(Adnkronos) –
Salgono i prezzi delle uova di Pasqua mentre il prezzo delle colombe si è stabilizzato, arrestando la vertiginosa crescita dello scorso anno (maggiore del 20% su tutti i tipi di colombe). Le uova di Pasqua, invece, vedono un incremento dei prezzi di circa il 7,4% rispetto al 2023. Anche queste come le colombe sono caratterizzate da una forchetta di prezzo piuttosto ampia: infatti, i prodotti più cari sul fronte delle uova raggiungono, al chilo, quasi i 140 euro in più rispetto al prezzo meno caro. E' quanto emerge dall'indagine annuale di Altroconsumo su uova e colombe condotta con l’obiettivo di rilevarne i prezzi ed aiutare i consumatori ad orientarsi nella scelta. La rilevazione ha coinvolto 20 negozi tradizionali, nelle città di Roma e Milano, e 5 shop online. Secondo l'indagine le colombe di ogni tipo mostrano una sostanziale stabilità di prezzo al chilo, le differenze sono dell'ordine di pochi centesimi di euro (da 1 centesimo a 18 circa) rispetto al 2023. Si è quindi assestata la vertiginosa crescita dei prezzi dello scorso anno (più del 20% su tutti i tipi di colombe). A livello di gamma, resta confermata la forchetta di prezzo molto ampia: i prodotti più cari arrivano a costare al chilo fino a 7 volte di più rispetto ai più economici. In più, le colombe speciali raggruppano diverse categorie di prodotti, e spesso sono di un formato più piccolo. Le offerte sono presenti fin da quando le colombe sono iniziate a comparire sugi scaffali dei supermercati, ma questo dipende anche dalla politica di prezzo del singolo marchio o della catena. È prevedibile che, come in tutti gli anni, dopo la fine delle festività, il livello di prezzo di questi prodotti scenda ulteriormente vista la scadenza ridotta e l’esigenza della grande distribuzione di svuotare gli scaffali. Anche per capire quanto spenderemo per le uova di Pasqua l'indagine ha rilevato i prezzi in 20 punti vendita della Grande distribuzione organizzata e in cinque shop online. Tra i prodotti considerati, le uova di cioccolato al latte, fondente e anche le numerose varianti, come quelle arricchite con nocciole, granelle o frutta. Rispetto al prezzo medio al chilo da noi rilevato lo scorso anno, quest'anno vediamo un incremento del 7,4% circa. I prezzi mediamente continuano a crescere, seppur di circa 3,60 euro in media al chilo. Se buona parte dei prezzi delle uova sembra mostrare una sostanziale stabilità, questo aumento è in parte dipeso da qualche ritocco nei prezzi di alcuni formati presenti nella gamma di un singolo marchio. Altroconsumo fa qualche esempio: il Kinder GranSorpresa presenta un prezzo immutato rispetto allo scorso anno per i formati da 150g (stabile a 11,99, ovvero 79,93 euro al chilo) e da 320g (sempre 19,99 euro, ovvero 62,47 al chilo), mentre quello da 220g sale a 15,99 euro (l’anno scorso costava 14,99) per un prezzo al chilo di 72,82, aumentato quindi del 6,7%; tra le uova della Favorina (marchio Lidl), il prezzo del formato da 200g è stato portato da 2,99 del 2023 a 3,19 euro di quest'anno, che corrisponde a un +6,7% al chilo, mentre i costi degli altri formati restano stabili; tra le uova di Pasqua vendute da MD, un altro discount, il prezzo del formato da 1 chilo è stato portato da 6,99 a 7,99, che è equivale a un +14,3%, quello da 400g resta stabile a 3,99 euro. Guardando alla forchetta di prezzi presenti sul mercato, le differenze sono sempre molto significative: i prodotti più cari arrivano a costare al chilo anche quasi 140 euro circa in più rispetto al prezzo meno caro rilevato. Differenze significative si possono invece trovare nel prezzo al chilo di formati differenti dello stesso marchio, come ad esempio il già citato GranSorpresa della Kinder. Qui, come per altre referenze, quel che incide è anche la licenza utilizzata (personaggi cartoni animati, serie televisive, ecc.) o la sorpresa contenuta. Esiste, per di più, una grande offerta sugli scaffali per quanto riguarda la tipologia ‘cioccolato al latte per bambini’, con una forte segmentazione in base al personaggio o celebrità utilizzata in etichetta, le politiche commerciali sulla base di questi personaggi porta queste referenze di marchio commerciale ad avere un prezzo al chilo relativamente elevato rispetto alla media. Dall’indagine Altroconsumo, che ha coinvolto circa 1000 rispondenti della community ACmaker, è emerso che i due terzi di loro ha intenzione di spendere la stessa cifra spesa lo scorso anno per i prodotti pasquali dolciari, mentre un terzo pensa che spenderà di più. La maggior parte dei rispondenti ha inoltre dichiarato che acquisterà le uova al Super o Ipermercato, con un notevole scarto rispetto agli altri canali di vendita. Lo stesso vale per le colombe, anche se rispetto alle uova sono molti di più coloro che intendono acquistare una colomba in pasticceria, canale che comunque registra un calo rispetto allo scorso anno, sempre tra gli AC makers che hanno risposto all’indagine. In relazione alle uova, il parametro più importante di scelta è per loro il tipo di cioccolato, seguito dal prezzo, mentre per le colombe primeggiano come criteri di scelta la lista degli ingredienti e, ancora, il prezzo. Sempre sul piano del prezzo, nella maggior parte dei casi, la cifra stanziata per questi prodotti è di 20 euro. Ma, nel dettaglio, i rispondenti della community ACmaker, sono disposti a spendere per le uova circa 10 euro, seguito da 15 e 20 euro, lo stesso vale per le colombe (10 euro per una confezione), ma in una forbice più ampia, che va dai 5 ai 25 euro. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Pasqua, per Altroconsumo stabili i prezzi delle colombe aumentano prezzi per uova del +7,4%
Aceti: “Proposta legge che coinvolge pazienti in decisioni Ssn è buon segnale”
(Adnkronos) – La proposta di legge AC 1326, che mira a disciplinare la "partecipazione delle associazioni di pazienti e delle organizzazioni di cittadini ai processi decisionali pubblici in materia di salute" – in attesa di calendarizzazione – "è un'ottima iniziativa, un segnale molto importante. Tuttavia, presenta aspetti che potrebbero essere migliorati". Lo ha detto il presidente di Salutequità, Tonino Aceti intervendo, alla conferenza stampa 'Associazioni di pazienti nei processi decisionali: il punto della situazione e le proposte di legge nel percorso di coinvolgimento delle associazioni di pazienti nei processi decisionali', che si è tenuta oggi alla Camera su iniziativa dell'onorevole Ilenia Malavasi. "Questa proposta di legge – ha aggiunto Aceti – è un progetto che ha il valore di attuare un principio fondamentale del Servizio sanitario nazionale, che è il principio della partecipazione". La funzione del Ssn "non è quello di pareggiare i conti a fine anno, ma di produrre salute per la collettività. Poi, se lo fa garantendo l'equilibrio dei conti, è meglio". Tuttavia, in Europa "dobbiamo recuperare il terreno e ridurre il gap sul tema coinvolgimento, perché la partecipazione aiuta a ridurre il rischio di errore nell'attività normativa, nell'attività regolatoria, nell'adozione del provvedimento. E responsabilizza coloro che partecipano alla messa a terra della decisione. Quindi – ha concluso – anche le associazioni dei pazienti si sentono responsabili della garanzia, dell'attuazione delle norme". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Napoli, De Laurentiis: “Il mio errore è stato non trattenere Spalletti”
(Adnkronos) – "Il mio errore è stato non andare allo scontro frontale con Spalletti". l presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis torna con queste parole sull'addio della scorsa estate di Luciano Spalletti nel corso di una conferenza stampa a Castelvolturno. "Dovevo tenere il punto fermo. Hai vinto lo scudetto e dici di amare questa città e poi dici che te ne vai con questa semplicità, dimostrando di non credere in quella squadra" sottolinea. "Il mio errore è stato di accettare la sua richiesta per riconoscenza, per avermi riportato lo scudetto dopo 33 anni" precisa. "Io al Premio Bearzot al Maschio Angioino, era il 24 marzo, dico che Spalletti resterà con noi e lui non smentisce -prosegue il numero uno del club azzurro-. Ad aprile arrivano le due sconfitte e il pareggio tra Champions e campionato con il Milan. Per tirare su il morale di Spalletti, per dimostrargli che anche se la squadra era in calo io ero con lui e non lo avrei biasimato per l'uscita dalla Champions, gli mandai l'esercizio dell'opzione via Pec. La modalità giuridica prevista. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio lui ci avrebbe comunicato la sua intenzione di voler tornare a fare il contadino in Toscana, di prendersi un anno sabbatico. Io non mi sono dato per vinto. Volevo trovare un modo di trattenere anche amichevolmente Spalletti. A me venne anche il dubbio che Gravina lo avesse già contattato. Ma non avevo prove. Voleva andar via da vincitore, ci sta". "Thiago Motta era nella lista dei possibili allenatori del Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall'Italia" dice il presidente del Napoli. "Quando tu vai a scegliere un allenatore bisogna essere convinti in due -sottolinea De Laurentiis-. Quando è venuto da me l'avvocato di Luis Enrique siamo stati 3 giorni a parlare, poi ha preferito il Psg, ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione e io non mi arrabbio mai. Vedi anche Dragusin, al quale ho offerto più soldi del Tottenham, ha preferito l'Inghilterra anche rispetto al Bayern Monaco, non puoi combattere". "La serie A vuole un'autonomia sul modello della Premier League? Sono assolutamente d'accordo, lo dico da almeno 10 anni. L'Inghilterra è l'unica che fa un calcio che si vede in tutto il mondo, che fattura quello che fattura, che permette alle famiglie e ai bambini di andare allo stadio". "Da noi non ne vogliamo sapere perché tanto i tifosi che vanno allo stadio servono da voti ai politici che non vogliono negare loro la fruizione dello stadio che però considerano terra franca. Bisogna azzerare la legge Melandri, che ha rovinato il cinema e il calcio, abbiamo svenduto per i prossimi 5 anni il campionato italiano", aggiunge De Laurentiis che critica anche la Lega di A: "Non siamo strutturati come un'associazione di imprese, non siamo la vera Confindustria del calcio". "Io voglio vincere il più possibile e dare dignità al Napoli ma combattiamo in un contesto che è sbagliato" dice De Laurentiis. "Ci sono tante modifiche da fare nel calcio, noi siamo l'unica squadra italiana che ha un bilancio in attivo ma che gioca contro squadre indebitate a quasi un miliardo che non potrebbero nemmeno iscriversi. Ce la mettiamo tutta ma fatturiamo il 50% di quello che fatturano Inter, Juve e Milan. Noi dobbiamo essere perfetti". "Per lo stadio ho detto al sindaco: o ci mettiamo d'accordo nei prossimi 120 giorni o me lo vado a fare da un'altra parte" ha detto De Laurentiis. "Lo costruirei probabilmente ad Afragola, dove arriva la metropolitana e dove c'è l'implementazione della ferrovia verso Bari" spieg. "Il centro sportivo? Deve essere pronto entro 24 mesi, fra un anno e mezzo devo lasciare Castelvolturno", aggiunge il numero uno del club azzurro. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner agli ottavi di Madrid, Kotov battuto in 2 set
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Jannik Sinner agli ottavi di finale dell'Atp Masters 1000 di Madrid. Il 22enne azzurro, numero 2 del mondo e prima testa di serie sulla terra rossa spagnola, batte il russo Pavel Kotov per 6-2, 7-5 in 1h38'. L'altoatesino chiude la sfida in 2 set, evitando il ricorso alla terza frazione contro un avversario insidioso. Il campione degli Australian Open serve il 67% di prime palle ma deve fronteggiare 6 palle break nella sfida, cedendo 3 volte il servizio e rischiando di complicarsi la vita nel secondo set. L'azzurro va in doppia cifra per errori gratuiti (12) ma conferma di essere efficacissimo alla risposta: quando Kotov deve ricorrere alla seconda palla, Sinner conquista un punto su due (14/27). Si spiegano anche così le 13 palle break complessive che l'azzurro si procura in 100 minuti di match. Sinner parte con il piede sull'acceleratore e mette a segno subito il break (2-0) che pare indirizzare il primo set. Kotov strappa il servizio all'azzurro (2-1) ma cede immediatamente la battuta per il nuovo allungo del numero 2 del mondo: Sinner scappa 3-1 e non si guarda più indietro, chiudendo il parziale per 6-2. Il secondo set si complica nel quarto game: Sinner, alle prese apparentemente con un problema all'anca, cede il servizio e permette al russo di andare in fuga (3-1). Kotov non sembra concedere chance all'avversario, sul 5-3 spreca una palla break che vale il secondo set. Sinner rimane a galla e nel decimo game piazza il break che vale il 5-5. Avanti 6-5, l'azzurro ha a disposizione una serie di match-point: 3 consecutivi, che vengono cancellati da Kotov. La quarta occasione è quella buona: Sinner chiude 7-5 e vola agli ottavi. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Nadal annuncia il ritiro dal tennis: “Era il momento di fermarsi” – Video
(Adnkronos) – Rafa Nadal ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico. Il campione spagnolo lo ha annunciato in un video pubblicato sui propri profili social sottolineando che "era il momento di fermarsi". "Ciao a tutti, sono qui per dirvi che mi ritiro dal tennis professionale", queste le parole con cui inizia il video con cui Nadal ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica. "La verità è che sono stati anni difficili, specialmente gli ultimi due. Penso di non essere in grado di giocare senza limitazioni. Ovviamente è una decisione difficile, è servito tempo per prenderla, ma nella vita tutto ha un inizio e una fine e penso che sia il momento giusto per chiudere la mia carriera. È stata una carriera lunga e piena di successi, più di quanto immaginassi". "Mi sento super fortunato per tutte le cose che ho potuto vivere. Voglio ringraziare l'intero settore del tennis, tutte le persone che compongono questo sport e coloro che sono stati miei compagni di squadra per così tanti anni, soprattutto i miei grandi rivali. Ho passato molte ore con loro e ho vissuto momenti che ricorderò per il resto della mia vita", ha proseguito Nadal mentre si alternano le immagini dei suoi grandi duelli con Roger Federer e Novak Djokovic. E ancora: "Sono molto felice che il mio ultimo torneo sarà la fase finale della Coppa Davis nel mio Paese. Penso che chiuda il cerchio dato che una delle mie prime grandi gioie come tennista professionista è stata la finale di Siviglia nel 2004", ha detto sulla Final 8 di Coppa Davis, in programma dal 19 al 24 novembre che sarà il suo torneo finale. Il campione mallorchino sul post ha anche ringraziato i tifosi e non solo: "Grazie mille a tutti", ha scritto in tutte le lingue. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scurati, l’attacco con gaffe: scuse al Tg1
(Adnkronos) – Antonio Scurati ancora al centro delle cronache. Dopo il caso del monologo e le accuse di censura avanzate dallo scrittore, oggi a finire nella bufera è stato lui per le accuse – poi rimangiate con tanto di scuse – lanciate contro il Tg1 in un'intervista rilasciata a 'La Repubblica' in cui lo scrittore ha affermato di aver "subito una violenza morale, psicologica. Sono stato additato come malfattore, truffatore, profittatore, quasi abbia estorto un compenso non dovuto. Il Tg1 ha offerto lo spettacolo indegno di una giornalista che ha chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni". A definire "inaccettabile il passaggio dell’intervista di oggi di Scurati" è il presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. "L’accusa di ‘vilipendio alle istituzioni’ citata dallo scrittore – precisa Mollicone in occasione dell’incontro 'Radici dell’Europa' a Pescara per la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia – non risulta essere stata fatta da nessun giornalista della testata, come anche lui ha detto e riconosciuto. Scurati chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha oltraggiato definendoli come persone anziane e poco istruite – chiede Mollicone – . Gli intellettuali di sinistra sono sempre più arroccati nella loro torre eburnea per cui sono tutti ignoranti se non seguono i loro diktat. Auspichiamo che anche Repubblica sul giornale di domani chieda scusa alla redazione e a tutto il pubblico del telegiornale. Noi – contro ogni elitarismo – saremo sempre dalla parte del popolo italiano ed europeo”, afferma Mollicone. Il passaggio citato da Mollicone relativo ai telespettatori del Tg1 è contenuto in un'intervista che Scurati ha rilasciato a una testata polacca, 'Wyborcza.pl', in cui lo scrittore afferma: "Faccio l'esempio più recente del Tg1, il telegiornale più visto in Italia, soprattutto da persone anziane, con scarsa istruzione e quindi con scarso senso critico. Pochi giorni fa, il conduttore di questo programma ha chiesto che fossi accusato di oltraggio a un'istituzione statale. Immagina: a milioni di persone che non avevano mai sentito il mio nome prima viene detto che hanno a che fare con un criminale". Intanto il caso del monologo ha valicato i confini italiani, tanto da far intervenire l'Ue. Dall'ultimo rapporto sullo Stato di diritto "è emerso che il quadro giuridico che regola il settore dei media in Italia è solido ed efficace, mentre l'ente regolatore dei media è indipendente e dotato di risorse sufficienti", ha affermato il portavoce della Commissione per la Giustizia e lo Stato di diritto, Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Che sul caso Scurati ha precisato: "Abbiamo visto i resoconti della stampa, ma non abbiamo informazioni specifiche. E' una questione nazionale". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Tumori, l’indagine: “L’84% dei pazienti senza psiconcologo che per 7 su 10 è utile, anche online”
(Adnkronos) – Il supporto psico-oncologico online può essere molto utile per 71% dei pazienti con diagnosi di cancro. Depressione, ansia e disagio piscologico colpiscono la maggioranza di loro: per il 92% le difficoltà emotive hanno inciso nel percorso di cura. Il 53% non ha affrontato però questi problemi con l'oncologo e, nell'84% dei casi, il professionista dedicato, cioè lo psiconcologo, non è presente in maniera strutturata nel centro di cura. Così l'80% non ha mai svolto una seduta con un psiconcologo, nonostante sia considerata molto utile da quasi il 9 su 10. Sono i dati principali del sondaggio promosso dal sito Psiconcologia.net, indirizzato a pazienti ed ex pazienti oncologici, ma anche a caregiver, familiari e amici di chi ha avuto un tumore, per ascoltarne le esperienze e analizzarne i bisogni. I risultati, presentati oggi in una conferenza stampa virtuale, si riferiscono alle 2.960 risposte che hanno indagato le difficoltà emotive durante la malattia oncologica (sia per chi l'ha vissuta in prima persona che per chi gli è stato accanto), la possibilità di condivisione di queste emozioni con l'oncologo medico, fino alla necessità di un supporto psicologico mirato, quindi da parte di uno psiconcologo. Gli esperti hanno sottolineato l'importanza di questo servizio, anche virtuale, che, riducendo il di stress emozionale può migliorare la sopravvivenza. "Per i pazienti oncologici non conta soltanto allungare la vita in termini di tempo, ma anche che questo tempo sia di qualità – spiega Gabriella Pravettoni, direttrice della Divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo), professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università Statale di Milano, Psiconcologia.net – Per questo è fondamentale offrire un supporto perché queste persone possano prendersi cura di sé anche a livello psicologico ed emozionale, non solo fisico. La survey che abbiamo diffuso ha raccolto dati importanti, che mostrano una forte predisposizione dei pazienti ad avviare un percorso di sostegno psiconcologico: l'89% degli intervistati pensa infatti si tratti di un servizio molto utile". Purtroppo, però, "solo il 16% riferisce una presenza continua del terapista nella struttura in cui lui o il suo familiare ha effettuato le cure – aggiunge Pravettoni – Si tratta di una lacuna che, per essere colmata, richiede azioni concrete, come l'offerta di un servizio di sedute online, accessibili a tutti, anche a chi ha difficoltà di movimento o, a causa delle terapie, non si trova in condizioni ottimali. E' un servizio a cui il 71% degli intervistati si affiderebbe. Abbiamo già sperimentato questa modalità con i teleconsulti durante il Covid-19, ed è stata accolta così positivamente che ancora oggi esistono piattaforme online frequentatissime dedicate proprio al supporto psicologico. Il nostro impegno, nel prossimo futuro, sarà rivolto proprio in questa direzione". Dal sondaggio "è emerso chiaramente come le difficoltà emotive abbiano un grande impatto sul percorso di malattia dei pazienti e dei caregiver – osserva Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica – Affrontare questi temi con l'oncologo medico, però, non è sempre facile: solo il 5% ne ha parlato con lo specialista in modo costante, il 42% saltuariamente, mentre il 53% non ha mai trattato l'argomento. Questi numeri rendono evidente la necessità della figura dello psiconcologo, il terapeuta esperto nel supporto psicologico delle persone colpite da neoplasia. Nelle strutture sanitarie del nostro Paese, però, gli specialisti sono ancora troppo pochi e solo il 20% dei pazienti e familiari ha svolto sedute con lo psiconcologo, che comunque sono proseguite in modo saltuario addirittura per l'83%". Nel 2023, in Italia, sono stati stimati 395mila nuovi casi di tumore. Nel post pandemia si assiste a un'ondata di casi: in 3 anni, l'incremento è stato di 18.400 diagnosi. Grazie ai programmi di prevenzione e a terapie sempre più efficaci, 3,6 milioni di cittadini vivono dopo la diagnosi. "Anche il supporto psiconcologico – sottolinea Cinieri – deve adeguarsi e rispondere ai bisogni di questi pazienti, con tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online. La cura di depressione, ansia e altri disturbi mentali legati al cancro va considerata quale componente essenziale del trattamento oncologico, perché si pone l'obiettivo di alleviare il distress emozionale e di promuovere il benessere e la qualità di vita. Inoltre, si traduce in un miglioramento della sopravvivenza". Come rimarca la presidente dell'Associazione nazionale Donne operate al seno (Andos), Flori Degrassi, "le nostre pazienti vivono un'esperienza molto complessa a livello psicologico e necessitano di supporto sia in fase di diagnosi, quando la scoperta della malattia causa incertezza sul futuro e sconvolgimento della quotidianità, sia nella fase delle cure, quando fatigue ed effetti collaterali si fanno sentire. Anche quando le cure sono terminate, il sostegno di uno specialista resta fondamentale: gli esami durante il follow-up, infatti, causano spesso uno stato di tensione, ansia e preoccupazione, che può ripercuotersi sulle attività di tutti i giorni. Anche la relazione familiare e di coppia durante la malattia può diventare ragione di apprensione e, per questo, richiedere il supporto di uno specialista. Poter parlare con un esperto delle proprie emozioni – conclude – può rendere possibile prendere in mano la propria vita e recuperare serenità ed equilibrio". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Difesa, Meloni: “Investire di più ma no costi su cittadini”. Draghi mette nel mirino 2%: “Si può fare”
(Adnkronos) – Il problema ha un nome o meglio una percentuale: 2%. Con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca cresce il pressing degli States sull’Europa affinché metta mano al portafoglio e centri il limite minimo del 2% del Pil per le spese per la difesa e per l’Alleanza atlantica. Un traguardo che vede non solo l'Italia fanalino di coda assieme ad altri 5 Paesi 'inadempienti', ma fotografa una Roma che arranca ancor più con il ritorno dei paletti del Patto di stabilità. La partita è aperta ed è dura da portare a casa. La premier Giorgia Meloni, oggi a Budapest per il Consiglio europeo informale, si dice "assolutamente convinta che l'Europa e l'Italia debbano riuscire a garantire la loro maggiore indipendenza e autonomia anche investendo di più in difesa". Ma, mette in chiaro, "servono gli strumenti per poterlo fare. Questo è un grande dibattito che riguarda il Patto di stabilità e che l'Italia ha posto: ci sono nel nuovo Patto delle aperture ma va fatto molto di più e penso che sia un altro di quei dibattiti che bisognerà riaprire".
Più risorse alla difesa, dunque, ma con una mano tesa a chi non vuole disattendere gli impegni presi. E con una premessa che per la presidente del Consiglio è d'obbligo: "Al di là della volontà – dice – c'è poi quello che si può fare e le risorse vanno individuate in qualche modo. L'unica cosa che non sono disposta a fare è prendermela con i cittadini italiani, i lavoratori. Noi spendiamo le risorse su priorità reali, non gettiamo soldi dalla finestra e quindi su scelte strategiche che io condivido bisogna dire anche come si fa ad aiutare gli Stati membri a trovare le risorse". Numeri alla mano, l'Italia è ben distante da quel 2% deciso nel lontano 2014, inchiodata all'1,57% nel 2025. Per centrare l'obiettivo del 2, servirebbero 10 miliardi l’anno. Insomma non bruscolini, con una coperta corta e le risorse aggiuntive -l'aggravante su cui fa leva il governo- richieste dal nuovo patto di stabilità. Per l'ex premier Mario Draghi, oggi a Budapest, è possibile comunque tagliare il traguardo facendo tutti i compiti a casa. "È possibile – si dice infatti convinto – spendere il 2% del Pil per la difesa rispettando il Patto di stabilità, bisognerà prendere tutta una serie di decisioni: oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione". Su cui grava anche il ritorno del tycoon alla guida degli Usa. "Non c'è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa", riconosce Draghi, che tuttavia vede luci e ombre: "Non necessariamente tutte in senso negativo, ma certamente noi dovremo prenderne atto". Anche rispolverando quello "spirito unitario" che in Europa sembra smarrito, perché "andare in ordine sparso", mette in guardia l'ex numero uno della Bce, di certo non aiuterebbe nessuno: "Siamo troppo piccoli, non si va da nessuna parte".
Per Draghi, comunque, la sfida del 2% è a portata di mano. Il governo non sembra pensarla allo stesso modo. Solo ieri il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, amato anche da Draghi per il suo pragmatismo, ha ammesso che si tratta di un obiettivo "molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo, in particolare, delle coperture con il quadro vigente della governance europea". Tradotto: per farcela, ammesso si possa, le regole vanno ammorbidite. "Bisogna scorporare le spese per la difesa dal Patto di stabilità – dice all'Adnkronos il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago -. L'elezione di Trump può essere uno stimolo affinché la Ue diventi un attore geopolitico globale, sia sulla politica estera che sulla difesa. Occorre uno sforzo per un piano industriale europeo" ma "senza lo scorporo delle spese sarà difficile arrivare al 2% del Pil. E' nell'interesse europeo che queste spese vengano scorporate". Anche perché, osserva l'esponente di Fi, "un'Europa che investe di più nella difesa può incidere negli equilibri geopolitici. La politica di Trump va colta come un'opportunità per l'Europa". La pensa allo stesso modo il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, esponente di Fratelli d'Italia. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, osserva sempre all'Adnkronos il vice di Tajani alla Farnesina, "è una sfida: gli Usa giustamente vogliono che l'Europa faccia la sua parte ma è giusto che sia così. Aveva iniziato questo ragionamento anche Biden nel corso della sua amministrazione". Tanto che lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto, nei mesi scorsi, aveva riconosciuto che chi non avrebbe fatto i compiti a casa (leggi ancora una volta 2%, ndr) sarebbe stato trattato come "un paria", al netto del nome del neo Presidente degli States. Quanto al diktat del 2% del Pil rispettando il patto di stabilità, "Draghi non aveva il Patto di stabilità, ora è facile parlare – dice ancora Cirielli -. Il tema è che abbiamo in eredità un forte carico di interessi passivi: con i tassi della Bce più alti, con il Patto che si è 'ristretto', per fare nuovi investimenti importanti serve essere più flessibili. E comunque, il dossier delle spese militari andrà affrontato non dai singoli Stati ma dalla Ue, speriamo con un'ottica intelligente". Per Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, "più che l’Italia è l’intera Unione Europea che deve rafforzare il proprio ruolo e la propria capacità di difesa. Dobbiamo affrontare questa nuova fase sia come una sfida sia come un’opportunità. L’Europa, come sostengono anche Giorgia Meloni e Mario Draghi, deve tornare ad essere protagonista anche nel dialogo con gli Usa, deve incidere di più sul piano internazionale e deve essere in grado di attuare politiche economiche di lungo respiro, con investimenti strategici per sostenere la crescita. C’è la necessità e l’opportunità di una svolta – rimarca Lupi all'Adnkronos – occorre saperla cogliere per costruire finalmente un’Unione Europea più unita e più forte". Per Enrico Borghi, capogruppo Iv al Senato, "il tema di una 'europeizzazione' del nostro sistema di difesa e sicurezza non è di oggi. Peraltro è stato descritto con grande efficacia nel rapporto Draghi, che ha posto l’accento sulla sovranità europea in questa materia per risolvere sovrapposizioni e per evitare l’eccessiva suddivisione di fondi e progetti che non consente al comparto di avere la giusta dimensione (finanziaria, industriale e militare). L’elezione di Trump può, e credo debba avere, un effetto di accelerazione", sottolinea il componente del Copasir.
Borghi, sentito dall'Adnkronos, snocciola i numeri. “La spesa militare totale nei paesi Ue nel 2023 – dice – è stata di 313 miliardi di dollari, circa un terzo di quella degli Stati Uniti (916 miliardi) e di poco superiore alla Cina (296 miliardi). Nei fatti la spesa militare europea non è così bassa. È il triplo di quella della Russia che, secondo le stime Sipri, nel 2023 è aumentata del 24% a 109 miliardi di dollari, per la guerra con l’Ucraina, quella di Kiev +51% a 64,8 miliardi". "Il problema è che è una spesa frammentata -osserva – mentre il campo industriale europeo del settore è caratterizzato soprattutto da operatori nazionali che agiscono in mercati nazionali relativamente piccoli. Per questo servono i campioni europei del settore, che siano in grado di attrarre i fondi di venture capital e di fare efficienza e innovazione spinta. E poi c’è il tema dei bond europei per la difesa e della deroga ai patti di stabilità dei singoli paesi per gli investimenti nel settore". E in una Ue in cui crescono destre sovraniste, la difesa comune europea "diventa il vero e proprio banco di prova che ci dirà se siamo stati all’altezza di questa fase storica. Lo diceva già De Gasperi 70 anni fa, e solo così potremo garantire effettivamente la sicurezza dell’Europa e la sua autorevolezza sul piano diplomatico". Ma la strada appare in salita e irta di ostacoli. Tanto più che quel numerino croce e delizia -il 2%- potrebbe addirittura lievitare. Il neo segretario generale della Nato Mark Rutte ha più volte ammesso che la percentuale pattuita in seno all'Alleanza ormai 10 anni fa non basterà per finanziare i piani di difesa regionali approvati dalla Nato. Tanto che nelle ultime riunioni dell'Alleanza si è parlato anche del 2,5% del Pil. Ma ogni giorno la sua pena, insegna un antico adagio. Tradotto: meglio concentrarsi sul grattacapo, non da poco, del 2%. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Turismo, Nicoletti (Apt Basilicata): “Legame con proprie radici può costituire un’opportunità”
(Adnkronos) – "Questo progetto è nato qualche anno fa con il piano strategico dell'Apt per il marketing turistico, quando cercavamo delle strade per portare i turisti nelle aree interne. Abbiamo pensato a quella grande porzione di italiani nel mondo che sono interessati a riscoprire le proprie origini e abbiamo trovato dei compagni di strada importanti: Enit, nostro principale partner, ci promuove nel mondo, i rappresentanti nelle sedi estere ci portano i Bayer che sono il cuore di questo progetto. Il secondo partner è il Ministero degli Affari Esteri che, con il progetto sul 2024 anno delle radici italiane nel mondo, ha aperto la strada su queste tematiche". Lo ha detto Antonio Nicoletti, direttore generale Apt Basilicata durante la presentazione della terza edizione di "Roots-in, la Borsa internazionale del Turismo delle radici" in programma a Matera il 18 e il 19 novembre e organizzata da Apt Basilicata in collaborazione con Enit e con il patrocinio del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. "Matera e la Basilicata si sono offerte al mercato per creare questa occasione che è l'unica occasione che abbiamo in Italia in cui poterci confrontare su queste tematiche. Le passate edizioni ci hanno confortato con i numeri, abbiamo avuto rappresentanze da tutta Italia, quest'anno confermiamo 150 seller e circa 80 buyer provenienti da tutto il mondo. – continua Nicoletti – Ogni edizione l'abbiamo dedicata ad un tema particolare, la prima le aree interne, la seconda la rigenerazione dei borghi, quest'anno è dedicata al Made in Italy. Uno dei motivi è proprio voler considerare il viaggio di ritorno alle proprie origini e il legame che lega gli italiani del mondo alle proprie radici come un elemento che può costituire delle opportunità". "L'emigrazione, ancora oggi, è un evento traumatico ma noi la consideriamo come opportunità perché nei nuovi paesi dove mettono radici gli italiani diventano ambasciatori di una cultura, di un modo di essere, di un modo di vivere e quindi tutto questo rappresenta delle opportunità. Ad esempio, Francis Ford Coppola, è un lucano che si è affermato nel mondo del cinema, un genio dell'arte cinematografica che è tornato a scoprire le sue radici nel paese di Bernalda, in provincia di Matera, ha acquistato un edificio e realizzato un resort di lusso straordinario che è un punto di riferimento per i divi di Hollywood. Cosa ha meglio di questo per rappresentare il nostro progetto?” ha detto Antonio Nicoletti, direttore generale APT Basilicata, intervenuto alla conferenza di presentazione di Roots-IN 2024 Turismo delle radici e Made in Italy presso Palazzo Grazioli a Roma. L'evento, giunto alla terza edizione, si terrà a Matera il 18-19 novembre 2024", conclude Nicoletti. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gp Singapore, varano invade la pista: la folle corsa sul circuito – Video
(Adnkronos) – Un varano in pista nel Gp di Singapore e le monoposto si devono fermare. La terza sessione di prove libere del Gp di F1 è stata interrotta dopo dieci minuti, per un'invasione di pista: protagonista, un varano. Una passeggiata sul circuito per il rettile che è stato poi messo in sicurezza dagli steward, dopo un inseguimento a piedi. Le prove finali del Gran Premio sono state sospese per diversi minuti sul circuito cittadino di Singapore: piloti fermi ai box tra i sorrisi, mentre gli steward si occupavano del rettile. La presenza di animali in pista non è una novità per il circus. Nel 2003 l'episodio più teatrale, con la presenza di una tigre in pista. Dopo l'exploit del varano, motori di nuovo accesi. Si profila un altro weekend ad alta tensione tra la Red Bull dell'olandese Max Verstappen, leader del Mondiale, le McLaren arrembanti e le Ferrari del monegasco Charles Leclerc e dello spagnolo Carlos Sainz. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fiction Stromboli, Ammirati (Rai Fiction): “Azienda estranea ai fatti, giusta la messa in onda”
(Adnkronos) – "La Rai ha spostato la messa in onda della fiction 'Sempre al tuo fianco' ben due volte, nell’autunno scorso perché il momento non era maturo, e poi in primavera. Ora che l'estraneità della Rai è stata certificata è giusto mandare in onda un lavoro importante, che renderà giustizia a un’isola che ha bisogno di uscire da un cono d'ombra e tornare alla sua luce". A parlare, intervistata dall'Adnkronos, è la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati che, dopo le polemiche, spiega per la prima volta i motivi della decisione dell'azienda di mandare in onda, dal 15 settembre prossimo, la fiction prodotta per Rai 'Sempre al tuo fianco' diretta da Marco Pontecorvo che parla del lavoro della Protezione Civile ed è ambientata a Stromboli. Il programma è al centro di una bufera mediatica da quando, durante le riprese nel maggio 2022, si sviluppò un incendio mentre la produzione si trovava a Stromboli per girare una puntata dedicata all'attività degli operatori, che distrusse circa metà della vegetazione dell’isola di Stromboli. Sulla vicenda c'è un processo in corso, e lo scorso aprile la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha notificato la chiusura delle indagini preliminari a carico di quattro persone e due società, non includendo la Rai tra gli indagati. Ciononostante, l'annuncio della messa in onda ai palinsesti Rai del 19 luglio ha scatenato una bufera mediatica: una parte consistente degli abitanti di Stromboli e diversi esponenti politici, tra cui il presidente della Sicilia Renato Schifani e la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, si oppongono fermamente alla messa in onda, mentre il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci si è detto molto favorevole. "La Rai è andata a Stromboli ad aprile, ha incontrato gli abitanti in un’assemblea molto animata in cui ha espresso la sua vicinanza alla popolazione ribadendo che l'azienda era estranea alla produzione esecutiva, e in qualche modo ha anche subìto il danno tanto che ha dovuto rivalersi sul produttore", spiega la Ammirati all'Adnkronos. "Ma dato che la popolazione aveva espresso una non serenità, abbiamo rimandato nuovamente la messa in onda, e questo è accaduto per ben due volte", scandisce la direttrice di Rai Fiction. La Rai in quell'occasione "si è resa disponibile con la popolazione con la promessa di bloccare la messa in onda fino a che non fosse intervenuta una pronuncia che dichiarasse l'azienda estranea ai fatti", spiega la Ammirati. Che ricorda: "La cosa incredibile è che mentre tornavamo dal traghetto che ci riportava via da Stromboli è uscita la sentenza del giudice che ha emesso gli avvisi di garanzia, ed è stato finalmente provato che la Rai era estranea". "Sappiamo che è stato un fatto molto doloroso, pensiamo che sia stata una cosa grave ma che tutti i momenti di crisi vanno superati con la ragionevolezza e con gli strumenti che abbiamo, cioè appellarci alla giustizia – tiene a precisare la dirigente Rai- Al risarcimento ci si arriverà, ma nel frattempo la Rai ha scelto di narrare in maniera positiva il territorio, come succede per tutte le nostre fiction. Accade con il commissario Montalbano per la Sicilia, con Lolita Lobosco per Bari, Mina Settembre per Napoli, solo per citarne alcuni". E' necessario, conclude la Ammirati, "che l'azienda dia attenzione massima ad un’isola che è importante, come tanti luoghi d’Italia che la Rai ha narrato e che vogliamo far vedere a tutti gli italiani. L’isola non deve entrare nella cronaca nera, deve essere quella di Rossellini, della bellezza dei percorsi che vengono a fare da tutto il mondo, del mare, della magia del buio serale. Si deve spostare la luce sulla positività di quel luogo e smetterla di renderla negativa". (di Ilaria Floris) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Eurispes, in quasi 1 casa su 4 in Italia c’è almeno un animale da compagnia
(Adnkronos) – In quasi una casa su quattro in Italia troviamo almeno un animale da compagnia (37,3%; +4,6% rispetto al 2023). Poco più di 4 italiani su 10 che accolgono un animale possiedono un cane (41,8%) e quasi 4 su 10 un gatto (37,7%). Il 20,3% di chi ha con sé un animale spende meno di 30 euro al mese per la sua cura e il mantenimento. E' quanto emerge dal 36esimo rapporto Italia dell'Eurispes. Circa il 60% degli italiani, invece, effettua una spesa mensile superiore ai 30 euro ed entro i 100 euro. Dal 2015 ad oggi è sensibilmente diminuita la percentuale di coloro che riescono a spendere meno di 30 euro al mese e dai 30 ai 50 euro. I pet vengono soprattutto salvati dalla strada o scelti in un canile/gattile/simili (39,7%), ma in un caso su quattro (25%) si è trattato di un acquisto in negozio o allevamento, mentre in uno su cinque di un regalo (20,8%). Il 14% dei proprietari di un pet ha pensato di dare in affido il proprio animale a causa di difficoltà economiche ma di non averlo fatto, mentre il 7,1% ha dovuto prendere questa decisione. Il 13,9% ha pensato di dare in affido il proprio animale a causa delle difficoltà nel gestirlo in termini di tempo o di incompatibilità con la famiglia, ma di non aver poi proceduto in tale senso, mentre il 6,5% ha dovuto optare per l’affido ad altri. Il 20% ha rinunciato ad avere altri animali, oltre a quelli già in loro possesso, a causa di difficoltà economiche, mentre il 29,2% ha dovuto rinunciarvi a causa della difficoltà nel gestirli. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Langins (Oms Europa), ‘normative al passo con sfide evoluzione professionale’
(Adnkronos) – “Una normativa globale è essenziale per garantire la salute pubblica, lo sviluppo professionale e la sicurezza dei pazienti in una realtà in grande evoluzione. I sistemi regolatori devono tenere il passo con le nuove sfide e con il cambiamento della professione medica e infermieristica”. Così Margrieta Langins, Nursing and midwifery advisor at the World health organization-Europe (Oms Europa), si è rivolta alla platea di esperti riuniti oggi a Roma al convegno internazionale ‘Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel mondo’ promosso della Federazione nazionale degli Ordini e professioni infermieristiche (Fnopi) con il patrocinio del ministero della Salute. “I regolamenti sono uno strumento cruciale per migliorare la qualità di cura e la sicurezza del paziente – spiega Langins – Il rapporto ‘Time to Act’, pubblicato 2 anni fa, ha infatti evidenziato la necessità di modernizzare le normative, evitando che siano troppo restrittive. Questo è particolarmente importante per espandere il campo di azione degli infermieri con ruoli avanzati, che altrimenti potrebbero essere limitati nel loro contributo ai servizi sanitari. In un Paese come l’Italia, con un alto livello di istruzione, siamo ottimisti riguardo alla possibilità di sviluppare pratiche infermieristiche avanzate, specialmente nei settori della cura primaria”, tenendo conto anche dell’invecchiamento della popolazione “e della salute pubblica. Questo documento è una guida preziosa per sottolineare l’importanza di implementare sistemi regolatori flessibili, basati sulle competenze e la presa in carico adeguata del paziente”. Un altro report strategico “è lo ‘State of the world’s nursing’, del 2020”. Il documento, “la più ampia raccolta di dati sull’infermieristica e l’ostetricia, da parte dell’Oms, ha portato allo sviluppo delle linee d’indirizzo strategiche per l’infermieristica e l’ostetricia basate sulle evidenze, sulla realtà – sottolinea l’esperta – In base a questi dati la regione europea sembra essere ben posizionata. Esistono ruoli infermieristici avanzati in 21 Paesi ma, scavando più a fondo, si nota che non sempre si tratta di infermieri con laurea magistrale. In alcuni casi, i corsi professionali sono accreditati, ma non raggiungono il livello che servirebbe. Anche la formazione interprofessionale è ben sviluppata, ma spesso gli infermieri non sono considerati alla pari nei team sanitari”. Sulle condizioni di lavoro “le norme son ben consolidate, con regole su salario minimo, previdenza sociale e orari di lavoro – commenta Langins – Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha messo in luce alcune sfide legate a queste condizioni e ha rafforzato la necessità di migliorarle. In questo contesto, i responsabili governativi infermieristici svolgono un ruolo cruciale nel sostenere i cambiamenti necessari”. Sulla formazione “è fondamentale verificare che i curricula siano adeguati alle nuove realtà – elenca – Per uno sviluppo professionale continuo, è essenziale che i programmi siano allineati ai ruoli e alle responsabilità degli infermieri. Anche la mobilità della forza lavoro sanitaria globale è un’altra questione rilevante e la regolamentazione svolge un ruolo cruciale nel garantire condizioni di lavoro adeguate per gli infermieri migranti”. Sulla “salute digitale, che sta trasformando la relazione tra infermiere e paziente – chiarisce Langins – è fondamentale che gli strumenti digitali siano attendibili e di alta qualità, per evitare risultati distorti che compromettano la sicurezza dei pazienti. L’uso dell’intelligenza artificiale nella documentazione infermieristica, per esempio, ha il potenziale di ridurre il carico di lavoro, ma solleva anche preoccupazioni riguardo all’autonomia decisionale degli infermieri”. Infine, relativamente alle condizioni di lavoro, “la pandemia ha portato alla luce il problema del burnout e della salute mentale tra gli infermieri. Sono stati avviati molti progetti per affrontare questi problemi, ma c’è ancora molto da fare. L’Oms – conclude – sta lanciando un’indagine globale su salute mentale e condizioni di lavoro, i cui risultati saranno fondamentali per migliorare le condizioni degli infermieri”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner, oggi la finale del Six Kings Slam contro Alcaraz: orario e dove vederla in tv
(Adnkronos) –
Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, ancora una volta. Oggi, 19 ottobre, il tennista azzurro affronta lo spagnolo nella finale del Six Kings Slam, il ricchissimo torneo esibizione che, per il vincitore, mette in palio ben 6 milioni di euro. Per accedere alla finale Sinner ha dovuto superare prima Daniil Medvedev, battuto con un netto 6-0, 6-3, e poi Novak Djokovic. Contro il serbo è stata l'ennesima battaglia, decisa al terzo set e portata a casa dall'altoatesino con il punteggio di 6-2, 6-7 (0), 6-4. Alcaraz invece ha battuto prima, piuttosto agilmente, Holger Rune e poi ha affrontato il suo idolo Rafa Nadal, sconfitto in due set grazie a un doppio 6-3, che proprio oggi, alle 18.30, giocherà la sua ultima partita contro Novak Djokovic, nella finalina per il terzo posto. La finale del Six Kings Slam tra Sinner e Alcaraz è in programma oggi, 19 ottobre, alle 20 ora italiana, subito dopo la conclusione della finale per il terzo posto Djokovic-Nadal. Il match sarà l'undicesima sfida tra i due, con Alcaraz in vantaggio con 6 vittorie contro le 4 di Sinner. Nel 2024 da incorniciare di Jannik, proprio lo spagnolo, oltre al caso doping, è stato una delle poche note stonate: l'azzurro infatti non è mai riuscito a batterlo, con i due che si sono affrontati per l'ultima volta nella finale del Masters 1000 di Pechino, vinto, appunto, da Alcaraz. Il match tra Sinner e Alcaraz sarà trasmesso in diretta, come tutte le partite del torneo, da Sky, ma sarà visibile anche in chiaro su Cielo e SuperTennis, oltre che in streaming, anche gratis, sulla piattaforma di Dazn. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Aggredisce agenti con coltello, ucciso da poliziotto a Verona
(Adnkronos) – Un uomo di nazionalità straniera è stato ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto dopo che, nella stazione di Porta Nuova, si era scagliato contro gli agenti armato di un coltello. A quanto si apprende, l’uomo avrebbe dapprima aggredito dei vigili urbani che intorno alle 5 di questa mattina stavano constatando un incidente automobilistico. Successivamente avrebbe raggiunto la stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove in stato di alterazione ha danneggiato prima la biglietteria, poi la tabaccheria e infine anche alcune vetture in sosta nel parcheggio dello scalo. Dopo essersi dileguato, l'uomo si è ripresentato intorno alle 7 alla stazione ferroviaria e qui è stato intercettato da una pattuglia di Polizia che ha tentato di fermarlo per identificarlo. A quel punto l’uomo avrebbe aggredito gli agenti armato di coltello e uno dei poliziotti, dopo aver sparato alcuni colpi, ha ferito mortalmente l’aggressore. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mare fuori 5, nuovi personaggi e faide tra clan: uscita e anticipazioni
(Adnkronos) –
Grande attesa per la stagione 5 di 'Mare Fuori', la serie di successo ambientata nell'Ipm di Napoli. Mentre le riprese proseguono a ritmo serrato, con termine previsto per ottobre, iniziano a trapelare le prime indiscrezioni sulla trama. Secondo quanto appreso da Adnkronos, la nuova stagione vedrà l'arrivo di nuovi detenuti provenienti dal nord Italia pronti a sconvolgere gli equilibri all'interno del carcere minorile partenopeo. Il loro obiettivo: dare vita a un nuovo traffico di stupefacenti, incentrato presumibilmente sulle cosiddette 'nuove droghe'. La trama si potrebbe concentrare quindi su una faida tra clan del nord e del sud, quest'ultimo guidato da Rosa Ricci (Maria Esposito), che avrà un ruolo ancora più centrale nella prossima stagione. Il personaggio di Rosa, infatti, si troverà anche ad approfondire la conoscenza con la madre, Maria Ricci (interpretata da Antonia Truppo) che il padre le aveva fatto credere di essere morta. Con l'uscita di scena di Carmine (Massimiliano Caiazzo), Edoardo (Matteo Paollo), Crazy J (Clara Soncini) e Kubra (Kyshan Wilson), altri personaggi avranno modo di emergere. Tra questi, Carmela (Giovanna Sannino) godrà di maggiore spazio narrativo. Non mancheranno i ritorni: tra questi, quello di Luna (Marina Gambardella), il personaggio transgender che nella terza stagione aveva intrecciato una relazione con Milos. Quanto alla data di uscita della quinta stagione ancora nessuna notizia ufficiale. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Tennis, Tamburini (buddy): “Orgogliosi della partnership con Coppa Davis”
(Adnkronos) – “Siamo orgogliosissimi di questa partnership tra buddy e Coppa Davis. Buddy nasce nel 2018 con un’intuizione: integrare in una banca digitale una chat per colloquiare con il cliente. Questa intuizione ha dato un grande valore nella relazione col cliente e che abbiamo inteso valorizzare in questa evoluzione. Oggi buddy è diversa dalla buddy bank del 2018, perché è una banca completamente evoluta, un modo di servire il nostro cliente a 360°. La buddy del 2018 offriva un conto corrente con delle carte, la buddy di oggi è in tutto e per tutto una delle 2000 filiali di UniCredit, che offre tutti i servizi e tutti i prodotti disponibili nelle nostre filiali fisiche. Il nostro cliente può quindi scegliere come, dove e quando essere servito dalla banca”. Sono le parole di Barbara Tamburini, head of buddy – la nuova filiale on line di UniCredit -, a margine della conferenza stampa “Una partnership vincente: buddy è official banking partner della Coppa Davis”, svoltasi a Milano, con la quale Unicredit ha annunciato la partnership triennale tra la sua nuova filiale online, buddy, e la Federazione internazionale tennis (ITF). UniCredit è inoltre partner globale dei Mondiali di tennis. “La chat di buddy è disponibile 24/7: il nostro team di persone è in grado di rispondere al cliente e di risolvere i problemi a tutte le ore del giorno, anche durante le festività. Siamo sempre presenti per risolvere i problemi dei nostri clienti – conclude Tamburini – Il nuovo modello di buddy non è quello di una banca digitale che offre un’esperienza self o con assistenza al cliente, ma è una filiale in grado di risolvere qualsiasi necessità del cliente e di erogare consulenza in orario esteso, dalle 8 alle 22 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 14 il sabato. Siamo molto orientati alla crescita. buddy nasce per servire i clienti di UniCredit se hanno bisogno di questo modello di servizio ma guarda anche al mercato e alla crescita dall’esterno”. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Camera, ok a mozione maggioranza su Palestina: “Soluzione due Stati”
(Adnkronos) – La Camera dei deputati ha approvato la mozione della maggioranza sulla Palestina. Il testo del centrodestra impegna il governo a sostenere "iniziative finalizzate al riconoscimento dello Stato di Palestina nel quadro di una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza di due Stati sovrani e democratici, che possano riconoscersi reciprocamente e vivere fianco a fianco in pace e sicurezza". Sono state respinte, invece, le mozioni presentate da Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. L'Aula di Montecitorio ha inoltre approvato parti delle mozioni che erano state presentate da Azione, da Italia Viva e +Europa. "Dobbiamo avere la capacità di sostenere la politica, da sempre portata avanti dal nostro paese, dei due popoli e dei due Stati. Ma c'è bisogno che il riconoscimento reciproco arrivi a monte di un processo di pace, che può essere avviato solo con la fine del conflitto in corso". Così il vicesegretario di Azione e capogruppo in Commissione Esteri, Ettore Rosato, intervenendo in Aula alla Camera. "Due popoli due Stati deve essere un impegno caratterizzato da un'azione diplomatica in cui l'Europa parli con una voce sola. Le fughe in avanti fatte da alcuni paesi sono un passo indietro dell'Europa e sono un danno anche alla causa israeliana e palestinese". "Ci deve essere una decisione europea, autorevole. Una decisione europea che può facilitare quel percorso di pacificazione indispensabile per raggiungere un obiettivo così complicato", ha concluso. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Uniformi (Conaf): “A garanzia società chi svolge attività sia iscritto a ordine”
(Adnkronos) – "Diamo la massima disponibilità a collaborare con il Consiglio nazionale degli ingegneri. E' importante sottolineare che, a garanzia della società, chi svolge attività professionali in qualsiasi ambito e con qualsiasi titolo è fondamentale sia iscritto a un ordine professionale". A dirlo il presidente de Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf), Mauro Uniformi, intervenendo al 68° Congresso nazionale degli ingegneri d'Italia, in corso a Siena. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Urso: “Importante hub riciclo Iren, bisogna essere più autonomi”
(Adnkronos) – "Quella di un hub per il riciclo delle materie prime critiche è una iniziativa importante e significativa nel quadro di una politica stretegica che l'Italia, con l'Europa, ha deciso di realizzare con un regolamento già in vigore" e al quale è stato affiancato "un dl sulle materie prime critiche in corso di esame che sarà convertito entro i primi giorni di agosto". Lo ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo in occasione della presentazione del nuovo Hub per il recupero di materie prime e metalli preziosi di Iren. Urso ha ricordato come "il decreto legge, in sintonia con il regolamento Ue, apporta significative modifiche" alle normative "per consentire al nostro paese di essere all'avanguardia". Peraltro, ha aggiunto, sul riciclo all'Europa "noi abbiamo chiesto più ambizione", perché "l'autonomia sulle materie prime critiche è strategica: l'Europa deve essere più indipendente". Noi – ha concluso – "vogliamo fare dell'Italia un grande paese di tecnologia green e digitale". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)