Smog fa male anche alle ossa, con più verde meno osteoporosi

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(Adnkronos) – Non solo avvelena l'aria che si respira nelle città: lo smog può far male anche alle ossa. E l''antidoto' sembra essere il verde. Vivere in aree rigogliose, vicino a giardini o a parchi, può aumentare la densità ossea e ridurre il rischio di osteoporosi. A evidenziare questo effetto è una ricerca pubblicata online sugli 'Annals of the Rheumatic Diseases'. E secondo gli autori, sono proprio i livelli più bassi di inquinamento atmosferico negli spazi verdi che rappresentano un fattore significativo che contribuisce alle associazioni trovate. A firmare il lavoro sono ricercatori cinesi della Central South University di Changsha (Hunan) e della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan. L'osteoporosi, condizione che rende le ossa fragili e soggette a fratture, causata da fattori genetici, ormonali e ambientali, può portare dolore cronico, mobilità ridotta e peggiore qualità di vita. E' già un problema sanitario a livello mondiale – evidenziano gli esperti – ma la sua prevalenza globale è destinata ad aumentare con il rapido invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nello stile di vita. Partendo dal fatto che l'esposizione agli spazi verdi è stata collegata a minori rischi di cattiva salute, gli autori hanno voluto approfondire se ciò si estenda anche al rischio di osteoporosi. Per capirlo hanno analizzato i dati conservati nella Biobanca del Regno Unito su 391.298 persone, età media 56 anni, poco più della metà delle quali (53%) donne. Tutti avevano informazioni registrate sulla densità minerale ossea e fattori potenzialmente influenti tra cui etnia, reddito familiare annuo, livello di istruzione, stato lavorativo, zona residenziale, consumo di alcol, livelli di attività fisica, abitudine al fumo, dieta. Il loro rischio genetico di osteoporosi è stato calcolato utilizzando un punteggio e poi con un metodo di misurazione ampiamente utilizzato è stata determinata la quantità di spazio verde nella loro area residenziale. Le esposizioni medie annuali agli inquinanti ossido di azoto (NO2) e particolato Pm2,5 sono state stimate sulla base del codice postale residenziale e dei dati del progetto Escape, che sta esaminando gli effetti a lungo termine sulla salute dell'esposizione allo smog in Europa. Ogni partecipante è stato monitorato e durante un periodo medio di 12 anni si sono verificati nuovi casi di osteoporosi in 9.307 persone. Era più probabile che fossero anziani, donne, fumatori e pensionati e avevano anche maggiori probabilità di avere un livello di istruzione inferiore e di essere economicamente più svantaggiati. Ma è emersa anche un'associazione coerente tra la quantità di spazi verdi e i nuovi casi di osteoporosi. Gli autori hanno stimato l'indice di vegetazione calcolando la distanza dal verde residenziale disponibile in un intervallo compreso tra 300 e 1.500 metri. Con aumenti di questo indice, sono stati riscontrati un aumento della densità minerale ossea e un rischio inferiore del 5% di sviluppare osteoporosi. I principali fattori nell'associazione osservata tra spazio verde e riduzione del rischio di sviluppare osteoporosi erano i livelli più bassi degli inquinanti NO2 e Pm2,5. Diversi studi – ragionano gli esperti – hanno dimostrato che l'esposizione allo smog può produrre stress ossidativo e infiammazione e alterare gli ormoni, fenomeni che aumentano il rischio di osteoporosi. Le persone che vivono nelle zone più verdeggianti saranno esposte a un rischio minore perché gli alberi e le piante agiscono come filtri naturali, rimuovendo le sostanze inquinanti dall'aria. Essere fisicamente attivi è stato anche associato a un minor rischio di osteoporosi, forse perché vivere in aree con spazi verdi offre maggiori opportunità di esercizio, suggeriscono ancora i ricercatori.  Questo è uno studio osservazionale, puntualizzano gli autori, e come tale non può essere dirimente sulle cause. I ricercatori riconoscono anche diverse limitazioni, tra cui il fatto che il calcolo dell'indice di vegetazione era basato su indirizzi residenziali, quindi potrebbe non aver definito con precisione la quantità effettiva di spazio verde. E i partecipanti allo studio erano generalmente sani, quindi il potenziale di bias di selezione non può essere escluso. Ma i risultati, concludono comunque gli scienziati, "presentano la prima prova che indica che il verde residenziale è associato a una maggiore densità ossea e a un ridotto rischio di sviluppare osteoporosi. E forniscono preziose informazioni sul potenziale" di piante e alberi "nel prevenire l'insorgenza della condizione, sottolineando l'importanza del verde urbano nello sviluppo di strategie efficaci". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Abruzzo, Meloni lancia Marsilio e mette ‘l’elmetto’: “Alle elezioni europee succederà di tutto”

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(Adnkronos) – "Alle prossime elezioni europee succederà di tutto, io ho già messo l'elemetto. Il timore di molti è che il centrodestra venga riconfermato. Vinceremo anche questa battaglia, ma prima c'è l'Abruzzo". Sotto il diluvio di Pescara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni suona la carica in vista delle regionali in Abruzzo di domenica 10 marzo 2024. E in Fratelli d'Italia la speranza è che il nome della location scelta per il comizio conclusivo della campagna elettorale a sostegno del governatore uscente Marco Marsilio – Piazza della Rinascita, comunemente detta Piazza Salotto – sia di buon auspicio per il centrodestra, che dopo la sconfitta in Sardegna inizia a percepire il fiato degli avversari sul collo anche nella regione bagnata dall'Adriatico. Ma di cedere anche l'Abruzzo al centrosinistra, Fratelli d'Italia non vuole proprio saperne. Ed è per questo che Meloni non ha voluto far mancare il suo supporto al candidato di Fdi, a caccia del secondo mandato.  Sul palco insieme a Meloni anche gli altri leader della coalizione – Antonio Tajani, Matteo Salvini, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi – proprio come era successo a Cagliari nel comizio finale di due settimane fa. L'istantanea è quasi la stessa, se non fosse per la pioggia battente – che a un certo punto rischia di far saltare l'intervento della presidente del Consiglio arrivata da Teramo – e per l'assenza sul palco di Salvini al momento dell'Inno nazionale. Una pioggia benaugurante, secondo la numero uno di Fdi che non si scompone: "Tutte le volte che vengo a Pescara, quando salgo sul palco piove. Però attenzione: perché l'ultima volta che è successo erano le elezioni politiche e io sono diventata presidente del Consiglio. Quindi se piove tutto sommato non sarà una cattiva cosa…".  E' un intervento di lotta e di governo quello di Meloni, avvolta nel suo piumino rosa mentre nella città adriatica inizia a calare il freddo della sera: "Prendo dalla piazza la benzina che mi serve per andare avanti", dice 'scaldando' la platea dei suoi sostenitori. Poi l'endorsement per Marsilio, uno dei suoi uomini più fidati: "Cinque anni fa Marco ha fatto un'impresa, essere il primo presidente di regione di Fratelli d'Italia. A me piacerebbe che facesse un'altra impresa: essere il primo presidente nella storia dell'Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato". La premier rivendica i risultati del governo sul fronte occupazionale e cita, ad esempio, i dati Ocse secondo i quali il reddito pro capite in Italia sarebbe cresciuto dell'1,4% nel terzo trimestre del 2023 contro lo 0,4% del trimestre precedente: "Sono risultati che ci incoraggiano ad andare avanti e che sono figli della nostra compattezza".  Da una parte, rimarca Meloni, c'è un centrodestra che quest'anno festeggia 30 anni e che "sta insieme per scelta e non per interesse", dall'altra avversari che "sono tutti alleati ma si vergognano a dirlo". "Ho visto cose incredibili – punge Meloni – Conte che diceva che non era alleato con Renzi, Renzi che diceva che non è alleato con Conte". I litigi nella maggioranza per la leader di Via della Scrofa non sono altro che un racconto "dei sogni dei giornali di sinistra": poi, "c'è la realtà dei fatti", insiste Meloni. Sullo sfondo, come evocato dalla stessa premier, ci sono le europee, competizione alla quale potrebbe partecipare come candidata in tutte le circoscrizioni: ma il nodo non è stato ancora sciolto dal capo del governo.  L'inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi nei confronti di politici e vip preoccupa Meloni e i partner della maggioranza. Sul palco di Pescara ne parlano sia la premier che i due vice. Bisogna "fare molta chiarezza su quello che scopriamo in queste ore dai giornali, da un'inchiesta secondo la quale ci sono funzionari dello Stato italiano che fanno dossieraggi ad personam per passare le notizie ad alcuni giornali", attacca Meloni che pretende di sapere "chi sono i mandanti" perché, mette in guardia, "questi sono metodi da regime".  "Vorrei sapere se i vertici della Guardia di finanza ne erano al corrente o meno", domanda invece il leader della Lega Salvini. Anche per il segretario azzurro Tajani il caso dossieraggi rappresenta "un fatto grave": "C'è un Grande Fratello che studia e prepara dossier su ognuno? E per quali fini? Nessuno lo sa. Domani – auspica il ministro degli Esteri – ci auguriamo che dalla riunione dell'Antimafia escano notizie importanti e che esca la verità. Bisognerebbe capire chi è il regista".  Ma ora la partita da giocare è quella delle regionali in Abruzzo. E alla luce dell'esito del voto in Sardegna sono banditi i toni trionfalistici nel centrodestra, dove regna ottimismo, sì, ma cauto. "Affronteremo il giudizio degli elettori con serenità e determinazione, come abbiamo sempre fatto", dice Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, a margine del comizio di Pescara. Salvini si sbilancia: "In Abruzzo si vince" e "sul risultato della Lega sono assolutamente ottimista, sarà un risultato a due cifre". Per Meloni invece "l'effetto Sardegna dobbiamo ancora vederlo perché non si è ancora capito come è finita. Io sono molto ottimista francamente". (dall'inviato Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Champions, Real Sociedad-Psg 1-2: doppio Mbappè e francesi ai quarti

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(Adnkronos) – Il Psg passa ai quarti di finale di Champions League dopo il successo per 2-1 in casa della Real Sociedad, dopo il 2-0 ottenuto a Parigi, grazie alla doppietta di Mbappé. Il numero 7 del Psg va a segno al 15' con un tiro nell'angolino in basso a destra e al 56' con un tiro nell'angolo opposto. All'89' la Real Sociedad rende meno amara la sconfitta con un gol di Merino.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, così la Russia ha intercettato la Germania: la spy story svelata

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Un generale tedesco si fida di una connessione 'normale' e viene intercettato dalla Russia. Ecco spiegata la fuga di informazioni che ha consentito a Mosca di diffondere 38 minuti di conversazione tra alti ufficiali delle forze armate tedesche, con riferimenti ai missili Taurus – che l'Ucraina vorrebbe ricevere -, al ponte di Kerch in Crimea come potenziale obiettivo e alla presenza di soldati inglesi in territorio ucraino. L'intercettazione che ha permesso di divulgare sui social russi una conversazione tra alti ufficiali tedeschi è frutto di un errore individuale, commesso da uno dei partecipanti alla discussione intercettata e derivante in particolare all'uso dell'applicazione di teleconferenza Webex – uso consentito a determinate condizioni di sicurezza – da Singapore. Non è sintomo di alcuna compromissione o scarsa sicurezza dei sistemi in uso in Germania né opera di una spia, ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a Berlino. La Russia – ha aggiunto, presentando i primi risultati di un'indagine su quanto accaduto – ha verosimilmente intercettato la chiamata per caso, grazie ad una sorveglianza diffusa. "I nostri sistemi di comunicazione non sono stati compromessi", ha detto Pistorius. "Il motivo per cui la chiamata ha potuto essere registrata è stato un errore operativo commesso da un individuo". Quel partecipante specifico ha chiamato da Singapore, dove era in corso un evento di Air Show alla presenza di alti funzionari militari europei, evento quindi obiettivo delle operazioni dei servizi di sicurezza russi. "Quindi dobbiamo presumere che l'accesso a questa conferenza sia stato un fatto casuale nel quadro di un approccio ampio e diffuso". Pistorius ha annunciato "indagini disciplinari preliminari" contro il personale coinvolto, ha parlato di "un grave errore", che "non si sarebbe dovuto verificare" ma ha chiarito di non avere intenzione alcuna di sacrificare uno dei suoi migliori ufficiali, con riferimento all'ispettore dell'aeronautica Ingo Gerhartz, che è stato coinvolto nella conferenza Webex ai 'giochi di Putin', il quale "sta facendo un gioco perfido". Il danno alla segretezza è "gestibile", ha sottolineato il ministro. Anche la fiducia degli alleati verso la Germania è intatta. Tuttavia, saranno adottate tutte le misure tecniche e organizzative per garantire che un tale incidente non si ripeta.   
Berlino, nelle stesse ore, ha tenuto a ribadire che tra Francia e Germania ci sono amicizia profonda e solidarietà. Lo ha sottolineato in particolare la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo le divergenze emerse tra i due paesi sul possibile invio di truppe occidentali in Ucraina. "L'amicizia profonda e la solidarietà non si esprimono andando sempre d'accordo. Se si è sempre d'accordo, qualcosa non va", ha dichiarato durante un incontro a Sarajevo con il suo omologo bosniaco Elmedin Konakovic. "La profonda amicizia si esprime soprattutto con il fatto che, anche se non si va d'accordo, si resta uniti e nulla può intervenire a dividere". Baerbock è partita da Sarajevo per Parigi per un incontro di lavoro con il suo omologo francese, Stéphane Séjourné. L'incontro ha seguito l'emergere di divergenze tra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron, sul possibile invio di truppe europee in Ucraina. Scholz ha recentemente difeso la decisione di non inviare soldati in Ucraina reagendo alle dichiarazioni di Macron che non escludeva lo schieramento di truppe di terra occidentali sul territorio ucraino.  Francia e Germania, in particolare, vogliono lavorare assieme per assicurare una migliore fornitura di munizioni all'Ucraina, hanno detto Sejourné e Baerbock. "Uniti e determinati: insieme siamo forti", ha scritto Baerbock su X. "I nostri due paesi sono pienamente impegnati a fianco dell'Ucraina e lavorano assieme per fare di più e meglio", ha postato Sejourné. Durante l'incontro, i due ministri hanno parlato degli sforzi globali per il rifornimento di munizioni all'Ucraina, così come delle contromisure ai tentativi russi di destabilizzare la Moldova. Fonti delle delegazioni hanno riferito di colloqui positivi su come Parigi e Berlino possono aiutare concretamente l'Ucraina. Intanto Macron, in visita a Praga, ha detto di voler sostenere l'iniziativa ceca per l'acquisto di 800mila munizioni d'artiglieria per Kiev. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bayern Monaco-Lazio 3-0, tedeschi ai quarti di Champions League

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(Adnkronos) – Il Bayern Monaco batte la Lazio per 3-0 nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, ribalta la sconfitta per 1-0 subita all'andata a Roma e si qualifica per i quarti di finale. I campioni di Germania si impongono oggi 5 marzo all'Allianz Arena con la doppietta di Kane (39' e 66') e con il gol di Mueller (47' del primo tempo). I bavaresi non vivono uno straordinario momento di forma e Tuchel per la sfida decisiva con la Lazio deve rinunciare a Coman, Mazraoui, Boey e Sarr, oltre allo squalificato Upamecano. Il tecnico inserisce De Ligt che vince il ballottaggio con Kim in difesa al fianco di Dier. In avanti Sané ritrova il suo posto sulla corsia destra, con Tel che parte dalla panchina, e con Muller e Musiala alle spalle di Kane. Sarri deve fare a meno di Patric e Rovella e sceglie Immobile dal 1', al posto di Castellanos. Marusic e Pellegrini preferiti a Hysaj e Lazzari sulle due corsie difensive, mentre Vecino vince il ballottaggio con Cataldi nel ruolo di regista. Parte forte il Bayern che al 14' ci prova con Musiala che controlla e calcia potente dal limite, ma Provedel respinge con i pugni. Al 17' tocca a Kane con un destro sul secondo palo, che sfiora soltanto il montante, grazie alla deviazione di Gila. La Lazio cerca di controllare la gara senza riuscire a rendersi pericolosa. Al 24' altra doppia occasione per il Bayern, con Gila e Marusic bravissimi a murare le conclusioni di Musiala e Guerreiro. La prima grande occasione per la Lazio arriva al 37' con Zaccagni che cerca Immobile, pallone deviato da De Ligt, e palla che finisce sulla testa dell'attaccante della Lazio che da distanza ravvicinata sfiora il palo. Passa un minuto e i bavaresi trovano il vantaggio. Al 38' Pavlovic alza il pallone sul secondo palo per Muller, che fa la sponda per Guerreiro che cicca il pallone ma di fatto serve Kane che di testa da due passi batte Provedel per l'1-0. La Lazio accusa il colpo e al 47' il Bayern raddoppia: corner di Guerreiro che viene allontanato sul secondo palo, dove c'è De Ligt, che colpisce al volo mandando la sfera sulla testa da Muller che fa 2-0. La squadra di Sarri nella ripresa cerca di ragionare e trovare l'affondo giusto ma è ancora il Bayern pericoloso. Al 59' Kane allarga per Guerreiro che calcia con il sinistro a incrociare ma non trova la porta. I tedeschi continuano a spingere, alla Lazio basterebbe ancora un gol per andare ai supplementari. Ma la squadra di Tuchel è particolarmente ispirata e al 66' cala il tris: Sané calcia cercando il secondo palo, Provedel respinge ma sui piedi dell'accorrente Kane che fa 3-0 senza problemi. Al 71' la Lazio rischia il tracollo con Musiala che verticalizza per Muller, tiro in corsa appena entrato in area e palo con un tocco anche di Provedel. La reazione della Lazio, dopo che Sarri ha provato a mettere dentro Castellanos, Pedro e Isaksen, arriva al 73' con Luis Alberto che si trova un pallone al limite dell'area dopo una respinta, lo calcia ma trova ancora una deviazione in angolo. Ultimi minuti di gestione difensiva del Bayern che non rischia nulla e porta a casa un successo importante per la sua stagione. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mauro Corona contro Fabio Fazio: “Un pretino”

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(Adnkronos) – Fabio Fazio? "Un pretino". Mauro Corona, presenza fissa a E' sempre Cartabianca, in collegamento con Bianca Berlinguer su Rete4 esprime giudizi e pareri su Che tempo che fa. "Posso dire quello che penso?", dice lo scrittore e scultore. "Di solito ho lo stomaco buono, ma se lo vedo scappo subito. Non mi ha fatto nulla, ma questo modo di 'anguillare' nelle cose, questo pretino…", dice bocciando senza appello Fabio Fazio. Il giudizio sul conduttore inevitabilmente condiziona il parere su altri protagonisti della trasmissione in onda sul Nove. "Il professor Burioni? Lo conosco, ma va sempre da quell'altro…", dice. Nell'ultima puntata, Fazio ha ospitato Chiara Ferragni, nella bufera per il 'caso pandoro' e ora sotto i riflettori per la crisi del matrimonio con Fedez. "Non godo delle disgrazie altrui, vorrei che Fedez stesse bene e risolvesse con la sua patologia. Vorrei che la Ferragni uscisse dalla vicenda giudiziaria con le ossa meno rotte", dice Corona. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 5 marzo

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Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 5 marzo 2024, nel primo concorso della settimana. Come vincite top, sono stati centrati quattro '5' da oltre 48mila euro ciascuno. La seconda estrazione della settimana è in programma giovedì 7 marzo 2024.  La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. 
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. 
Ecco la combinazione vincente di oggi: 16 – 43 – 53 – 79 – 80 – 82. Numero jolly: 74. Numero Superstar: 61. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 71 milioni.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Real Madrid-Allegri, l’affare era fatto: poi il rifiuto

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(Adnkronos) – "Se avesse firmato, Allegri sarebbe stato l'allenatore del Real Madrid. Era tutto concordato, proprio tutto. Alla fine, con la morte nel cuore, decise di non firmare. È stata una decisione dolorosa per entrambi. Scelse di rimanere in Italia perché coincidevano due cose: la questione familiare e la proposta della Juventus di tornare. Lui ha scelto di non lasciare Torino". Lo rivela il procuratore di Massimiliano Allegri, Giovanni Branchini, al sito spagnolo 'Relevo', in merito alla trattativa poi saltata nella primavera del 2021 per portare il tecnico livornese a Madrid. I 'blancos' puntarono poi su Carlo Ancelotti.  "Comunicai la decisione a José Angel Sanchez, dg del club madrileno, parlo sempre con lui. È la persona di cui ho più fiducia, nonostante conosca Florentino Perez. Anche in queste cose bisogna rispettare i ruoli. Se Florentino mi chiama, mi rivolgo a lui; ma se chiamo il Real Madrid, chiamo José Angel. Il Real Madrid è un club fantastico, con professionisti incredibili. Era un sogno per Allegri e, anche per me onestamente, sarebbe stata una grande soddisfazione professionale, ma il motivo per non cui non ha firmato era così umano e serio che dovevamo accettarlo tutti", conclude Branchini. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni, un trattore in regalo: “Lo metto in cortile a Palazzo Chigi”

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(Adnkronos) – "Stasera sono arrivata qui e mi hanno detto che mi hanno regalato un trattore… Lo metto volentieri nel cortile di Palazzo Chigi", scherza la premier Giorgia Meloni dal palco di Pescara, a proposito del dono che un'associazione di agricoltori ha fatto alla presidente del Consiglio per sollecitare il governo a battersi per le istanze del mondo agricolo in Europa. "Come promemoria delle problematiche" che caratterizzano il settore dell'agricoltura "ci permettiamo di farle dono di un trattore, simbolo del nostro impegno e della necessità di affrontare concretamente le questioni agricole che affliggono il nostro paese", scrive in un messaggio il presidente dell'Associazione 'L'Abruzzo in Agris' Marco Finocchio, organizzazione che raccoglie alcuni rappresentanti del mondo agricolo. "Insieme ad altri agricoltori provenienti da diverse regioni, abbiamo organizzato varie manifestazioni con intento propositivo e costruttivo a Roma: giro con i trattori sul raccordo anulare; incontri con il Ministro (Avezzano e Roma); manifestazione a piazza della Bocca della Verità con omaggio di spinaci ai cittadini romani; omaggio di un trattore e una mucca a Sua Santità; dibattito in piazza della Repubblica", ricorda il presidente dell'Associazione.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regionali Abruzzo, Meloni: “Effetto Sardegna? Sono molto ottimista francamente”

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(Adnkronos) – "L'effetto Sardegna dobbiamo ancora vederlo perché non si è ancora capito come è finita, io sono molto ottimista francamente…". Con queste parole Giorgia Meloni sostiene la ricandidatura di Marco Marsilio alla guida dell'Abruzzo. "Cinque anni Marco ha fatto un'impresa, essere il primo presidente di regione di FdI – ha detto la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia -. Oggi mi piacerebbe che facesse un'altra impresa, essere il primo presidente nella storia dell'Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato". "Noi stiamo affrontando un contesto non facile, ma lo facciamo con risultati che ci incoraggiano ad andare avanti e che sono anche figli della nostra compattezza". "Voi non potete immaginare quanto per me sia importante, in una vita fatta tutta di problemi da risolvere e aerei da prendere, ogni tanto tornare qui e riprendere dalla piazza la benzina di cui ho bisogno per andare avanti fino alla scadenza successiva".  "In Italia ci sono due realtà. Quella che raccontano i giornali di sinistra, che in realtà è un racconto dei loro sogni in cui noi stiamo sempre a litigare e per questo andremo presto a casa, e poi c'è la realtà dei fatti". "Questo è un governo che procede veloce nelle sue decisioni", ha rimarcato la presidente del Consiglio. ''Confesso che siamo saliti sul palco per fare la foto perché qui non siamo sicuri che il tempo terrà. Allora io voglio dire solo una cosa: nel caso in cui venisse il diluvio universale e non riuscissi a fare la mia parte di comizio, tutte le volte che vengo a Pescara, quando salgo sul palco piove. Però, attenzione, perchè l'ultima volta che è successo erano le elezioni politiche e io sono diventata presiedente del Consiglio…''. Piove a dirotto e la premier sale sul palco e con microfono alla mano ci tiene a spiegare che la pioggia può mettere a rischio gli ultimi interventi, quelli di Matteo Salvini e il suo. Il presidente di FdI però non è preoccupata, anzi, considera l'acquazzone un segno benaugurante per la vittoria finale alle regionali, memore dell'acqua che funestò il suo comizio quando poi vinse le politiche che l'hanno portata a palazzo Chigi per la prima volta. ''Quindi, se piove, tutto sommato, non sarà una cattiva cosa, vi voglio bene'', commenta Meloni, che raggiunge il centro del palco per farsi una foto selfie con Salvini, Tajani, Cesa e Lupi. "Non c'è niente che ci fa paura" perché "fino a quando ci saranno gli italiani a sostenerci, possono fare tutto quello che vogliono ma noi non molleremo mai". Le prossime elezioni europee "sono il vero timore di tutti", e il timore "è che questa maggioranza venga confermata. Succederà di tutto, io ho già messo l'elemetto", dice la premier. "Vinceremo anche questa battaglia", assicura l'inquilina di Palazzo Chigi.  Noi del centrodestra "stiamo insieme per scelta, non per interesse", dice Giorgia Meloni durante il comizio per le regionali a Pescara. "In questa campagna elettorale – prosegue la leader di FdI – ho visto cose incredibili, Conte che diceva che non era alleato con Renzi, Renzi che diceva che non è alleato con Conte. Sono tutti alleati ma si vergognano a dirlo". Meloni ricorda, poi, che quest'anno "il centrodestra compie 30 anni: governiamo insieme la nazione e molte regioni e lo facciamo perché la nostra visione di fondo è compatibile", sottolinea. Bisogna "fare molta chiarezza su quello che scopriamo in queste ore dai giornali, da un'inchiesta secondo la quale ci sono funzionari dello Stato italiano che fanno dossieraggi ad personam per passare le notizie ad alcuni giornali, segnatamente al giornale di De Benedetti". "Vogliamo sapere chi sono i mandanti – ha rimarcato la premier e leader di FdI- perché questi sono metodi da regime". Priorità del governo "sarà il rinnovo dei contratti delle forze dell'ordine: non ci si può ricordare di loro solo quando si deve insultare", ha detto Giorgia Meloni in un passaggio del suo intervento dal palco di Pescara. "Vergogna a chi dice che si deve sputare addosso alle forze dell'ordine. Gente così non può rappresentare le istituzioni della Repubblica", ha rimarcato poi la premier, citando le parole di una consigliera comunale del Movimento 5 Stelle.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump, lo ‘show’ per il Super Tuesday: “Migranti come Hannibal Lecter”

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I migranti come Hannibal Lecter. E' solo uno degli exploit verbali di Donald Trump nel Super Tuesday, la giornata in cui 16 tra stati e territori degli Usa vanno al voto per le primarie. L'ex presidente, lanciato verso la nomination repubblicana in vista delle elezioni 2024 di novembre, oggi può conquistare un cospicuo numero di delegati. Mentre milioni di persone votano, Trump parla toccando argomenti di politica estera e interna.  
Il 7 ottobre, con l'attacco di Hamas a Israele, "c'è stata un'orribile invasione, non sarebbe mai avvenuta se fossi stato presidente", dice a Fox News. L'Iran, durante la sua presidenza, "era senza soldi. Non aveva denaro per Hamas o gli Hezbollah. Per questo non sarebbe mai accaduto". Trump si dice certo che nessuno avrebbe osato lanciare un simile attacco quando lui era presidente. "Non mi avrebbero fatto una cosa simile. Ve lo garantisco. Lo hanno fatto perché non hanno rispetto per Biden", afferma, con una versione simile a quella proposta per la guerra tra Ucraina e Russia: con lui alla Casa Bianca, ha detto e ripetuto tra lo scetticismo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la pace si raggiungerebbe in 24 ore. The Donald ha comunque approvato la risposta di Israele. "Devono porre fine a questo problema", afferma. L'immigrazione è un tema centrale nel voto. Trump e Joe Biden sono stati recentemente al confine con il Messico. "E' gente pericolosa, in molti casi arriva da prigioni, ospedali psichiatrici, manicomi", dice Trump riferendosi ai migranti: "Avete presente il manicomio, roba da Silenzio degli innocenti, Hannibal Lecter, sapete chi è Hannibal Lecter'", aggiunge riferendosi al serial killer cannibale interpretato da Anthony Hopkins nel film che vinse l'Oscar nel 1991. "Noi non li vogliamo nel nostro Paese", conclude. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Massoneria, Leo Taroni vince le elezioni e diventa il nuovo Gran Maestro del Goi

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(Adnkronos) – Leo Taroni vince le elezioni e diventa il nuovo Gran maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi). "Dopo una campagna elettorale molto sentita e agguerrita culminata con le elezioni svolte domenica 3 marzo è finalmente concluso lo spoglio delle schede che assegna la nuova Gran Maestranza per i prossimi 5 anni a Leo Taroni", si fa sapere. Leo Taroni di Ravenna, laureato in Economia e Commercio presso l’università di Bologna è un imprenditore che ha lanciato la lista 'Noi Insieme' che si è contrapposta alla lista del calabrese Tonino Seminario braccio destro dell’attuale Gran Maestro Stefano Bisi. La campagna elettorale di Taroni è stata centrata sulla trasparenza, l’apertura e la collaborazione con lo stato su tanti temi a cominciare dalla lotta alle infiltrazioni mafiose e la creazione di una banca del sapere che diffonda cultura anche fuori dai confini massonici. "Leo Taroni ha vinto contro il favorito Tonino Seminario che aveva un programma centrato sulla continuità con quanto fatto da Bisi negli ultimi 8 anni. E’ una vittoria che cambia radicalmente la visione e la strategia del Goi appoggiata dai fratelli maestri italiani", si sottolinea.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Super Tuesday, Michelle Obama: “Sostengo Biden, non mi candido”

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"Come l'ex first lady" Michelle Obama "ha ripetuto più volte negli anni, non si candiderà alla presidenza. La signora Obama sostiene la campagna per la rielezione del presidente Joe Biden e della vice presidente Kamala Harris". Proprio nel giorno del Super Tuesday, Michelle Obama, tramite una dichiarazione del suo portavoce Crystal Carson a Nbcnews, delude tutti quelli che, a destra come a sinistra, ovviamente per motivi diversi, da mesi continuano a ipotizzare o sognare una discesa in campo dell'ultimo minuto dell'ancora popolarissima first lady dopo un ritiro di Biden dalla corsa per la rielezione.  Non solo. Fonti vicine alla first lady assicurano che Michelle Obama intende fare campagna elettorale per Biden il prossimo autunno, come ha fatto 4 anni fa, anche con un'agenda ridotta rispetto a quella del marito, l'ex presidente Barack Obama che ha fatto sapere di essere "completamente impegnato" per la rielezione del suo ex vice presidente. Anche in questo caso, mettendo a tacere mesi di voci e rivelazioni che descrivevano un Obama preoccupato per le prospettive non rosee per la rielezione dell'81enne presidente.  
Si ritiene che la campagna di Biden vorrà massimizzare l'effetto del coinvolgimento di Michelle Obama nelle fasi finali, quando l'elettorato indeciso potrà fare la differenza. "Il presidente e Michelle Obama sono stati di enorme aiuti nella battaglia per sconfiggere Donald Trump la prima volta e siamo grati di avere la loro voce e sostegno nella lotta per il destino della nostra democrazia questo novembre", ha dichiarato il portavoce della campagna di Biden, Kevin Munoz. Per quanto riguarda l'ennesima smentita di ogni desiderio da parte di Michelle di candidarsi, un suo collaboratore invita ad andare a rivedere quanto dichiarato dalla ex first lady in un'intervista all'amica Oprah Winfrey lo scorso anno. "La politica è difficile, e la gente che la fa deve proprio volerlo, deve essere nella tua anima, perché è così importante, e non è nella mia anima", disse allora Michelle.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Barella e il rigore ‘drammatico’, Zangrillo: “Sette piroette e urla laceranti…”

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(Adnkronos) – "Speriamo che Barella stia bene". I post su X ironizzano sulle reazioni che Nicolò Barella, centrocampista dell'Inter, 'esibisce' quando subisce un fallo reale o presunto. L'ultimo episodio si è verificato ieri nel match vinto 2-1 dai nerazzurri contro il Genoa. Barella, contrastato da Frendrup, è crollato a terra contorcendosi e rotolandosi a ripetizione. L'arbitro Ayroldi ha concesso il rigore, ignorando l'immagine televisiva che documentava la regolarità dell'intervento del genoano. Inevitabili i commenti dei tifosi, genoani e non. "Ditemi che Barella è vivo", si domanda qualcuno. "Spero recuperi per gli Europei", aggiunge un altro utente auspicando una ripresa per l'estate. L'episodio non è sfuggito nemmeno al presidente del Genoa, Alberto Zangrillo. "Alla base di tutto c'è il rispetto. Il mestiere dell’arbitro è ingrato e io sono istituzionalmente dalla loro parte ma" i fischietti "non vengono aiutati, sono tratti in inganno dalle urla dei calciatori che si piroettano come pagliacci simulando traumi inesistenti. Poi vai a vedere e scopri che quello che mima di aver subito un trauma craniale ha preso una pedata nel sedere in un normale contrasto di gioco", dice a Un giorno da pecora. Ieri Zangrillo ha abbandonato lo stadio dopo la concessione di un rigore dubbio all’Inter. "Queste cose capitano ogni domenica, il nostro allenatore non sgambetta come un tarantolato in panchina e ogni volta che ha alzato il dito è stato ammonito o espulso".  "I calciatori del Genoa hanno un codice deontologico: se uno di loro simula e si piroetta come un tarantolato viene punito, cosa che non vedo in squadre più blasonate che lottano per andare in Champions. Quel che è successo è sotto gli occhi di tutti". Barella ha fatto troppa scena in campo, insomma. "Voglio bene a Barella, che è un calciatore della Nazionale e un grande professionista. Però quando vedi che fa sette piroette perché viene toccato dopo aver toccato la palla – ha concluso Zangrillo – e questo si piroetta con urla laceranti è chiaro che l’arbitro viene tratto in inganno". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni europee, social bocciano candidatura Vannacci: no per 60%

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I social bocciano la possibile candidatura del generale Roberto Vannacci alle prossime Europee. E' quanto emerge dall'analisi realizzata da Vis-Factor in esclusiva per Adnkronos su post e commenti su X, Instagram e Facebook nel periodo dal 3 al 5 marzo 2024, con 483 menzioni al giorno rilevate, per un totale di circa 1.500, e quasi 320mila interazioni generate. L’analisi del sentiment ha rilevato una percezione negativa (60,74% contro 39,26%) rispetto all'ipotesi di una candidatura di Vannacci o alla possibilità che possa fondare un suo partito. Emergono critiche alle sue posizioni su donne, immigrati e omosessuali, considerate offensive e discriminatorie, e dunque "c’è preoccupazione per la sua candidatura", rileva Vis-Factor (I dati). Anche se in minoranza, l’analisi evidenzia il sostegno da parte di alcuni cittadini che apprezzano invece le sue posizioni forti e la sua esperienza militare e lo considerano una voce fuori dal coro. 
Tra le due parole più associate nei post e commenti, oltre a 'Roberto Vannacci', troviamo 'Vannacci paura' (secondo posto) e 'Uomini veri' (quarto posto) ma anche 'Europee 2024', 'Ragione Vannacci', 'Lega aspetta', 'Vittorio Feltri', 'Persona pericolosa', 'Vannacci Mengoni' e 'Ragione gay'. Tra le singole parole più utilizzate, oltre agli scontati 'Vannacci' 'Salvini' ''libro' 'Lega' 'gay', spuntano anche 'Mengoni', preso di mira da Vannacci per la sua esibizione in gonna sul palco di Sanremo (''gli uomini portano i pantaloni'', ha detto in un'intervista) e 'Feltri', che nei giorni scorsi si è schierato con il generale dicendosi d'accordo con lui perché ''essere gay non è normale''. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mattarella: “La libertà di stampa è fondamentale. Fortunatamente il Capo dello Stato non è un re”

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(Adnkronos) – "La libertà di stampa è fondamentale per la nostra democrazia, come per qualunque democrazia". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo oggi, 5 marzo, all'incontro con il presidente di Casagit, Gianfranco Giuliani e una delegazione, in occasione dell'anniversario della fondazione del fondo sanitario dei giornalisti. Libertà, ha sottolineato Mattarella – "che vede nella nostra Costituzione una tutela netta, chiara, indiscutibile, a fronte della quale vi è una assunzione di responsabilità da parte dei giornalisti: la lealtà, l’indipendenza dell'informazione, la libertà di critica, nel rispetto della personalità altrui, il rispetto dei fatti".  "Ma è un elemento indispensabile della nostra democrazia, e questo carattere di indispensabilità, io ho cercato tante volte di richiamarlo e sottolinearlo. Ed è in realtà un ruolo indispensabile che sta a cuore alle istituzioni, chiamate a tutelarla ciascuno nelle proprie competenze e nei propri ambiti e, naturalmente, nelle proprie responsabilità".  "Vorrei cogliere l'occasione" per "far notare che frequentemente il Presidente della Repubblica viene invocato con difformi e diverse motivazioni. C'è chi gli si rivolge chiedendo con veemenza: 'il Presidente della Repubblica non firmi questa legge perché non può condividerla, perché gravemente sbagliata', oppure: 'il Presidente della Repubblica ha firmato quella legge e quindi l'ha condivisa, l'ha approvata, l'ha fatta propria'. Il Presidente della Repubblica non firma le leggi, ne firma la promulgazione, che è una cosa ben diversa". "Qualche volta ho come l'impressione che qualcuno pensi ancora allo Statuto Albertino in cui, come è noto, veniva affidata la funzione legislativa congiuntamente alle due Camere e al re. Quando le Camere approvavano la legge, il re prima di promulgarle doveva apporre la sua sanzione, cioè la sua condivisione nel merito, perché aveva anche attribuito il potere legislativo. Fortunatamente non è più così. Il Presidente della Repubblica non è un sovrano, fortunatamente, e quindi non ha questo potere". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'incontro con il presidente di Casagit, Gianfranco Giuliani, con una delegazione. "Ha soltanto quello che ho descritto. Anzi nei suoi compiti c’è, tra quelli fondamentali, quello di fare in modo che ciascuno rispetti la Costituzione. A partire da sé stesso, naturalmente, e che ciascuno la rispetti nel colloquio e nel confronto tra gli organi costituzionali".  "Sarebbe grave se uno di questi, e tra questi anche il Presidente della Repubblica, pretendesse di attribuirsi compiti che la Costituzione assegna ad altri poteri dello Stato. E questa è una indicazione di democrazia che si inserisce in quell’armonico disegno che la nostra Costituzione indica e presenta in maniera sinceramente ammirevole per coloro che la scrissero, che ebbero la forza – in condizioni difficili e anche dialetticamente molto accese – di definirla e approvarla. Anche questo rientra nella libertà, nel rispetto della libertà di tutti coloro a cui la Costituzione assegna un compito, che nessun altro può sottrarre per farlo proprio". Mattarella continua: "E questo esercizio di libertà costruttiva, positiva, in cui la democrazia si esprime, quello che fa Casagit è un messaggio, un contributo significativo, perché è quello di garantire la tranquillità, la serenità dei giornalisti, sotto diversi profili: della sanità, della salute, del sociale che, complessivamente, è un compito indispensabile per la nostra democrazia. Che muta nel tempo, come quella splendida stampa che mi avete donato. Quella splendida vista -ha concluso il capo dello Stato- indica che muta molto nel tempo. Non siamo più con i cavalli, con le carrozze, neanche più con le auto, con le Flaminie degli anni ‘50". "È quell'atto indispensabile per la pubblicazione ed entrata in vigore delle leggi, con cui il presidente della Repubblica attesta -ha spiegato- che le Camere hanno entrambe approvato una nuova legge, nel medesimo testo, e che questo testo non presenta profili di evidente incostituzionalità.Se andasse al di là di questo limite che gli assegna la Costituzione e dicesse, per esempio 'non promulgo questa legge perché c'è forse qualche dubbio di costituzionalità che potrebbe racchiudere e raffigurarvisi' -ha avvertito Mattarella- si arrogherebbe indebitamente il compito che è rimesso alla Corte costituzionale".  O, se addirittura dicesse: “non firmo questa legge perché non la condivido, perché, a mio avviso è sbagliata”, farebbe ben altro, andrebbe al di là di qualunque limite posto dalla Costituzione nel rapporto tra i poteri dello Stato e tra gli organi costituzionali. Quando il Presidente della Repubblica promulga una legge, non fa propria la legge, non la condivide, fa semplicemente il suo dovere, che è quello che ho descritto.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Facebook e Instagram down, Musk sbeffeggia Meta su X

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(Adnkronos) – Con Facebook e Instagram down il portavoce di Meta Andy Stone è stato costretto a usare X per spiegare che "stanno lavorando al ripristino delle piattaforme". Una caduta che non è passata inosservata al magnate Elon Musk che l'ha 'celebrata' con un 'meme' eloquente, dove si vedono tre pinguini con il simbolo rispettivamente di Facebook, Instagram, e Threads (le piattaforme di Meta che hanno avuto disservizi) 'agli ordini' di un pinguino con il cappello da capitano, che invece ha il simbolo di X". "Siamo consapevoli che le persone hanno difficoltà ad accedere ai nostri servizi. Stiamo lavorando su questo proprio adesso" aveva scritto il portavoce Stone, rassicurando i milioni di utenti che avevano visto gli account dei loro social network bloccati e in down. Pian piano sembra che stiano cercando di risolvere la situazione. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fedez: “Rivoglio indietro la mia vita”. Messaggio a Chiara Ferragni?

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(Adnkronos) – Un messaggio per Chiara Ferragni da Feze? "Finisce sempre bene, altrimenti non è finita. Me l’hanno sempre detto ma io non ci credo mica. E per quanto il tempo può rimarginare una ferita, io non sono ancora morto e già rivoglio indietro la mia vita". Fedez pubblica su Instagram il testo della canzone del 2013 'Sembra Semplice', composta insieme a J-Ax e subito sui social scatta la corsa a ipotizzare un eventuale messaggio cifrato per Chiara Ferragni. La coppia, come ha detto l'imprenditrice domenica a Che tempo che fa, sta vivendo una "crisi un po' più forte" di quelle avute già in passato. "Non è una strategia", ha aggiunto l'influencer nel salotto di Fabio Fazio. Da una decina di giorni, marito e moglie conducono vite divise. "Ci sentiamo", ha spiegato Ferragni in tv. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Inchiesta Perugia, audizione Melillo e Cantone giovedì al Copasir

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(Adnkronos) – Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone saranno ascoltati in settimana anche davanti al Copasir. A quanto si apprende, il Comitato, nella seduta già prevista di oggi, ha deciso di ascoltare Melillo e Cantone nella giornata di giovedì. Erano stati proprio i due procuratori a scrivere, nei giorni scorsi, al Copasir, oltre che al Csm e alla Commissione Antimafia, per chiedere di valutare "con l'urgenza del caso" l'opportunità di una loro audizione sulle vicende relative all'inchiesta di Perugia sul cosiddetto 'dossieraggio'.  I due procuratori saranno sentiti in settimana anche dalla Commissione Antimafia che ascolterà domani Melillo, alle ore 16.30 e Cantone giovedì alle ore 10. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Restrizioni alle emissioni dei mezzi pesanti, ok di Consiglio e Parlamento Ue

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(Adnkronos) – Dopo la proposta della Commissione, Consiglio Ue e Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio per limitare le emissioni inquinanti dei mezzi pesanti.  L’obiettivo è ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti su strada e introdurre nuovi obiettivi per il 2030, il 2035 e il 2040 in linea con l’obiettivo comunitario di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Parallelamente, la proposta mira ad aumentare il numero di veicoli a emissioni zero (Zev) nella flotta di veicoli pesanti presenti in Ue, cercando di conciliare gli aspetti economici con quelli ambientali. Il provvedimento va nella direzione giusta secondo l’organizzazione ambientalista Transport and Environment, secondo cui, entro il 2030 il 30% dei camion venduti saranno a emissioni zero, e questa percentuale salirà al 75% entro il 2040. Risultati che, spiega l’organizzazione, saranno raggiunti proprio grazie a questo regolamento che “dà ai produttori europei di camion la sicurezza di pianificare le emissioni zero e di competere con i produttori stranieri di camion elettrici”. “I produttori europei hanno ora un percorso chiaro per aumentare la produzione di mezzi elettrici e a idrogeno ed essere pronti a sfidare Tesla e i suoi rivali cinesi”, ha dichiarato il direttore della piattaforma Fedor Unterlohner in un comunicato. Una conciliazione fondamentale in un contesto geopolitico quanto mai incerto e dopo il crollo della vendita di auto elettriche in Germania. Con l’accordo provvisorio raggiunto le scorse settimane, Parlamento e Consiglio prevedono di ampliare il campo di applicazione del regolamento in modo da sottoporvi quasi tutti i nuovi veicoli pesanti con emissioni di Co2 certificate. Oltre ai mezzi più propriamente detti “pesanti”, sono compresi i camion più piccoli, gli autobus urbani, i pullman e i rimorchi.
Inoltre, la Commissione dovrà valutare se far rientrare nell’ambito delle restrizioni anche gli autocarri più piccoli (sotto le cinque tonnellate). L’accordo provvisorio prevede di estendere il campo di applicazione del regolamento ai veicoli professionali come i camion per la raccolta dei rifiuti o le betoniere in una fase successiva (2035). Invece, un’esenzione dagli obiettivi di riduzione della CO2 stabiliti nel regolamento si applicherà a: – Costruttori di piccoli volumi e veicoli utilizzati per l’estrazione mineraria, la silvicoltura e l’agricoltura; – Veicoli per l’uso da parte delle forze armate e dei vigili del fuoco; – Veicoli per la protezione civile, l’ordine pubblico e l’assistenza medica. Nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni Il Consiglio e il Parlamento Ue hanno mantenuto gli obiettivi fissati dalla Commissione nella sua proposta. La riduzione delle emissioni richiesta dal provvedimento cambia a seconda dei mezzi. I camion oltre le 7,5 tonnellate, dovranno emettere quantità di Co2 inferiori: – del 45% entro il 2030; – del 65% entro il 2035; – del 90% entro il 2040. Si ricorda che in base al regolamento già esistente e operativo, questi dovranno già ridurre le proprie emissioni di Co2 del 15% entro il 2025.  I co-legislatori hanno convenuto di fissare gli obiettivi per i rimorchi al 7,5% e per i semirimorchi al 10% a partire dal 2030. I due organi hanno anche inserito nel provvedimento la definizione di “e-trailer” per portare chiarezza giuridica e adattare il regolamento esistente agli sviluppi tecnologici che hanno portato a implementare i rimorchi elettrici. Parlamento e Consiglio hanno tenuto conto del potenziale che gli e-trailer hanno per contribuire a ridurre le emissioni di CO2 dei rimorchi. L’emendamento proposto introduce un obiettivo del 100% a emissioni zero per gli autobus urbani entro il 2035, fissando al contempo un obiettivo intermedio del 90% per questa categoria entro il 2030. Sono esclusi da questo obiettivo gli autobus inter-urbani. Secondo i progetti dell’Ue, la mobilità pubblica deve assumere un ruolo sempre più importante negli spostamenti dei cittadini europei. Su questo fronte l’Italia deve fare molti passi in avanti a partire da una distribuzione più capillare e affidabile del trasporto pubblico nelle periferie. L’Italia, infatti, è risultato il Paese europeo con il maggior numero di macchine per abitanti, con inevitabili conseguenze anche sulla qualità dell’aria che si respira lungo lo stivale.  Non solo riduzione dei consumi Parlamento e Consiglio Ue concordano sul fatto che per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici comunitari occorre anche ridurre i mezzi che circolano sulle strade europee. In particolare, i veicoli pesanti sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dal trasporto su strada nell’Ue. Gli standard sulle emissioni di Co2 per alcuni mezzi pesanti sono stati fissati per la prima volta nel 2019 prevedendo una revisione del regolamento entro il 2022.  L’accordo provvisorio delle scorse settimane prevede di sostituire gradualmente lo spostamento di merci e persone su strada con spostamenti più efficienti e sostenibili, come i treni, la navigazione interna o il trasporto marittimo e il trasporto pubblico in generale. Questo richiede lo sviluppo di infrastrutture e servizi integrati, che consentano una comunicazione più efficace tra i vari sistemi di trasporto, oltre a incentivi economici e normativi per rendere più competitivi i trasporti alternativi.  Secondo uno studio della Commissione europea, se il 30% del trasporto merci su strada a lunga distanza fosse trasferito ad altre modalità di trasporto entro il 2030, le emissioni di CO2 potrebbero essere ridotte di circa il 60 milioni di tonnellate all’anno. Parlamento e Consiglio hanno previsto di inserire una clausola di revisione in base alla quale la Commissione Ue valuterà i primi risultati raggiunti con il regolamento nel 2027. La Commissione dovrà anche valutare la possibilità di sviluppare una metodologia comune per la valutazione e la comunicazione delle emissioni di CO2 dell’intero ciclo di vita dei nuovi Hdv (heavy-duty vehicles) e produrre una valutazione del ruolo di un fattore di correzione del carbonio (Ccf) nella transizione verso la mobilità a emissioni zero nel settore dei mezzi pesanti. Il regolamento sulle emissioni dei mezzi inquinanti non è definitivo. L’accordo provvisorio sarà presentato ai rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio (Coreper) e alla commissione per l’ambiente del Parlamento per l’approvazione. Se approvato, il testo dovrà quindi essere formalmente adottato da Consiglio e Parlamento Ue, prima che possa essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrare in vigore dopo 20 giorni. —sostenibilita/mobilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)