(Adnkronos) – “Grazie alla collaborazione con Poste Italiane, e alla sua capillare rete di uffici sul territorio, stiamo progressivamente spostando il baricentro delle attività del Viminale per renderlo sempre più vicino alle esigenze dei cittadini". Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della presentazione del progetto Polis per la richiesta di rilascio dei passaporti negli uffici postali dei comuni con meno di 15mila abitanti, con i vertici di Poste Italiane: il direttore generale Giuseppe Lasco, l'amministratore delegato Matteo Del Fante e la presidente del Cda Silvia Maria Rovere. "Oggi prende avvio la sperimentazione di un progetto che, a regime, renderà possibile, nei piccoli Comuni, richiedere o rinnovare il passaporto direttamente negli uffici postali: una importante novità sulla strada della semplificazione dei canali di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione – ha aggiunto – Un segnale di attenzione verso le comunità di quei piccoli centri abitati che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Passaporti, Piantedosi: “Con progetto Polis sempre più vicini a cittadini”
Passaporti: Poste, con progetto Polis si richiede e rinnova presso uffici
(Adnkronos) – Il progetto Polis di Poste Italiane procede a passi sempre più spediti con il lancio del nuovo servizio di richiesta e rinnovo passaporti negli uffici postali dei Comuni al di sotto di 15 mila abitanti. La novità, che parte in via sperimentale in provincia di Bologna, a San Pietro in Casale e Toscanella (frazione di Dozza), in vista della progressiva estensione a tutto il territorio nazionale, è stata presentata all’Ufficio Postale di piazza San Silvestro a Roma alla presenza del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere, dell’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, e del Direttore Generale, Giuseppe Lasco. Il progetto Polis, lanciato a gennaio dello scorso anno, trasforma gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello unico per rendere semplice e veloce l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto di 15mila abitanti. Il progetto è finanziato con risorse del piano complementare al PNNR (Dl 59/2021) con 800 milioni di euro e per circa 400 milioni a carico di Poste Italiane. Grazie alla Convenzione firmata tra Poste italiane, Ministero dell’Interno e Ministero delle imprese e del made in Italy, i cittadini residenti o domiciliati nei Comuni inclusi nel progetto Polis potranno aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente allo sportello dell’ufficio postale, senza doversi recare in Questura, con la possibilità di ricevere il passaporto a domicilio. Basterà consegnare all’operatore del più vicino ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario della somma di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro.In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli Uffici Postali Polis, sarà lo stesso operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento. Il servizio di rilascio del passaporto si aggiunge agli altri già attivi negli uffici postali Polis, nei quali è possibile ritirare certificati anagrafici e di stato civile, certificati previdenziali, certificato per le pratiche di volontaria giurisdizione. Ad oggi sono stati richiesti oltre 5.000 documenti. Nei prossimi mesi sarà possibile fare richiesta della carta di identità elettronica e dei servizi dell’Agenzia delle entrate. I nuovi servizi sono forniti dagli Uffici Postali allo sportello, nelle sale dedicate o tramite totem digitali che permetteranno al cittadino di eseguire le richieste in modalità self. “Al Ministro dell’Interno va il ringraziamento di Poste Italiane per la collaborazione che ci ha permesso di ottenere un obiettivo così importante nel quadro del progetto, – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante – Polis procede rispettando con puntualità la tabella di marcia e suscita grande interesse anche in Europa per il suo valore inclusivo e per la capacità di offrire servizi essenziali al cittadino che risiede in piccoli Comuni, mettendolo al pari di chi vive nelle grandi città ed ha facile accesso agli uffici e ai servizi, grazie all’idea innovativa di ufficio postale che funge da sportello unico della pubblica amministrazione”. “Sottolineo l’importanza della collaborazione stabilita negli anni tra Poste Italiane e il Ministero dell’Interno che sta producendo risultati a beneficio dei cittadini in termini di servizi e di sicurezza – ha commentato il Direttore Generale Giuseppe Lasco – l’avvio della sperimentazione per i passaporti è un nuovo passo in avanti del progetto Polis su cui Poste Italiane sta investendo risorse e competenze. Poste Italiane mantiene dunque gli impegni presi, confermando la sua visione di azienda da sempre vicina alle persone e ai territori per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del Paese”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Caos passaporti, Piantedosi: “Critiche comprensibili ma da Viminale grande sforzo”
(Adnkronos) –
Caos passaporti? "Per noi il progetto Polis è molto importante perché cade in un momento di grande sofferenza del Viminale nel gestire la missione del rilascio dei passaporti, conseguenza anche del fatto che c'è stata un'esplosione del fabbisogno dopo la pandemia e la Brexit. Stiamo subendo comprensibili e ragionevoli critiche ma stiamo facendo un grande sforzo e nel 2023 sono stati rilasciati oltre 2.700.000 passaporti, un milione in più rispetto al trend consolidato degli anni precedenti. Ancora non basta ma oggi con il progetto Polis comincia un processo virtuoso che progressivamente interesserà un quarto della popolazione italiana". Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della presentazione del progetto Polis per la richiesta di rilascio dei passaporti negli uffici postali dei comuni con meno di 15mila abitanti, con i vertici di Poste Italiane: il direttore generale Giuseppe Lasco, l'amministratore delegato Matteo Del Fante e la presidente del Cda Silvia Maria Rovere. Il progetto Polis di Poste Italiane procede a passi sempre più spediti con il lancio del nuovo servizio di richiesta e rinnovo passaporti negli uffici postali dei Comuni al di sotto di 15 mila abitanti. La novità, che parte in via sperimentale in provincia di Bologna, a San Pietro in Casale e Toscanella (frazione di Dozza), in vista della progressiva estensione a tutto il territorio nazionale, è stata presentata oggi. Il progetto Polis, lanciato a gennaio dello scorso anno, trasforma gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello unico per rendere semplice e veloce l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto di 15mila abitanti. Il progetto è finanziato con risorse del piano complementare al PNNR (Dl 59/2021) con 800 milioni di euro e per circa 400 milioni a carico di Poste Italiane. Grazie alla Convenzione firmata tra Poste italiane, Ministero dell’Interno e Ministero delle imprese e del made in Italy, i cittadini residenti o domiciliati nei Comuni inclusi nel progetto Polis potranno aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente allo sportello dell’ufficio postale, senza doversi recare in Questura, con la possibilità di ricevere il passaporto a domicilio. Basterà consegnare all’operatore del più vicino ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario della somma di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro.In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli Uffici Postali Polis, sarà lo stesso operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento. Il servizio di rilascio del passaporto si aggiunge agli altri già attivi negli uffici postali Polis, nei quali è possibile ritirare certificati anagrafici e di stato civile, certificati previdenziali, certificato per le pratiche di volontaria giurisdizione. Ad oggi sono stati richiesti oltre 5.000 documenti. Nei prossimi mesi sarà possibile fare richiesta della carta di identità elettronica e dei servizi dell’Agenzia delle entrate. I nuovi servizi sono forniti dagli Uffici Postali allo sportello, nelle sale dedicate o tramite totem digitali che permetteranno al cittadino di eseguire le richieste in modalità self. “Al Ministro dell’Interno va il ringraziamento di Poste Italiane per la collaborazione che ci ha permesso di ottenere un obiettivo così importante nel quadro del progetto, – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante – Polis procede rispettando con puntualità la tabella di marcia e suscita grande interesse anche in Europa per il suo valore inclusivo e per la capacità di offrire servizi essenziali al cittadino che risiede in piccoli Comuni, mettendolo al pari di chi vive nelle grandi città ed ha facile accesso agli uffici e ai servizi, grazie all’idea innovativa di ufficio postale che funge da sportello unico della pubblica amministrazione”. “Sottolineo l’importanza della collaborazione stabilita negli anni tra Poste Italiane e il Ministero dell’Interno che sta producendo risultati a beneficio dei cittadini in termini di servizi e di sicurezza – ha commentato il Direttore Generale Giuseppe Lasco – l’avvio della sperimentazione per i passaporti è un nuovo passo in avanti del progetto Polis su cui Poste Italiane sta investendo risorse e competenze. Poste Italiane mantiene dunque gli impegni presi, confermando la sua visione di azienda da sempre vicina alle persone e ai territori per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del Paese”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meningite in una scuola di Pisa, profilassi a 400 persone
(Adnkronos) – "Sta bene" uno studente colpito da meningite batterica di tipo B e che frequenta la scuola media a Santa Maria a Monte in provincia di Pisa. L'allarme per il caso ha fatto scattare le procedure di screening da parte dell'Ausl Toscana Nord Ovest che ha avviato i controlli sui contatti e le vaccinazioni, "circa 400 fatte. Abbiamo rintracciato tutti i contatti e la situazione è ad oggi sotto controllo e non ci sono altri casi", spiegano dall'azienda sanitaria contattata dall'Adnkronos Salute.
La meningite di tipo B è un tipo di malattia menigococcica invasiva causata dal batterio Neisseria meningitidis. "Il meningococco alberga nelle alte vie respiratorie (naso e gola), spesso di portatori sani e asintomatici (2-30% della popolazione). La sua presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. Si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie con un periodo di incubazione media di 3-4 giorni (ma che può variare da 2 fino a 10 giorni). La principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani del batterio: solo nello 0,5% dei casi la malattia è trasmessa da persone affette dalla malattia", riporta sul proprio sito l'Iss. "I soggetti con infezione invasiva da meningococco – proseguono gli esperti – sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall'inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giochi, Adm a media: “E’ reato pubblicizzare siti di gioco illegale”
(Adnkronos) – L’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, nell’ambito della sua azione di contrasto al gioco illegale, a tutela del cittadino nonché dei concessionari di gioco, ha avuto modo di rilevare che, recentemente, diverse testate giornalistiche online hanno pubblicato articoli nei quali hanno fornito indicazioni e suggerimenti per effettuare giocate con vincita in denaro su piattaforme non riferibili a concessionari e, di fatto, illegali. Lo riferisce Adm su Facebook. Tra le attività di contrasto agli illeciti nel settore del gioco, l’ADM provvede anche all’inibizione dei domini Internet che offrono o sponsorizzano il gioco illegale, reindirizzandoli verso una pagina contenente un’apposita avvertenza. È opportuno ricordare – fa sapere ADM – che la Legge 401 del 13 dicembre 1989 prevede l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda ai soggetti che pubblicizzano in Italia giochi, scommesse e lotterie accettate all’Estero. Anche il partecipante alle scommesse organizzate da operatori non concessionari è sanzionato con ammenda e arresto fino a tre mesi. Si ricorda, inoltre, che, come previsto dal decreto-legge 12 luglio 2018, n.87, “è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet”. L’Agenzia, quindi, rammenta al mondo dell’informazione che pubblicizzare operatori privi di concessione può comportare per gli stessi media, oltre ai risvolti di natura penale sopra indicati, anche specifici provvedimenti da parte dell’Autorità Garante delle comunicazioni. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cortei, Boschi all’Adnkronos: “Mattarella unisce il Paese, Meloni cerca di dividerlo”
(Adnkronos) – "Nessuno vuole fare processi sommari alle forze dell'ordine ma non sono ammissibili nemmeno manganellate sommarie. Io credo che le parole del presidente Mattarella siano state sagge e volte a unire il Paese e non a dividere come sta cercando di fare la presidente Meloni". Così Maria Elena Boschi di Iv ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione sui cortei di Pisa e Firenze, ieri al centro dell'informativa del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in Parlamento. "Sostegno senza dubbio alle forze dell'ordine ma noi dobbiamo dire ai nostri figli di poterci affidare alle persone in divisa come è sempre avvenuto sentendoci protetti, come è sempre avvenuto, e non avendo paura". Sulla possibilità di accordi, dopo l'Abruzzo, anche nelle prossime regioni al voto, Basilicata e Piemonte, Boschi osserva: "In Abruzzo siamo tutti convintamente a sostegno di D'Amico, ma ogni regione fa storia a sé. Italia Viva decide sulla base dei candidati e soprattutto dei programmi per i territori e quindi vedremo cosa succederà in Basilicata e Piemonte, lì ancora è tutto aperto". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
L’addio del chirurgo di Fedez al Ssn: “O cambia o altri fuggiranno”
(Adnkronos) – "Se oggi in Italia la sanità pubblica e quella privata fossero due atleti, potremmo dire che li hanno messi a fare i 100 metri uno con le scarpette da ginnastica e l'altro con le chiodate d'ordinanza". E in pista per vincere, o anche solo per partecipare gareggiando alla pari, le scarpe contano. Da grandissimo sportivo il chirurgo Marco Antonio Zappa, che in autunno curò Fedez per il sanguinamento di due ulcere, sintetizza così uno dei problemi del Servizio sanitario nazionale. Un mondo al quale ha dedicato "con convinzione, cuore e passione" oltre 40 anni di carriera ai piani più alti della chirurgia laparoscopica e bariatrica, ma che oggi lascia, "stanco e deluso da un sistema dove il merito non è valorizzato, anzi viene spesso 'punito'". L'ormai ex direttore dell'Uoc di Chirurgia generale dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano ha annunciato il suo addio con un'intervista all'Adnkronos Salute. Non dice basta al "lavoro più bello del mondo", che continuerà a esercitare, ma a un Ssn che per frenare i 'camici in fuga' "deve per forza cambiare". Zappa spiega come. "Per prima cosa – dice – la sanità va data in mano ai professionisti. Sarebbe ora che a dirigere gli ospedali vengano messe persone che li hanno vissuti, che degli ospedali conoscono ogni meccanismo e che, forti di questo sapere, potrebbero risolverne i problemi. Se gli ospedali si fanno dirigere a un politico, un amministrativo o altro, può pure essere il laureato migliore del mondo, ma i problemi veri difficilmente li sa riconoscere e quindi non li risolve. Siamo pochi, è vero, ma chi ha una certa età potrebbe essere messo a governare un ospedale con le competenze acquisite sul campo", propone Zappa. Un altro freno da sbloccare per far ripartire gli ingranaggi del Ssn, continua, è "la burocrazia imperante". Per esempio "quella che quando operi un paziente ti costringe a fargli firmare 9 fogli". O "quella per cui, nel settore pubblico, quando chiedi al tuo ospedale di acquistare un nuovo strumento parte un iter lunghissimo; tanto lungo che quando poi lo strumento arriva, ormai è diventato vecchio". In questo modo, incalza il chirurgo, "si mette il pubblico in condizioni inferiori al privato: uno con le sneakers, l'altro con le chiodate". Così "non c'è gara – avverte – con il privato non si riesce a competere". Per Zappa sono un orpello burocratico anche "i concorsi pubblici. Le persone – sostiene – andrebbero scelte per chiamata: il direttore generale dice 'io voglio te' e dopo 5 anni ne rispondono entrambi, il prescelto e chi lo ha portato. Il merito di un medico si valorizza meglio così, piuttosto che con il concorso pubblico che poi a volte chissà come va". Terzo punto, prosegue il chirurgo di Fedez, nella sanità pubblica italiana "è ora di ridare centralità ai primari. Oggi come oggi il ruolo del primario è svilito: se una volta era il 'barone', adesso non conta più niente. Il primario non può più agire secondo meritocrazia, perché rischia di essere attaccato con accuse infondate di mobbing o demansionamento. Non ha più la possibilità di gratificare nel proprio team chi più merita davvero, perché spesso c'è un disegno che si basa su altre logiche e lui è chiamato ad agire rispettandole. Invece la libertà dei primari è fondamentale". Così come "fondamentale è la chirurgia. Se si continua con i chirurghi messi nei pronto soccorso – ammonisce Zappa – nessuno farà più questo mestiere. Se un paziente arriva in pronto soccorso con un'urgenza di competenza chirurgica, dovrebbe funzionare che ad accettarlo trova il medico d'emergenza-urgenza il quale poi chiama il chirurgo. Per legge europea, infatti, se il chirurgo passa la notte in pronto soccorso non può venire né il giorno prima né il giorno dopo, quindi non può andare in sala operatoria. E se per le sale operatorie ho meno chirurghi, essendo i chirurghi già pochi e sempre di meno, ci sono sale operatorie che non aprono affatto. E' un cane che si morde la coda" e il risultato di questo circolo vizioso è che "la chirurgia sta morendo e le specialità chirurgiche vanno deserte. Questa cosa va sistemata". Infine, "serve la rivalsa medico-legale. E' corretto che il cittadino possa fare causa se lo ritiene – osserva il chirurgo – ma è anche altrettanto corretto che il professionista abbia diritto di rivalsa. Tu mi fai causa? Benissimo, se però vinco io mi ridai tutto. In questo modo, forse – conclude Zappa – la smetteremmo di intasare i tribunali con contenziosi che nel 90% dei casi si concludono con un'assoluzione dei medici". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Il chirurgo di Fedez lascia l’Ssn: “Deluso da un sistema dove 1 vale 1”
(Adnkronos) – "Game over, fatemi scendere". Marco Antonio Zappa, eccellenza mondiale della chirurgia addominale, il medico che a fine settembre curò in urgenza Fedez per il sanguinamento di due ulcere e che il rapper ringraziò pubblicamente uscendo dall'ospedale, dice addio al Servizio sanitario nazionale per il quale ha lavorato da inizio carriera. Da oggi, primo marzo, non è più direttore dell'Uoc di Chirurgia generale dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Dopo oltre 40 anni di Ssn, "sono troppo stanco e deluso da un sistema pubblico a cui tutto quello che sono, che ho fatto, che ho dato non interessa affatto". Un sistema dove "uno vale uno. La verità è questa, ci ho messo tanto, ma finalmente l'ho capita e non ci sto più. Lascio", annuncia Zappa, 63 anni compiuti a Natale, sfogando tutta la sua amarezza in un'intervista all'Adnkronos Salute. "Non smetterò di lavorare, di essere un chirurgo, di esercitare il mestiere più bello del mondo – precisa – ma offrirò nuovi progetti ai miei sogni e ai miei pazienti". Nato a Milano ma brianzolo doc, benemerito del Comune di Limbiate (Ape d'Oro 2023), Zappa ha un curriculum lungo 90 pagine. Già al vertice della Sicob, la Società italiana di chirurgia dell'obesità di cui ora è past president, ha all'attivo 5mila interventi, l'80% dei quali di altissima chirurgia in laparoscopia e il 20% in urgenza; nella chirurgia laparoscopica e bariatrica, ci sono due tecniche che portano il suo nome. Autore di 380 pubblicazioni scientifiche, ha firmato 8 capitoli di libri e partecipato a 150 congressi come presidente, moderatore o relatore. In chirurgia ha fatto scuola, con circa 20 video e 25 corsi live. Ciliegina sulla torta il grazie ricevuto da Fedez alle dimissioni dal Fatebenefratelli, il 6 ottobre scorso. A qualunque datore di lavoro basterebbe molto meno per cercare di trattenere un dipendente. Non al Ssn però, non oggi, e così uno come Zappa si rimette 'sul mercato'. "La totale indifferenza del sistema – confessa lui – la mancanza di rispetto, umano e professionale, è la cosa che fa più male".
L'addio del chirurgo di Fedez al Ssn: "O cambia o altri fuggiranno"
Per andarsene il chirurgo ha fatto domanda di pensione, "avendo riscattato 11 anni. Ma se avessi voluto – puntualizza – sarei potuto restare direttore nel pubblico altri 8 anni", anche considerando che "a ottobre mi è stato rinnovato l'incarico". Di fatto, dunque, la sua è una dimissione. Un addio che arriva dopo "29 anni al Policlinico di Milano, 9 anni all'ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba" nel Comasco "e 5 anni e mezzo qui al Fbf-Sacco". Dai tempi della specializzazione fino al primariato o alla direzione di dipartimento, "ho sempre lavorato nel pubblico e lottato per il pubblico", rivendica Zappa. "Ci ho sempre creduto – dice – Dove sono arrivato ho sempre cercato di portare progetti, persone e competenze. Credo però che non sia importato niente a nessuno e non lo accetto più". Da "grande milanista" qual è, il 'camice verde' si spiega con una metafora calcistica: "Se fossi l'allenatore e avessi Van Basten in squadra, lo metterei al centro del progetto, non lo terrei in panchina con le scarpe da ginnastica. E nemmeno lo farei entrare in campo al 95esimo quando perdiamo 4 a 0, altrimenti poi lui cambia squadra e va al Real Madrid". "Il mio telefono era ed è sempre acceso", continua Zappa. "Mi sono messo a disposizione ogni giorno, ogni notte, ogni festivo. Mi alzavo al mattino alle 5 e mezza e arrivavo in ospedale che era ancora buio. Lo facevo perché è l'esempio che conta, non le parole. Perché i miei ragazzi pensassero 'se lui è qui, ci devo essere anch'io'; 'se lui vede i malati per primo, voglio farlo anch'io'. Ci ho messo tutto me stesso, con la squadra e per la squadra: la mia professionalità, il mio cuore, la mia passione". La stessa che da 'atleta azzurro d'Italia per l'alpinismo' – così è stato nominato dal Coni nel 2007 – ha sempre messo in cordata: "Ho scalato 4 delle Seven Summit", le 7 cime più alte della Terra, "la parete sud ovest dell'Alpamayo in Perù e tante di quelle vie", racconta. Sui monti come in sala operatoria, "Marco non conosce la mezza misura", lo descrive la moglie Grazia in un capitolo di 'Sassi tra le nuvole', libro che il chirurgo-alpinista ha pubblicato per raccogliere fondi a favore dell'Alisb, l'Associazione lombarda idrocefalo e spina bifida, di cui ha portato la bandiera su tante vette. Uno di quelli che 'o dentro o fuori'. E anche adesso "chiudo la porta del Ssn con molta amarezza, ma senza rimpianti", assicura. "Non posso più restare in un sistema dove chi più vale più dà fastidio, dove più dai e più sembrano volerti togliere. Lascio il posto a chi saprà convivere con certe logiche, a chi sarà migliore di me o più accomodante, a chi accetterà di muoversi in un ingranaggio che ormai non ha più olio". Le proposte di lavoro gli arrivano a decine, ma Zappa chiarisce: "Voglio accettare solo posti che mi daranno progetti di vita e di professione. Dei soldi non mi importa, mi interessa potermi guardare sereno allo specchio" e ritrovarci "lo sguardo che chiedo a chi entra nel mio team. A tutti dico 'da te voglio una sola cosa: voglio che tutte le mattine, guardandoti, io possa ricordarmi chi ero'". Se da un lato il chirurgo di Fedez sente "il peso di una decisione sofferta che va contro la mia natura di guerriero (che stima Achille sentendosi Ettore)", dall'altro prova "sollievo e un senso di serenità insperato". Nessuna paura o pentimento ("ho tanti progetti"), zero sensi di colpa ("al pubblico ho dato tutto e di più"). Certamente "ad alcuni dei miei collaboratori a cui voglio bene come fossero figli è stato difficile comunicare la mia scelta", ammette. "Siamo soli, siamo orfani", gli hanno detto in questo mese in cui lui – senza rinunciare a operare "in laparoscopia una vecchina con un grave tumore gastrico che aveva bisogno di me" – smaltiva le ferie arretrate. Sono i loro occhi che a Zappa mancheranno di più, "quegli sguardi che dicono 'credo in te e voglio essere come te'". La sua squadra, 16 persone, in questi giorni ha regalato al "maestro" una targa di commiato: "La Chirurgia è fatta di gesti e quei gesti sono i tuoi", c'è scritto. A chi gli chiede qual è il ricordo più bello che terrà con sé, il chirurgo risponde "gli abbracci e i pianti di questi ultimi giorni. Insieme ai visi di tutti quelli che ho operato per un cancro e che mi hanno scritto messaggi di stima professionale, ma soprattutto umana". I pazienti, "quelli che riesci a guarire e quelli che puoi soltanto curare, che ogni mattina ti chiedono 'cosa sarà di me?' e tu non puoi dire 'vivrai', ma solo 'faremo il possibile'". In montagna "io stacco dalla gente che muore", confida Zappa. E poi "c'è il ciclismo", praticato anche a livelli agonistici in memoria del padre grande campione nel dopoguerra. E infine "la passione del Milan, i viaggi per seguirlo in trasferta insieme alle mie figlie Ginevra ed Eloisa", 31 e 22 anni. "Sono fiero di loro – si commuove – immensamente fiero di loro". Le storie di montagna che Zappa racconta sono una dichiarazione d'amore per la chirurgia. "La montagna e la chirurgia si somigliano – spiega – Per affrontare sia una che l'altra devi prepararti ogni volta al meglio e avere sempre l'umilità di rispettarle, altrimenti muori o fai morire. Devi conservare l'assoluta certezza che comunque c'è Qualcun altro sopra di te, sennò rischi il delirio di onnipotenza e non va bene. Come in parete fa il compagno, anche in sala operatoria il tuo aiuto diventa spesso ancora di salvezza, chiodo di protezione, la certezza di riuscire a concludere l'intervento. Di arrivare in cima. Per certe imprese adesso sono vecchio, ma in montagna ci tornerò e ci porterò gli amici". Anche Fedez? "Perché no?", sorride il suo medico. "Federico è certamente allenato maggiormente in modalità anaerobica, ma secondo me sarebbe un mondo meraviglioso da fargli scoprire, una medicina di grande efficacia". Lo spirito con cui affronterà le sue nuove sfide professionali Zappa lo riassume nella storia di "una notte senza luna", di "un bivacco a 5.700 metri d'altezza durante una bufera, lontano dai monti conosciuti, in un luogo che tutti definiscono assassino". E' il racconto di come è riuscito a sopravvivere sul Denali o McKinley, "la grande montagna" dell'Alaska. Sotto la violenza del vento che spazza via i teli termici, con la sola "coperta pesante che sono certissimo mio padre dall'alto abbia steso su di me per proteggermi, ho ascoltato il mio cuore e ho cominciato a pensare al bene e a chi me ne voleva, invece che al male e a chi me lo augurava". Imparando a "guardare avanti con il sollievo dei ricordi che ti fanno sorridere, e con lo zaino delle cattiverie chiuso a doppia mandata e diventato ormai leggero". Per il chirurgo-alpinista nuova vita, nuove vette. (di Paola Olgiati) —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Monza-Roma, De Rossi: “Dybala sta bene. Lukaku? Non vedo musi lunghi”
(Adnkronos) – Contro il Monza "devi essere pronto a tutto: ad affrontare una squadra forte con un allenatore forte che stimo particolarmente". Così il tecnico della Roma, Daniele De Rossi, presenta in conferenza stampa il match dell’U-Power Stadium contro la squadra di Palladino. "Sono contento di come sta gestendo così brillantemente il Monza, ma proveremo a batterlo", afferma De Rossi, reduce da cinque vittorie su sei partite più la qualificazione agli ottavi di Europa League. "Stiamo diventando una famiglia e danno una mano i risultati – afferma – Se si sta bene si sta anche un'ora in più, non si scappa subito a casa, ci si allena felici. Noi stiamo bene e loro sanno che devono lavorare". "Non cerco di fare qualcosa di diverso dal passato. Cerco di gestire come ho fatto alla Spal e che non era diverso quando ero capitano o senatore. Ci sono ruoli e scelte diverse. Quando sei capitano sei amico di tutti, da allenatore sei amico ma poi 12 li mandi in panchina". "Tutti sono in discussione. Dybala e me compreso. Le scelte derivano dal rendimento o dalla condizione". "La gestione di Dyabala è semplice quando hai giocatori bravi, sai che puoi cambiarlo senza che il livello si abbassi". "Lui sta bene, non so quante volte abbia fatto 110 minuti e poco dopo altri 90. Lui si trova bene, ma quando fai tripletta anche qualche acciacco è meno fastidioso". Quanto a Lukaku "la sua condizione è da stella, che corre e lotta sempre. Questo rende felice tutti, è un calciatore che tutti vorrebbero. Non vedo musi lunghi, è il loro lavoro. Romelu da questo punto di vista è il giocatore perfetto". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ascolti tv, ‘Doc’ vola e conquista la prima serata
(Adnkronos) – 'Doc – Nelle Tue Mani 3', in onda ieri su Rai1, è stato seguito da 5.160.000 spettatori con il 26.9% di share, risultando il programma più seguito dal prime time. Al secondo posto 'Terra Amara' su Canale 5, con 3.026.000 spettatori e il 15.7% di share. Al terzo posto, 'Le Iene presentano: Inside' su Italia 1, con 1.161.000 spettatori e il 7.3% di share. A seguire, tra gli ascolti di prime time: 'Splendida Cornice' su Rai3 (826.000 spettatori, share 4.4%), 'Piazzapulita' su La7 (806.000 spettatori, share 5.3%), 'Dritto e Rovescio' su Rete4 (729.000 spettatori, share 4.7%), 'Only Fun – Comico Show' sul Nove (689.000 spettatori, share 3.4%), 'Attacco al Potere – Olympus Has Fallen' su Tv8 (458.000 spettatori, share 2.3%), 'Una Questione Privata' su Rai2 (315.000 spettatori, share 1.5%). —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
In radio è ancora effetto Sanremo, ‘Sinceramente’ di Annalisa il brano più ascoltato
(Adnkronos) – In radio è ancora forte l'effetto Sanremo e, dopo 'Tuta gold' di Mahmood e 'La noia' di Angelina Mango, questa settimana è 'Sinceramente' di Annalisa il brano più ascoltato. E' la classifica di EarOne airplay radio che vede Annalisa conquistare la vetta, prendendo il posto occupato la scorsa settimana da Angelina Mango che è scivolata in quinta posizione. A distanza di quasi un mese, il festival si fa ancora sentire nelle radio italiane: nei primi dieci posti della classifica ci sono otto brani che sono stati in gara. 'Tuta gold' di Mahmood si conferma al secondo posto e precede 'Casa Mia' di Ghali (terzo posto, +3) e 'Un ragazzo una ragazza' dei The Kolors (confermato al quarto posto). Perde una posizione rispetto la scorsa settimana Geolier. La sua 'I p’ me, tu p’ te' è al sesto posto e precede 'Apnea' di Emma che si conferma in settima posizione. Per trovare due canzoni non sanremesi bisogna scorrere la classifica fino all’ottavo posto dove 'Training Season' di Dua Lipa (+4) precede 'Yes, and?' di Ariana Grande (nono posto, -1). Chiude la top 10 'Vai!' di Alfa (decimo posto, +4). Le tre più alte nuove entrate sono: 'Love On' di Selena Gomez (posizione 26), 'Mustang' dei Kings Of Leon (posizione 79) e 'Murder On The Dancefloor' di Sophie Ellis-Bextor (posizione 97). Confermate le prime due posizioni della classifica EarOne airplay dance: 'All Night Long' di Kungs X David Guetta X Izzy Bizu precede anche questa settimana 'Lovers In A Past Life' di Calvin Harris & Rag’N’Bone Man. Terzo posto per 'Beat Of Your Heart' di Purple Disco Machine e Ásdís (+2). La classifica EarOne airplay urban è guidata anche questa settimana da 'I p’ me, tu p’ te' di Geolier. Secondo posto confermato per 'Soli a Milano' dei Club Dogo feat. Elodie mentre guadagna una posizione e sale al terzo posto 'Cenere' di Lazza. 'Fell In Love' dei Blink-182 guida anche questa settimana la classifica EarOne airplay rock. 'Oh No :: He Said What?' della band britannica Nothing But Thieves guadagna una posizione (secondo posto) e supera 'Avalanche' dei Thirty Seconds To Mars (terzo posto, -1). Nessuna novità nei primi tre posti della classifica EarOne airplay latin: 'Contigo' di Karol G & Tiësto (primo posto), Bubalu” di Feid e Rema (secondo posto) e 'La Falda' di Myke Towers (terzo posto). I primi tre posti della classifica EarOne airplay tv sono occupati da 'Sinceramente' di Annalisa (+2), 'Tuta gold' di Mahmood e 'Un ragazzo una ragazza' dei The Kolors (+1). 'Vai!' di Alfa guida la classifica EarOne airplay radio indipendenti. I Negramaro con 'Ricominciamo tutto' si confermano al secondo posto, seguiti da Zerb & Sofiya Nzau con 'Mwaki' (+1). La classifica EarOne airplay tv indipendenti vede nelle prime tre posizioni 'Vai!' di Alfa, 'Ricominciamo tutto' dei Negramaro e 'Ti muovi' di Diodato. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Chiara Ferragni a ‘Che Tempo Che Fa’, Tar respinge ricorso Codacons
(Adnkronos) – Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Codacons contro la partecipazione di Chiara Ferragni a 'Che tempo che fa' su Nove Tv nella puntata di domenica 3 marzo. Lo rende noto la stessa associazione dei consumatori, che aveva presentato ricorso d’urgenza al Tribunale amministrativo chiedendo di garantire ai telespettatori "correttezza dell’informazione nel corso della trasmissione ed evitare che l’intervento dell’influencer si trasformasse, come avvenuto sul Corriere della Sera, in una difesa senza contraddittorio sullo scandalo del pandoro-gate, vicenda per la quale la Ferragni, oltre ad essere stata multata dall’Antitrust, è sotto indagine per il grave reato di truffa aggravata a danno dei consumatori". Il Tar del Lazio con un decreto monocratico emesso oggi a firma del presidente della IV sezione, Roberto Politi, ha ritenuto di non poter intervenire in assenza di una violazione già verificatasi, considerato che “il pregiudizio, come sopra paventato, rivesta carattere meramente ipotetico, in quanto sostanziato da condotte aventi futura collocazione temporale e non preventivabile contenuto. Escluso che possa procedersi, nella presente sede cautelare, alla somministrazione (quantunque veicolata da un intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) di regole di condotta, quanto allo svolgimento di una trasmissione televisiva, chiaramente esulanti dai poteri dispositivi dell’adito giudice amministrativo”. Il Tar del Lazio, tuttavia, fa sapere il Codacons, “rivolge un monito all’Agcom e al conduttore Fabio Fazio”, scrivendo nel decreto che “comportamenti eventualmente posti in essere in violazione delle vigenti regole ordinamentali presidianti il carattere di correttezza, completezza ed imparzialità dell’informazione televisiva, ben si prestano ad essere, dalla competente Autorità, vagliate al fine dell’adozione dei previsti provvedimenti di carattere repressivo e/o sanzionatorio”. “Siamo certi che, come avvenuto con la vergognosa intervista sul Corriere della sera, in assenza di contraddittorio Chiara Ferragni potrà dire ciò che vorrà a ‘Che tempo che fa’, e magari continuare a derubricare le gravi scorrettezze messe in atto dalle sue società sui casi del pandoro Balocco, delle uova di Pasqua e della bambola Trudi come ‘fake news’ o semplici errori di comunicazione, ingannando così i telespettatori che da casa assisteranno alla trasmissione, e con la complicità di Fabio Fazio, notoriamente incline ad assecondare i propri ospiti evitando qualsiasi domanda scomoda – commenta il Codacons – Vedremo cosa accadrà domenica 3 marzo e, in caso di scorrettezze, se l’Agcom non adotterà provvedimenti il Tar potrà intervenire per decidere eventuali sanzioni”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lavoro, Istat: a gennaio occupazione in calo, -34mila su mese
(Adnkronos) – A gennaio, rispetto al mese precedente, diminuiscono gli occupati e i disoccupati, mentre aumentano gli inattivi. L'occupazione cala (-0,1%, pari a -34mila unità) tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse dall'Istat. Confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unità) e alla stabilità degli inattivi. Il numero di occupati, a gennaio 2024, supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% (+362mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila). A gennaio la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bassetti: “Se sanità in Campania non funziona è colpa di De Luca non di Schillaci”
(Adnkronos) – "Non si può attaccare il ministro della Salute perché la sanità in Campania non funziona visto che è governata a livello regionale. Mi pare pretestuoso quello che fa De Luca che scarica le colpe su Schillaci quando le cose non funzionano nella tua regione". Così all'Adnkronos Salute l'infettivologo Matteo Bassetti interviene in difesa del ministro della Salute nello scontro tra Schillaci e il presidente della Campania Vincenzo De Luca, al centro la polemica per i manifesti della Regione che da alcuni giorni campeggiano in varie città campane e che accusano il governo di aver "tradito il Sud". Sulla questione interviene il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Rispediamo al mittente le accuse da parte del governatore della Campania, De Luca nei confronti del Governo, del Ministro Schillaci e della sanità pubblica. La situazione in cui riversa la Campania è rovinosa – afferma – Non per niente la Regione tuttora governata da De Luca detiene il triste record negativo per mobilità sanitaria interregionale. Mi spiace per De Luca ma questo Governo crede nel Sud, crede nella sanità pubblica e sta ridando quell’offerta di salute equa e omogenea che il Mezzogiorno merita, sancita dalla nostra Costituzione e dovuta a tutti i cittadini italiani". "I fatti parlano chiaro e molte delle cose che lo stesso De Luca elenca, noi le abbiamo già portate a casa in soli 15 mesi di Governo. Cosa ha fatto lui in ben 9 anni di amministrazione? – continua Gemmato – Accusa il Governo di non stanziare fondi a sufficienza per il Sud, e quindi anche per la Regione da lui governata, quando invece l'applicazione dei nuovi criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2023 hanno spostato alle Regioni del Sud 220 milioni di euro. Tra queste vi è la Campania, naturalmente, con quasi 84 milioni". "Per non parlare di edilizia sanitaria. A inizio mese il Governo ha attribuito alla Regione Campania 1 miliardo di euro per la realizzazione di 13 diversi interventi diffusi sul territorio regionale, destinati a potenziare la sanità pubblica della Regione. Per quanto riguarda le azioni dedicate alla medicina di emergenza-urgenza, nel cosiddetto Decreto Bollette è stata prevista l'indennità di pronto soccorso per il personale impiegato nei ps, è stata aumentata la tariffa oraria della prestazione aggiuntiva nell’area dell’emergenza-urgenza e l'accesso ai concorsi per la Disciplina di Emergenza-Urgenza per chi abbia maturato almeno tre anni di servizio", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Germania, 4 morti in sparatoria: un bimbo tra le vittime, arrestato un soldato
(Adnkronos) – Una sparatoria avrebbe fatto quattro vittime nel Land tedesco della Bassa Sassonia. La polizia è intervenuta alle prime ore di oggi dopo una chiamata proveniente da un'abitazione a Scheeßel, dove si era verificata una sparatoria. Gli agenti hanno messo in sicurezza l'edificio e lo hanno preso d'assalto. All'interno dell'abitazione, secondo la polizia, c'erano "diverse vittime". Secondo le informazioni dei media tedeschi, i morti sarebbero 4 tra cui un bambino. La situazione sul terreno è rimasta molto tesa anche al mattino: alla vicina stazione ferroviaria di Rotenburg, tra gli altri luoghi, erano di stanza forze di sicurezza con fucili mitragliatori e diverse case erano state circondate. All'alba l'annuncio secondo cui il sospetto si è costituito ed è stato arrestato: si tratterebbe di un soldato della Bundeswehr. Attualmente, un'operazione di polizia è in corso anche nella caserma von Düring di Rotenburg. Le 'scene del crimine', secondo la polizia, sarebbero due: una nella casa di Westervesede a Scheeßel e una a Bothel, distretto di Rotenburg. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Strage di civili a Gaza, Usa bloccano dichiarazione condanna Israele all’Onu
(Adnkronos) – Gli Stati Uniti hanno bloccato al Consiglio di Sicurezza dell'Onu una dichiarazione di condanna di Israele per la strage avvenuta ieri a Gaza City, dove oltre 100 palestinesi che aspettavano aiuti alimentari sono rimasti uccisi. Il testo, presentato dall'Algeria, esprimeva "profonda preoccupazione" ed indicava che la tragedia era stata innescata "dal fatto che le forze israeliane hanno aperto il fuoco". Secondo l'ambasciatore palestinese all'Onu, Riyad Mansour, nella riunione d'emergenza a porte chiuse del Consiglio 14 su 15 membri del Consiglio sostenevano il testo presentato dall'Algeria. Ma non gli Stati Uniti: "Le parti stanno lavorando ad una formula per vedere se possiamo avere una dichiarazione, il problema è che in questa non abbiamo tutti i fatti" ha detto ai giornalisti il vice ambasciatore Robert Wood, sottolineando di volere un testo che rifletta "il necessario giusto controllo riguardo alle responsabilità". Il diplomatico americano si riferisce al fatto che, mentre le autorità di Gaza incolpano le forze israeliane per la strage, gli israeliani affermano di non aver sparato sulla folla, ammettendo che i propri militari avrebbero sparato dei colpi di avvertimento quando le persone hanno iniziato ad avanzare verso il convoglio di aiuti. Secondo la ricostruzione fornita da Israele, la maggior parte dei civili sono rimasti uccisi nella calca e dai camion che hanno perso il controllo, mentre meno di 10 persone sarebbero rimaste uccise da militari israeliani. Mansour ha raccontato di aver incontrato prima della riunione l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield: "l'ho implorata di fare in modo che il Consiglio di Sicurezza potesse produrre un testo che condannasse queste uccisioni ed i responsabili di questo massacro" ha detto aggiungendo che se il Consiglio avesse "la determinazione di impedire che altri massacri come questo quello di cui abbiamo bisogno è un cessate il fuoco". Ad un mese dall'inizio dell'inchiesta sulle denunce di coinvolgimento di dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati palestinesi (Unwra) nel massacro del 7 ottobre, l'Onu è ancora in attesa dei documenti di intelligence israeliani che confermerebbero le denunce. Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha detto in un briefing che l'Ufficio di supervisione interna (Oios) sta attualmente cercando di "verificare ulteriori informazioni e di confrontare i dati ottenuti con i materiali in mano alle autorità israeliane, che l'OIOS si aspetta di ricevere a breve". Israele ha accusato diversi dipendenti dell'Unwra di essere coinvolti negli attacchi terroristici del 7 ottobre e molti dei principali donatori occidentali dell’agenzia, tra cui Stati Uniti e Germania, hanno temporaneamente sospeso i contributi all’agenzia. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha definito credibili le accuse e ha promesso un’indagine approfondita, oltre a licenziare un certo numero di membri dello staff. A più di quattro settimane dall'inizio delle indagini, gli investigatori dell'Onu stanno ora programmando un viaggio in Israele per ottenere informazioni dalle autorità locali. Finora sono stati analizzati numerosi altri documenti, anche provenienti da altri paesi. Stando alla Dpa, Israele avrebbe fornito all'Onu 12 nomi e dati di geolocalizzazione sul 7 ottobre, dati che sono stati verificati dall'Onu. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, Pentagono avverte: “Se Kiev viene sconfitta, Nato combatterà la Russia”
(Adnkronos) – "Se cade l'Ucraina, veramente credo che la Nato dovrà combattere con la Russia". E' quanto ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, sottolineando, durante un'audizione al Congresso, che "sappiamo che se Putin ha successo qui, non si fermerà, continuerà ad adottare altre azioni aggressive nella regione". "Se l'Ucraina cade, Putin non si fermerà – ha ripetuto il capo del Pentagono – continuerà ad avanzare ed attaccare territori sovrani suoi vicini. Se io fossi un Paese baltico, io sarei veramente preoccupato di quello che potrà succedere, conoscono Putin, sanno quello di cui è capace". Per questo, ha continuato Austin rivolgendosi in particolare ai repubblicani che stanno bloccando il pacchetto di aiuti militari a Kiev da 60 miliardi di dollari, "non aiutare l'Ucraina è un cammino molto pericoloso", ricordando come "tutti i giorni" vediamo "i rischi sul campo di battaglia dove gli ucraini combattono con coraggio per difendere il loro territorio" e dove i russi stanno conquistando terreno, anche a causa del ritardo degli aiuti, che sta provocando l'esaurimento delle munizioni. "Se proseguiamo su questo cammino, sarà un regalo a Putin", ha detto ancora riferendosi al blocco dei fondi a Kiev, che rischia anche di mettere in crisi il ruolo di Washington "come socio e alleato di cui fidarsi". "Gli alleati sono preoccupati del messaggio che stiamo mandando e del mancato sostegno all'Ucraina che certamente sta avendo un impatto sul morale delle truppe ucraine", ha poi aggiunto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dengue in Italia, cosa fare contro il virus? Le indicazioni in uno studio
(Adnkronos) – La preparazione dei sistemi sanitari nell'affrontare la Dengue dovrebbe prevedere anche per l'Italia "una forte sorveglianza genomica" e "il tracciamento e l'identificazione delle catene locali di trasmissione del virus". Sono alcune delle indicazioni contenute nello studio, in corso di accettazione su 'Nature Microbiology', firmato da Francesco Branda, Unità di statistica e Epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma; Taishi Nakase, epidemiologo della Stanford University; Antonello Maruotti, statistico della Lumsa di Roma e Massimo Ciccozzi, responsabile dell'unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma; Marta Giovannetti della Fundação Oswaldo Cruz di Minas Gerais (Brasile). Lo studio riassume le infezioni di Dengue segnalate in Italia negli ultimi otto anni e propone come obiettivo "di migliorare l'accessibilità alle informazioni da parte della comunità scientifica in modo tale che si possa generare maggior consapevolezza legate all'emergenza della Dengue nel Paese". Il lavoro ha anche esplorato il potenziale contributo dal cambiamento climatico a livello locale sulla trasmissione della Dengue in Italia. "La Dengue ha come vettore una zanzara tropicale ma anche la nostra zanzara 'locale' può essere un vettore – spiega all'Adnkronos Salute Ciccozzi -, il rischio che corriamo è che si verifichi con la Dengue quello che è successo con la Chikungunya che si è adattata alla nostra zanzara e oggi è diffusa stabilmente in diverse zone. Dobbiamo sorvegliare per prevenire i focolai, anche intervenendo dove sono segnalati casi con azioni rapide di disinfestazione e l'uso di larvicidi". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
F1 GP Bahrain, oggi le qualifiche: orari e dove vederle in tv e in streaming
(Adnkronos) – Giornata di qualifiche oggi, venerdì 1° marzo, per il GP del Bahrain, primo appuntamento del Mondiale 2024 di F1. Dopo le prime due sessioni di prove libere (FP1 e FP2) di ieri, sul circuito di Sakhir sono in programma le Libere 3 e le qualifiche che decideranno e a chi andrà la prima pole-position della stagione. Domani, sabato 2 marzo, la gara che assegna i primi punti iridati dell'anno. Ieri Lewis Hamilton è stato il più veloce nella seconda sessione di prove libere. L'inglese della Mercedes gira in 1'30"374 precedendo il connazionale e compagno di squadra George Russell (1'30"580) e lo spagnolo dell'Aston Martin Fernando Alonso (1'30"660). Quarto posto per la migliore delle Ferrari, quella dello spagnolo Carlos Sainz (1'30"769) che si lascia alle spalle l'australiano della McLaren Oscar Piastri (1'30"784) e il campione del mondo in carica, l'olandese della Red Bull Max Verstappen (1'30"851). Nono posto per l'altra Rossa, quella del monegasco Charles Leclerc (1'31"113). Si torna in pista domani con le terze libere alle 13.30, alle 17 ci saranno invece le qualifiche ufficiali.
La prima sessione ha invece visto protagonista Daniel Ricciardo. L'australiano al volante della Racing Bulls ha girato in 1'32"869 precedendo le due McLaren dell'inglese Lando Norris (1'32"901) e di Piastri (1'33"113). Sesto tempo per Verstappen (1'33"238) e ottavo posto per la migliore delle Ferrari, quella di Leclerc (1'33"268). Undicesimo crono per la rossa dello spagnolo Sainz (1'33''385). Premessa: sono solo i primi collaudi e la pretattica regna sovrana. Dopo le prove libere, emerge però un primo parziale quadro che può offrire spunti di analisi in vista delle qualifiche e della gara. Mercedes e Red Bull Racing, se si considerano anche i risultati dei test sull'asfalto di Sakhir, appaiono già in palla. Ferrari e McLaren, rispetto al complicato avvio del Mondiale 2023, si avvicinano al primo semaforo verde lasciando intravedere una crescita e un potenziale che, quantomeno, potrebbero portare a ridurre il gap rispetto al 'mostro Verstappen'. Categoria outsider: lecito aspettarsi sorprese positive da Alpine, Aston Martin e AlphaTauri. L’appuntamento in tv con le Prove Libere 3 è alle 13:30 su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su NOW e SkyGo. Le qualifiche e la gara saranno trasmesse in differita anche in chiaro sul digitale terrestre su TV8, rispettivamente alle ore 22 e alle 21.30. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Covid Italia, dati ultima settimana: Rt sale, ancora giù incidenza e ricoveri
(Adnkronos) – Dopo una settimana di parametri Covid sempre in calo, in Italia torna a salire con un "lieve aumento" l'Rt, che però "è sempre sotto la soglia epidemica". E il dato sull'occupazione dei posti letto in area medica e in rianimazione continua intanto ad essere in diminuzione. E' il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss). "L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 20 febbraio è sotto la soglia epidemica, pari a 0,73 (0,64–0,83), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (Rt 0,65 (0,57–0,73) al 13 febbraio)", si legge nel report. Al 28 febbraio "l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,9% , in diminuzione rispetto alla settimana precedente (2,1% al 21 febbraio). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,5%, rispetto alla settimana precedente (0,6% al 21 febbraio", continua il report. Infine, "l’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 22-28 febbraio è pari a 2 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (3 casi per 100.000 abitanti nella settimana 15-21 febbraio)", conclude il monitoraggio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)