Enti locali e pulizie, dalla Lombardia alla Sardegna: ecco chi spende di più e chi meno

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(Adnkronos) – Quanto costano a Regioni e città italiane i servizi di pulizia e lavanderia? A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating (GUARDA LA TABELLA 1, 2).  Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'. A Emilia Romagna, Lazio e Lombardia AAA in spesa pulizie Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per i servizi di pulizia e lavanderia. Tre Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. In particolare, per questa voce di costo, nel 2022, l’Emilia-Romagna ha speso 2.031.730,98 euro, il Lazio 2.658.536,35 e la Lombardia 4.601.883,10 (TABELLA). Ad essere ‘promosse’ per questa voce di spesa, con un rating complessivo da A a AA, sono anche Abruzzo e Piemonte che, con un importo rispettivamente di 685.920,97 e 2.536.695,95 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Marche (1.385.949,39), Toscana (3.414.030,55) e Veneto (3.760.672,05) – (TABELLE 1 E 2). Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB Umbria (945.080,07) e Liguria (1.638.272,43); con BB Puglia (5.431.823,04), Sicilia (6.883.803,26) e Campania (7.509.156,24); con B Calabria (2.870.275,95). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Molise, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna (TABELLE 1, 2 E 3). A Basilicata rating C in spesa pulizie La Basilicata è la Regione meno efficiente nelle spese sostenute per i servizi di pulizia e lavanderia. E’ l’unica a ricevere la ‘C’ (TABELLA). Nello specifico, per questa voce, nel 2022, la Basilicata ha speso 955.318,00 euro. Una cifra più elevata rispetto a quella, seppur altalenante, registrata negli anni precedenti: nel 2019 1.006.674,54 euro, nel 2020 2.025.286,07, nel 2021 1.903.302,18. A Sardegna record spesa pulizie, 9.044.481 euro nel 2022 La Sardegna è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per la spesa per servizi di pulizia e lavanderia: 9.044.481,98 euro nel 2022. Subito dopo la Sardegna, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori ai 2 milioni di euro, spiccano, nell’ordine e a distanza: Campania (7.509.156,24), Sicilia (6.883.803,26), Puglia (5.431.823,04), Lombardia (4.601.883,10). E, ancora, con importi compresi fra i 2 e i 3 milioni: Veneto (3.760.672,05), Toscana (3.414.030,55), Friuli Venezia Giulia (3.213.721,60), Calabria (2.870.275,95), Lazio (2.658.536,35), Piemonte (2.536.695,95), Emilia-Romagna (2.031.730,98). In Abruzzo spesa pulizie più bassa, 685.920 euro nel 2022 L’Abruzzo è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per servizi di pulizia e lavanderia: 685.920,97 euro nel 2022 (escludendo i dati che risultano non comparabili del Molise). Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore ai 2 milioni di euro, troviamo poi: Umbria (945.080,07), Basilicata (955.318,00), Trentino Alto Adige (1.295.460,22), Marche (1.385.949,39), Valle d’Aosta (1.449.147,09), Liguria (1.638.272,43). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Domenica In, chi sono gli ospiti di Mara Venier oggi

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(Adnkronos) – Tra carriera e vita privata, Barbara d’Urso si racconta a Mara Venier in apertura di 'Domenica In', in onda oggi domenica 3 marzo alle 14 su Rai 1 in diretta dagli Studi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma. Ospite anche l’attrice Luisa Ranieri, che interverrà per presentare la serie tv 'Lolita Lobosco 3', ispirata ai romanzi di Gabriella Genisi, in onda su Rai 1 da domani lunedì 4 marzo per quattro puntate.  Alessandro Cattelan sarà protagonista di una divertente intervista nella quale ripercorrerà alcuni momenti della sua carriera oltre a presentare le prossime puntate del programma 'Stasera c’è Cattelan', in onda il martedì e il mercoledì in seconda serata su Rai 2. Per i 70 anni della Rai, spazio a Michele Guardì, autore, regista e ideatore di importanti programmi per la Rai. Con lui, in studio, anche alcuni conduttori e volti noti di suoi celebri format: Paola Perego, Tiberio Timperi, Enrica Bonaccorti e Paolo Fox. Per Guardì sarà anche l’occasione per parlare del suo nuovo romanzo dal titolo 'La Ciantona'. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Porti, autorizzate 37 nuove assunzioni a Compagnia portuale Civitavecchia

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(Adnkronos) – Il Ministero delle Infrastrutture e l'Adsp (Autorità di sistema portuale) hanno autorizzato 37 nuove assunzioni alla Compagnia portuale Civitavecchia. "I dati di traffico del 2023 che confermano – dichiara il presidente dell'Adsp Mtcs Pino Musolino – come il porto di Civitavecchia stia godendo di un buono stato di salute grazie a segni positivi nel comparto delle crociere, nel ro/ro pax e nell'automotive, sono ulteriormente certificati dall'autorizzazione che è stata concessa alla Compagnia Portuale di Civitavecchia per l'assunzione di 37 nuove unità." "Il nostro scalo – sottolinea Musolino – nonostante diverse congiunture economiche e sociali internazionali negative che hanno creato un clima di grande instabilità e di incertezza, si è fatto trovare comunque pronto crescendo nei traffici e, nel contempo, ha generato nuovi posti di lavoro che daranno sicuramente un nuovo impulso di rilancio ai porti di Roma e del Lazio." "L’autorizzazione alla stabilizzazione di trentasette lavoratori interinali è per noi una grande soddisfazione e certifica la bontà e l’efficienza gestionale del Cda e della struttura organizzativa della Compagnia Portuale Civitavecchia e una risposta concreta ai detrattori che vorrebbero “eliminare” la flessibilità regolata all’interno dei porti. Ci preme ringraziare il presidente dell’Adsp Musolino, che insieme al proprio ufficio del lavoro portuale non ha fatto mai mancare la sua vicinanza supportando la nostra richiesta. Così come la Direzione generale porti del ministero delle infrastrutture e trasporti. Ringraziamo, inoltre, i nostri uffici amministrativi per il grande lavoro svolto e Ancip per il continuo supporto", dichiara Patrizio Scilipoti presidente della Compagnia portuale di Civitavecchia. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Attacco Houthi a nave italiana Duilio in Mar Rosso, Crosetto: “E’ terrorismo”

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(Adnkronos) – "Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un'intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea come che in questa situazione "è tempo di cambiare la nostra idea di difesa, dalle fondamenta". L’Italia è a capo della missione contro gli Houthi in Mar Rosso. "Non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali", sottolinea.  Sulla tensione in Medio Oriente, il ministro evidenzia come "dal primo giorno abbiamo avuto sempre una posizione coerente: siamo stati i primi a portare aiuti umanitari e una posizione chiara sul futuro (due popoli e due Stati). Il massacro dei civili deve finire, lo ha detto Meloni a Netanyahu e io al mio omologo Gallant. Hamas va sradicata ma il popolo palestinese va protetto. Purtroppo però – spiega – non siamo solo noi a decidere. Io mi scandalizzo per i morti civili delle bombe israeliane come per quelli causati dalle bombe di Putin. Altri invece fanno finta di non vedere le armi e i bombardamenti dei russi". Meloni ha promesso a Zelensky un aiuto quasi incondizionato. Poteva, doveva? "Il presidente Meloni ha dato seguito ad una decisione presa dal G7 dopo il vertice Nato di Vilnius: mantenere il sostegno all’Ucraina. Un accordo di principio, senza dettagli – prosegue – perché, a differenza di altri Paesi che li hanno già stabiliti, noi dovremo passare attraverso meccanismi di finanziamento, innanzitutto parlamentari".  E "aiutare l’Ucraina a difendersi è uno dei modi per evitare l’allargamento della guerra. Se Kiev fosse caduta, la Russia sarebbe arrivata in Europa e ci sarebbe stata una reazione. Come giustamente ieri ha detto il Pentagono. Poi è chiaro che si deve lavorare per un tavolo di pace, ma senza mettere in discussione il principio che, ovunque, i confini sono sacri e il diritto internazionale va difeso. Vanno ripristinati paletti di convivenza civile e democratica". Ma l’Italia è solo un pezzetto di Nato o ha una sua autonomia? "Dovrebbe averla, anche perché in America cresce la voglia, lo dice Trump, di disimpegnarsi dall’aiuto a chi non si è mosso per costruire una difesa nazionale adeguata. Chiariamo: l’Italia (come la maggior parte delle nazioni) non può farcela a difendersi da sola – continua Crosetto – Ci dicono da anni che per godere di una difesa collettiva dovremmo almeno contribuire con il 2% del nostro Pil, ma anche su questo siamo inadempienti. Però purtroppo il mondo è cambiato repentinamente. Abbiamo pensato che l’investimento in Difesa non fosse necessario, che le forze armate servissero solo per salvataggi, una sorta di protezione civile 4.0. Tanto c’era l’America". E quale strada andrebbe imboccata? "Intanto bisogna coordinarsi con gli alleati, partendo dall’Europa: bisogna organizzare forze comuni, addestramento comune, far dialogare sistemi di difesa diversi per integrarli. Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regionali, Follini: “Tutti siano umili per sopravvivere a illusioni”

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(Adnkronos) – "Dopo aver sconfitto Napoleone, il duca di Wellington si lasciò andare alla malinconia e annotò che nella vita non c’era niente di più triste dei sentimenti provati all’indomani di una battaglia vinta. A parte -s’intende- quelli ancora più tristi che si provavano all’indomani di una battaglia persa. Ora i nostri eroi, accampati di qua e di là dei provvisori recinti di maggioranza e opposizione, devono forse aver provato a turno qualcosa del genere. Compiaciuti di aver vinto, quando è capitato. Eppure consapevoli delle insidie che ogni vittoria contiene. Tanto più in democrazia. E se invece non hanno provato niente di tutto questo si consiglia loro di correre ai ripari. Infatti è sempre la hubrys, come dicevano gli antichi, che contiene le più grandi insidie. Ed è assai probabile che l’ebbrezza del successo di un anno e mezzo fa, alle politiche, abbia indotto Meloni a sopravalutare le sue forze e a trovarsi dalla parte degli sconfitti in quel della Sardegna. Come è possibile che il campo dell’opposizione -largo, giusto o santo che sia- si senta ora fin troppo ringalluzzito da quest’ultimo voto e si illuda che il successo della Todde preluda a un rovesciamento generale delle sorti politiche. In realtà è sempre tutto molto relativo, e ogni successo andrebbe preso con le molle più di quanto di solito non si faccia. Poiché appunto il nostro è un paese diviso e attraversato da un’eccessiva faziosità. E quello che converrebbe alla politica, piuttosto che celebrare i fragili trionfi di volta in volta, sarebbe di dotarsi di quel tanto di umiltà utile a sopravvivere alle illusioni che vengono spesso generate da numeri piuttosto ballerini. Si dirà che Meloni, al netto della Sardegna, può contare su una solida maggioranza parlamentare e su un consenso ancora piuttosto ampio. Nonché sul fatto che non si intravede, neppure all’orizzonte, un’alternativa così strutturata da rappresentare una seria minaccia all’egemonia del centrodestra (o destracentro che dir sia voglia). E’ vero. Ma è altrettanto vero che ogni maggioranza, di questi tempi, si trova a combattere su due fronti. Uno è quello dell’altra metà del campo politico. E l’altro è quello di tutte quelle persone, sempre di più, che non vanno a votare. Esprimendo così un sentimento di estraneità e di opposizione perfino più minaccioso. Anche per questo alla premier converrebbe assumere, di qui in poi, una postura meno partigiana. E piuttosto che irridere i propri avversari e radicalizzare lo scontro politico, l’antica saggezza dovrebbe indurla a parlare a quella larga parte del paese che non la sostiene ma neppure la avversa troppo e che chiede a lei, come agli altri, di abbandonare la trincea della faziosità e perfino quella -apparentemente più nobile- della esagerata passione per le proprie ragioni e per i propri cari. La sconfitta della destra in Sardegna è figlia appunto di un eccesso di confidenza. Tentazione che appare sempre dietro l’angolo di ogni stagione e di ogni contesa. Si dirà che gli stessi difetti e le stesse tentazioni fioriscono sotto le bandiere della sinistra e perfino sotto quelle, assai più ripiegate, del centro. Ma appunto per questo sarebbe utile a tutti cambiare registro. E considerare che a lungo andare, in un paese così diviso e frammentato, la vittoria finirà per arridere a chi avrà la maggiore capacità di guardare oltre lo steccato della propria metà campo. Parole al vento, probabilmente. E infatti già in Abruzzo, e più avanti in Basilicata, si sentono rullare i tamburi di guerra e si annunciano da una parte e dall’altra argomenti e tonalità non troppo diversi da quelli appena risuonati nei comizi sardi. Sono le avvisaglie di quel confronto elettorale europeo che un po’ tutti considerano come la conferma oppure come la rivincita delle elezioni politiche di un anno e mezzo fa. Così però tutto resta precario, e le illusioni e le suggestioni di ogni battaglia evaporano in fretta non appena si profila una nuova sfida. Ci viene risparmiata in questo modo la malinconia del duca di Wellington. Forse in cambio dell’illusione che le prossime vittorie abbiano un carattere “napoleonico”. Cosa che non è, quasi ma". (di Marco Follini) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Che tempo che fa, da Chiara Ferragni a Gino Cecchettin: gli ospiti di Fazio stasera

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(Adnkronos) – Nuovo appuntamento oggi, domenica 3 marzo, con 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio sul Nove. Ospiti della puntata Chiara Ferragni, Gino Cecchettin, Loredana Bertè, Ibrahima Balde e Amets Arzallus Antia – co-autori del libro 'Fratellino', autobiografia di Balde -, Roberto Burioni, Simona Ravizza, Massimo Giannini, BigMama, Yèman Crippa – il detentore di tutti i record italiani di corsa nelle gare di lunga distanza -, Kristian Ghedina e Francesca Piccinini – 'I Giganti' della prossima edizione di Pechino Express -, il cuoco e conduttore Giorgione, Cristiano Malgioglio, Simona Ventura.  Chiude la serata l’immancabile appuntamento con 'Che tempo che fa – Il Tavolo' con Nino Frassica, Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. In studio come sempre anche con Luciana Littizzetto, Filippa Lagerbäck, Ornella Vanoni. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Violenza sessuale su una turista inglese a Napoli, arrestato gestore di un locale

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(Adnkronos) – I carabinieri della compagnia di Napoli Centro hanno eseguito una misura cautelare, agli arresti domiciliari, emessa dal gip su richiesta della procura, nei confronti di un 27enne accusato della violenza sessuale subita da una giovane turista inglese lo scorso luglio. Le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo, coordinati dalla procura partenopea, partite dalla denuncia della vittima, hanno consentito di acquisire molteplici elementi a carico del gestore di una spritzeria dell’area dei 'Decumani' di Napoli. L'uomo, dopo aver servito dei drink alla giovane turista, l’avrebbe seguita nel bagno del locale e poi costretta a subire un rapporto sessuale.  Oltre agli elementi raccolti dai militari, tra cui le dichiarazioni della ragazza, di alcune persone informate sui fatti e materiali videofotografici di impianti di sorveglianza, sono stati acquisiti anche gli accertamenti delegati ai carabinieri del Ris di Roma. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina-Russia, Mosca: “Distrutti 38 droni Kiev sulla Crimea”

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(Adnkronos) – Un attacco ucraino contro la Crimea è stato respinto dai russi, che rivendicano di aver intercettato e distrutto 38 droni ucraini in volo sulla penisola. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, dopo notizie di social media russi e ucraini che parlavano di esplosioni nella notte nel porto di Feodosia. Nel frattempo, con il ritrovamento del corpo di una donna, è salito a otto il numero dei morti per un bombardamento russo contro una palazzo ad appartamenti a Odessa. Forte commozione per le due più piccole vittime: Mark di tre anni e Timofey, di soli 4 mesi, trovato accanto a corpo della madre. Le altre vittime sono tre uomini di 35, 40 e 54 anni, due donne di 73 e 31 anni. Dell'ultima donna trovata non si conosce l'età.  "Quando un neonato viene ucciso è una crudeltà oltre l'umano. Non dovrebbe avvenire in nessun luogo", ha commentato su X la first lady Olena Zelenska, in un post dedicato al piccolo Timofey. "Due bambini sono stati uccisi a Odessa", ha scritto su X il presidente Volodymyr Zelensky- "il mondo sa quale deve essere la risposta al terrore. Il mondo dispone di sufficienti sistemi di difesa aerea, droni, sistemi di difesa anti missile. Il ritardo nella fornitura di armi all'Ucraina, così come di difese aeree per proteggere la nostra gente, porta a a perdite come queste".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, allerta arancione oggi in Emilia Romagna: gialla in altre regioni

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(Adnkronos) – Il maltempo non lascia l'Italia. Oggi, domenica 3 marzo, è infatti ancora allerta arancione in Emilia Romagna e gialla in altre regioni. Nell'ultimo bollettino della Protezione civile si legge, per quanto riguarda l'Emilia Romagna, di moderata criticità per rischio idraulico (allerta arancione) nella Pianura modenese, Bassa collina piacentino-parmense, Pianura piacentino-parmense e per rischio idrogeologico in Montagna emiliana centrale, Montagna piacentino-parmense, Alta collina piacentino-parmense, Montagna bolognese. E' invece allerta gialla in Montagna emiliana centrale, Pianura reggiana, Costa ferrarese, Montagna piacentino-parmense, Alta collina piacentino-parmense, Pianura reggiana di Po, Collina emiliana centrale, Pianura bolognese, Montagna bolognese, Collina bolognese, Pianura ferrarese E' allerta gialla in parte dell'Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Veneto, Liguria, Toscana dove una nuova allerta meteo di codice ‘giallo’ per rischio idraulico del reticolo minore ed idrogeologico, vento forte e mareggiate è prevista per oggi dalla Sala operativa unificata della Protezione civile regionale della Toscana. A partire dal primo pomeriggio sono previste piogge, che dalle aree più a nord-ovest (province di Massa Carrara e Lucca) si estenderanno gradatamente al resto della regione. In serata possibili isolati temporali sulle zone costiere e sull’Arcipelago. Le piogge saranno più intense a nord-ovest; lungo la costa e sulle zone settentrionali. Sono attesa anche raffiche di vento di Scirocco fino a 90 km/h su costa e sull’Arcipelago e fino a 80-90 km/h sui crinali appenninici, i rilievi e le zone sottovento. Anche il mare sarà molto mosso sulle coste esposte al flusso di Scirocco; temporaneamente agitato a largo nell’Arcipelago. L’allerta ‘gialla’ per rischio idraulico del reticolo minore ed idrogeologico sarà in vigore dalle ore 13 di oggi. Quella per mareggiate e quella per vento forte, invece, è già iniziata. In Veneto viene segnalato il possibile innesco di frane superficiali e colate rapide sui settori montani, pedemontani, collinari delle zone in allerta. Le previsioni indicano dal pomeriggio di oggi possibili precipitazioni in aumento fino a a tarda sera sulla pianura, quando pioverà estesamente, anche con rovesci; in montagna la probabilità di precipitazioni sarà medio-alta sulle Prealpi per modesti fenomeni diffusi e medio-bassa sulle Dolomiti per modesti fenomeni sparsi con quota neve attorno a 1300-1400 m. Prosegue le fase di maltempo che da giorni sta interessando Torino e il Piemonte. Precipitazioni diffuse, anche molto intense, sono annunciate già dalla serata e per tutta la giornata di domani con la previsione di un innalzamento del livello idrometrico dei fiumi. Lo rende noto la Città di Torino sottolineando che “la situazione è costantemente monitorata dalla Protezione Civile”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele pronto a 6 settimane di tregua. Primi aiuti Usa lanciati su Gaza

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(Adnkronos) – Israele sarebbe vicino ad accettare una proposta di cessate il fuoco di sei settimane per Gaza, secondo un alto funzionario dell'amministrazione Usa a diversi organi di informazione statunitensi, due giorni dopo che più di 100 palestinesi sono morti mentre cercavano di accedere ai camion degli aiuti nel territorio. Il funzionario ha dichiarato che esiste un "accordo quadro" e che Israele ha "più o meno accettato" un cessate il fuoco per consentire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza e per permettere l'ingresso degli aiuti nel territorio che è stato devastato da quattro mesi di bombardamenti che hanno ucciso più di 30.000 persone si legge sul 'Guardian'. Il presidente Usa Joe Biden ha intanto annunciato i lanci aerei durante un incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  Tuttavia, il funzionario ha detto che manca l'accordo con Hamas su una "definita categoria di ostaggi". "Questa categoria di ostaggi vulnerabili" è al centro dell'accordo. Gli Stati Uniti, ha proseguito, hanno avuto diversi incontri in Israele e uno a Parigi nelle ultime settimane. Altri incontri "sono in corso" oggi a Doha, in Qatar. Nuovi negoziati sulla tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi sono previsti al Cairo, hanno poi detto due fonti ben informate citate dalla Cnn, senza precisare le date. I colloqui saranno a livelli dei esperti, con la partecipazione di Stati Uniti, Israele, Egitto e Hamas. Non è chiaro se vi sarà anche il Qatar. Le discussioni fra Israele e Hamas verranno condotte in maniera indiretta, con i rappresentanti delle due parti in stanze separate. Migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme per chiedere la liberazione degli ostaggi. La folla si è riunita a Paris square, vicino alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Molti dei partecipanti sono arrivati a Gerusalemme con la marcia dell'unità, partita mercoledì da Re'im, il sito del festival musicale Supernova, teatro di una delle pagine più sanguinose dell'attacco di Hamas il 7 ottobre.  Fra gli oratori sul palco le madri di Avinatan Or e Romi Gonen, un ragazzo e una ragazza rapiti al rave Supernova. Comparse insieme hanno voluto sottolineare l'unità nel chiedere la liberazione dei figli, malgrado provengano da ambienti molto diversi dal punto di vista politico e religioso, riferisce Times of Israel. "Chiedete se si sta facendo abbastanza per gli ostaggi e la risposta è no, se avessimo fatto abbastanza sarebbero già a casa", ha detto il leader dell'opposizione, Yair Lapid, che ha partecipato alla marcia. La marcia è iniziata mercoledì nel parcheggio di Re'im, il sito del massacro del festival musicale Supernova, dove si è verificato il maggior numero di morti dell'attacco di Hamas il 7 ottobre. Diversi partecipanti al rave figurano fra i rapiti. I primi lanci aerei di aiuti statunitensi sul territorio sono iniziati sabato, un giorno dopo che il presidente Biden ha lanciato un appello per un "cessate il fuoco immediato" – il primo che Biden ha lanciato dall'inizio del conflitto in ottobre. Ma il presidente degli Stati Uniti ha affermato in un post su X che la quantità di aiuti che affluiscono a Gaza "non è affatto sufficiente", aggiungendo che gli Stati Uniti "continueranno a fare tutto il possibile per far arrivare più aiuti". Le autorità israeliane però hanno ostacolato l'invio di aiuti umanitari a Gaza con criteri "arbitrari e contraddittori" secondo la Cnn, dopo aver sentito oltre una ventina di operatori umanitari. Fra i beni respinti dal Cogat, l'ente israeliano di coordinamento per i territori palestinesi, responsabile per il passaggio degli aiuti, figurano anestetici e macchine per l'anestesia, bombole di ossigeno, ventilatori, sistemi di purificazione dell'acqua, kit sanitari, sacchi a pelo, medicine contro i tumori e anche datteri, riferisce l'emittente. Nel frattempo almeno 11 palestinesi sono stati uccisi durante un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda a Rafah, nella Striscia di Gaza, secondo il ministero della Sanità di Gaza, in un'area dove la gente cerca rifugio. Il ministero della Sanità di Gaza ha detto che altre 50 persone sono rimaste ferite nell'attacco vicino a un ospedale nell'area di Tel Al-Sultan a Rafah. Uno dei morti era un medico dell'ospedale.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Renato Zero: “Non è tempo di pensione ma di palco e piazze”

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(Adnkronos) – "Siamo qui per stabilire che non vogliamo andare in pensione e che a 73 anni suonati io mi permetto ancora qualche passetto di danza e di non farmi mancare il fiato dopo aver fatto tre pezzi di seguito, di quelli che non ti fanno respirare. Ed è innanzitutto una sfida per dimostrare a me stesso se mi merito ancora il centro del palco". Renato Zero riabbraccia il suo pubblico con 'Autoritratto', una serie di concerti-evento che hanno preso il via ieri sera da Firenze, con sei date al Nelson Mandela Forum fino al 10 marzo, e poi nella sua Roma, con otto serate dal 13 al 24 marzo al Palazzetto dello Sport.  E con l'apertura del nuovo tour, che prende il titolo dall'omonimo album uscito a dicembre per Tattica e subito balzato ai vertici delle classifiche Fimi/Gfk, il cantautore romano ha annunciato due mega show: il 14 giugno all'Arena della Vittoria a Bari e il 21 giugno per la prima volta in piazza del Plebiscito a Napoli.  "Io il mio pubblico lo riconosco malgrado gli anni e le rughe", ha confidato Zero. Immancabile la richiesta di un commento sul quasi coetaneo Claudio Baglioni che poche settimane fa ha annunciato che si ritirerà dalle scene entro il 2026. "Se credo che manterrà la promessa? Se uno lancia una moneta in aria, deve essere testa o croce, non c'è una terza possibilità – ha commentato Renato Zero – La cosa più elegante, per me, sarebbe quella di scendere dal palco un 24 febbraio del 2027 o del 2028 per salutare tutti in platea… e poi Renatino non c'è più. Così lasci una bella fotografia. Questa favola deve avere un finale soave, felice e io non dirò quando me ne andrò".  Quanto a tornare a fare di nuovo un tour negli stadi, il Renato nazionale ha ironizzato: "Se devo fare un bel saluto potrei scegliere lo stadio Olimpico ma non è detto che sarà così". Al centro della scaletta i tredici brani di "Autoritratto", da "Quel bellissimo niente", cartolina d'amore per la sua Roma, fino a "Eccoci qui", un inno di speranza con un augurio di stretta attualità: "La pace brillerà / Vedrai"; a completare la playlist i successi che hanno segnato la sua carriera ultracinquantennale. A Zero piace parlare del nuovo tour come di "uno spettacolo più minimale di altri: non perché io offra di meno questa volta, ma perché la sintesi fa parte del percorso della maturazione di un artista. Le maschere del passato, ad esempio, non ci sono più: ora conta più l'orecchio dell'occhio, più la musica che i costumi". L'artista di tanti successi – da "I migliori anni della nostra vita", "Il cielo", "La favola mia" fino a "Cercami" e "Spiagge" (tornato cult grazie alla presenza nel film "Enea" di Pietro Castellitto) – si dice orgoglioso dei suoi tanti fan che lo seguono come folle osannanti: "Io al pubblico devo dare quello che il pubblico si attende da me. Io dico: 'questo mestiere se ami la gente fallo, se non ami la gente anche no', perché alla fine la gente si rende conto del bluff, si rende conto se è stata usata. Io sono ancora presente e mi permetto ancora di fare il tutto esaurito". Renato Zero parla di "Autoritratto" come del "tagliando che ciascuno di noi è tenuto a fare una tantum: io mi porto sul palco un bagaglio che si fa sempre innovativo; porto in scena sempre delle realtà che calzano bene con l'oggi. Credo che in questi ultimi tempi l'orecchio sia un po' in deficit perché sentiamo una musica talmente omologata che quando senti un brano sembra che li ha sentiti tutti. I miei costumi hanno talmente occupato uno spazio epocale forte che oggi esigo una certa novità nei miei confronti: faccio a meno delle piume e delle paillettes, che forse in passato hanno aiutato a vendere qualche biglietto e disco in più. Ma solo con piume e paillettes non sarei andato avanti".  Renato Zero parla più volte dei ragazzi di oggi, invoca per loro fiducia e speranza. "In fondo io penso che i nostri giovani vogliono essere colti, vogliono impossessarsi della cultura, vogliono avere la possibilità di smentire questo stato comatoso dell'ignoranza che in questo paese imperversa – dichiara – E' come se qualcuno non ci volesse colti per una serie di motivi, uno fra tutti che la gente scema fa quello che cazzo ti pare perché non capisce nulla. Quando uno arriva all'età mia se tu mi vuoi vendere un aspirapolvere che non succhia, io te lo compro pure, per prenderti per il culo però. Allora a vent'anni non mi devi vendere il bluff e non mi devi mandare questi signori a dire 'il libro chiudilo e fai pippa'".  Il cantautore invita ancora una volta il suo pubblico a scendere in piazza e a non rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso. "La gente deve poter mettere il naso fuori di casa e avere la piazza che è il tabernacolo, il confessionale di un paese, di un popolo – spiega – La piazza è del popolo, e l'ho sempre detto, e questo deve tornare ad essere. Siamo scesi in piazza in tempi non sospetti per cose ben più leggere di queste. Allora non capisco perché oggi non si possa pretendere di poter utilizzare questi spazi che si chiamano 'Piazza del Popolo', 'Piazza Risorgimento'… son tuti nomi che urlano, che gridano, che vogliono soddisfazione, che vogliono vedere la gente insieme, vogliono vedere il ricco con il povero, il democristiano con il rosso…"  Zero non si tira indietro neppure dall'attualità, accenna ai giovanissimi che scendono in strada a manifestare per lo stop alla guerra nella Striscia di Gaza e si sono presi anche le manganellate delle forze dell'ordine. "La piazza aspetta i ragazzi, Renato è con voi. E se mi gira, ci vado pure io in piazza – ha detto il cantautore – Nel senso che io non sto sull'Himalaya e dico: 'Ehi belli, come state laggiù? Sentite freddo?' Ma poi nella musica, nelle mie esternazioni io sono stato tante volte in piazza, con 'Rivoluzione', 'Bella libertà' e tanti altri brani: ci sono delle pagine mie che manifestano proprio la mia volontà di non tacere, di essere sempre attivo nella determinazione di voler cambiare le cose. Perchè se, poi, uno non ci sta fisicamente dietro a questa roba, non si cambia la vita, la società e il mondo per delega. Non si può dire: 'Senti, vacci te oggi perchè io ho da fare'. No, devi andare lì, devi portare il tuo visino acqua e sapone in piazza e devi farti riconoscere e non con le bandane come si faceva una volta, perché nessuno voleva essere riconosciuto: 'Io la rivoluzione la faccio però non mi espongo più di tanto'. E invece, no, bisogna andare a viso scoperto perché la gente deve sapere chi sei e il motivo perché sta lì, lo deve leggere nei tuoi occhi, nella tua presenza in quel momento. Quindi la piazza deve essere riabilitata, torniamo in piazza tutti". Renato Zero non fa i nomi dei nuovi talenti della scena musicale che apprezza ma quando gli viene chiesto di Sangiovanni – che ha detto di volersi prendere una pausa perché non ha più le energie fisiche e mentali per portare avanti la sua musica – risponde con un filo di emozione: "E' stato spiazzante, ha avuto il coraggio di togliersi dal banchetto, di prendersi i suoi tempi. E' una decisione che fa onore alla persona, all'artista e a un giovane. Anche da giovani si può avere il talento di valutare la propria professionalità".  Buona parte della conferenza stampa è stata dedicata al pubblico fiorentino, che per primo lo applaudì nel 1973: "Presentavo al Palazzo dei Congressi 'No! Mamma, no!' ed ebbi 70 mila prenotazioni in una serata organizzata dalla Rca. Poi subentrò uno sciopero dei metalmeccanici che durò un anno e i dischi non partirono. Ma fu un debutto meraviglioso. E in tutti questi anni Firenze è rimasta, dopo Roma, la mia seconda città. A Firenze ci sono stati gli albori della mia carriera e grazie alla Toscana ho avuto l'opportunità di estendere il mio messaggio musicale al paese e da allora di allevare i miei amati sorcini. I fiorentini mi hanno aperto subito la porta. In Toscana c'è un popolo coraggioso. A distanza di più di oltre 50 anni, tornare di nuovo a Firenze per me è un altro battesimo". Nelle parole di Renato Zero su Firenze c'è anche posto per un pensiero sulla recente tragedia che ha segnato la città, quando a metà febbraio un crollo nel cantiere di via Mariti, dove si costruiva un supermercato, ha provocato cinque morti e tre feriti gravi. "Queste disgrazie sul lavoro – ha detto con una certa commozione – credo che abbiano proprio un sapore amaro per il fatto che basterebbe prendere delle misure, basterebbe periodicamente fare i controlli necessari e la gente tornerebbe a casa dalla famiglia invece che lasciare il mondo. Questo vale per tutta l'Italia perché purtroppo queste sciagure ormai le sentiamo tutti i minuti, da sud al nord e non si scappa". Renato Zero, che ha ideato, scritto e diretto lo spettacolo, è affiancato on stage da una superband composta da 11 musicisti (Danilo Madonia – direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli – basso; Lele Melotti – batteria; Bruno Giordana – tastiere e sax; Rosario Jermano – percussioni; Giorgio Cocilovo – chitarre; Fabrizio Leo – chitarre; Stefano Bergamaschi – tromba; Emanuele Feliciani – tromba; Elisabetta Mattei – trombone; Fabio Tullio – sax), un coro a 10 voci e dall’orchestra Piemme Project coordinata dal primo violino Prisca Amori; gli arrangiamenti sono a cura del maestro Alterisio Paoletti e del maestro Adriano Pennino. A sublimare le performance del cantautore la scenografia a cura di Igor Ronchese e Gigi Maresca, il light design di Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di Younuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), a legare spettacolo e racconto con un impatto fortissimo sulla messa in scena. (di Paolo Martini)   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele, c’è l’accordo sulla tregua? Gli Usa dicono di sì “ma ora aspettiamo Hamas”

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(Adnkronos) – Israele ha "praticamente accettato" una proposta di tregua di sei settimane a Gaza, c'è "una cornice di accordo" che Israele ha "più o meno accettato". Una seconda fase dell'intesa "per costruire qualcosa di più durevole" potrà essere concordata durante la tregua. Lo ha detto ai giornalisti un alto funzionario dell'amministrazione Biden, secondo quanto riferisce la Cnn.  Il punto da risolvere, ha spiegato l'alto funzionario, è che manca l'accordo con Hamas su una "definita categoria di ostaggi". "Questa categoria di ostaggi vulnerabili" è al centro dell'accordo. Gli Stati Uniti, ha proseguito, hanno avuto diversi incontri in Israele e uno a Parigi nelle ultime settimane.  Nuovi negoziati sulla tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi sono previsti al Cairo, hanno riferito due fonti ben informate alla Cnn, senza precisare le date. I colloqui saranno a livelli dei esperti, con la partecipazione di Stati Uniti, Israele, Egitto e Hamas. Non è chiaro se vi sarà anche il Qatar. Le discussioni fra Israele e Hamas verranno condotte in maniera indiretta, con i rappresentanti delle due parti in stanze separate. Intanto il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz vola a Washington contro l'approvazione di Benyamin Netanyahu, riferisce una fonte vicina a Netanyahu, citata da Haaretz. "Il primo ministro ha detto chiaramente a Gantz la scorsa notte che non approva il suo viaggio a Washington. Ogni viaggio all'estero di un ministro, che non sia privato ma nella sua veste ufficiale, richiede l'approvazione del primo ministro", ha riferito la fonte. Ma Gantz ha deciso di procedere comunque. A Washington, ha reso noto il suo ufficio, vedrà la vice presidente Kamala Harris e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan. Poi proseguirà per Londra, dove sono previsti altri incontri ad "alto livello". Ex capo di Stato maggiore ed ex ministro della Difesa, Gantz era il leader dell'opposizione a Netanyahu. E' entrato nel gabinetto di guerra dopo lo scoppio del confitto a Gaza. Migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme per chiedere la liberazione degli ostaggi. La folla si è riunita a Paris square, vicino alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Molti dei partecipanti sono arrivati a Gerusalemme con la marcia dell'unità, partita mercoledì da Re'im, il sito del festival musicale Supernova, teatro di una delle pagine più sanguinose dell'attacco di Hamas il 7 ottobre. Fra gli oratori sul palco le madri di Avinatan Or e Romi Gonen, un ragazzo e una ragazza rapiti al rave Supernova. Comparse insieme hanno voluto sottolineare l'unità nel chiedere la liberazione dei figli, malgrado provengano da ambienti molto diversi dal punto di vista politico e religioso, riferisce Times of Israel.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, caos aiuti umanitari. Cnn: “Beni respinti da Israele in maniera arbitraria”

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(Adnkronos) – Le autorità israeliane ostacolano l'invio di aiuti umanitari a Gaza con criteri "arbitrari e contraddittori". Lo afferma la Cnn, dopo aver sentito oltre una ventina di operatori umanitari. Fra i beni respinti dal Cogat, l'ente israeliano di coordinamento per i territori palestinesi, responsabile per il passaggio degli aiuti, figurano anestetici e macchine per l'anestesia, bombole di ossigeno, ventilatori, sistemi di purificazione dell'acqua, kit sanitari, sacchi a pelo, medicine contro i tumori e anche datteri, riferisce l'emittente.  "E' un sistema deliberatamente opaco e ambiguo" – afferma un funzionario umanitario- "puoi ottenere il via libera dal Cogat, ma poi la polizia, la finanza o la dogana respingono indietro il camion". Secondo le fonti, oltre 15mila tonnellate ai aiuti, la metà dei quali alimentari, sono in attesa dell'autorizzazione per entrare a Gaza. Il Cogat non ha risposto alle richieste di commento della Cnn, ma ha recentemente ribadito su X che "non vi sono limiti alla quantità di aiuti che possono entrare a Gaza". I controlli israeliani puntano ad evitare l'ingresso di beni che potrebbero avere anche uso militare. Ma Janti Soeripto, presidente di Save The Children in Usa, dice di "non aver mai visto una catena di rifornimento che dovrebbe essere semplice diventare così complicata… il livello di barriere agli aiuti umanitari è senza precedenti. Secondo Soeripto vi sono stati sacchi a pelo respinti perché hanno la zip, kit igienici rifiutati perché vi sono tagliaunghie. Un'altra fonte ha raccontato di sacchi a pello respinti perché color verde militare. E se i datteri in genere passano le ispezioni, un loro carico è stato bloccato dopo che i semi sono apparsi sospetti all'esame del carico con i raggi X.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Valencia-Real Madrid 2-2, gol fantasma allo scadere e polemiche

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(Adnkronos) – Il Real Madrid pareggia 2-2 sul campo del Valencia nel match della 27esima giornata della Liga. I blancos vanno a segno con Vinicius (50’ e 76’) e rimontano dopo i gol di Hugo Duro (27’) e Yaremchuk (30’). La sfida si infiamma allo scadere. Il Real Madrid batte l’ultimo corner alla fine del recupero, al 100’, e mentre Brahim Diaz crossa ecco il triplice fischio finale dell’arbitro Gil Manzano: Bellingham colpisce di testa e realizza il gol del 2-3 che però non viene convalidato. Il match finisce 2-2, Bellingham protesta e viene espulso. “Non ho mai visto niente del genere nella mia carriera”, dice Carlo Ancelotti, allenatore del Real. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Dossieraggio su politici e vip, circa 800 accessi abusivi: da Allegri a Valditara chi sono gli ‘spiati’

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(Adnkronos) – Dal mondo della politica a quello dell’economia sono decine i nomi di personaggi noti finiti nelle ricerche in banche dati compiute dall’ufficiale di polizia giudiziaria Pasquale Striano, indagato dalla Procura di Perugia per accesso abusivo a sistema informatico. Sul registro degli indagati compaiono una quindicina di persone, tra cui anche il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati e tre giornalisti del ‘Domani’. Alla base, secondo l’accusa, ci sarebbe stata una consultazione di informazioni ‘compulsiva’, con circa 800 accessi abusivi, compiuta tra il 2019 e il 2023 alla ricerca in particolare di eventuali segnalazioni di operazioni sospette (Sos), che ha avuto come ‘obiettivi’ anche personaggi dello sport, come Massimiliano Allegri, Andrea Agnelli e il presidente della Figc Gabriele Gravina.  Nella lunga lista compare poi il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto: nei suoi confronti sono state raccolte informazioni sui suoi dati e redditi percepiti che, secondo l’accusa, sono poi confluite in tre articoli pubblicati nell’ottobre 2022 sul ‘Domani’. A Striano, in concorso con altri, sono contestati anche i reati di falso, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto. Ma sono numerosi i nomi dei politici che compaiono nella lista: da Matteo Renzi a Giulio Centemero, passando per il ministro Giuseppe Valditara, Michele Vietti, Adolfo Urso, dell’attuale presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, il sottosegretario Andrea Del Mastro, Irene Pivetti, Alessio D’Amato, Letizia Moratti, i figli di Denis Verdini, Francesca e Tommaso, fino anche a Marta Fascina. Compaiono anche nomi noti legati alle inchieste del Vaticano, tra cui Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi, così come quello di Piero Amara, l’avvocato finito al centro di diverse inchieste. Una grande quantità di accessi informatici abusivi hanno riguardato il mondo dell’economia: si va dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Vittorio Colao, ma nella lista compaiono anche nomi legati all’emergenza sanitaria del Covid, come quelli dell’ex commissario straordinario Domenico Arcuri e di Francesco Vaia.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mondiali atletica indoor 2024, Simonelli argento nei 60 ostacoli e Dosso bronzo nei 60 metri

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(Adnkronos) – Serata fantastica per gli azzurri ai Mondiali indoor 2024 di Glasgow, con altre due medaglie. Nei 60 ostacoli Lorenzo Simonelli festeggia l’argento con il sensazionale record italiano di 7.43 migliorandosi di tre centesimi.  A ventun anni il romano è vicecampione del mondo: impressionante per la potenza e la rapidità di azione, in grado di superare il suo primato per la quarta volta in questa pazzesca stagione, battuto soltanto dallo statunitense primatista del mondo Grant Holloway (7.29) ma davanti al bronzo del francese Just Kwaou-Mathey (7.47). Per la prima volta nella storia, sottolinea sul web la Fidal, un ostacolista azzurro è sul podio mondiale indoor. In semifinale si era qualificato con 7.48, al terzo posto e con il terzo tempo in totale.  Clamoroso il bronzo di Zaynab Dosso nei 60 metri con 7.05, stesso crono della semifinale con cui è diventata la prima italiana di sempre in una finale mondiale. A sua volta allenata dal coach Giorgio Frinolli e protagonista di una stagione magnifica, con una serie di progressi continui, la sprinter emiliana viene preceduta da Julien Alfred (Saint Lucia, 6.98) e dalla polacca Ewa Swoboda (7.05). Dopo l’argento di Mattia Furlani nel lungo e il bronzo di Leonardo Fabbri nel peso, è già eguagliato dall’Italia il massimo storico di 4 medaglie ai Mondiali indoor, come nel 1985 e nel 1991, e di finalisti (9).  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Torino-Fiorentina 0-0, gol di Zapata annullato al 38′

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(Adnkronos) – Finisce 0-0 il match tra Torino e Fiorentina, valido per la 27esima giornata del campionato di calcio di serie A. Al 18' grande azione personale di Zapata, che si porta dietro tutta la difesa viola e calcia di forza ma la palla si alza sopra la traversa. Un minuto dopo occasione per Vlasic, Terracciano si tuffa e manda in calcio d'angolo.  Al 25' occasione per gli ospiti con Nico Gonzalez che di testa mette di poco fuori un cross dalla sinistra di Biraghi. Sei minuti più tardi grande chance per Sanabria, che temporeggia troppo prima di tirare. Al 38' Zapata trova il gol con una conclusione potente viziata però poco prima da un fallo, rete annullata. Il primo tempo si chiude con il Torino in 10 per l'espulsione di Ricci, già ammonito, per proteste. Nella ripresa, al 52', grande ripartenza in contropiede del Torino conclusa da Bellanova con un tiro parato in angolo. Al 62' gran parata di Milinkovic Savic su colpo di testa del viola Bonaventura. Ancora Zapata vicino al gol al 69' con un colpo di testa di poco a lato. Si fa vedere ancora la Fiorentina dieci minuti più tardi, azione insistita che libera Mandragora per il tiro da fuori, palla alta sulla traversa. Il punteggio non cambia, Torino e Fiorentina si dividono la posta.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Incidente a Vasto, scontro frontale tra due auto: tre morti e un ferito grave

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(Adnkronos) – Tre morti e un ferito in gravi condizioni: è il bilancio dell'incidente stradale avvenuto questa sera intorno alle 20:30 lungo la strada statale 16 nel territorio di Vasto, nei pressi della Spiaggia di Casarza. Secondo quanto riporta 'Vastoweb', una Jeep Renegade, per motivi al vaglio dei carabinieri della stazione locale, è finita fuori strada dopo lo scontro con una Bmw Coupé. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Vasto e la strada è ancora chiusa al traffico. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 2 marzo

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(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi 2 marzo. Centrati invece tre '5' che vincono 71.523 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 70,1 milioni di euro.  La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Ecco la combinazione vincente: 26, 50, 51, 55, 85, 87. Numero Jolly: 14. Numero Superstar: 19. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cortei, Meloni: “Nessuna crepa col Quirinale, ce l’avevo con la sinistra non con Mattarella”

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(Adnkronos) – Nessuno scontro con il Capo dello Stato. Giorgia Meloni da Toronto chiarisce che la frase pronunciata dopo il richiamo del Presidente della Repubblica sull'uso dei manganelli ai cortei – "Io penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra" – non era una risposta a Mattarella. "Con chi ce l’aveva Giorgia Meloni? Con la sinistra capace di criticare ma non di esprimere solidarietà con le forze dell’ordine – afferma – . Vedo un tentativo di creare una crepa nei rapporti con il Quirinale ma i rapporti con Mattarella sono ottimi, qualcuno lo fa per schermare contro la riforma del premierato".  "Si cerca di creare uno scontro con il capo dello Stato per dire, 'vedete che la Meloni vuole toccare i poteri del capo dello Stato?' Ma io – sottolinea Meloni – ho fatto una riforma che non tocca i poteri del capo dello Stato. La sinistra non potrà usare la figura del capo dello Stato per fare la campagna elettorale contro il premierato".  Quanto al merito della gestione dell'ordine pubblico per i cortei degli studenti di Pisa, "insisto – dice – : non c’è nessuna distanza con il Presidente della Repubblica su questo tema. Poi bisogna valutare se c’è qualcosa di più da fare, ma qualcosa è andato storto in alcuni casi e bisogna vedere le responsabilità".  "Mattarella ha espresso solidarietà agli agenti, una cosa che non ho visto fare ad altre istituzioni e tra le altre istituzioni c'è il Parlamento e i parlamentari di sinistra". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)