Riforme, il consigliere giuridico di Meloni: “Superate le criticità su secondo premier, ottimo risultato”

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(Adnkronos) – Gli emendamenti della maggioranza al ddl sul premierato, a firma del governo per sottolinearne il carattere unitario, dopo le numerose limature, "mi sembrano un ottimo risultato". "Si approda ad un meccanismo simile nella sostanza al premierato britannico, in cui il presidente del Consiglio ha il potere di scioglimento". Ne parla con l'Adnkronos il consigliere giuridico di Giorgia Meloni, Francesco Saverio Marini, che guardando agli emendamenti si sofferma su quello governativo all'articolo 4 del ddl, anche detto del secondo premier, ed afferma: "La norma è molto più coerente rispetto alla previsione della elezione diretta ed anche più lineare. Garantirà contro i ribaltoni, perché sarà il presidente del Consiglio eletto, in caso di dimissioni, a scegliere se ottenere lo scioglimento o consentire il proseguimento della legislatura". All'articolo 4, "sono previste adesso tre eventualità. La prima riguarda la possibilità di mozione di sfiducia da parte del Parlamento, rispetto alla quale
trova applicazione la regola del simul-simul, clausola in base alla quale alla sfiducia consegue lo scioglimento"; "la seconda si presenta invece in caso di dimissioni del presidente del Consiglio, ove la norma prevede che il premier, dopo aver informato doverosamente il Parlamento delle sue intenzioni, possa ottenere dal presidente della Repubblica lo scioglimento delle Camere". Infine la terza eventualità: "quella in cui il premier per morte, impedimento o decadenza non può assumere alcuna decisione e sarà dunque il presidente della Repubblica, al pari di quanto accadrebbe a Costituzione vigente, a stabilire se la legislatura può proseguire". Come? "In caso positivo – risponde il costituzionalista – dando incarico a un nuovo presidente del Consiglio scelto sempre tra i parlamentari della maggioranza. Se tuttavia la maggioranza non individua un Presidente del Consiglio alternativo, il Capo dello Stato non potrà che sciogliere le Camere e si andrà al voto. Ovviamente quest’ultima sarà una valutazione esclusivamente del Presidente della Repubblica". Secondo il consigliere giuridico di Giorgia Meloni, "grazie a questa nuova formulazione si riesce a superare anche l'obiezione per la quale il secondo premier avrebbe avuto più poteri del primo. Con questo emendamento infatti il Presidente eletto direttamente avrà comunque più poteri dell’eventuale secondo Presidente, potendo decidere in caso di dimissioni se chiedere lo scioglimento o far proseguire la legislatura". Oltre alle modifiche all'articolo 4 del ddl premierato, significativamente innovative secondo Marini sono anche quelle proposte di emendamento all'articolo 3, sul limite ai mandati, che saranno due con la previsione di un terzo se nelle due legislature precedenti il presidente del Consiglio non ha governato per almeno sette anni e mezzo. "Il limite ai mandati del presidente del Consiglio è una scelta coerente con le modifiche all'articolo 4 e con il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio eletto nelle situazioni di crisi". Altro emendamento della maggioranza sempre all'articolo 3 del ddl costituzionale è "l'attribuzione formale al Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio del potere di revoca dei singoli ministri oltre a quello di nomina (già previsto nella vigente Costituzione – ndr). Si rafforzano in tal modo i poteri del Presidente del Consiglio e anche del Presidente della Repubblica attraverso un’espressa attribuzione del potere di revoca dei Ministri. Innovazione che merita condivisione – commenta il costituzionalista – anche perché tale aspetto è oggetto, ormai da decenni, di ampio dibattito in dottrina".  
E i poteri del Capo dello Stato?: "E' ovvio che rispetto al suo precedente potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri e di scioglimento, l'elezione diretta comporti una qualche forma di riduzione dei suoi poteri. Rimangono, invece, inalterati il ruolo e i poteri di garanzia. Del resto, rafforzando il premier e rendendo il sistema più stabile è fisiologico che diminuiscano le situazioni di crisi con conseguente minore necessità di un intervento del Presidente della Repubblica", assicura. Immodificati rispetto al testo base della riforma i d

ue punti intoccabili: l'elezione diretta del premier, prevista nel ddl premierato e la costituzionalizzazione del premio di maggioranza: sul punto "è stata apportata un'unica modifica: l'eliminazione della soglia del 55% in Costituzione, in modo da lasciare maggiore discrezionalità alla legge elettorale" nella definizione del quantum. Per il resto, gli emendamenti sono accorgimenti "puramente tecnici o di coordinamento". (di Roberta Lanzara)    —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele, media: “27 morti in raid su Khan Younis”

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(Adnkronos) – Sono 27 le vittime dei raid aerei e bombardamenti di artiglieria israeliani nelle zone orientali di Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo hanno riferito ad al Jazeera fonti mediche locali. L'attacco è avvenuto pochi minuti dopo che un portavoce militare israeliano su X aveva emesso nuovi ordini di evacuazione, invitando i residenti della zona a fuggire nella vicina al-Mawasi.  Un filmato video condiviso online e verificato dall’agenzia di controllo dei fatti Sanad di al Jazeera ha mostrato l’arrivo di un camion carico di morti e di persone ferite al Nasser Medical Complex di Khan Younis. Nel frattempo, a Deir el-Balah, nel centro di Gaza, il bombardamento israeliano di una casa ha ucciso almeno due palestinesi e ne ha feriti numerosi altri, secondo l'agenzia di stampa Wafa. L'Idf ha intercettato stamattina numerosi razzi nel nord di Israele. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano, aggiungendo che "tra le 7.40 e le 7.42 le sirene hanno risuonato in quattro località nel nord di Israele: Majdal Shams, She'ar Yashuv, Mas'ade e Nimrod. I razzi intercettati sarebbero riusciti ad attraversare il Libano e ad arrivare nella zona delle alture del Golan. Non sono stati segnalati feriti. Le sirene sono risuonate nelle comunità del nord a causa del potenziale pericolo di caduta di schegge. Era un cittadino americano l'uomo che ha estratto un coltello e ha minacciato i soldati israeliani all'ingresso kibbutz di Netiv Ha'asara, al confine con la Striscia di Gaza, accusando ''l'Idf sta uccidendo i civili a Gaza''. Lo riporta l'emittente Kan spiegando che le Forze di difesa israeliane hanno sventato un tentativo di accoltellamento e ucciso l'aggressore sparandogli. Le Idf e la polizia hanno parlato di ''attacco terroristico'', affermando che una donna di 61 anni è stata trattata dai medici perché in stato di shock. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ringrazierà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante il loro incontro a Washington, e affermerà che ''Israele e Stati Uniti saranno alleati oggi, domani e sempre'', chiunque guidi la Casa Bianca. Lo ha annunciato Netanyahu prima di salire per la prima volta sul Wing of Zion, il suo jet ufficiale che lo porterà negli Stati Uniti. Qui, oltre a Biden, incontrerà la vice presidente e candita alle presidenziali di novembre Kamala Harris. "In questo periodo di guerra e incertezza, è importante che i nemici di Israele sappiano che America e Israele sono uniti, oggi, domani e sempre", ha sottolineato, affermando che Israele resterà il più forte alleato degli Stati Uniti in Medioriente chiunque sarà a novembre il futuro presidente americano. "Vedrò il presidente Biden, che conosco da oltre quarant'anni – ha detto Netanyahu -. Sarà un'opportunità per ringraziarlo per le cose che ha fatto per Israele durante la guerra e durante la sua lunga e illustre carriera nel servizio pubblico, come senatore, vicepresidente e presidente". L'incontro ''sarà anche un'opportunità per discutere con lui su come portare avanti nei mesi critici a venire gli obiettivi che sono importanti per entrambi i nostri Paesi: ottenere il rilascio di tutti i nostri ostaggi, sconfiggere Hamas, affrontare l'asse terroristico dell'Iran e garantire che tutti i cittadini di Israele possano tornare sani e salvi alle loro case nel nord e nel sud", ha affermato Netanyahu. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Agricoltura, Ismea: 1 ettaro su 5 è biologico, Italia leader in Ue

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(Adnkronos) – Il 2023, primo anno di applicazione della nuova Pac, ha visto crescere in Italia le superfici investite a biologico e il numero di operatori coinvolti. I dati del rapporto Bio in cifre, presentato oggi a Bracciano in occasione dell’ormai tradizionale "Appuntamento con il bio", indicano un incremento del 4,5% della Sau biologica sul 2022, mentre il numero di operatori (produttori, trasformatori, importatori) cresce dell’1,8%, un ritmo molto più blando rispetto al +7,7% dell’anno precedente. Il bilancio del 2023 restituisce comunque un quadro positivo per l’agricoltura biologica italiana, che con 2,5 milioni di ettari, pari a quasi il 20% della Sau nazionale, riduce ulteriormente la distanza dal target del 25% fissato, entro il 2030, dalla Strategia Farm to Fork. Risultati che rafforzano la leadership dell’Italia tra i Paesi dell’Ue, ormai pluriennale. Con il passaggio alla nuova programmazione della Politica agricola comune e il cambiamento di alcune regole – viene evidenziato nel Rapporto – sono emerse alcune criticità sia dal lato delle amministrazioni regionali, che hanno dovuto revisionare una macchina organizzativa collaudata dopo anni di politiche di sviluppo rurale, cimentandosi per la prima volta con la programmazione delle misure del primo pilastro, sia dal lato delle aziende beneficiarie, nella difficile impresa di orientarsi nel fitto reticolato di vincoli, impegni e interventi, con questi ultimi talvolta in concorrenza tra loro per la non cumulabilità degli aiuti. Uno scenario reso ancora più complesso dall’inasprimento, protrattosi nel 2023, dei costi di produzione, che ha accentuato nel settore la dipendenza dai sussidi pubblici, in un contesto aggravato dagli eventi climatici avversi che hanno colpito diverse aree del Paese, rendendo le operazioni in campagna, soprattutto per le aziende biologiche, più onerose e difficoltose anche nella gestione agronomica. “Il rapporto presentato oggi – ha affermato il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo – è un’ulteriore conferma della consolidata leadership del nostro Paese a livello europeo, e non solo. L’Italia del biologico continua a crescere, sia per superfici sia per numero di operatori. Quasi il 20 per cento di Sau agricola è bio, un dato che ci proietta a raggiungere prima del 2030 il target Ue del 25%. Un trend positivo – ha proseguito D’Eramo – che potrà ulteriormente migliorare grazie alle numerose misure messe in campo in questi mesi: dall’approvazione del Piano d’azione nazionale per la produzione biologica ai provvedimenti a sostegno dei biodistretti e delle filiere bio. Puntiamo ora a realizzare quanto prima il Marchio del biologico italiano: unito a una corretta informazione e comunicazione potrà sostenere un rilancio dei consumi interni e la crescita sui mercati esteri, per continuare così anche in futuro a essere leader nel settore”. Oltre alle superfici, sono aumentati gli operatori, che hanno raggiunto il numero complessivo di 94.441 unità, 1.642 in più rispetto al 2022. Il fenomeno ha riguardato soprattutto le circa 84 mila aziende agricole (l’89% del totale degli operatori biologici) e, tra queste, in particolare la componente dei produttori/preparatori, a conferma della tendenza a introdurre in azienda l’attività di prima trasformazione per trattenere una quota maggiore di valore aggiunto. Infine, i consumi domestici di prodotti biologici, relativi al solo canale della Gdo, hanno toccato i 3,8 miliardi di euro, registrando un incremento del 5,2% sul 2022 (si tratta del tasso di crescita più sostenuto degli ultimi anni), seppure a fronte di volumi invariati. Il confronto con la dinamica generale degli acquisti di prodotti alimentari, cresciuti dell’8,1% in valore ma scesi dell’1,1% in quantità, evidenzia la minore spinta inflattiva del reparto biologico rispetto alla dinamica osservata per il carrello convenzionale. L’incontro odierno, moderato dalla conduttrice e autrice Francesca Romana Barberini, ha visto susseguirsi, dopo i saluti del sindaco di Bracciano Marco Crocicchi, gli interventi del Dirigente Ismea Fabio del Bravo, che ha illustrato i principali numeri del settore, della Dirigente Masaf Stefania Mastromarino, che ha fatto il punto sull’attuazione del Piano di Azione Nazionale per il biologico, del funzionario della Direzione agricoltura, sovranità alimentare, caccia e pesca della Regione Lazio Guido Bronchini, che ha presentato il complemento di Sviluppo rurale della Regione e, infine, della presidente del Biodistretto laghi di Bracciano e Martignano Barbara Giorgi. Al termine delle relazioni si è tenuta la tavola rotonda con le Associazioni e le Organizzazioni professionali di settore —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Consumi, acquisti online e sostenibilità: l’indagine di Altroconsumo

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(Adnkronos) – In un mondo sempre più orientato verso l'e-commerce, molti si chiedono se fare acquisti online sia più o meno sostenibile rispetto allo shopping in negozio. Un’indagine Altroconsumo, condotta su oltre 1.000 partecipanti attraverso la piattaforma ACmakers e che rientra nel progetto 'Sceglilo Sfuso o Riciclabile', con l’obiettivo di promuovere l’informazione e la formazione dei consumatori e sensibilizzarli rispetto alla riduzione degli imballaggi attraverso il riutilizzo, il riciclo, la semplicità di smaltimento e la comprensione delle etichette, ha approfondito questa tematica, esplorando e quantificando i reali impatti ambientali degli acquisti digitali.  Utilizzando un paio di auricolari bluetooth come esempio, è stato percorso l'intero ciclo di vita del prodotto, dalla fabbrica fino alla consegna, analizzando le emissioni di CO2 e gli imballaggi utilizzati. "Alla domanda 'con quanti imballaggi entra in contatto un paio di auricolari prima di essere venduto online?', solo 1 partecipante su 10 ha scelto, tra le quattro opzioni disponibili, quella giusta, cioè 'tra 9 e 11 imballaggi'. Oltre agli imballaggi necessari per il trasporto dalla fabbrica al magazzino di competenza, infatti, gli auricolari venduti online richiedono un packaging singolo o comunque personalizzato anche per la spedizione dal magazzino al destinatario finale. La vendita dello stesso prodotto in negozio richiede invece un numero di componenti di imballaggio inferiore, circa 6-8", spiega Altroconsumo in una nota.  Restando all’esempio degli auricolari, alla domanda 'quale tipo di acquisto produce più CO2?', la maggior parte ha risposto che è l’acquisto online il più nocivo per l’ambiente. "Mentre – dice Altroconsumo – la risposta da indicare era un’altra, 'l’outlet fuori città'. Questo perché i grandi punti vendita extraurbani, oltre a essere causa di elevate emissioni di CO2 (dovute al riscaldamento, al raffrescamento e all’illuminazione dell’outlet), sono fonte di ulteriore inquinamento, dal momento che i clienti per raggiungerli devono percorrere lunghe distanze perlopiù col proprio mezzo privato".  Alcuni recenti studi evidenziano il ruolo chiave che il comportamento dei consumatori gioca a favore o meno della sostenibilità ambientale, primo tra tutti il modo in cui avvengono gli spostamenti per raggiungere il negozio o il punto di ritiro del bene acquistato. "È emerso che i magazzini automatizzati che compongono la filiera degli acquisti online riescono a essere generalmente più efficienti in termini di energia per unità di prodotto. Sono sempre di più, infatti, le aziende di logistica che investono in flotte di consegna elettriche e magazzini a basse emissioni", osserva l'organizzazione dei consumatori.  L’indagine Altroconsumo mette in evidenza che "anche i consumatori hanno un ruolo attivo nel ridurre il proprio impatto, ad esempio evitando resi, preferendo il ritiro in un punto fisico vicino a casa e differenziando correttamente gli imballaggi. Per ridurre l'impatto ambientale è essenziale, infatti, che i cittadini gestiscano correttamente il packaging tramite la raccolta differenziata. Ad esempio, le buste di carta imbottite vanno di solito nell'indifferenziato, ma se le parti di carta e plastica sono facilmente separabili, è possibile differenziarle. Inoltre, per un riciclo ottimale, è consigliabile rimuovere le etichette adesive e altri elementi come nastri e graffette dalle scatole di carta prima di smaltirle". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina e l’incursione in Russia, ecco perché Kiev ha attaccato Kursk

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(Adnkronos) – Non ci sono alternative per Kiev: senza la possibilità di lanciare missili in profondità in territorio russo, sono necessarie operazioni di terra come quella lanciata nella regione di Kursk la scorsa settimana. L'Ucraina torna a chiedere ai partner occidentali di porre fine ai divieti sull'uso dei missili per poter attaccare la Russia per evitare che le forze di Mosca usino i loro territori per sferrare attacchi contro la popolazione civile ucraina. "Questa è una guerra senza regole" per Mosca, ha denunciato il consigliere del presidente Zelensky, Mikhailo Podolyak, in un post sul suo account Telegram. "Come qualsiasi altra regione di confine della Russia, Kursk bene illustra la guerra deliberatamente ignobile che i russi stanno combattendo, una guerra senza le regole della guerra", ha affermato. Per Kiev quindi, è legittimo colpire il territorio russo perché viene usato per immagazzinare gli equipaggiamenti, per ospitare basi aeree di piccole dimensioni, basare componenti di artiglieria, e per "preparare attacchi su larga scala contro la popolazione civile di un altro Paese". La Russia lo fa perché è sicura che il suo territorio è inviolabile, che nessuno distruggerà la logistica e le infrastrutture belliche sul territorio russo. Ma oggi l'Ucraina ha dimostrato che non è così".  Ci sono solo due modi per costringere la Russia a rispettare le regole. La distruzione delle infrastrutture belliche russe con operazioni di terra come quella condotta a Kursk. E con attacchi a lungo raggio "in profondità" in Russia, operazioni "che richiedono molti missili e la fine del divieto informale sull'impiego di questi missili sul territorio della Federazione russa", ha sottolineato Podolyak.  Kiev assicura tuttavia di non avere alcuna intenzione di occupare la regione russa. Un portavoce del ministero degli Esteri ha precisato che l'operazione ha come obiettivo quello di rendere più difficile la logistica militare delle forze di Mosca e il rafforzamento delle unità militari nell'est dell'Ucraina. "Diversamente dalla Russia, l'Ucraina non ha bisogno delle proprietà degli altri. L'Ucraina non è interessata a prendere il controllo della regione di Kursk, ma proteggere la vita degli ucraini", ha spiegato Heorhii Tykhyi. Secondo la versione ucraina, le forze di Kiev controllano mille chilometri quadrati di territorio.  "Nonostante battaglie intense e difficili, le nostre forze continuano ad avanzare nella regione di Kursk", ha rivendicato Volodymyr Zelensky su X spiegando di essere "in costante contatto con il comandante in capo, Oleksandr Syrskyi" che lo informa sull'operazione in territorio russo. "Il fondo per gli scambi del nostro Stato sta crescendo", ha aggiunto il presidente ucraino, alludendo così alla cattura di militari russi da scambiare con i prigionieri ucraini. "Sono sotto il nostro controllo 74 comunità dove si stanno compiendo ispezioni e adottando misure di stabilizzazione continua lo sviluppo di soluzioni umanitarie per questi territori. Sono grato ai nostri guerrieri per il loro servizio eroico, i preparativi per i nostri prossimi passi continuano".  Intanto, i civili sfollati dalla regione russa saranno trasferiti già nei prossimi giorni nelle regioni occupate dai russi dell'Ucraina, ha anticipato il governatore ad interim Aleksei Smirnov dopo aver discusso del piano con il suo collega insediato dai russi a Zaporizhzhia, Evgeny Balitsky. Balitsky ha proposto che gli sfollati siano ospitati nei sanatori e nei pensionati sul Mare d'Azov. Il primo trasporto avverrà quindi nei prossimi giorni, ha spiegato Smirnov. Sono già 121mila gli sfollati dall'oblast di Kursk, aveva precisato ieri Smirnov. Duecento persone sono state trasferite a Mosca, 940 nella regione di Mosca. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Caldo record sull’Italia, oggi picco con 17 città da bollino rosso

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(Adnkronos) – Un'altra giornata all'insegna del caldo estremo sull'Italia quella di oggi, venerdì 19 luglio, con ben 17 città da bollino rosso segnalate nell'ultimo aggiornamento del bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.  Contrassegnate dall'allerta massima sulle 27 città monitorate dal ministero sono oggi Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo. Scenderanno quindi a 12 le città da bollino rosso per la giornata di domani, sabato 20 luglio: si tratta di Ancona, Bari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Viterbo. Il livello 3 indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Riforme, Renzi: “Un consiglio a Meloni, se perde referendum vada a casa”

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(Adnkronos) – "Un consiglio alla Meloni sul referendum da un esperto della materia. Se Giorgia Meloni perderà il referendum costituzionale dovrà andare a casa. Comunque". Lo scrive su X il leader di Iv ed ex premier Matteo Renzi.  "Lei sembra confusa. Ieri dice: o la va o la spacca. Oggi dice: se perdo non mi dimetto, chissenefrega. Non è così, cara Presidente", rimarca Renzi. "I Referendum su progetti proposti dal Governo portano comunque alle dimissioni del primo ministro, in tutto il mondo. Che il premier voglia o no", osserva Renzi, che aggiunge: "Anche David Cameron nel 2016 disse che non si sarebbe dimesso in caso di sconfitta ma fu costretto a lasciare Downing Street appena furono ufficiali i dati della Brexit. Il mio consiglio alla Meloni è semplice: anziché preoccuparsi per la sconfitta, preoccupati di cambiare la riforma Casellati. Così non funziona. Non va". Se Meloni "insiste su questa riforma che non sta in piedi e va al referendum, lo perde. E se lo perde – dice ancora Renzi – va a casa. Potrà andare a casa come ha fatto Renzi o potrà andare a casa come ha fatto Cameron. Ma comunque andrà a casa. Perché quando un Governo perde un referendum, diventa una sfiducia politica del Paese al Governo. E politicamente parlando non basta avere la fiducia del Parlamento". Riprendendo le parole di Meloni, il leader di Italia Viva conclude: "O la va o la spacca? La spacca, Giorgia, la spacca". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Carlo e William vorrebbero privare Harry e Meghan dei titoli reali

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Carlo e William vorrebbero privare Harry e Meghan dei titoli reali ma non possono farlo. Secondo l'esperto reale Tom Quinn, infatti, re e figlio ne hanno discusso ma avrebbero le mani legate: non vogliono che i Sussex rappresentino in alcun modo la famiglia reale, specialmente nei loro viaggi all'estero, ma sanno anche che "la rimozione dei titoli potrebbe ritorcersi contro di loro, dato che il figlio del re e sua moglie si lamenterebbero pubblicamente di essere stati rinnegati e sovrano ed erede al trono è l'ultima cosa che desiderano". Inoltre, spiega al Mirror l'esperto, "William e suo padre sanno che, anche senza i loro titoli reali, Meghan e Harry continuerebbero a viaggiare per il mondo come se fossero ancora tali e la maggior parte delle persone nel mondo li accoglieranno ancora" con tutti gli onori. Com'è noto, il duca e la duchessa di Sussex si sono ritirati dai loro ruoli di membri della famiglia reale senior nel 2020, con il loro trasferimento in America. La coppia ora risiede a Montecito, in California, con i loro due figli, il principe Archie e la principessa Lilibet.  Da quando la coppia si è trasferita dall'altra parte dell'oceano, hanno preso parte a diversi progetti, spesso facendo rivelazioni bomba su quando vivevano nella famiglia reale, sollevando sopracciglia e provocando tensioni, sottolinea il tabloid britannico. I Sussex si sono seduti con orgoglio su sedie con su scritto "Duca" e "Duchessa" durante il loro recente tour in Nigeria ed erano "felicissimi" che i loro titoli reali fossero in mostra.  Da quando la coppia si è ritirata dai loro ruoli di reali senior nel 2020, hanno mantenuto i titoli di duca e duchessa di Sussex, ma hanno perso quelli di Sua Altezza Reale. Harry inoltre ha rinunciato ai propri titoli militari. All'inizio dell'anno, i Sussex hanno rilanciato il loro sito web, chiamandolo sussex.com e utilizzando i loro titoli reali di duca e duchessa di Sussex e l'immagine di uno stemma. Il sito web presenta un'immagine della coppia con sopra il testo: "The Office of Prince Harry & Meghan, The Duke & Duchess of Sussex".  —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nucleare Iran, diplomatici Usa e Ue in allarme. Mosca: “Rischio situazione fuori controllo”

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Crescono i timori legati al nucleare iraniano tra i diplomatici negli Stati Uniti e in Europa. La preoccupazione, scrive il Guardian, è che il programma nucleare di Teheran e la destabilizzazione provocata dal conflitto a Gaza stiano rafforzando le fazioni iraniane che sostengono lo sviluppo di armi nucleari. Tutto dopo le elezioni parlamentari dello scorso fine settimana. E nonostante il presidente iraniano Ebrahim Raisi abbia ribadito anche negli ultimi giorni gli scopi pacifici del programma. Eppure, scrive il giornale britannico, la scorsa settimana, Usa e partner europei hanno lanciato l'allarme per la minaccia rappresentata dalla mancanza di cooperazione dell'Iran sul suo programma nucleare. Un avvertimento arrivato in occasione della riunione trimestrale del consiglio dei governatori dell'Aiea, e il direttore dell'Agenzia, Rafael Grossi, ha persino ammesso che non c'è "continuità delle conoscenze sulla produzione e sullo stock di centrifughe, rotori, acqua pesante e concentrato di uranio".  
Anche il rappresentante russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, ha messo in guardia da una situazione "piena di pericoli" e che "rischia di finire fuori controllo". Anche se, per il diplomatico russo, tutto va addebitato agli Usa che nel 2015 si ritirarono dall'accordo internazionale sul nucleare iraniano. Il Jcpoa era stato firmato come accordo decennale e il ritiro degli Stati Uniti venne deciso da Donald Trump. L'urgenza del dossier aumenta, osserva il Guardian, non solo perché l'Iran sta arricchendo l'uranio a un livello molto vicino al 90%, ma anche perché negli ultimi mesi esponenti della Repubblica Islamica hanno messo in dubbio l'impegno di Teheran a un programma nucleare con scopi esclusivamente pacifici.  Per Kasra Aarabi di United against Nuclear Iran, "il rifiuto dell'Amministrazione Biden di imporre conseguenze dirette all'Iran, nonostante gli atti di aggressione dal 7 ottobre", compreso l'atttacco in cui sono morti tre soldati americani in Siria, "ha incoraggiato il regime iraniano e fatto credere alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, e ai Guardiani della Rivoluzione che il regime possa passare all'escalation senza ripercussioni". E, scrive il Guardian, anche se da tempo ci sono timori riguardo le risposte di Teheran, giudicate non credibili dall'Aiea, alle domande sul materiale nucleare trovato in tre siti e sulla misura in cui gli ispettori possono lavorare nella Repubblica Islamica, gli Stati Uniti stanno perdendo la pazienza di fronte a quello che considerano ostruzionismo iraniano. Laura Holgate, ambasciatore Usa presso l'Aiea, alla riunione della scorsa settimana ha detto chiaramente: "Dopo cinque anni di cooperazione limitata da parte dell'Iran, cinque anni di mancato rispetto degli impegni da parte dell'Iran, cinque anni di domande irrisolte relative alla presenza di materiale nucleare in siti non dichiarati in Iran, non possiamo consentire continui l'attuale comportamento" di Teheran. A Grossi ha chiesto un rapporto definitivo entro la prossima riunione di giugno quando il gruppo E3 (Regno Unito, Francia e Germania) dovrà valutare nuove sanzioni attraverso le Nazioni Unite. Gli stessi E3 hanno chiesto alla Repubblica Islamica "passi seri e significativi che dimostrino un reale desiderio di de-escalation" perché "vanno nella direzione opposta le recenti dichiarazioni pubbliche dell'Iran sulle sue capacità tecniche di produrre armi nucleari". Intanto Teheran insiste sulla volontà di negoziare una nuova versione dell'accordo sul nucleare e, scrive il Guardian, continuano i colloqui con il vice ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri, e gli interlocutori europei.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cagliari, ciclista di 76 anni travolto e ucciso da autobus ad Assemini

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Travolto dall'autobus mentre era a bordo della sua bicicletta. Tragedia ad Assemini, nella Città metropolitana di Cagliari. Un uomo di 76 anni ha perso la vita mentre percorreva via Sarcidano in sella alla sua bicicletta. Lo scontro con un autobus di linea del Ctm gli è stato fatale. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, ma non c'è stato nulla fare. In quella strada vicino alla piscina di Assemini è arrivata la Polizia locale per effettuare i rilievi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Premierato, Meloni: “Inalterati poteri Capo dello Stato, Costituzione non è moloch”

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(Adnkronos) – ''Questo è un governo solido, stabile, io non ho bisogno di fare questa riforma, per me è un rischio''. Così la premier Giorgia Meloni intervenendo al convegno alla Camera sul premierato organizzato dalla Fondazione De Gasperi.  ''Bisogna salvaguardare gli organi di garanzia, a partire dalla funzione di arbitro super partes del Capo dello Stato. Ed è esattamente quel che fa questa riforma'' del premierato, ''è stata una scelta lasciare inalterati i poteri fondamentali del presidente della Repubblica. Questa è stata una scelta, non un incidente'', sottolinea la presidente del Consiglio.  Nel suo intervento Meloni evidenzia che la riforma del premierato ''salvaguarda il ruolo del Parlamento. C'è chi sostiene che indebolisca le Camere, ma io penso che indebolisca il trasformismo e che sia stato spesso proprio il trasformismo ad avere indebolito le Camere''. Poi, riguardo alla possibilità di rafforzare il ruolo legislativo del Parlamento, osserva: ''Io penso che sarebbe molto interessante se i partiti volessero porre il problema di come rafforzare l'iniziativa legislativa. Questo è un tema che mi interessa molto, parliamone… Non sono contraria a entrare nel merito, se c'è un merito nelle proposte''. La premier sottolinea che è un ''errore approcciare'' le riforme istituzionali ''con una impostazione ideologica, legata a interessi o esigenze contingenti, che però, purtroppo, è l'orientamento prevalente, che vedo in questo dibattito… Ma credo che sarebbe un errore da parte della politica indietreggiare e gettare la spugna di fronte a questo atteggiamento''. Meloni apprezza il confronto sul tema della riforma ma non su basi ''ideologiche'' e si augura un dibattito con le opposizioni sul merito per arrivare a un ''testo migliore''. Sulla riforma costituzionale del premierato ''sono sempre disponibile a dialogare purché l'intento non sia dilatorio e non sia quello che tante volte abbiamo visto…", scandisce. "Abbiamo fatto quello che i cittadini ci hanno chiesto di fare" perché la riforma, declinata poi in corsa al premierato, "era nel nostro programma elettorale. Noi abbiamo proposto una riforma che risolve alcuni dei grandi problemi strutturali di questa nazione, per questo la definisco 'la madre di tutte le riforme'. E lo abbiamo fatto toccando solo 7 articoli della Costituzione, lo abbiamo fatto in punta di piedi. Non abbiamo fatto una riforma che entrava a gamba tesa, che stravolgeva la Costituzione. È stata una scelta politica, di dialogo", rivendica la presidente del Consiglio. "Ero partita da un sistema semipresidenziale alla francese – ricorda – Abbiamo incontrato le altre forze e tutte dicevano che il presidente della Repubblica non si tocca. Così ho abbandonato il semipresidenzialismo, perché sarebbe stato divisivo". Dunque, sostiene e più riprese, si "è deciso di entrare in punta di piedi, pur facendo una grande rivoluzione".  "E' un errore la personalizzazione – dice Meloni – Questa riforma non riguarda la sottoscritta o il Presidente Mattarella, che molti tirano in mezzo. Riguarda un altro mondo, un futuro ipotetico. Per questo vale la pena discutere invece di personalizzare sempre tutto. Io non ho avuto problemi a votare il taglio dei parlamentari e non ho mai chiesto niente in cambio. L'ho fatto perché all'epoca lo ritenevo giusto. Ci sono questioni sulle quali l'opposizione fine a sé stessa non serve a niente: i tatticismi lo pagano i cittadini e la credibilità delle istituzioni". Meloni si dice poi "convinta che faremmo un buon servizio alla Nazione se accompagnassimo'' la riforma del premierato con ''una legge elettorale che ricostruisca il rapporto eletto-elettore e consolidi la democrazia dell'alternanza. Credo di essere stata la presidente dell'unico partito che ha avuto il coraggio di presentare emendamenti che reintroducevano le preferenze per l'elezione dei parlamentari. Non sono mai stata contraria, anzi, e anche su questo sono aperta''.  "Chi ritiene di essere depositario esclusivo della Costituzione ne mette, per paradosso, in crisi la funzione unificante. Se la Costituzione è di tutti – ed è di tutti – la sua interpretazione non può privilegiare una sola cultura politica o un solo punto di vista", afferma la presidente del Consiglio.  “La Costituzione offre una cornice, fissa dei paletti, ma si pone il problema di garantire l'autonomia della politica. Perché si fonda sulla sovranità popolare che è la principale fonte di legittimazione del sistema. La democrazia poggia sul principio di maggioranza. Ma la Costituzione – rimarca Meloni – non è un moloch intangibile: negli oltre 75 anni in cui è stata in vigore non è mai stata pietrificata, è vissuta nell'interpretazione dei vari attori della nostra democrazia. E chi ritiene di essere il depositario della Costituzione ne mette paradossalmente in crisi il principio unificante. La Costituzione va letta e applicata in modo che in essa si riconoscano tutti".  L'obiettivo del premierato, evidenzia ancora, è quello di "evitare ribaltoni. Nella scorsa legislatura abbiamo avuto tre governi, guidati da due presidenti del Consiglio, nessuno dei due aveva avuto legittimazione popolare, hanno guidato coalizioni formate da partiti che in campagna elettorale avevano dichiarato la loro alternatività, e la fiducia a quei governi è stata data da parlamentari eletti in liste bloccate. Tutto costituzionalmente legittimo, ma il punto è che i padri costituenti non potevano immaginarlo, perché era un altro mondo, un'altra epoca. Ora lo abbiamo visto accadere e lo dobbiamo correggere". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mille Miglia, quarto pomeriggio di gara da 335 chilometri

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(Adnkronos) – È stato il Controllo Orario di ripartenza da Solomeo a inaugurare il dodicesimo settore di gara. Una volta passata la sponda del Lago Trasimeno, poi, il serpentone ha percorso altri 40 chilometri, fino all’ingresso in territorio senese col timbro a Sinalunga, definita il balcone sulla Valdichiana, che sembra stendersi ai piedi della cittadina per compiacere gli occhi di chi vi passa. Immersi nelle splendide Crete Senesi, gli equipaggi hanno effettuato delle Prove Cronometrate a San Gimignanello. Prima della seconda Prova di Media di giornata, il convoglio è passato poi dal centro di Asciano, nel cuore dell’antico centro etrusco. I panorami che si sono susseguiti in queste terre sono stati mozzafiato, fra immense distese di colline verdi e dorate baciate dal sole, cipressi e ulivi. L’immancabile tappa da Piazza del Campo a Siena è stata come sempre apprezzatissima sia dai partecipanti, che in attesa del C.O. sono scesi dalle loro auto per immortalarsi nella Piazza del Palio, sia dalla città, che ha acclamato gli equipaggi fra le vie del centro. Lasciata Siena, la zona del Chianti ha continuato a regalare ai concorrenti paesaggi collinari, caratteristici di questa quarta tappa tanto bella quanto impegnativa. A Poggio San Polo si sono tenute altre 7 Prove Cronometrate, dopodiché Radda in Chianti ha accolto la manifestazione per un Controllo Timbro. In Val Pesa si è tenuta la prima ed unica attività di gara fiorentina, la Prova di Media del Passo Testalepre. Qualche chilometro più a nord il Museo Viaggiante ha raggiunto Prato, città di carattere medievale, oggi centro di multiculturalità e sede di un importante distretto tessile. Gli ultimi chilometri toscani faranno rivivere il ricordo della 1000 Miglia di velocità sui passi della Futa e della Raticosa, scenari emblematici delle imprese dei piloti del passato. L’alto Appenino bolognese ospiterà le ultime Prove Cronometrate di giornata a Monghidoro, dopodiché il convoglio raggiungerà San Lazzaro di Savena per il Controllo Orario che concluderà questa lunghissima quarta tappa. Come avvenuto a Torino martedì, dopo il C.O. in periferia, la città darà il benvenuto alla manifestazione in centro, in Piazza Luciano Bracci. La classifica aggiornata alla Prova Cronometrata 125 premia ancora Vesco e Salvinelli davanti a Fontanella e Covelli, che con la loro Lancia Lambda Casaro VII Serie si riprendono la seconda posizione. Terzi i Turelli, quarti Aliverti e Valente. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mazzocco (Ieo): “Benessere psicoemotivo migliora efficacia terapie”

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(Adnkronos) – "La malattia oncologica impatta in modo indiscutibile sulla salute mentale. Come sappiamo, corpo e mente sono interconnessi e il disagio psico-emotivo è stato definito come il sesto segno vitale. Questo significa che, nei pazienti oncologici, dobbiamo assolutamente fare uno screening e andare a rilevare questo segno vitale, ossia lo stato psicologico ed emotivo del paziente, affinché non solo possiamo produrre benessere durante il percorso di cura, ma anche aumentare l'efficacia dei trattamenti oncologici, date le ultime evidenze scientifiche". Così, Ketti Mazzocco, professore associato di psicologia Università Statale di Milano e psiconcologa Istituto europeo oncologia (Ieo) di Milano, ha spiegato il ruolo dello psiconcologo intervenendo oggi nel capoluogo lombardo alla presentazione della campagna nazionale 'Tumore del seno e qualità di vita', promossa da Fondazione Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) con il contributo non condizionato di Gilead. A proposito del "supporto psicologico emotivo al paziente dopo diagnosi", l'esperta osserva che è "importante, per lo psiconcologo, andare a lavorare anche su ciò che è stato il prima del paziente perché quel prima ci ha portato dove è arrivata la malattia e ormai ci sono molte evidenze che ci dicono che fattori psicologici e sociali, oltre che ambientali, impattano e contribuiscono a un'infiammazione di basso grado che contribuisce all'insorgenza di tumore. Quindi come psiconcologo – conclude – sostengo anche la promozione di un cambiamento del sé che mi permetta di affrontare la vita in un modo diverso, rispetto a come la si affrontava precedentemente alla malattia". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Carlo ricorda i caduti Gb in guerra, anche Kate alla cerimonia

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(Adnkronos) – Re Carlo III ha commemorato i caduti in guerra davanti al Cenotafio di Whitehall, dove ha deposto una corona di fiori accompagnato, tra gli altri, anche dalla principessa Kate, dal premier Keir Starmer e dalla leader dell'opposizione Kemi Badenoch.  La cerimonia, tenutasi nel cuore del quartiere governativo di Whitehall, a Londra, è stata preceduta da due minuti di silenzio. A fare da spettatrice da un balcone con vista sul Cenotafio c'era Kate, la Principessa del Galles, che nella serata di ieri aveva accompagnato Carlo e a suo marito William, il Principe di Galles, alla festa per onorare la 'British Legion'. La presenza della principessa in più eventi nel weekend, rappresenta un segnale importante dopo un anno in cui le sue apparizioni pubbliche erano diventate sempre meno frequenti a causa della malattia. Assente all'evento la Regina Camilla, che si sta ancora riprendendo da un'infezione al petto.  Il Re ha deposto la sua corona di fiori a nome della nazione, ed è stato seguito dal Principe di Galles, dal Duca di Edimburgo e dalla Principessa Reale. Carlo, come gli altri reali, ha indossato l'abito militare con tanto di spada al fianco. Anche il premier Starmer e la nuova leader dei Conservatori Kemi Badenoch si sono fatti avanti per deporre i loro omaggi floreali. Record di ex primi ministri presenti al Cenotafio: John Major, Tony Blair, Gordon Brown, Lord Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss e Rishi Sunak. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sassari, assalto al caveau Mondialpol: spari e auto date alle fiamme

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(Adnkronos) – Commando di rapinatori in azione a Sassari, colpo alla sede della Mondialpol. Una banda di almeno dieci malviventi è entrata in azione della frazione di Caniga, alle porte della città. Dopo aver bloccato le strade intorno, con auto date alle fiamme, hanno utilizzato un escavatore per raggiungere il caveau. Nel frattempo sono arrivate le forze dell’ordine e i banditi hanno esploso diversi colpi di pistola. Sei mesi fa i banditi avevano preso d'assalto il portavalori a pochi chilometri da Sassari, il bottino era stato di 4 milioni di euro.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, estrazione 16 agosto: centrato un ‘5+’ da oltre 485mila euro

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(Adnkronos) – Nessun '6' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 16 agosto 2024, ma centrato un '5+1' da oltre 485mila euro ed otto '5' da quasi 20mila euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 62,7 milioni.   Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.   E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.  La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.  Ecco la combinazione vincente di oggi 16 agosto: 1 – 6 – 13 – 20 – 73 – 85. Numero Jolly: 11. Numero Superstar: 73.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eredità Agnelli, sequestro preventivo per 74,8 milioni ai fratelli Elkann

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(Adnkronos) – Nell'ambito dell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli, il gip del tribunale di Torino, su richiesta della procura, ha disposto il sequestro preventivo per circa 74,8 milioni di euro nei confronti dei tre fratelli Elkann, John, Lapo e Ginevra, del commercialista Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen. I reati contestati, a quando si apprende, sono frode fiscale e truffa in danno dello Stato.  Al centro della vicenda che ha portato al sequestro di disponibilità finanziarie beni mobili e immobili e che è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Torino, si legge in una nota della procura “la vicenda della successione ereditaria conseguente alla morte, nel febbraio 2019, di Marella Caracciolo (vedova dell’avvocato Gianni Agnelli, ndr) e alle correlate controversie familiari tra Margherita Agnelli e I suoi figli, John, Lapo e Ginevra Elkann”, rispettivamente figlia e nipoti di Marella. “Attraverso le attività investigative svolte è stata reperita una considerevole mole di documentazione contabile ed extracontabile, anche di tipo informatico (mediante l'analisi delle copie forensi dei dispositivi acquisiti) – prosegue la nota – che, allo stato, ha confermato l'iniziale ipotesi accusatoria, peraltro già oggetto dell'originario esposto da cui è scaturito il procedimento penale, concernente la fittizia residenza estera di Marella Caracciolo e l'esistenza di un disegno criminoso volto a sottrarre il suo ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane”.  “In tale prospettiva – le indagini hanno progressivamente permesso di raccogliere plurimi e convergenti elementi indiziari circa la stabile residenza in Italia, almeno a partire dall'anno 2010, di Marella Caracciolo”, si legge ancora nella nota della procura che prosegue: “E’ stata in tal modo disvelata, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, allo stato sottoposta al vaglio del Giudice per le indagini preliminari, l'esistenza di un'articolata strategia, tesa a rappresentare, sotto il profilo strettamente formale, al residenza elvetica della Caracciolo”. “Essendo dunque emerso nell’attuale ipotesi – che, quantomeno dal 2010, Marella Caracciolo ha avuto al propria effettiva residenza in Italia, gli investigatori hanno proceduto alla quantificazione dei redditi conseguiti dal 2015, ultimo anno utile ai fini dell'accertamento fiscale) e non dichiarati al Fisco italiano nonché del patrimonio da assoggettare alla prevista imposta sulle successioni e donazioni”.  In particolare, precisa la nota della procura, per quanto riguarda le “imposte sui redditi, è stata quantificata un'Irpef evasa (provento del reato di ‘frode fiscale’) per complessivi 42,8 milioni circa, rivenienti dalla sottrazione all'imposizione di una rendita vitalizia percepita da Caracciolo (ammontante – negli anni dal 2015 al 2019 – a oltre 29 milioni) e di redditi di capitale (per circa 116,7 milioni) derivanti da attività finanziarie detenute da trust con sede alle Bahamas” Per quanto riguarda le “imposte sulle successioni e donazioni – – sottolinea nella nota la procura – sono stati computati tributi evasi per oltre 32 milioni, su una massa ereditaria ricostruita di oltre 800 milioni, data dalle disponibilità indicate nell'inventario dell'eredità redatto dall'esecutore testamentario svizzero, dalle quote di un fondo di investimento lussemburghese, dalle rilevate spartizioni post mortem tra gli eredi di opere d'arte e gioielli di ingente valore e dagli elementi patrimoniali di una società immobiliare lussemburghese”. "Il sequestro eseguito in questi giorni è un passaggio procedurale che non comporta alcun accertamento di responsabilità dei nostri assistiti, come peraltro precisato nello stesso comunicato della Procura. A nostro avviso, inoltre, il sequestro non soddisfa i requisiti previsti dalla legge per la sua emissione perché, tra l’altro, non c’è mai stato alcun rischio di dispersione dei beni degli indagati”, recita intanto una nota dei legali che assistono i tre fratelli Elkann, John, Lapo e Ginevra. "Marella Caracciolo era residente in Svizzera sin dagli inizi degli anni settanta, ben prima che nascessero i fratelli Elkann. La volontà di risiedere in Svizzera non è mai venuta meno nel corso di tutta la sua vita", continuano i legali, che aggiungono: “Pertanto, le circostanze di fatto come ricostruite dalla Procura non sono condivisibili e restiamo convinti di poter dimostrare l’estraneità dei nostri assistiti ai fatti addebitati". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Uragano Milton in Florida: blackout, tornado multipli e vittime

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(Adnkronos) – Blackout per oltre 2,2 milioni di utenze in Florida con il passaggio dell'Uragano Milton, che ha provocato danni e "diverse vittime" negli Usa. L'uragano, con venti a oltre 140 chilometri orari, è ora classificato in categoria 1, riportano i media americani sulla base di un aggiornamento del National Hurricane Center.  Ancora in categoria 3, la "tempesta del secolo" ha toccato terra alle 20.30 della serata americana del 9 ottobre, scaricando la sua potenza nella zona della contea di Sarasota con pioggia e raffiche di vento a oltre 120 miglia orarie, quasi km l'ora. L'arrivo dell'uragano è stato preceduto e accompagnato da almeno 19 tornado nel territorio della Florida. "Diverse vittime" vengono segnalate nella contea di St.Lucie, secondo le informazioni fornite dall'ufficio dello sceriffo all'emittente WPTV. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Partita Francia-Israele, mobilitate 4mila forze dell’ordine: “Tolleranza zero”

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(Adnkronos) – Schieramento imponente di forze dell'ordine per la partita Francia-Israele di Nations League in programma giovedì prossimo allo Stade de France. Un incontro ad "alto rischio", come ha detto il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, confermando su Bfmtv che saranno mobilitate 4.000 forze dell'ordine, tra Polizia e Gendarmerie, un "dispositivo estremamente rafforzato". Circa 1.600 agenti della sicurezza saranno mobilitati allo Stade de France e il Raid, unità d'élite della Polizia francese, scorterà la squadra israeliana, ha precisato, parlando di un match in un "contesto geopolitico molto teso" dopo i fatti di Amsterdam in concomitanza con la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. A Parigi, ha detto Nunez, sarà 'tolleranza zero' in caso di disordini prima e dopo l'incontro. "Non tollereremo eccessi né disturbi dell'ordine pubblico", ha affermato, ribadendo che saranno "estremamente rafforzati" i controlli all'ingresso dello stadio. Nunez ha anche annunciato il divieto di esporre bandiere palestinesi allo Stade de France in occasione della partita. In un'intervista ai media francesi, ha dichiarato: “Negli stadi non ci possono essere messaggi a sfondo politico, comprese le bandiere palestinesi. Nello stadio saranno presenti solo bandiere francesi e israeliane”. Alla partita assisterà anche il presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha annunciato l'Eliseo, secondo cui la presenza di Macron è stata voluta per “inviare un messaggio di fratellanza e solidarietà dopo gli intollerabili atti di antisemitismo che hanno seguito la partita di Amsterdam questa settimana”.  Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano esorta i connazionali a non andare giovedì a Parigi per la partita Francia-Israele, nel timore di disordini e violenze simili a quelli avvenuti nei giorni scorsi ad Amsterdam. In una nota si legge: "Il Consiglio di Sicurezza Nazionale raccomanda agli israeliani all'estero di prendere precauzioni (…) in particolare la prossima settimana, di evitare di recarsi ad eventi sportivi e culturali che coinvolgano gli israeliani, in particolare l'imminente partita della nazionale israeliana a Parigi". “Negli ultimi giorni sono stati individuati diversi appelli tra i filopalestinesi e i sostenitori dei gruppi terroristici per fare del male a israeliani ed ebrei, sotto la copertura di proteste e dimostrazioni e approfittando della partecipazione di massa (a eventi sportivi e culturali) per massimizzare i danni e l'esposizione mediatica”, si legge nel comunicato del Consiglio di sicurezza nazionale. Si sconsiglia, oltre a Parigi, anche di recarsi in città in cui ci sono minacce a ebrei e israeliani, tra cui Bruxelles, Amsterdam e altre “città centrali britanniche” non specificate. Il comunicato suggerisce infine agli israeliani che viaggiano all'estero di evitare d'identificarsi come tali, e avverte i viaggiatori di informarsi sui rischi nelle loro destinazioni, e sulla presenza di “immigrati provenienti da Paesi contrari a Israele”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Salute: solo 50% cardiopatici aderisce a cure, al via campagna ‘Affetti Desiderati’

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(Adnkronos) – Le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi in Italia e nel mondo uno dei più importanti problemi di salute pubblica: insieme a cancro, diabete e malattie respiratorie croniche fanno parte delle malattie non trasmissibili (Mnt), tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità. Con quasi 20 milioni di decessi all'anno a livello mondiale, nell'Unione europea rappresentano la principale causa di mortalità (oltre il 90%) causando il 25% della spesa sanitaria annua complessiva. In Italia il 60% degli over 65 è colpito da una malattia cronica e, tra queste, le malattie cardiometaboliche sono le più frequenti. Gestire e tenere sotto controllo queste patologie richiede non solo terapie efficaci, ma anche un impegno costante e continuativo da parte dei pazienti nel seguire attentamente le cure e i controlli periodici. Nonostante le indicazioni mediche, però, solo il 50% dei pazienti con malattie cardiovascolari aderisce correttamente alle cure tanto, che la scarsa aderenza terapeutica può essere considerata un fattore di rischio cardiovascolare occulto che si aggiunge a ipertensione, dislipidemia, diabete e a stili di vita non corretti. Per far capire quanto sia cruciale l'aderenza alle terapie nel controllo delle malattie croniche cardiometaboliche, in occasione della Giornata nazionale per l'aderenza alla terapia viene presentata 'Affetti desiderati', la nuova campagna di sensibilizzazione promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec). 'Affetti desiderati' usa le dinamiche di 'coppia' narrate dalla prospettiva delle terapie: protagoniste della campagna sono, infatti, 'pillole e compresse' tristi, trascurate dai pazienti e impegnate nel rendere consapevoli pazienti e caregiver che gli 'effetti indesiderati' di una scarsa aderenza possono essere trasformati con costanza e impegno in 'affetti desiderati' per la salute del nostro cuore. "La corretta aderenza terapeutica è fondamentale per il successo nel trattamento delle malattie cardiovascolari. Educare e motivare i pazienti a seguire le terapie prescritte è cruciale per migliorare la loro prognosi e la loro qualità di vita – afferma Massimo Volpe, professore di Cardiologia dell'Università La Sapienza di Roma e presidente Siprec – E' importante che i pazienti comprendano appieno l'importanza della terapia e siano supportati nel loro percorso di cura, affinché possano ottenere i migliori risultati possibili nella gestione delle malattie cardiovascolari". E' dimostrato che una corretta aderenza terapeutica porta a una riduzione del 20% delle malattie cardiovascolari e addirittura del 35% della mortalità per tutte le cause. Tuttavia, molti pazienti riscontano difficoltà nel seguire regolarmente le terapie prescritte, compromettendo così i risultati del trattamento e la loro salute a lungo termine. Già dopo il primo anno di terapia, si stima che il 20% dei pazienti non aderisca correttamente alle terapie prescritte, percentuale che sale all'85% al quinto anno. Le motivazioni della scarsa aderenza alle cure sono diverse: dimenticanza, complessità della terapia, durata ed eventuali effetti collaterali del trattamento e mancata percezione sulle potenziali conseguenze della non aderenza. Si aggiunge inoltre la possibilità che siano presenti comorbidità, che fanno sì che il numero di farmaci da assumere aumenti e con esso la difficoltà ad aderire correttamente al piano terapeutico. "Nel trattamento dei pazienti la chiarezza nelle istruzioni terapeutiche è essenziale per garantire un'aderenza ottimale. Fornire al paziente dettagli precisi su come e quando assumere la terapia, considerando circostanze come i pasti o gli spostamenti, è essenziale – spiega Claudio Ferri, professore ordinario di Medicina interna, Università degli Studi dell'Aquila – Ridurre il numero di compresse attraverso combinazioni fisse, sia di tipo 'monotematico', cioè dirette verso un singolo fattore di rischio, sia di tipo 'ibrido', dirette cioè verso più fattori di rischio, implica la prescrizione di differenti farmaci, combinati però in una singola compressa e non prescritti separatamente. Ciò semplifica notevolmente il regime terapeutico ed aumenta in modo consistente la probabilità che il paziente sia continuo nell'assunzione della terapia prescritta e raggiunga quindi più frequentemente gli obiettivi di trattamento in modo tanto efficace quanto sicuro". La non aderenza ha poi un forte impatto economico-sociale, in quanto si traduce in un danno non solo per il paziente, ma anche per la società e il sistema sanitario nazionale, chiamati ad assorbire i costi diretti e indiretti generati dagli interventi sanitari e previdenziali necessari per gestire eventi maggiori e disabilità correlate. Aiutare i pazienti affinché aderiscano al meglio al trattamento prescritto permetterebbe di salvare la vita di circa 200mila pazienti e di ridurre significativamente l'impatto economico in Europa, riducendo le spese sanitarie di circa 125 miliardi di euro l'anno. "Anche quest'anno il Gruppo Servier in Italia rinnova il suo impegno a sostegno dell'aderenza terapeutica nelle malattie cardiovascolari con la nuova campagna 'Affetti desiderati': siamo una delle prime aziende che 7 anni fa ha posto questo tema al centro del suo impegno – dichiara Gilles Renacco, Presidente Gruppo Servier in Italia – Oggi siamo spronati più che mai dalle recenti evidenze che stimano che in Europa circa 200mila decessi e il 9% degli eventi cardiovascolari potrebbero essere attribuiti a una scarsa aderenza alle cure. Da 70 anni ci impegniamo nella ricerca cardiovascolare che, attraverso una strategia di innovazione incrementale, ha sviluppato una serie di farmaci sicuri, efficaci e 'patient friendly' che contribuiscono a facilitare l'aderenza al trattamento per i pazienti con patologie cardiometaboliche". Fulcro della campagna 'Affetti desiderati' è un video, ironico e divertente, dal quale sono stati creati un set di contenuti informativo-educazionali diffusi da oggi fino a fine maggio online, attraverso i social aziendali e il portale Al Cuore dell'Aderenza, e offline con eventi open air ospitati a Napoli, Roma e Milano. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)