(Adnkronos) – “Per me è molto importante essere qui oggi. Come ha ricordato anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, facendo riferimento ‘all’Italia del fare’, contrapponendola 'all'Italia dei no’, questa giornata vuole rappresentare un’Italia che sa presidiare i circuiti di legalità, e questo è molto importante per me”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine dell’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova. Presenti all’inaugurazione dei lavori il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti. La rappresentazione dell’Italia come presidio di legalità "succede qui a Genova – afferma il ministro – dove molti di noi hanno visto quello che è successo dopo la tragedia del Ponte Morandi. Per la grande tragedia con la quale si è misurata, voglio fare i miei complimenti alla città di Genova, perché ha saputo trasformarla in un’occasione per nuove opportunità. Gli amministratori territoriali sono stati in grado di fare di una tragedia un’occasione di rilancio, non solo attraverso la realizzazione di progetti che prendono il via oggi ma anche dimostrando che si possono realizzare infrastrutture e opere pubbliche importanti, rilanciare lavori pubblici e creare occasioni per l'occupazione e molto altro ancora, senza deflettere rispetto a quelli che sono i presidi di legalità”. “Abbiamo un sistema di presidio della legalità nei confronti di tradizioni di criminalità organizzata, che negli ultimi decenni pratica la sommersione e quindi tende ad inquinare i circuiti amministrativi e i circuiti economici legali. Da questo punto di vista, però – continua – abbiamo la migliore legislazione al mondo e abbiamo dimostrato proprio qui a Genova che sono presenti buone pratiche di competenza sotto questo aspetto”. Dopo l’inaugurazione dei lavori del tunnel subportuale, il ministro Piantedosi si recherà alla firma del Protocollo di legalità presso la Prefettura di Genova: “Si tratta di un importante protocollo di legalità, che rilancerà anche le grandi esperienze che abbiamo acquisito in materia. Un protocollo che si nutrirà non solo di monitoraggio accurato, grazie al contributo dell'appaltatore, delle banche dati e dell’anagrafe dei fornitori, ma andrà anche oltre – precisa il ministro – affermando i valori della trasparenza e delle pratiche per l'anticorruzione. Lo faremo qui a Genova, che si candida ad essere il capofila di questo progetto”. “Come avvenuto per il Ponte Morandi, vogliamo dimostrare che si possono fare le grandi opere infrastrutturali in tempi celeri, nonostante si presidi accuratamente la legalità”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bucci: “Soddisfatto per inizio lavori tunnel subportuale Genova”
(Adnkronos) – “La ‘Genova del futuro’, quella dei prossimi venti o trent'anni, ha bisogno di questo tunnel subportuale. Quella di oggi è dunque una giornata importante. Nutro molta soddisfazione nel vedere che finalmente i lavori hanno inizio. Bisognerà poi vederlo ultimato, ma per il momento siamo soddisfatti del lavoro svolto per concretizzare il progetto” Così il sindaco di Genova, Marco Bucci, a margine dell’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova, che migliorerà sensibilmente la viabilità della città. Presenti all’inaugurazione dei lavori anche il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il governatore della Liguria Giovanni Toti. “Il tunnel subportuale non è importante solo in quanto tale – spiega il primo cittadino genovese – ma anche perché è parte del disegno strutturale che comincia a Levante, con il Waterfront di Levante, e finisce a Ponente con la passeggiata di Voltri. Sono tutti progetti che hanno bisogno di essere sistemati. Nel mezzo di tutto questo c’è la città, Genova, con altrettanti grandi progetti – sottolinea Bucci – dalle metropolitane allo scalimetro, dalla funivia al Waterfront di Levante fino alla rigenerazione urbana del centro storico e della parte di Sampierdarena, oltre a quella di Sestri che sta per arrivare. Il lavoro da fare è tanto, ma c’è una grande squadra presente per lavorare e sono contento di vedere che l’amministrazione e i ministeri siano al nostro fianco”. “Devo ringraziare molte persone. Vorrei ricordare anche che i finanziamenti di questa di quest'opera nascono dal ristoro che la città di Genova ha ottenuto per il crollo del ponte Morandi – sottolinea il sindaco – Pertanto, vorrei volgere un pensiero alle 43 vittime del Monte Morandi e lo farò anche pubblicamente – precisa Bucci – Il mondo, però, va avanti, ed è giusto che la città di Genova usufruisca di questi finanziamenti per creare un servizio alla città, creando infrastrutture utili a Genova e al futuro delle nuove generazioni”. L’orizzonte temporale prefissato di cinque anni e mezzo per ultimare il tunnel subportuale è verosimile, spiega il sindaco: “Io sono anche commissario di quest'opera e ritengo che i tempi siano più che sufficienti per poter ultimare il lavoro", conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Imprese, nasce la Community digitale italiana delle acque
(Adnkronos) – Investire in tecnologie digitali per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del servizio idrico. Questa è la sfida che il Gruppo Acqua della Fondazione per la Sostenibilità Digitale intende affrontare con la creazione della Community Italiana delle Acque, la comunità che riunisce alcuni dei maggiori gestori del servizio idrico integrato del Paese. Costituita da Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, insieme a Italgas, Mm e Acquedotto Pugliese, la Community intende promuovere l’innovazione digitale tenendo conto delle diverse esigenze del territorio italiano. La Community Italiana delle Acque è stata presentata oggi in occasione del convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”, organizzato dal Gruppo Sustainable Water della Fondazione per la Sostenibilità Digitale presso la sede di Gruppo Cap a Milano. “Il contesto geopolitico internazionale e la crisi climatica hanno messo in luce in modo molto chiaro la vulnerabilità dei nostri modelli economici e l’esposizione al rischio delle nostre risorse essenziali – ha commentato Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo Cap – Chi gestisce il servizio idrico ha evidentemente una responsabilità strategica verso uno dei beni fondamentali per la vita e per l’economia ed è chiaro come oggi la trasformazione digitale che investe tutti i mercati, sia diventata una questione fondamentale anche per il settore dell’acqua”. Il primo passo è stato quello di realizzare il position paper, “Sustainable Water”, un documento articolato che analizza le diverse tecnologie digitali per il settore delle acque e come queste, applicate a 14 casi d’uso analizzati nel paper, possano diventare decisive per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030. Oggi la situazione del servizio idrico in Italia è molto differente da regione a regione e da territorio a territorio: la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% di Milano al 72% in alcune zone del Sud Italia, con una media che si attesta al 42%. In più del 50% dei Comuni Italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi in rete (dati Istat). Il motivo? Circa il 60% della rete nazionale ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni. In Lombardia il livello di dispersione idrica si attesta in media al 23,4%. “Perdite idriche, depurazione, riduzione dei consumi energetici, sono solo alcuni dei temi su cui la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave. Servono investimenti in tecnologie digitali per consentire al servizio idrico integrato di fare un salto simile a quello già fatto dal settore elettrico, in cui automazione e misurazione in tempo reale dei consumi e monitoraggio della rete sono oggi possibili grazie alle tecnologie più avanzate. Senza dimenticare, soprattutto oggi con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che l’innovazione tecnologica è prima di tutto una rivoluzione sociale: per questo, occorrerà sostenerla con un processo di transizione digitale, per fornire ai professionisti del futuro le competenze necessarie a interpretare al meglio le sfide del settore”, ha concluso Russo. “Crediamo fortemente in un approccio sistemico che coinvolga tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato del Paese, non solo per la forte spinta all’innovazione tecnologica che questo produrrebbe, ma anche per come gli operatori potrebbero utilizzare la leva del digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità – ha spiegato Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – L’auspicio è quindi quello di instaurare un dialogo costruttivo e un processo collaborativo fra tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato italiano, che tenga conto delle diverse esigenze territoriali del nostro paese e che sia capace di evolversi e arricchirsi grazie al contributo di tutti i partecipanti”. Gruppo Cap da sempre crede nell’innovazione tecnologica e investe costantemente in ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza del proprio servizio. Già oggi Cap registra una dispersione del 18,2%, sensibilmente inferiore alle media nazionale e anche alla media europea (23%) e mira a ridurla ulteriormente fino al 15% entro il 2033. Le tecnologie digitali supportano il mondo dell’acqua agendo su più livelli. Il primo è quello delle tecnologie che gestiscono il ciclo di vita degli acquedotti e degli impianti (sistemi Gis, Geographic Information System, che Cap ha adottato da diversi anni) e, attraverso le tecnologie Industrial Internet of Things (IIoT), la banda larga e il cloud, il loro funzionamento. Il secondo riguarda le tecnologie in grado di ottimizzare i processi, ripensare i metodi di lavoro tradizionali attraverso le analisi predittive basate principalmente su Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Edge Computing, Big data, e Block chain. Il terzo livello è quello degli Ecosistemi digitali, in grado di rappresentare a livello digitale la realtà fisica degli asset e i loro comportamenti, consentendo l’interazione tra tecnologie e persone (Digital Twin, Smart Meter, Banda larga, 5G, servizi cloud). Numerosi sono i campi di applicazione del digitale: dall’individuazione e contenimento delle perdite idriche, alla rilevazione dei consumi anomali e delle frodi, dalla previsione della domanda dei consumi, all’ottimizzazione delle pressioni e del consumo energetico lungo il ciclo di vita dell’acqua, alla determinazione dell’indice di rischio di rottura delle tubazioni, fino alla capacità di indirizzare in modo mirato gli investimenti di sviluppo e ammodernamento della rete. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Salvini: “Al lavoro entro 2024 per revisione sistema concessioni”
(Adnkronos) – "Sto lavorando personalmente con i tecnici del Mit a un'intera revisione del sistema delle concessioni autostradali in tutta Italia entro il 2024, l'obiettivo è garantire le manutenzioni necessarie senza gravare sulle tasche dei cittadini con un aumento dei pedaggi". Ad affermarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini,in occasione del via ufficiale i lavori del Tunnel subportuale di Genova. "Le concessionarie autostradali – sottolinea Salvini – legittimamente hanno utili miliardari, ridiscuteremo al tavolo questi utili miliardari e come reinvestirli a vantaggio dei cittadini, un po' come gli utili miliardari delle banche per le quali qualcuno a sinistra si era stracciato le vesti. Se una parte degli utili miliardari dei concessionari autostradali fossero reinvestiti in attività utili ai cittadini, penso che non sarebbe uno scandalo. Stiamo lavorando sul tema del rinnovo delle concessioni autostradali e su una limitazione dell'aumento dei pedaggi", aggiunge il ministro. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oliveri: “Avvio lavori tunnel subportuale Genova frutto grande collaborazione”
(Adnkronos) – “Con l'evento odierno si entra nella fase di cantiere del tunnel, dopo un'intensa fase progettuale e di definizione della road map di realizzazione dell'opera, che ha visto la collaborazione di diversi soggetti che, a vario titolo, hanno contribuito ad arrivare fin qui”. Sono le parole di Elisabetta Oliveri, presidente di Autostrade per l’Italia (Aspi), a margine dell’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova, che modificherà sensibilmente la viabilità della città. Presenti all’inaugurazione dei lavori il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti. "Il rilievo di quest'opera richiede e comporta un'intensa collaborazione tra più soggetti a diversi livelli, sia per le sfide ingegneristiche che presenta, sia per il significato che l'opera ha per la città. Inoltre, per noi di Autostrade quest'opera ha anche un altro e più alto significato: il collegamento con la tragedia del ponte Morandi. Non si può e non si vuole dimenticare quanto accaduto " commenta Oliveri. "Quest’opera ha quindi un importante valore per Autostrade, anche al fine di contribuire a riconquistare la fiducia di un territorio così colpito dalla tragedia del 2018. Pensiamo che per ricucire il rapporto con la città occorra innanzitutto dimostrare di ‘fare’ e di ‘fare bene’. Ci siamo preparati ad affrontare questo impegno, così come tutti gli altri che stiamo affrontando, con un profondo percorso di rinnovamento, che consiste nella revisione dell'organizzazione dei processi operativi, di crescita dell'organico e di arricchimento delle competenze” ha concluso la presidente di Aspi. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Europee, Fce aderisce a Stati Uniti d’Europa
(Adnkronos) – La Federazione civici europei (Fce), fondata da Mezzogiorno Federato, Alleanza Civica del Centro e Alleanza Civica del Nord, annuncia la sua adesione alla strategia degli Stati Uniti d'Europa, promossa da +Europa, e lancia una chiamata politica a tutto il civismo riformista italiano ad aderire al progetto di "una Europa Nazione, o meglio di una Nazione chiamata Europa". Lo annuncia all'Adnkronos Claudio Signorile, esponente storico del Psi, nel sollecitare la necessità che in vista delle Europee i movimenti civici si organizzino "attraverso un soggetto federato", superando la frammentarietà ed il localismo per darsi una dimensione nazionale ed europea e puntare ad "una Nazione chiamata Europa", "retta sulla coscienza ed identità dei suoi popoli". Il progetto dei civici per gli Stati Uniti d'Europa sarà delineato domani a Roma al Palazzo dell'Informazione, in Piazza Mastai 9. Saranno presenti tra gli altri Franco D'Alfonso, Andrea Fora, Giovanni Lorenzo Forcieri, Felice Iossa, Franco Raimondo Barbarella, Stefano Rolando, Claudio Signorile, Gianpaolo Sodano, Laura Specchio, Francesca Straticò, Alfredo Venturini….. Padri nobili della prima Repubblica e giovani racconteranno il "nuovo movimento politico" che "non potrà che avere origine da una nuova consapevolezza delle comunità locali, urbane e metropolitane, da regioni federate nell’impegno per il superamento delle diseguaglianze e la realizzazione pregiudiziale di quei Lep essenziali ed omogenei che sono il cuore della cittadinanza", si legge nel documento della Federazione che spiega: "Le Associazioni Civiche riunite sotto la sigla Fce sosterranno i candidati impegnati in questa prospettiva e che riportino in tutti i prossimi appuntamenti elettorali questa comune visione politica". "La Federazione dei Civici Europei (Fce) invita tutti i cittadini a partecipare al confronto politico in vista delle elezioni e ad andare a votare per Gli Stati Uniti d’Europa", prosegue ancora il Documento richiamando anche l'"importante spinta" in quella direzione proveniente "dal documento Draghi" per quanto riguarda "la politica fiscale e la difesa comune". "Siamo portatori di un rinnovato Pensiero politico di ispirazione cristiana e laburista, laica, liberale e socialista, soprattutto europeo. Cresce la coscienza di una nuova identità. La Nazione che chiamiamo Europa deve riscrivere la dichiarazione dei diritti della persona e del cittadino. Siamo riformatori e trasformatori. Le Associazioni Civiche riunite sotto la sigla Fce sosterranno i candidati impegnati in questa prospettiva e che riportino in tutti i prossimi appuntamenti elettorali questa comune visione politica". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oliveri (Aspi): “Piano 2024 prevede assunzione 950 persone”
(Adnkronos) – “Nel triennio 2021-2023 il Gruppo Autostrade ha assunto 2940 persone nelle aree di esercizio di manutenzione della rete, nella progettazione e nella costruzione. Nel 2024 il piano prevede l'assunzione di altre 950 persone. Al netto degli avvicendamenti e delle sostituzioni, la parte prevalente di questi nuovi colleghi e colleghe rappresenta un incremento netto di risorse e un arricchimento di competenze”. Lo ha detto Elisabetta Oliveri, presidente di Autostrade per l’Italia (Aspi), nel corso dell’inaugurazione dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova, che modificherà sensibilmente la viabilità della città. Presenti all’inaugurazione dei lavori il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti. “Inoltre, lo scorso anno Autostrade ha realizzato interventi per 1,6 miliardi di euro tra grandi opere, lavori di ammodernamento rigenerativo della rete e manutenzioni ordinarie – spiega Oliveri – Degli oltre 110.000 cantieri, pari a una media di 300 cantieri attivi ogni giorno per oltre 14 milioni di ore lavorate, il 40% di questi, in media, è stato eseguito in orario notturno, al fine di ridurre il più possibile l'impatto sul traffico. Lungo le direttrici e nei periodi dell'anno nei quali i flussi risultano più intensi questa percentuale ha raggiunto anche il 70%”. “Tra le realizzazioni più significative dell'ultimo biennio si annoverano il completamento delle opere nel Tratto Firenze Sud – Incisa – illustra la presidente di Aspi – e quello del tratto Barberino Firenze Nord, dove è stata realizzata una delle più rilevanti gallerie a tre corsie in Europa, le cantierizzazioni avviate sulla A14 e nell’area di Modena, l'apertura al traffico del primo tratto autostradale dinamico lungo la A4, l'apertura del primo tratto autostradale a cinque corsie sulla A8 e molti altri interventi nell'area ligure, perchè Genova sarà all'avanguardia nell'innovazione tecnologica nell'ambito della smart mobility”. “Nel 2024 prevediamo di incrementare ulteriormente le attività, rispetto al 2023, di oltre il 12%, arrivando a realizzare opere per complessivi 1,8 miliardi di euro – afferma Oliveri – Si tratta di lavori per circa 150 milioni di euro al mese, che, come dimostrato da studi di terze parti, trasformano ogni euro investito in un indotto di circa tre euro”. “In questo quadro il tunnel subportuale di Genova è senz'altro una delle opere più sfidanti, non solo per gli aspetti ingegneristici. La giornata odierna ha alle sue spalle un'impegnativa fase di progettazione e pianificazione dei lavori. Ringrazio tutti i colleghi e i professionisti, i clienti e le istituzioni e tutti i soggetti che hanno contribuito a questa prima fase ed hanno reso possibile oggi l'avvio dei lavori”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Berardi, rottura del tendine d’Achille: domani sarà operato
(Adnkronos) – Stagione finita per Domenico Berardi. L'attaccante del Sassuolo, come confermano gli esami, ha riportato la lesione completa del tendine d'Achille della gamba destra nel match perso ieri 1-0 a Verona. Berardi sarà sottoposto domani a intervento chirurgico. Il 29enne sarà costretto a un lungo stop: stagione finita e niente Europei 2024. "Gli esami strumentali effettuati a Domenico Berardi hanno evidenziato la lesione completa del tendine d’Achille della gamba destra. Il calciatore, nella mattinata di domani, verrà sottoposto ad intervento chirurgico dal Prof. Stefano Zaffagnini presso la Casa di Cura Toniolo di Bologna", scrive il Sassuolo sul suo sito. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Parte cantiere tunnel subportuale di Genova, primo tunnel sottomarino in Italia
(Adnkronos) – Sono partiti questa mattina in via ufficiale i lavori del Tunnel subportuale di Genova, il primo tunnel sottomarino mai realizzato in Italia e il più grande in Europa. Si tratta di un’opera che rappresenta l’eccellenza dell’ingegneria italiana e che racchiude tutte le caratteristiche di un nuovo modo di concepire le infrastrutture. Progettata in ottica di sostenibilità ambientale e sociale, il nuovo tunnel rappresenta una svolta di rilevanza strategica per il territorio e per il Paese, migliorando sia i collegamenti cittadini, sia l’accessibilità al porto di Genova, tra i primi porti italiani per traffico merci e passeggeri, porta di accesso fondamentale sul Mar Mediterraneo al mercato europeo per le merci da/a tutto il mondo. Grazie all’apertura al traffico della nuova opera, prevista entro l’agosto del 2029, si potranno infatti risparmiare più di 1 milione di ore di viaggio ogni anno, con ricadute positive anche in termini ambientali. La città conquisterà inoltre 10 ettari di nuovi parchi urbani in superficie, a beneficio delle comunità. Il progetto del tunnel, infatti, nasce come un vero e proprio piano di riqualificazione urbanistica, oltre che trasportistica, ponendosi l’obiettivo di contribuire al rafforzamento della rete del verde urbano, andando a ricucire aree fortemente antropizzate con la realizzazione di tre nuovi parchi pubblici e di percorsi ciclopedonali in grado di valorizzare le costruzioni preesistenti. I nuovi parchi diventeranno così parte integrante del sistema paesaggistico genovese, richiamando le sue caratteristiche e la storia del suo territorio, dei suoi giardini, parchi, piazze e del suo lungomare, a favore di una continuità strutturale dei sistemi verdi a difesa e sostegno della qualità ambientale e della biodiversità. Il progetto, definito grazie al contributo delle Istituzioni territoriali sulla base del master plan di Genova redatto dallo Studio Renzo Piano e sotto la supervisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è espressione della sinergia tra le aziende del Gruppo Aspi, a partire da Tecne, società di ingegneria che ne ha curato la progettazione, fino ad Amplia, prima azienda di costruzioni per attività a livello nazionale, che curerà la prima fase di lavorazioni. A inaugurare il cantiere che si trova nel quartiere genovese di San Benigno, questa mattina sono stati il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il Prefetto di Genova Cinzia Torraco, il Sindaco di Genova Marco Bucci, il Commissario Straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza e, per Autostrade per l’Italia, la Presidente Elisabetta Oliveri e l’Ad Roberto Tomasi. A valle delle opere propedeutiche già iniziate nel corso del 2023, i lavori partono oggi con l’avvio della demolizione del grande capannone industriale CSM, da parte di due gigantesche gru con pinze, aprendo così alla città un’area di oltre 25.000 metri quadri nella quale verrà ricavato l’imbocco Ovest del tunnel, da cui partiranno gli scavi. Con un tracciato lungo 3,4 chilometri, costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo di circa 16 metri, che scorreranno a una profondità massima di -45 metri in area di bacino portuale, il progetto del tunnel subportuale di Genova, grazie a un investimento di circa 1 miliardo di euro, si pone ai primi posti nel mondo tra i tunnel sottomarini per dimensione del diametro di scavo. A seguire, nella sede della Prefettura di Genova è stato siglato il Protocollo di Legalità relativo al progetto, che ha l’obiettivo di potenziare trasparenza e legalità, prevenendo e combattendo attività illegali nelle fasi di affidamento e realizzazione dei lavori, attraverso sistemi per il monitoraggio ed il controllo dei soggetti coinvolti, per le necessarie informative alle autorità competenti riguardo ogni sospetto di infiltrazioni mafiose, e per l’applicazione di sanzioni nel caso di violazioni delle misure previste nel protocollo. "La giornata di oggi rappresenta un momento storico per Genova e per tutta la Liguria – commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. L'avvio dei lavori del tunnel subportuale, progetto unico in Italia, è infatti un traguardo atteso da tempo, che Regione Liguria ha contribuito a raggiungere concludendo l'iter autorizzativo legato alla Conferenza di servizi a tempo record, in meno di un anno. Questo cantiere si aggiunge a quelli delle grandi opere in corso di realizzazione, che contribuiranno a rivoluzionare la Liguria come il Terzo Valico, il nodo ferroviario di Genova o la nuova Diga portuale. Un risultato frutto della sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, unite nell'obiettivo comune di rendere questo territorio sempre più attrattivo non solo per i turisti, ma anche per gli investimenti, promuovendo così la crescita e lo sviluppo di tutta la regione". “È un orgoglio inaugurare oggi un cantiere che cambierà il volto di Genova nel corso dei prossimi anni – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci -. Il tunnel subportuale rappresenta un’opera strategica, che migliorerà la circolazione nella nostra città con maggiore sicurezza e sostenibilità anche dal punto di vista ambientale. Una vera e propria rivoluzione per Genova, un’infrastruttura unica nel suo genere in Italia, uno dei progetti più avveniristici in questo momento in Europa, su cui abbiamo creduto fortemente fin dalla sua progettazione. Un’opera ingegneristica di altissimo livello che insieme al nuovo Waterfront, alla Diga e al Parco della Lanterna cambierà totalmente il volto di quest’area della città. Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida, ci attendono mesi di grande lavoro per dare vita al nuovo tunnel subportuale che proietterà Genova verso il futuro.” Per Paolo Piacenza, Commissario Straordinario AdSP del Mar Ligure Occidentale: “L’avvio dei lavori per la realizzazione del Tunnel sub-portuale è un ulteriore passo in avanti verso una trasformazione epocale della mobilità di Genova nel cui tessuto si innerva il nodo trasportistico e logistico portuale che potrà così beneficiare di questa nuova e moderna arteria di scorrimento, alternativa all’attuale viabilità, per completare quello che è uno degli obiettivi dell’AdSP: ottimizzare i flussi di traffico pesante e passeggeri diretti in porto per rendere sempre più sostenibile lo sviluppo delle economie del mare con effetti positivi di lunga durata sul territorio. La co-pianificazione tra le istituzioni si dimostra fattiva nel portare avanti interventi infrastrutturali di valenza strategica internazionale, come la Nuova Diga foranea e il potenziamento del nodo ferroviario Genova-Terzo Valico, al tempo stesso armonizzando i cantieri con le esigenze di tutela dell’ambiente, della vivibilità e delle attività portuali. Ancora una volta, la sinergia tra Porto, Città e Istituzioni mette in moto processi di rigenerazione e di crescita che guardano al futuro.” “Il tunnel è una nuova grande sfida per Aspi", sottolinea l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi. “Un’opera complessa, prototipo di un nuovo modo di pensare le infrastrutture, guardando alla mobilità del domani. Un futuro in grado di far correre insieme la sostenibilità ambientale, economica e sociale, poiché l’una non può prescindere dall’altra. Al centro di questa rivoluzione, le competenze che rendono possibile il cambiamento. Un’opera – aggiunge – che rimette l’ingegneria al centro della scena nazionale e che costituisce una risposta concreta all’esigenza di coniugare la mobilità su gomma con gli obiettivi di sostenibilità, nella sfera del grande piano per la decarbonizzazione illustrato nel recente studio firmato da Aspi e altri grandi player del panorama nazionale. Si entra oggi nel vivo di una stagione intensa per il nostro Gruppo, nel segno di una mobilità sempre più sostenibile, ancora una volta a partire da Genova”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Incidente nel Bresciano, scontro tra camion e 2 auto a Esine: un morto
(Adnkronos) – Un camion e due auto si sono scontrate oggi, 4 marzo, lungo la statale 42 a Esine, in provincia di Brescia. Nell'incidente, avvenuto intorno alle 12.30, è morto un uomo di 61 anni, che si trovava alla guida dell'auto andata a sbattere contro il camion. Lo rende noto il 118, intervenuto con automedica e ambulanza, insieme a vigili del fuoco e polizia stradale. Per il 61enne non c'è stato nulla da fare: i soccorritori ne hanno constatato il decesso sul posto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Rocco Casalino: “Insulti re bancarelle? Non ho paura, ma ora bersaglio facile ambulanti”
(Adnkronos) – “Vado avanti per la mia strada, anche se gli insulti che mi sono stati rivolti sono vergognosi e mi rendono un bersaglio facile per tutti gli ambulanti. Non ho paura, perché la paura non la si ha quando si è nel giusto, ma l’attacco di cui sono stato oggetto ha risvolti potenzialmente pericolosi”. Così Rocco Casalino commenta all’Adnkronos il video contro di lui, condito di insulti omofobi, del ‘re delle bancarelle’ Augusto Proietti, furente in un video YouTube in cui accusa di essere stato multato dai vigili urbani dopo le denunce mosse dal capo ufficio stampa della comunicazione M5S, per le bancarelle che assediano piazzale Flaminio, sotto la nuova residenza dell’ex portavoce di Giuseppe Conte. “Il fatto che per decenni sia stato tollerato l’assedio abusivo di ambulanti e furgoni in una delle piazze più belle del mondo – dice ancora Casalino – non giustifica che si prosegua nel pieno spregio delle regole. Vale per piazzale Flaminio e per tante altre piazze romane, piegate a un potere sommerso che troppo spesso continua a fare il bello e cattivo tempo di questa città. Ringrazio il sindaco Gualtieri per la solidarietà”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Manovre Nato nell’Artico, Russia avverte: “Possibili incidenti militari”
(Adnkronos) – Le autorità russe hanno definito "provocatorie" le azioni della Nato compiute nell'ambito di una serie di manovre avviate nelle zone più settentrionali di Finlandia, Norvegia e Svezia, e note come 'Nordic Response 2024', e hanno messo in guardia su possibili "incidenti militari". Il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha annunciato che la Russia sta "seguendo da vicino" queste attività e ha affermato che Mosca ha "tutti gli strumenti" per supervisionare queste manovre. "La posizione politica russa è ben nota: Mosca ritiene che queste manovre abbiano un carattere provocatorio", ha detto Grushko in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa russa Interfax. "Qualsiasi esercitazione aumenta il rischio di incidenti militari", ha affermato, aggiungendo che "saranno prese tutte le misure necessarie per garantire la capacità di difesa della Russia", prima di rammaricarsi del fatto che queste azioni "contribuiscano solo a diminuire la sicurezza europea e creino ulteriori rischi" sulla scena internazionale. Le manovre, iniziate domenica, dureranno fino al 14 marzo e si svolgeranno nei territori di Norvegia, Finlandia e Svezia, con la partecipazione di 13 Paesi dell'Alleanza e 20.000 soldati. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Apple, multa Ue da 1,8 miliardi per streaming musica
(Adnkronos) –
La Commissione europea ha multato Apple per oltre 1,8 miliardi di euro, per abuso di posizione dominante sul mercato della distribuzione di app di streaming musicale agli utenti iPhone e iPad attraverso il suo App Store. Lo comunica l'esecutivo Ue. In particolare, la Commissione ha riscontrato che Apple applicava restrizioni agli sviluppatori di app, impedendo loro di informare gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'app, una pratica illegale in base alle norme antitrust dell’Ue. Apple, nota la Commissione, è oggi l'unico fornitore di un App Store in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app agli utenti iOS in tutto lo Spazio economico europeo (See). Apple "controlla ogni aspetto dell'esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull'App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOS nel See". Dall'indagine della Commissione, è emerso che il colosso di Cupertino vieta agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare in modo completo gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'app e di fornire istruzioni su come abbonarsi a queste offerte. In particolare, le disposizioni vietano agli sviluppatori di app di informare gli utenti iOS all'interno delle loro app sui prezzi delle offerte di abbonamento disponibili su Internet al di fuori dell'app; proibiscono di informare gli utenti iOS all'interno delle loro app sulle differenze di prezzo tra gli abbonamenti in-app venduti tramite il meccanismo di acquisto in-app di Apple e quelli disponibili altrove. Vietano anche di includere collegamenti nelle loro app che indirizzino gli utenti iOS al sito web dello sviluppatore dell'app su cui è possibile acquistare abbonamenti alternativi. Agli sviluppatori di app è stato inoltre impedito di contattare gli utenti appena acquisiti, ad esempio tramite e-mail, per informarli sulle opzioni di prezzo alternative dopo aver creato un account. La decisione di oggi conclude che le disposizioni cosiddette 'anti-steering' di Apple per la Commissione costituiscono condizioni commerciali sleali, in violazione del Tfue. Queste disposizioni "non sono né necessarie né proporzionate per la tutela degli interessi commerciali di Apple in relazione all'App Store sui dispositivi mobili di Apple e influiscono negativamente sugli interessi degli utenti iOS, che non possono prendere decisioni informate ed efficaci su dove e come acquistare abbonamenti allo streaming musicale da utilizzare sul proprio dispositivo". Per la Commissione il comportamento di Apple, durato quasi dieci anni, potrebbe aver portato molti utenti iOS a pagare prezzi assai più alti per gli abbonamenti in streaming musicale, a causa delle elevate commissioni imposte da Apple agli sviluppatori e trasferite ai consumatori, sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati per gli sviluppatori. La principale azienda che ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire su Apple è la svedese Spotify, i cui rappresentanti "si sono incontrati con l'esecutivo Ue oltre 65 volte durante l'indagine" che ha portato alla multa, come evidenzia Apple, in una nota. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fiere, Key-The Energy Transition Expo si chiude con boom di presenze: +41%
(Adnkronos) – Risultati straordinari alla Fiera di Rimini per l’edizione più grande di sempre di Key – The Energy Transition Expo, l’evento di Ieg (Italian Exhibition Group) punto di riferimento del Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo per la transizione e l’efficienza energetica. Dopo tre giorni di intenso business e approfondimenti delle tematiche chiave del settore, la manifestazione si è chiusa il primo marzo con un + 41% di presenze totali sul 2023 (e su queste totali salgono del 60% le internazionali), consolidando il proprio ruolo di network di riferimento per la community globale della transizione energetica. La manifestazione ha altresì incrementato di oltre il 30% i brand espositori presenti, per un totale di 830 presenti, di cui il 35% provenienti dall’estero, con una forte componente cinese, ma anche dall’area nordeuropea. La superficie espositiva si è estesa su 16 padiglioni, 4 in più rispetto al 2023. Oltre 120 convegni hanno animato i padiglioni del quartiere fieristico, mantenendo i riflettori puntati sulle trasformazioni che stanno interessando il mercato dell’energia. Più di 500 i top buyer e le delegazioni internazionali, provenienti da 57 Paesi, ospitati in fiera grazie al supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Ice Agenzia, a una rete capillare di agenti internazionali e alla collaborazione con le più importanti Associazioni italiane ed estere. Il Nord Africa, l’Africa Subsahariana, l’Est Europa e l’Area Balcanica hanno costituito le aree più rappresentate. Nella giornata inaugurale del 28 febbraio, per la prima volta, è stato consegnato il Premio intitolato alla memoria del Past President di Ieg Lorenzo Cagnoni. In concomitanza con Key, nel padiglione A1, si è svolta, per il secondo anno, Dpe – International Electricity Expo, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con l’Associazione Generazione Distribuita, Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata Anima Confindustria, e Federazione Anie, dedicata all’ecosistema della generazione, trasmissione, distribuzione, sicurezza e automazione elettrica, che ha presentato l’offerta italiana ed europea dei sistemi e componenti per la generazione e distribuzione di elettricità. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Intervista Chiara Ferragni, Codacons contro Fazio: “Spettacolo indecente”
(Adnkronos) – ''Dopo quanto accaduto ieri nel programma 'Che tempo che fa', crediamo la Rai abbia fatto bene a non rinnovare il contratto a Fabio Fazio''. Lo afferma in una nota il Codacons, che analizza l’intervista di ieri a Chiara Ferragni. ''Fazio, nell’aprire l’intervento della influencer, ha risposto al Codacons affermando di non essere un magistrato, un tribunale, un prete, e appellandosi all’articolo 21 della Costituzione – si legge nella nota – Ma dimentica che per fare domande non occorre essere il giudice di un tribunale: un bravo conduttore pone domande anche scomode o poco gradite ai propri ospiti, e quando necessario li incalza, perché altrimenti, proprio come avvenuto ieri, asseconda l’ospite di turno accettando passivamente tutto ciò che afferma durante l’intervista – afferma l’associazione''. ''Proprio l’asservimento dimostrato verso la Ferragni – continua il Codacons – ha trasformato l’intervista di ieri in uno spettacolo indecente, dove alla fine i veri colpevoli dello scandalo pandoro-gate sono risultati i consumatori e l’Antitrust, incapaci di capire i messaggi su vendite e donazioni lanciati dall’influencer, talmente stupidi da aver frainteso storie, post, cartigli e comunicati diffusi in occasione del lancio del prodotto griffato Chiara Ferragni''. ''E considerata la pioggia di critiche a Fabio Fazio piovuta in queste ore sui social per il modo del tutto sbagliato in cui ha condotto l’intervista, e la stoccata arrivata questa mattina anche da Fiorello nel corso della puntata di 'VivaRai2!', forse avrebbe fatto meglio il conduttore ad accettare i consigli del Codacons e porre alla Ferragni le famose 7 domande suggerite dalla nostra associazione'', conclude la nota. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dossieraggio su politici e vip, Lega: “Spionaggio di stampo sovietico, chiederemo i danni”
(Adnkronos) – “Nessuno pensi di insabbiare il prima possibile lo scandalo-spioni, che ogni giorno si arricchisce di notizie inquietanti tra pezzi di Guardia di Finanza, Magistratura e media di sinistra. Chi sono i mandanti? A chi ha giovato questo spionaggio illegale di stampo sovietico? La Lega è pronta a denunciare e a chiedere risarcimento danni a tutti i livelli, nessuno escluso”. Così in una nota la Lega sul caso dei presunti 'dossieraggi'. Dal mondo della politica a quello dell’economia sono decine i nomi di personaggi noti finiti nelle ricerche in banche dati compiute dall’ufficiale di polizia giudiziaria Pasquale Striano, indagato dalla Procura di Perugia per accesso abusivo a sistema informatico. Sul registro degli indagati compaiono una quindicina di persone, tra cui anche il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati e tre giornalisti del ‘Domani’. "A pubblicare le notizie i giornalisti non commettono mai un reato. Se quelle notizie sono frutto dei reati di qualcun altro non sta ai giornalisti accertarsene. I giornalisti hanno come unico scopo della loro professione cercare e verificare i fatti e pubblicare notizie che siano veritiere", afferma in una nota Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, in relazione all'inchiesta della procura di Perugia. "Se esiste un istituto che è il segreto professionale – prosegue – un motivo c'è ed è esattamente quello di non rivelare le fonti. Non vorremmo mai che l'indagine a carico dei giornalisti dovesse servire da un lato ad annichilire ancora una volta la libertà di stampa e dall'altro a provare a dare conferme che magari gli inquirenti non hanno", conclude Costante. “Dopo l’esposto del Ministro della Difesa Guido Crosetto tre giornalisti del quotidiano Domani sono finiti sotto inchiesta a Perugia per accesso abusivo e rivelazione di segreto. Ai tre cronisti e all’intera redazione del quotidiano va la nostra solidarietà. La loro unica colpa è quella di aver raccontato la verità”, afferma in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “La legge professionale n. 69/1963 e la legge sulla privacy del 1996 tutelano il segreto dei giornalisti sulla fonte delle notizie. Chi dalla destra parla di dossieraggio lo fa solo per gettare fumo negli occhi dei cittadini: le uniche intenzioni dei giornalisti infatti erano quelle di raccontare notizie e non di ricattare i potenti come invece fa chi fabbrica dossier. Consideriamo tutta questa vicenda dunque come un grave sopruso ai danni della stampa libera”, conclude Pignedoli. La senatrice di Forza Italia e componente della Commissione parlamentare antimafia Daniela Ternullo dice che "dalle indagini della Procura di Perugia emerge un dossieraggio scandaloso e illegale per lo più nei confronti dei membri del governo e dei politici del centrodestra. Si va configurando un quadro estremamente preoccupante, potenzialmente capace di minare i nostri stessi equilibri democratici. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per venire a capo di questa vicenda allarmante, anche a tutela di un organismo importante quale è la Procura nazionale Antimafia". Per il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir, "quella che sta emergendo è una vicenda molto grave, una iniziativa al di fuori della legge e della Costituzione – dice a Tgcom24 – Bisogna essere fermi, ne va della qualità della nostra democrazia. Faccio notare che il primo a subirlo e a denunciarlo è stato Matteo Renzi. Allora molti si girarono dall'altra parte con un certo compiacimento. Questo è quello che accade quando si innescano meccanismi fuori controllo". "Le istituzioni si stanno muovendo, commissione antimafia e Copasir dovrebbero essere convocati in questa settimana – aggiunge Borghi – certo bisogna andare a fondo e capire a beneficio di chi è stata presa questa iniziativa e se ci sono filiere di potere organizzate. Va fatta chiarezza".
Carlo Calenda sottolinea che "siamo di fronte a un fatto gravissimo perché lo Stato è custode, tutte le istituzioni dello Stato sono custodi di informazioni che ogni volta che vengono usate per scopi non leciti distruggono la fiducia del cittadino nello Stato. Quello che è successo è di una gravità inaudita". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Assicurazione sui report di sostenibilità: una sfida alla trasparenza
(Adnkronos) – Parlare di sostenibilità e dell’economia annessa vuol dire occuparsi di più livelli d’analisi. Uno di questi è quello relativo alle assicurazioni e al reporting sulle responsabilità di inquinamento. In merito, la Federazione internazionale dei dottori commercialisti (Ifac) ha stilato un approfondimento sugli impegni di garanzia della sostenibilità. Un’indagine, quella dell’Ifac, che cerca di analizzare gli impegni degli stakeholder in ambito assicurativo. Il testo restituisce una panoramica sull’assicurazione delle informazioni in materia di sostenibilità con un focus sulle pratiche attuali di mercato e sulle tendenze globali. Quello che è emerso è che l’importanza di garantire trasparenza e credibilità da parte delle organizzazioni su ambiente, sociale e corporate governance, si riflette sull’obbligo di informare gli attori coinvolti nel mercato. Le tendenze evidenziate dall’indagine includono un aumento della preparazione di informazioni, un crescente interesse all’assicurazione e alle pratiche di garanzia e una maggiore adozione della Norma internazionale sugli incarichi di Assicurazione (NIEA). Si è sottolineata, così, l’evoluzione da requisiti di trasparenza volontari a obbligatori, come un maggior coinvolgimento di tale pratica nella standardizzazione e nelle normative internazionali del settore. Ma vediamo in generale l’indagine cosa ha analizzato e cosa è emerso. L’assicurazione delle informazioni in materia ambientale, sociale e corporate governance prevede che un professionista indipendente valuti e verifichi le informazioni fornite dall’organizzazione conferendo un grado di sicurezza agli utenti, come investitori e pubblico in generale. Ciò aiuta a garantire l’affidabilità delle informazioni, la loro completezza e conformità rispetto agli standard. Lo scopo è quello di contribuire a migliorare la fiducia nel reporting sostenibile e supportare le decisioni future. Le tendenze globali e le pratiche di mercato includono: La NIEA è l’insieme di standard e linee guida internazionali emessi dall’IAASB (International Auditing and Assurance Standards Board) che forniscono le regole e i principi da seguire per condurre incarichi di assicurazione in modo professionale, etico e conforme agli standard riconosciuti a livello internazionale. La NIEA 3000 (Rivista) è una specifica revisione della norma che si concentra sugli incarichi di assicurazione in materia di sostenibilità, garantendo un approccio uniforme e affidabile nell’assicurazione delle informazioni ambientali, sociali e di corporate governance. Dei 913 incarichi di assicurazione esaminati nel report Ifac, il 23% è stato eseguito da società di revisione, mentre il restante 77% è stato eseguito dagli OPS. Inoltre, l’82% di tutti gli incarichi di assicurazione del 2021 ha riguardato tutti i temi di sostenibilità, mentre il 94% si è concentrato sulle emissioni di gas serra (GEI), il 74% sui temi sociali e il 56% sul governo aziendale. Con il termine OPS si intende “Altri Provider di Servizi” che forniscono servizi di assicurazione delle informazioni sulla sostenibilità, diversi dalle tradizionali società di revisione. Questi operatori includono consulenti, certificatori, ingegneri e altri professionisti che offrono servizi di assicurazione e che sono coinvolti sempre più nel settore dell’assicurazione della sostenibilità, ampliando la base di professionisti che forniscono tali servizi, contribuendo alla diversificazione del mercato dell’assicurazione delle informazioni sulla sostenibilità. I requisiti di presentazione e assicurazione delle informazioni sulla sostenibilità hanno subito importanti cambiamenti. Primo tra tutti, il passaggio da una pratica volontaria a una obbligatoria. Ciò ha obbligato le organizzazioni ha rendere conto delle proprie performance in materia. L’aumento dell’interesse da parte degli investitori, dei mercati finanziari e di altri stakeholder per informazioni affidabili e verificate ha generato una maggiore richiesta di servizi di assicurazione nel settore, aumentando il numero dei dipendenti focalizzati su tali pratiche. L’adozione di norme internazionali ha contribuito a rendere unico l’obiettivo comune, garantendo un approccio coerente e affidabile. Inoltre, si è osservato un coinvolgimento crescente di altri fornitori di servizi oltre alle società di revisione tradizionali nell’assicurazione delle informazioni sulla sostenibilità. Questa evoluzione riflette una maggiore consapevolezza dell’importanza che hanno assunto non solo le pratiche di sostenibilità, ma la trasparenza e la responsabilità nel gestire le sfide sociali e ambientali, assicurando un grado di qualità elevato anche delle informazioni divulgate. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Da competizione a cooperazione, il Giro d’Italia della Csr a Gorizia
(Adnkronos) – Continua il Giro d’Italia della Csr 2024, l’evento itinerante del Salone della Csr e dell’innovazione sociale: dopo Roma e Torino, la terza tappa di svolgerà il 6 marzo a Gorizia, città protagonista della storia del Novecento, dove nel 2004 è caduto l’ultimo muro europeo tra Oriente e Occidente. Dopo un passato travagliato, oggi Gorizia è simbolo di pace e di collaborazione: per questo è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura 2025 insieme alla gemella slovena Nova Gorica. Il passaggio dalla competizione alla cooperazione sarà il focus dell’incontro “Frontiera come contraddizione: dalla competizione alla collaborazione”, organizzato dal Salone della Csr e dell’innovazione sociale in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine e Animaimpresa, con il patrocinio di GO!2025. I lavori prenderanno il via alle 10 nell’auditorium Fogar della sede goriziana dell’Università degli Studi di Udine, in corso Verdi 4. I saluti iniziali saranno affidati a Francesco Pitassio, delegato dell’ateneo per la sede di Gorizia; Valeria Broggian, presidente di Animaimpresa; Patrizia Artico, assessora a GO!2025 del Comune di Gorizia e Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone. “Le barriere, come sappiamo, possono essere non solo fisiche ma anche culturali – spiega Sobrero – In questi anni il Salone ha cercato di facilitare il confronto tra i diversi attori sociali con l’obiettivo di superare ostacoli, problemi e contraddizioni. E rimettere al centro quello che dovrebbe essere il fine ultimo di ogni organizzazione: generare un impatto positivo per la comunità”. Con la sua impronta transfrontaliera e la sua anima italiana, slava e mitteleuropea, Gorizia è una città che ha saputo fare delle contraddizioni un punto di forza, come spiegheranno all’avvio dei lavori Fabrizio Renato Russo, presidente del Consorzio di Sviluppo economico della Venezia Giulia, e Luca Brusati, docente dell’Università degli Studi di Udine. I protagonisti del territorio saranno invece introdotti da Lorenzo Braida, Ceo di Braida Società Benefit, e da Renata Kodilja, docente Università degli Studi di Udine e referente dell’ateneo per il Salone. “Con orgoglio accogliamo una prestigiosa iniziativa nazionale come il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che ha deciso di approdare per la prima volta a Gorizia grazie all’Università di Udine – affermano Renata Kodilja e Francesco Pitassio, delegato per la sede di Gorizia dell’Ateneo – L’occasione straordinaria si presenta in sinergia strategica con gli eventi e i progetti di “GO 2025! Capitale europea della cultura”. Un’opportunità unica per il territorio per confrontarsi proficuamente sul tema della collaborazione transfrontaliera e sostenibile. In questa occasione la presentazione di casi aziendali e progetti caratterizzati dalla collaborazione tra i territori sloveni e italiani dimostra che dialogo e cooperazione tra realtà un tempo distanti sono possibili per una crescita reciproca e sostenibile”. Il territorio di Gorizia è ricco di esempi virtuosi di sostenibilità e di progetti fondati sulla coesione sociale e sull’amore per il territorio, come conferma Valeria Broggian, presidente del network friulano Animaimpresa. “Il superamento della competizione tra imprese a favore di coprogettazioni ad impatto sociale è ciò che da sempre guida le nostre attività – dice – La Tappa di quest’anno a Gorizia ci permette di declinare questo aspetto in modo inedito, superando i contesti aziendali e considerando la dimensione del confine nella sua accezione più classica. Il variegato programma darà voce a realtà molto diverse tra loro che, operando in modo complementare sul territorio, innescano processi di innovazione sostenibile. Confidiamo che questo appuntamento possa essere un’ulteriore chiave di lettura delle potenzialità strategiche legate alla nostra dimensione transfrontaliera”. Tra i tanti esempi virtuosi c’è quello di Benedetti Life, label di moda che utilizza materiali innovativi come la pelle vegetale prodotta a partire dall’olio d’oliva, o i tessuti eco-friendly derivati dalle alghe marine. A descriverli sarà Matea Benedetti, Founder&Ceo del marchio. Robert Princic, imprenditore dell’azienda agricola Gradis’ciutta, parlerà invece dell’esperienza di collaborazione transfrontaliera che ha portato alla nascita di Sinefinis, il primo spumante prodotto tra Italia e Slovenia, ben oltre i confini della Ribolla e sempre con un occhio di riguardo alla vinificazione sostenibile. Che il Goriziano sia un luogo particolarmente legato alla propria identità lo dimostra anche il progetto B#Side the River, presentato da Chiara Isadora Artico, presidente di IoDeposito. Si tratta di un festival di arte contemporanea che, attraverso dieci residenze artistiche e il coinvolgimento delle comunità locali, ha riscoperto e reinterpretato il ruolo del fiume Isonzo nella storia del territorio regionale. Territorio che fa parte anche dell’European Green Belt, straordinaria rete ecologica e paesaggio commemorativo vivente, che si è sviluppata lungo l’ex cortina di ferro attraverso 24 paesi e più di 12.500 chilometri. A raccontarla al Giro sarà Francesca Visintin, presidente dell’Associazione Rete Italiana Europea Green Belt Aps. Pier Antonio Belletti, presidente del Consorzio Apicoltori di Gorizia, parlerà invece del progetto Api senza frontiere, per la salvaguardia delle api e la valorizzazione del territorio attraverso azioni condivise tra Italia e Slovenia. La terza tappa del Giro si concluderà con l’intervento di Francesco Passador, Marketing Manager di Isonlab, realtà pioniera nell’innovazione sostenibile applicata alla tecnologia avanzata. Dopo Gorizia, il Giro d’Italia della CsrR proseguirà nel resto d’Italia: la prossima tappa è prevista a Teramo il 19 marzo 2024. Seguiranno Verona, Messina, Bologna, Bari, Cagliari e Genova. La partecipazione all’incontro di Gorizia sarà possibile in modalità mista, sia in presenza che in streaming su YouTube. Il programma completo della giornata è consultabile sul sito del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, giunto quest’anno alla 12° edizione con il titolo ‘Sfidare le contraddizioni’. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cos’è la #nospendchallenge e perché fa bene all’ambiente (e non solo)
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Spendere poco, o niente. Un obiettivo che può diventare un imperativo non solo in caso di grave avarizia o di minimalismo estremo, ma anche per necessità – il costo della vita in tutto il mondo, anche quello ricco, è diventato un problema – oppure, più nobilmente, per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. In un mondo, virtuale e non, dominato da sfide di ogni tipo, comprese le più sciocche, la no-spend-challenge, ovvero l’impegno preso con se stessi di non comprare nulla che non sia strettamente necessario, si rivela tutt’altro che frivola. La #nospendchallenge è molto semplice, in teoria. Meno in pratica, ma non impossibile. Si tratta di decidere di non comprare nulla che non sia davvero indispensabile per un periodo che può andare da una settimana a un mese o un anno, a scelta. Dalla sfida sono escluse spese quali mutuo, bollette, cibo, medicinali necessari e acquisti che servono (ad esempio, anche un paio di scarpe se va a sostituirne uno vecchio, magari rotto). I guru consigliano di definire a monte quali siano le cose a cui proprio non si vuole o può rinunciare, e lasciar perdere tutto il resto. Quindi ‘No’ all’acquisto di: • libri, se ne abbiamo già altri 50 che giacciono in attesa di essere letti (approfittare invece delle biblioteche) • vestiti e accessori (piuttosto rivisitare il proprio armadio con abbinamenti nuovi) • pranzi o cene fuori • junk food • creme e cremine in quantità • bevande che non siano acqua • elettronica • media in streaming • prodotti per la pulizia • complementi d’arredo • qualsiasi altra cosa. È soprattutto il perché ci si dovrebbe imbarcare in quella che sembrerebbe una scomoda privazione, a dare significato alla sfida. Che infatti non viene portata avanti da persone indigenti (in quel caso si chiama sopravvivenza) ma da persone motivate da altro. Su tutto, dalla difficoltà nella gestione del denaro e dal voler vivere in modo più sostenibile. Non è un caso dunque che sia in particolare la Generazione Z – quella dei nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012 – ad aver abbracciato la challenge. Una fascia d’età particolarmente sensibile ai temi ambientali e spesso incapace di amministrare al meglio le proprie finanze. Quanto al primo punto, la sovraproduzione degli ultimi decenni, stimolata anche dal fast fashion, da status symbol stereotipati e ben radicati nella società ma verso cui i giovani sono sempre più insofferenti, insieme ai costi ecologici dei trasporti e del circo di resi e riacquisti, ha fatto sì che il prezzo ambientale sia ormai fuori controllo. E per una generazione attenta al Pianeta come la Gen Z, agire in prima persona viene praticamente da sé. Per citare la fashion industry, che secondo Greenpeace Germania è la quarta causa di pressione ambientale, la produzione di abbigliamento dal 2000 al 2014 è duplicata: in media ogni persona compra ogni anno il 60% in più di capi, per usarli poi meno di 6 mesi. Perciò, secondo le previsioni, il numero di abiti prodotti oltrepasserà i 200 miliardi nel 2030. Risultato: nel Mondo, ogni secondo un camion di vestiti viene incenerito o gettato in discarica. Non si può poi non pensare allo shopping online, cresciuto vertiginosamente dopo pandemia e lockdown. In questo caso sono da considerare i costi ambientali degli imballaggi, molto superiori a quelli della semplice busta con la quale usciamo dai negozi fisici, e le emissioni generate dal trasporto dei prodotti, aggravate dall’andirivieni di acquisti e resi che stanno rendendo la situazione un vero girone dantesco. Inoltre, molto spesso il dover risistemare, ri-eticchettare, stoccare e rendere di nuovo vendibile l’oggetto rendono più conveniente farlo finire direttamente in discarica. Il reso diventa rifiuto. In sostanza, uno spreco di risorse a 360 gradi. Si parla di numeri importanti: secondo una ricerca effettuata da Deloitte, l’acquisto online genera resi cinque volte di più rispetto al negozio fisico; si stima circa il 40% di restituzioni per l’online contro il 7% nei negozi fisici. Tanto che il 2024 potrebbe essere l’anno dell’addio ai resi gratuiti. E se, secondo alcune ricerche, l’e-commerce genererebbe invece meno gas serra rispetto allo shopping nel punto vendita, in entrambi i casi i costi ambientali degli acquisti sono molto elevati. Figuriamoci se l’acquisto in questione è superfluo, e dunque evitabile. Spendere quasi nulla se non per ciò che davvero serve significa spezzare il circolo vizioso dell’acquisto compulsivo, che per definizione viene fatto senza un reale motivo se non quello di ricevere la scarica di dopamina – l’’ormone della felicità’ – data dalla novità. Un benessere di brevissima durata che spinge a cercarne ancora, proseguendo con gli acquisti. In pratica, lo stesso meccanismo delle dipendenze. Aderendo alla ‘no spend challenge’ invece magicamente scopri di avere in casa vestiti, cibo, libri e quant’altro in abbondanza, prima di ritrovarti davvero nella necessità di doverne ricomprare. La sfida ti inchioda davanti al classico paradosso del dire, di fronte all’armadio straripante di borse, pantaloni e vestiti: “Non ho niente da mettermi”. Credendoci pure. Ma se guardi meglio, non sono certo gli outfit, né il resto, a mancare. La challenge dunque aguzza la creatività ed è il primo passo per una vera economia circolare a km zero, quella dentro casa propria, inseguendo l’arte del riciclo. Il risultato è anche che si diventa più consapevoli di se stessi e delle proprie reali necessità, e al contempo si esce dalle stritolanti logiche del consumismo. “È liberatorio non prendere nemmeno in considerazione l’idea di entrare nei negozi o navigare online per acquistare cose”, dicono i Gen Z. Ed ecco perché per molti giovani la interpretano come una sfida “anti-consumismo”. Una visione del mondo confermata dalla tendenza di Millennials e Gen Z a non voler barattare benessere e tempo libero con i soldi. E che proprio per questo sono sempre meno interessati alla carriera, se ciò significa ‘non avere una vita’ o dover sacrificare le proprie passioni e le proprie relazioni. La pandemia ha sicuramente fatto esplodere un magma che già ribolliva sotterraneamente e di cui le persone non erano nemmeno consapevoli, stritolate nella quotidiana ‘ruota del criceto’. Quiet quitting (l’’Abbandono silenzioso’, un po’ il tirare i remi in barca) e Great Resignation (le ‘Grandi dimissioni’) ne sono la prova, non solo per i più giovani. Per quanto riguarda il secondo aspetto, la gestione del denaro, anche in questo caso la #nospendchallenge rivela la sua utilità. Intanto, secondo un’indagine di Esdebitami Retake e Nomisma, solo 1 ragazzo su 5 della Gen Z pensa a quanti soldi ha a disposizione prima di comprare qualcosa. Non solo, ma i giovani sono considerati, insieme a donne e nuovi italiani, come i soggetti più fragili rispetto all’educazione finanziaria e assicurativa. Secondo l’Osservatorio Edufin Index, l’Italia è ancora insufficiente in tali materie (con 56 punti su 100, 60 la sufficienza), e il 10% dei concittadini in questo campo è addirittura in una situazione di analfabetismo, con una fortissima disuguaglianza di genere. I giovani tra 18 e 34 anni, se da una parte hanno un’alta propensione a informarsi, in quanto costantemente connessi al mondo digitale, dall’altra non mostrano particolare interesse verso questi temi e sono poco coinvolti nella gestione finanziaria familiare. La non spend challenge, portando a riflettere su ogni acquisto e dunque anche in qualche modo a programmare come usare i propri soldi, è un aiuto per prendere consapevolezza anche in questo campo. E imparare a gestirsi. In definitiva, la #nospendchallenge dimostra che, in fondo, si può vivere con molto meno, e molto bene. L’ambiente ringrazia, il portafoglio pure e probabilmente anche la salute mentale. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lufthansa, in arrivo due giorni di sciopero del personale di terra
(Adnkronos) – Il sindacato Verdi ha nuovamente proclamato uno sciopero del personale di terra della compagnia aerea tedesca Lufthansa per giovedì e venerdì prossimi, 7 e 8 marzo 2024. Lo sciopero sulle retribuzioni e le condizioni di lavoro inizierà nelle aree destinate ai passeggeri alle 4:00 (03:00 Gmt) di giovedì e terminerà alle 7:10 di sabato. Nell’ambito dell’attuale controversia salariale per circa 25.000 dipendenti di terra si sono già verificate due ondate di scioperi, ciascuna delle quali ha paralizzato il traffico passeggeri per circa un giorno. La scorsa settimana Verdi ha organizzato uno sciopero nei reparti tecnici e di movimentazione merci della Lufthansa per costringere la compagnia a fare un'offerta migliore. Il sindacato Verdi hanno chiesto il 12,5% in più di stipendio e un bonus di compensazione dell'inflazione per un anno. Lufthansa ha finora offerto salari più alti del 10% per 28 mesi. Il prossimo ciclo di colloqui è previsto per il 13 e 14 marzo. Verdi è disposto ad anticipare i colloqui solo se verrà avanzata un'offerta migliore. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)