De Gasperi, oggi commemorazione alla Camera: presente Mattarella

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(Adnkronos) – Nell'anno del settantesimo anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, figura chiave della ricostruzione democratica italiana, la Camera dei deputati, in collaborazione con la Fondazione De Gasperi, promuove, alle 11, una cerimonia commemorativa nell’Aula di Palazzo Montecitorio. L’evento centrale dell’Anno Degasperiano si aprirà con l’esecuzione degli inni nazionale ed europeo da parte della Banda Interforze, seguita dai saluti istituzionali del Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con successivo contributo del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. La Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola terrà quindi il proprio intervento e, a seguire, l'attore e regista Michele Placido eseguirà una lettura teatralizzata delle parole che De Gasperi pronunciò alla prima seduta dell'Assemblea Costituente. A questo punto il Presidente della Fondazione De Gasperi, Angelino Alfano, pronuncerà la propria introduzione. La cerimonia includerà anche la proiezione del cortometraggio realizzato dalla Fondazione "Alcide De Gasperi visionario costruttore", e i contributi di Pier Ferdinando Casini, presidente del Gruppo italiano dell'Unione interparlamentare, e del giudice della Corte Costituzionale Giovanni Pitruzzella, che analizzerà l’attualità dell’eredità politica e morale di De Gasperi. A conclusione della cerimonia Placido interpreterà un altro discorso dello statista: "La nostra patria Europa", pronunciato a Parigi il 21 aprile del 1954. Saranno presenti in Aula Paola De Gasperi, figlia minore dello statista, e i nipoti. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Strage Bologna, Mattarella: “Strategia eversiva neofascista, ferita insanabile”

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(Adnkronos) – "Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani". Lo si legge in un passaggio della dichiarazione rilasciata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione dell'anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto del 1980. "I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano", continua Mattarella. "La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere", sottolinea. "A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune", termina il Capo dello Stato. "Siamo oggi qui raccolti per commemorare il 44esimo anniversario della Strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile: vale a dire le persone comuni. Il governo c’è, come c’è l’Italia, intera e unita, al fianco di Bologna, e c’è a tenere viva una memoria che non serve soltanto a ricordare chi, in quel tragico 2 agosto, perse la vita o fu annientato dal dolore della perdita dei propri cari", afferma intanto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla cerimonia di commemorazione del 44esimo anniversario della strage. "Tenere viva, tutti insieme, la memoria dell’attentato, condividerne senza riserve la verità, serve a guardarci con reciproca fiducia, serve a rinsaldare un’alleanza democratica, a fare meglio, a fare di più, per risolvere i conti col passato – continua – E non basta non dimenticare. Bisogna agire. Lo dobbiamo fare tutti, governo e cittadini". "Alle ore 10.25 del 2 agosto 1980, una violenta esplosione squarciò la tranquillità di un'estate italiana, trasformando la stazione di Bologna in uno scenario di devastazione e di morte. Ottantacinque vite innocenti furono spezzate. Oltre duecento persone rimasero ferite, un'intera nazione fu colpita al cuore. Quell'atto barbarico e vile non solo ha tolto la vita a tanti nostri concittadini, ma ha cercato di seminare il terrore e la disperazione in tutto il Paese. I morti e i feriti del 2 agosto sono vittime di una guerra alla nostra democrazia, in cui siamo tutti dalla stessa parte", le parole del ministro. "Un pensiero speciale voglio rivolgere alle famiglie delle vittime. Il vostro dolore, la vostra forza, la vostra dignità, sono per tutti noi un esempio. Avete trasformato la vostra sofferenza in un impegno costante per la verità e la giustizia", continua.  "Viviamo un momento in cui, nel mondo, sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base della pace e della convivenza civile e che sono scolpiti nella nostra Carta Costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace, la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente. Per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e di intolleranza, ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e a ogni totalitarismo", sottolinea Piantedosi. "Il ricordo di quella tragica giornata rinnova e rafforza in tutti noi la consapevolezza del valore della coesione sociale e della solidarietà – continua Piantedosi – Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con determinazione e unità, per garantire un avvenire di pace e di sicurezza per tutti. Dobbiamo proseguire il nostro impegno affinché ai familiari di vittime innocenti sia assicurato il giusto riconoscimento per il tributo di dolore e sofferenza che hanno pagato. Il parlamento ha impresso un’importante accelerazione all’esame dei progetti di legge che puntano ad estendere la platea dei beneficiari delle provvidenze economiche per le vittime del terrorismo, ma anche a semplificare le procedure per la presentazione delle istanze e per la concessione dei benefici". "Disegni di legge sui quali, voglio dirlo, si registra l’ampia condivisione di tutte le forze politiche ed il massimo sostegno del governo – aggiunge – Per rendere più efficace e rapido questo percorso, stiamo fornendo ogni possibile contributo affinché possano essere soddisfatte tutte le legittime aspettative dei familiari delle vittime".  "Presidente Bolognesi, lo voglio sottolineare – sottolinea il ministro rivolgendosi al presidente dell'associazione dei familiari – porsi il problema delle coperture finanziarie significa avere a cuore, concretamente e seriamente, i diritti delle vittime del terrorismo. Diversamente, si rischierebbe di fare promesse che non troverebbero poi concreta realizzazione". "Lo squarcio nella parete della sala d’attesa della stazione di Bologna è una cicatrice permanente delle terribili lesioni provocate dall’esplosione, ma è anche un monito a non abbassare mai la guardia, a non dimenticare mai, a non permettere che l'odio e la violenza prendano il sopravvento – conclude – È un impegno che dobbiamo rinnovare ogni giorno, con gesti concreti, con scelte coraggiose, con una visione chiara e decisa del futuro che vogliamo costruire. E noi, oggi, con la nostra presenza, stiamo rinnovando questo impegno".   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stefano Tacconi lascia la rianimazione, come sta: cosa dicono i medici

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(Adnkronos) – L’ex portiere della Juventus, Stefano Tacconi, operato ieri all’ospedale Molinette di Torino per una ricostruzione chirurgica di un’arteria femorale, ha lasciato il reparto di rianimazione dove era stato ricoverato dopo l’intervento ed è stato trasferito nel reparto di Chirurgia vascolare universitaria. A darne notizia una nota della Città della salute di Torino in cui si sottolinea che “il paziente ha trascorso una notte tranquilla. Il decorso post operatorio prosegue regolarmente”. “Il paziente dimostra condizioni cliniche stabili ed un rapido miglioramento nella perfusione e circolazione dell'arto inferiore destro operato ieri pomeriggio”, precisa ancora la nota dell’ospedale torinese.  Il 67enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato cinque ore per ricanalizzazione endovascolare aorto iliaca e ricostruzione chirurgica della arteria femorale.  L'operazione si è resa necessaria "per un grave quadro di ischemia arteriosa dell'arto inferiore destro, a causa di arteriopatia diffusa aorto iliaco femorale (ostruzione arteriosa da aorta a femore)". Una patologia, precisano, non connessa a quella pregressa – un'emorragia cerebrale provocata da un'ischemia – che aveva colpito il calciatore nel 2022 mentre si trovava ad Asti.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Venezia modello internazionale di resilienza climatica, Vsf protagonista alla COP29 di Baku

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(Adnkronos) – "La Fondazione continua a consolidare il proprio ruolo internazionale sui temi della sostenibilità ambientale e, in particolare, sulla protezione dei centri urbani dall’innalzamento del livello del mare". Ad affermarlo è Alessandro Costa, Direttore Generale della Venice Sustainability Foundation (Vsf), di ritorno da Baku, dove ha partecipato ai lavori della 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop29 Azerbaigian). In questa occasione, Vsf ha organizzato al Padiglione Italia una conferenza dal titolo "Il paradigma di Venezia: strategie per l’adattamento all’innalzamento del livello del mare e la riduzione del rischio di catastrofi", in cui è stato illustrato il "modello Venezia" come esempio concreto e replicabile di resilienza e sostenibilità.  Vsf ha inoltre preso parte alla tavola rotonda organizzata al Padiglione Cinese dal titolo “Actively Guard against Climate Risks and Build Low-carbon and Resilient Cities”, contribuendo al dialogo internazionale sul tema delle città resilienti e a basse emissioni di carbonio. Sempre in occasione della Cop29, Alessandro Costa ha incontrato Johan Moberg, Ceo di Green Hydrogen Organisation, avviando i preparativi per la seconda edizione del Venice Hydrogen Forum, prevista per la fine del 2025.  "Abbiamo illustrato – ha spiegato Costa – il cambio di paradigma che ha interessato Venezia: grazie al sistema di opere complesse Mose, la città è passata da luogo di evidente sofferenza a modello internazionale di protezione e adattamento agli effetti dell’innalzamento del mare".  Questo posizionamento è stato rafforzato dalla recente nomina di Venezia a resilience hub da parte dell’Undrr (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), avvenuta a fine 2023, nel corso della Biennale della Sostenibilità dedicata al sistema Mose. “Significativo – aggiunge Costa – l’intervento al nostro evento di Alessandro Guerri, DG affari europei, internazionali e finanza del Mase, che ha sottolineato come Venezia rappresenti un’eccellenza italiana nell’adattamento ai cambiamenti climatici, con soluzioni replicabili per altre aree del mondo afflitte da problematiche simili”.  La conferenza organizzata da Vsf si è articolata in tre sessioni tematiche. La prima, dedicata al ruolo dell’azione climatica locale, ha esplorato come le politiche locali possano essere strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi globali di resilienza e sostenibilità, con gli interventi di Alessandro Costa (Direttore generale di Vsf), Animesh Kumar (United Nations Office for Disaster Risk Reduction – Undrr) e Alessandra Antonini (Comitato europeo delle regioni – CoR). Un secondo approfondimento è stato dedicato al modello veneziano di adattamento climatico, dimostrando che la città non solo si è protetta dall'innalzamento del mare ma ha anche avviato un'intensa attività di restauro del patrimonio culturale secondo un modello replicabile a livello globale. Sono intervenuti Pierpaolo Campostrini (Vsf e Corila), Francesco Musco (Iuav) e Andrew Potts (Europa Nostra).  Infine, un tavolo moderato da Vittore Negretto (Iuav) e dedicato al tema “Dal locale al globale”, che ha analizzato le modalità con cui Venezia può fattivamente condividere il proprio approccio con la comunità internazionale, attraverso la partecipazione attiva alle reti globali e al dialogo tra città. Queste iniziative confermano come Venezia possa essere non solo simbolo della lotta contro l’innalzamento del livello del mare, ma anche laboratorio internazionale di resilienza, sostenibilità e innovazione nel contrasto ai cambiamenti climatici. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

‘Carlo Chiti 100’, in Automobile Club Milano il ricordo dell’ingegnere

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(Adnkronos) – A cento anni dalla nascita, l’ingegner Carlo Chiti, uno dei personaggi di maggiore spessore dell'automobilismo italiano per genialità, carica di simpatia e umanità, è stato ricordato con l’evento "Carlo Chiti 100", svoltosi nella sede di Automobile Club Milano e organizzato da Monte-Carlo Motorsport, Alfa Racing Club e dalla storica Scuderia Sant Ambroeus. La Milano “da corsa” (dove Chiti visse con la famiglia ai tempi di Alfa Romeo e Autodelta) ha ricordato le tappe di una carriera che grazie alla sua passione e alle sue invenzioni ha portato l’ingegnere a vincere tutto. Una vita immersa nelle corse, che attingendo nella sua enciclopedica memoria Chiti amava raccontare con aneddoti su tutto e su tutti: episodi inediti, dispetti, ripicche e amori.  Dopo i saluti di Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano che ha sottolineato il contributo importante offerto dall’ingegnere al mondo dei motori, il giornalista Mario Fontana ha dialogato con i figli Olga e Arturo Chiti, con il giornalista Pino Allievi, con Marco Galassi della Scuderia Sant Ambroeus, con Bruno Giacomelli, pilota simbolo dell’Alfa/Alfa V12 in Formula 1, con Carlo Facetti e Mario Casoni in rappresentanza delle 33 V8 Daytona del 1968, auto del rilancio dell’Alfa Romeo nelle gare Endurance, con Nini Vaccarella, Lucien Bianchi e Nanni Galli suo pilota ed amico che guidò tutti i tipi di auto da lui create fino al motore per la F1 su McLaren. Sul palco anche ex meccanici e tecnici che hanno lavorato con Chiti. Nel corso della serata, alla presenza anche di Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica, è stata presentata la nuova CC133 Pista V8 alimentata a GPL, ultima creazione della Monte-Carlo Motorsport, dedicata a chi per primo l'ha progettata che rimarrà esposta in ACM fino al 18 giugno in orario di ufficio, in coppia con una Montecarlo Centenaire V12 (ultima auto realizzata da Carlo Chiti nonché prima auto GT al mondo in fibra di carbonio, realizzata a Novara da Guglielmo Bellasi). Infine è stato annunciato che Monza ospiterà, in collaborazione con ENPA, una nuova struttura dedicata a Carlo Chiti in un canile locale. L’ingegnere nutriva infatti un grande amore per gli animali, in particolare per quelli più sfortunati e bisognosi di aiuto. Raccoglieva cani randagi, li curava e li portava all'Autodelta dove trovavano rifugio e amore in un reparto adiacente a quello sportivo. Al termine dell’evento Fulvio Maria Ballabio, ultimo pilota di Carlo Chiti e costruttore milanese, a nome di Automobile Club Milano e Automobile Club Novara (il territorio novarese è stato per Chiti molto produttivo dal punto di vista del Motorsport) ha consegnato premi e riconoscimenti agli storici piloti di Autodelta.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Serena Williams, il complimento a Sinner: “Avrei voluto avere il tuo dritto”

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(Adnkronos) – "Vorrei aver avuto il tuo dritto". Così la vincitrice di 23 titoli del Grande Slam, Serena Williams, si rivolge a Jannik Sinner dopo la semifinale vinta dall'altoatesino su Daniil Medvedev nel torneo di Miami, match che l'ex numero uno del tennis femminile a seguito dalla tribuna dell'Hard Rock Stadium. "Non dire così", si è schernito l'azzurro ma la Williams, in un video virale sui social ha aggiunto. "No davvero: la velocità della racchetta, la potenza… sei incredibile".  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

“Da Russia a Corea del Nord petrolio in cambio di soldati, ecco le prove”: cosa rivelano le immagini satellitari

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(Adnkronos) – Più di un milione di barili di petrolio da marzo. Così, si stima, Mosca 'ripagherebbe' la Corea del Nord e Kim Jong-un per gli armamenti e le truppe inviate da Pyongyang in Russia per sostenere la campagna militare in Ucraina. A parlare è l'analisi di immagini satellitari, condivise con la Bbc, condotta da Open Source Centre, basato nel Regno Unito. E, dicono alla rete britannica il ministro degli Esteri britannico David Lammy ed esperti, il petrolio serve come metodo di pagamento per armi e truppe nordcoreane arrivate in Russia, con il conflitto in Ucraina che va avanti da oltre mille giorni, innescato dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio 2022. "Per continuare a combattere in Ucraina, la Russia – rileva Lammy – è diventata sempre più dipendente dalla Corea del Nord per le truppe e le armi in cambio di petrolio". Con "un impatto diretto sulla sicurezza nella penisola coreana, in Europa e nell'Indo-Pacifico". Le immagini satellitari mostrano più di una decina di petroliere nordcoreane che arrivano al porto russo di Vostochny per un totale di 43 'viaggi' negli ultimi otto mesi, tutti 'in incognita'. Alcune immagini sembrano immortalare le petroliere scariche all'arrivo e quasi a pieno carico alla partenza, al 90% della capacità secondo lo studio del pescaggio. Inoltre, evidenzia la Bbc, più della metà dei 'viaggi' tracciati da Open Source Centre è stata effettuata da imbarcazioni sanzionate. No comment dal ministero degli Esteri russo. Il primo trasferimento di petrolio documentato da Open Source Centre in un nuovo rapporto risale al 7 marzo scorso, sette mesi dopo – evidenzia la Bbc – le prime notizie sull'invio di armi in Russia da parte di Pyongyang, che nel frattempo ha dispiegato nella Federazione migliaia di truppe. L'ultimo trasferimento registrato risale al 5 novembre. "Il flusso costante di petrolio dà alla Corea del Nord un livello di stabilità che non ha avuto da quando sono state introdotte le sanzioni", osserva Joe Byrne di Open Source Centre, che parla di "navi che appaiono silenziosamente, quasi ogni settimana", di un "flusso abbastanza costante da marzo". E, "questi trasferimenti stanno alimentando la macchina da guerra di Putin", commenta con la Bbc Hugh Griffiths, che dal 2014 ha guidato per cinque anni il gruppo Onu responsabile per il monitoraggio delle sanzioni alla Corea del Nord. "Petrolio in cambio di missili, petrolio in cambio di artiglieria e ora petrolio in cambio di soldati", sintetizza. Si tratta di trasferimenti che violano le sanzioni Onu (la Russia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza), che impediscono la vendita di petrolio alla Corea del Nord, se non in piccole quantità. A Pyongyang non è consentito acquistare l'oro nero sul mercato. Dal 2017 può ricevere, hanno stabilito le Nazioni Unite, un massimo di 500.000 barili di petrolio raffinato all'anno, a fronte di un consumo di nove milioni di barili.  Proprio a marzo, tre settimane dopo il primo trasferimento documentato, la Russia ha usato il veto al Consiglio di Sicurezza per far saltare il gruppo di esperti e di fatto il monitoraggio delle sanzioni Onu a Pyongyang. "Stavamo monitorando alcune delle navi e delle compagnie coinvolte, ma il nostro lavoro è stato interrotto, forse dopo che avevano già superato il limite dei 500.000 barili", ha confermato Ashley Hess, che lavorava nel panel. Ma in ballo non c'è solo il petrolio. "Pensavo non fosse nell'interesse della Russia condividere tecnologia militare, ma forse i calcoli sono cambiati – dice Andrei Lankov, esperto di relazioni Mosca-Pyongyang alla Kookmin University di Seul – I russi hanno bisogno di queste truppe e questo dà più potere alla Corea del Nord".  Come osserva Go Myong-hyun dell'Istituto sudcoreano per la strategia di sicurezza nazionale, "ora Kim riceve il petrolio direttamente (non più con rischiosi e costosi trasferimenti in mare aperto), probabilmente di qualità superiore ed è possibile gratuitamente come contropartita per la fornitura di munizioni". E, dice, "un milione di barili non sono nulla per un grande produttore come la Russia, ma è un quantitativo considerevole per la Corea del Nord". Quindi, l'allarme. "Se mandi la tua gente a morire in una guerra straniera – conclude Go – un milione di barili di petrolio non è una ricompensa sufficiente". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Parigi 2024, da Silvia di Svezia a Mary Donaldson: ‘galeotte’ furono le Olimpiadi

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(Adnkronos) – Un tempo persone comuni, oggi sui troni delle monarchie europee più amate grazie ai 5 cerchi olimpici. Il colpo di fulmine con quelli che erano solo principi ereditari scoccato durante le Olimpiadi, quando Cupido lanciò le sue frecce e fu amore per la vita. Sono diverse le coppie 'coronate' che hanno intrecciato le loro strade proprio durante i Giochi Olimpici.  A partire da re Carlo XVI Gustavo e Silvia Renate, nata Sommerlath, origini tedesche, ma vissuta e cresciuta in Brasile: si incontrano alle Olimpiadi di Monaco 1972. Poliglotta, la futura regina di Svezia si occupa degli ospiti illustri, attori, politici e teste coronate. Amore a prima vista tra i due, ma non privo di ostacoli. Il nonno Carlo Gustavo era contrario alle nozze con una borghese, seppur di illustri natali, pena l’esclusione dalla successione al trono. Condizione inderogabile, la coppia dovrà infatti attendere la scomparsa di Gustavo VI Adolfo per poter annunciare il loro fidanzamento e le successive nozze coronate e poi la nascita di tre figli, le principesse Vittoria e Maddalena, il principe Carlo Filippo e oggi 8 nipoti, tutti discendenti del generale Bernadotte, l’unica dinastia creata in epoca napoleonica e sopravvissuta alla Restaurazione del 1818. Galeotto fu l’anno 2000 e i Giochi Olimpici di Sidney per la giovanissima e affascinante Mary Donaldson, australiana, due lauree, in commercio e in legge, un ricco curriculum in importanti aziende del settore pubblicitario, e il principe ereditario di Danimarca, Frederik, una fama di impenitente playboy. Il primo incontro, grazie ad alcuni amici comuni, allo 'Slip Inn', un pub-ristorante della capitale. In una recente intervista lo stesso Frederik oggi sovrano, dopo l’abdicazione della madre, regina Margrethe, ha confessato che con Mary Donaldson, fu amore a prima vista, subito convinto che quella sarebbe stata ‘la donna della sua vita’. Non è stato facile per quella che è oggi sul trono di Danimarca adattarsi al nuovo ‘status’ reale. Non solo una vita completamente diversa, con molti obblighi e un protocollo severo da rispettare, ma la regina Mary ha dovuto imparare una lingua complessa, si è convertita alla fede luterana prima del matrimonio. E’ amatissima nel suo Paese (un gradimento per la casata dei Glucksburg che va ben oltre l’80% dei consensi dei sudditi) per l’impegno sociale, per le iniziative nei confronti dei più deboli, dei bambini, delle nuove generazioni, è madre felice di quattro figli, l’erede al trono Christian la principessa Isabella, i gemelli Vincent e Josephine. Anche Alberto di Monaco e Charlene Wittstock scelgono per la loro prima apparizione pubblica le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Si erano incontrati qualche anno prima nel 2001, in occasione di Mare Nostrum, la manifestazione organizzata e promossa dal Principato di Monaco. Ai blocchi di partenza c’è la giovane Charlene, originaria dello Zimbabwe. Il principe Alberto è incuriosito da quella giovane così talentuosa, apparentemente timida, i cui tratti, capelli biondi, occhi chiari, le ricordano forse la madre, l’indimenticabile Grace Kelly. Una prima uscita insieme (con il permesso dell’allenatore della squadra), una cena a lume di candela per scoprire che le due ‘anime gemelle’ hanno molto in comune, soprattutto la passione per lo sport (non dimentichiamo che Alberto di Monaco vanta la partecipazione a ben 5 Olimpiadi invernali come membro della squadra di bob). Le nozze nel 2010, quattro anni dopo la nascita dei gemellini Jacques e Gabriella, eredi della dinastia dei Grimaldi, discendenti di quell’antica famiglia di origine genovese, che sta regnando su Monaco dal XIII secolo.  Non sono sui troni d’Europa ma hanno forti legami con storiche monarchie – appartengono ai Windsor-Mountbatten e ai Borboni di Spagna – la principessa Anna e l’infanta Cristina di Borbone. Hanno incontrato i loro rispettivi consorti, Mark Phillips, capitano della guardia reale e Inaki Urdangarin, capitano della squadra di pallamano spagnola, medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996, proprio durante le Olimpiadi. Il primo incontro tra Mark Phillips e la figlia della regina Elisabetta e del duca di Edimburgo è avvenuto a Mexico City, li lega una passione sfrenata per i cavalli e per l’equitazione. Alle Olimpiadi di Monaco 1972 il cavaliere Mark Phillips è membro della squadra britannica di equitazione, vince una medaglia d’oro e conquista il cuore della principessa che nel 1976 partecipa alle Olimpiadi di Montreal del 1976, come membro della squadra equestre. Il matrimonio si chiude con un divorzio (il primo di una lunga serie tra i figli di Elisabetta II) ma la passione per i cavalli è nel dna della famiglia. La secondogenita Zara, giovanissima, partecipa alle Olimpiadi di Londra 2012 e si porta a casa una medaglia d’argento nel concorso a squadre. Si chiude con un divorzio, non a lieto fine, la storia tra la secondogenita di re Juan Carlos di Borbone e della regina Sofia di Grecia. Dopo il matrimonio che si è svolto nella cattedrale di Barcellona e la nascita di 4 figli, Juan, Pablo, Miguel, Irene, la relazione con Inaki Urdangarin è stata oscurata da ombre, accuse di peculato e corruzione. Numerosi processi nel corso degli anni, l’infanta è stata assolta da tutte le accuse, il marito è stato condannato a 6 anni di reclusione. L’attuale sovrano e fratello Felipe VI, ha estromesso la sorella e tutti i suoi discendenti dalla linea di successione al trono, revocandole inoltre il titolo di Duchessa di Palma di Maiorca che le era stato concesso dopo il matrimonio.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Torna la storica Corrida, Amadeus in prima serata sul Nove

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(Adnkronos) – Divertimento e autoironia. Con queste due parole d'ordine arriva da oggi, mercoledì 6 novembre, in prima serata sul Nove 'La Corrida', che segna anche il ritorno in prime time sulla rete del Gruppo Discovery di Amadeus dopo la serata evento 'Suzuki Music Party' del 22 settembre. Il format è quello dello storico programma della tv italiana, il papà di tutti i talent show, che fu ideato negli anni Sessanta dal fuoriclasse Corrado e da suo fratello Riccardo Mantoni.  In ognuna delle 8 puntate dello show (prodotto Banijay Italia e Corima) alcuni concorrenti, i cosiddetti 'dilettanti allo sbaraglio', presenteranno le loro stravaganti esibizioni. Per Amadeus si tratta di un banco di prova non indifferente: dopo le ultime stagioni in Rai da re Mida degli ascolti, con l'esordio sul Nove ha dovuto fare i conti con un vistoso ridimensionamento dei numeri anche nell'access prime time. Ora con 'La Corrida' tutti sperano in un'inversione di tendenza.  Le persone che di settimana in settimana saliranno sul palco saranno rigorosamente non famose e pronte a mettersi in gioco davanti a degli spettatori poco clementi. Sarà infatti il pubblico in studio – tra applausi, campanacci, fischietti e pentole – a dimostrare se ha gradito o meno le varie esibizioni non appena il semaforo diventerà verde. Il vincitore porterà a casa la vittoria morale del "più acclamato".   In studio, oltre ad Amadeus e ai concorrenti ci sarà un’orchestra di 30 elementi capitanati dal Maestro Leonardo De Amicis. Ma un ruolo fondamentale, oltre al pubblico votante, lo avrà un giudice famoso diverso in ogni puntata che potrà incidere sul ripescaggio di un concorrente che avrà accesso alla finale. Nella prima puntata il giudice famoso sarà Nino Frassica. Nell’ottava e ultima puntata verrà eletto il vincitore di una stagione che si preannuncia all’insegna di ironia, divertimento ed emozioni. Tra cantanti, barzellettieri, ballerini, comici, imitatori, maghi e poeti, in questa nuovissima edizione dello storico varietà sarà rappresentata un’Italia pura e verace, grazie appunto a protagonisti comuni che l’indomani torneranno ognuno alla propria vita dopo essere stati protagonisti per una notte.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sean ‘Diddy’ Combs, in un video di sorveglianza il pestaggio della ex

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(Adnkronos) – Botte, spinte, calci e pugni contro l'ex. La Cnn ha diffuso ieri in esclusiva un video di sorveglianza del 2016 che mostrerebbe Sean 'Diddy' Combs (già conosciuto come Puff Daddy) afferrare, spingere, trascinare e prendere a calci l'allora fidanzata Cassie Ventura durante un alterco che corrisponderebbe alle accuse in una causa federale ormai risolta e intentata dall'attrice e cantante nel novembre scorso. Il filmato, composto da più angolazioni di ripresa e datato 5 marzo 2016, sembra mostrare il rapper, produttore e magnate degli affari durante un incidente che, secondo la denuncia di Ventura, si sarebbe verificato presso l'InterContinental Hotel, struttura di Century City, Los Angeles, ormai chiusa. La Cnn ha quindi verificato la corrispondenza della location con le foto pubbliche degli interni dell'albergo. Nel video pubblicato dalla Cnn, si vede Ventura uscire da una stanza dell'hotel e dirigersi verso una serie di ascensori. Combs, tenendo un asciugamano stretto intorno alla vita, corre quindi lungo un corridoio dietro alla donna per poi afferrarla per la nuca e gettarla a terra. Tenendo ancora chiuso l'asciugamano con una mano, Diddy si gira quindi per prenderla a calci. Mentre Ventura è a terra, Combs recupera una borsa e una valigia dal pavimento vicino agli ascensori. Quindi si gira e prende di nuovo a calci Ventura, che giace immobile sul pavimento. Tra i due calci trascorrono circa quattro secondi. Quindi il rapper trascina brevemente Ventura per la felpa verso una stanza prima di andarsene. Ventura viene poi vista alzarsi lentamente, raccogliere gli oggetti dal pavimento e alzare la cornetta di un telefono interno all'hotel nel corridoio vicino agli ascensori. Poi Combs, ancora in asciugamano e calzini, ritorna. Uno specchio direttamente di fronte alla telecamera di sicurezza mostra il rapper che sembra spingere ancora una volta Ventura. Poi, pochi secondi più tardi, il rapper si siede su una sedia, afferra un oggetto da un tavolo e lo lancia con forza verso l'allora compagna. Si vede quindi Combs allontanarsi, poi girarsi ancora una volta verso Ventura quando la porta di un ascensore si apre e qualcuno sembra uscire. Ventura, che ha raggiunto un accordo segreto con Combs, ha rifiutato di commentare il video ottenuto dalla Cnn. Il suo avvocato, Douglas H. Wigdor, ha tuttavia dichiarato: "Il video straziante non ha fatto altro che confermare ulteriormente il comportamento inquietante e predatorio del signor Combs. Le parole non possono esprimere il coraggio e la forza d’animo che la signora Ventura ha dimostrato nel farsi avanti per portare alla luce tutto questo". La Cnn ha quindi contattato i rappresentanti di Combs per un commento. Il rapper ha precedentemente negato le accuse della ex.  L’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles ha intanto rilasciato una dichiarazione dopo la pubblicazione del video. "Siamo a conoscenza del video che è circolato online in cui si ritiene che Sean Combs aggredisca una giovane donna a Los Angeles. Troviamo le immagini estremamente inquietanti e difficili da guardare", si legge nella dichiarazione pubblicata sui canali social. Tuttavia, spiega il dipartimento, "se la condotta descritta si fosse verificata nel 2016, sfortunatamente non saremmo in grado di formulare un'accusa poiché la condotta sarebbe avvenuta oltre il periodo in cui un crimine di aggressione può essere perseguito. Ad oggi, le forze dell'ordine non hanno presentato un caso relativo all'attacco raffigurato nel video contro il signor Combs, ma incoraggiamo chiunque sia stato vittima o testimone di un crimine a denunciarlo alle forze dell'ordine o a rivolgersi al nostro ufficio per il supporto del nostro Bureau of Victims Services", le parole dell'ufficio del procuratore distrettuale. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ia, Fontana (Regione Lombardia): “Grande risorsa, ma servono regole”

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(Adnkronos) – “Credo ci sia in questo momento una grande collaborazione tra pubblico e privato per costruire le regole più opportune nell’usare in modo corretto queste risorse”. Sono queste le parole del governatore lombardo, Attilio Fontana, in apertura degli “Stati generali delle ingegnerie digitali – Costruendo il futuro tecnologico di Milano e del Paese”, organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano all'Acquario civico meneghino. “Siamo nel pieno della transizione digitale, che ogni giorno ci offre soluzioni diverse e sempre più utili per il nostro futuro”, ha proseguito Fontana. “Al tempo stesso ci sono problematiche che dobbiamo affrontare tempestivamente, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei computer quantistici. Sono tutti argomenti che fanno già parte delle realtà e per questo servono regolamentazioni, perché non possiamo permetterci che questi strumenti con capacità immensa possano avere un uso indiscriminato”.   Fontana prosegue: “Al tempo stesso, la strada è molto stretta e vedo anche il rischio che la regolamentazione possa togliere molta potenzialità a questi strumenti. Abbiamo già avuto modo di confrontarci con l’Authority in tempo di Covid per il tema della diffusione dei dati”, aggiunge il presidente di Regione Lombardia. “L’Europa ha dettato delle regole e si deve essere attenti a rispettarle, perché chi non le rispetta non possa avere dei vantaggi non accettabili”. Il governatore indica i campi di impiego dell’intelligenza artificiale e i vantaggi che può offrire: “Nella sanità, la gestione dell’intelligenza artificiale ci permette di fare campagne di prevenzione molto più utili che la cura, sulle patologie più gravi. Ma siamo anche sperimentatori a livello nazionale di telemedicina per la cura a distanza”, in un contesto in cui “c’è cronica mancanza di medici e infermieri”. Fontana chiude con altri due ambiti di intervento in cui l’intelligenza artificiale può rappresentare un grande vantaggio: “Il dissesto idrogeologico e la sicurezza”.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bimbo morto nel pozzo, autopsia conferma decesso per annegamento

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(Adnkronos) – L'autopsia ha confermato che Vincenzo Lantieri, il bambino di 10 anni caduto nel pozzo artesiano a Palazzolo Acreide, nel siracusano, è morto per annegamento. L'autopsia, eseguita da Francesca Berlich, è terminata ieri sera ed è durata quasi tre ore. Sono al momento nove le persone indagate per omicidio colposo, tra cui il proprietario del terreno in cui si trova il pozzo e l'educatrice che ha provato a salvare il bimbo lanciandosi nel pozzo. Nel registro degli indagati della Procura di Siracusa ci sono anche alcuni volontari della Onlus che ha organizzato la gita in campagna. "Sei una perla rara, ti amiamo vita nostra, il nostro cuore è in frantumi e la nostra anima è nera come la notte vita mia. Noi siamo morti con te dentro quel maledetto pozzo" ha scritto la mamma del piccolo sui social poco dopo la tragedia, pubblicando anche una sua foto.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Scuola, Serafini (Snals-Confsal): “Intelligenza artificiale valido aiuto per didattica”

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(Adnkronos) – “Abbiamo fatto un esame approfondito e abbiamo visto che l'intelligenza artificiale per l'istruzione sarà un valido aiuto. Non può assolutamente annullare la presenza e la collaborazione del personale docente, ma è un grande supporto a tutta l'attività educativa e sicuramente a risolvere anche le problematiche dei singoli alunni, non solo dei diversamente abili, ma anche dei ragazzi che hanno dei tempi diversi di apprendimento”.  Sono le parole di Elvira Serafini, segretario generale Snals-Confsal, ospite a Bologna al convegno organizzato da Confsal “Presentazione rapporto Salute e sicurezza sul lavoro nella contrattazione collettiva” che si è tenuto all'interno della fiera ‘Ambiente e Lavoro’. “Utilizzare l'intelligenza artificiale aiuterà al superamento delle difficoltà e dell'abbandono scolastico – ha continuato Serafini -. C'è stato un po' di preoccupazione all'inizio che potesse sostituire in alcuni casi la presenza del docente, c'è stata la preoccupazione di perdere l'autorevolezza, ma è stato il primo impatto. Tranquillizzati da studi, da ricerche, hanno ben compreso che è uno strumento e non è la sostituzione del docente. Di conseguenza però il docente deve fare una formazione appropriata per l'utilizzo concreto, reale e costruttivo dell'intelligenza artificiale”, ha concluso.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Iran, Raisi sull’elicottero prima dello schianto: le immagini – Video

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(Adnkronos) – Il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi in volo poco prima dello schianto dell'elicottero su cui viaggiava con il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e il loro entourage. Il video è stato diffuso dai media statali iraniani e mostra i passeggeri a bordo del velivolo poi precipitato in una località al confine con l’Azerbaigian, dove si era recato per partecipare alla cerimonia di apertura della diga di Qiz Qalasi.   La clip dura solo pochi secondi e mostra Raisi mentre guarda parti di un cantiere. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Dardanelli (AbiLiArt): “EvolveArt ha stimolato creatività giovani artisti”

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(Adnkronos) – “E’ un momento conclusivo di un grande lavoro che abbiamo svolto insieme. Questo concorso ci ha dato grande soddisfazione. L’incontro con la Fondazione Maire e l’idea di proporre un concorso per i Licei Artistici italiani, ha stimolato molto la fantasia e la creatività dei nostri giovani artisti, portandoli ad approfondire tematiche complesse, ma fondamentali per il loro futuro. Le numerose proposte pervenute, tutte di ottimo livello, hanno dimostrato le grandi potenzialità dell’istruzione artistica, quando si apre al territorio ed alla collaborazione con il mondo del lavoro e della ricerca”. Così Mariagrazia Dardanelli, presidente onorario Rete Nazionale Licei Artistici, presidente Associazione AbiLiArt, a margine della premiazione delle opere del concorso EvolveArt, indetto da Fondazione Maire, svoltasi presso il Parco archeologico del Colosseo. “La scuola è curiosa, vuole condividere idee e passioni, evidenziare le proprie potenzialità, immaginare un futuro possibile. Bisogna fare in modo che tutto questo avvenga nel modo migliore e con il giusto supporto. Questa volta possiamo ritenerci soddisfatti”, aggiunge. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giro d’Italia, oggi tredicesima tappa: orario, come vederla in tv

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(Adnkronos) –
Il Giro d'Italia affronta oggi la tredicesima tappa, la Riccione-Cento di 179 km. Il gruppo, con Tadej Pogacar saldamente maglia rosa, dopo la dodicesima tappa con le fatiche per i muri che hanno portato a Fano, nella frazione del 17 maggio può rilassarsi con un percorso totalmente pianeggiante, destinato ad arrivare al traguardo con la volata per i velocisti. Il tracciato è sostanzialmente una tavola, che permette ai corridori di rifiatare e che non consente fughe. Si parte da Riccione, si attraversano le province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna prima di approdare a Cento, in provincia di Ferrara.  La tredicesima tappa del Giro d'Italia sarà trasmessa in diretta in tv in chiaro e in streaming. La Rai racconterà la giornata della seconda tappa in chiaro ogni giorno di gara. La giornata televisiva comincerà con un'ora di 'Giro Mattina' su Rai Sport HD, che proporrà poi 'Prima diretta' per seguire il momento della partenza della tappa, in programma oggi alle 13.10. L'arrivo è atteso tra le 17.15 e le 17.30.
 Per la parte clou della programmazione il palinsesto della Corsa Rosa si trasferisce su Rai 2, con 'Giro in Diretta' fino alle 16:15 e 'Giro all’Arrivo'. Subito a ruota, le tradizionali analisi del dopo gara del Processo alla Tappa. Il Giro può essere visto anche su Eurosport 1 HD e in streaming su Rai Play, discovery+, Sky Go, NOW e DAZN. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Violenza sessuale sulle figlie minorenni, padre arrestato a Messina

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Violenza sessuale sulle figlie minorenni. Con questa accusa i carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello (Messina) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip di Patti nei confronti di un uomo. Le violenze nei confronti delle due figlie minori di 14 anni sono state denunciate nell'ottobre 2024 dalla madre delle due bambine.  Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Sant’Agata e della Stazione di Naso, anche attraverso intercettazioni, l'uomo, a partire dal 2021, avrebbe costretto le figlie a subire atti sessuali. Per obbligarle, mentre palpeggiava le loro parti intime, avrebbe detto alle ragazzine che gli mancava la compagna, ovvero la loro madre.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elena Beccalli nuovo rettore della Cattolica, prima donna alla guida dell’ateneo

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(Adnkronos) – Elena Beccalli assumerà dal 1° luglio il ruolo di rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il prossimo quadriennio 2024-2028. Nominata dal consiglio di amministrazione dell’ateneo, che si è riunito oggi giovedì 20 giugno 2024, la professoressa Beccalli succede al professor Franco Anelli. È la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia dell’ateneo. Lo fa sapere in una nota l'Università Cattolica.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mourinho, solito show anche in Turchia: “Noi contro tutti” – Video

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(Adnkronos) – Paese che vai, José Mourinho che trovi. Lo Special One regala il primo vero show anche in Turchia, dove allena il Fenerbahce. La vittoria per 3-2 sul campo del Trabzonspor arriva al 100' con il gol segnato in extremis da Amrabat. Davanti alle telecamere, nel post-partita, il portoghese si esibisce in un'intervista fiume con accuse al Var e al 'sistema', con la consueta strategia 'noi contro tutti' già apprezzata in Italia nelle avventure con Inter e Roma. In Turchia, Mourinho non sembra in grado di vincere il duello con il Galatasaray che comanda la classifica con 28 punti e 5 lunghezze sui rivali del Fenerbahce. "L'arbitro era come un ragazzino in campo, l'uomo partita è stato l'addetto al Var: non si è visto, ma è stato l'uomo partita. Da uomo invisibile a uomo più importante. Parlo per ogni tifoso del Fenerbahce: non lo vogliamo più, non lo vogliamo più. Non lo vogliamo come Var e come arbitro, è sospetto. Mi avevano avvertito, anche prima del mio arrivo: non ci credevo, è anche peggio di quanto mi hanno detto. Ma io preferisco stare da questa parte", dice battendosi la mano sul petto e sullo stemma del Fenerbahce. Mourinho attende pazientemente la traduzione in turco e poi riparte.  "Giochiamo contro gli avversari e contro il sistema, è la cosa più difficile. Il Trabzonspor è una buona squadra. Abbiamo giocato contro un buon avversario, in un ambiente difficile, contro il Var e contro il sistema", prosegue. "Non molleremo. Rimprovero alla gente del Fenerbahce che mi ha portato qui di non avermi detto tutta la verità. Se lo avessero fatto, non sarei venuto". Cosa succede ora? "Se il sistema reagisce con forza, le mie parole spariscono. Ma la gente del Fenerbahce ora è più consapevole, perché vengono fatte cose alla luce del sole: non provano nemmeno a nasconderle", dice contestando le decisioni adottate in campo. "Io sono qui per lavorare, ci tengo perché è il mio club ed è il mio lavoro. Ma voi turchi dovreste parlare e denunciare quello che succede anno dopo anno: voi, non io. Io sono quello che verrà punito dal sistema, proveranno a chiudermi la bocca. Ma noi -dice toccando ancora lo stemma- siamo puliti". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

La zappa in mano al manager, un corso contro le diversità in azienda

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(Adnkronos) – Una giornata, in cooperativa, ad imparare come si gestisce una serra e ad assemblare piccoli pezzi per le industrie. È questa l’iniziativa di formazione ideata da Fòrema, ente di formazione di Padova, finalizzata a ridurre le distanze tra quadri dirigenti e lavoratori nell’ottica di migliorare l’inclusività nelle aziende. Un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto 'Siadom – Social Innovation Alliance for Diversity management and innovation of Organizational Models', parte del progetto regionale 'P.a.r.i.'. L’attività si terrà presso la sede della cooperativa il Graticolato in via Buson, a San Giorgio delle Pertiche, nel Padovano, mercoledì 26 giugno, dalle 8 del mattino alle 17.  “Sarà una giornata all'insegna della solidarietà e dell'inclusione, dove i partecipanti, in piccoli gruppi, potranno prendere parte a laboratori esperienziali insieme agli ospiti della Cooperativa”, spiega Roberto Baldo, responsabile dei progetti finanziati per Fòrema. “L’obiettivo è ridurre le diversità nelle aziende, siano esse dovute al genere, all’età, alle competenze, alle abilità manuali o intellettuali. Alleniamo i manager e gli imprenditori a capire le diversità per poi ridurle. Crediamo che il metodo migliore sia permettere loro di 'vestire i panni' di altre persone”.  Per quanto riguarda le attività in serra, i partecipanti saranno coinvolti in attività agricole assieme al personale della Cooperativa 'Il Graticolato'. Questa attività consentirà di manipolare elementi, quali il terriccio, i fiori, le piante e gli ortaggi, azioni studiate per aiutare le persone diversamente abili presenti nella Cooperativa a recuperare varie abilità sia manuali che sociali. Ai manager servirà per empatizzare meglio coi sottoposti, capendo che il lavoro si articola su diversi livelli.  Per quanto riguarda l’impegno nel settore industriale, i partecipanti saranno invece coinvolti in attività di assemblaggio di piccoli pezzi meccanici e manuali, lavori di imbustamento e imballaggi vari (minuteria e kit per svariate applicazioni), realizzazione di campionari lignei e l’assemblaggio di materie plastiche.  “Gli obiettivi del progetto sono molteplici, e non si limitano a questa attività portata avanti in sinergia con la cooperativa Il Graticolato”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, che aggiunge: “Lavoreremo per migliorare la partecipazione equilibrata al mercato del lavoro, attraverso la realizzazione di azioni per una maggior stabilità tra vita professionale e vita privata. Senza dimenticare l’implementazione di azioni volte a una maggiore autodeterminazione delle donne e all’incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro in tutte le sue forme, compresa l’imprenditorialità”. L’evento è inserito all'interno del progetto Pari (Progetti e azioni di rete innovativi per la parità e l'equilibrio di genere). La Regione Veneto ha infatti finanziato alcune azioni di sistema per garantire il miglioramento della qualità di vita e di lavoro in azienda. Nel Padovano, Fòrema ha coinvolto 44 partner tra organismi pubblici e privati, da citare tra le altre la collaborazione delle Università di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È stato quindi formato un team di lavoro che creerà per un anno intero appuntamenti, incontri, network, scambio di informazioni, ma anche materiali didattici e work shop nell’ottica di favorire il diversity management nelle aziende. L’obiettivo è coinvolgere almeno 150 stakeholder, tra di loro hr, direttori del personale e imprenditori. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)