperto di vicende dei reali inglesi, analizza la bufera scatenata dal ritocco ammesso dalla stessa principessa Kate alla prima foto ufficiale che la ritrae con i figli dopo l'intervento. "Lo sa anche un bambino che le foto ormai sono riconoscibili se taroccate – scandisce il giornalista, per anni inviato della Rai in Gran Bretagna -. Ormai con i social si notano subito le imprecisioni. Se fosse stata un'operazione di camuffamento sarebbe di un'incapacità siderale, altro che 007, dovrebbero rifondare i servizi segreti britannici". Per Caprarica, "è incredibile che l'entourage di Kate abbia voluto mandare in giro una foto ritoccata senza accurate verifiche -spiega -. E' noto che lei sia un'appassionata fotografa, e non è la prima volta che 'smanetta' con il photoshop, quindi può essere che sia andata così. L'alternativa è molto peggio, una tragedia maggiore, e se la nascondessero in questo modo sarebbero dei citrulli, degli incapaci. Ma l'ufficio di comunicazione di Buckingham Palace che fa? Prendono la foto ritoccata e la passano alle agenzie senza verificarla sapendo che va allo scrutinio di miliardi di persone? E' gravissimo". A Roma, ironizza il giornalista, "hanno un termine tecnico: è una pecionata".
Da escludere invece, spiega Caprarica, "l'intervento dell'intelligenza artificiale: gli esperti interpellati, i miei amici del Telegraph, assicurano che non ci sia stato nessun intervento di Ai". Quello che è certo però, conclude l'esperto di reali inglesi, è che "anche se si tratta di ritocchi insignificanti purtroppo sono essenziali per mettere in dubbio l'autenticità della situazione, e questo porterà la gente a mettere in dubbio ogni cosa che proviene da palazzo. Ciò è molto grave", ammonisce. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, assessore Conte: “Mobilità tema centrale per futuro pianeta”
(Adnkronos) – “Nelle città si genera ricchezza, ma è il posto in cui si inquina di più. Il 70 delle emissioni di CO2 vengono provocate e prodotte all'interno delle grandi città. Gestire questa dinamica è fondamentale per il futuro del nostro pianeta e la mobilità è un tema centrale in questo schema. La visione deve essere più olistica e guardare insieme come si arriva nelle grandi città e come ci si sposta all'interno. Sperando sempre di più di arrivare a una governance condivisa”. Lo ha detto Emmanuel Conte assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare Comune di Milano, nel suo intervento all’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato ad Assago, lunedì 11 marzo, da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM. L’incontro è stato voluto per presentare la 51esima edizione degli ASECAP days, l’evento internazionale organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A in collaborazione con AISCAT, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, e ASECAP, Associazione Concessionarie Europee, che si terrà per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio. “Abbiamo inaugurato il primo pezzo della M4. Con l'estensione già della M4 verso Segrate, l'estensione della metropolitana rossa verso Baggio Valsesia, anche con finanziamenti nazionali e l'estensione della linea verso Monza, stiamo immaginando un'estensione della rete urbana, di un'infrastruttura del trasporto pubblico locale che deve essere intermodale con chi invece porta le persone fino a Milano. Quindi non solo pensare a come si muove la città, ma come ci si arriva – ha illustrato Conte – C'è bisogno anche di una visione che vada oltre le amministrazioni politiche. Ben venga il ruolo delle società partecipate, regionali, cittadine o nazionali, che invece devono avere dei piani industriali che guardino a orizzonti temporali più lunghi” ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Madrid ha più chilometri di metro di tutta Italia, la denuncia di Legambiente
(Adnkronos) – Diventare un Paese sostenibile senza alternative al trasporto su gomma è una sfida ardua, ed è quella che deve affrontare l’Italia, maglia nera tra le economie avanzate europee per quanto riguarda il trasporto pubblico. Mai come in questo caso, si può dire che il Belpaese è in clamoroso ritardo rispetto ai partner europei, e non solo per collegarsi all’argomento del rapporto di Legambiente “Pendolaria 2024 – Speciale aree urbane”. I numeri del trasporto su ferro in Italia sono drammatici. Basti pensare che la città di Madrid, da sola, ha più chilometri di metro di tutta l’Italia. Le istituzioni si stanno impegnando per ridurre le emissioni, spesso a suon di restrizioni sui cittadini, ma per creare delle alternative efficaci al trasporto su gomma, il principale responsabile delle emissioni di CO2, si fa ancora troppo poco. Nell’ultimo anno, quasi nulla: “In Italia – denuncia Legambiente – non è stato inaugurato nemmeno un chilometro di nuove tranvie mentre l’unica aggiunta alla voce metropolitane riguarda l’apertura di un nuovo tratto della M4 a Milano”, che corrisponde a pochi chilometri di copertura in più in una città dove lo smog si fa sentire, anche attraverso le polemiche. Per contrastare il surriscaldamento climatico, negli ultimi anni, viene richiesto un impegno crescente nella sostenibilità ambientale, con imprese e cittadini italiani costretti a fare i conti con regole sempre più restrittive, ma necessarie. Restrizioni che darebbero i propri frutti se fossero parte di una strategia. E invece, nonostante i limiti alla circolazione delle auto Euro 5 anche nei comuni limitrofi, Milano è ancora tra le città più inquinate al mondo e il Nord Italia è la zona più inquinata d’Europa.
Ma perché succede questo? Perché dal 2016 l’Italia ha registrato uno brusco stop nella implementazione dei binari per treni e trami: da allora e fino al 2023, sono stati realizzati appena 11 km di tranvie e 14,2 km di metropolitane, con una media annua rispettivamente di 1,375 km e 1,775 km. Numeri lontanissimi dal concetto di transizione ecologica e dalle altre realtà europee. Per quanto riguarda le tranvie, nel Regno Unito sono stati realizzati 5,2 km nel Regno Unito (a Edimburgo e Birmingham), 3,5 km in Germania (a Berlino, Bochum e Mannheim), 2,4 km in Spagna (a Vitoria/Gasteiz) e ben 40 km in Francia (a Parigi, Angers e Bordeaux). Il tutto nel solo 2023. Nel nostro Paese sono in esercizio 397,4 km totali di tranvie, molto lontani dagli 875 km della Francia e soprattutto dai 2.042,9 km della Germania. Le tramvie sono un canale interessante per ridurre il trasporto su gomma perché necessitano di investimenti molto più bassi rispetto a quelli richiesti per allungare o costruire una linea di metro che resta il mezzo più veloce e più efficace all’interno delle città. Anche sotto questo profilo, Legambiente fotografa un ritardo colossale dell’Italia rispetto a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Ecco come è distribuita la dotazione di linee metropolitane nei vari Paesi europei: – Italia: 255,9 km; – Regno Unito: 680,4 km; – Germania: 656,5 km; – Spagna: 615,6 km. La dotazione di linee metropolitane delle città italiane messe assieme si ferma a 255,9 km totali, ben lontano dai valori di Regno Unito (680,4 km), Germania (656,5) e Spagna (615,6). Basti dire che il totale di km di metropolitane in Italia è inferiore, o paragonabile a quello di singole città europee come Madrid (291,3) o Parigi (225,2), che mostrano numeri impressionanti e progetti di sviluppo per aumentare il numero di utenti. Analoga situazione per le ferrovie suburbane, utilizzate ogni giorno da molti pendolari, dove l’Italia conta una distribuzione totale di 740,6 km contro i 2.041,3 quelli della Germania (che aumentano grazie all’apertura di 3,1 km a Hannover nel 2023), 1.817,3 km nel Regno Unito e 1.442,7 km in Spagna. Si potrebbe pensare, o sperare, che questo distacco sia motivato dalla differenza di abitanti, ma si resterebbe delusi. Il rapporto “Pendolaria 2024 – Speciale aree urbane” offre anche uno spaccato delle diverse città più importanti italiane con quelle degli altri Paesi europei confrontati: Nel suo report, Legambiente critica apertamente la legge di Bilancio 2024 che definisce “inadeguata a rispondere alla sfida della mobilità del futuro”. L’associazione spiega che per la prima volta dal 2017 non sono previsti fondi né per il trasporto rapido di massa, né per la ciclabilità e la mobilità dolce. Una problematica tipica del Belpaese è la mancata conclusione di opere già avviate a suon di milioni o miliardi di euro. Sul punto Legambiente ricorda come l’ultima manovra non abbia previsto fondi neanche per il rifinanziamento del fondo destinato alla copertura del caro materiali per i progetti finanziati, in via di realizzazione e neanche per il fondo di progettazione, con gravi conseguenze sui lavori. Viene anche ridotto di 35 milioni lo stanziamento previsto dalla legge di Bilancio precedente per il Fondo per le infrastrutture ad alto rendimento (Fiar) e per gli interventi di sicurezza stradale vengono allocati appena 29,3 milioni per il 2024, 30,3 per il 2025 e 26,3 per il 2026. “In questo contesto – scrive Legambiente – è impossibile immaginare di potenziare il servizio di trasporto pubblico italiano senza rifinanziare i fondi svuotati dal governo Meloni o senza incrementare la dotazione del fondo nazionale trasporti per finanziare il servizio. I finanziamenti destinati alle infrastrutture urbane in questi anni hanno preso corpo in buona parte su progetti che hanno tempi lunghi di realizzazione e che continuano ad essere in ritardo, o che hanno criticità evidenti. Ammontano a oltre 16 miliardi di euro, spalmati però su oltre 10 anni di lavori e progetti (quindi meno di 2 miliardi l’anno reali). Complessivamente sono in cantiere o finanziati 144,2 chilometri di metro tra linee nuove, prolungamenti e riconversioni, 248,5 di tranvie, 183,9 di filobus e busvie”. Con la copertura di piste ciclabili del tutto precaria e mal concepita, la conseguenza di questa grave insufficienza del trasporto pubblico italiano può essere solo una: molti utilizzano la propria auto privata per spostarsi, tanto che l’Italia è il Paese europeo con più auto rispetto agli abitanti. L’elevato utilizzo del mezzo privato si associa ad altrettanto elevati tassi di motorizzazione: 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. Qualche numero dal rapporto di Legambiente: sono 780 le auto ogni 1.000 abitanti a Catania, 760 a Perugia, 680 a Cagliari e Reggio Calabria, alcune addirittura in aumento negli ultimi anni. Elevatissimi anche i numeri di Messina (670), Roma (640) e Torino (610). Numeri molto diversi nelle altre ricchezze europee: a Madrid il tasso di motorizzazione è di 360 veicoli ogni 1.000 abitanti, a Londra 351, a Berlino di 337 e a Parigi 250. “Tutte grandi capitali dove, al contrario, la tendenza è in deciso calo” osserva Legambiente che riporta Parigi come esempio virtuoso. Infatti, nella capitale francese dal 1990 a oggi: – l’utilizzo dell’auto privata è diminuito del 45%; – l’utilizzo del trasporto pubblico è aumentato del 30%; – l’utilizzo della bicicletta è cresciuto di 10 volte. Questa la fotografia delle varie città italiane offerte dal rapporto “Pendolaria 2024 – Speciale aree urbane” Non mancano delle note positive: come emerge dai dati raccolti da Ecosistema Urbano di Legambiente, nei capoluoghi di provincia cresce l’attenzione degli amministratori e dei tecnici per una mobilità più sostenibile, anche se le emergenze urbane sono grossomodo le stesse di 30 anni fa. Continua ad aumentare anche la ciclabilità (km di piste e infrastrutturazione) e, dopo molto tempo, crescono anche le superfici pedonali. Anche il progetto ‘Bologna città 30’ va nella direzione di rendere la città più a misura d’uomo anche se non mancano le critiche. Come più volte sottolineato su queste pagine, infatti, l’unico modo per attuare concretamente la transizione green è far conciliare le esigenze ambientali con quelle economiche, convincendo anche gli scettici. Una rivoluzione che applica restrizioni alla circolazione privata senza offrire valide alternative non va in questa direzione. Per l’associazione l’unico modo per vincere la sfida della mobilità moderna è implementarla con una visione integrata, oltre che innovativa. Legambiente sottolinea come nei Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums) avanzati sul territorio nazionale ci siano diversi spunti interessanti. I Pums, insieme ad altre forme di investimento, rappresentano la via per creare una rete di trasporto su rotaia moderna e interconnessa, includendo tram, metro, treni regionali, e mobilità dolce ed elettrica. – Introdurre treni urbani e tram adatti al trasporto di biciclette, monopattini elettrici. – Sviluppare app e tecnologie per analizzare i flussi di spostamento e rendere più facile il passaggio da un mezzo all’altro. – Adattare strade, piazze e spazi pubblici alle persone, privilegiando la bicicletta che Legambiente definisce “il mezzo che può guidare questo cambio” concettuale che mette al secondo posto le auto e al primo il trasporto sostenibile; – Creare percorsi ciclabili lungo gli assi prioritari, con protezioni e passaggi esclusivi; – Implementare ampie Low Emission Zones (“zone 30” e “zone 20” e Ultra Low Emission Zones con dossi stradali, restringimenti di carreggiata, sensi unici alternati o alterazioni della pavimentazione; – Incentivare il noleggio gratuito di biciclette elettriche e/o pieghevoli che favoriscono l’intermodalità; – Offrire incentivi alla condivisione di micro, bici, auto, van e cargo bike, anche nelle periferie e anche realizzando programmi di mobilità attiva come “bike to work” e “bike to school”. – Istituire corsi di educazione stradale che educhino i cittadini a un nuovo concetto di trasporto e di spostamenti “In questo senso – spiega Legambiente – rientra il ragionamento delle “città dei 15 minuti” (in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita), e quello della sicurezza stradale (Vision Zero incidenti gravi, a cominciare dai minori), con quartieri liberi da auto, slow streets, incentivazione della ciclopedonalità e micromobilità elettrica”. Per Legambiente è, infine, “indispensabile” istituire distretti Zed (Zero Emissions Distribution), dove possono entrare solo veicoli merci elettrici (dalle cargo bike ai camion), come già fatto a Santa Monica in California e in vari comuni olandesi. Sul punto va però segnalata la scarsa diffusione delle auto elettriche in Italia e tutti i dubbi sollevati sul settore dopo il crollo registrato in Germania a fine 2023, anno in cui comunque il mercato delle auto elettriche in Italia è cresciuto del 18,87%. Nonostante i vari incentivi per passare alle auto elettriche, in Italia le auto elettriche sono solo il 4% del totale contro il 14% della media europea come evidenziato dal white paper “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici” di Repower Italia. Tante le cause di questo ritardo a partire dalla carenza di colonnine di ricarica presenti sul territorio, ma anche la diffidenza degli italiani. D’altra parte, c’è anche un discorso di risorse economiche dato che gli italiani devono fare i conti con i salari più immobili dell’area Ocse e sono poco ottimisti sugli scenari futuri. In un contesto del genere, le risposte devono arrivare dalle istituzioni: gli sforzi richiesti ai cittadini devono essere affiancate dall’esempio e dagli investimenti pubblici nel trasporto sui binari. —sostenibilita/mobilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sei Nazioni, Innocenti: “Quesada ct top, prima critiche feroci e ora stanno zitti”
(Adnkronos) – "La scelta di Quesada? E' stata molto criticata perché ho cambiato il ct Kieran Crowley prima del mondiale. Le critiche sono state feroci, ma non ho nessun senso di rivalsa, ristabiliamo la verità, in Italia molti hanno fatto sentire la loro voce, dando anche le loro ragioni e le loro previsioni, come sempre succede in Italia. Oggi le stesse persone stanno in silenzio e questo mi fa molto piacere, perché la cosa migliore è stare in silenzio in questi casi, però sapevo perfettamente che cosa facevo e oltretutto ovviamente mi sono consigliato con tutte le persone che ritenevo importanti per la loro opinione, a cominciare dal mio direttore tecnico Daniele Pacini, e abbiamo concordato perfettamente che questa era la strada giusta". Lo ha detto il presidente della Federugby Marzio Innocenti all'Adnkronos sulla scelta, tanto criticata, di avvicendare Kieran Crowley con Gonzalo Quesada alla guida della Nazionale azzurra maschile. "Gonzalo sta dimostrando quello che io ero già certo che fosse, però ora lasciamo perdere tutto quello che è successo nel passato, ora Gonzalo andrà avanti nella sua attività, nel suo progetto. Lui ha giocato apertura, io terza linea, le terze linee sono sempre al servizio delle aperture, sempre, da quando il rugby è il rugby, per cui lui fa la sua strada e io lo sostengo in tutto e per tutto. Sapevo che era l'uomo giusto e vado avanti, andiamo avanti così". "Quesada ha cambiato la mentalità della squadra? A Gonzalo per convincerlo ho detto tante cose, ma una cosa in particolare: 'io sono convinto di darti un diamante, però il diamante quando lo tiri fuori dalla roccia è un sasso, per vedere il diamante dentro il sasso bisogna avere la voglia di vederlo e di tirarlo fuori. Gli ho detto 'tu devi tirare fuori il diamante dal sasso' e lui lo sta facendo, ma il diamante c'era già. Cos'è che ha cambiato Gonzalo? Ha cambiato il modo di giocare, ha cambiato il modo di lavorare, ha cambiato l'approccio con gli staff, ha cambiato l'approccio con le franchigie, ha cambiato tutto senza cambiare niente. I giocatori sono quelli, erano un diamante che doveva essere tirato fuori dal sasso. Tra i diamanti possiamo mettere Garbisi, Capuozzo e anche Lynagh? I diamanti sono tutti, certamente questi sono i giocatori più elettrizzanti per il pubblico, ma se possiamo parlare di diamanti il nostro capitano è un diamante inestimabile, Nico Cannone, Lorenzo Cannone, Marin che è tornato, Federico Mori, Monty Ioane che è l'anima morale di questa squadra, i piloni tutti. Per me sono tutti diamanti, non mi va proprio di fare una classifica, sono tutti diamanti eccezionali", ha aggiunto Innocenti. "La programmazione che ho attuato sta portando i suoi frutti? Io mi sono trovato in questa situazione, con anche il periodo del covid, dove c'erano enormi difficoltà, e ancora oggi scontiamo un po' le conseguenze, però mi sono trovato con un sistema di formazione importante, che peraltro io ho sempre criticato in alcune sue parti e che fortunatamente sono riuscito a modificare. Era un sistema importante che abbiamo migliorato e potenziato". "Tant'è vero che, come si vede, i risultati delle nazionali giovanili non sono certo peggiorati, anzi direi che sono migliorati. Per cui questo è stato il primo obiettivo e poi abbiamo posto un'enorme attenzione alle nazionali maggiori, sia maschile che femminile, perché quelle sono, non solo la nostra vetrina, ma il motivo per cui noi riusciamo ad avere dagli organismi internazionali, come Sei Nazioni e World Rugby, i finanziamenti che ci servono per far vivere tutto il movimento", ha aggiunto il presidente della Federugby Marzio Innocenti all'Adnkronos sul movimento italiano e i prossimi passi da attuare. "C'è sempre un progetto, c'è la programmazione, e si va avanti. Ogni volta veniamo misurati sui risultati che diamo in campo, e in questo momento i risultati ci sono. Mi fa piacere che buona parte, se non tutto il movimento, ma certamente le squadre del Rugby di base, hanno capito perfettamente tutto quello che stiamo facendo e io sono molto felice del loro sostegno", ha aggiunto Innocenti pronto per continuare il suo mandato. "Io mi sono già ricandidato sei mesi fa alla riunione della società Venete, per cui io assolutamente confermo che mi ricandido alle prossime elezioni. Aspetto con tranquillità e serenità le elezioni e continuerò a lavorare intensamente, come ho fatto in questi tre anni fino all'ultimo giorno, e poi le società decideranno se devo portare avanti il mio lavoro oppure no, ma ripeto con estrema serenità. Dopo la partita di sabato scorso, che è il coronamento di 15 anni di lavoro, io sono già in modalità 2.0, fino a quella partita lì era la partita in cui alla fine bisognava anche dimostrare qualche cosa, io ora non ho proprio più niente da dimostrare, ho solo da lavorare, perché questo diventi la normalità del rugby italiano", ha sottolineato il presidente della Fir. L'Under 20 tra l'altro sta facendo dei risultati straordinari, una buona base anche per il nuovo Ct per lavorare in prospettiva. "Sì, questo è vero, ma questo è il merito davvero di un sistema importante, quello dei poli di formazione, dei centri di formazione permanente e poi delle due accademie che, queste sono la vera novità, le due accademie con le due franchigie che permettono quel passaggio di transizione che era uno dei punti deboli del sistema di formazione. Adesso i risultati si vedono, avere Ross Vincent capitano della nazionale Under 20 due anni fa, titolare a numero 8 in un pareggio in Francia e una vittoria con la Scozia, ha un enorme significato", ha aggiunto Innocenti. Alla partita dell'Olimpico tra Italia e Scozia era presente anche la Premier Meloni che poi è scesa negli spogliatoi insieme al Ministro Lollobrigida. "Ci sono state polemiche stupidissime perché la Presidente Meloni l'ho invitata io a scendere negli spogliatoi, perché in quel momento era il Presidente del Consiglio che rappresenta l'Italia, ed io mi sento rappresentato anche se sono di idee politiche diverse. In quel momento era giusto che venisse ad esprimere l'apprezzamento dell'Italia ai nostri giocatori", ha detto il presidente della Federugby Marzio Innocenti all'Adnkronos sulle polemiche per la presenza della Premier Giorgia Meloni negli spogliatoi dopo il successo della Nazionale italiana di rugby contro la Scozia. "Io sono un uomo di sinistra e francamente se queste sono le basi su cui noi vogliamo riprendere il Paese, la vedo dura. La Meloni ha portato fortuna? La Meloni veramente se ha portato fortuna ha cominciato a farlo nel 2000 perché lei e il Ministro Lollobrigida erano, mi hanno raccontato, tra le persone che sono entrate in campo a festeggiare l'Italia nella prima partita del Sei Nazioni, vinta appunto contro la Scozia nel 2000. Per cui se porta fortuna, la porta da tanto tempo, non certo da ieri", ha aggiunto il presidente della Fir. "Il Ministro Lollobrigida ha il diritto di entrare in spogliatoi della Nazionale Italiana da sempre, perché se lo è conquistato sul campo a Lione, dopo Nuova Zelanda-Italia, dove abbiamo perso 94-17. Finita la partita ho detto a lui e al Ministro Abodi, 'capisco che avevamo detto che scendevamo in spogliatoio dopo la partita e capisco che non veniate', e sia lui che Abodi, subito mi hanno detto 'no Presidente, noi veniamo' e sono scesi in spogliatoio con me". "Nella mia carriera ne ho visti tanti anche uomini di rugby che di fronte a sconfitte di quel tipo sono scappati in modo da non essere coinvolti. Per la mia scala di valori il Ministro Lollobrigida è in posti molto alti e di conseguenza nello spogliatoio dell'Italia lui ha il diritto di entrare quando vuole. Comunque ho invitato anche lui a scendere", ha sottolineato il presidente della Federugby sulle polemiche per la presenza del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, insieme alla Premier Giorgia Meloni negli spogliatoi dopo il successo della Nazionale italiana di rugby contro la Scozia. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Malattia renale cronica in aumento, ne soffrono in oltre 800 milioni
(Adnkronos) – La malattia renale cronica "affligge il 10% della popolazione mondiale e interessa attualmente più di 800 milioni di individui. Sempre più diffusa, è fondamentale la sua diagnosi precoce e l’individuazione dei soggetti a rischio per modificare efficacemente sia lo stile di vita sia per attuare le terapie farmacologiche necessarie a contrastare la sua insorgenza e a rallentarne la sua progressione”. Lo afferma Annalisa Noce, professore associato di Nefrologia all'Università Tor Vergata di Roma, in occasione della Giornata mondiale del rene, 14 marzo 2024. “Negli ultimi 20 anni, la malattia renale cronica ha rappresentato una causa emergente di mortalità. Infatti, si stima che nel 2040 diventerà la quinta causa di morte al mondo – spiega Noce – È maggiormente prevalente nei soggetti anziani, nelle donne, nelle minoranze etniche e nei soggetti con diabete mellito e da ipertensione arteriosa. Pertanto è fondamentale mettere in atto strategie finalizzate a sensibilizzare la popolazione alla sua prevenzione e alla sua diagnosi precoce. Spesso la malattia renale cronica è asintomatica e rimane misconosciuta anche per anni – sottolinea – per arrivare a una diagnosi è necessario sottoporsi a un prelievo ematico, per determinare la velocità di filtrazione glomerulare, e ad un esame delle urine, per valutare la presenza di albuminuria o proteinuria”. La malattia renale cronica si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare: uno studio ha dimostrato che un paziente con malattia renale cronica terminale, tra 25-35 anni d'età, presenta un rischio di mortalità cardiovascolare aumentato rispetto a un ultraottantacinquenne che non ne soffre. "Oltre alle complicanze cardiovascolari, tale condizione patologica induce alterazioni a carico del sistema nervoso. Infatti, uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia renale cronica, sia di stadio lieve che avanzato, presentano un rischio più elevato di sviluppare disordini cognitivi e demenza – aggiunge – Tale fenomeno è correlato a una serie di fattori di rischio tra cui l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito e ad una più alta prevalenza di eventi ischemici sia sintomatici che latenti. È stato dimostrato infatti che l’accumulo di sostanze tossiche, dovuto alla loro ridotta escrezione da parte dei reni, induce un danno neuronale diretto", avverte Noce. "Con queste conoscenze in mano, ci si sta concentrando sull’utilizzo di molecole efficaci e sicure che abbiano come target questi elementi cellulari del sistema immunitario, nel contesto della neuro-infiammazione cronica di basso grado. Da tempo sono state identificate sostanze in grado di regolare i mastociti e la microglia. La Pea (palmitoiletanolamide) è un lipide naturale, nel senso che è presente in numerose fonti alimentari (per esempio la soia o il tuorlo d’uovo), ma è anche un componente dei sistemi finalizzati al mantenimento dell’omeostasi del nostro organismo. Pea, infatti, regola l’eventuale eccesso di risposta neuro-infiammatoria e garantisce il mantenimento e il recupero dell’omeostasi tissutale. Gli effetti – conclude l’esperta – sono stati dimostrati in numerosi studi sull’uomo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fisco, novità in arrivo su cartelle e riscossione: la bozza del decreto
(Adnkronos) – Esaminato in via preliminare nel Consiglio dei ministri di oggi anche un decreto legislativo con disposizioni in materia "di riordino del sistema nazionale della riscossione". Dal discarico delle cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni fino alla rateizzazione per "obiettiva difficoltà", ecco cosa c'è nella bozza del decreto. Le cartelle esattoriali "affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento" saranno "automaticamente discaricate secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze", si legge nell'articolo 3 della bozza di decreto legislativo in materia di riordino del sistema nazionale della Riscossione in cui si aggiunge che "in ogni caso l’Agenzia delle entrate-riscossione può trasmettere in qualsiasi momento all’ente titolare del credito… la comunicazione di discarico anticipato delle quote che le sono state affidate dal 1° gennaio 2025 e per le quali la stessa ha rilevato la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale …o l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti". Il "contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà" – se "documentata" – ottenere dall’Agenzia delle entrate-riscossione la dilazione del pagamento fino a 120 rate mensili nel caso di somme di importo superiore a 120 mila euro "indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta", si legge nella bozza del dl. Il testo prevede poi con una "semplice richiesta" e "per le somme di importo fino a 120.000 euro: da ottantacinque a un massimo di centoventi rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026; da novantasette a un massimo di centoventi rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028; da centonove a un massimo di centoventi rate mensili, per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029". "La valutazione della sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà, documentata dal contribuente, è effettuata" guardando "a) per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali in regimi fiscali semplificati, all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.S.E.E.) del nucleo familiare del debitore e all’entità del debito da rateizzare e di quello residuo eventualmente già in rateazione" oppure "per i soggetti diversi da quelli di cui alla lettera a) all’indice di liquidità e al rapporto tra debito da rateizzare e quello residuo eventualmente già in rateazione e il valore della produzione". Secondo quanto si legge ancora nella bozza, a decorrere dal 1° gennaio 2025 l’Agenzia delle entrate-riscossione dovrà notificare le cartelle di pagamento "non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico oppure nel più ampio termine che consegue dalle norme di legge che disciplinano gli effetti di eventi eccezionali". —facilitaliawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oscar, Parenzo: “Scuse Ceccherini? Pietose. Ferilli? Insinua dubbio, chiarisca”
(Adnkronos) – ''Ormai l'odio contro Israele è diventato odio antiebraico e quindi anche 'l'ultimo attore del bigoncio' si sente autorizzato a dire qualunque fregnaccia''. David Parenzo commenta così all'Adnkronos le dichiarazioni rilasciate da Massimo Ceccherini e, poi, rettificate sull'Oscar al Miglior Film Internazionale. ''Ormai viviamo in un contesto in cui tutti si sentono autorizzati a rispolverare i più vergognosi luoghi comuni degli anni '30 – continua il giornalista – comunque la si metta la vicenda di Ceccherini fa schifo''. ''Con quella frase – spiega – Ceccherini può aver voluto dire solo due cose: o che la lobby ebraica comanda l’industria del cinema oppure, e sarebbe ancora peggio, che in un contesto internazionale in cui Israele fa questo attacco durissimo contro Gaza, per 'riequilibrare', fanno vincere il film sull’olocausto che tra l’altro ho visto ed è un film strepitoso, un capolavoro assoluto che meritava di vincere l’Oscar'.' Parenzo definisce le scuse dell'attore toscano ''pietose, un bel silenzio non fu mai detto''. Per quanto riguarda invece la storia postata da Sabrina Ferilli su Instagram a poche ore dal verdetto (''Se dovesse vincere l’Oscar 'La zona di interesse', so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di 'Io, Capitano'") che sta scatenando numerose polemiche sui social, Parenzo sottolinea: "La Ferilli la conosco e mi sta anche simpatica, spero che chiarisca al più presto quello che voleva dire perché non va bene seminare il dubbio. Mi auguro che lo faccia al più presto. Diciamolo chiaramente: 'La zona di interessa' ha vinto perché è un grande film, lo dice anche il pubblico''. Parenzo si dice preoccupato per il clima che si respira in Italia in questi ultimi mesi: "Ormai la parola d’ordine è che a Gaza c’è un genocidio, che Israele è uno stato nazista e che Netanyahu è peggio di Hitler e siccome è passata questa equazione vergognosa, sulla scia di questa follia, tutti si sentono autorizzati nel processo di nazificazione di Israele. I responsabili di questo clima che si è venuto a creare sono due: uno si chiama Alessandro Orsini e l’altra Elena Basile. Quando due supposti intellettuali usano questo linguaggio nelle aule accademiche è chiaro che anche l’ultimo attore si sente in qualche modo autorizzato a usare quel paragone li'''. ''Gli intellettuali – sottolinea il giornalista – dovrebbero essere quelli che pesano le parole e sanno anche spiegare quello che sta accadendo. Siamo ritornati prepotentemente in un clima che ricorda quello del 9 ottobre del 1982 quando fu attaccata la sinagoga di Roma e fu ucciso un bambino di soli due anni'', conclude. (di Alisa Toaff) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oscar, il messaggio di Eva Mendes al marito Ryan Gosling: “Torna, dobbiamo mettere a letto i bimbi”
(Adnkronos) – "Hai portato Ken fino agli Oscar, RG. Ora torna a casa, dobbiamo mettere a letto i bambini". E' virale il post di Eva Mendes, moglie di Ryan Gosling che ieri sera, anche se non ha vinto nessuna statuetta, è stato grande protagonista della cerimonia degli Oscar. L'attore, acclamato interprete di Ken in 'Barbie', è arrivato alla serata accompagnato non dalla moglie ma dalla sorella, e ha offerto al pubblico un momento di grande spettacolo sul palco durante la sua performance di 'I'm just Ken', brano colonna sonora della pellicola. La moglie ironizza però sui social con il post, affiancato a una foto in cui indossa una giacca 'rosa Barbie'. L'ironia dell'attrice ha colpito i fan, e il post è diventato in poco tempo virale ricevendo migliaia di like. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, assessore Lucente: “Serve infrastruttura forte per dare buon servizio”
(Adnkronos) – “Per dare un buon servizio è necessaria un'infrastruttura forte. Gli obiettivi sono tanti e abbiamo voglia di raggiungerli per riuscire ad avere una Regione che sia interconnessa”. Lo ha detto Franco Lucente Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia intervenuto durante l’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato ad Assago, lunedì 11 marzo, da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM, per presentare la 51esima edizione degli ASECAP days. L’evento internazionale organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A in collaborazione con AISCAT, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, e ASECAP, Associazione Concessionarie Europee, si terrà per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio. Per l’assessore è fondamentale ‘l'investimento sull'infrastruttura’: “ Per quanto attiene alla sostenibilità dobbiamo guardare alla neutralità tecnologica, quindi pensare a un cambio della flotta per quanto attiene ai mezzi, sia i treni sia gli autobus. È stato fatto un investimento importantissimo per quanto riguarda il cambio della flotta su ferro di 1 miliardo e 700 milioni di euro per 222 treni nuovi che immetteremo fino alla fine del 2025, abbiamo superato la metà di quelli già messi in circolazione e abbiamo investito su alcuni RegioExpress che arriveranno anche subito dopo i 222 già previsti – illustra Lucente – Stiamo rinnovando la flotta con un restyling di mezzi che hanno circa 20-25 anni e li stiamo rimettendo a nuovo”. Sulla parte gomma, invece, l’assessore fa sapere che la Regione ha ‘investito anche con una serie di bandi, aiutando le aziende del trasporto pubblico per nuovi autobus elettrici’ e gli investimenti hanno riguardato anche 'ibrido e biocarburante’. Non soltanto gomma e ferro, Regione Lombardia ‘guarda con attenzione’ anche al sistema lacuale. Per raggiungere l’interconnessione citata dall’assessore Lucente ‘L'obiettivo è arrivare in futuro a mezzi innovativi che consentano una ricarica anche veloce dei mezzi di trasporto’, un obiettivo che porterà ‘ad investire in termini anche infrastrutturali, su nuovi depositi e su nuove forme di ricarica” ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Red Bull, Verstappen vuole andare via? “Può farlo”
(Adnkronos) –
Max Verstappen vuole lasciare la Red Bull? E' libero di farlo. Più o meno. Il team con le ali non è intenzionato a trattenere a tutti i costi il pilota olandese, campione del mondo in carica, vincolato da un contratto valido fino al 2028. Verstappen è accostato dai rumors di mercato alla Mercedes, che dal 2025 avrà la necessità di sostituire Lewis Hamilton, destinato alla Ferrari. "È come qualsiasi altra cosa nella vita: non puoi costringere qualcuno ad essere da qualche parte solo per un pezzo di carta", ha detto il team principal Chris Horner ad autosport.com durante il fine settimana del Gran Premio dell'Arabia Saudita a Jeddah. "Se qualcuno non volesse essere in questa squadra, non lo costringeremo contro la sua volontà ad essere qui".
Horner aveva precedentemente affermato di non avere dubbi sul fatto che il tre volte campione del mondo Verstappen sarebbe rimasto. Il team, però, sta vivendo un momento complesso per vicende extrapista, con attriti tra l'anima austriaca e quella inglese della squadra. Horner è stato scagionato dalle accuse di condotta inappropriata da parte di una dipendente, che è stata sospesa, in un'indagine interna. Parellamente, sono stati poi inviati messaggi anonimi ai funzionari della Formila 1 e ai media che hanno riportato Horner sotto i riflettori. Se il caso è chiuso per l'ala inglese, ci sono probabilmente valutazioni diverse nel settore austriaco, in cui ricopre un ruolo di primissimo piano il consulente Helmut Marko, la cui posizione nei giorni scorsi non è apparsa solidissima prima di una parziale schiarita nelle ultime ore.
Il padre di Verstappen, Jos, ha criticato Horner in diverse interviste, dicendo che il team principal avrebbe dovuto andarsene per evitare che la squadra venisse distrutta. Lo stesso Verstappen ha detto che non può immaginare di restare nella squadra se Marko andasse via. Alla finestra, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha detto che le frecce d'argenton "vorrebbero avere" Verstappen per rimpiazzare Hamilton. In questo quadro estremamente fluido, Horner esibisce bastone e carota. "Va tutto bene con Max. Sta lavorando bene all'interno della squadra. Non c'è tensione, non c'è stress -dice. Questo si sta traducendo anche nella sua prestazione in pista. Quindi non vediamo alcun problema con Max". Però, se proprio volesse andarsene… —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, assessore Terzi: “Asecap Days, occasione fondamentale per le sfide del futuro”
(Adnkronos) – “Questi eventi internazionali ci permettono di diffondere, di esportare e di evidenziare tutto ciò che Regione Lombardia, tramite le sue società partecipate, ha inteso fare e ha realizzato in ordine, per esempio, alle infrastrutture. In particolare alle infrastrutture autostradali, relativamente alle quali l'approccio della Regione, e appunto delle sue società, è molto moderno”. Lo ha detto Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Regione Lombardia, durante il suo intervento all’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato ad Assago, lunedì 11 marzo, da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM, per presentare la 51esima edizione degli ASECAP days. L’evento internazionale organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A in collaborazione con AISCAT, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, e ASECAP, Associazione Concessionarie Europee, si terrà per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio. “Realizzare infrastrutture moderne vuol dire partire sin dalla loro progettazione e dalla possibilità di pensare a infrastrutture native digitali. Milano-Serravalle ha in pancia tanti progetti che attengono all'utilizzo dell'intelligenza artificiale applicata alle infrastrutture autostradali. L'obiettivo è quello di fare in modo che la raccolta dei dati legati al traffico faccia diventare più efficiente non solo la gestione e la manutenzione dell'infrastruttura, ma anche e soprattutto l'utilizzo dell'infrastruttura da parte dei cittadini” ha sottolineato l’assessore. Gli Asecap Days, dal titolo “L’innovazione come strumento chiave verso soluzioni sicure, inclusive e sostenibili” sarà un'occasione fondamentale per affrontare le sfide del futuro in tema di sostenibilità ambientale, di sicurezza stradale e di efficienza dei trasporti attraverso l’analisi di progetti innovativi e la condivisione di visioni differenti con una vasta platea di esperti internazionali e stakeholder di rilievo e daranno a Regione Lombardia ''la possibilità di confrontarsi con l'estero e con i soggetti che abbiano la possibilità di realizzare, di intervenire sulle opere e di fare opere come appunto le ha fatte Regione Lombardia'' ha concluso l’assessore. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)