Europee, Ue spacca in due l’Italia: Nord a favore e Sud contro, l’analisi

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Un'Italia divisa in due, metà a favore dell'Europa, metà contro. È questa l'immagine che emerge dall'analisi realizzata da Vis Factor in vista delle elezioni europee attraverso lo Human Index, il nuovo super indicatore che fa convergere i dati raccolti tramite i sondaggi quantitativi e quelli tramite web e social listening.  Il nuovo indicatore, che non si limita a fotografare il contesto, ma che restituisce anche un'analisi di scenario molto accurata, ha evidenziato come il sentiment nei confronti dell'Unione Europea spacchi letteralmente in due l'Italia. Da un lato le regioni settentrionali, che esprimono un giudizio molto positivo, con un dato al 59% nelle regioni del Nord Est e al 54% in quelle del Nord Ovest. Dall'altro le regioni meridionali, dove il sentiment negativo arriva al 62% nel Sud e al 57% nelle Isole. Prevalentemente positivo (52%), infine, il sentiment nelle regioni del Centro Italia.  Secondo l'analisi, solo il 52% degli italiani è propenso ad andare a votare alle prossime europee. Se il dato venisse confermato i prossimi 8 e 9 giugno, rappresenterebbe il minimo storico per il nostro Paese, dove alle elezioni del 2019 l'affluenza era stata del 56%. Secondo quanto rilevato dal nuovo indicatore, che ha calcolato il dato prendendo in considerazione la rilevazione effettuata da Emg sulla volontà degli italiani di recarsi alle urne e l'analisi semantica effettuata da Human attraverso le conversazioni sui social network, le persone propense al voto alle prossime europee sono solo il 52%.  "L'Italia negli ultimi vent'anni è stato il Paese europeo in cui si è registrato il calo più forte della partecipazione al voto", spiega Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor. "Se il dato che emerge dall'analisi di Human Index venisse confermato, rappresenterebbe la riprova del fatto che è arrivato il momento che l'Italia si doti di un nuovo sistema di voto al passo con i tempi". "Per noi il risultato minimo alle prossime elezioni europee è rappresentato dai voti che abbiamo preso alle ultime politiche (26%)", commenta Giovanni Donzelli, deputato e responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, nel corso della presentazione dello Human Index. "Se stando al Governo, con tutto quello che viene scritto e viene detto contro di noi, riuscissimo a confermare i voti che abbiamo preso alle ultime politiche, per noi sarebbe un successo", ha spiegato Donzelli. "Se gli italiani ci dovessero dare la stessa fiducia vorrebbe dire che stiamo governando molto bene. Se, invece, dovessimo perdere anche solo lo 0,1% dei voti, vorrà dire che dovremo lavorare per recuperarli". "In politica ho imparato che il risultato ideale è quello di giocare sempre per vincere. Il minimo sindacale per noi è il risultato delle ultime politiche (19%)". Così Marco Furfaro, deputato del Partito democratico e responsabile delle Iniziative politiche, Contrasto alle diseguaglianze e Welfare, durante la presentazione. "Per un partito che era dato quasi per spacciato e che resta un partito di opposizione, la sfida è quella di diventare il primo partito in Italia", ha aggiunto Furfaro. "Non so se ce le faremo già alle prossime Europee, ma comunque ci stiamo lavorando".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Con la piattaforma SuperJob le istituzioni, aziende e Terzo settore fanno squadra per l’inclusione

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) –
Favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso la tutela del diritto al lavoro quale strumento imprescindibile di autonomia e partecipazione alla vita pubblica. È questa la mission di SuperJob, la piattaforma nata per costruire un ponte tra le persone con disabilità – o meglio con abilità speciali – e il mondo del lavoro, che, con l’istituzione di un proprio comitato scientifico multistakeholder, conferma la volontà di evolversi per essere ancora più incisivo nel promuovere sinergie tra Istituzioni, Aziende e Terzo Settore in favore della costruzione di un ambiente di lavoro accessibile, accogliente e inclusivo. Il neonato comitato scientifico di SuperJob è stato presentato ieri a Roma nel corso dell’incontro 'Uniti nella diversità: il lavoro come strumento di inclusione', organizzato dalla rivista Formiche, con il contributo incondizionato di Neopharmed Gentili, fondatore e main partner del progetto, che vede tra i promotori anche la società di recruiting Michael Page.  Ad aprire il confronto Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ha spiegato come “Il nostro Paese sta vivendo un momento di grande cambiamento culturale del mondo del lavoro che apre la strada a nuove opportunità, anche per le persone con disabilità. Un percorso che non può fare a meno del contributo prezioso del terzo settore, che va sostenuto, e della tecnologia quale strumento per alimentare un mercato del lavoro sempre più attrattivo e inclusivo”. 
Chiara Gribaudo, vicepresidente commissione XI Lavoro e politiche sociali della Camera dei Deputati, ha evidenziato come “Le persone con disabilità sono quelle maggiormente esposte ai cambiamenti economici e alle fragilità sociali”. Tra le priorità sollecitate, “aggiornare la legge n.66 del 1999 per agevolare l’occupazione delle persone con disabilità, formare figure professionali che possano affiancare il percorso di crescita delle persone disabili nel contesto lavorativo e supportare l’inclusione delle donne-mamme con disabilità. È soprattutto attraverso il lavoro che ciascun individuo può raggiungere la propria autonomia”.  L’evento è stato l’occasione per presentare il comitato scientifico di SuperJob composto da professionisti in ambito Diversity Inclusion (D&I), manager di aziende impegnate nella sostenibilità sociale, opinion leader del mondo dell'associazionismo e artisti. Il comitato scientifico persegue l’obiettivo di scambiare conoscenze ed esperienze per generare valore attraverso progetti di solidarietà condivisi, finalizzati all'inclusione sociale e lavorativa. Obiettivi in linea con i due Decreti legislativi recentemente approvati dal Governo italiano in forza della “Strategia 2021-2030 sui diritti delle persone con disabilità” pubblicata dalla Commissione europea, della Missione 5 del Pnrr “Inclusione e coesione”, e in attuazione della Legge delega in materia di disabilità del 22 Dicembre 2021.  Come ha spiegato Francesca Buttara, membro del comitato scientifico di SuperJob: “SuperJob è una realtà innovativa che riunisce pmi, multinazionali e organizzazioni che operano in diversi settori e con presenza nelle diverse aree del Paese al fine di realizzare un’inclusione lavorativa che sia la più diffusa e capillare possibile. Ma non solo, SuperJob è anche uno strumento di supporto alla sensibilizzazione e dell’informazione di famiglie e cittadini sui temi della D&I”.  
Valentina Cefalù, membro del Comitato Scientifico di SuperJob ha aggiunto: “Crediamo fermamente che il Terzo Settore rivesta un ruolo di primo piano e strategico per l’Italia. L’obiettivo di SuperJob è fare da ponte tra le persone ‘superAbili’ e il mondo delle aziende che sono alla ricerca di risorse per arricchire il loro organico e portare nuove visioni all’interno delle realtà produttive del nostro Paese”.  Il presidente del comitato scientifico di SuperJob, Ottavia Landi, ha ribadito il valore dell’iniziativa. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti da SuperJob non solo ai fini dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità ma anche della diffusione di una cultura del diritto al lavoro quale elemento imprescindibile per la realizzazione del proprio progetto di vita e delle proprie ambizioni. Senza dimenticare l’impegno di SuperJob in favore delle famiglie e dei ragazzi che convivono con una disabilità, per i quali il nostro progetto vuole essere un punto di aggregazione e sostegno per valorizzare la diversità e superare le sfide della vita quotidiana”.  Il comitato scientifico di SuperJob è così composto: Ottavia Landi, presidente; Raffaele Dipierdomenico, Segretario Generale. Membri: Francesca Buttara, founder di Dowell; Francesca Caricchia, senior executive director Page Group; Giovanni Carotenuto, presidente Pro Bono Italia; Valentina Cefalù, head of public affairs Infratel Italia; Gabriele Cirieco, executive director di apco Worldwide; Emanuela Ferrero Ventimiglia, vice president brand communications at Ralph Lauren; Claudia Pallanca, Account pubblicitario e pubblicista; Alessandro Renna, founder e ceo 4cLegal.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Grosseto, uccise vicino con la zappa: condannato a 14 anni di carcere

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – La Corte di assise di Grosseto ha condannato a 14 anni e 3 mesi di reclusione un 56enne, accusato di violenza privata e omicidio preterintenzionale del 77enne, aggredito a colpi di zappa il 23 luglio 2020 nelle campagne intorno a Grosseto e morto dopo 34 giorni di coma. Il pubblico ministero Salvatore Ferraro aveva chiesto una condanna a 15 anni. La Corte, presieduta dal giudice Laura Di Girolamo, ha disposto anche una provvisionale da 50mila euro per ciascuna delle parti civile, la moglie e le due figlie della vittima. L'aggressione, secondo quanto è stato ricostruito dall'accusa, nacque in seguito a una lite di vicinato. L'uomo fu colpito alla testa ripetutamente con una zappa.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Russia, anche lo scacchista Kasparov nella lista dei terroristi

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Mosca ha inserito l'ex campione mondiale di scacchi Garry Gasparov – noto oppositore del Cremlino, che lo aveva precedentemente catalogato come 'agente straniero' – nella lista nera dei terroristi ed estremisti. Kasparov, residente negli Stati Uniti, noto per le critiche alla politica del Cremlino, e all'invasione dell'Ucraina, ha anche accusato il leader del Cremlino di essere responsabile della morte di Alexei Navalny.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa 2024, Haley si ritira: “Ora sta a Trump guadagnarsi i voti”

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "E' arrivato il momento di sospendere la mia campagna. Ho detto che volevo che le voci degli americani fossero ascoltate e l'ho fatto, non ho rimpianti". Così Nikki Haley ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per la Casa Bianca alle elezioni Usa 2024, aggiungendo: "Sebbene non sarò più una candidata non smetterò di far sentire la mia voce per le cose in cui credo".  "Ora spetta a Donald Trump ottenere i voti di chi nel nostro partito e oltre non l'ha sostenuto. E spero che lo faccia", ha detto Haley, rivolgendo "congratulazioni e auguri" all'ex presidente per aver ottenuto la nomination repubblicana. Senza esprimere un endorsement per Trump, l'ormai ex candidata alla Casa Bianca ha affermato che "il Paese è troppo importante per lasciare che le differenze ci dividano". "La politica al suo meglio è per coinvolgere le persone non allontanarle, la nostra causa conservatrice ha estremamente bisogno di più persone", ha scandito ancora, riferendosi alla necessità di riunire il partito.  Nel suo discorso Haley ha sottolineato che "il nostro mondo è in fiamme perché l'America arretra" e che "stare al fianco dei nostri alleati in Ucraina, Israele, Taiwan è un imperativo morale", un punto che è sembrato un riferimento al pacchetto di aiuti destinato a questi Paesi, che contiene in particolare i 60 miliardi di dollari destinati a Kiev, che i repubblicani, seguendo il diktat di Trump, stanno bloccando al Congresso.  Biden: "Trump non vuole elettori Haley, in mia campagna c'è spazio per loro" Subito dopo l'annuncio del ritiro di Haley, è intervenuto Joe Biden. "Donald Trump ha mostrato chiaramente che non vuole i sostenitori di Nikki Haley, io voglio essere chiaro: nella mia campagna c'è spazio per loro", ha detto il presidente Usa che verso Haley ha avuto parole di apprezzamento per essere stata "pronta a dire la verità" su Trump ed essere "una dei pochi" che osano farlo oggi nel Partito repubblicano. "Ci vuole molto coraggio a candidarsi alla presidenza", ha aggiunto, notando che Haley ha messo in luce "il caos che sempre segue Trump, la sua incapacità di distinguere il giusto dallo sbagliato e il suo inchinarsi davanti a Putin". Rivolgendosi ancora ai repubblicani che hanno votato per Haley, Biden ha detto ancora: "So che su molte cose non siamo d'accordo, ma sulle questioni fondamentali della difesa della democrazia americana, dello stato di diritto, del trattarci l'un l'altro con decenza, dignità e rispetto, nel preservare la Nato ed ergersi contro i nemici dell'America, spero e credo che possiamo trovare un terreno comune".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, “missile russo vicino auto Zelensky a Odessa”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) –
Un missile russo contro il corteo d'auto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Odessa, dove il leader di Kiev si è recato con il premier greco Kyriakos Mitsotakis. "Abbiamo visto l'esplosione. Rendetevi conto con chi abbiamo a che fare. Colpiscono ovunque senza preoccuparsi. So che ci sono state vittime oggi, non so ancora i dettagli. So che qualcuno è morto e qualcuno è rimasto ferito", le parole di Zelensky. Secondo i media greci, sulla base di informazioni riconducibili all'esecutivo di Atene, il missile è caduto non lontano dal corteo presidenziale. "Il presidente Zelensky e il suo staff ci hanno mostrato e spiegato l'importanza del porto e cosa si sta facendo per ripristinare e rafforzare la rotta marittima ucraina, ha evidenziato quali danni ha subito durante gli attacchi. Abbiamo sentito il suono delle sirene e esplosioni che erano molto vicine a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare in un luogo sicuro, è stata un'esperienza davvero impressionante", le parole di Mitsotakis rilanciate da canali Telegram ucraini. Secondo i media greci, l'esplosione è avvenuta quando il corteo d'auto della presidenza ucraina si trovava a 150 metri dalla sede della delegazione greca. Nessun membro della delegazione greca è rimasto ferito. La visita di Mitsotakis non era stata annunciata per motivi di sicurezza.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Indra, nel nuovo piano strategico target ricavi a 10 miliardi entro 2030

0
Tempo di lettura: 4 minuti

(Adnkronos) – Fatturato di oltre 6 miliardi di euro e a una generazione di cassa di 900 milioni di euro entro il 2026, ma con un target al 2030 di 10 miliardi di ricavi e una generazione di cassa di oltre 3 miliardi di euro tra il 2024 e il 2030. Fra gli obiettivi anche un margine EBITDA superiore al 12% e a un margine EBIT del 10% entro il 2026, con un significativo miglioramento dell'efficienza guidato dal contributo delle attività di difesa e aerospaziali, che rappresentano circa i due terzi del totale. Indra prevede di mantenere un rapporto di distribuzione dei dividendi stabile intorno al 20%, in linea con i livelli attuali e coerente con la strategia della società. Sono alcuni degli elementi del nuovo piano strategico 'Leading the Future' di Indra, presentato oggi a mercati e media. Un piano – si sottolinea – che si concentrerà sulla difesa, l'aerospazio e le tecnologie digitali avanzate, con l’obiettivo di diventare in meno di 10 anni il coordinatore alla guida dell’ecosistema spagnolo, con un ruolo chiave nella sicurezza e nella sovranità europea. Per realizzare questa trasformazione, Indra si evolverà verso una struttura di gruppo più flessibile, con quattro divisioni: Difesa, Traffico aereo, Spazio e Minsait. L'area Mobilità sarà integrata in quest'ultima. Nel settore della difesa, Indra semplificherà la sua offerta con 11 soluzioni incentrate sul cliente e costruite intorno a sei categorie tecnologiche: radar, difesa elettronica, elettro-ottica, comando e controllo, comunicazioni e simulazione. Indra consoliderà la sua leadership nella gestione del traffico aereo (ATM) in Europa, scalerà la sua posizione in Nord America e Asia Pacifico e la estenderà alla gestione del traffico aereo senza pilota (UTM). Per sfruttare la rilevanza che lo spazio sta acquisendo, sia nel mondo civile che in quello militare, Indra creerà una nuova società con capacità end-to-end, aperta alla partecipazione di futuri azionisti e che garantirà la sovranità spagnola nelle comunicazioni. Minsait integrerà il business della Mobilità e rafforzerà la sua posizione di importante player IT, focalizzando al contempo la sua offerta sulle linee di business digitali più avanzate e accelerando l'espansione in aree geografiche ad alto valore. Il piano di Minsait sarà supportato da un partner che contribuirà ad accelerare il piano di crescita. Questo piano comprende anche la generazione di efficienze attraverso il lancio di Intelligenza Artificiale Generativa (Gen AI) e l'ottimizzazione dei costi unitari della piramide di produzione; l'implementazione di un modello commerciale proattivo intorno all'offerta prioritaria e ai clienti target, e lo sviluppo di piani di vendita congiunti con grandi aziende tecnologiche; evolvere verso un'offerta più digitale, integrando le capacità nell'AI, nel cloud, nel cyber e in altre tecnologie ad alto potenziale, per creare un'offerta leader del settore; consolidare la presenza in aree geografiche ad alto valore come l'Europa e il Medio Oriente, oltre a scalare le operazioni in America Latina. Indra trasformerà completamente le sue operazioni per ottenere una maggiore efficienza ed evolvere le sue capacità di integrazione dei sistemi standardizzando e digitalizzando i modelli di ingegneria e di produzione, muovendosi verso l'Industria 4.0. Le azioni chiave per il futuro di Minsait sono cinque: a Minsait sarà data maggiore autonomia operativa all'interno del gruppo, con un modello di governance dedicato; saranno coinvolti azionisti strategici per accelerare l'ambizioso piano di crescita; la Mobilità sarà incorporata come nuovo business verticale per sfruttare le capacità di Minsait; le capacità digitali del gruppo saranno rafforzate, con Minsait al servizio di altre attività di Indra. Inoltre, è prevista la vendita di attività non strategiche e la realizzazione di fusioni e acquisizioni (M&A). Il colosso spagnolo punta a confermarsi poi un punto di riferimento in materia di ESG, talento e innovazione: investirà più di 3 miliardi di euro in R&S&I fino al 2030 e creerà un centro tecnologico integrato all’avanguardia, Indra Technology Hub, per promuovere l’innovazione nelle tecnologie di punta della difesa e dell'aerospazio. "L'obiettivo di Leading the Future è quello di fare di Indra la multinazionale spagnola di riferimento nel settore della difesa, dell'aerospazio e delle tecnologie digitali avanzate. Paesi vicini come il Regno Unito, l'Italia e la Francia hanno già realizzato questa visione, consolidando il settore della difesa e dell'aerospazio sotto i propri campioni nazionali attraverso un processo durato più di un decennio. Questo processo è cruciale per rafforzare l'autonomia strategica in Spagna e Indra aspira a guidare l'ecosistema nazionale in meno di 10 anni", ha dichiarato Marc Murtra, Presidente di Indra, durante la presentazione del piano ad analisti e investitori. Nel suo discorso, Murtra ha esaminato le attuali condizioni favorevoli nei settori della difesa e della tecnologia, sottolineando la solida posizione e il track record di Indra in entrambe le attività, che utilizzerà per portare avanti il nuovo piano. Da parte sua, il CEO di Indra, José Vicente de los Mozos, ha sottolineato che per raggiungere questo obiettivo, Indra deve continuare a trasformare la propria cultura, il management, i processi e le operazioni. Altri pilastri della strategia di Indra saranno la semplificazione e la focalizzazione strategica dell'offerta di prodotti, per allinearla alle esigenze dei clienti e alle richieste del mercato, e l'impulso all'innovazione. In quest'area, Indra investirà più di 3 miliardi in R&S&I fino al 2030. “Per concretizzare questa trasformazione, Indra si evolverà verso una struttura di gruppo più flessibile attraverso una nuova società per lo spazio e i cambiamenti all’interno di Minsait, compresa l'incorporazione della Mobilità come verticale e l'ingresso di partner strategici”, ha dichiarato de Los Mozos, che ha elencato le sette linee strategiche attorno alle quali ruoterà il piano Leading the Future: All'apice di questa trasformazione ci sarà l'Indra Technology Hub, un centro tecnologico integrato all'avanguardia, previsto per il 2026, che si concentrerà sulla ricerca e sullo sviluppo di tecnologie all'avanguardia per il settore della difesa e dell'aerospazio. Per aumentare il controllo sull'intera catena di fornitura, Indra razionalizzerà e semplificherà il suo portfolio da 100 prodotti a 11 soluzioni incentrate sul cliente e costruite attorno a sei categorie tecnologiche: radar, difesa elettronica, elettro-ottica, comando e controllo, comunicazioni e simulazione. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sport, Ics firma codice autodisciplina imprese per favorire maternità

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – L’Istituto per il Credito Sportivo ha sottoscritto il Codice di Autodisciplina per le Imprese, un’iniziativa a favore della maternità promossa dalla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Opportunità, Eugenia Maria Roccella. Il Codice indirizza l’attenzione delle imprese su tre ambiti: favorire la continuità di carriera delle madri, introdurre iniziative di prevenzione e cura dei bisogni di salute, adattare tempi e modi di lavoro. L’Istituto per il Credito Sportivo è da sempre impegnato nell’attuazione di politiche di welfare e nel rafforzamento delle iniziative a favore delle madri lavoratrici. Il Contratto Integrativo Aziendale di ICS prevede la possibilità per le colleghe di usufruire di congedi facoltativi legati alla maternità, bonus bebè, contributi baby sitter/asili nido/borse di studio, smart working agevolato per i neo genitori. Il Codice è stato sottoscritto dal Presidente Beniamino Quintieri, unitamente ad una lettera di intenti contenente le indicazioni delle buone pratiche poste in essere in attuazione del Codice. “Il governo ha messo la questione demografica fra le proprie priorità, ma questa non è una sfida che possiamo vincere da soli. Serve la collaborazione di tutti, e il coinvolgimento del mondo del lavoro e dell’impresa è fondamentale per favorire la conciliazione vita-lavoro e soprattutto fare in modo che le donne non vivano la maternità e la realizzazione professionale come opzioni alternative. Fare in modo che le donne si sentano libere di mettere al mondo i figli che desiderano senza che questo comporti la rinuncia a realizzarsi è una chiave di volta, e l’iniziativa del Codice è nata proprio per stimolare la responsabilità sociale delle imprese e degli enti economici. L’interesse che stiamo riscontrando fa ben sperare per imprimere un cambiamento culturale che sia anche un cambiamento concreto” ha dichiarato la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Opportunità, Eugenia Maria Roccella.  “La firma del Codice di Autodisciplina per le Imprese conferma la volontà dell’Istituto per il Credito Sportivo di tutelare la genitorialità. Ci impegniamo quotidianamente per garantire le stesse opportunità a tutti i colleghi senza distinzione di genere. Le iniziative messe in campo, oltre all’adozione del nuovo Codice, rappresentano un ulteriore passo che l’Istituto compie nel fornire il sostegno necessario per evitare che le donne di ICS debbano scegliere fra carriera e famiglia. In Istituto promuoviamo la diversità di genere e sosteniamo il ruolo femminile adottando politiche e programmi mirati. Lo testimoniano i numeri: dal 2020 ad oggi i ruoli dirigenziali femminili sono saliti dallo 0 al 19% mentre nei ruoli manageriali di prima linea il 38% è ricoperto dalle donne” ha dichiarato il Presidente Beniamino Quintieri. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Camilla ha bisogno di una pausa, la regina “forse in una spa in India”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – La regina Camilla potrebbe prendersi una pausa all'estero fino a lunedì, forse in una spa in India, da dove tornerebbe perfettamente riposata. Lo dice al canale britannico Gb News l'esperta reale Angela Levin, secondo cui lo stesso re Carlo "avrebbe insistito" affinché la moglie andasse in vacanza, perché "ha bisogno di un break" dai suoi doveri reali. Dalla diagnosi di cancro del sovrano, infatti, Camilla ha assunto sempre più impegni e adesso sarebbe esausta.  Camilla tornerà ai suoi impegni pubblici l'11 marzo, per rappresentare il re alla cerimonia del Commonwealth Day presso l'Abbazia di Westminster. "Sta lavorando senza sosta, ha fatto tanto per il re in quest'ultima settimana – ha aggiunto la Levin -. Penso che sia un segno che la sua salute è migliorata. Charles le avrà detto: 'Perché non ti prendi una pausa?'. Alcuni dicono che potrebbe trascorrere questo tempo con i suoi figli e con il marito. Mentre altri pensano che potrebbe andare in India, anche se odia volare, perché lì c'è una spa meravigliosa e in due giorni tornerà come nuova. Un posto molto bello, è già stata lì e lo adora assolutamente".  La regina Camilla si è presa carico di gran parte dei suoi doveri, pur "prendendosi cura" del marito, ha detto ancora l'esperta reale. Si prevede che, mentre la regina è via, il principe William si farà avanti nel portare aventi gli impegni di corte, dopo essersi preso una breve pausa per prendersi cura di sua moglie e dei suoi figli. La principessa del Galles si sta riprendendo da un intervento addominale programmato e non dovrebbe tornare ai doveri reali fino a dopo Pasqua.  —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stato dell’Unione, attesa per il discorso di Biden: chi ci sarà, chi ha detto no

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Alle 3 di notte, ora italiana, Joe Biden pronuncerà a Washington il discorso sullo Stato dell'Unione, l'ultimo del suo attuale mandato alla Casa Bianca. C'è grande attesa per il messaggio che il presidente rivolgerà alla nazione che, a 8 mesi dalle elezioni di novembre, diventerà necessariamente un discorso programmatico per la rielezione. Ma, come ogni anno, l'attenzione sarà riservata anche agli ospiti speciali che la first lady, Jill Biden, senatori e deputati inviteranno, solitamente figure simbolo degli impegni di politica interna ed estera dell'amministrazione e del Congresso.  Con il discorso che cade esattamente a cinque mesi dagli attacchi di Hamas in Israele che hanno dato inizio alla guerra a Gaza, lo Speaker della Camera Mike Johnson e il leader della minoranza dem Hakeem Jeffries hanno invitato i familiari di ostaggi americani catturati il 7 ottobre. Il leader repubblicano ha invitato Orna e Daniel Neutra, madre e fratello di Omer Neutra, mentre quello dem ha invitato Andrea Weinstein, sorella di Judy Weinstein Haggai e Gad Haggai, sono stati entrambi uccisi.  Ma quello che sta facendo discutere in queste ore è il fatto che abbia declinato l'invito della Casa Bianca Olena Zelenska, che Jill Biden voleva seduta al suo fianco domani. Secondo fonti citate dal Washington Post sarebbe stato proprio l'invito rivolto a Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny che a sua volta ha poi deciso di "rimanere a casa", spiegano i portavoce ricordando che il marito è stato appena sepolto, a provocare il rifiuto della first lady ucraina, perché Kiev non avrebbe dimenticato vecchie dichiarazioni di Navalny sulla Crimea dopo l'invasione del 2014. Anche se dall'ufficio della first lady ucraina si parla diplomaticamente di "impegni precedentemente inseriti nell'agenda", all'origine dello sgarbo di Zelenska vi potrebbe essere la volontà di Kiev di non mostrarsi, più, troppo allineata a Biden. L'Ucraina, sintetizza il Post, non vuole offendere i repubblicani, che ora bloccano il pacchetto da 60 miliardi di dollari di aiuti Usa di cui gli ucraini hanno disperatamente bisogno ma che presto potrebbero tornare alla Casa Bianca con Donald Trump. Saranno invece presenti i genitori di Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato in Russia un anno fa con l'accusa di spionaggio. Ad invitarli è stato lo Speaker repubblicano che spiega che così vuole "accendere un faro sull'ingiusta detenzione del figlio, gli Stati Uniti devono essere sempre schierati per la libertà di stampa nel mondo, soprattutto in posti come la Russia. l'amministrazione deve riportare Evan a casa".  Ci sono poi una serie di ospiti che hanno una particolare rilevanza sul dibattito politico interno, soprattutto in vista delle elezioni di novembre, come le due donne che sono state costrette a lasciare i loro Stati di residenza per andare ad abortire lontano dai divieti dell'interruzione di gravidanza passati negli Stati repubblicani dopo che la Corte Suprema ha annullato il diritto costituzionale all'aborto.  La first lady ha invitato Kate Cox che ha fatto causa al Texas per ottenere il permesso di interrompere la gravidanza, dopo che le era stata diagnostica un'anomalia che avrebbe portato alla morte del feto al momento della nascita, e poi era stata costretta a lasciare lo Stato. Mentre la senatrice Patty Murray ha invitato Kayla Smith, che si è dovuta trasferire dall'Idaho nello stato di Washington per abortire alla 19esima settimana, sempre in presenza di gravi e fatali anomalie del feto.  Il senatore democratico Tim Kaine ha poi invitato Elizabeth Carr, la prima persona nata negli Stati Uniti con la fecondazione in vitro, da settimane al centro del dibattito politico dopo la Corte Suprema dell'Alabama ha stabilito che gi embrioni congelati sono persone e quindi ha bloccato la fecondazione in vitro nello stato.  "Sono onorata di partecipare al discorso dello stato dell'Unione – ha detto Carr nata nel 1981 – non solo come prima Ivf baby del Paese, ma anche come qualcuno che comprende profondamente come la fecondazione in vitro abbia aiutato molte persone a costruire le famiglie dei loro sogni".    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Si vaccina 217 volte contro il Covid: “Nessun effetto avverso”

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – E' un uomo di 62 anni di Magdeburgo in Germania. Segni particolari: si è vaccinato contro il Covid per ben 217 volte nell'arco di 29 mesi, quasi 2 anni e mezzo, e lo ha fatto "deliberatamente" per ragioni di carattere privato. Questa 'ipervaccinazione' contro Sars-CoV-2 "è avvenuta contro le raccomandazioni nazionali sulle vaccinazioni" e "al di fuori del contesto di uno studio clinico". Il suo caso però è finito sotto la lente della scienza, guadagnandosi le pagine di 'The Lancet Infectious Diseases'. "Una situazione unica", spiegano i ricercatori che lo hanno illustrato come case report, per poter approfondire in condizioni rare ed estreme come questa l'impatto di vaccinazioni ripetute in termini di benefici, limiti e rischi, ad oggi ancora "poco compresi".  Prima di tutto, in realtà, la storia dell'uomo è stata esaminata in ambito giudiziario. Le prove di 130 vaccinazioni in un periodo di 9 mesi sono state raccolte dal pubblico ministero di Magdeburgo, che ha aperto un'indagine su questo caso con l'ipotesi di frode, ma non sono state formulate accuse penali. I ricercatori spiegano poi che 108 vaccinazioni sono state registrate individualmente e in parte si sovrappongono al totale delle 130 vaccinazioni confermate dal pubblico ministero. Per indagare sulle conseguenze immunologiche dell'ipervaccinazione, gli esperti hanno presentato la loro proposta di studio all'uomo tramite il pubblico ministero. Il 62enne ha quindi acconsentito attivamente e volontariamente a fornire informazioni mediche e a donare sangue e saliva. La procedura è stata approvata dal Comitato etico locale dell'ospedale universitario di Erlangen. I ricercatori che si sono occupati dello studio riportano che l'uomo non ha segnalato alcun effetto collaterale correlato alla vaccinazione. E da novembre 2019 a ottobre 2023, i controlli su 62 parametri di routine non hanno mostrato anomalie attribuibili all'ipervaccinazione. L'uomo, inoltre, non presentava segni di una pregressa infezione da Sars-CoV-2, come indicato da test antigenici ripetutamente negativi, Pcr e altri esami. Per il 62enne ipervaccinato sono stati, poi, quantificati i livelli di anticorpi IgG per la proteina Spike di Sars-CoV-2, (operazione condotta a Brema ed Erlangen), a partire dalle misurazioni prima della 214esima vaccinazione. Una coorte di riferimento di 29 vaccinati (55% donne, 45% uomini) con uno schema a 3 dosi di vaccini a mRna è stata usata come gruppo di controllo, come confronto. Ed è emerso per esempio che l'uomo nella saliva presentava IgG anti-Spike rilevabili, a differenza dei partecipanti di controllo. La capacità di neutralizzazione del siero dell'ipervaccinato era 5,4 volte e 11,5 volte superiore rispetto ai vaccinati del gruppo di controllo, rispettivamente per le proteine del virus originario 'wildtype' e della versione Omicron B1.1.529. Ciò riflette quantità più elevate di IgG specifiche per la proteina Spike.  In sintesi, lo studio conclude che "l'ipervaccinazione anti Sars-CoV-2 non ha portato a eventi avversi e ha aumentato la quantità di anticorpi e cellule T specifici per la Spike senza avere un forte effetto positivo o negativo sulla qualità intrinseca delle risposte immunitarie adattative". Sebbene, aggiungono i ricercatori, "fino ad oggi non abbiamo riscontrato segni di infezioni 'breakthrough' (che bucano la vaccinazione, ndr.) da Sars-CoV-2 nell'uomo, non è possibile chiarire se ciò sia causalmente correlato al regime di ipervaccinazione". "E' importante sottolineare – concludono gli esperti – che non sosteniamo l'ipervaccinazione come strategia per migliorare l'immunità adattativa". Anche l'infettivologo Matteo Bassetti commenta via X lo studio: "Un uomo di 62 anni è stato vaccinato 217 volte contro il Covid-19 senza riscontrare alcun effetto collaterale. Questa è la medicina dell'evidenza – puntualizza il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Preferite l'evidenza della scienza pubblicata sulle riviste più prestigiose del mondo o la fuffa, le correlazioni impossibili e la ciarlataneria dei no-vax?". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nasce Fair, la nuova fondazione per il gioco responsabile

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Presentata oggi a Roma la Fondazione Fair, un'iniziativa volta ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori e del Gioco Responsabile in Italia. Costituita su iniziativa di Sisal, Fair è un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico, proponendosi come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all'ascolto e all'innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco.  Fair rappresenta una novità nel panorama italiano, portando per la prima volta nel Paese il modello delle migliori esperienze internazionali interamente dedicate al Gioco Responsabile. Basata sull'analisi delle migliori pratiche a livello globale, la Fondazione si propone di offrire un modello unico di ricerca e studio indipendente, creando un ecosistema condiviso e accessibile a tutti.  Il Consiglio Direttivo della Fondazione Fair è composto da esperti provenienti da diverse discipline, garantendo una prospettiva indipendente, autorevole, multidisciplinare e credibile. A guidare il Consiglio Direttivo sarà Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla Luiss Business School, affiancato da Silvia Castiglioni (Vice Presidente), Ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Emanuela Girardi, esperta di Intelligenza Artificiale e fondatrice di Pop AI, Stefania Siani, creativa, CEO di Servicplan Italia e Presidente dell'Associazione Italiana Art Director, e Auro Palomba, esperto di comunicazione e Presidente di Community. Il comitato scientifico sarà diretto da Stefano Mainetti, Co-direttore scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano e sarà composto anche da Edoardo Lozza, Professore Ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati. Il coordinamento delle attività della Fondazione Sarà assicurato da Stefano De Vita, Direttore Generale.  “Fair si impegna a fronteggiare le complessità del Gioco Responsabile con indipendenza, rigore scientifico e trasparenza” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione. “Il Consiglio Direttivo e il Comitato Scientifico sono composti da esperti provenienti da diverse discipline, terzi rispetto al mondo del gioco ma capaci di osservare le questioni da prospettive diverse e proporre approcci solidi dal punto di vista scientifico e della ricerca. Approfondiremo tematiche cruciali come i comportamenti, la comunicazione, la relazione con i giocatori e l’uso e l’impatto della tecnologia per contribuire concretamente alla promozione di un modello di Gioco Responsabile basato su evidenze e conoscenze approfondite, che consenta di sviluppare soprattutto proposte e azioni preventive rispetto ad eccessi nell’attività di gioco. Ci impegneremo anche per favorire il rafforzamento delle normative, delle azioni istituzionali e dei comportamenti delle imprese per una concreta diffusione del gioco responsabile”.  Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l'adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Silvia Spronelli (SoloAffitti): “Nella mia azienda solo donne ai vertici”

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – In un paese in cui il 'soffitto di cristallo' per le donne fa fatica a incrinarsi, a Cesena più di 25 anni fa è nata un’azienda fondata da una donna, guidata da una donna che ha messo a capo della società quasi tutte donne. A Cesena, nel 1992, Silvia Spronelli inizia la sua carriera e nel 97 fonda SoloAffitti: una realtà diventata ormai internazionale, con oltre trecento agenzie in tutta Italia. Oggi la società fa parte del gruppo immobiliare Gsa holding spa che nel 2023 ha raggiunto 7 milioni di fatturato consolidato a cui si sommano i 35 milioni di fatturato aggregato dell’intera rete. Per lei – che ha fatto dell’inclusività e della parità di genere un suo punto di forza – parlano i numeri: 2 donne su 4 nel consiglio di amministrazione, 2 donne a capo dell'area marketing ,1 donna a capo dell'area gestione/espansione. E' donna il 77,27% dei dipendenti. Con soli due anni di esperienza alle spalle nell’agenzia di famiglia Provimm, Silvia diventa pioniera nel settore della locazione, considerato allora per nulla strategico, perché ben lontano dai volumi d’affari che il mercato della compravendita era in grado di raggiungere. Nel tempo, la giovane imprenditrice riesce a ricavarsi la sua nicchia di mercato e a costruirsi un prezioso vantaggio competitivo, che la farà diventare una outsider nel campo degli affitti a medio e lungo termine. Come infatti emerge dalla ricerca Women in Business 2023, il settore Real Estate registra un record negativo di donne al vertice, confermandosi tra gli ambienti in assoluto più 'maschili'. “Un ambiente spesso complesso e tradizionalmente maschile – dichiara Silvia Spronelli, presidente e ad di SoloAffitti – non mi ha intimidita. Alla guida di SoloAffitti ho sempre cercato di applicare principi meritocratici, valorizzando le capacità, la dedizione e l'entusiasmo di ogni individuo, indipendentemente dal suo genere".  "La vera forza – avverte – sono convinta, non risiede nella propria gender identity, ma nella persona. Questa la lezione più importante che ho appreso e che cerco di trasmettere quotidianamente ai miei collaboratori. Quando assumo qualcuno di nuovo scelgo sempre e soltanto il meglio a prescindere dalle sue caratteristiche. Il mio obiettivo è creare un ambiente di lavoro stimolante, inclusivo, dove ognuno possa esprimere il proprio talento e dare il massimo, consapevole che il successo non è una destinazione, ma un viaggio in continua evoluzione”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

“Trans sputano sangue infetto”, bufera su consigliere Lega a Milano

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – E' scontro a Milano tra Pd e Lega per le frasi pronunciate da Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, lunedì scorso, durante il Consiglio comunale. "Considerare via Padova un modello di integrazione è un'aberrante mistificazione della realtà – aveva detto Piscina -. Se via Mosso è così adesso è perché un'amministrazione a guida Lega ha voluto fortemente una cancellata che la passata amministrazione comunale in realtà non voleva assolutamente. L'abbiamo imposta perché c'erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell'ordine".  Le parole di Piscina si riferivano agli scontri avvenuti domenica scorsa in via Padova tra polizia e i centri sociali, dove era in programma la presentazione del libro dell'eurodeputata leghista Silvia Sardone. I centri sociali avevano provato a sfondare il cordone delle forze dell'ordine, con l'obiettivo, secondo quanto denunciato dalla stessa Sardone, di impedire la presentazione. “Piscina deve chiedere immediatamente scusa pubblicamente nella prossima seduta del Consiglio – ha commentato il consigliere del Pd, Michele Albiani -. Non è accettabile un linguaggio del genere. Provo schifo e indignazione. Non ho altre parole per descriverlo”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Salerno, garza dimenticata nel paziente: sospeso per un anno primario Enrico Coscioni

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Una garza dimenticata nel corpo del paziente dopo un'operazione chirurgica causò la sua morte: interdetta intera équipe medica. I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Salerno hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva disposta dal Gip del Tribunale di Salerno richiesta della Procura guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli nei confronti di Enrico Coscioni, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, nonché di Gerardo Del Negro, Francesco Pirozzi, Pietro Toigo e Aniello Luca, tutti sanitari in servizio presso l'Ao e componenti dell'équipe chirurgica presieduta e coordinata dal primario e primo operatore Coscioni in occasione dell'intervento chirurgico di sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica cui il paziente Umberto Maddolo venne sottoposto il 20 dicembre 2021 presso il reparto di Cardiochirurgia.  Il giudice per le indagini preliminari – si legge nella nota a firma del procuratore Borrelli – ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 5 indagati applicando la misura interdittiva del divieto di esercizio della professione medica, inibendo loro ogni attività medica e tutte le attività ad esse inerenti, per la durata di 12 mesi a carico del primario Coscioni, di 9 mesi a carico dei dottori Del Negro e Toigo, nonché di 6 mesi a carico dei sanitari Pirozzi e Puca. Il quadro indiziario è stato ricavato dal giudice dall'attività d'indagine eseguita dai carabinieri del Nas di Salerno combinata ai verbali di sommarie informazioni rese dal personale ospedaliero oltre che dai familiari della vittima, ed inserendo tali elementi nel perimetro scientifico tracciato dai diversi elaborati tecnici redatti dal collegio dei consulenti tecnici nominato dalla Procura.  Le accuse nei confronti di tutti i componenti dell'équipe chirurgica si articolano su quattro profili di colpa: il primo riferibile alle modalità di preparazione dell'intervento chirurgico al quale venne sottoposto Maddolo; il secondo alle scelte operate ordine all'esecuzione dell'intervento; il terzo alle modalità di esecuzione dell'intervento prescelto con particolare riferimento all'abbandono di un lembo di garza nel corpo della vittima e, da ultimo, alle modalità con le quali, accertato nell'immediatezza tale evento avverso, lo stesso fu gestito dai medici. Per Coscioni la Procura aveva chiesto anche la sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio ricoperto quale presidente dell'Agenas, per cui farà ricorso. —salute/sanitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juventus, Montemurro non è più l’allenatore della prima squadra femminile

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Joe Montemurro non è più l'allenatore della prima squadra della Juventus femminile, mentre il direttore Stefano Braghin ha prolungato il contratto fino al 30 giugno 2027. A dare l'annuncio delle due operazione è lo stesso club bianconero con una nota sul proprio sito web. "Juventus Football Club comunica che in data odierna – 6 marzo 2024 – è stato raggiunto un accordo con Joe Montemurro per cui, a decorrere dalla giornata di oggi, non ricoprirà più il ruolo di allenatore della prima squadra femminile. Tutto il club desidera ringraziare Joe per il lavoro svolto in questi anni che ha portato alla conquista di 1 scudetto, 2 Supercoppa Italiana e 2 Coppa Italia. La guida tecnica della prima squadra femminile viene affidata temporaneamente all’allenatore in seconda Giuseppe Zappella". Montemurro arriva alla Juventus nel 2021, forte di un’esperienza internazionale nel calcio femminile rilevante: due titoli in Australia, conquistati con il Melbourne City, e uno in Inghilterra, con l’Arsenal, sono il suo biglietto da visita. Alla Juventus, in questi anni, ha dato un grande contributo in termini innanzitutto di idee, su tutte quella di un calcio propositivo. E poi, ovviamente, di risultati: citato precedentemente il suo palmarès, non vanno dimenticate anche le due ottime partecipazioni alla Women’s Champions League nel 21/22 e 22/23. Juventus comunica altresì di aver rinnovato il contratto di Stefano Braghin, Women’s Football Director, fino al 30 giugno 2027".  "Ringrazio Joe a nome di tutta la famiglia Juventus per la passione e l’impegno profusi sin dal suo arrivo in bianconero, ma riteniamo che, nel miglior interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato -sottolinea Braghin-. Auguriamo a Joe il meglio per il suo futuro professionale. Inoltre, ringrazio la società per la fiducia nell'affidarmi una nuova fase di questo progetto che vivo dal primo momento. In piena armonia con la strategia del club, lavoreremo coniugando competitività e sostenibilità attraverso la valorizzazione di giovani talenti e con il supporto di campionesse che trasferiscano esperienza e senso di appartenenza a questi colori. Pur con l’obiettivo di essere competitivi ai massimi livelli, come impone la tradizione del nostro club, per almeno un biennio, la qualificazione in UWCL e la partecipazione al relativo Group Stage saranno i nostri obiettivi principali, insieme alla valorizzazione delle nostre giovani calciatrici e alla riapertura di un ciclo vincente nei tempi più rapidi possibile". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, 7 turisti indiani mandati in guerra dalla Russia: “Aiutateci”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Sette cittadini indiani in Russia per turismo si ritrovano in guerra in Ucraina. Il gruppo di giovani 'soldati per caso' ha chiesto aiuto al governo indiano inviando un appello disperato all'emittente Ndtv. Nel messaggio, in cui a parlare è un 23enne, il gruppo fornisce la propria versione della vicenda.  I 7 giovani – 6 dal Punjab e uno dall'Haryana – dicono di essere partiti a dicembre per turismo e per cercare lavoro. Con la prospettiva di essere condotti "in un luogo chiamato Bielorussia", sono stati abbandonati dalla guida in autostrada e fermati a stretto giro dalla polizia russa. Sono stati posti in isolamento, senza cibo per circa 3 giorni. Quindi, si sono trovati davanti al bivio: arruolarsi e andare in guerra o, visto l'ingresso illegale in Bielorussia, finire in carcere per 10 anni. I giovani hanno firmato un contratto, scritto ovviamente in cirillico, con la prospettiva di essere arruolati come cuochi o autisti. In ogni caso, non avrebbero dovuto combattere in prima linea. E invece, il gruppo è stato trasportato in Ucraina al fronte per combattere senza nessun addestramento specifico. Ora, i soldati per caso chiedono di essere rimpatriati e rivolgono un disperato appello al governo indiano attraverso l'emittente Ndtv. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma-Brighton, De Rossi: “Ammiro De Zerbi, sarà una gara dura”

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Ho una buon rapporto con De Zerbi, gli ho sempre detto che ammiro il suo lavoro, il gioco che crea, già al Benevento, al Palermo. A volte fuori dallo spogliatoio parlavamo del suo presente e del mio futuro". Così l'allenatore della Roma, Daniele De Rossi, alla vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Brighton, allenato da Roberto De Zerbi. "Lo ammiro molto, è brillante. Ha dei buoni giocatori, sono giovani e di talento. Li rispettiamo molto, sarà una bella gara", ha aggiunto il tecnico giallorosso sottolineando: "Per qualsiasi calciatore venire a giocare all'Olimpico è bello, anche per gli stranieri, ma anche loro sono abituati a giocare in grandi stadi, in Premier League c’è sempre una grande atmosfera, ma qui forse ci sarà ancora più calore".  "Quando una squadra non è tanto abituata a giocare in certi palcoscenici può subire un contraccolpo – ha poi affermato De Rossi – Ma quando succede ti aggrappi al calcio, alla struttura di squadra che ti dice dove muoverti e loro lo sanno fare bene e quel gap di esperienza rispetto ai nostri lo colmeranno con la conoscenza". "Noi dobbiamo scendere in campo per dimostrargli che siamo giocatori di un livello incredibile, probabilmente superiori a loro e porteremo a casa la vittoria grazie a questo. Non dobbiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che così potremmo passa il turno facilmente. Sarà una gara dura", ha detto ancora.  La questione ranking è una motivazione extra? "Noi giochiamo per vincere e passare il turno, magari diamo un occhio diverso alle connazionali perché se l'Italia resta tra le prime due del ranking potrebbe bastare il quinto posto per andare in Champions League. Poi bisogna arrivarci quarti o quinti, ma ci guardiamo il giusto. È un po' come la storiella del 'se vi comportate bene, a Natale vi faccio un bel regalo'. Guardiamo quest'aspetto come qualcosa in più, noi andiamo sempre in campo per vincere", ha affermato quindi De Rossi.  Sul percorso fatto fin qui con la Roma: "Mancano i tre punti con l'Inter, poi sarebbe stato tutto perfetto. Non abbiamo fatto niente finora ma sono soddisfatto. So meglio di tutti come in questa città i giudizi possano cambiare in un secondo per questo cerco di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori da social e giornali. Sono contento per quello che ho creato con loro, non è automatico. Gianluca Mancini dice che stanno capendo quello che gli chiedo, ma non è soltanto capire, è crederci. Non voglio cose speciali, ma loro credono ciecamente in quello che dico e faccio".  E parlando di Edoardo Bove: "Prima di Monza leggevo che con Mourinho Bove aveva una media di 61 minuti a partita e con me 59, quindi non ci sono grosse differenze. Nella mia prima partita contro il Verona è stato il migliore in campo, magari ora sta trovando meno spazio dall'inizio perché ha di fianco giocatori che stanno dando il massimo come Paredes, Cristante e Pellegrini, ci sta di essere la prima riserva. Non lo vedo sulla fascia, ma più che altro da mediano davanti alla difesa in futuro e ci stiamo lavorando". "Tecnicamente è uno forte, anche più rispetto a come lo si valuta dall'esterno. Lui deve avere questa testa, è un professionista e un giocatore magnifico. Il classico ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Ci conto alla grande e non più tardi di due settimane fa ha giocato benissimo e da titolare a Rotterdam", ha concluso De Rossi.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Diletta Leotta: “Io e Loris ci sposiamo a giugno”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – "Mi sposo a giugno". Diletta Leotta lo ha annunciato oggi in diretta su Rai1, ospite di Antonella Clerici a 'È quasi mezzogiorno'. Leotta, che nelle scorse settimane aveva mostrato sui social l'anello di fidanzamento con cui Loris Karius le aveva chiesto la mano, ha parlato di come l'amore con il portiere del Newcastle sia nato da un vero colpo di fulmine: "La sera che l'ho conosciuto ho detto alle mie amiche: 'Ho incontrato l'uomo della mia vita'".  Quanto alla nozze con Karius, diventato nel frattempo anche il padre della sua prima figlia, Aria, Leotta ha ammesso: "Adesso sono un po' in quella fase di panico da organizzazione". E alla Clerici che le chiedeva se avesse già scelto il vestito, ha risposto: "No". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Presidenziali Russia, appello Navalnaya: “Il 17 marzo tutti contro Putin”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – "Mezzogiorno contro Putin". Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, rilancia l'invito ai russi a protestare alle 12 del 17 marzo, giornata di elezioni in Russia. "Tutti dovrebbero unirsi a questo movimento – afferma Navalnaya in un messaggio diffuso sui social – Convincete gli altri. Se arriviamo nello stesso momento, la nostra voce sarà più forte". "Queste non sono elezioni. Putin non sarà in nessun caso un presidente legittimo, né per voi né per me né per nessuno al mondo – incalza – Il 17 marzo potremo vederci e vedere che siamo molti e che siamo forti".  Prima della morte, il 16 febbraio in carcere all'età di 47 anni, Navalny aveva invitato i russi a manifestare durante le prossime elezioni.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)