(Adnkronos) – Secondo i dati Istat relativi all’anno 2021, complessivamente la spesa dei Comuni italiani per i servizi sociali, assistenziali e socioeducativi è stata di 10,3 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi rimborsati dal SSN e 745 milioni legati alla contribuzione a carico dei cittadini. La spesa è aumentata a livello nazionale del 6,7% rispetto al 2020 (4,7% considerando l’inflazione) con un maggiore incremento al Sud. Permangono notevoli differenze tra le diverse aree, in particolare tra il Nord-Est dove si registra una spesa media di 197 euro pro-capite e il Sud 72 euro. A livello regionale, i Comuni dell’Isola nel 2021 hanno speso 279 euro pro-capite per interventi e servizi sociali, una cifra importante specie se rapportata con altre regioni del Sud come la Campania e la Sicilia, che rispettivamente spendono solo 66 e 86 euro e, oltretutto, quasi doppia rispetto alla media nazionale che si attesta a 142 euro per cittadino. In valore assoluto la spesa per il welfare in Sardegna nel 2021 è stata di oltre 443 milioni di euro, cifra che rappresenta il 5,3% del totale nazionale. Oltre la metà della spesa totale è stata destinata ai servizi dedicati ai disabili, poco più del 20% sono stati spesi per famiglie e minori, il 13,9% per gli anziani, l’11,5% per il contrasto alla povertà e al disagio sociale. Seguono altre voci di spesa minori. Tra le categorie di utenti a cui sono destinate le singole voci di spesa sociale e assistenziale, i disabili sono i principali beneficiari. Infatti, oltre 225 milioni di euro sono stati spesi per servizi e interventi a loro dedicati. Una cifra che in percentuale rappresenta il 49,9% della spesa totale per il welfare sull’Isola nell’anno 2021. Un dato percentuale che pone la Sardegna al primo posto tra le regioni italiane, seguita a lunga distanza dall’Abruzzo che ha destinato il 36,9% del totale della spesa sociale ai disabili. Al terzo posto le Marche con il 33%. Al contrario, risulta molto inferiore alla media nazionale del 37,4% la percentuale di spesa sociale dedicata a famiglie e minori che infatti rappresenta il 20,3% del totale delle voci di spesa. Ancora più ridotta risulta la percentuale di spesa per servizi agli anziani, solo il 14% del totale regionale. L’11,6% della spesa è invece destinato al contrasto alla povertà e al disagio sociale. Per sostenere la spesa sociale in Sardegna i fondi regionali hanno un ruolo fondamentale visto che contribuiscono per il 55,4% del totale, un dato di tre volte superiore alla media nazionale del 18,3%, che pone la regione al secondo posto in Italia dietro soltanto alla Valle d’Aosta. I fondi indistinti per le politiche sociali raggiungono, invece, il 20,4% del totale dei finanziamenti per la spesa sociale sull’Isola, seguiti dalle risorse proprie dei comuni che rappresentano il 14,7%, seconda percentuale più bassa dietro solo ai comuni della Valle d’Aosta che contribuiscono per l’11,5% al welfare regionale. Infine, i fondi vincolati per le politiche sociali provenienti dallo Stato o dall’Unione europea costituiscono solo il 6,2% del totale dei finanziamenti disponibili per la spesa sociale sull’Isola, una percentuale inferiore quasi della metà rispetto alla media delle regioni italiane. Per quanto riguarda le aree di destinazione, il 48,3% della spesa sociale e socioassistenziale dei comuni singoli e associati della Sardegna è destinato a interventi e servizi diretti del welfare regionale. Una percentuale di quasi dieci punti superiore alla media delle altre regioni. Il 39,6% del totale, invece, rientra nei trasferimenti diretti in denaro sotto forma di voucher, assegni di cura, buoni sociosanitari e simili. Si tratta di una metodologia di sostegno sociale piuttosto ricorrente sull’Isola e infatti rappresenta la percentuale più elevata a livello nazionale. Se la regione è al primo posto in Italia, davanti a Veneto e Friuli, nella percentuale di spesa per il welfare dedicata ai trasferimenti in denaro ai cittadini che necessitano di sostegno sociale, è invece all’ultimo posto nell’area relativa alle strutture, alle quali viene destinato solo il 12,1% del totale della spesa sociale. Nell’attuazione del welfare una funzione importante è svolta dagli interventi di consulenza professionale e informazione ai cittadini sui servizi disponibili, nonché le attività di supporto alle persone in situazione di disagio o difficoltà. In questo ambito, la percentuale maggiore di spesa dei comuni sardi è dedicata ai servizi professionali per i disabili con il 31,2% del totale, più del doppio della media nazionale. La seconda voce di spesa per i servizi socioprofessionali è dedicata a famiglie e minori in difficoltà con il 24,1% del totale, una delle percentuali più basse tra le regioni italiane, alle spalle soltanto di Piemonte (23,9%) e Friuli Venezia-Giulia (21,3%). I servizi professionali relativi a povertà, disagio adulti e senza dimora rappresentano la terza area di intervento per importanza, raccogliendo il 23,9% del totale della spesa sociale dei comuni della Sardegna, una percentuale leggermente superiore alla media delle altre regioni. Tra le principali prestazioni di welfare diretto ai cittadini anziani, disabili, con patologie gravi o difficoltà fisiche, psichiche o sensoriali, si trovano l’assistenza domiciliare socioassistenziale, l’assistenza domiciliare integrata con i servizi sanitari, i servizi di prossimità, la teleassistenza, la distribuzione dei pasti, oltre a voucher, assegni di cura e buono sociosanitari. Nel 2021 la spesa dei comuni della Sardegna è stata dedicata per il 61,4% ai servizi di assistenza domiciliare socioassistenziale, tre punti oltre la media delle altre regioni. Il 21,9%% del totale è stato destinato alla voce voucher, assegni di cura e buoni sociosanitari. Decisamente inferiore la quota di spesa riservata all’assistenza domiciliare integrata con i servizi sanitari che raggiunge il 7%, una percentuale al di sotto della media nazionale che si attesta al 10,4%. Lo 0,7% è stato destinato alla distribuzione pasti e/o servizi di lavanderia a domicilio, mentre un ulteriore 9% rientra alla voce altri servizi di assistenza domiciliare. Uno degli indicatori del livello dei servizi e interventi di welfare è dato dalla capacità di enti comunali e associazioni di soddisfare le richieste dei cittadini. In questo senso, la Sardegna nel 2021 si trovava tra le ultime cinque regioni italiane. Infatti, la percentuale di mancate risposte è stata pari al 34,7% del totale di richieste di interventi e servizi sociali, ben 12 punti oltre la media nazionale. Peggio della Sardegna hanno fatto soltanto Calabria (54,8%), Campania (48,8%), Molise (47,9%) e Abruzzo (37,9%). Su un totale di 406 enti attivi sul territorio regionale tra associazioni e comuni, 141 risultano non rispondenti. In particolare, dei 377 comuni sardi, 246 hanno risposto alle istanze dei cittadini, mentre 131 non hanno dato seguito alle loro richieste. A livello di associazioni attive nella fornitura di servizi e interventi sociali, su un totale di 29 enti, 19 hanno risposto, 10 no. Il Governo regionale nella dichiarazione programmatica della presidente Alessandra Todde del 10 maggio 2024, ha sottolineato l’impellente necessità di innovare le politiche sociali attraverso la messa in campo di percorsi che coinvolgano attivamente le istituzioni politiche e amministrative del territorio. Percorsi che necessitano di investimenti diretti nella sicurezza sociale e nella protezione economica delle persone più fragili con particolare riferimento a educazione, lotta all’emarginazione e misure di inclusione sociale. Tra gli interventi a sostegno delle famiglie e dei minori, la Giunta Regionale con delibera del 10 luglio 2024 ha confermato per il triennio 2024-2026 il piano di interventi per l’accesso ai servizi della prima infanzia tramite l’abbattimento della retta per la frequenza di nidi e micronidi. La misura nota come “nidi gratis”, cumulabile con il bonus nido erogato dall’Inps, prevede 200 euro mensili per 11 mesi, per ciascun figlio da 0 a 36 mesi, in caso di Isee inferiore a 40 mila euro. Con riferimento all’assistenza a malati e disabili sono in vigore diversi piani di intervento tra cui “Mi prendo cura” e “Ritornare a casa plus”, dedicati rispettivamente a malati di SLA e sclerosi e a soggetti in stato di totale perdita di autonomia che necessitano di assistenza quotidiana. In questo senso, di recente la Direzione Politiche Sociali della Regione ha liquidato 2 milioni di euro in favore dei comuni per il primo dei due piani e 2,6 milioni di euro in favore degli enti gestori degli ambiti “plus” del secondo piano. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Presidenziali Russia, Navalnaya: “Putin? Un gangster, voto senza valore”
(Adnkronos) – Il presidente russo Vladimir Putin ''non è un politico, è un gangster''. Lo ha scritto la vedova del dissidente russo Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, in un editoriale per il 'Washington Post', invitando a non riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali. ''Non porterebbe al collasso immediato del governo Putin, ma sarebbe un segnale importante per la società civile russa e per le élite ancora fedeli a Putin così come per il mondo, che la Russia non è governata da un presidente riconosciuto da tutti, ma da qualcuno che è disprezzato e condannato pubblicamente'', ha affermato. ''Il 16 febbraio, un mese prima delle previste 'elezioni presidenziali' in Russia, mio marito, Alexei Navalny, è stato assassinato in prigione su ordine diretto di Vladimir Putin. Non ho mai voluto entrare in politica, non ho mai voluto parlare da un palco o scrivere per i media internazionali. Ma Putin non mi ha lasciato altra scelta'', ha affermato Navalnaya. Facendosi portavoce del marito defunto, Navalnaya ha dichiarato che ''per sconfiggere Putin, o almeno punirlo seriamente, bisogna rendersi conto di chi è. Sfortunatamente, troppe persone in Occidente lo vedono ancora come un leader politico legittimo, discutono sulla sua ideologia e cercano una logica politica nelle sue azioni. Questo è un grave errore che genera nuovi sbagli e aiuta Putin a ingannare ancora e ancora i suoi avversari''. Ma ''Putin non è un politico, è un gangster. Alexei Navalny è diventato famoso in Russia e odiato da Putin proprio perché, fin dall'inizio della sua lotta, ha apertamente descritto Putin e i suoi alleati come gangster che avevano preso e usato il potere solo per il proprio arricchimento e per realizzare le proprie ambizioni personali''. Yulia Navalnaya invita poi a guardare a Putin come al ''leader di un gruppo mafioso'', alla ''sua brutalità, il cinismo, la propensione alla violenza, la passione per il lusso ostentato e la sua volontà di mentire e uccidere. Tutti i suoi discorsi su religione, storia, cultura e politica potrebbero fuorviare gli occidentali. Ma in Russia, tutti sanno che i gangster hanno sempre amato ostentare grandi croci, posare nelle chiese e presentarsi come combattenti per una giustizia più elevata e valori tradizionali''. L'editoriale insiste sul fatto che considerare ''Putin come un boss mafioso'' è utile per ''capire come punirlo e accelerarne la fine''. E si chiede ''perché i paesi democratici continuano a riconoscere legittima la sua autorità criminale Perché i leader mondiali eletti in modo corretto si pongono sullo stesso piano di un criminale che per decenni ha falsificato le elezioni, ucciso, imprigionato o costretto a lasciare il Paese tutti i suoi critici, e ora ha scatenato una sanguinosa guerra in Europa attaccando l’Ucraina?''. Navalnaya aggiunge che ''l'ampio sostegno all’Ucraina e al suo esercito nella lotta contro l’ingiustificata aggressione di Putin è diventata la scelta morale naturale per i Paesi occidentali". "Una sconfitta militare di Putin in Ucraina dovrebbe spingere il suo governo sull’orlo del collasso. Tuttavia, ci sono stati casi nella storia in cui la sconfitta non ha portato alla caduta di un dittatore'' e ''per garantire che il governo di Putin non sopravviva a un'altra crisi, comprese quelle causate dai fallimenti militari in Ucraina, è essenziale sostenere le forze che continuano a resistere dall'interno della Russia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Usa verso accordo: aiuti a Kiev si possono sbloccare
(Adnkronos) – Dopo settimane di difficili negoziati tra dem e repubblicani, al Senato è stato raggiunto l'accordo che sbloccherebbe i 60 miliardi di aiuti destinati all'Ucraina. L'intesa prevede misure più severe sul confine con il Messico per cercare di rallentare il flusso di migranti. Un accordo che il presidente Joe Biden ha lodato, sottolineando che contiene "le riforme più severe e giuste della politica del confine degli ultimi decenni che sostengo con vigore". Nonostante il testo recepisca misure che i repubblicani chiedono da tempo – regole più severe per la concessione dell'asilo, la fine della pratica di "catch and release" che prevede il rilascio degli irregolari fermati al confine e la possibilità di chiudere i valichi di confine più usati quando si è raggiunto un limite degli ingressi – la leadership della Camera ha già annunciato che non intende mettere ai voti il testo se sarà approvato al Senato. Lo Speaker Mike Johnson ha criticato il numero eccessivo di ingressi quotidiani, 5mila secondo il repubblicani, punto che i negoziatori affermano non corrispondere al vero, ed altre misure sull'asilo. Ma la realtà è che sulla maggioranza repubblicana alla Camera ha molta più influenza Donald Trump, che non vuole assolutamente che Biden firmi riforme più severe sul confine per continuare a poterlo attaccare sulla questione dell'immigrazione durante la campagna elettorale. Tanto che i repubblicani della Camera hanno annunciato che nei prossimi giorni metteranno ai voti una misura per approvare solo i 14 miliardi destinati ad Israele, senza neanche i fondi per l'Ucraina, altra questione controversa per lo Speaker della Camera. Mentre invece nell'accordo dei repubblicani vi è l'intero pacchetto, in totale 118 miliardi, con i fondi per Ucraina, Israele, altre priorità di politica estera, e 20 miliardi per il confine. James Lankford, uno dei senatori repubblicani che hanno negoziato il testo, definisce l'accordo "un'opportunità unica in una generazione di chiudere il nostro confine aperto e dare alle future amministrazioni gli strumenti effettivi di cui hanno bisogno per mettere fine al caos sul confine e proteggere la nostra nazione". Il leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, ha detto che metterà ai voti la misura già questa settimana. Un voto che metterà quindi, il leader della minoranza repubblicana, Mitch McConnell, che sostiene l'accordo, di fronte alla sua più difficile e diretta sfida a Trump, con cui non ha mai avuto un rapporto idilliaco. Perché dovrà convincere un numero sufficiente dei 49 senatori repubblicani a sostenere la legge che l'ex presidente, e ormai quasi candidato in pectore alla Casa Bianca, vuole a tutti i costi affossare. Mentre i senatori filotrumpiani hanno già cominciato a scagliarsi contro la misure "che nessun senatore che si rispetti potrebbe approvare", come ha dichiarato Mike Lee, si stima che al momento sono tra 12 e 20 i senatori repubblicani disposti a sostenere la misura, che ha bisogno del voto di almeno 60 senatori per poter procedere verso il voto finale, a maggioranza, in aula al Senato. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Wimbledon, Alcaraz-Djokovic: oggi la finale e c’è anche Kate
(Adnkronos) –
Carlos Alcaraz contro Novak Djokovic oggi a Wimbledon nella finale del singolare maschile. Lo spagnolo, numero 3 del mondo e detentore del titolo, affronta il serbo, numero 2 del ranking, che va a caccia dell'ottavo titolo sull'erba londinese e, nella rivincita della finale 2023, punta al 25esimo Slam della ineguagliabile carriera. Appuntamento sul Campo Centrale alle 14 di Londra (le 15 in Italia con diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis, Sky Sport 4K e in streaming su NOW) per l'atto conclusivo dei Championships. In una giornata speciale, nel Royal Box è attesa anche la principessa
Kate Middleton, alla seconda uscita ufficiale dopo l'operazione subita a gennaio e la diagnosi di cancro ufficializzata a marzo. La presenza della moglie del principe William rende ancor più speciale l'appuntamento sul Centre Court. Alcaraz, reduce dal trionfo al Roland Garros, cerca il secondo titolo di uno Slam nel giro di un mese e punta a conservare lo scettro di re di Wimbledon conquistato un anno fa. Djokovic, reduce dall'operazione al ginocchio destro per la lesione al menisco riportata a Parigi, rivuole la corona dell'All England Club 'indossata' 7 volte, l'ultima nel 2022. In semifinale, Alcaraz ha avuto la meglio sul russo Daniil Medvedev, che ha offerto il meglio del proprio repertorio nei quarti di finale per superare Jannik Sinner. Djokovic, dopo aver riposato per il forfait di Alex De Minaur nei quarti, in semifinale ha piegato in 3 set l'azzurro Lorenzo Musetti. Il serbo arriva alla finale dopo aver risparmiato energie: per un 37enne, seppur fuoriclasse, un dettaglio non trascurabile se si considera che dall'altra parte della rete c'è un fenomeno di 21 anni. Nella finale 2023, Alcaraz ha centrato la seconda vittoria in 5 confronti diretti. Dopo la delusione di un anno fa, Djokovic si è parzialmente vendicato vincendo le ultime 2 sfide e passando a condurre per 3-2 negli head to head. Il serbo ha vinto sul cemento nella finale dell'Atp Masters 1000 di Cincinnati e poi si è imposto sul sintetico di Torino nella semifinale delle Atp Finals. Oggi, sull'erba del Centrale, la rivincita di Wimbledon. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Turbolenza in volo scatena l’”inferno”, cosa è successo sul volo della Singapore Airlines
(Adnkronos) –
Un volo normale fino a quando non "si è scatenato l'inferno". Così un passeggero del Boeing 777-300ER della Singapore Airlines ha descritto quanto vissuto ieri a bordo dell'aereo colpito una violenta turbolenza mentre in viaggio da Londra a Singapore. Il velivolo ha subito un forte e improvviso sbalzo di quota (1800 metri in 5 minuti) che ha lanciato letteralmente in aria persone ed oggetti, costringendo i piloti a effettuare un atterraggio di emergenza a Bangkok. Un passeggero di 73 anni di cittadinanza britannica ha perso la vita per i traumi riportati, mentre decine sono le persone rimaste ferite. Il Boeing 777-300ER era a circa 10 ore dall'inizio del volo e a metà del servizio pasti quando ha incontrato una turbolenza mentre sorvolava il bacino dell'Irrawaddy in Myanmar, secondo la compagnia aerea. Andrew Davies, un passeggero a bordo del volo SQ321 che stava viaggiando in Nuova Zelanda per affari, ha detto a alla Cnn che era stato un volo "perfettamente normale" quando si è acceso il segnale della cintura di sicurezza e pochi secondi dopo "si è scatenato l'inferno". “Sembrava che l’aereo fosse caduto. Probabilmente è durato solo pochi secondi, ma ricordo vividamente di aver visto scarpe, iPad e iPhone, cuscini, coperte, posate, piatti e tazze volare in aria e schiantarsi sul soffitto. Il signore accanto a me aveva una tazza di caffè, che mi è andata dritta addosso fino al soffitto”, ha detto Davies. L'uomo ha detto di aver realizzato la “gravità” della turbolenza quando si è voltato, descrivendo diversi passeggeri con tagli sulla testa, tra cui uno con “sangue che le colava sul viso” e un passeggero anziano in “grave shock”. "C'erano così tante urla", ha raccontato. Video e immagini dall'interno dell'aereo hanno mostrato l'entità del danno, con i compartimenti sopraelevati spalancati e maschere d'ossigeno di emergenza che pendevano dal soffitto. Una foto di una cucina mostrava una sezione del soffitto aperta con parti dell'interno dell'aereo pendenti. Vassoi, contenitori, bottiglie di plastica e barattoli di bevande calde erano sparsi sul pavimento. Un morto e circa 70 feriti Un uomo britannico di 73 anni è morto nell'incidente per una sospetta condizione cardiaca, ha detto martedì il direttore generale dell'aeroporto internazionale Suvarnabhumi di Bangkok, Kittipong Kittikachorn, aggiungendo che il processo di autopsia è ancora in corso. L'uomo identificato come Geoff Kitchen. L'ospedale Samitivej Srinakarin di Bangkok, che ha accolto i passeggeri feriti, ha dichiarato che almeno 71 persone sono rimaste ferite, di cui sei in modo grave. Tra i feriti ci sono cittadini di Malesia, Regno Unito, Nuova Zelanda, Spagna, Stati Uniti e Irlanda. Kittikachorn, che ha ispezionato l'aereo, ha detto che alcuni passeggeri feriti hanno riportato fratture alle braccia. “A nome di Singapore Airlines, vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari del passeggero deceduto. Ci scusiamo profondamente anche per il trauma subito da tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio di questo volo", ha dichiarato amministratore delegato di Singapore Airlines, Goh Choon Phong. Il Ministero dei trasporti di Singapore ha dichiarato in una nota che sta indagando sulla situazione che coinvolge il volo SQ321 e che il National Transportation Safety Board degli Stati Uniti sta inviando personale a Singapore per supportare le indagini. Il volo, che trasportava 211 passeggeri e 18 membri dell'equipaggio, aveva lasciato l'aeroporto di Heathrow di Londra intorno alle 22:30 ora locale, secondo i tracker di volo online. Era diretto all'aeroporto Changi di Singapore, ma l'aereo è stato dirottato a Bangkok dove è atterrato alle 15:45 ora locale, dopo aver incontrato una grave turbolenza. La turbolenza si verifica quando un aereo vola attraverso corpi d'aria in collisione che si muovono a velocità molto diverse. Con turbolenze leggere e moderate i passeggeri potrebbero avvertire una tensione sulla cintura di sicurezza e gli oggetti non fissati potrebbero spostarsi nella cabina. Ma nei casi più gravi, la turbolenza può scaraventare i passeggeri in giro per la cabina, provocando lesioni gravi e talvolta la morte. Una dichiarazione della compagnia aerea afferma che l'aereo "ha incontrato un'improvvisa ed estrema turbolenza sul bacino dell'Irrawaddy a 37.000 piedi, circa 10 ore dopo la partenza". I dati del sito di monitoraggio dell'aviazione FlightRadar24 mostrano che il volo si è improvvisamente abbassato, quindi ha ripreso quota rapidamente per poche centinaia di piedi prima di ‘cadere’, salire di nuovo e infine stabilizzarsi alla sua quota di crociera. Secondo i dati, l'intera interruzione è durata circa 90 secondi. Il premier di Singapore, Lawrence Wong, ha promesso "indagini approfondite". Su Instagram il premier conferma che "131 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio a bordo del volo SQ321 sono tornati alle prime ore di oggi a Singapore" ed esprime "ancora una volta le più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari della persona deceduta”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Omicidio Mollicone, i giudici: “Non ci sono prove sui Mottola”
(Adnkronos) –
Non ci sono le prove, il movente è "evanescente". Per questo la Corte d'Assise d'Appello di Roma il 12 luglio ha assolto gli imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. ''Questa Corte ritiene di non avere le prove della colpevolezza degli odierni imputati, e sa che una sentenza di colpevolezza sarebbe costruita su fondamenta instabili'', si legge nella motivazione della sentenza di secondo grado nel processo a carico del maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, e la moglie Annamaria, i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. ''Non vi è certezza che la barbara uccisione della povera Serena sia avvenuta nella caserma dei Carabinieri di Arce: non è certo che la ragazza sia entrata in quel luogo, non è certo che sia stata scagliata contro la porta, ancora più incerto è che la seconda parte dell'aggressione alla sua persona (quella, letale, dell'imbavagliamento e dell'asfissia) sia avvenuta nella stessa stazione'', scrivono i giudici. Manca la prova del movente che si è rivelato ''evanescente'' e il ''compendio probatorio complessivamente insufficiente e contraddittorio, impedisce di individuare gli imputati Mottola, o alcuno di loro, quali responsabili dell'omicidio di Serena Mollicone', secondo le motivazioni. ''Questa Corte non ignora che, nel corso dei lunghi anni trascorsi dopo la morte di Serena, si sia progressivamente radicata in larga parte dell'opinione pubblica la convinzione della responsabilità degli odierni imputati. Ma il convincimento del giudice non può e non deve fondarsi sui sondaggi o sugli umori popolari'', aggiungono i giudici. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
A maggio 2025 arriva il live-action di ‘Lilo e Stitch’: l’annuncio della Disney
(Adnkronos) – Dopo oltre vent'anni dal lungometraggio animato scritto e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois, arriva una versione live-action di 'Lilo e Stitch'. La Disney ha annunciato ufficialmente l'uscita: il film arriverà nei cinema italiani il 21 maggio 2025, con due giorni di anticipo rispetto agli Stati Uniti. Non ci sono ancora foto o trailer ufficiali di questo nuovo lungometraggio sull'amicizia tra un alieno (l'Esperimento 626, ribattezzato 'Stitch' sulla Terra) e una bambina hawaiana: solo un paio di brevi lanci social di una manciata di secondi che svelano il look in digirale del protagonista. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Eurispes, docenti elementari e medie lamentano mancanza mediatori interculturali e psicologi
(Adnkronos) – La presenza del personale amministrativo è considerata adeguata dal 56,4% dei docenti così come quella degli insegnanti di sostegno (59,7%). In maniera ancora più diffusa è ritenuta adeguata la presenza del personale docente nelle strutture scolastiche (74,9%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes che evidenzia come siano molto basse, invece, le percentuali relative alle altre figure del corpo scolastico: la presenza dei mediatori interculturali è ritenuta inadeguata nell’83,1% dei casi, così come è insufficiente il giudizio sul numero degli psicologi (79,7%). Sono in particolare le regioni del Sud (75,6%) e delle Isole (74,8%) ad indicare una presenza adeguata di insegnanti di sostegno e, invece, una situazione difficile è lamentata dai docenti del Nord-Est che esprimono un livello di soddisfazione più basso (40,9%). Una marcata carenza dei mediatori interculturali emerge dalle opinioni dei docenti delle Isole (91,1%) e del Sud (88,9%), così come per gli psicologi (87,4% nelle Isole e 85,3% al Sud). Il 65% dei docenti, in maniera trasversale nella scuola primaria e secondaria di primo grado, afferma di aver riscontrato problemi di eccessiva numerosità delle classi nel corso della propria attività di docente. Ciò accade in maniera più marcata nel Nord-Est (72,3%),nel Nord-Ovest (68,8%) e al Centro (68%) rispetto al Sud (49,2%) e alle Isole (60,7%). I docenti concordano, nel 91% dei casi, sull’opportunità di fissare un limite massimo di alunni per classe pari a 15. Per l’86,3% dei docenti esiste un problema di governance negli Istituti. Si parla spesso del delicato ruolo rivestito dai dirigenti d’Istituto, investiti di notevoli responsabilità ma, secondo alcuni, non di altrettanta autonomia e riconoscimento ed alle prese con compiti non sempre chiaramente definiti. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trasporti, assessore Lucente: “Serve infrastruttura forte per dare buon servizio”
(Adnkronos) – “Per dare un buon servizio è necessaria un'infrastruttura forte. Gli obiettivi sono tanti e abbiamo voglia di raggiungerli per riuscire ad avere una Regione che sia interconnessa”. Lo ha detto Franco Lucente Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia intervenuto durante l’incontro istituzionale “Dall’Europa a Milano: un viaggio nel futuro”, organizzato ad Assago, lunedì 11 marzo, da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., concessionaria autostradale che fa capo al gruppo FNM, per presentare la 51esima edizione degli ASECAP days. L’evento internazionale organizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A in collaborazione con AISCAT, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, e ASECAP, Associazione Concessionarie Europee, si terrà per la prima volta a Milano, dal 13 al 15 maggio. Per l’assessore è fondamentale ‘l'investimento sull'infrastruttura’: “ Per quanto attiene alla sostenibilità dobbiamo guardare alla neutralità tecnologica, quindi pensare a un cambio della flotta per quanto attiene ai mezzi, sia i treni sia gli autobus. È stato fatto un investimento importantissimo per quanto riguarda il cambio della flotta su ferro di 1 miliardo e 700 milioni di euro per 222 treni nuovi che immetteremo fino alla fine del 2025, abbiamo superato la metà di quelli già messi in circolazione e abbiamo investito su alcuni RegioExpress che arriveranno anche subito dopo i 222 già previsti – illustra Lucente – Stiamo rinnovando la flotta con un restyling di mezzi che hanno circa 20-25 anni e li stiamo rimettendo a nuovo”. Sulla parte gomma, invece, l’assessore fa sapere che la Regione ha ‘investito anche con una serie di bandi, aiutando le aziende del trasporto pubblico per nuovi autobus elettrici’ e gli investimenti hanno riguardato anche 'ibrido e biocarburante’. Non soltanto gomma e ferro, Regione Lombardia ‘guarda con attenzione’ anche al sistema lacuale. Per raggiungere l’interconnessione citata dall’assessore Lucente ‘L'obiettivo è arrivare in futuro a mezzi innovativi che consentano una ricarica anche veloce dei mezzi di trasporto’, un obiettivo che porterà ‘ad investire in termini anche infrastrutturali, su nuovi depositi e su nuove forme di ricarica” ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Fedez ricoverato al San Raffaele”, la bufala corre sui social
(Adnkronos) – Il tam tam viaggia sui social: Fedez, scrive l'esperto di gossip Alessandro Rosica, è stato ricoverato. Tanto basta per scatenare la Rete. Il cantante viene localizzato all'ospedale San Raffaele di Milano. Ma, a quanto apprende l'Adnkronos, il rapper non risulta essere stato ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano e non sarebbe mai stato in questi giorni nella struttura sanitaria. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ultima Generazione a rischio chiusura: “Ci tagliano i fondi”
(Adnkronos) – Ultima Generazione potrebbe chiudere i battenti. A quanto apprende l'Adnkronos, infatti, tra i loro attivisti serpeggia "sconcerto" e "preoccupazione" perché il Climate Emergency Fund sarebbe in procinto di tagliare i fondi, destinati al movimento italiano degli attivisti del clima, per dirottarli verso progetti negli Stati Uniti. Il Climate Emergency Fund è una piattaforma americana che raccoglie donazioni per azioni non violente di disobbedienza civile al fine di promuovere l'urgenza di interventi dei governi contro i cambiamenti climatici. Ultima generazione beneficia di queste donazioni, che sono indispensabili per organizzare l'attività e sostenere gli attivisti sotto processo. Il taglio di questi finanziamenti potrebbe comportare la scomparsa del movimento italiano per mancanza fondi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Parigi 2024, Larissa Iapichino in finale nel salto in lungo
(Adnkronos) –
Larissa Iapichino vola in finale nel salto in lungo ai Giochi di Parigi 2024. La 22enne toscana ha saltato 6,87 al secondo tentativo, 12 centimetri in più della misura di qualificazione. La finale si disputerà giovedì 8 agosto alle ore 20. Termina ai ripescaggi invece l'Olimpiade di Diego Pettorossi. All'azzurro non basta chiudere in seconda posizione la sua batteria con il tempo di 20"53 per accedere in semifinale, dove si erano già qualificati Eseosa Desalu e Filippo Tortu. Fuori ai ripescaggi, per la semifinale dei 400 metri femminili, anche Alice Mangione, che ha fatto registrare il suo record personale con 51,07. Sintayehu Vissa, Federica del Buono e Ludovica Cavalli mancano la qualificazione diretta alle semifinali dei 1.500 metri e sono costrette ai ripescaggi. Le azzurre sono arrivate rispettivamente ottava (4'00"69), quattordicesima (4'10"14) e tredicesima (4'11"68) nelle batterie disputate. Anche Lorenzo Marsaglia centra la finale, nel trampolino 3 metri. L'azzurro ha chiuso al settimo posto i preliminari con il punteggio di 405.05. Fuori dai 18 semifinalisti l'altro azzurro Giovanni Tocci (346.85). Davanti a tutti per ora i due cinesi Zongyuan Wang (530.65) e Siyi Xie (509.60). Carlo Tacchini e Gabriele Casadei avanzano invece in semifinale nel C2 500. I due azzurri concludono al secondo posto la loro batteria con il tempo di 1'39"17 alle spalle dei russi Zakhar Petrov e Alexey Korovashkov (1'38"65) in gara come atleti indipendenti. La lottatrice azzurra Emanuele Liuzzi non gareggerà oggi nella categoria -50 kg alle Olimpiadi di Parigi 2024. A spiegare i motivi è la Fijlkam in una nota pubblicata sul sito ufficiale. "La Direzione Tecnica Nazionale della lotta, insieme a tutto lo staff medico, ha deciso di rinunciare alla gara olimpica dell’atleta Emanuela Liuzzi, prevista per oggi alle 11:30. La lottatrice era stata ripescata in extremis dalla UWW, in fase di riallocazione delle quote olimpiche. La comunicazione è però arrivata mercoledì 31 luglio, data che si è rivelata troppo in ritardo per effettuare il calo peso dell’azzurra. Direzione Tecnica e staff medico seguono un protocollo molto preciso per il calo peso, che garantisce la salute e il benessere dell’atleta. E proprio per rispettare tale protocollo non è stato infine possibile far rientrare Liuzzi nella sua categoria di peso, i -50 kg. Rimandato dunque il debutto olimpico della lotta italiana, che dovrà aspettare giovedì 8 agosto, quando solcherà le materassine parigine Aurora Russo". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Serbia, uccisa la piccola Danka scomparsa a Bor: arrestate 2 persone
(Adnkronos) – E' stata uccisa la piccola Danka, la bambina di quasi 2 anni scomparsa a Bor, in Serbia. Lo ha annunciato il presidente serbo Aleksandar Vucic, come si legge sul sito di 'Chi l'ha visto?' che nella puntata di ieri aveva parlato del caso. Arrestati due sospetti che avrebbero confessato e stanno conducendo la polizia nel luogo dove si trova il corpo. L'Interpol aveva lanciato per la piccola un appello internazionale e le ricerche erano state estese a tutti i Paesi europei tra cui l'Italia. La piccola, che ancora non aveva imparato a parlare, era sparita mentre il 26 marzo si trovava a Bansko Pole nei pressi di Bor con la madre. Qualche giorno dopo era arrivata una segnalazione dall'Austria. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Caso Regeni, nuova udienza. Legale famiglia: “Sarà dura e dolorosa”
(Adnkronos) – “Quella di oggi sarà un’udienza dura e dolorosa perché verrà rappresentato e raccontato minuziosamente tutto il male del mondo che si è abbattuto su Giulio. Noi abbiamo chiesto che una parte di questa udienza sia a porte chiuse e sarà così perché non vogliamo che chi ha voluto bene a Giulio, i suoi amici e i suoi familiari, lo ricordi in quelle condizioni. Nessuno divulghi quelle immagini perché sarebbe un oltraggio alla dignità di Giulio”. Così l’avvocato Alessandra Ballerini, legale di parte civile dei genitori di Giulio Regeni, prima della nuova udienza davanti alla Prima Corte di Assise di Roma che vede imputati quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio del ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. Oggi verranno sentiti in aula un tossicologo e un medico legale. Ad attendere l’arrivo dei genitori di Giulio davanti alla città giudiziaria un gruppo di studenti del liceo romano Tito Lucrezio Caro che hanno letto alcuni passaggi del libro ‘Giulio fa cose’. “Ringraziamo immensamente questi ragazzi, hanno scelto dei passaggi del libro non a caso, con il cuore – hanno detto Paola Deffendi e Claudio Regeni – Si riconoscono in Giulio”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ancona, parte colpo pistola a guardia giurata in ospedale: donna ferita
(Adnkronos) – Un colpo accidentale è partito dalla pistola di una guardia giurata al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette ad Ancona e una donna di 25 anni, in attesa di essere visitata, è rimasta ferita al braccio da alcune schegge. E' accaduto nella notte e sul posto è intervenuta la polizia. Secondo la ricostruzione della polizia, la guardia particolare giurata in servizio, uomo di origine moldava di circa 60 anni, era in stato confusionale per l'accaduto. Inizialmente non ha saputo dire cosa fosse successo e poi ha ammesso che, mentre mostrava l'arma ad un'altra guardia lì in servizio di portierato, accidentalmente è partito dalla sua pistola un colpo. Il colpo ha perforato una parete del gabbiotto, ha trapassato una parete di cartongesso e le schegge hanno colpito al braccio la 25enne seduta in attesa di essere visitata. La corsa del proiettile è finita nella porta tagliafuoco, dove l'ogiva si è incastrata. La donna ha riportato delle escoriazioni sull'avambraccio. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi. L'uomo è stato portato in questura e denunciato per accensioni ed esplosioni pericolose mentre la pistola è stata sequestrata. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Latitante dal 2020, Luigi Belvedere catturato a Medellin: tradito da app di messaggi
(Adnkronos) – Irreperibile dal dicembre 2020, la polizia ha catturato in Colombia il latitante Luigi Belvedere: è stato tradito da un'app di messaggistica sul cellulare. Da mesi l'attenzione delle forze dell'ordine era concentrata sul Sud America e in particolare sulla Colombia, dove era fuggito Luigi Belvedere, 32 anni, originario di San Clemente di Caserta e vicino al clan dei Casalesi.
Ritenuto un potente narcotrafficante contrapposto al clan Belforte, era nella lista dei latitanti più pericolosi della camorra ed era sfuggito alla cattura nel 2020. Nel frattempo, era stato condannato in via definitiva a poco meno di 10 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti. Belvedere è stato catturato nella notte a Medellin: era inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. Era diventato noto negli ultimi anni poiché aveva aperto due pizzerie a Cartagena. L’inchiesta, coordinata dalla Procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, avvalendosi di una diretta collaborazione con organismi investigativi colombiani e del sostegno operativo di Europol, della Dcsa e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ha consentito di documentare l’operatività di Belvedere, broker casertano specializzato nell’importazione di cocaina, che agiva come intermediario tra i cartelli colombiani ed alcuni clan del “cartello camorristico” dei Casalesi. In particolare, la sua cattura – che peraltro ha visto la partecipazione diretta di investigatori della Polizia di Stato in missione in territorio colombiano – è maturata nell’ambito di articolate indagini che, avvalendosi anche delle informazioni estrapolate da un sistema di messaggistica in collaborazione con Europol, hanno consentito di accertarne la presenza in Colombia ove era attivo nell’organizzazione delle spedizioni di droga dal Sud America verso l'Europa. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gaza, Guterres: “Hamas liberi ora ostaggi senza condizioni”
(Adnkronos) – ''Sono rimasto profondamente commosso dai racconti che ho sentito da un ostaggio liberato e dalle famiglie di altre persone rapite da Hamas. Ribadisco il mio forte appello per la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. Ora''. Così il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un tweet. I miliziani di Hamas hanno intanto chiesto alla popolazione palestinese di marciare verso la Moschea di al-Aqsa durante il mese sacro di Ramadan, che prende il via domani. ''Non permettete al potere dell'occupazione di dettare legge sul campo'', ha dichiarato in un videomessaggio il portavoce di Hamas, Abu Obaida. L'appello è stato postato sull'account di Telegram delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Israele ha posto alcune limitazioni di accesso alla moschea di al-Aqsa durante il Ramadan motivandole con ragioni di sicurezza. Il Canada ha annunciato la ripresa dei finanziamenti all'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo internazionale Ahmed Hussen durante una conferenza stampa. Il Canada, come altri donatori internazionali, avevano sospeso il loro sostegno all'Agenzia Onu dopo che alcuni suoi membri erano risultati coinvolti nell'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Myrta Merlino: “Fischi al napoletano Geolier, vergogna Sanremo”
(Adnkronos) – Geolier sepolto dai fischi a Sanremo perché è napoletano. Myrta Merlino, conduttrice di Pomeriggio Cinque, ritiene che il pubblico del teatro Ariston abbia contestato la classifica della quarta serata del Festival per un motivo preciso. "Geolier, ragazzo di talento idolatrato da tutti gli adolescenti d'Italia per il genere musicale che rappresenta, non vince in quanto napoletano ma viene fischiato in quanto napoletano. Il pubblico in sala si vergogni", scrive su X la giornalista, che si sofferma anche sull'esibizione di Ghali. L'artista, nella serata delle cover, ha unito nel su medley Italia e Tunisia. "Ghali forse non è andato a Sanremo per vincere il Festival ma sicuramente ci è andato per svegliare le nostre coscienze. Bravo Ghali, non c'è italiano più vero di te", scrive Merlino. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
La Spina (Unpli): “Pro Loco strategiche per territorio, chiediamo maggiore attenzione”
(Adnkronos) – “Il quadro economico che generano le Pro Loco è molto importante, ma l'impatto non è solo economico, è anche sociale: unire le comunità porta a generare condivisione e inclusione sociale. Siamo qui proprio per rafforzare questi messaggi e confrontarci con le istituzioni. Oggi 9 italiani su 10 ritengono molto importante il ruolo che abbiamo nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio culturale italiano. Se domani mattina le Proloco smettessero di operare si spegnerebbe l'Italia". Lo ha detto Antonino La Spina, presidente Unpli, durante l’Assemblea dell’Unione Nazionale Pro Loco Italiana, che è in corso a Roma, un’occasione per fare il punto sul loro ruolo strategico e sul contributo offerto alle comunità locali. "Alle istituzioni chiediamo supporto economico, poi ci sono tanti aspetti su cui si sta lavorando, ad esempio quelli legati alla sicurezza: organizziamo circa 110 mila manifestazioni e per ogni evento abbiamo necessità di un piano di sicurezza, che appesantisce dal punto di vista economico e, a volte, crea anche delle rotture nel sistema che ci fanno anche evitare di fare il nostro lavoro. Poi c'è la questione Iva che in questo momento sta preoccupando tutto il mondo del terzo settore”, conclude La Spina. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Stupro di gruppo a Palermo, processo con rito ordinario: prima udienza il 15 maggio
(Adnkronos) – Rito ordinario per il presunto stupro di gruppo di Palermo del luglio 2023. Lo ha scelto la difesa dei sei imputati accusati, dopo il no alla nuova audizione della presunta vittima. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 15 maggio davanti alla seconda sezione del Tribunale di Palermo. La ragazza all'epoca 19enne, secondo la difesa, sarebbe dovuta essere sentita su circostanze specifiche dalle nuove acquisizioni investigative. Tra questi una telefonata ricevuta la notte dello stupro da un amico di pochi secondi. La ragazza era già stata ascoltata da un altro Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio. Anche oggi la giovane, che oggi ha 20 anni, non era presente all'udienza preliminare. Da alcuni giorni ha lasciato la casa-rifugio in cui era stata portata dopo l'aggressione che avrebbe subito il giorno di Pasquetta, e vive al Nord Italia. A rappresentarla l'avvocata Carla Garofalo che la difende. La difesa dei sei imputati aveva chiesto al gup il rito abbreviato condizionato per i giovani, tutti in carcere dalla scorsa estate. Rito abbreviato a condizione che venisse riascoltata in aula la presunta vittima "su circostanze emerse da investigazioni difensive". E che venissero ammessi alcuni documenti ritenuti dalla difesa "importanti ai fini del processo oltre a una testimonianza". La giudice Cristina Lo Bue ha rigettato la richiesta sui documenti "stante la tardività della richiesta". In particolare, la difesa dei sei imputati, aveva chiesto l'ammissione dell'analisi dello smartphone della presunta vittima, cioè un report sul telefono della giovane, e la produzione di una consulenza psicologica di una professionista sempre sulla presunta vittima. Dieci le associazioni che all'ultima udienza hanno chiesto al giudice di essere ammesse come parte civile, 7 quelle ammesse. Oltre al Comune di Palermo, Associazione Millecolori onlus, rappresentata dall'avvocata Federica Prestidonato, associazione nazionale Donne in rete contro la violenza, rappresentata dall'avvocata Elvira Rotigliano, Associazione 'Le Onde', rappresentata dall'avvocata Maddalena Gairdina, 'Biblioteca delle Donne centro di consulenza', sempre con avvocata Maddalena Giardina. E ancora: 'Associazione Insieme a Marianna Aps' con l'avvocata Alessandra Inguaggiato, l'Associazione contro tutte le violenze, rappresentata dall'avvocata Cinzia Manzella e l'Associazione femminile 'La Casa di Venere' con l'avvocata Roberta Anselmi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)