(Adnkronos) – "Come alleati della Nato, G7, G20 e partner delle Nazioni unite, lavoriamo in stretta collaborazione per affrontare la sicurezza globale senza precedenti, le sfide e le crisi politiche ed economiche, compresa la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e i conflitti e l'instabilità in corso a Gaza e in tutto il Medio Oriente e il Mar Rosso. Il Canada e l'Italia continuano a sostenere un Indo-Pacifico libero e aperto, inclusivo, prospero, sicuro e basato sullo stato di diritto". E' quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine dell'incontro tra Giorgia Meloni e Justin Trudeau. "Oggi abbiamo anche discusso le priorità della presidenza italiana del G7 e il nostro impegno congiunto per affrontare le pressanti sfide globali e promuovere i nostri obiettivi comuni", proseguono Meloni e Trudeau. "Mentre l'Italia detiene la presidenza del G7 nel 2024, seguita dalla presidenza del Canada nel 2025, lavoreremo a stretto contatto per far avanzare le priorità del G7, tra cui il rispetto dell'ordine internazionale basato sulle regole, fondato sulla carta delle Nazioni Unite; proteggere la pace e la sicurezza internazionali; e promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali", proseguono i due leader. "Lavoreremo anche per far progredire le priorità comuni sulla resilienza economica e della catena di approvvigionamento; la governance dell'intelligenza artificiale e della tecnologia digitale; l'ambiente, l'azione per il clima e l'energia pulita; la salute e la sicurezza alimentare. Attendiamo inoltre con impazienza di proseguire le discussioni all'interno del G7 sulla lotta contro la migrazione irregolare", aggiungono. "C'è tanto, tanto, tanto da fare, sulla presidenza del G7 e sulle relazioni tra i nostri Paesi. Il mio approccio è concreto, dobbiamo essere concreti per cambiare le cose", ha detto Giorgia Meloni a Justin Trudeau nel corso del faccia a faccia a Toronto. Un incontro utile per "condividere i temi principali del summit G7 in Puglia. Sono molto felice che sarai lì – ha detto la premier al collega canadese – potrai assaggiare le tradizioni italiane. Ci sono cose che condividiamo e dobbiamo condividere, a cominciare – ha ricordato Meloni – dal fatto che sarai il prossimo presidente del G7". "Sulla crisi in Medio Oriente – ha poi ribadito la premier – c'è molto di cui discutere per evitare l'escalation, di questo abbiamo parlato ieri con Biden". "E' un grande piacere di accogliere Giorgia Meloni in Canada. Ci siamo visti una settimana fa in Ucraina dove ha dimostrato l'impegno dell'Italia e del G7 a sostenere l'Ucraina. E' stato molto importante, la sua leadership del G7 è molto importante", ha detto il primo ministro canadese Trudeau accogliendo Meloni. "Ci sono così tante grandi questioni" da affrontare, ha detto Trudeau, sottolineando le "grandi capacità" dimostrate da Meloni e il suo "focus sulle cose concrete". "Abbiamo lavorato la settimana scorsa in Ucraina sulle grandi sfide", ha detto ancora Trudeau "lavoreremo al G7 per realizzare concretamente quello che il mondo si aspetta da noi". Discuteremo, ha proseguito, "delle sfide economiche delle grandi democrazie moderne". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Monza-Roma 1-4, poker giallorosso e quinto posto
(Adnkronos) – La Roma di De Rossi cala il poker con il Monza e trova la terza vittoria consecutiva, la sesta su sette in campionato, in Serie A. La squadra giallorossa, in attesa degli ottavi di Europa League contro il Brighton di De Zerbi, supera 4-1 la squadra di Palladino all'U-Power Stadium e riesce a portarsi a 47 punti al quinto posto, a -1 dal Bologna e con il momentaneo sorpasso sull'Atalanta, impegnata domani proprio contro la squadra di Thiago Motta. Il Monza invece è costretto ad arrendersi dopo le belle vittorie contro Milan (4-2) e Salernitana (2-0). I brianzoli non perdevano da più di un mese ma con l'uno-due giallorosso alla fine del primo tempo e gli altri due gol nella ripresa perdono l'occasione di avvicinarsi alla Lazio sconfitta dal Milan. Nella Roma il tecnico ricomincia da Lukaku, nel tridente con Dybala ed El Shaarawy. In difesa non recupera Karsdorp e giocha Kristensen a destra e Angelino a sinistra nel 4-4-2. Palladino, invece, senza Izzo squalificato, sceglie Caldirola. A centrocampo c'è Bondo con Gagliardini, con Pessina alle spalle di Djuric. Primo tempo ricco di azioni da entrambe le parti. Al 1' subito occasione per il Monza: assist di Carboni per Djuric che tenta la conclusione al volo ma commette fallo in attacco su Ndicka. Al 6' arriva la conclusione di testa di Cristante che non trova di poco lo specchio della porta. I giallorossi continuano a spingere e al 9' Di Gregorio salva sulla conclusione di Pellegrini appena da fuori area. Il Monza risponde al 15' con Colpani che serve Djuric il cui colpo di testa si stampa sul palo. La gara è aperta e al 17' ci prova Lukaku con lo scavetto ma salva tutto Pablo Marì. Al 19' la Roma va in gol. Bella azione da calcio d'angolo con Dybala che serve Cristante in area, piattone nell'angolo e Di Gregorio battuto ma il Var annulla per fuorigioco dell'argentino. La Roma rischia poi al 34', da calcio d'angolo schema che porta Bririndelli indisturbato al tiro senza fortuna. Decisivo il finale di tempo per i giallorossi. Al 38' arriva il vantaggio della squadra di De Rossi: sponda di Lukaku in area per Pellegrini che dribbla, e si sposta la palla in mezzo a tre avversari e con un diagonale batte Di Gregorio per l'1-0. Il Monza accusa il colpo e al 42' la Roma raddoppia. Scatto di Dybala dalla sinistra, servizio per Lukaku in area con il belga che non sbaglia e fa 2-0, per il decimo gol della stagione in Serie A. L'attaccante si ripete al 48' quasi da terra ma il portiere del Monza con il piede evita la doppietta del belga. Il Monza inizia forte la ripresa mettendo alle corde la Roma. Al 50' Birindelli serve Djuric che trova la forza ma non la precisione e manda alto da buona posizione. Al 54' ancora la squadra di Palladino pericolosa con Andrea Carboni che di testa conclude alto. La Roma arretra il baricentro, De Rossi cambia assetto, passa a tre dietro con l'inserimento di Smalling e di Bove per Pellegrini a centrocampo, resiste e alla prima occasione cala il tris. Al 63' arriva la magia di Dybala su calcio di punizione con la palla che scavalca la barriera e scende nell'angolino basso alla sinistra di Di Gregorio per il 3-0. La squadra di Palladino non si arrende nonostante il risultato e al 68' si fa vedere il neo entrato Daniel Maldini. Poco dopo palla perfetta di Maldini in area per Andrea Carboni che di testa manda ancora fuori. Nel finale escono Mancini e Dybala per Huijsen e Baldanzi e la Roma sfiora il poker in contropiede con Lukaku che serve in area El Shaarawy ma il tiro viene deviato in angolo da Caldirola. All'82' la Roma cala il poker con Paredes che realizza su calcio di rigore, assegnato dopo il controllo al Var per una fallo di Bondo su Huijsen, il 4-0 con un tiro che si infila sotto la traversa. Nel finale il Monza trova il gol della bandiera con una conclusione di Andrea Carboni che trova l'incrocio e supera Svilar per l'1-4 finale a favore dei giallorossi. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Houthi, nave Duilio abbatte drone nel Mar Rosso. Crosetto: “Attacchi violano diritto internazionale”
(Adnkronos) – Nel pomeriggio di oggi, 2 marzo, "in attuazione del principio di auto difesa, Nave Duilio ha abbattuto un drone nel Mar Rosso. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa". Ne dà notizia il ministero della Difesa. "Attualmente nell'area per garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali, Nave Duilio ha avvicendato nave Martinengo nell'attività nazionale, avviata a fine dicembre, in seguito agli attacchi da parte dei miliziani Houthi contro il traffico in navigazione nello stretto di Bab-el Mandeb. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato che gli attacchi terroristici degli Houti sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Questi attacchi sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Viterbo, precipita ultraleggero a Vejano: 2 morti
(Adnkronos) – Un ultraleggero è precipitato nel pomeriggio a Vejano, in provincia di Viterbo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Dalle primissime informazioni, il bilancio dello schianto sarebbe di due vittime. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
False vaccinazioni Covid, chiesto il rinvio a giudizio per Madame, Camila Giorgi e altri 19
(Adnkronos) – La procura di Vicenza ha richiesto il rinvio a giudizio della cantante Madame (Francesca Calearo all’anagrafe), della tennista professionista Camila Giorgi e delle altre 19 persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle false vaccinazioni Covid 19 per ottenere i green pass. A riportare la notizia è il 'Corriere Veneto'. Secondo quanto riporta il quotidiano, a vario titolo sono accusati dei reati di falso ideologico (è il caso di Madame e Giorgi), corruzione e peculato. Ora il giudice per le indagini preliminari deciderà di accogliere o meno la proposta del sostituto procuratore Gianni Pipeschi. L’intera vicenda, ricorda il quotidiano locale, è nata da una segnalazione dell’Usl 8, che aveva individuato una quantità sospetta di vaccinazioni in due studi medici. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Strade Bianche 2024, trionfo di Pogacar dopo maxi fuga
(Adnkronos) – Trionfo di Tadej Pogacar nell'edizione 2024 della classica delle Strade Bianche. Il campione sloveno dell'Uae si è imposto, nella gara di apertura della stagione su strada, in solitaria tagliando il traguardo di Piazza del Campo a Siena al termine di una corsa dominata con una fuga iniziata a ben 81 km dall'arrivo sul Monte Sante Marie, su un totale di 215km, da Siena a Siena, con ben 71km sulle 'strade bianche'. Secondo posto a 2'44" per Toms Lid Skujins e terzo Maxim Van Gils. Settimo posto per Davide Formolo, il migliore degli italiani. Tappa segnata anche dalle cadute, come quella che ha costretto al ritiro Julian Alaphilippe. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Chico Forti, tutti i passaggi previsti per il trasferimento entro 2 mesi
(Adnkronos) – Il rientro in Italia di Chico Forti avverrà nelle prossime settimane, entro due mesi, una volta conclusa la procedura prevista dalle leggi americane. A quanto si apprende da fonti informate all'indomani dell'annuncio dato da Washington dalla premier Giorgia Meloni, ricevuto l’ordine dal governatore della Florida DeSantis, Forti sarà trasferito dal carcere statale vicino a Miami nel quale è detenuto, a uno federale. Dopo questo passaggio, la pratica passerà al dipartimento di Giustizia americano che trasmetterà al ministero di Giustizia italiano la sentenza tradotta e la documentazione prevista che indica la possibilità del trasferimento di Forti, in carcere in Florida da 24 anni. Il ministero di Via Arenula girerà quindi la documentazione all’autorità giudiziaria, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione. Una volta conclusi tutti questi passaggi, verrà organizzato il trasferimento in Italia di Chico Forti, che dovrà scontare la pena dell’ergastolo, comunque nel rispetto dei regolamenti e delle norme italiani. Del caso aveva parlato più volte il ministro degli Esteri Antonio Tajani con il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro della Giustizia Carlo Nordio con l'Attorney general, Merrick Garland. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Chico Forti, Montesano: “Felice ma finché non torna sarei prudente…”
(Adnkronos) – "Ieri, sull'entusiasmo della notizia, ho pubblicato su Facebook un post in cui esprimevo tutta la mia felicità per il rientro di Chico Forti in Italia dopo tante tribolazioni. Poi però, ci ho riflettuto a mente fredda, e il consiglio che do è di essere prudenti finché Chico non sta in Italia. Insomma….non facciamo che si ripeta per la seconda volta quanto già accaduto". A dirlo all'Adnkronos è Enrico Montesano, che commenta così la notizia del rientro in Italia di Chico Forti annunciato ieri dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni dagli Usa. Il riferimento di Montesano, che in passato si è speso molto per la causa dell'ex velista e produttore televisivo condannato negli Stati Uniti, è a quanto accaduto in precedenza con Luigi Di Maio, che da ministro degli Esteri, il 23 dicembre del 2020, aveva annunciato l'imminente rientro di Forti che poi però non ebbe seguito. "Io mi fido, per carità, il presidente del Consiglio sta parlando con Biden che l'ha pure baciata sulla fronte -ironizza Montesano- ma meglio aspettare a quando sarà effettivamente nel suolo italiano per festeggiare". La speranza, spiega il popolare attore romano, "è che stavolta gli Stati Uniti mantengano la parola e abbiano un minimo di pietà". Chico Forti, racconta poi l'attore, "si è fatto 24 anni in America, io ho conosciuto la mamma, lo zio, sono stato a Trento, dove in un teatro ho letto uno scritto della figlia per ricordarlo. Ho fatto il possibile perché non ci scordassimo di lui". "Il governo avrà promesso qualcosa? Beh, certo non è generosità degli americani, è prassi normale che ti chiedano in cambio qualcosa, non facciamo le mammolette -osserva l'attore- I sequestri in Somalia, in Iraq, ne sono successi tanti…non credo che siano ritornati per generosità del sequestratore, c'è stata una trattativa. Se ci fosse stata anche in questo caso, è normale. Ma il fatto è: noi agli americani, che cosa gli dobbiamo dare ancora? Si sono già presi tutto. Che c'è rimasto signora mia, che vole? Il Colosseo? La Fontana di Trevi?", conclude l'attore con ironia. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sonia Bruganelli derubata a Roma: orologio di valore strappato via mentre era in auto
(Adnkronos) – Mentre era in auto in via della Farnesina, a Roma ieri pomeriggio, in due a bordo di uno scooter l'hanno avvicinata e le hanno sfilato un orologio di valore dal polso per poi fuggire. Vittima del furto è stata Sonia Bruganelli, ex moglie di Paolo Bonolis. "La paura è stata tanta ma per fortuna non mi hanno fatto male", ha detto la stessa Bruganelli secondo quanto riporta il quotidiano 'Il Messaggero'. Sono in corso le indagini dei carabinieri di Roma Trionfale per risalire ai responsabili. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Elezioni Sardegna, Fdi valuta ricorso: “Distacco Todde-Truzzu sceso a 600-800 preferenze”
(Adnkronos) – ''Noi abbiamo avuto grande rispetto per gli avversari, tant'è che Truzzu ha subito chiamato la Todde per complimentarsi della vittoria in Sardegna. Non abbiamo contestato alcunché, nessuno ha parlato mai di un ribaltone, ma chiediamo altrettanto rispetto e vogliamo che il risultato elettorale venga commentato sui dati reali e non sulle ipotesi…". Salvatore Deidda, deputato sardo di Fdi e presidente della Commissione Trasporti della Camera, spiega all'Adnkronos che il vantaggio di Alessandra Todde su Paolo Truzzu sembra essersi ridotto e il distacco di 2600 voti del 25 febbraio sarebbe sceso a ''circa 600-800 preferenze". ''Noi – dice Deidda – siamo consapevoli dai dati offerti dai nostri rappresentanti di lista che nelle sezioni da scrutinare ancora rimaste, circa 19, Truzzu può ridurre il distacco dalla candidata del centrosinistra. Noi non tifiamo per un ribaltone – insiste – Siamo convinti che in base al risultato delle sezioni rimaste ancora sospese e tenendo conto anche delle schede contestate e di quelle nulle, il vantaggio della Todde potrebbe assottigliarsi a circa 600-800 preferenze. Noi abbiamo il massimo rispetto per il lavoro dell'ufficio centrale della Corte di Appello di Cagliari che dovrà proclamare l'elezione del nuovo presidente della Sardegna e attendiamo l'esito conclusivo delle schede delle sezioni sospese. Poi, in base ai verbali e ai dati delle sezioni scrutinate, valuteremo il da farsi, ovvero se fare ricorso e ottenere il riconteggio'', conclude Deidda. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
A ‘Speciale Tg1’ gli scatti di Umberto Pizzi e Rino Barillari
(Adnkronos) – L’Italia della dolce vita fatta di attrici e attori famosi, reali, nobili, politici a spasso nelle vie e tra i locali più celebri del centro di Roma, raccontata dalla voce e dalle immagini di due grandi fotoreporter: Umberto Pizzi e Rino Barillari, detto anche "il king dei paparazzi". 'Scatti di cronaca' di Daniele Valentini, in onda domani, domenica 3 marzo, alle 23.40 su Rai 1 per 'Speciale Tg1', racconta una storia fatta di lunghi appostamenti e fidati informatori per carpire l’attimo fuggente: un bacio, una trasgressione da mettere in pagina sui giornali. Foto rubate, seguite spesso da una fuga rocambolesca e qualche volta da un pugno o da una macchina fotografica scassata. Elisabeth Taylor e Richard Burton, Onassis, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Gianni Agnelli, Lady D., Peter O’Toole, Claudia Schiffer sono solo alcuni dei personaggi ritratti da vicino dai due fotografi e, per ognuno, i due fotoreporter hanno aneddoti e indiscrezioni da svelare. Poi la fine della dolce vita e l’arrivo degli anni di piombo, delle stragi. L’obiettivo dei Pizzi e Barillari si rivolge verso i fatti di cronaca nera, primo fra tutti il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. Le notti romane sono cambiate enormemente, i telefoni cellulari raccontano ormai tutti i segreti, ma Rino Barillari e Umberto Pizzi sono sempre lì, dopo milioni di scatti, pronti a fermare ancora una volta l’immagine che fa notizia, lo scatto di cronaca. Il montaggio del documentario è di Germano Satiri e le ricerche negli archivi Rai sono di Giulia Trentini. La colonna sonora è costruita con musiche e canzoni dedicate al mondo della fotografia. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gp Bahrain, Verstappen in fuga: Sainz terzo e Leclerc soffre – La diretta
(Adnkronos) – Il Gp del Bahrain apre il Mondiale 2024 di Formula 1. Max Verstappen con la Red Bull parte dalla pole position davanti alla Ferrari di Charles Leclerc nella gara di 57 giri.
Giro 36 – Sainz sbriga la formalità del secondo pit-stop.
Giro 35 – Leclerc si ferma per la seconda sosta ai box, ancora gomme dure.
Giro 33 – Il leader comanda con 17 secondi di vantaggio su Perez.
Giro 31 – Verstappen in scioltezza allunga ancora. Il vantaggio scavalla i 15 secondi.
Giro 29 – Tutti i team alle prese con qualche problema. Le Mercedes devono fare i conti con le alte temperature del motore. La Ferrari di Leclerc costringe il monegasco a acrobazie in frenata. Solo la Red Bull funziona come un orologio…
Giro 27 – Si apre la seconda finestra di pit-stop. Il degrado limitato delle gomme dure potrebbe indurre qualcuno a tentare una strategia con una sola sosta.
Giro 26 – Le Red Bull gestiscono la situazione con apparente facilità. Verstappen e Perez non sembrano spremere le rispettive monoposto.
Giro 24 – Sainz guadagna su Perez, lo spagnolo riduce il gap a circa 2''.
Giro 22 – Verstappen corre in una categoria speciale. Il vantaggio sul compagno di squadra Perez supera i 10 secondi.
Giro 20 -Tutti i big in pista con le gomme dure. Verstappen comanda davanti a Perez e a un ottimo Sainz. Leclerc è quinto tra la Mercedes di Russell e la McLaren di Norris.
Giro 19 – La gara di Leclerc è complicata, come dimostrano i ripetuti bloccaggi in frenata.
Giro 18 – Verstappen cambia le gomme e rientra mantenendo la prima posizione.
Giro 17 – Sainz è in palla e ci mette pochissimo a riprendersi la posizione rispetto a Leclerc.
Giro 15 – Anche Sainz si ferma per il cambio gomme e rientra alle spalle di Leclerc.
Giro 12 – Perez e Leclerc danno inizio alla girandola dei pit-stop.
Giro 11 – Sainz ottiene il via libera dai box, attacca e supera Leclerc.
Giro 9 – Sainz si avvicina al compagno di squadra, si profila un duello tutto rosso con Leclerc.
Giro 8 – Leclerc non sembra avere feeling con la SF-24 nella prima fase di gara.
Giro 7 – Leclerc non riesce a difendere la terza posizione e viene passato dalla Red Bull di Perez.
Giro 6 – Verstappen vola con la Red Bull, il vantaggio sulla concorrenza arriva a 5''.
Giro 5 – La Ferrari di Leclerc si ritrova la Red Bull di Perez negli scarichi.
Giro 3 – Leclerc cede la seconda posizione alla Mercedes di Russell, che sfutta il Drs e effettua il sorpasso.
Giro 1 – Verstappen conserva la prima posizione e allunga subito su Leclerc, che perde 1 secondo nella tornata iniziale La Red Bull di Max Verstappen, partito dalla pole, come da pronostico, tiene la testa del Gp del Bahrain, il primo di 24 gare della stagione, dopo la partenza, davanti alla Ferrari di Charles Leclerc e la Mercedes di George Russell. La freccia d'argento però al terzo giro riesce nel sorpasso della rossa del monegasco che scivola in terza posizione, Seguono l'altra Red Bull di Sergio Perez e l'altra rossa di Carlos Sainz, davanti all'Aston Martin di Fernando Alonso, alle due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri e all'altra Mercedes del futuro ferrarista Lewis Hamiton. Chiude la top ten la Racing Bulls di Tsunoda. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Pse, congresso a Roma: “Mai con estrema destra”. Schmit candidato a presidenza Commissione Ue
(Adnkronos) – Mai con i sovranisti. Il messaggio del congresso Pse a Roma alla Nuvola ha come destinatari l'Alde e soprattutto il Ppe che terrà il suo congresso la prossima settimana a Bucarest. "La linea di demarcazione è chiara" sulla prossima Commissione Ue, dice il presidente Pse l'ex premier svedese Stefan Lofven, aprendo i lavori alla Nuvola. Mai con i Conservatori di Giorgia Meloni, mai con Identità e Democrazia di cui fa parte Matteo Salvini. "Mai con Afd, Pis, Vox, Le Pen", elenca Lofven. A Roma arrivano i leader e premier socialisti e consegnano al Pd e Elly Schlein, nell'Italia governata dalla destra di Giorgia Meloni, un ruolo particolare nella battaglia contro i sovranisti verso le europee di giugno. E così il voto della Sardegna irrompe nell'assemblea dei 500 delegati Pse da tutta Europa. "Dopo quanto accaduto la scorsa settimana in Sardegna, il Pd e Elly Schlein hanno dimostrato che anche la peggiore destra può essere sconfitta", dice il segretario generale del Pse, Giacomo Filibeck, aprendo i lavori. E poi il presidente Lofven chiamando l'applauso della platea per Schlein: "Congratulazioni per la vittoria in Sardegna. Brava!". Paolo Gentiloni la mette così: "Dall'isola alla Nuvola è stata davvero una bella settimana". Negli interventi che si succedono dal palco, il Pse delinea le priorità verso le europee. La scelta del commissario al Lavoro, il lussemburghese Nicolas Schmit 'padre' del salario minimo, è già un'indicazione di programma. "Sono orgoglioso che Schmit ci guiderà alle prossime elezioni europee. Come commissario Ue -dice il premier portoghese Antonio Costa – Schmit ha lavorato per costruire il pilastro sociale della Ue, a partire dal salario minimo". E Gentiloni: "Schmit è la persona migliore per consentirci di fare altri passi avanti. I prezzi oggi sono del 10% in più rispetto a due anni fa ma i salari non hanno potuto seguire questa tendenza, il nostro piano di ripresa ha creato posti di lavoro ma non ha aumentato i salari. Caro Nicolas, l'Europa ha bisogno di avere una riduzione delle disuguaglianze". Schmit, eletto all'unanimità dal congresso, parla di sostegno all'Ucraina che deve aumentare (richiesta che accumuna diversi interventi, a partire dalla premier danese Mette Frederiksen) e di immediato cessate il fuoco a Gaza. Ma il cancelliere tedesco Olaf Scholz conferma lo stop all'ipotesi di escalation su Kiev: "Non diventeremo parte di questo conflitto, non manderemo le nostre truppe in Ucraina e faremo in modo che non ci sia questa evoluzione". Sottolinea inoltre Scholz: "La destra cresce in tutti i nostri Paesi, quello che hanno in mente le destre è una Europa nazionalista, cercano di minare il fatto che i nostri stati membri saranno forti solo in una Europa unita". Quindi Schmit scalda la platea della Nuvola citando il presidente Sergio Mattarella. "Vorrei mandare un messaggio all'Alde e al Ppe: siate fedeli e coerenti con la vostra storia". "Guardate qui in Italia: c'è un governo di estrema destra che si oppone a un salario minimo che garantisca condizioni di vita dignitose, ai giovani soprattutto. A Pisa si reprime la libertà dei nostri giovani di manifestare in sicurezza: io sto con il presidente Mattarella, con i ragazzi i manganelli sono un fallimento. Uniti contro la destra estrema". Standing ovation per Schmit dalla platea del congresso. Per il premier spagnolo Pedro Sanchez "l'estrema destra" mette in pericolo "l'anima" dell'Europa: "L'anima dell'Europa è in pericolo, spetta a noi socialdemocratici sconfiggere questi nemici e assicurare che l'Europa possa progredire nella giusta direzione". Avverte Sanchez: "Tutti i progressi conseguiti sono in pericolo". Quelli raggiunti nell'affrontare la pandemia innanzitutto: "C'è stata un'epoca in cui, non molto tempo fa, le persone dicevano che la socialdemocrazia non aveva futuro, che le nostre speranze sarebbero state frustrate dal neoliberalismo. Poi c'è stata la pandemia, la guerra e la crisi economica e ancora una volta sono state le idee socialdemocratiche che ci hanno salvato". I socialdemocratici, assicura Sanchez, "continueranno a costruire un'Europa che sia migliore, che sia un faro di civiltà, la sfida è grande, ma la risolutezza è massima". Per il premier portoghese Antonio Costa "l'Europa vive sfide difficili: dall'Ucraina al cambiamento climatico. La nostra risposta è non negare l'evidenza scientifica, posticipando i cambiamenti necessari", come fa la destra. Non mancano gli attacchi diretti alla premier Giorgia Meloni. Dice lo svedese Lofven: "Non lontano da qui c'è via dei Fori Imperiali, la fece costruire Mussolini per fare le sue parate distruggendo una zona di case popolari, densamente abitata. Lo dico perché questo ci ricorda che l'estrema destra sacrifica le persone nel nome della propaganda. Qui è in gioco il futuro dell'Europa, non è un falso allarme questo. Qualche mese fa a Roma i manifestanti di estrema destra facevano il saluto fascista e il fatto che la premier Meloni non sia riuscita a condannare quell'adunata fascista è una vergogna". E aggiunge: "Normalizzare l'estrema destra significa mettere in pericolo tutto quello che abbiamo costruito insieme e il messaggio a Ppe e Alde è che non si può essere europeisti e democratici e poi stringere accordi che sono contro l'Unione Europea". Il congresso elettorale del Pse a Roma si chiude sulle note di 'Bella Ciao' nella versione dei Modena City Ramblers. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Corteo Roma, foto Netanyahu-Meloni con mani insanguinate
(Adnkronos) – “Fermiamo il genocidio, Palestina libera”, “Governo Meloni complice del genocidio” sono alcuni degli striscioni esposti al corteo pro Palestina a Roma che sta per partire da piazza Vittorio. I manifestanti, circa 500 al momento, inneggiano con gli slogan “Palestina libera, Palestina rossa”. Il corteo arriverà a piazzale Tiburtino. Fra le bandiere palestinesi i manifestanti hanno issato anche un cartellone con la foto della stretta di mano tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la premier Giorgia Meloni con impronte di mani insanguinate. Sul posto è presente la polizia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Anpi Milano, presidente si dimette: “Non sono d’accordo con linea nazionale su Palestina”
(Adnkronos) –
Roberto Cenati, da 13 anni alla guida dell'Anpi provinciale di Milano, questa mattina ha annunciato le sue dimissioni in polemica con la posizione sulla Palestina tenuta dall'associazione a livello nazionale. "Non sono d'accordo sulla linea dell'Anpi nazionale che il 9 marzo farà una manifestazione nazionale con la Cgil in cui ha inserito anche l'espressione 'impedire il genocidio'. 'Genocidio' è diventato una parola virale, ma va trattato con grande cura", spiega Cenati all'Adnkronos. "Abbiamo avuto l'attacco barbaro di Hamas che ha massacrato i civili e la reazione d'Israele è stata un bagno di sangue, però l'obiettivo è quello di colpire Hamas, che a sua volta vuole la distruzione di Israele, è contrario alla soluzione 'due popoli e due Stati' e vuole la caccia agli ebrei", evidenzia Cenati, ribadendo che la parola "genocidio non è un formalismo, vuol dire che un Paese vuole sterminare un altro popolo dalla prima all'ultima persona, ma non c'è nelle intenzioni lo sterminio di un intero popolo". "La frase 'impedire il genocidio' è stata usata dal tribunale dell'Aja, ma in fase istruttoria. Non c'è una sentenza di genocidio", evidenzia ancora Cenati, ribadendo che è "sbagliato usarla tra le parole d'ordine", perché "genocidio vuol dire sterminio scientifico e programmato di un intero popolo, Netanyahu certamente sta compiendo un bagno di sangue ma il governo israeliano, che non ascolta nemmeno gli Stati Uniti, non si prefigge lo sterminio di un intero popolo, ma di eliminare Hamas, che a sua volta vuole l'eliminazione di Israele e la caccia agli ebrei". Una posizione quella di Cenati che lo isolava all'interno dell'associazione partigiani. "Io non posso dire che una frase non mi va e rimanere" presidente dell'Anpi, associazione in cui "l'espressione 'impedire il genocidio' è ormai diffusa", tanto a livello nazionale, quanto a livello di circoli milanesi, che spesso aderiscono ai cortei pro Palestina. Anche ai loro presidenti Cenati ha annunciato la volontà di fare un passo indietro. "Hanno accolto bene le mie dimissioni, sono stato io a preannunciarle, perché ritenevo doveroso non passare da vittima, ma dire che non condivido più la linea e a questo punto il mio percorso finisce", spiega. "Ne ho parlato anche con la senatrice Liliana Segre. Ci è rimasta molto male", dice Cenati all'Adnkronos. Nei 13 anni alla guida dell'Anpi milanese, Cenati si è visto spesso accanto alla senatrice a vita sopravvissuta all'Olocausto, ora dispiaciuta dal passo indietro, perché – racconta il presidente dimissionario – "in questi anni ho costruito un rapporto unitario con le istituzioni, la comunità ebraica, il presidio militare, il questore, il prefetto, con le associazioni della resistenza. Le manifestazioni del 25 Aprile che si sono svolte in questi 13 anni sono sempre state unitarie e inclusive. Vorrei che continuassero a essere così, ma non so se accadrà". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mattia Furlani, il figlio d’arte illumina l’atletica azzurra
(Adnkronos) –
Argento nel salto in lungo ai Mondiali indoor di Glasgow. Mattia Furlani esplode in pedana a 19 anni e conquista uno straordinario secondo posto nella rassegna iridata in Scozia. L'azzurro atterra a 8,22 e chiude alle spalle del greco Mitiadis Tentoglou. L'ellenico ottiene lo stesso risultato ma si prende l'oro solo perché supera Furlani nel confronto della seconda misura. Il risultato di oggi è il coronamento di una carriera che è solo all'inizio e che tra pochi mesi, alle Olimpiadi di Parigi 2024, può arrivare ad una svolta ulteriore. Furlani, volendo usare una parola 'grossa', può essere considerato un predestinato. Il lunghista è il terzogenito di una famiglia che nel 2010 si è trasferita a Rieti dopo aver vissuto a Grottaferrata, sui Castelli Romani, e nota per i risultati della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017). Il papà dell'azzurro è Marcello Furlani (altista da 2.27 nel 1985) e la mamma è Khaty Seck, velocista di origini senegalesi. Furlani, tesserato per il Gruppo Fiamme Oro Padova come ricorda il sito della Fidal, ha di fatto vissuto sempre sul campo di atletica anche se dagli 8 ai 13 anni si è dedicato soprattutto al basket, la sua altra grande passione. Poi da cadetto ha iniziato a mostrare il suo talento in pedana, vincendo il tricolore nell’alto al primo anno di categoria, mentre nel 2020 è riuscito a stabilire la miglior prestazione nazionale under 16 (2.10) e anche quella sui 150 metri (16.57). Il primo verò exploit è arrivato con la finale agli Europei U20 nel 2021, contro atleti più grandi anche di tre anni, prima di salire a 2.17 per diventare il miglior sedicenne italiano di sempre. Nella stagione invernale 2022 il passaggio da una pedana all'altra: Furlani ha rivelato le sue qualità anche nel lungo saltando due volte 7.47 a soli cinque centimetri dal limite di categoria in sala. All’aperto con 7.87 ha tolto a Andrew Howe la migliore prestazione italiana allievi dopo 21 anni, incrementata di 26 centimetri, prima della doppietta d’oro agli Europei U18 di Gerusalemme: lungo con 8.04 e alto. Ha stabilito il record europeo U20 al coperto del lungo nel 2023 con 7.99, quindi nella stagione outdoor è atterrato a 8.44 ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione, e 8.24 regolare per battere il record italiano juniores di Howe dopo 19 anni, poi ha vinto il titolo europeo U20 ancora a Gerusalemme con 8.23. Nel 2024 dopo aver ritoccato il suo record europeo U20 indoor (8.08) è diventato primatista italiano assoluto al coperto con 8.34 superando Howe (8.30 nel 2007). Studia in un istituto a indirizzo linguistico. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Covid, Franceschini: “Commissione da disertare, è tribunale politico”
(Adnkronos) – "Bisognerebbe disertare la commissione Covid". Lo ha ribadito il senatore Pd Dario Franceschini, parlando con i giornalisti a margine del congresso Pse a Roma. Per Franceschini sarebbe un modo per evitare "un precedente pericoloso, un tribunale politico". "Ha ragione Dario Franceschini, la Commissione Covid andrebbe disertata ed è ciò che Azione farà – ha scritto su X la vicecapogruppo di Azione Per Renew alla Camera Elena Bonetti – Non siederemo in una Commissione istituita con un testo di legge che non a caso le impedisce di appurare le responsabilità anche di regioni, comuni e ospedali durante la pandemia ma in compenso si arrogherà le competenze per valutare la bontà del metodo con cui la scienza ha validato i vaccini a livello europeo. Non ci faremo trascinare nel tribunale politico di un governo sui governi precedenti: un gioco rischioso in sprezzo di una democrazia che dovremmo custodire e invece si vuole utilizzare come un manganello contro gli avversari politici". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Anm: “Test psico attitudinali? Effetto dileggio e delegittimazione magistrati”
(Adnkronos) – Sull'ipotesi di introdurre test psico attitudinali per i magistrati "l'unico effetto che gli annunci hanno avuto è stato quello del dileggio" dell'ordine giudiziario. Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, in un punto stampa a margine del comitato direttivo centrale in corso a Roma. "Vogliamo capire cosa ha in mente il governo, poi ci confronteremo". "Siamo di fronte a messaggi provocatori" rispetto ai quali "dobbiamo mantenere la razionalità e non cedere a risposte emotive", ha detto Santalucia in un passaggio della sua relazione al Cdc, ricordando che "in Francia i test c'erano e poi sono stati aboliti" e sottolineando la loro "inutilità e pericolosità". I magistrati, ha osservato il presidente Anm, "non sono scoperti, ci sono meccanismi di controllo" e "l'equilibrio è il primo parametro di controllo" poi "c'è il tirocinio di 12 mesi". Anche il segretario dell'Anm, Salvatore Casciaro, ha evidenziato che "l'effetto mediatico è stato quello del discredito della magistratura e la sua delegittimazione. Nessuna categoria ha controlli sull'equilibrio come la nostra". Quanto all'ipotesi di un reclutamento straordinario dei magistrati "è inaccettabile, non si può pensare di rendere il concorso un 'non concorso'" con uno "svilimento dei giovani" che aspirano a entrare in magistratura, ha detto Santalucia. "In un documento abbiamo spiegato le ragioni della nostra contrarietà, perché non sia spacciata come chiusura di casta", ha ricordato Santalucia, nella sua relazione di apertura del Cdc, sottolineando che "la semplificazione delle prove ridicolizza il concorso, che diventa un finto concorso" e che rispetto a quanto previsto dalla Costituzione "il legislatore ordinario non può fare del concorso un simulacro di concorso". "Siamo contrari a concorso riservato per chiunque, ci siamo sempre battuti per un concorso per tutti", ha spiegato il presidente Anm, "la semplificazione delle prove ridicolizza il concorso, che diventa un finto concorso". Santalucia ha poi ribadito che "la separazione delle carriere è per noi una cattiva riforma, abbiamo il dovere civico di dirlo". "Non è per difesa corporativa – ha chiarito – L'unico scopo per noi è ampliare gli argomenti di discussione: non vogliamo interdire nulla, siamo rispettosi della sovranità del Parlamento ma quando ci si accosta a una riforma costituzionale bisogna avere massima consapevolezza della posta in gioco. Noi mettiamo in campo argomenti, siamo fiduciosi in una democrazia che discute, noi vogliamo discutere, non vogliamo deliberare". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, la spy story sui missili tedeschi. Medvedev: “Germania prepara attacco a Russia”
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La Germania discute la fornitura di missili a lungo raggio Taurus all'Ucraina e le ipotesi legate all'uso di queste armi nella guerra contro la Russia. Così, almeno, sembra a giudicare da una conversazione tra ufficiali delle forze armate intercettata e diffusa da Russia Today. Il caso di spionaggio, senza certezze e conferme sull'autenticità delle conversazioni, alza la tensione sulla asse Mosca-Berlino. La Germania sinora non ha inviato missili a lungo raggio all'Ucraina e ufficialmente esclude l'ipotesi di inviare tali armi a Kiev. I Taurus, viste le caratteristiche, potrebbero colpire il territorio russo. La diffusione delle intercettazioni ha innescato la reazione a Mosca, con Dmitry Medvedev in prima fila. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa sui social fa riferimento alla "conversazione telefonica tra gli ufficiali della Bundeswehr sugli attacchi pianificati contro il nostro Paese", cavalcando l'onda e spingendosi decisamente oltre. "I nostri storici avversari, i tedeschi, si sono trasformati ancora una volta nei nostri acerrimi nemici. Basta dare un'occhiata a quanto approfonditamente e in che dettaglio i crucchi discutono di attacchi missilistici a lungo raggio sul territorio russo e scelgono obiettivi e modi più praticabili per danneggiare la nostra Patria e il nostro popolo. E lo fanno senza tralasciare la retorica ingannevole sul non coinvolgimento della Germania nel conflitto. Solo poco tempo fa, qualcuno avrebbe potuto immaginarlo? E come si fa a reagire a questo in modo diplomatico? Io non lo so. Ma so una cosa. Il motto della seconda guerra mondiale è tornato attuale: morte ai fascisti", tuona sui social l'ex presidente russo. Nella conversazione a cui i media russi danno ampio risalto, si parla dell'ipotesi di inviare alle forze ucraine i missili Taurus di fabbricazione tedesca, del loro eventuale impatto sulla guerra e dell'eventuale uso di tali sistemi per raid sul ponte di Crimea. L'Ucraina da tempo chiede alla Germania questi missili ma Berlino rifiuta, denunciando il rischio di una escalation del conflitto.
Ora, la Germania sta indagando sulle possibili intercettazioni di discussioni confidenziali fra ufficiali di alto rango delle Forze armate, ha reso noto il ministero della Difesa tedesco dopo la pubblicazione del contenuto di una registrazione. "Esaminiamo le comunicazioni relative alle forze militari che sono state oggetto di ascolti, il controspionaggio militare ha dispiegato tutte le misure necessarie", ha spiegato un portavoce. "Bisogna capire se si tratta di un fatto eccezionale o di un problema di sicurezza strutturale" delle forze armate tedesche, ha dichiarato il Presidente della Commissione parlamentare di controllo sui servizi, Konstantin von Notz. La pubblicazione di informazioni di intelligence tedesche sulla guerra in Ucraina "è una questione molto seria ed è questo il motivo per cui ci sarà un'indagine molto accurata, molto estesa e molto rapida", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, a margine di una visita in Vaticano. Der Spiegel ha fatto riferimento alle parole di un portavoce del ministero della Difesa che ha annunciato un'indagine per scoprire "se comunicazioni interne nell'ambito dell'aeronautica militare" siano state intercettate. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Italia-Usa, affondo di Conte: “Meloni a Washington per ricevere istruzioni”
(Adnkronos) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "è andata a Washington a ricevere nuove istruzioni. Abbiamo visto che questa fedeltà, non lealtà ma fedeltà a Washington, è stata suggellata anche dal bacio di Biden in testa. Però si è rifiutata di fare un punto stampa, mai successo prima. Adesso speriamo che venga in Parlamento a riferire di queste istruzioni. Il popolo italiano vorrebbe conoscere questo aggiornamento di istruzioni". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, oggi a Pescara a sostegno della candidatura alla Regione Abruzzo di Luciano D'Amico, in occasione di un punto stampa. Conte ha comunque fatto i "complimenti al governo per Chico Forti, complimenti alla nostra filiera diplomatica, all'ambasciatrice Zappia in particolare, che a Washington hanno lavorato bene". Un affondo è arrivato sul fronte dei conti pubblici. "L'Istat ha spazzato via tutte le balle del governo – ha detto Conte – perché ha detto che nel triennio 2021-2023 il rapporto debito-Pil si è ridotto di 17 punti. E' quello che abbiamo sempre sostenuto. Noi per ridurre il debito dobbiamo far crescere il Paese. Lo abbiamo fatto grazie alle nostre misure, anche al Superbonus che ha avuto un ruolo determinante. Purtroppo questo governo non ha nessuna misura per la crescita, ha fatto due leggi di bilancio senza una misura di investimento, e noi ovviamente torniamo allo zero virgola". Riguardo all'esito delle elezioni in Sardegna, "in questo momento stanno certificando i dati ufficiali, ma a noi risulta che non sono 800 ma più di 1.600 i voti di scarto", ha spiegato il presidente del M5S. "In ogni caso – ha aggiunto – a noi ci basta vincere in Abruzzo anche con un minimo scarto, l'importante è che ci sia un rinnovamento per questa terra". "Il mio tour in Abruzzo non è finito – ha detto Conte – ci sarò ancora, ci sarò lunedì e farò qualche puntatina la settimana prossima… Mi piacerebbe anche visitare i paesi più piccoli, non solo i grandi centri. E quindi vi preannuncio che girerò ancora. E voglio incontrare i cittadini abruzzesi, perché il calore di questa gente è incredibile. Mi sta arricchendo tanto". Dell'Abruzzo però, ha continuato Conte, "mi preoccupa la situazione dalla sanità alle infrastrutture, allo spopolamento dei piccoli borghi. Questa terra io la attraverso continuamente, perché passo sempre da qui, e mi fermo, per andare in Puglia. E vedere questi paesini dell'Appennino, della Marsica che si stanno spopolando è un dolore al cuore. Speriamo davvero in un rinnovamento con Luciano D'Amico, che è competente, capace e onesto, per migliorare la qualità di vita e dare un futuro migliore all'Abruzzo". "L'alleanza tiene – ha aggiunto – perché è stata fatta con le persone che ci sono qui, persone che sono state giudicate affidabili, sono state fatte le liste con grande attenzione, e non c'è motivo di non pensare che ci sia una squadra capace, il giorno dopo, di lavorare con serietà, competenza e onestà per migliorare la qualità di vita dei cittadini abruzzesi". Poi, a chi gli chiedeva di commentare le parole di Marsilio secondo il quale i leader dell'opposizione "pascolano avanti e indietro per l'Abruzzo", Conte ha risposto: "Pascoleranno loro forse. Noi non pascoliamo, noi parliamo con la gente e ci fermiamo. A differenza di Giorgia Meloni che, immagino, verrà anche qui a fare un comizio finale senza fermarsi un minuto con le persone. Noi non pascoliamo: noi ci fermiamo a parlare con le persone, a raccogliere le loro istanze e le loro angosce". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)