Giulia Tramontano, processo Impagnatiello: oggi sentenza nel giorno contro la violenza sulle donne

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(Adnkronos) – Ergastolo. E' questa la parola che aleggia nell'aula della corte d'Assise di Milano dove oggi, lunedì 25 novembre, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Alessandro Impagnatiello conoscerà il suo destino per aver ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta (al settimo mese) di Thiago. Il carcere a vita e l'isolamento diurno per 18 mesi è la richiesta avanzata dalla procura per chi deve rispondere di un omicidio aggravato dalla premeditazione, dal legame affettivo, dai futili motivi e dalla crudeltà per aver affondato il coltello per 37 volte contro la vittima, per aver tentato di bruciarla due volte e averla abbandonata in strada, avvolta da sacchi della spazzatura.  Un "viaggio nell'orrore", a usare le parole della pm Alessia Menegazzo, pianificato dal trentunenne "narcisista, psicopatico, manipolatore" che ammazza i due "ostacoli per la sua realizzazione". Smascherato, l'ex barman dalla doppia vita, uccide in modo "brutale": nessun raptus, va solo in scena "la banalità del male". Giulia, secondo l'accusa, firma "la propria condanna a morte" quando svela di aspettare un bambino. L'ondivago Impagnatiello, talvolta compagno premuroso e più spesso amante bugiardo, inizia a somministrare a Giulia Tramontano veleno per topi per procurarle un aborto, poi come un "giocatore di scacchi fa l'ultima mossa" e dopo l'incontro tra la compagna e l'altra donna, cambia strategia: l'idea è celare l'omicidio simulando una scomparsa. Ma l'imputato – ritenuto capace di intendere e volere dai periti nominati dalla corte – non fa i conti con chi non si rassegna alla sparizione di Giulia, alla paura che non ferma l'altra donna a dire la verità, al sangue trovato nel bagagliaio della propria auto. Dopo quattro giorni, accerchiato da carabinieri e procura, confessa e fa ritrovare il corpo.  Il "castello di bugie" crolla, ma tiene ancora la maschera e nell'interrogatorio in aula alterna verità a 'non ricordo', si confonde, non sa fornire un movente, s'impegna più a giustificare se stesso che a chiedere scusa alla famiglia Tramontano, papà Franco, mamma Loredana Femiano, i fratelli Chiara e Mario che saranno come sempre in aula. Oggi la procura non replica, e se l'imputato tace (potrebbe rendere brevi dichiarazioni spontanee), la prima corte d'Assise, composta da giurati popolari e presieduta dalla giudice Antonella Bertoja si ritirerà subito in camera di consiglio. Le telecamere, ammesse solo la scorsa udienza, potranno riprendere il momento della sentenza, ma non inquadrare il narcisista che, ancora una volta, ha deciso di salvaguardare se stesso.  Giustizia, rispetto e il massimo della pena. Sono passati 18 mesi dal femminicidio di Giulia, ma per i genitori il dolore resta identico, se possibile peggiora nella consapevolezza di non poter più abbracciare la loro primogenita. Ma oggi anche loro, come sempre, saranno in aula. "Chiediamo con forza – scrive il papà – che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l'ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia". Parole lasciate su Instagram, nelle ore di attesa e speranza.  La violenza di genere "è una piaga che devasta la nostra comunità" e "confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima – scrive Franco Tramontano – non può mai essere sacrificata per costruire una difesa".  Non c'è giorno intanto che mamma Loredana non ricordi con una canzone, un messaggio, una foto di sua figlia insignita, lo scorso anno, dell'Ambrogino d’'oro da una città che l'ha 'adottata' e che come Senago non dimentica la ventinovenne di Sant'Antimo (Napoli). "Cara Giulia ho bisogno di te, ti cerco ovunque, sei tu la mia ancora di salvezza in questo mare di dolore, sei tu il mio arcobaleno in questa tempesta di dolore, sei tu la spalla su cui vorrei piangere". E ancora "questa 'permanenza' è troppo dolorosa, la tua assenza mi devasta".  Un anno dopo il fratello Mario è diventato papà di una bimba che porta il nome di sua sorella Giulia, mentre la combattiva Chiara, la sorella che le somiglia come una goccia d'acqua, fatica ancora a trovare "le parole giuste: è difficile misurare la rabbia, l'indignazione, la sofferenza. Come donna, combatto due battaglie. La prima è alimentata dalla paura di essere la prossima donna a essere ricordata per una morte brutale, la seconda è una lotta affinché nessuna famiglia debba mai affrontare la possibilità che un omicidio così efferato rimanga impunito o che il colpevole non sconti una pena adeguata". Oggi "grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Giulia sarà con noi in quell'aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Harry e Meghan, media Gb: “A rischio contratto milionario con Netflix”

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(Adnkronos) – Il principe Harry e Meghan Markle rischiano di perdere il loro contratto da 100 milioni di sterline con Netflix. Un esperto reale ha affermato che si tratterebbe della ripetizione del problema che i Sussex ebbero lo scorso anno con Spotify e che causò loro grande imbarazzo a livello internazionale. Tom Quinn ha rivelato al Mirror che il secondogenito di re Carlo e la moglie "troverebbero impossibile riprendersi dal colpo derivante dalla perdita del contratto con Netflix ". Ci sono state crescenti speculazioni sul fatto che il loro accordo quinquennale con la piattaforma di streaming, che dovrebbe essere rinnovato l'anno prossimo, sia sul punto di essere tagliato.  Quinn ha ricordato il fiasco di Harry e Meghan su Spotify, quando il loro contratto fu rescisso prima della scadenza a causa della mancanza di contenuti, decisione che lasciò la coppia nell'imbarazzo e decisa a evitare altri flop. "È molto probabile – ha ricordato l'esperto – che si tratti di una ripetizione del problema che la coppia ebbe con il contratto Spotify, interrotto bruscamente nel 2023 dopo che Harry e Meghan non riuscirono, secondo Spotify, a soddisfare i "parametri di produttività".  Ancora scossa dal caos di Spotify, la duchessa di Sussex è determinata ad avere successo nelle sue iniziative commerciali nonostante gli intoppi, afferma Quinn. "È sempre stato il sogno di Meghan costruire un'impresa commerciale di grande successo e lei è ancora convinta, anche dopo la debacle di Spotify, di avere la spinta e il talento per realizzarlo. La perdita del contratto con Netflix sarebbe un duro colpo da cui riprendersi. L'ultima cosa che Meghan vorrebbe è l'umiliazione di dover stringere un futuro accordo con un'azienda più piccola".  Harry e Meghan hanno firmato un mega contratto da 100 milioni di sterline con Netflix nel 2020, poco dopo aver dichiarato la loro intenzione di dimettersi dalla carica di membri della famiglia reale senior. La coppia si è trasferita negli Stati Uniti e si è stabilita a Montecito, in California, ma ha lasciato i fan delusi con la loro scarsa produzione su Netflix. Hanno recitato in una serie di documentari, che ha offerto uno sguardo sulla loro vita negli Usa dietro le quinte. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, da Manageritalia Emilia-Romagna raccolta fondi per assistere popolazioni colpite

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(Adnkronos) – Per favorire la ripartenza di cittadini, imprese e comuni danneggiati dal maltempo, Manageritalia Emilia-Romagna ha dato il via a 'Sos Emilia-Romagna 2024' una raccolta fondi presso i propri associati ma aperta anche a cittadini, imprese e chiunque voglia contribuire al sostegno delle realtà colpite, in particolar modo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì e Cesena. Ogni singola donazione varrà il doppio. Per ogni euro donato, infatti, Manageritalia Emilia-Romagna si impegna a raddoppiarne il valore al fine di ampliare il numero di progetti e soggetti sostenuti. Per donare l'Ibanè: IT45H0707202403000000731100. “Purtroppo ci troviamo, in meno di due anni, a mobilitare nuovamente la solidarietà della nostra comunità di manager, liberi professionisti e quadri in occasione di eventi che avremmo voluto relegare al passato”, commenta Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “Facciamo un appello a tutti nostri associati non solo a donare e sostenere questa iniziativa ma soprattutto a mettere a disposizione le loro competenze, ora più che mai, utili e necessarie a superare questa emergenza. Come Associazione siamo vicini alle imprese, soprattutto piccole e medie imprese nonché alle amministrazioni perché possano, nel più breve tempo possibile, rialzarsi e tornare operative. Empatia, competenza, senso di comunità, responsabilità e futuro sono i valori che contraddistinguo l’azione di Manageritalia”. L’avvio di questa nuova raccolta fondi è solo l’ultima delle tante azioni solidali poste in essere da Manageritalia che si è sempre attivata per portare sostegno economico e aiuto alle persone e imprese del territorio colpite dalle calamità nel corso degli anni. Un sostegno che si è concretizzato già nel 2023 grazie a una donazione di 20mila euro alla Fondazione Francesca Rava che ha permesso, nei giorni immediatamente successivi al disastro, di realizzare un panificio mobile in grado di distribuire gratuitamente pane, focaccia e altri prodotti da forno alla popolazione alluvionata e di rifornire 4 mense della Protezione Civile, collocate nelle aree più colpite del territorio, per un totale di oltre 3.400 persone al giorno. Ulteriori 17 mila euro raccolti hanno permesso l’acquisto di un quad e di un carrello polifunzionale che sono andati a integrare il parco mezzi della Croce Rossa di Cesena. Iniziative che replicano quanto fatto da Manageritalia già nel 2012, a favore delle popolazioni vittime del sisma, raccogliendo oltre 60mila euro per l’acquisto di arredi per le scuole, tablet e pc, materiali per corsi specifici, lavagne interattive, mezzi di trasporto e abbonamenti a studenti per il trasporto pubblico. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Finanza, Mencattini (Fond. Gasbarri): “Educazione cruciale per diminuire disuguaglianza economica

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(Adnkronos) – "Oggi anche l'agenda Onu 2030 sullo sviluppo sostenibile individua la cultura finanziaria come un fattore rilevante per la crescita economica inclusiva e sostenibile. E lo fa perché la compressione delle questioni di finanza personale e la capacità di prendere decisioni finanziarie informate alla fine diminuisce la disuguaglianza economica e favorisce l'accesso equo alle risorse finanziarie". Lo ha sottolineato il presidente della Fondazione Gasbarri, Andrea Mencattini, nel corso della presentazione dei risultati della terza edizione di Edufin Index, l’Osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, “Usa e Regno Unito diranno sì a missili contro Russia”: lo scenario

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Stati Uniti e Regno Unito diranno sì all'Ucraina: Kiev potrà usare i missili a lungo raggio, forniti dai paesi occidentali, per colpire obiettivi militari in Russia. Il semaforo verde scatterà nelle prossime settimane, secondo lo scenario delineato dal Times, ma la decisione verrà resa nota solo dopo le prime azioni andate a segno. L'Ucraina, come è noto, da tempo chiede a Washington e Londra l'autorizzazione per utilizzare missili Atacms e Storm Shadow contro obiettivi russi. L'uso di armi occidentali è stato approvato dal Parlamento europeo, con una votazione nella quale molti europarlamentari italiani hanno detto 'no'. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un prestito da 35 miliardi: il denaro, tra l'altro, potrebbe consentire all'Ucraina di avviare la produzione di armi a lungo raggio. 
I segnali di una svolta strategica vicina, se non imminente, provocano prevedibili reazioni da parte della Russia. L'Ucraina, d'altra parte, da un mese e mezzo ha invaso la regione di Kursk ed è arrivata a controllare circa 1200 km quadrati di territorio russo. Il lancio di missili a lungo raggio, con una gittata di 300 km, potrebbe avvenire da posizioni avanzate e costringere Mosca a allontanare mezzi, uomini e armi dalla linea del fronte. Se nei giorni scorsi è stato Vladimir Putin a preannunciare "risposte adeguate", l'ultimo messaggio arriva dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov: "La Russia dispone di armi che provocheranno gravi conseguenze per l'Occidente, siamo in uno stato di allerta totale", le parole di Lavrov a Sky News Arabia.  L'emittente britannica LBC aggiunge altri dettagli al quadro attuale, collegando la decisione di Stati Uniti e Regno Unito alla visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky negli Usa la prossima settimana. Il leader di Kiev vedrà il presidente Joe Biden e avrà colloqui anche con i candidati alla Casa Bianca nelle elezioni del 5 novembre, Donald Trump e Kamala Harris. "Gli Stati Uniti e il Regno Unito vogliono prima vedere il piano del presidente Zelensky" e capire "come questo aiuterà l'Ucraina a superare i mesi invernali della guerra", riferiscono fonti diplomatiche. La decisione finale potrebbe arrivare in concomitanza con l'Assemblea generale dell'Onu, anche se il presidente Biden non nasconde le preoccupazioni sull'effetto che una simile decisione avrebbe sulla campagna elettorale di Harris. "Ci stiamo preparando attivamente per i negoziati in America con il presidente Biden, i rappresentanti di entrambi i partiti al Congresso e contiamo sugli incontri con entrambi i candidati alla presidenza degli Stati Uniti", il messaggio di Zelensky. "Noi in Ucraina saremo sempre grati all'America per aver sostenuto la nostra indipendenza, per tutto l'aiuto fornito per consentire all'Ucraina di sopravvivere a questa guerra. Ora presenteremo un piano molto concreto per spiegare come l'Ucraina in questa guerra non si limiterà a resistere, non si limiterà a mantenere il livello di difesa ma si rafforzerà in modo tale da avvicinare davvero una pace giusta e la vittoria", le parole di Zelensky. "L'Ucraina conta su questo sostegno. Molto. Ed è giusto. Perché quando una nazione vince la battaglia per la sua indipendenza e conquista il rispetto del diritto internazionale, vince il mondo intero. Ed è così che dovrebbe essere", aggiunge. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Corteo Roma, foto Netanyahu-Meloni con mani insanguinate

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(Adnkronos) – “Fermiamo il genocidio, Palestina libera”, “Governo Meloni complice del genocidio” sono alcuni degli striscioni esposti al corteo pro Palestina a Roma che sta per partire da piazza Vittorio. I manifestanti, circa 500 al momento, inneggiano con gli slogan “Palestina libera, Palestina rossa”. Il corteo arriverà a piazzale Tiburtino. Fra le bandiere palestinesi i manifestanti hanno issato anche un cartellone con la foto della stretta di mano tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la premier Giorgia Meloni con impronte di mani insanguinate. Sul posto è presente la polizia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Armi nucleari, Bielorussia partecipa a esercitazioni con Russia

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La Bielorussia parteciperà alle esercitazioni nucleari tattiche che la Russia terrà a breve, ha reso noto l'agenzia Tass. Minsk ha iniziato a mettere alla prova la prontezza delle sue forze per dispiegare le armi tattiche nucleari simultaneamente a quanto farà la Russia, che opererà nel Distretto Militare Meridionale su ordine del presidente Vladimir Putin. Mosca lo scorso anno ha dislocato armi nucleari tattiche – "diverse decine" secondo il presidente Aleksandr Lukashenko – anche sul territorio della Bielorussia.  Le armi nucleari tattiche russe dispiegate in Bielorussia "sono armi di deterrenza. Difensive. Nessuno attaccherà con tali armi", ha dichiarato Lukashenko rendendo noto che Minsk "intende per la prima volta esercitarsi nell'uso di armi nucleari non strategiche". "Le manovre hanno solo natura difensiva", ha aggiunto. Le forze militari "consegneranno munizioni speciali (le armi nucleari tattiche, ndr) alle unità delle forze aeree, le monteranno su lanciatori e aerei. Battaglioni assegnati ai missili Iskander e Polonez (missili che possono essere equipaggiati con testate nucleari, ndr) saranno dispiegati segretamente in posizioni segrete e si eserciteranno a dispiegare lanci di missili", ha aggiunto.  L'Ue reagisce agli annunci di Mosca, che nelle ultime 24 ore hanno alzato ulteriormente la tensione. L'Unione Europea ritiene che le dichiarazioni del ministero degli Esteri russo sugli F-16 ucraini siano "totalmente irresponsabili, insieme a molte altre dichiarazioni che questa persona ha fatto, come altri membri del regime del Cremlino", dice il portavoce dell'Ue per gli Affari Esteri, Peter Stano. Il ministero degli Esteri russo ha detto ieri che la Russia non potrà ignorare che gli F-16 ucraino sono mezzi in grado di trasportare armi atomiche, riecheggiando dichiarazioni che Sergei Lavrov aveva già fatto nel luglio 2023. 
"Stavamo già discutendo la questione delle manovre tattiche nucleari, che la Russia ha annunciato, con una giustificazione molto dubbia – continua – come una risposta alle attività occidentali. Tutto questo non coglie il punto fondamentale: l'aggressore è la Russia, è la Russia che ha violato il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e continua a prendere provvedimenti per aggravare ulteriormente la situazione". Le dichiarazioni del ministro degli Esteri Lavrov fanno parte di "una lunga serie di osservazioni assolutamente irresponsabili e irrazionali, che cercano di deviare la colpa per l'aggressione e cercano di distogliere l'attenzione dal fatto che la Russia è in una palese situazione di violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Questa è un’altra opportunità per noi per chiedere alla Russia di fermare questo comportamento, di fermare l’aggressione illegale e di iniziare a comportarsi come un membro responsabile della comunità internazionale", conclude Stano.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tennis, Sinner numero 2 al mondo: “Ne sono felicissimo”

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(Adnkronos) – "Essere n.2 ovviamente ha un gran significato per me, ne sono felicissimo ma la cosa più importante è la qualità delle performance che ho espresso qui, specialmente di semifinale e in finale". Lo ha detto Jannik Sinner in conferenza stampa dopo la conquista del Masters 1000 di Miami e la scalata nel ranking Atp. "Non avrei mai pensato di trovarmi in questa posizione, è una sensazione bellissima. Se il primo gennaio mi avessero detto che avrei vissuto questo inizio di stagione, non lo avrei mai creduto. Mentirei se dicessi il contrario. La stagione è iniziata molto bene, è andata anche oltre le mie aspettative, ma vivo ogni torneo come una nuova opportunità e so che ho ancora molto da dimostrare. Ho la fortuna di lavorare con un gran team che mi supporta e mi sprona a fare sempre meglio. Sono felice della mia vita e della mia stagione, ho giocato molti match e ho vinto tre tornei prestigiosi, ma tra qualche giorno ricominceremo con gli allenamenti e ci saranno tanti altri tornei da affrontare". "Mi sto godendo ogni istante di questa mia avventura nello sport -aggiunge-. Vincere un torneo è speciale, non importa quale torneo, è sempre un giorno speciale. Io sono nato in una famiglia normalissima, i miei genitori lavorano, vivono in un posto bellissimo e conducono una vita tranquilla. Mi mancano ovviamente, e mi spiace non passare molto tempo con loro, ma so che sono felici per me". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Aviaria, negli Usa secondo caso umano da epidemia di H5N1 nei bovini

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(Adnkronos) – Gli Usa segnalano il secondo caso umano di influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità (Hpai A/H5N1) associato all'epidemia che ha colpito le vacche da latte in diversi stati del Paese. L'infezione è stata confermata dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) in un lavoratore del settore lattiero-caseario nel Michigan. L'uomo, riferiscono i Cdc, "ha riportato solo sintomi oculari", così com'era successo al lavoratore del Texas colpito da congiuntivite emorragica, ritenuto il primo caso umano di Hpai A/H5N1 legato all'epidemia tra le mucche negli Stati Uniti, nonché la prima persona al mondo ad aver contratto il virus aviario da un bovino.  "Sulla base delle informazioni disponibili – sottolineano i Cdc – questa infezione non cambia l'attuale valutazione del rischio che l'influenza aviaria H5N1 rappresenta per la salute umana". L'agenzia continua a considerarlo "basso per la popolazione generale", mentre le persone con esposizioni ravvicinate o prolungate e non protette a uccelli o altri animali infetti (bestiame incluso), o ad ambienti contaminati da uccelli o altri animali infetti, corrono un rischio maggiore di infezione". Per queste categorie, i Cdc evidenziano "l'importanza delle precauzioni raccomandate". "Considerati gli elevati livelli di virus H5N1 nel latte crudo delle mucche infette e l'entità della sua diffusione nelle vacche da latte" negli Stati Uniti, "potrebbero essere identificati ulteriori casi umani" di influenza aviaria, "simili" a quelli che negli Usa hanno colpito finora due lavoratori del settore lattiero-caseario, sottolineano i Cdc.  "Le infezioni umane sporadiche senza diffusione in corso – precisano i Cdc – non modificheranno la valutazione del rischio per la popolazione generale", che l'agenzia continua a considerare "basso".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Poste, prodotti al passo con evoluzione bisogni clienti prioritari: risparmio postale centrale

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(Adnkronos) – Per Poste Italiane, nel 2024 rimarrà "prioritaria" l’attenzione all’offerta di prodotti/servizi "al passo con l’evoluzione dei bisogni dei clienti, confermando la centralità del risparmio postale nell’offerta del Gruppo". E' quanto si legge nella nota di Poste Italiane con i risultati finanziari del secondo trimestre e del primo semestre 2024. In ambito assicurativo, specificamente nel comparto Investimenti Vita e Previdenza, il Gruppo "sarà impegnato nell’evoluzione dell’offerta commerciale, tenendo conto sia delle dinamiche di mercato che dell’ottimizzazione della qualità dei servizi, al fine di proteggere i risparmi dai rischi di mercato e dall’inflazione con il lancio di strumenti finanziari con caratteristiche adeguate all’attuale contesto". Nel comparto protezione il Gruppo "conferma la propria ambizione di ridurre la sottoassicurazione del Paese rendendo più accessibile la protezione assicurativa attraverso l’evoluzione dell’offerta e un modello di consulenza integrata". Inoltre, il business di PostePay "evolverà verso soluzioni di pagamento digitali e innovative" mentre nel corso del 2024 i servizi di telefonia fissa saranno estesi alla clientela Piccoli Operatori Economici. In ambito Trasformazione e Innovazione Tecnologica "proseguirà nel corso dell’anno il percorso di rinnovo tecnologico e infrastrutturale degli uffici postali e dei centri di recapito". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Venezia, difende donna da rapina: ragazzo ucciso a coltellate

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Un giovane di 26 anni, Giacomo Gobbato, è morto e il suo amico, S.B., è rimasto ferito alle gambe nel tentativo di sventare una rapina a una donna, ieri notte verso le 23, in Corso del Popolo a Mestre (Venezia). Ad accoltellarli un moldavo di 40 anni che è stato arrestato subito dopo. I due ragazzi, frequentatori del centro sociale Rivolta di Marghera, hanno cercato di fermare il rapinatore che ha però estratto un coltello colpendo entrambi. Gobbato è morto poco dopo il suo ricovero al Pronto soccorso dell’ospedale di Mestre, mentre l’amico è stato dimesso stamane. Stamattina si è tenuta una riunione di coordinamento convocata d’urgenza in Prefettura assieme a tutte le forze dell’ordine alla quale ha partecipato anche il sindaco Brugnaro. "A nome mio e di tutta la città, esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Giacomo Gobbato. Questo è il momento del cordoglio e del dolore. Non ci sono parole", le parole di Luigi Brugnaro, al termine dell’incontro. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cinema, Delli Colli: “I Premi aiutano, può essere un modo per fare tornare un film nelle sale”

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(Adnkronos) – "I premi aiutano il cinema? Io credo di si. Forse a volte sono troppi nella quantità dei festival ma io penso che il cinema dovrebbe usare meglio i premi. Un premio usato in una certa fase dell'anno può essere un modo per far tornare un film nelle sale". Così Laura Delli Colli, presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici che assegna i Nastri d'argento, a margine degli Stati generali del cinema a Siracusa. "Tra premi non c’è concorrenza. Siamo su piani diversi. Sembra siano premi omologhi ma scadenza e formule diverse e ci da un percorso che può aiutare il cinema ad essere sul palcoscenico in diversi momenti. Il David ha una struttura più ingessata, con 1700 votanti, una macchina molto più istituzionale", dice. "Noi abbiamo un numero di votanti che sono 150 giornalisti di cinema e ci da modo di fare qualcosa molto sentito dal mondo del cinema – dice – c’è questo strano rapporto tra un’eta più avanzata ma con una formula più veloce perché non abbiamo un confronto con l'industria e tutte le categorie. Riusciamo a fare qualcosa da gestire con facilità". "Il cinema è cambiato tanto negli ultimi anni. La crisi è un tema che torna anche se le ragioni sono diverse. E’ un settore che ha vissuto un meravigliosa stagione di immagine ma difficoltà che ne hanno reso la vita complicata". C —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lazio-Bologna 3-0, a segno Gigot, Zaccagni e Dele-Bashiru

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(Adnkronos) – La Lazio supera 3-0 il Bologna all'Olimpico e aggancia al secondo posto nella classifica di Serie A, Inter, Atalanta e Fiorentina a 28 punti, a -1 dalla capolista Napoli, mentre il Bologna resta fermo a 18 punti. La squadra di Baroni è riuscita a sbloccare la gara nella ripresa, dopo che i rossoblu erano rimasti in dieci uomini, al 35' del primo tempo, grazie ai gol di Gigot al 68', di Zaccagni al 72' e Dele-Bashiru al 92'. Poche occasioni nel primo tempo della sfida dove comunque sono i biancocelesti a partire meglio, andando alla conclusione con Vecino e Castellanos. I rossoblù rispondono con Orsolini e Castro. L'episodio chiave arriva al 35' quando Pobega, già ammonito, stende Guendouzi e rimedia il secondo giallo e viene espulso, lasciando il Bologna in dieci uomini. La squadra di Italiano al 46' rischia di andare sotto: azione prolungata con Vecino che riceve in area, anticipa Lucumì e scarica all'indietro per Zaccagni che colpisce con il tacco servendo di fatto Pellegrini, che viene anticipato da un grande intervento difensivo di Orsolini. Ad inizio ripresa Lazio di nuovo vicina al vantaggio. Al 56' Vecino riceve da Pellegrini, si gira e crossa sul secondo palo per Castellano che di testa anticipa Miranda, ma non trova la porta da distanza ravvicinata. Il Bologna accusa la stanchezza e la squadra di Baroni si rende ancora pericolosa. Al 65' Rovella verticalizza per Castellanos, che crossa subito al centro per Dia che va a segno ma l'arbitro Rapuano annulla per fuorigioco. Al 68' la Lazio passa: corner a rientrare di Zaccagni leggermente deviato da Moro, che inavvertitamente accomoda il pallone sul secondo palo, dove arriva Gigot che fa 1-0.  Passano quattro minuti e la Lazio raddoppia. Al 72' Pellegrini va via a De Silvestri sulla sinistra e serve Zaccagni che rientra sul destro e batte Ravaglia per il 2-0. Il Bologna colpito due volte prova a reagire ma lascia ancora più spazi ai biancocelesti che in pieno recupero calano il tris: al 92' Lazzari serve in profondità Isaksen, che salta Ravaglia e resta a terra dopo un contatto con il portiere ma il pallone arriva nella zona del neo entrato Dele-Bashiru che lo spedisce nella porta vuota e chiude la partita per 3-0 e secondo posto in classifica.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump, la procura di New York si prepara al sequestro dei beni dell’ex presidente

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La procura di New York si prepara al possibile sequestro di beni immobiliari dell'ex presidente americano Donald Trump. La sentenza del processo per frode è stata depositata presso la contea di Westchester, dove il tycoon possiede un resort per il gioco del golf e una proprietà nota come Seven Springs, riferisce la Cnn. I passi della procura sono stati presi in relazione alla cauzione di 464 milioni fissata dal giudice Arthur Engeron nel processo per frode a New York. Trump ha ora solo quattro giorni per trovare la somma. Ma i suoi legali hanno già fatto sapere di non riuscire a trovare una società assicuratrice in grado di garantire la cauzione. La sentenza è stata anche depositata a New York dove l'ex presidente possiede la Trump Tower e altre proprietà. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Telegram, dopo arresto Durov sul web è ‘allarme’ per libertà di espressione

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(Adnkronos) – C'è anche Elon Musk fra gli 'oppositori' all'arresto – deciso dalle autorità francesi – di Pavel Durov, creatore e ceo dell'app di messaggistica Telegram. Una opposizione, quella dell'imprenditore sudafricano che controlla l'ex social Twitter, oggi ribattezzato X, che si inserisce in una campagna globale che lamenta limiti crescenti alla libertà di espressione. Non a caso lo stesso Musk ha rilanciato un post molto popolare su X che osserva come "il Regno Unito arresta in massa cittadini per meme, la Francia arresta il fondatore di Telegram, l'Irlanda cerca di vietare i 'meme cattivi', il Brasile costringe X a fuggire dal Paese, l'Australia cerca di censurare i post X, l'Ue cerca di ricattare Elon Musk, il Dipartimento di Giustizia Usa incarcera le persone per un meme, in Venezuela Maduro blocca ogni accesso a X".  "La libertà di parola è sotto attacco in tutto il mondo. Ora è il momento di combattere" continua il post. "Se vincono" – il riferimento è a presunte lobby globali che vogliono controllare la politica e i media, le stesse che avrebbero sostenuto la nomination di Kamala Harris – "non si torna indietro". Di qui l'appoggio – rilanciato a più riprese dallo stesso Musk – a Donald Trump visto come paladino della libertà di espressione. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo, Carlo Conti conferma no per 2025: “Il prossimo non lo faccio”

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Carlo Conti non esclude un ritorno al Festival ma non il prossimo anno. Almeno così ha dichiarato a 'Un Giorno da Pecora', il programma di Radio1 che lo ha cercato nel giorno del suo compleanno: “Oggi compio 63 anni ma me ne sento 40. Se c’è un programma che vorrei fare dopo tanti anni di tv? Una rubrica di pesca e di abbronzatura dentro 'LineaBlu', lo dico sempre anche alla conduttrice. Io mi metto lì a prendere il sole, spiego quali creme utilizzare e, nel frattempo, pesco…”, ha scherzato.  Poi Giorgio Lauro ed Enzo Iacchetti lo hanno interrogato, a modo loro, sul festival: "E' più facile – hanno chiesto – che lei si candidi alle elezioni europee oppure che conduca un altro festival di Sanremo?" “Tra le due – ha risposto Conti – che faccia il festival ma non il prossimo”. "Quindi lo farà più avanti?", hanno incalzato i due. “No – ha specificato Conti – ne ho fatti tre, uno più bello dell’altro, mi bastano quelli”.  Magari non subito allora. Ma tra dieci anni? “Bisogna vedere se tra dieci anni me lo chiederanno e poi se avrò ancora l’orecchio giusto per scegliere le canzoni – ha concluso il conduttore a Un Giorno da Pecora – perché quella è la cosa più importante”.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stop smartphone sotto 14 anni e social sotto i 16, appello degli esperti al governo

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(Adnkronos) – "Ogni tecnologia ha il suo giusto tempo". E' la premessa con cui un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neurobiologi, neuropsichiatri infantili e altri esperti si è fatto promotore di una petizione per ottenere lo "stop a smartphone e social" per i ragazzi sotto una certa età. Un appello lanciato nelle scorse ore che – a metà mattina dell'11 settembre – ha superato il traguardo delle 5mila firme.  Lanciata sulla piattafoma 'Change.org', la petizione chiede "al Governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16. Aiutiamo le nuove generazioni", chiedono i firmatari dell'appello promosso dal Centro psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti (Cpp). Le prime sigle sono quelle del pedagogista Daniele Novara, direttore del Cpp, e del medico e psicoterapeuta Alberto Pellai. Seguono le firme di 24 esperti e di diversi esponenti di Unita (Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo), tra cui molti attori, da Stefano Accorsi a Luca Zingaretti. "Se è vero che spesso le tecnologie migliorano la qualità della vita, questo non accade quando si parla di educazione nella prima infanzia e nella scuola primaria – avvertono i promotori della petizione – I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza", e l'altro "indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale le esperienze fondamentali per un corretto allenamento alla vita. E' ormai chiaro che prima dei 14 anni avere uno smartphone personale possa essere molto dannoso così come aprire, prima dei 16 anni, un proprio profilo personale sui social media". Gli esperti precisano che non si tratta di "una presa di posizione anti-tecnologica", ma dell'accoglimento "di ciò che le neuroscienze hanno ormai dimostrato: ci sono aree del cervello, fondamentali per l'apprendimento cognitivo, che non si sviluppano pienamente se il minore porta nel digitale attività ed esperienze che dovrebbe invece vivere nel mondo reale. Simili comportamenti in età prescolare portano ad alterazioni della materia bianca in quelle aree cerebrali fondamentali per sostenere l'apprendimento della letto-scrittura". Gli esperti scrivono che "nelle scuole dove lo smartphone non è ammesso gli studenti socializzano e apprendono meglio. Prima dei 14-15 anni, il cervello emotivo dei minori è molto vulnerabile all'ingaggio dopaminergico dei social media e dei videogiochi". Quindi, concludono, "anche nelle scuole bisogna essere coerenti con quello che ci dicono le neuroscienze. Smartphone e tablet devono essere usati solo dai docenti per arricchire le proposte didattiche senza prevedere, in classe o a casa e almeno fino ai 15 anni, alcun uso autonomo degli studenti".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Accoltella l’ex fidanzata mentre è al telefono con la polizia. E ora si difende: “Non me lo ricordo”

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(Adnkronos) – E' stato arrestato il 39enne, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata, pugnalandola più volte fuori da una stazione di polizia di Atene. L'uomo, ricoverato nel reparto psichiatrico in carcere, è in attesa del processo. "Non mi ricordo nulla" ha detto agli investigatori.  La vittima di 28 anni sarebbe andata prima alla locale stazione di polizia e, poi, una volta fuori avrebbe chiamato il centralino di emergenza, ma gli avrebbero risposto, riportano i media locali, che "le volanti non sono un taxi". Mentre stava al telefono, l'uomo l'ha raggiunta, colpendola alla schiena.  L’incidente ha portato alla sospensione di cinque agenti di polizia, compreso il capo della locale stazione. Oggi ci sono state diverse manifestazioni spontanee sul luogo, dove è morta la giovane. Sul posto tante persone hanno portato anche fiori, candele e messaggi per ricordare la vittima. Da inizio anno, scrivono i media locali, ci sono stati cinque femminicidi in Grecia.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinwar nuovo capo di Hamas. Israele: “Il suo posto è accanto a Deif”

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(Adnkronos) – Yahya Sinwar è il nuovo capo di Hamas e prende il posto di Ismail Haniyeh, assassinato a Teheran. L'annuncio è arrivato via Telegram: il leader del movimento palestinese Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, "è stato eletto alla carica di capo del Politburo del movimento al posto del defunto Ismail Haniyeh", si legge nel documento dell'organizzazione islamista. Durissima la reazione di Israele, che attende la più volte annunciata reazione da parte dell'Iran per l'uccisione di Haniyeh a Teheran, e da parte di Hezbollah per la morte del comandante Fuad Shukr a Beirut, in Libano. 
"C'è solo un posto per Yahya Sinwar ed è accanto a Mohammad Deif e a tutti i terroristi responsabili del 7 ottobre. Questo è l'unico posto che prepariamo per lui", ha dichiarato il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, in un'intervista ad Al Arabiya. Deif, per anni considerato tra i nemici più acerrimi dello Stato ebraico, è stato ucciso in un raid nel sud della Striscia lo scorso 13 luglio. Nuovi retroscena spuntano sulla morte di Haniyeh. Il Jewish Chronicle scrive che la bomba che uccise Ismail Haniyeh a Teheran fu piazzata sotto il suo letto da agenti delle Guardie della rivoluzione islamica reclutate dal Mossad. Il Jewish Chronicle precisa che l'esplosivo fu collocato nella guesthouse dove alloggiava il leader politico di Hamas poche ore prima della sua uccisione e non settimane o mesi prima. La bomba sarebbe stata azionata in remoto, per mezzo di un robot.  Secondo il rapporto, che non cita fonti, i due iraniani, membri dell'unità di protezione Ansar al-Mahdi dell'Irgc, entrarono e uscirono dalla stanza di Haniyeh nel giro di pochi minuti per poi andare via dal complesso senza destare alcun sospetto. Un'ora dopo l'attentato, il Mossad li avrebbe fatti uscire clandestinamente dal Paese. Lato Libano, nel suo discorso a una settimana dall'uccisione, martedì scorso nella capitale libanese, del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, il segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha detto che "ci troviamo di fronte al pericolo che l'entità di occupazione", Israele, "domini la regione". Nasrallah ha definito "una perdita molto grande" la morte di Shukr. Ma, ha incalzato, "non ci fa esitare né fermare". Nel discorso, rilanciato dai media libanesi, Nasrallah ha parlato di "pericoli reali" per la "regione". "Israele cerca di annettere la Cisgiordania e afferma che non esiste uno stato palestinese – ha scandito il numero uno di Hezbollah – L'obiettivo di questa battaglia è di impedire a Israele di vincere e di evitare l'eliminazione della resistenza palestinese così come il fallimento della causa palestinese". L’incertezza sulla data della ritorsione costituisce “parte della punizione” per Israele, ha affermato Nasrallah invitando i membri dell'“asse della resistenza” sostenuto dall'Iran in Iraq e Yemen a continuare a sostenere Gaza nonostante le “difficoltà e i sacrifici”, esortando al contempo gli altri Paesi arabi a “svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione”. "Il pericolo israeliano non può essere affrontato nascondendo la testa sotto la sabbia, perché il nemico non ha linee rosse", ha aggiunto il leader di Hezbollah, sottolineando che anche l'Iran è stato costretto a unirsi alla battaglia dopo l'assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran. Media libanesi hanno riferito di sorvoli di velivoli israeliani sulla capitale libanese Beirut e i suoi sobborghi. Secondo i media, "caccia israeliani hanno rotto la barriera del suono". "Il nemico", ovvero Israele, "rompe il muro del suono sulla periferia sud" di Beirut, tradizionale roccaforte degli Hezbollah libanesi, "per spaventare le persone riunite per la cerimonia" a una settimana dall'uccisione di Fuad Shukr, ha detto Nasrallah. Intanto l'Iran sta spostando lanciamissili e conduce esercitazioni militari. E' quanto hanno iniziato a osservare nel fine settimana scorso funzionari statunitensi, come riporta il Wall Street Journal. Si tratta di un segnale che potrebbe indicare che Teheran si prepara a un attacco nei prossimi giorni. L'Iran risponderà ai "crimini" di Israele ma non vuole l'escalation del conflitto in Medio Oriente, ha assicurato, secondo quanto riferiscono i media locali, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian al segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, in visita a Teheran. "L''Iran – ha detto – non sta assolutamente cercando di ampliare la portata della crisi nella regione, ma questo regime riceverà certamente una risposta per i suoi crimini e la sua arroganza". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Squillaci (Sirm): “Alle Olimpiadi 2026 sostegno tecnologico e professionalità”

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(Adnkronos) – “Porteremo tecnologia e professionalità lì sul posto, per supportare il lavoro dello staff medico delle Olimpiadi. La parte educazionale consentirà, in questi anni che portano alle olimpiadi, e anche dopo, di creare dei corsi di preparazione per tutti quelli che hanno a che fare con gli atleti: medici di medicina generale, ortopedici, fisiatri, ma anche neurologi e medici che si occupano di patologia cardiovascolare”, per mettere a punto “le linee guida che servono per gestire, dal bambino che si fa male durante lo sport all'atleta di interesse nazionale o internazionale”. Così Ettore Squillaci, delegato Sirm per le Istituzioni sportive, all’Adnkronos, intervenendo questa mattina a Milano, nel corso del 51.esimo Congresso nazionale della Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm), alla presentazione del percorso di un accordo quadro di cooperazione in vista delle olimpiadi Milano-Cortina 2026 tra la società scientifica e il Comitato olimpico nazionale italiano.  D'altra parte, poiché le Olimpiadi si svolgono “su un territorio vasto – aggiunge Squillaci – che riguarda non solo grandi città come Milano e Verona, che hanno ovviamente già strutture cliniche adeguate, ma anche per esempio a Livigno, che non ha ovviamente strutture sanitarie adeguate ad accogliere il grande numero di atleti, ma anche di persone che interverranno in quei giorni, la Sirm fornirà il supporto strutturale e clinico sia per i pazienti come il bambino che scivolerà sul ghiaccio e sbatte la testa che all'atleta nel terreno di gara”. L’attività sarà svolta congiuntamente “al Sistema sanitario nazionale – spiega l’esperto – per coprire e potenziare quelle esigenze relative ai due mesi di olimpiadi, che comprendono anche le paralimpiadi. Per la parte economica – conclude Squillaci – non ci sarà nessun tipo di aggravio per il contribuente né per il Ssn grazie al contributo delle aziende che parteciperanno. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)