(Adnkronos) – Un primo piano col trucco che cola, rosso e blu, come quello di un pagliaccio. E' il 'ritratto' di Chiara Ferragni che campeggia sulla nuova copertina de L'Espresso, che annuncia un'inchiesta giornalistica e titola 'Ferragni Spa: Il lato oscuro di Chiara'. Il settimanale uscirà in edicola domani, 8 marzo, ma l’immagine di Ferragni come 'Joker' è ormai virale sui social, dove gli utenti si dividono e le opinioni sono molto discordanti. C'è infatti chi considera eccessiva e di cattivo gusto la scelta del settimanale. "Una copertina che non c’entra niente con il giornalismo ma che è pregna di una violenza inaudita", scrive qualcuno. "Menateje pure già che ce semo", scrive in romanesco un altro. E un'altra aggiunge: "Da donna, mi sento sfregiata. L’Espresso è una rivista di attualità e mi disgusta pensare che il racconto dell’attualità debba passare attraverso lo scherno feroce". Ma sono molti anche i commenti di chi mostra di condividere – o di non condannare – la scelta dell'Espresso. "Copertina azzeccata che rende decisamente l’idea di chi sia realmente Chiara Ferragni", scrive qualcuno. "Qui stanno trattando Chiara Ferragni semplicemente come un’adulta di potere. Lo so che il suo aspetto delicato confonde molto. Ma è un’adulta di potere. Nel bene e nel male", aggiunge un'altra. C'è chi punta sul fatto che non sia un 'trattamento' esclusivo riservato all'influencer: "Che poi L’Espresso di copertine così ne ha fatte, ma guai a toccare Chiaretta eh", si ironizza. A commentare la cover anche Selvaggia Lucarelli: "Gente che non ha mai letto un giornale pensa che non sia mai esistita una copertina simile. E si concentra sulla foto, mica su quello che c'è scritto sotto la foto", scrive nelle sue stories di Instagram. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Farmaceutica, Barker Ergun (Menarini): “In oncologia studi anche investendo su Ai”
(Adnkronos) – “L’innovazione in oncologia è fondamentale” per questo si sta investendo anche “nell’intelligenza artificiale generativa (Ai) applicata alla farmaceutica”. Lo ha detto la Ceo di Menarini, Elcin Barker Ergun, nell’incontro di presentazione dei risultati del Gruppo durante un punto stampa ieri sera a Firenze. “Quest’anno – continua – iniziamo i primi trial per l’impiego in fase adiuvante, cioè meno avanzata perché dopo intervento chirurgico, del nostro farmaco” Orserdu* (elacestrant) di Stemline approvato “a distanza di pochi mesi l’anno scorso” negli Stati Uniti, dall’Agenzia Fda, e in Europa dall’Ema “nel trattamento orale come monoterapia del carcinoma mammario Er+/Her2- avanzato o metastatico, con mutazioni di Esr1, per donne in post-menopausa e uomini adulti”. Sempre in oncologia, “l’altra area improntate di ricerca clinica è nell’oncoematologia – aggiunge Barker Ergun – abbiamo un farmaco (tagraxofusp, Ndr) già approvato per una malattia ultra-rara, che stiamo iniziato a studiare nella leucemia”. L’intelligenza artificiale generativa “è un’area molto interessante e innovativa applicata alla farmaceutica”, spiega la Ceo che ha una formazione di ingegneria informatica. "Grazie alla collaborazione con Insilico” siglata lo scorso gennaio, “possiamo esplorare un nuovo approccio terapeutico promettente e sbloccare potenzialmente nuove terapie antitumorali trasformative contro Kat6”, un bersaglio emergente nei tumori al seno sensibili agli ormoni e in altri tumori. La sovraespressione di Kat6A/B è correlata a scarsi risultati clinici nelle pazienti con cancro al seno Er+/Her2-, il sottotipo più comune. Il cancro al seno è il tipo di tumore più comunemente diagnosticato e la principale causa di morte per cancro tra le donne, a livello globale – si è ricordato nel corso dell’evento – Circa il 70% dei tumori al seno è positivo ai recettori degli estrogeni (Er+) e la terapia endocrina rimane la spina dorsale della terapia per le pazienti con cancro al seno Er+. Tuttavia, i tumori possono sviluppare una resistenza alla terapia endocrina, che a sua volta può portare alla progressione della malattia. Si tratta di una sfida clinica significativa ed evidenzia l’urgente necessità di nuove terapie per aiutare a superare la resistenza al trattamento. È noto che Kat6A svolge un ruolo importante in diversi tumori. La sovraespressione di Kat6A è correlata a scarsi risultati clinici nelle pazienti con cancro al seno Er+/Her2-, il sottotipo più comune di cancro al seno. Negli studi preclinici, la molecola ha dimostrato una potente inibizione contro Kat6A in molteplici modelli con buona efficacia e sicurezza. Insilico ha presentato i dati sulla molecola – progettata con l’aiuto della sua piattaforma di Ai farmaceutica – al Simposio sul cancro al seno di San Antonio all'inizio di dicembre 2023. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Kate Middleton, lo zio della principessa: “Riceve le migliori cure al mondo”
(Adnkronos) – "Ho parlato con sua madre, sta ricevendo le migliori cure al mondo". Ha risposto con queste parole lo zio di Kate Middleton, quando la star del Grande Fratello Celebrity Ekin-Su ha chiesto a Gary Goldsmith della salute di sua nipote. "È fantastica, tornerà, certo che lo farà", ha aggiunto il fratello della madre della principessa di Galles, che è uno dei concorrenti del reality britannico. Martedì Goldsmith aveva criticato, proprio dalla casa del Grande Fratello, Meghan Marklel e il principe Harry, affermando, in riferimento al suo libro di memorie 'Spare', che il duca di Sussex non poteva “gettare la sua famiglia in pasto ai lupi”. Aveva inoltre sostenuto che l'ingresso di Meghan nella famiglia "ha messo i bastoni fra le ruote" della casa reale. Tornando alle indiscrezioni che riguardano la salute di Kate, anche Kensington Palace si è pronunciato dopo le affermazioni di Goldsmith. Riferendosi a William, un portavoce reale ha detto alla rivista People: "La sua attenzione è sul suo lavoro e non sui social media": come a dire che il principe non dà seguito ai pettegolezzi. L'assenza in pubblico della principessa e il minor numero di incarichi del figlio di re Carlo nelle ultime settimane hanno scatenato online molte speculazioni sulla salute di Kate. —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
8 marzo, Axa Italia: sedi di Milano, Roma e Torino unite da tre panchine rosse
(Adnkronos) – In occasione della Giornata Internazionale della Donna 2024, Axa Italia ha inaugurato oggi, nel Giardino Anna Stepanovna Politkovskaja vicino alla sua sede in Corso Como a Milano, una ‘panchina rossa’, come simbolo per dire no alla violenza sulle donne, con la partecipazione di Chiara Soldano, Ceo del Gruppo assicurativo Axa Italia, di Simone Innocenti, Chief People, Organization and Internal Communication Officer e di Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano. Presenti inoltre, Rosaria Costanza, Referente Area Corporate Fundraising di WeWorld, organizzazione umanitaria storica partner di Axa su progetti chiave contro la violenza di genere e Gabrielle Fellus, presidente dell’Associazione ‘I Respect’ e istruttrice expert di difesa personale. Oltre alla panchina di fronte alla sede milanese di Axa Italia, un’altra sarà installata all’interno dell’edificio e altre due saranno inaugurate nelle sedi di Roma e Torino, per unire idealmente gli oltre 1600 dipendenti del gruppo assicurativo in Italia, in un gesto comune che si inserisce in un impegno concreto verso la società. L’empowerment e la valorizzazione della leadership al femminile e insieme la sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, ad esempio, saranno in queste settimane al centro di una serie di iniziative pensate per i collaboratori di Axa Italia su tutte le sedi. Tra le principali, sessioni di speed mentoring sulla leadership al femminile con il contributo fattivo del management committee di AXA Italia e della Ceo Chiara Soldano che parteciperà al format ‘Un Caffè con…’, ovvero momenti informali di scambio e di confronto tra il top management e i collaboratori. Per creare maggiore consapevolezza e promuovere un’azione di prevenzione verso situazioni di violenza verbale, mentale e fisica, fornendo anche strumenti di difesa e autostima, sono previsti inoltre 3 workshop dedicati dal titolo ‘I Respect’, guidati da Gabrielle Fellus. Principi ispiratori che guideranno i laboratori, la consapevolezza sull’importanza di parlare dell’argomento, di riconoscere le situazioni sin dai primi segnali e di lavorare sulla propria autostima. Il programma conferma ulteriormente il posizionamento di Axa Italia, che ha scelto di legare sempre di più il mestiere assicurativo al proprio ruolo sociale, attraverso un impegno quotidiano a lungo termine al fianco delle donne, che le vedrà protagoniste per tutto il 2024. Alla base dell’impegno, la consapevolezza dell’empowerment femminile come questione etica, ma anche come tema cruciale di carattere economico e sociale per il nostro Paese, come ribadito anche nel messaggio dell’ultima campagna di Axa, ‘Essere Donna non dovrebbe essere un rischio’, presente anche in questi giorni in TV, sui canali digitali e nei cinema in una programmazione speciale, in cornici personalizzate coerenti con il tema e ad alta visibilità. “Come Axa Italia, siamo orgogliosi di aderire a questa iniziativa riunendo simbolicamente le nostre sedi da tre panchine rosse per dire no alla violenza sulle donne – ha dichiarato Chiara Soldano, Ceo del Gruppo assicurativo Axa Italia – Abbiamo preso una posizione netta su questo tema, ribadita nella campagna ‘Essere donna non dovrebbe essere un rischio’, protagonista anche in questi giorni. Ci impegnano ogni giorno nel promuovere l’inclusione e l’empowerment femminile, a partire dai collaboratori e con iniziative concrete per la società e continueremo a spingere a riflettere sulla possibilità di lottare, insieme, per una società che sostenga le ambizioni di tutte le donne supportandole nella loro vita personale e professionale”. “In Axa Italia lavoriamo quotidianamente per dar vita a un ambiente di lavoro distintivo in Italia fondato sul valore di ogni singola persona, che accoglie la diversità e supporta l’inclusione di tutti – ha sottolineato Simone Innocenti, Chief People, Organization and Internal Communication Officer – Le iniziative che ci vedono impegnati sono molte, tra cui programmi pensati per creare una sempre maggiore consapevolezza su questi temi. Da quest’anno, tra le novità, workshop concreti, pensati in ottica di prevenzione e basati su strumenti di autostima e tecniche di autodifesa e sul riconoscimento di alcuni segnali per prevenire la violenza, in ogni sua forma”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, il generale russo: “Guerra in Europa, il rischio c’è”
(Adnkronos) –
La guerra in Ucraina rischia di estendersi a tutti gli effetti in Europa e le probabilità del coinvolgimento delle forze militari della Russia in un nuovo conflitto stanno aumentando "in modo significativo". A delineare lo scenario è il generale russo Vladimir Zarudnitsky, a capo dell'Accademia militare dello stato maggiore, in un articolo pubblicato sulla rivista "Pensiero militare" (Voennaia Mysl). Una valutazione militare, quindi, e non uno dei 'consueti' messaggi inviati ad esempio da Dimitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza. L'articolo anticipa il nuovo corso delle forze armate in Russia: da un maggior appoggio sui Paesi amici, ora neutrali ma presto -secondo il generale- al fianco della Russia, al consolidamento dell'intera società intorno all'apparato militare. "E' difficile prevedere in questo momento come potrà evolvere la situazione, nel quadro di un aumento della conflittualità che quasi sempre porta al ricorso alla forza. In Ucraina potrebbe esserci una escalation del conflitto che include l'estensione della lista delle forze per procura usate per il confronto con la Russia o anche una guerra su vasta scala in Europa", ha aggiunto, in uno degli estratti dell'articolo rilanciati dalle agenzie Ria Novosti e Tass.
La fonte principale delle minacce al Paese guidato da Vladimir Putin sono le politiche anti russe degli Stati Uniti e dei loro alleati che stanno portando avanti un nuovo tipo di guerra ibrida per indebolire in tutti i modi la Russia, limitare la sua sovranità e distruggere la sua integrità territoriale. "La possibilità che il nostro Paese venga di proposito trascinato in nuovi conflitti militari sta aumentando in modo significativo", ha sottolineato, denunciando l'obiettivo occidentale di arrivare a una "sconfitta strategica" della Russia. "Per indebolire il nostro Paese, gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali stanno facendo tutti gli sforzi possibili per destabilizzare la situazione politica e sociale della Russia, usando conflitti religiosi, etnici o scontri di civiltà che possano portare all'uso della forza". "Il processo di trasformazione dell'ordine mondiale in corso è associato a contraddizioni crescenti la cui soluzione porta sempre di fatto al ricorso alla forza militare", ha scritto inoltre. Sullo sfondo della guerra in Ucraina -ha aggiunto- non c'è stata una spaccatura netta del mondo e sono emersi invece "molti Paesi neutrali che cercano l'autonomia politica e militare dagli Stati Uniti e dai Paesi Occidentali". Bisogna quindi tenere in conto, nel pianificare la sicurezza della Russia, del potenziale anche militare di questi Paesi, in Africa, America Latina e Asia del sud est, che, prima o poi, anche tenendo conto di qualche eccezione, saranno alleati della Russia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Caso Amara, giudici Appello confermano condanna per Davigo
(Adnkronos) – I giudici della corte d’Appello di Brescia hanno confermato la condanna di Piercamillo Davigo, ex componente del Csm ed ex magistrato simbolo del pool di Mani Pulite, per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio nell'inchiesta sulla presunta loggia Ungheria. Il verdetto conferma la condanna inflitta, in primo grado, a un anno e tre mesi (pena sospesa) pronunciata lo scorso 20 giugno. “Sono convinto della sua innocenza per cui faremo ricorso in Cassazione”,ha annunciato Davide Steccanella, difensore di Davigo. Il verdetto dà ragione alla pubblica accusa che, nella scorsa udienza, aveva chiesto la condanna per l’ex magistrato per aver ricevuto dalle mani del pm milanese Paolo Storari – assolto in via definitiva al termine del processo abbreviato – i verbali segreti di Piero Amara in cui l'ex avvocato esterno di Eni svelava l'esistenza della presunta associazione massonica. Dichiarazioni rese da Amara in più interrogatori, tra il 6 dicembre del 2019 e l'11 gennaio 2020, nell'inchiesta sul cosiddetto 'falso complotto Eni', di cui Storari era uno dei magistrati titolari. La consegna degli atti secretati avviene nell'aprile del 2020, in pieno lockdown: Storari va a casa di Davigo con l’obiettivo di denunciare la presunta inerzia a indagare da parte dei vertici – in particolare dall'allora procuratore di Milano Francesco Greco e dall'aggiunto Laura Pedio – sull'ipotetica loggia Ungheria di cui avrebbero fatto parte personaggi delle istituzioni e delle forze armate, oltre che di due componenti del Csm in carica in quel momento. Un presunto immobilismo (con potenziali effetti anche sul processo Eni-Nigeria) che Davigo – ritenendo a lui non opponibile il segreto – tenta di ‘rompere’ per “riportare sui binari della legalità” il procedimento (non ancora iscritto dalla procura di Milano, ndr) parlandone a diversi consiglieri al Csm e all’allora presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, con accenni talvolta sull’ex consigliere Sebastiano Ardita (parte civile difesa dall’avvocato Fabio Repici), nominato da Amara in quei verbali. Per la pubblica accusa, Davigo va “oltre” i suoi poteri e “aumenta il pericolo di diffusione di un’indagine segreta”, le sue plurime rivelazioni trasformano atti riservati nel “segreto di Pulcinella”. Per la difesa, rappresentata dai legali Davide Steccanella e Francesco Borasi, “Siamo nel paradosso che, se fosse valida l’impostazione accusatoria, Davigo ha violato (il segreto d’ufficio, ndr) non per nuocere a un’indagine, ma per farla partire”. “Oggi è stata confermata la colpevolezza del dottor Davigo nell’aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm”, sostiene all’Adnkronos Fabio Repici, legale della parte civile Sebastiano Ardita. “Ora confido che a Milano si accerteranno le ragioni che hanno portato Amara a verbalizzare quelle calunnie e gli interessi che hanno mosso Amara e i suoi danti causa” conclude l’avvocato Repici. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Liberi di Sognare, in mostra a Vicenza il ‘riscatto’ della Pop-Beat italiana – FOTO
(Adnkronos) – Liberi di sognare. Parole che insieme aprono uno scenario infinito di visionaria immaginazione: il respiro della libertà coniugato al sogno che è insieme desiderio, leggerezza, impossibile che diventa possibile, futuro oltre il presente. POP/BEAT – Italia 1960-1979. Liberi di Sognare è la mostra ideata e curata dall'artista Roberto Floreani per il Comune di Vicenza e Silvana Editoriale che sarà possibile visitare fino al 30 giugno 2024 negli spazi della Basilica Palladiana di Vicenza (FOTO). Un progetto di pittura, scultura, video e letteratura, inedito per l'Italia, con 100 opere di 35 artisti provenienti dai principali musei, gallerie e collezioni private nazionali, opere originali e autonome dalle suggestioni americane. Quasi un 'riscatto' delle testimonianze Pop e Beat italiane rispetto a quelle d'Oltreoceano, perché finora non altrettanto adeguatamente raccontate, a rivendicarne distanza, indipendenza e peculiarità. Un viaggio magico, divertente e suggestivo per la fantasia delle forme e l'allegria dei colori. "Una mostra viva, comprensibile, popolare", dice Floreani, artista, scrittore e performer, considerato oggi il più maturo e convincente astrattista in Italia. Una mostra di grande impatto, grazie anche all'esperienza ormai quarantennale di Floreani, maturata nell'allestimento delle proprie mostre in spazi museali, che punta a combinare la semplicità di lettura e la spettacolarità. E la prima frase di Carmelo Bene riportata nel tabellone d'ingresso della mostra è già significativa, con tutta evidenza riferita alla sua ricerca in ambito astratto: "Per parlare di un artista e di un poeta ci vuole un artista e ci vuole un poeta". "Credo sia importante ricordare – dice Floreani all'Adnkronos – come il Novecento sia stato segnato dalle intuizioni di artisti-teorici che hanno indicato la via: Umberto Boccioni con i suoi Manifesti futuristi su pittura, scultura e architettura, Lucio Fontana sullo Spazialismo con altrettanti Manifesti e Piero Manzoni con i suoi due numeri della rivista Azimuth. Ricordando anche la componente teorica degli astrattisti italiani degli anni '30 e '50. La figura dell'artista-teorico è quindi seminale per una lettura corretta del contemporaneo". "Il periodo storico 1960-1979 considerato attraversa una stagione decisiva per l'Italia – spiega l'artista – Il 1960 è l'anno del film La dolce vita di Fellini, periodo del boom economico, dell'uscita dall'incubo della guerra, della fame, delle città ridotte a cumuli di macerie. Leggerezza che si intuisce dalla centralità riservata all'immagine nelle opere, dalla necessità di un racconto diretto, leggibile con immediatezza, vivo, colorato, suggestivo, di grande libertà nell'uso dei materiali più diversi, dominati da una prorompente libertà creativa. A tale proposito, il gallerista Plinio De Martiis, mentore di buona parte degli artisti pop presenti in mostra, dichiarerà: 'La Pop me la ricordo allegra'". "C'è sicuramente una componente autobiografica nella scelta del periodo – risponde Floreani – per aver attraversato personalmente quegli anni e per aver condiviso quel 'sentire comune' di ottimismo, voglia di fare, ricerca d'indipendenza, di libertà; ma motivazione che deriva anche dalla necessità di esaminare quanto mi ha preceduto sul versante artistico. Il celebre artista David Hockney afferma che ogni artista, prima o poi, deve chiedersi che ruolo riveste nella storia dell'arte e penso che conoscere bene il percorso storico-artistico sviluppatosi fino ad oggi possa essere decisivo per una corretta e piena consapevolezza da orientare sulla propria ricerca". "I 35 artisti sono stati tutti scelti – sottolinea – riportando virgolettato quanto loro stessi raccontavano del loro lavoro: non ho nessuna velleità critica, quanto documentaria sulla ricerca di colleghi che sono stati efficaci testimoni del loro tempo. Umberto Mariani, Fernando De Filippi e Sergio Sarri, presenti in mostra e all'inaugurazione, hanno dichiarato che si tratta probabilmente della mostra sulla Beat italiana più convincente fatta fino ad oggi nel nostro Paese. Ho selezionato le opere una ad una per la loro qualità e rappresentatività, approfittando della presenza delle mie nelle collezioni di Intesa-Gallerie d'Italia, del Mart di Rovereto, del Mambo di Bologna, che mi hanno messo nelle condizioni di avere un rapporto diretto con le loro collezioni. La produzione del progetto e la grande professionalità di Silvana, mio editore e autentico riferimento in Italia, hanno fatto il resto". In mostra troveremo "cento opere di 35 artisti: Schifano, Ceroli, Adami, Del Pezzo, Baj, Rotella, Pascali, Marotta, Gilardi e molti altri: cubi giganti, giraffe alte due metri, segnali stradali immaginari, tappeti-natura: una mostra immediata, popolare, adatta per tutte le età che stimola l'immaginario in un clima rasserenante, accompagnati dalla musica di quegli anni, Caterina Caselli, i Rokes, i Corvi, Lucio Battisti, i Camaleonti, che andrà in loop negli spazi indimenticabili della Basilica Palladiana, dichiarata dall'Unesco bene dell'umanità". Una mostra molto spettacolare quindi. Quali le novità esclusive? "E' una mostra del tutto inedita per il racconto del 'sentire comune' della Pop in arte e la Beat in letteratura – spiega il curatore del progetto – riscoprendo autori misconosciuti come Gianni Milano e Aldo Piromalli o addirittura sconosciuti come Nat Scammacca (definito dal beat americano Lawrence Ferlinghetti come il migliore poeta beat italiano) e il suo Antigruppo siciliano, che conferisce finalmente identità nazionale alla Beat italiana. Viene inoltre ribadita l'indipendenza degli artisti e poeti italiani dal modello americano, fino ad oggi considerato dominante, precisando che gli stessi americani già nel 1963 ritenevano la ricerca italiana talmente indipendente da potersi chiamare Neo-Futurismo". Una mostra che è anche una grande festa collettiva, in cui Vicenza diventa un autentico laboratorio con eventi collaterali ad hoc proposti in alcuni dei principali luoghi monumentali della città. Ad essere coinvolte sono anche le scuole, a partire da una specifica sezione didattica allestita al piano terra della Basilica Palladiana. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, a cura di Roberto Floreani, con testi di Roberto Floreani, Gaspare Luigi Marcone, Alessandro Manca. "Cerco di realizzare il sogno di poter dipingere, vivendolo come un privilegio salvifico: Ballare cantare, scrivere, recitare, fare il teatro, la poesia […] ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare, ma un modo di essere… che poi non è una mia affermazione, ma di Renato Mambor, artista presente in mostra". E l'uomo Floreani cosa sogna? "Non lo so se il sogno rappresenti la finalità dominante della mia vita: dipingendo vivo un sogno lungo un giorno, ogni giorno. Ma combatto anche contro la deriva materialista dell'affermazione del prezzo sul valore con tutti i mezzi a mia disposizione, ribadendo la mia convinta adesione a quella Storia eroica dell'Astrazione, così definita dal filosofo Jean Baudrillard, che pone la componente spirituale al suo centro come irrinunciabile. Mi adopero poi per rimettere qualche casella storica al suo posto iniziando dal Futurismo, come ricordava in precedenza, prima Avanguardia storica del Novecento. Non casualmente, anche la Pop italiana avrebbe potuto chiamarsi Neo-Futurismo, infatti, come suggerisce anche la frase di Lucio Fontana che ho deciso di applicare alle pareti, nell'ultima sala in uscita dalla mostra: 'Nulla verrà distrutto del passato, né mezzi né fini, siamo convinti che si continuerà a dipingere e a scolpire anche attraverso le materie del passato […] ma saranno pervase da sensibilità più affinata'. Affiniamo la sensibilità, quindi". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bonelli: “Post della prof Di Cesare su Balzerani? Incommentabile”
(Adnkronos) – Il post della professoressa Di Cesare su Balzerani? ''Incommentabile. Di Cesare se la vedrà con la rettrice Polimeni ma francamente una docente che insegna all'Università non può scrivere una cosa così. L'ho letto più di una volta e mi chiedo: dove è stata fraintesa? Era chiaro''. Lo ha detto Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ospite del forum Adnkronos. ''Se si conoscevano, io questo non lo so, avrebbe dovuto scrivere 'Cara Barbara ti ho voluto bene ma quello che hai fatto è stato sbagliato'. Siamo parlando di un terrorismo che ha prodotto sangue e dolore nel nostro paese, gli anni di piombo'', ha detto ancora. ''Io in quel periodo abitavo a Casal Bernocchi – racconta -. Stavo andando a scuola, ho sentito pum pum pum e da lontano ho visto il fumo. Ci siamo paralizzati: sotto il tunnel di ponte Ladrone era stato ammazzato il capitano Straullo dai Nar. Straullo era quello che con noi ragazzini, avevo 14 anni, organizzava le partite di calcetto. E' stato un dolore enorme. E' chiaro che per gli anni di piombo ci sono ragioni storiche, politiche ma sono valutazioni di altro tipo''. "Io sono assolutamente favorevole a una politica di difesa comune, bisogna costruire una terzietà dell'Europa, lo dice anche Macron ed è forse l'unica cosa che mi vede d'accordo con Macron", dice ancora Bonelli, per il quale è necessario "costruire una terzietà dell'Ue attraverso una politica estera di difesa, cosa che comporta anche una razionalizzazione dell'uso degli armamenti. I 27 Stai membri, sommati insieme, hanno 350 miliardi di dollari di spese per gli armamenti, 4 volte più della Russia. Quindi una razionalizzazione è essenziale". "Von der Leyen, che è in campagna elettorale, sta smontando tutte quelle politiche di cui lei è stata protagonista e che rivendicava con forza: Green Deal, piano Fit for 55, e così via. Oggi invece ha cambiato idea perché penso che stia immaginando di poter essere rieletta con un pezzo di voti della destra. Questo significa un ribaltamento delle urgenze che l'Ue deve affrontare, perché il tema del cambiamento climatico è un'urgenza i cui costi e drammi sono di fronte a tutti noi. Come Alleanza Verdi Sinistra stiamo lavorando a una proposta politica che sottragga sempre più voti alla destra in questo Paese e, conseguentemente, ne diminuisca il potere nel parlamento europeo", spiega all'Adnkronos. "Quello che sta accadendo oggi a Gaza è la madre dell'instabilità politica internazionale. Sono appena tornato e sono umanamente sconvolto: andare al valico di Rafah e vedere 1500-2000 camion fermi da settimane con i loro carichi di aiuti umanitari mentre i bambini muoiono di fame, e lo dice il direttore dell'Unicef, e vedere le autorità israeliane che bloccano e rigettano l'entrata di farmaci, materiale sanitario, incubatrici, macchine per purificare l'acqua… è qualcosa di inaccettabile. La politica attuale del governo israeliano sta compromettendo il percorso di pace e aumentando l'instabilità internazionale. Sono molto preoccupato e la mia preoccupazione è che ci sia una strategia voluta di 'favorire' un processo di uscita dei palestinesi da Gaza e risolvere così questo problema", sottolinea. ''Dobbiamo essere duri e netti con chi attacca popoli, razza, appartenenza religiosa. Vale in tutti i casi, anche nelle manifestazioni pro Gaza, che sono legittime. Non bisogna mai abbassare la guardia sull'antisemitismo, su questo non ci possono essere ambiguità. La cosa peggiore che può accadere è la perdita della memoria storica e quando si perde la memoria l'orrore è dietro la porta. La memoria storica è l'unico antidoto per evitare il ripetersi di fatti drammatici già accaduti nella storia della civiltà umana. La Shoah non può essere dimenticata'', dice ancora rispondendo a una domanda sul rischio di un pericolo antisemita nelle manifestazioni pro Gaza. "Avviso ai naviganti: Soumahoro non è indagato e sono pronto a fare l'elenco, e la lista è lunga, di quei parlamentari che, nonostante siano stati condannati, verranno candidati alle europee. C'è un doppiopesismo etico e morale fastidioso e inaccettabile", spiega rispondendo a chi parla del candidato alle europee Mimmo Lucano come di un 'Soumahoro 2'. "Ogni volta che attacco Salvini sul ponte sullo stretto o su altro, ricevo lo shitstorm dei deputati della Lega che dicono 'e allora Soumahoro?'. Io per amore di patria non faccio i nomi ma un giorno, e questo è il mio avviso ai naviganti, produrrò l'elenco di tutti i parlamentari condannati, ce ne sono anche tra chi mi dice 'e allora Soumahoro' e tra quelli che tra poco verranno candidarti alle europee. E poi vediamo". Ma Soumahoro lo ricandiderebbe? "La questione politica è chiarita, sta in un altro gruppo, il gruppo misto. La questione della rottura tra di noi – risponde Bonelli – non è per la vicenda giudiziaria ma per come lui ha ritenuto di gestirla con noi, su questo si è determinata la rottura, perché noi siamo molto rigorosi. Ripeto, non per la questione giudiziaria, perché Soumahoro non ha avuto nemmeno un avviso di garanzia". "Chiorazzo? Non è un nome che unisce e quindi bisogna lavorare su un nome. Auspico che anche chi lo ha proposto e lui stesso capiscano che prima di tutto viene la necessità di fermare la destra. Ci sono le condizioni per vincere anche in Basilicata", dice ancora Bonelli all'Adnkronos. "In Basilicata siamo sulla buona strada per poter trovare il candidato, sono estremamente fiducioso – continua Bonelli – come lo sono per il Piemonte e per l'Abruzzo, dove ho visto un clima completamente cambiato, e questo non può che portare tutti ad avere senso di responsabilità. Un senso di responsabilità che dopo le europee possa consentire di costruire un cantiere, campo largo o campo giusto… io lascerei perdere la terminologia, ora chiamiamolo x, il nome poi lo vediamo. Il tema è come stare insieme sulla base programmatica e credo che siamo sulla strada buona". ''E' inaccettabile che qualcuno violi sistemi di sicurezza dell'apparato dello Stato'' e ''utilizzi informazioni riservate della vita delle persone, conti correnti o altro: è un fatto che deve preoccupare e su cui è necessario che ci sia la massima compattezza da parte delle forze politiche. L'inchiesta dovrà definire quali sono le responsabilità e lo Stato dovrà prendere delle contro misure. I giornalisti di 'Domani' però io li difendo perché penso che non siano loro i responsabili del dossieraggio'', ''hanno pubblicato notizie vere'', ha spiegato. "La direzione nazionale antimafia non può subire un processo di delegittimazione o di smantellamento, attenzione perché è in gioco una struttura fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata. Si perseguano i responsabili e la destra eviti di politicizzare questa vicenda", sottolinea ancora. "Alleanza Verdi e Sinistra nelle prossime settimane farà molto parlare di sé perché c'è un problema serio in questo Paese: va ricostruito uno spazio politico per i temi di cui una volta un pezzo di sinistra parlava e che poi ha dimenticato. Parlare con i più poveri di giustizia sociale, non aver paura di affrontare una destra che oggi con arroganza dice che il cambiamento climatico non esiste… Vediamo che il consenso cresce, Mimmo Lucano è già un'importante risposta, così come la candidatura di Smeriglio, e vi assicuro che ci saranno sorprese in futuro…", dice ancora. "Stiamo registrando una grande attenzione nei confronti di Alleanza Verdi e Sinistra – continua Bonelli – e lo dico al mio collega a cui voglio molto bene, Nicola Fratoianni: dobbiamo costruire una prospettiva di governo, e quando ci candideremo, ci candideremo a governare, e forse faremo paura a chi ha messo in ginocchio questo Pese dal punto di vista sociale e ambientale. Dobbiamo costruire una postura di governo, questa è la sfida che dobbiamo lanciare: uno spazio politico che coniughi giustizia sociale e ambientale, sul tema della pace, e che insieme porti le migliori intelligenze del nostro paese a candidarsi al governo". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inchiesta Perugia, Bisignani: “Striano invisibile ha coperture importanti”
(Adnkronos) –
Luigi Bisignani, manager e già giornalista per 'l’Espresso' e 'Panorama', è intervenuto a 'L’aria che tira' condotto da David Parenzo su La7. Nel suo libro “I potenti al tempo di Giorgia”, scritto insieme a Paolo Madron (Chiarelettere), pubblicato a maggio 2023, rivelava l’esistenza di una maxi inchiesta su intercettazioni illegali. Bisignani fa intendere al conduttore che si trattava dell’inchiesta sul luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e il sistema di accessi illegali sui dati di politici e vip. “Mi faccio una domanda”, esordisce Bisignani, “come mai Striano che è sotto inchiesta dalla scorsa estate, resta assolutamente invisibile? Non ne esiste una foto, nessuna troupe lo ha inseguito sotto casa, non ha ricevuto neanche mezzo tapiro., sui giornali non è stato fatto il solito articolo ‘la ragnatela di Striano’ con un’infografica che racconta tutti i suoi contatti? Come mai questo signore è intoccabile? È chiaro che è coperto da qualcuno”. Secondo Giovanna Vitale, cronista politica di “Repubblica” seduta al tavolo dell’“Aria che tira” insieme a Luigi Bisignani e Tommaso Cerno, neodirettore del “Tempo” (testata su cui Bisignani scrive una lettera domenicale), Striano era la fonte confidenziale di molti giornalisti, non solo del “Domani”. E precisa un fatto: “quando un giornalista commissiona un accesso abusivo per avere informazioni su qualcuno, commette un reato. Ma se usa le informazioni che una fonte si è procurata autonomamente, non deve neanche rivelare il nome della fonte ed è protetto dalla deontologia del suo mestiere. È un confine labile ma fondamentale”. Bisignani dà poi una spiegazione al perché l’inchiesta su Striano sia esplosa proprio ora: “Cade in un momento drammatico nell’intelligence: è appena finito uno scontro sulla nomina del procuratore generale di Roma che è quello che autorizza le intercettazioni. Il timing non è casuale: sono in ballo le nomine al vertice dei servizi segreti. E queste informazioni arrivano proprio dai servizi, sono loro che stanno muovendo le acque. Ma tanto questa inchiesta, come altre nel passato, finirà in una bolla di sapone”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Con 10mila passi al giorno si abbatte rischio morte e di malattie cardiovascolari
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Camminare può salvare la vita. Non importa quanto tempo trascorrono nell'immobilità, se i super sedentari si alzano e camminano, un passo dopo l'altro possono abbattere il loro rischio di morte e di malattie cardiovascolari. Il numero ottimale di passi per contrastare le ore trascorse piantati tra divano e scrivania dell'ufficio? E' compreso tra 9mila e 10mila passi al giorno, quota che può ridurre il rischio di mortalità del 39% e il rischio di malattie cardiovascolari del 21%. Lo ha calcolato un team di scienziati, autori di un ampio studio basato sulla popolazione, pubblicato online sul 'British Journal of Sports Medicine'. Lavori precedenti avevano già dimostrato che un numero maggiore di passi giornalieri è associato a livelli più bassi di morte e malattie cardiovascolari, altri invece avevano collegato alti livelli di sedentarietà a un aumento dei rischi. Ma questi studi non avevano indagato il potenziale dell'attività fisica di compensare o ridurre questo rischio. Il gruppo di ricercatori dell'Università di Sydney/Charles Perkins Centre, ha avuto accesso ai dati di 72.174 persone (età media 61 anni; 58% donne) contenuti nel maxi database biomedico Uk Biobank. I partecipanti avevano indossato un accelerometro al polso per 7 giorni per misurare la loro attività fisica. Queste informazioni sono state usate per stimare il conteggio dei passi giornalieri e il tempo trascorso in sedentarietà, cioè seduti o sdraiati da svegli.
La mediana di passi giornalieri per i partecipanti era di 6.222 passi/giorno, e la soglia di 2.200 passi/giorno è stata presa come punto di riferimento per valutare l'impatto dell'aumento dei passi sul rischio di morte e sugli eventi cardiovascolari. Il tempo mediano sedentario era di 10,6 ore al giorno, quindi i partecipanti allo studio che risultavano essere sedentari per 10,5 ore al giorno o più sono stati considerati in una fascia elevata. Nel corso di un follow-up medio di 6,9 anni, si sono verificati 1.633 decessi e 6.190 eventi cardiovascolari. Dopo aver preso in considerazione altri fattori potenzialmente influenti, gli autori hanno calcolato il numero ottimale di passi al giorno per contrastare gli effetti della sedentarietà, che è risultato essere appunto 9-10.000.
Il 50% dei benefici è stato ottenuto tra 4.000 e 4.500 passi al giorno per poi arrivare alla riduzione massima osservata al livello ottimale di attività fisica. Gli esperti puntualizzano che si tratta di uno studio osservazionale e che non è possibile stabilire un rapporto causa-effetto. Altri fattori non misurati possono aver infatti influenzato i risultati. Tuttavia, concludono gli autori, "qualsiasi numero di passi giornalieri superiore al riferimento di 2.200 al giorno è stato associato a una mortalità inferiore e a un rischio di eventi cardiovascolari più basso per le persone in fascia di sedentarietà bassa e alta". "L'accumulo di una quota tra 9.000 e 10.000 passi quotidiani ha ridotto in modo ottimale questi rischi tra i partecipanti altamente sedentari. La soglia minima associata a una mortalità e a un rischio di malattie cardiovascolari sostanzialmente inferiori era compresa tra 4.000 e 4.500 passi al giorno. Questi risultati possono essere utilizzati per aumentare i messaggi di salute pubblica e informare linee guida su comportamento sedentario e attività fisica basate su dispositivi, che probabilmente includeranno raccomandazioni specifiche anche sui passi quotidiani". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
8 marzo, il report: da inizio anno 20 donne uccise
(Adnkronos) – Sono 20 le donne uccise dall'inizio dell'anno al 3 marzo scorso, di cui 18 in ambito familiare e affettivo e 8 per mano del partner e dell'ex partner. Sono i dati del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale che ha realizzato anche il report '8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza' analizzando il periodo 2020-2023. Il numero di donne uccise in questo periodo rimane quasi costante con 119 vittime nel 2020, 122 nel 2021, 128 nel 2022 e 120 nel 2023 con un aumento dell'1%.
Il numero dei reati introdotti dal codice rosso tra il 2020 e il 2023 è andato progressivamente aumentando per quanto riguarda la violazione ai provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (1.836 nel 2020-2.563 nel 2023) e per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso che, tuttavia, presenta nell’ultimo anno una leggera flessione: 56 casi nel 2020, 91 nel 2021, 104 nel 2022, 93 nel 2023. Di contro, per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (973 casi nel 2020 e 1.378 nel 2023) e per la costrizione o induzione al matrimonio ( 8 casi nel 2020 e 28 nel 2023) si registra un andamento altalenante nel periodo in esame, con un incremento nell’ultimo anno. Per quanto attiene alle vittime delle delittuosità l’incidenza di quelle di genere femminile ha registrato valori che si attestano tra il 57 e il 96%, tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, i cui valori oscillano dal 26% del 2022 al 17% dell’anno successivo.
I reati spia come lo stalking e i maltrattamenti contro familiari e conviventi crescono tra il 2020 e il 2021 e fanno registrare un leggero decremento nel 2022 e nel 2023. Aumentano invece le violenze sessuali che mostrano una crescita del 35%: erano 4.497 nel 2020 e passano a 6.062 nel 2023. In particolare nel 2020 si erano registrati 16.744 casi di stalking, nel 2021 18.724, nel 2022 18.671, infine 18.664 nel 2023. Quanto ai maltrattamenti contro familiari e conviventi erano 21.709 nel 2020, 23.728 nel 2021, 24.570 nel 2022 e 24.474 nel 2023. La variazione percentuale tra il 2020 e il 2023 è del +11% per lo stalking e del +13% i maltrattamenti. L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, all’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali. Da evidenziare come, nel quadriennio, anche l’azione di contrasto ai reati spia abbia fatto registrare un incremento delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, del 17% per gli atti persecutori, del 20% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e del 26% per le violenze sessuali. Di contro, l’azione di contrasto, dopo aver evidenziato un’incidenza costante del 78% di delitti scoperti per i primi tre anni del periodo in argomento, nel 2023 fa rilevare un significativo aumento, attestandosi all’82%. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fotografia, Terna lancia terza edizione premio Driving Energy
(Adnkronos) – Dopo il successo della seconda edizione, che ha visto circa 2.800 iscritti, Terna lancia il Premio 'Driving Energy 2024 – Fotografia Contemporanea', il concorso gratuito, aperto a tutti i fotografi professionisti e amatori in Italia, finalizzato alla promozione dello sviluppo culturale del Paese e dei nuovi talenti del settore. Il Premio propone quest’anno il tema La via dell’invisibile. Da oggi, e fino al 30 giugno, iscrivendo sul sito ufficiale premiodrivingenergy.terna.it, i fotografi sono invitati a interpretare le diverse forme di energia invisibile che, però, producono effetti visibili: un modo per celebrare il talento e l’unicità dell’arte che riesce a vedere realtà che per molti non esistono, o non esistono ancora. Invisibile – ricorda Terna – "è il mondo delle emozioni e quello del pensiero, in tutte le loro possibili declinazioni: artistiche, scientifiche e tecnologiche, immaginative o razionali. Invisibile è anche l’energia che l'azienda, come gestore della rete elettrica nazionale, è impegnata a trasmettere a tutto il Paese ogni giorno, 365 giorni l’anno. Sempre più invisibili sono anche gli elettrodotti progettati e realizzati da Terna, nel suo ruolo di abilitatore della transizione ecologica. La sostenibilità delle infrastrutture, spesso invisibili all’occhio umano, è un driver strategico e uno dei pilastri dell’attività del Gruppo". L'edizione 2024 – si spiega – "conferma l’impostazione della precedente, che è riuscita a raggiungere gli ambiziosi obiettivi in termini di apertura, inclusione e coinvolgimento a livello nazionale, decretando il successo del Premio nel settore della fotografia". Cinque, anche quest’anno, i riconoscimenti previsti: Premio Senior, del valore di 15 mila euro, aperto ai partecipanti dai 31 anni in su, il Premio Giovani, del valore di 5 mila euro, dedicato ai fotografi fino ai 30 anni, il Premio Amatori, del valore di 5 mila euro, aperto a coloro che non perseguono professionalmente la carriera da fotografi, la Menzione Accademia, del valore di 2 mila euro, aperta agli studenti iscritti alle realtà di alta formazione nei settori attinenti al Premio, e la Menzione Opera più votata da Terna, del valore di 2 mila euro, aperta a tutte le categorie e assegnata dalle persone di Terna che voteranno la propria opera preferita, tra le finaliste, visionandole in anteprima sul portale TernaCult, piattaforma di promozione culturale a esclusivo uso interno. Confermata anche la struttura della Governance, a partire dal Comitato di Presidenza composto da Igor De Biasio e Giuseppina Di Foggia, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Al Curatore Marco Delogu e alla Presidente di Giuria Lorenza Bravetta, elementi di importante continuità con le precedenti edizioni, si affiancano i nuovi giurati scelti tra personalità di alto profilo nei settori di riferimento del Premio: Francesca Barbi Marinetti, critica d’arte, curatrice e imprenditrice culturale; Micol Forti, Curatrice della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Rosa Alba Impronta, collezionista, imprenditrice e fondatrice del progetto Made in Cloister; i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi, sceneggiatori, poeti e fotografi. Completa la Giuria David Massey, Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Terna. Confermato anche il Comitato d’Onore, composto dai vincitori dell’edizione 2023 del Premio: Dione Roach (Premio Senior), Martina Zanin (Premio Giovani), Antonio Vacirca (Premio Amatori), Beatrice Aiello (Menzione Accademia), e Lorenzo Pipi (Menzione Opera più votata da Terna). A loro il compito di assegnare la Menzione Accademia. “Per Terna la cultura è una risorsa strategica: per questo motivo abbiamo dato continuità al nostro impegno con un progetto di alto profilo come il Premio Driving Energy. Siamo orgogliosi di lanciare questa terza edizione e di stimolare, condividendolo con gli italiani, un momento di crescita e riflessione collettiva centrato sulla fotografia, sulla contemporaneità e sul fondamentale ruolo di Terna al servizio del Paese”, ha dichiarato Igor De Biasio, Presidente di Terna. “Il tema del Premio, ‘La via dell’invisibile’, ci permette di portare all’attenzione di tutti i cittadini gli aspetti fondamentali della nostra mission, i valori che condividiamo. Con l’edizione di quest’anno vogliamo dare risalto al tema della sostenibilità, non solo asse portante del nostro approccio strategico e industriale, ma anche manifestazione di quella più ampia visione che Terna ha per il presente e il futuro del nostro Paese”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Il 2024, per il Premio Driving Energy, è con ogni probabilità l’anno della consacrazione, un risultato straordinario per un progetto nato solo due anni fa. La terza edizione del concorso prende il via beneficiando dell’intenso lavoro svolto finora con Terna: il Premio è diventato oggi un appuntamento molto atteso dagli addetti ai lavori ed è riconosciuto come tappa fondamentale della fotografia contemporanea in Italia”, ha dichiarato Marco Delogu, Curatore del Premio. I lavori fotografici finalisti verranno esposti in una mostra gratuita, allestita a Palazzo Esposizioni Roma, che sarà inaugurata in occasione dell’evento di proclamazione e premiazione dei vincitori. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
La prossima pandemia la porteranno le zanzare? Cosa dice il biologo
(Adnkronos) – In un mondo sempre più globalizzato, con il pianeta scosso dall'emergenza climate change, infezioni che finora abbiamo guardato da lontano rischiano di trovare un habitat e condizioni ideali per diffondersi anche in Europa e quindi in Italia. Per malattie come Dengue o Chikungunya, veicolate dalle zanzare, "ogni anno osserviamo un aumento dei casi autoctoni, a trasmissione locale. La tendenza che ci aspettiamo è di registrare ogni estate sempre più contagi di questo tipo. E qualcuno si spinge addirittura a prevedere che la prossima pandemia sarà proprio una patologia a trasmissione vettoriale". La 'malattia X', quella che l'Organizzazione mondiale della sanità dice che arriverà di certo ("non è questione di 'se', ma di 'quando'"), potrebbe dunque essere un'infezione causata dalle zanzare. "Io non sono così pessimista, ma l'eventualità esiste", l'ipotesi regge. Lo spiega all'Adnkronos Salute Paolo Gabrieli, professore di Zoologia all'università Statale di Milano. Il biologo, classe 1983, è il vincitore di uno dei 3 grant da 150mila euro assegnati in questi giorni dalla Fondazione Inf-Act con la collaborazione della Fondazione Armenise-Harvard, destinati a scienziati a metà carriera. Obiettivo: sostenere progetti che rischiano di uscire dai radar dei finanziamenti alla ricerca. Allo studio delle arbovirosi, patologie umane e animali trasmesse da insetti vettori, Gabrieli ha dedicato una vita. Il lavoro per cui è stato premiato punta a sviluppare una nuova tecnica eco-compatibile che permetta di
controllare la popolazione di zanzare
, modificandone la riproduzione. A chi gli chiede se rischiano di diventare endemiche anche alle nostre latitudini infezioni come la Dengue, che corre in Sudamerica allarmando le autorità sanitarie internazionali, l'esperto risponde innanzitutto che "non dobbiamo fare allarmismo. Siamo nel campo delle possibilità, però sicuramente le possibilità ci sono". "Perché si verifichi la trasmissione di queste malattie – sottolinea Gabrieli – bisogna avere un certo numero di persone che le portano e un certo numero di zanzare in grado di trasmetterle. Evidentemente le zanzare capaci di trasmettere queste malattie noi oggi in Italia ce le abbiamo. Non registravamo casi autoctoni di patologie come Dengue e Chikungunya perché fino a 30 anni fa non avevamo vettori in grado di veicolarle, ma ora sì: con la zanzara tigre", specie invasiva ormai 'di casa' nella Penisola, "la possibilità di una trasmissione locale esiste. Con tante persone che si spostano, che vanno all'estero e possono rientrare con l'infezione, può succedere che le punga una zanzara che quindi si infetta e può diffondere la malattia pungendo altre persone". "Non a caso – evidenzia il biologo – c'è grande attenzione all'epidemia di Dengue in Brasile: è un Paese vastissimo, meta turistica e di lavoro, dunque la possibilità di avere viaggiatori che tornano con l'infezione è molto alta. Dobbiamo anche considerare – precisa Gabrieli – che quando si dice che l'anno scorso abbiamo avuto in Italia oltre 80 casi autoctoni di Dengue, i casi reali potrebbero essere molti di più. Si calcola infatti che solo il 10% circa degli infettati dal virus Dengue sviluppa segni clinici di malattia. Gli oltre 80 casi segnalati sono soltanto quelli sintomatici e facendo un calcolo decisamente al ribasso, nella realtà i contagi autoctoni potrebbero essere stati almeno 500. Questo significa che molte persone magari soggiornano all'estero, rientrano senza manifestare disturbi, ma possono ugualmente portare a casa l'infezione in maniera totalmente non controllata né controllabile. Certo non si può fare uno screening a tutti quelli che viaggiano". Ma in Italia potrebbe tornare endemica anche la malaria? "La questione è interessante. In realtà – osserva il ricercatore – in Italia viviamo oggi in una condizione di 'anofelismo senza malaria': abbiamo cioè le zanzare, ma non la malattia", non in forma autoctona. "Fino agli anni '60 del Novecento eravamo un Paese malarico – ricorda Gabrieli – e quindi le specie in grado di trasmettere la patologia, che sono solo le zanzare anofele, nel nostro Paese ci sono. E' però cambiato completamente l'ambiente in cui in cui viviamo, perché l'Italia degli anni '50 e quella di oggi sono molto diverse. Oggi il numero di anofele che abbiamo è molto basso". Dunque le zanzare 'giuste' nella Penisola "ci sono, ma fortunatamente non bastano a sostenere il ciclo di trasmissione della malaria. Abbiamo così casi importati o 'da aeroporto', però al momento non sembrano esserci le condizioni per un ritorno dell'infezione nel Paese". Ovviamente è cruciale che le anofele italiche rimangano poche, "ma su questo – rassicura l'esperto – mi sento positivo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sciopero generale 8 marzo, treni a rischio: orari, tutte le info
(Adnkronos) – Sciopero generale domani, venerdì 8 marzo, con treni a rischio stop su tutto il territorio nazionale. Dalla mezzanotte alle 21.00, infatti, una sigla sindacale autonoma ha proclamato uno sciopero generale nazionale del personale del Gruppo FS, di Trenitalia e Trenitalia Tper. Durante lo sciopero sarà garantita l’effettuazione delle corse nazionali elencate nelle apposite tabelle dei treni da assicurare in caso di protesta sindacale, nonché dei treni regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00), consultabili nella sezione 'Treni garantiti in caso di sciopero' del sito di Trenitalia.
L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Informazioni su collegamenti e servizi sono disponibili attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, il sito trenitaliatper.it, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e i presidi di assistenza clienti nelle stazioni. La proclamazione dello sciopero nazionale del trasporto ferroviario potrà interessare anche il servizio ferroviario lombardo. Lo rende noto Trenord, sottolineando che "in analoghe circostanze, le ripercussioni sul servizio non sono state significative". Prima dell’inizio dello sciopero, viaggeranno i treni con partenza prevista entro le ore 23.59 del 7 marzo e arrivo alla destinazione finale entro le ore 00.59 dell’8 marzo; venerdì, nelle fasce orarie 6-9 e 18-21, saranno garantite le corse presenti nell’elenco disponibile al link www.trenord.it/trenigarantiti. Per quanto riguarda il collegamento aeroportuale, saranno previsti autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, per eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto -da Milano i bus partiranno da Via Paleocapa, 1- e tra Stabio e Malpensa Aeroporto. Eventuali cancellazioni di corse regionali, suburbane e del collegamento aeroportuale Malpensa Express saranno comunicate su sito e App Trenord. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dipendenti con figli a carico, fino a 2mila euro di bonus non tassati: le novità
(Adnkronos) – Arrivano le indicazioni dell’Agenzia sulle novità in materia di redditi di lavoro dipendente introdotte dalla legge di Bilancio 2024 e dal decreto Anticipi. Con una circolare diffusa oggi, la n. 5/E, vengono illustrate le nuove misure per il welfare aziendale, il trattamento integrativo speciale per i lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale e gli effetti fiscali relativi alle norme sul riscatto dei periodi non coperti da retribuzione. Tra le novità, entrano tra i “bonus” esentasse non solo le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro ai dipendenti per il pagamento delle utenze domestiche, ma anche quelle per l’affitto e per gli interessi sul mutuo della prima casa. Il limite entro il quale è possibile riconoscere beni e servizi esenti da imposte, ordinariamente fissato a 258,23 euro, è stabilito a mille euro, con ulteriore innalzamento a 2mila euro per i dipendenti con figli a carico. Quanto alle novità sul welfare aziendale , la circolare passa in rassegna alcune delle novità in materia di welfare aziendale. La legge di Bilancio 2024 (in deroga all’art. 51 del Tuir) stabilisce infatti che non concorrono al reddito di lavoro dipendente, entro il limite di mille euro, i beni e i servizi prestati e le somme erogate o rimborsate ai lavoratori. Questo tetto sale a 2mila euro se il dipendente ha figli a carico. Tra i fringe benefit possono rientrare non solo le somme per il pagamento delle utenze domestiche (energia elettrica, acqua e gas), ma anche quelle per l’affitto o gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale del lavoratore, anche se il contratto di affitto o il mutuo sono intestati al coniuge o a un altro familiare del dipendente. L’Agenzia fornisce chiarimenti anche sulle modalità per determinare il compenso in natura in caso di prestiti concessi al lavoratore, con particolare riguardo al tasso ufficiale di riferimento (Tur) e sulla riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato dal 10 al 5%. Inoltre al fine di sostenere il settore turistico, ricettivo e termale, l’ultima legge di Bilancio riconosce inoltre a favore dei lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e per quelli del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali, un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15%. La misura si riferisce alle prestazioni rese tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2024 dai lavoratori dipendenti con redditi non superiori a 40mila euro per il periodo di imposta 2023. L’agevolazione è calcolata sulla retribuzione lorda corrisposta per lavoro straordinario in giorni festivi o in periodo notturno. Il datore di lavoro, a partire dalla prima retribuzione utile e, comunque entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno, eroga come sostituto d’imposta il trattamento integrativo speciale, indicando poi l’importo nella certificazione unica del dipendente relativa al periodo di imposta 2024. Infine circa il riscatto dei periodi non coperti da retribuzione la circolare fa infine il punto sugli effetti fiscali delle nuove misure. In via sperimentale per il biennio 2024 -2025 gli iscritti presso una delle gestioni previdenziali amministrate dall’Inps, non titolari di pensione e privi al 31 dicembre 1995 di anzianità contributiva, possono riscattare i periodi antecedenti all’entrata in vigore della legge di Bilancio compresi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato. Sono previste specifiche condizioni per l’applicazione e i periodi riscattabili non possono superare i 5 anni anche non continuativi. Il dipendente può chiedere al proprio datore di lavoro di sostenere l’onere del riscatto utilizzando i premi di produzione spettanti al lavoratore. —facilitaliawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
8 marzo, tra Flashmob e convegni ecco Giornata internazionale donna a Roma Tor Vergata
(Adnkronos) – Lungo ponte di eventi per celebrare la Giornata Internazionale dei diritti delle donne da parte dell’università di Roma Tor Vergata. Evento clou della giornata di domani 8 marzo è la presentazione di 'Equilibri', la prima biblioteca dedicata alla letteratura di genere e inclusione dell’università di Roma Tor Vergata. Nato da un’idea della commissione Bilancio di genere di concerto con il Cug – comitato unico di garanzia e con la biblioteca di area economica 'Vilfredo Pareto', il progetto Equilibri fa riferimento sin dal nome all’auspicabile raggiungimento del giusto bilanciamento nei diversi aspetti della vita delle persone. Equilibri è un progetto in fieri che tuttavia ad oggi già accoglie circa 400 volumi tra saggi, monografie e riviste tra cui la storica Dwf donnawomanfemme. Le opere attualmente presenti sono anche frutto di donazioni (tra i donatori Annalisa Rosselli, professoressa di Storia dell’Economia politica e Stefano Ciccone, sociologo) di esperti ed esperte di tematiche di genere e inclusività dell’Ateneo. A queste donazioni sono stati aggiunti nuovi volumi, grazie al contributo della commissione Bilancio di Genere di Ateneo. Non mancano pietre miliari della letteratura di genere, come i testi di Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Bell Hooks, Elena Gianini Belotti alla quale è intitolato il Centro Anti Violenza Tor Vergata. Degne di nota le pubblicazioni di Stefania Spanò, in arte Anarkikka, autrice, vignettista, illustratrice femminista. “Abbiamo avvertito l’esigenza di creare un luogo fisico nel quale i temi di genere potessero essere sviluppati anche dal punto di vista degli approfondimenti culturali e scientifici. Una biblioteca è un luogo dove si fa cultura e i libri sono il mezzo per diffonderla", commenta Nathan Leviald Ghiron rettore dell’università di Roma Tor Vergata. "L’Ateneo non è solo un luogo dove si studia ma anche un luogo dove è possibile condividere idee e opinioni anche attraverso il confronto. La lettura rappresenta un modo per arricchire le conoscenze e stimolare un dibattito più consapevole”, continua. Alla presentazione-inaugurazione, organizzata alle 10:30 di domani nel Salotto della 'Vilfredo Pareto', prendono parte gli ideatori e le ideatrici di questo nuovo spazio dedicato alla parità di genere e all’inclusione. Con loro dialoga anche l’astrofisica e scrittrice Edwige Pezzulli che di recente ha pubblicato con Nastassja Cipriani 'Oltre Marie. Prospettive di genere nella scienza'. La giornata di domani 8 marzo non prevede però solo convegni. Dopo la presentazione di Equilibri, andrà in scena un flashmob coreografico nel piazzale della facoltà di Economia. Un flashmob, a cura del Cav (centro anti-violenza) dell’Ateneo, intitolato a Elena Gianini Belotti, gestito dall’Associazione Differenza Donna e che nelle scorse settimane ha celebrato il primo anno di attività. Oggi, invece, sempre nella facoltà di Economia, si fa il punto sulla questione della parità di genere, diversità e inclusione. Nel seminario Jean Monnet organizzato da Biancamaria Raganelli, associata di Diritto dell’economia, si affrontano i temi di diversity and inclusion che “sono la nuova sfida per superare la dicotomia tra i generi e promuovere la creazione di valore nelle Imprese sul mercato, nelle Amministrazioni pubbliche e nelle Istituzioni in un'ottica di sostenibilità esg”. Sempre nella mattinata di oggi, invece, all’auditorium Ennio Morricone della macroarea di Lettere e Filosofia si parla di maternità moderna e violenza ostetrica, in un incontro di formazione e sensibilizzazione con pièce teatrale, organizzato dal centro di studi dipartimentale 'Grammatica e sessismo', coordinato da Francesca Dragotto, associata di Glottologia e linguistica. Un tema che ha ottenuto riconoscibilità e spazio nel discorso istituzionale e pubblico internazionale dal 2014, quando l’Organizzazione mondiale della sanità pubblica la 'Dichiarazione per la prevenzione ed eliminazione dell’abuso e della mancanza di rispetto durante l’assistenza al parto presso le strutture ospedaliere'. Lunedì 11 marzo, invece, nella macroarea di Scienze, l’attenzione è rivolta a Rosalind Franklin famosa biochimica e cristallografa britannica (1920-1958), a cui è stato dedicato il Premio della Fondazione De Santis per la salute sociale. Il premio ha rappresentato il giusto riconoscimento, seppur postumo, per l’importante lavoro della scienziata. Infatti, grazie ai suoi studi, James Watson e Francis Crick hanno individuato la struttura a elica del Dna, ottenendo il premio Nobel senza menzionare l’apporto di Rosalind Franklin. Roma Tor Vergata, lo scorso settembre, è stata designata depositaria del Premio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ornella Muti in Russia con la figlia Naike: “Libere di esprimerci”
(Adnkronos) – Anche Ornella Muti e sua figlia Naike sono stati ospiti al Forum della Gioventù che si è tenuto a Sochi, in Russia. Questo evento ha visto la partecipazione di una folta delegazione italiana, tra cui anche lo street artist italiano Jorit e il pianista Lorenzo Bagnati. "E' stata un'emozione grandissima, c'era un grande affetto nei miei confronti", ha dichiarato l'attrice in un video pubblicato su Instagram dalla figlia Naike Rivelli che aggiunge: "Ovunque siamo andate, in televisione, conferenze stampe, ci siamo sentite libere di poterci esprimere su tutto, abbiamo parlato di pace, di eco-fashion. E' stato bello poter dire la nostra". Inoltre, durante il Forum, è stato svelato un murale dedicato a Ornella Muti, che è molto popolare in Russia. L’attrice, insieme alla figlia, ha partecipato all’inaugurazione del murale, incontrando l’artista 33enne Jorit che ha chiesto al presidente Vladimir Putin una foto "per dimostrare che è umano" e che "la propaganda dice cose non vere". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Emergenza zanzare, il progetto: maschi killer come insetticidi green
(Adnkronos) – Combattere le zanzare usando le zanzare. Trasformandole cioè in 'insetticidi green' a effetto immediato, da utilizzare al bisogno per contrastare sul nascere eventuali focolai di infezioni come la Dengue. E siccome a trasmettere malattie sono le femmine, "la nostra idea è creare maschi di zanzara tigre geneticamente modificati in laboratorio che, liberati in natura, accoppiandosi con le femmine della loro specie sostanzialmente le uccidono". Amanti killer, assassini inconsapevoli. Paolo Gabrieli, biologo dell'università Statale di Milano, spiega così all'Adnkronos Salute il progetto che porterà avanti grazie a una delle 3 borse di studio da 150mila euro l'una assegnate in questi giorni dalla Fondazione Inf-Act con la collaborazione della Fondazione Armenise-Harvard. Grant destinati a scienziati a metà carriera, camici giunti 'nel mezzo del cammino', troppo spesso trascurati dai finanziamenti alla ricerca. Classe 1983, fin dalla laurea in Biologia Gabrieli si è dedicato allo studio degli insetti che trasmettono patologie umane e animali. Le
arbovirosi: un'emergenza in crescita
tra globalizzazione e cambiamento climatico, minaccia su cui si concentra sempre di più l'attenzione delle autorità sanitarie internazionali. Dopo esperienze di formazione e ricerca in Italia (università di Pavia, Perugia e Milano) e all'estero (Imperial College di Londra in Uk, Harvard School of Public Health di Boston negli Usa), oggi lo scienziato è professore di Zoologia in UniMi. "L''Armenise-Harvard Inf-Act Mid-Career Award' – afferma – mi permette di consolidare il gruppo di ricerca e di realizzare i nuovi approcci scientifici che ho immaginato per controllare in modo eco-compatibile le zanzare e le malattie che trasmettono. E' anche di vitale importanza per raccogliere nuovi dati e cercare ulteriori finanziamenti che ci permettano di conseguire l'obiettivo finale". "La tecnologia più efficace contro le cosiddette malattie trasmesse da vettori – ricorda Gabrieli – è il controllo delle zanzare. A questo scopo oggi si utilizzano gli insetticidi, che però comportano diversi problemi: possono essere tossici per l'ambiente e la salute umana, e sempre più spesso incontrano insetti diventati resistenti anche a più di un prodotto". Un po' come avviene con gli antibiotici, che usati troppo e male favoriscono lo sviluppo di superbatteri invulnerabili ai farmaci, "più utilizziamo insetticidi chimici e più rischiamo di selezionare popolazioni di 'super zanzare' insensibili alla loro azione. Servono quindi alternative per controllare le zanzare in maniera eco-compatibile".
La strategia ideata da Gabrieli e colleghi si ispira alla 'tecnica dell'insetto sterile' teorizzata negli anni '50 del secolo scorso. "I maschi di una specie – illustra il ricercatore – vengono presi, sterilizzati e reimmessi in natura, dove si accoppiano con femmine della stessa specie che quindi depongono uova sterili", ossia non figliano. Due i problemi: da un lato "per ridurre la popolazione complessiva di quell'insetto ci vuole tempo, bisogna aspettare delle generazioni", ragiona l'esperto. Dall'altro lato, "le femmine in circolazione continuano a pungere uomini o animali". Per le zanzare femmine, infatti, assicurarsi un pasto di sangue è essenziale per avere le energie necessarie alla riproduzione. E anche se accoppiandosi con maschi sterili non diventeranno 'mamme', le uova le depongono comunque e perciò devono mangiare. Pertanto "continuano a pungere, quindi a trasmettere almeno per un certo periodo eventuali infezioni". "Ciò significa che questo tipo di approccio non può essere usato in caso di focolai – chiarisce Gabrieli – perché funziona, ma nel tempo, sulle generazioni successive. Non nell'immediato come l'insetticida, ma preventivamente, per abbassare la popolazione di zanzare nel futuro. La strategia che abbiamo ideato, invece, agisce sempre sulle zanzare maschio, ma permette di controllare la popolazione di zanzare femmine subito". Come? "Attraverso tecniche di modificazione genetica – descrive lo scienziato – creiamo insetti maschi che rilasciati in natura, accoppiandosi, uccidono le loro femmine". In altre parole, con il loro 'abbraccio mortale' questi maschi assassini "funzionano come un insetticida. Però eco-compatibile". Zanzare contro zanzare, maschi contro femmine a fin di bene. Ma la prospettiva è l'estinzione? "In questo momento – precisa Gabrieli – parliamo di studi confinati in laboratorio. Lo scopo del nostro lavoro è dimostrare che la tecnica può funzionare nel controllo immediato di popolazioni di zanzare potenzialmente infettive, attraendo nuovi fondi per completare il progetto e trasferirlo dal bancone al campo". Tuttavia, puntualizza il biologo, "va considerato che la zanzara tigre, specie invasiva al centro dei nostri studi, è un problema in Europa e lo sta diventando anche in Italia. Molto probabilmente i focolai autoctoni di Dengue e Chikungunya che abbiamo registrato sono dovuti proprio alla presenza della zanzara tigre nel nostro Paese, perché è l'unico vettore in circolazione in Italia capace di trasmettere queste malattie. E l'approccio previsto dall'Ue è che, se abbiamo la possibilità di estinguere le specie di zanzare invasive, dobbiamo farlo". "Ecco dunque che bisogna fare dei distinguo. L'obiettivo del nostro progetto è il controllo della popolazione di zanzare – ribadisce il ricercatore – ma la tecnica" dell'amante killer "può essere declinata in base alle necessità contingenti e al pericolo rappresentato dalle diverse specie, perseguendo scopi differenti. Bisogna comunque ricordare che nella realtà – riflette Gabrieli – non saremo mai capaci di estinguere una specie dal pianeta Terra, probabilmente neanche di estinguere singole popolazioni a livello locale o micro locale. Si punta sul controllo, perché per trasmettere efficacemente un'infezione serve un certo numero di zanzare determinato da regole e modelli matematici. Se noi teniamo abbastanza basso il numero di zanzare, il ciclo di trasmissione della malattia che portano è molto improbabile". Il fine ultimo è questo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inchiesta Perugia, Cantone: “Numeri mostruosi, è uscito fuori un verminaio”
(Adnkronos) – È terminata dopo circa tre ore l’audizione del procuratore di Perugia Raffaele Cantone sul caso dell’inchiesta di Perugia, davanti alla Commissione parlamentare Antimafia. Il procuratore ha lasciato Palazzo San Macuto dove tornerà alle 14.30 per essere sentito davanti al Copasir. "Bisogna tutelare le banche dati, non solo quella della Dna, ma tutte quelle che hanno atti giudiziari", ha detto Cantone, che ha affermato che quelli dell'inchiesta sono "numeri molto più preoccupanti di quelli emersi, inquietano, sono mostruosi". "In questi mesi, da quando è uscita la prima notizia – continua il procuratore -, come procura di Perugia abbiamo fatto atti delicatissimi, abbiamo sentito per due volte il ministro della Difesa che va ringraziato per la sua scelta di rivolgersi all'autorità giudiziaria", spiega aggiungendo che in questo modo ha consentito di "far uscire questo verminaio". "Il mercato delle sos non si è affatto fermato", ha spiegato, sottolineando che le ricerche sono proseguite anche dopo che ci fu la fuga di notizie sull'inchiesta. "La vicenda è oggettivamente molto grave, il numero di accessi fatti è eccessivamente elevato e rende evidente che in 4 anni gli atti consultati sono tantissimi", ha aggiunto Cantone, che ha spiegato: "Laudati ha detto che intende rendere dichiarazioni e lo aspettiamo". "Quella effettuata da Striano – continua il procuratore di Perugia – è una ricerca spasmodica di informazioni su una serie di soggetti che spesso si è limitata a quella richiesta di informazioni, non spetta a me dire se è dossieraggio". Cantone ha quindi ricordato che qualcuno ha detto che la procura di Perugia ha smentito la presenza di un dossieraggio e precisato che in questi giorni "la procura non ha parlato con nessuno".
Al momento non sono emersi "elementi che ci facessero pensare a finalità economiche", ha detto ancora sottolineando che sono stati ovviamente svolti controlli sui conti del finanziere indagato. Nel corso dell'audizione Cantone ha ricordato che "l'atto in sé ha una sua valenza anche in relazione a chi lo utilizza" e ha sottolineato che "l'attivita ha riguardato soprattutto atti non coperti da segreto e ciò ci ha tranquillizzato rispetto a un'attività che resta comunque massiva".
Riguardo ai rapporti tra il finanziere indagato e i giornalisti coinvolti nell'indagine, Cantone ha osservato: "Ci risulta che Striano con una serie di giornalisti aveva rapporti di amicizia", ha detto il procuratore precisando che non si sa come il rapporto era nato ma che "non ci sono elementi per ritenere che ci siano state segnalazioni" da parte di qualcuno rispetto alla figura del finanziere. "L'indagine è affidata al gruppo valutario della Gdf di cui mi fido", ha continuato il procuratore ricordando che la Gdf "è la prima che ha ricevuto un danno" ed è "motivata ad arrivare alla fine di quanto accaduto". E ancora: "Qualcuno ha detto che stiamo attaccando la libertà di stampa, per me è un principio fondamentale e la stampa svolge un ruolo determinante. Conosco bene quali sono i limiti e i diritti della stampa". "I giornalisti sono solo quattro, altre quattro persone avevano rapporti con Striano ma non sono giornalisti", ha precisato Cantone riguardo ai cronisti coinvolti nell'inchiesta. Come spiega Cantone, "l'imputazione è provvisoria" e "abbiamo limitato le imputazioni a questi casi in cui abbiamo ritenuto, in base a elementi forti, che non c'era una notizia data alla stampa ma che la stampa aveva commissionato attività di informazione all'ufficiale di polizia giudiziaria. Un'ipotesi investigativa che speriamo sia smentita". "Questo numero enorme di dati, di informazioni, di atti scaricati alla banca dati della procura Antimafia, che fine ha fatto? Quanti di questi dati possono essere utili per cento ragioni? Ci preoccupiamo della criminalità organizzata, della stampa, ma quante di queste informazioni possono essere utili anche, per esempio, ai servizi stranieri e a soggetti che non operano nel nostro territorio nazionale? Tra l'altro tra i dati scaricati ci sono informative banali ma anche atti coperti dal segreto", ha domandato quindi Cantone. Secondo il procuratore "sarebbe impossibile contestare l'associazione a delinquere, non c'erano gli elementi". Secondo l'accusa, l'indagato "fa una serie di favori a una serie di soggetti che fra loro non hanno rapporto". "Il tema delle infrastrutture informatiche evidenzia che ovunque ci sono accessi abusivi. C'è bisogno di meccanismi contro gli attacchi esterni, ma anche rispetto agli attacchi interni le banche dati sono vulnerabili, ha aggiunto. "Il commissariamento della procura Antimafia è una boutade perché un organo giudiziario non può essere commissariato", ha poi detto rispondendo a una domanda sulle polemiche sulla Procura nazionale Antimafia della quale qualcuno ha chiesto il commissariamento. "Noi abbiamo sentito il senatore Lotito come persona informata dei fatti", ha quindi detto rispondendo alle domande dei commissari e precisando che "la nostra indagine riguardava il confezionamento della annotazione". "Non abbiamo ritenuto che fossero emersi elementi", ha proseguito Cantone quanto alla sua inchiesta aggiungendo che si è dunque deciso "di trasmettere a Roma che si sta occupando della vicenda specifica". Riguardo alle tipologie di accessi al centro dell'indagine, spiega, "ci sono nomi anche rilevanti, c'è la compagna di un ex presidente del Consiglio che non era di centrodestra, ma certamente la maggior parte degli accessi ha riguardato esponenti di centrodestra. C'era anche un esponente del Pd: se qualcuno avesse spiegato e volesse spiegare il perché sarebbe molto più semplice capire ma le valutazioni politiche spettano a voi". "Il Csm valuterà se e quando sentirci, noi ci siamo messi a disposizione. Le cose sono state dette in seduta pubblica, quindi si potrebbe anche ritenere sufficiente ciò che abbiamo detto”, ha aggiunto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ppe ricandida Von der Leyen: “Populisti vogliono distruggere Ue”
(Adnkronos) –
Ursula von der Leyen eletta Spitzenkandidatin, candidata di punta alla presidenza della Commissione Europea, del Ppe dal congresso del partito a Bucarest a maggioranza. Su 499 voti espressi, spiega l'eurodeputata Esther de Lange, 10 sono invalidi o nulli; su 489 voti validi, i sì per von der Leyen sono stati "400", i no "89".
Il Ppe non permetterà "mai" che l'Europa venga "distrutta" da "nazionalisti, populisti e demagoghi", ha detto von der Leyen nel suo discorso. "Qui, a casa nostra – afferma – gli amici di Putin tentano di riscrivere la storia e di dirottare il nostro futuro. Diffondo odio dalle loro tastiere. Non ci devono essere dubbi su che cosa è in gioco in queste elezioni: la nostra Europa, pacifica e unita, viene sfidata come mai prima, da populisti, nazionalisti e demagoghi, che siano di estrema destra o di estrema sinistra", come il "Rassemblement National. I nomi possono essere diversi, ma il fine è lo stesso: vogliono calpestare i nostri valori, vogliono distruggere l'Europa. E il Ppe non permetterà mai che questo accada", afferma. In Europa, ricorda poi von der Leyen, "quando siamo uniti possiamo smuovere le montagne. Abbiamo superato una pandemia globale: i cittadini in ogni Stato membro hanno avuto i loro vaccini" contro la Covid-19 "nello stesso momento, nella loro giusta quota. Molti pensavano che fosse impossibile, ma lo abbiamo fatto. Insieme". In questi anni "abbiamo rafforzato i confini europei e continueremo a farlo. Lasciatemi parlare chiaro: abbiamo rispettato i nostri obblighi internazionali nel passato, lo facciamo oggi e lo faremo in futuro. Ma siamo noi, gli europei, che decidiamo chi viene in Europa e in quali circostanze, non il crimine organizzato dei trafficanti", dice. "Il nostro messaggio è chiaro: amici miei, in tempi di cambiamento l'Europa vi copre le spalle. Questo è il nostro messaggio". "Sono fiduciosa – continua – perché se qualcuno mi avesse detto che negli ultimi cinque anni avremmo dovuto affrontare una pandemia globale, una guerra sul suolo europeo e la peggiore crisi energetica degli ultimi 40 anni, nessuno avrebbe mai creduto che ne saremmo usciti più forti. Ma è quello che abbiamo fatto. L'Ue ha dimostrato più volte una notevole resilienza, perché il mercato unico è il nostro porto sicuro e l'economia sociale di mercato è il nostro segno distintivo. Funziona per le persone, sia che vogliano assicurarsi un lavoro, che vogliano avere una famiglia, sia che stiano risparmiando per una casa, stiano affittando un appartamento o vogliano studiare in un'altra città", conclude. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)